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3 20 60
anasta
anasta
21/11/2006 2088
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Inserito il 17/01/2023 alle: 10:12:05
        Io non solo dubito, sono certo che solo i miei cachi e dimenticavo il mio basilico, non ricevono nessun trattamento, ma subiscono l' inquinamento atmosferico, piogge di vario tipo, ecc. quindi forse possono essere definiti biologici.

C'è anche da considerare una fascia di 15metri (non ricordo bene quanti metri) tutto intorno perchè i tuoi vicini potrebbero usare prodotti non consentiti
 
      Poi ci sarà un regolamento Europeo che lo disciplina, non lo conosco, ma immagino vi siano sostanze tollerate, poi dobbiamo accordarci cosa intendiamo per biologico.

C'è poco da accordarsi, la lege stabilisce cosa è omicidio, cosa è truffa, il reg. europeo stabilisce cosa è biologico. Poi qualche furbo usa l'aggettivo naturale, li si che si apre la discusione

      "Come ho detto poichè avevo il vigneto, l' uva senza trattamenti non fa vino buono, se lo fa è di pessima qualità, inacidisce in fretta e forse ci fai aceto biologico.laugh...poi magari ci sono zone climatiche più favorevoli, al Sud...quindi chissà, se te lo fai e te lo bevi...

Biologico non vuol dire senza trattamenti

      Dimenticavo, ho un cognato e una cugina di mia moglie nel Trentino, che si fanno il vino biologico, sarà come dicono che non fa male, ma sono delle mezze schifezze, è imbarazzante doverlo assaggiare e dare dei pareri 

POco sopra lo hanno già scritto, forse proprio te, biologico è il metodo di coltivazione, il risultato è altra cosa

Come vedi siamo d'accordo su tutto o quasi, basta parlare e spiegarsi yes

Andrea
dani1967
dani1967
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03/09/2007 27804
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Inserito il 17/01/2023 alle: 10:42:50
Ripeto, a prescindere dalle truffe, il bio garantisce, o dovrebbe garantire, un processo, non un risultato. 
E si basa su un principio privo di ogni fondamento scientifico, ovvero che l'uso di determinate sostanze comprometta la qualità degli alimenti mentre l'uso di altre, solo perché considerate naturali, la migliori.
In realtà quello che conta è se eventuali sostanze utilizzate per proteggere le piante lascia dei residui tossici o organolettici. Francamente a me non interessa se hanno utilizzato PRIMA  questo o quello per produrre un cibo o una bevanda, ma solo l'eventuale presenza di sostanze tossiche che ingerisco e ovviamente le sue qualità, il suo gusto. Quello che conta è il risultato.
parimenti non mi interessa per nulla se le modificazioni genetiche di un alimento avvengono attraverso meccanismi selettivi, come accade da millenni, o attraverso tecniche di editing genetico. Se queste tecniche producono un cibo migliore, ben venga.
Peraltro eventuali tecniche non biologiche possono proteggere da parassiti anche potenzialmente tossici, insomma nessuna garanzia che il bio, anche nella più piena onestà, sia meglio.
Direi di più, diminuendo la produzione agricola, in un mondo con la popolazione che cresce, affama una parte del pianeta. Dovrebbe essere vietato importare bio da paesi in via di sviluppo con ancora problemi alimentari. 
Io non dubito che alcune cantine bio facciano ottimo vino. Lo fanno buono perché sono bravi produttori di per se non perché è bio. Parimenti ci sono migliaia di cantine non bio che fanno ottimo vino.

https://paroleostili.it/manifesto/
Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare.
R.L. Stevenson
Giovanni
Giovanni
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28/08/2003 10484
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Inserito il 17/01/2023 alle: 11:10:44
In risposta al messaggio di dani1967 del 17/01/2023 alle 10:42:50

Ripeto, a prescindere dalle truffe, il bio garantisce, o dovrebbe garantire, un processo, non un risultato.  E si basa su un principio privo di ogni fondamento scientifico, ovvero che l'uso di determinate sostanze comprometta
la qualità degli alimenti mentre l'uso di altre, solo perché considerate naturali, la migliori. In realtà quello che conta è se eventuali sostanze utilizzate per proteggere le piante lascia dei residui tossici o organolettici. Francamente a me non interessa se hanno utilizzato PRIMA  questo o quello per produrre un cibo o una bevanda, ma solo l'eventuale presenza di sostanze tossiche che ingerisco e ovviamente le sue qualità, il suo gusto. Quello che conta è il risultato. parimenti non mi interessa per nulla se le modificazioni genetiche di un alimento avvengono attraverso meccanismi selettivi, come accade da millenni, o attraverso tecniche di editing genetico. Se queste tecniche producono un cibo migliore, ben venga. Peraltro eventuali tecniche non biologiche possono proteggere da parassiti anche potenzialmente tossici, insomma nessuna garanzia che il bio, anche nella più piena onestà, sia meglio. Direi di più, diminuendo la produzione agricola, in un mondo con la popolazione che cresce, affama una parte del pianeta. Dovrebbe essere vietato importare bio da paesi in via di sviluppo con ancora problemi alimentari.  Io non dubito che alcune cantine bio facciano ottimo vino. Lo fanno buono perché sono bravi produttori di per se non perché è bio. Parimenti ci sono migliaia di cantine non bio che fanno ottimo vino.
...

Sottoscrivo, sottolineo e metto in grassetto il tuo intervento. Vanna Marchi diceva che ogni mattina tot milioni di kollioni italiani si alzavano e questi otto milioni di kollioni aspettavano un qualcosa che li appagasse, foss'anche un pezzetto di ramoscello di vite americana tagliuzzato dalla siepe che attorniava la sua casa. 

Ma i biologisti sanno quanti veleni si trovano in una mela coltivata al naturale, senza pesticidi od altro? 

Giovanni

Modificato da Giovanni il 17/01/2023 alle 11:11:19
giorgioste
giorgioste
19/07/2016 2874
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Inserito il 17/01/2023 alle: 11:14:51
In risposta al messaggio di dani1967 del 17/01/2023 alle 10:42:50

Ripeto, a prescindere dalle truffe, il bio garantisce, o dovrebbe garantire, un processo, non un risultato.  E si basa su un principio privo di ogni fondamento scientifico, ovvero che l'uso di determinate sostanze comprometta
la qualità degli alimenti mentre l'uso di altre, solo perché considerate naturali, la migliori. In realtà quello che conta è se eventuali sostanze utilizzate per proteggere le piante lascia dei residui tossici o organolettici. Francamente a me non interessa se hanno utilizzato PRIMA  questo o quello per produrre un cibo o una bevanda, ma solo l'eventuale presenza di sostanze tossiche che ingerisco e ovviamente le sue qualità, il suo gusto. Quello che conta è il risultato. parimenti non mi interessa per nulla se le modificazioni genetiche di un alimento avvengono attraverso meccanismi selettivi, come accade da millenni, o attraverso tecniche di editing genetico. Se queste tecniche producono un cibo migliore, ben venga. Peraltro eventuali tecniche non biologiche possono proteggere da parassiti anche potenzialmente tossici, insomma nessuna garanzia che il bio, anche nella più piena onestà, sia meglio. Direi di più, diminuendo la produzione agricola, in un mondo con la popolazione che cresce, affama una parte del pianeta. Dovrebbe essere vietato importare bio da paesi in via di sviluppo con ancora problemi alimentari.  Io non dubito che alcune cantine bio facciano ottimo vino. Lo fanno buono perché sono bravi produttori di per se non perché è bio. Parimenti ci sono migliaia di cantine non bio che fanno ottimo vino.
...
Spero di non ricordare male, ma la grossa differenza del bio sta nel vietare concimi chimici e lieviti artificiali, o altre lavorazioni "chimiche", per cui la scelta è etica o di marketing (a seconda delle motivazioni), per l'ottenimento di un prodotto più naturale, non più buono.
Sicuramente con i fertilizzanti e anticrittogamici la produzione è più stabile, e meno sensibile agli eventi esterni, per cui il maggiore rischio di non usarli comporta la possibilità di produrre di meno quando ci sono problemi, e quindi un maggiore costo a parità di volume.
Inoltre, la minore possibilità di intervenire in cantina per risolvere i problemi avuti in vigna, fa si che ci possano essere risultati organolettici peggiori, salvo un rigoroso controllo di qualità con significativa selezione di quanto prodotto, che può avvenire solo con cantine (e clienti) che possono permetterselo.
Per cui, salvo pochi casi, il biologico (e ancora di più il biodinamico) ha senso solo per chi è veramente motivato, meno per chi cerca il vino buono, anche se qualche dubbio sugli effetti della produzione chimica, a lungo termine dovremmo farcela.
 
Mi sa che mi troverò sempre d'accordo e a mio agio con una minoranza.

dani1967
dani1967
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03/09/2007 27804
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Inserito il 17/01/2023 alle: 11:40:10
In risposta al messaggio di giorgioste del 17/01/2023 alle 11:14:51

Spero di non ricordare male, ma la grossa differenza del bio sta nel vietare concimi chimici e lieviti artificiali, o altre lavorazioni chimiche, per cui la scelta è etica o di marketing (a seconda delle motivazioni), per
l'ottenimento di un prodotto più naturale, non più buono. Sicuramente con i fertilizzanti e anticrittogamici la produzione è più stabile, e meno sensibile agli eventi esterni, per cui il maggiore rischio di non usarli comporta la possibilità di produrre di meno quando ci sono problemi, e quindi un maggiore costo a parità di volume. Inoltre, la minore possibilità di intervenire in cantina per risolvere i problemi avuti in vigna, fa si che ci possano essere risultati organolettici peggiori, salvo un rigoroso controllo di qualità con significativa selezione di quanto prodotto, che può avvenire solo con cantine (e clienti) che possono permetterselo. Per cui, salvo pochi casi, il biologico (e ancora di più il biodinamico) ha senso solo per chi è veramente motivato, meno per chi cerca il vino buono, anche se qualche dubbio sugli effetti della produzione chimica, a lungo termine dovremmo farcela.  
...
Corretto ma ...
Ma il termine chimico non vuole dire assolutamente nulla. Una scempiaggine che deriva da un fenomeno psicologico sociale che definirei chemiofobia. Tutto e chimico, qualsiasi materiale è composto da una serie di sostanze che hanno una formula chimica, e non c'è nessun motivo per cui una sostanza di sintesi sia migliore o peggiore della corrispondente di origine vegetale o animale.
La vitamina C delle arance è assolutamente identica a quella di sintesi, ed ha esattamente lo stesso effetto e gusto. Ovviamente l'arancia ha anche altre molecole, un mix che la rendono più piacevole al gusto. La vanillina di sintesi conferisce lo stesso gusto della vaniglia derivata dalla pianta, e potrei continuare all'infinito.
Non c'è nessun motivo per cui una molecola di sintesi renda peggiore un alimento rispetto a una molecola che chissà per quale motivo si definisce naturale. Potranno esserci dei singoli procedimenti migliori o peggiori, questo è innegabile, ma la categoria generica "naturale"  o chimica agisce solo sulla fantasia, non ha nessun tipo di fondamento scientifico. Parimenti, la variazione genetica ottenuta attraverso tecniche OGM non differisce per nulla dalla medesima variazione ottenuta con tecniche selettive molto più onerose e costose, ma proprio di niente. Quindi ripeto, il bio e l'opposizione agli ogm hanno esclusivamente una natura psicologica e nessun fondamento di tipo scientifico. Questo non vuol dire che non si debbano cercare prodotti più buoni, gustosi, che non conti soprattutto la possibile presenza di residui tossici. E' indispensabile valutare bene la possibile presenza di residui, pensiamo i solfiti nei vini, perché ovviamente il risultato finale è fondamentale. Conta e tanto cosa mettiamo in bocca. Ma molti trattamenti con sostanze di sintesi lasciano sui cibi nessun valore significativo di residui, quindi ben vengano.
Peraltro non è nemmeno detto che queste sostanze lascino residui nelle acque e nel terreno, e se fosse la norma deve puntare li, ma ultimamente le norme a riguardo sono molto severe.

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Modificato da dani1967 il 17/01/2023 alle 11:41:36
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Andalusia e Valencia in camper -  2022-2
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Giovanni
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28/08/2003 10484
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Inserito il 17/01/2023 alle: 12:34:53

Biologico significa, in sintesi, oltre che coltivato senza concimi, coltivato anche senza antiparassitari. Ora, c'è da sapere che qualsiasi frutto si difende dai parassiti producendo, di suo, veleni per questo fine. Ne produce tanto di veleno ed alla fine, se perde muore, se vince arriva a maturazione. Quindi un frutto non protetto artificialmente dai parassiti, se arriva a maturazione, vi arriva molto avvelenato.

Nella produzione normale, con l'uso di antiparassitari, il frutto produce poco veleno per proteggersi e dato che sull'uso degli  antiparassitari ci sono leggi ben precise (norme che il frutto non conosce e non osserva) per cui arriva al mercato con residui entro certi limiti, se ne deduce che è più pericoloso, per la salute, un frutto biologico che un frutto prodotto convenzionalmente.

Giovanni
giorgioste
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19/07/2016 2874
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Inserito il 17/01/2023 alle: 12:37:25
In risposta al messaggio di dani1967 del 17/01/2023 alle 11:40:10

Corretto ma ... Ma il termine chimico non vuole dire assolutamente nulla. Una scempiaggine che deriva da un fenomeno psicologico sociale che definirei chemiofobia. Tutto e chimico, qualsiasi materiale è composto da una serie
di sostanze che hanno una formula chimica, e non c'è nessun motivo per cui una sostanza di sintesi sia migliore o peggiore della corrispondente di origine vegetale o animale. La vitamina C delle arance è assolutamente identica a quella di sintesi, ed ha esattamente lo stesso effetto e gusto. Ovviamente l'arancia ha anche altre molecole, un mix che la rendono più piacevole al gusto. La vanillina di sintesi conferisce lo stesso gusto della vaniglia derivata dalla pianta, e potrei continuare all'infinito. Non c'è nessun motivo per cui una molecola di sintesi renda peggiore un alimento rispetto a una molecola che chissà per quale motivo si definisce naturale. Potranno esserci dei singoli procedimenti migliori o peggiori, questo è innegabile, ma la categoria generica naturale  o chimica agisce solo sulla fantasia, non ha nessun tipo di fondamento scientifico. Parimenti, la variazione genetica ottenuta attraverso tecniche OGM non differisce per nulla dalla medesima variazione ottenuta con tecniche selettive molto più onerose e costose, ma proprio di niente. Quindi ripeto, il bio e l'opposizione agli ogm hanno esclusivamente una natura psicologica e nessun fondamento di tipo scientifico. Questo non vuol dire che non si debbano cercare prodotti più buoni, gustosi, che non conti soprattutto la possibile presenza di residui tossici. E' indispensabile valutare bene la possibile presenza di residui, pensiamo i solfiti nei vini, perché ovviamente il risultato finale è fondamentale. Conta e tanto cosa mettiamo in bocca. Ma molti trattamenti con sostanze di sintesi lasciano sui cibi nessun valore significativo di residui, quindi ben vengano. Peraltro non è nemmeno detto che queste sostanze lascino residui nelle acque e nel terreno, e se fosse la norma deve puntare li, ma ultimamente le norme a riguardo sono molto severe.
...
La vitamina C probabilmente è una replica di una composizione chimica esistente in natura, ma non lo sono i concimi e i pesticidi chimici, come alcuni additivi, anche se sempre di atomi e molecole sono composti laugh
Che alcuni usi (e/o abusi) abbiano creato problemi è abbastanza riconosciuto (estremizzando pensa al metanolo) e, in generale, se si potesse farne a meno, la salute nostra e della terra stessa ne guadagnerebbe.
Il problema è che non ne possiamo fare a meno, se non con qualità organolettica o conservabilità peggiore o con costi molto maggiori, anche lasciando in secondo piano il discorso del rapporto con la popolazione per un bene comunque non indispensabile (anche se molto piacevole laugh),
 
Mi sa che mi troverò sempre d'accordo e a mio agio con una minoranza.

ezio59
ezio59
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25/02/2007 8670
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Inserito il 17/01/2023 alle: 12:38:05
In risposta al messaggio di dani1967 del 17/01/2023 alle 10:42:50

Ripeto, a prescindere dalle truffe, il bio garantisce, o dovrebbe garantire, un processo, non un risultato.  E si basa su un principio privo di ogni fondamento scientifico, ovvero che l'uso di determinate sostanze comprometta
la qualità degli alimenti mentre l'uso di altre, solo perché considerate naturali, la migliori. In realtà quello che conta è se eventuali sostanze utilizzate per proteggere le piante lascia dei residui tossici o organolettici. Francamente a me non interessa se hanno utilizzato PRIMA  questo o quello per produrre un cibo o una bevanda, ma solo l'eventuale presenza di sostanze tossiche che ingerisco e ovviamente le sue qualità, il suo gusto. Quello che conta è il risultato. parimenti non mi interessa per nulla se le modificazioni genetiche di un alimento avvengono attraverso meccanismi selettivi, come accade da millenni, o attraverso tecniche di editing genetico. Se queste tecniche producono un cibo migliore, ben venga. Peraltro eventuali tecniche non biologiche possono proteggere da parassiti anche potenzialmente tossici, insomma nessuna garanzia che il bio, anche nella più piena onestà, sia meglio. Direi di più, diminuendo la produzione agricola, in un mondo con la popolazione che cresce, affama una parte del pianeta. Dovrebbe essere vietato importare bio da paesi in via di sviluppo con ancora problemi alimentari.  Io non dubito che alcune cantine bio facciano ottimo vino. Lo fanno buono perché sono bravi produttori di per se non perché è bio. Parimenti ci sono migliaia di cantine non bio che fanno ottimo vino.
...
Dissento, ma solo per questa frase: il bio garantisce, o dovrebbe garantire, un processo, non un risultato.
Il Bio deve garantire il processo e anche il risultato. Una azienda richiede la certificazione Bio e per ottenerla vengono o dovrebbero essere fatti tutti i controlli e gli accertamenti previsti dalla legge. Ottenuta la certificazione chi controlla le varie fasi della produzione ? Nessuno, viene lasciato tutto al coltivatore. L'unico controllo possibile sono le analisi del prodotto finito, quindi del risultato. E questo è quello che facevamo al NAS. Poi c'è da dire che nonostante la buona fede di chi coltiva, come fanno ad essere Bio le mele o l'uva prodotta lungo le autostrade o nei pressi di uno stabilimento inquinante ? Eppure la certificazione c'era.
Ezio Servo per Amikeco by IPA “”Borders ? I have never seen one. But I have heard they exist in the minds of some people.””
masivo
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24/08/2008 12174
Rispondi Abuso
Inserito il 17/01/2023 alle: 14:14:36
Ho letto cose molto interessanti da Dani e Giovanni, e li ringrazio,..yes..e vanno a confermare la mia giusta filosofia di vita:
Non perdere tempo ad accumulare ricchezze e denaro, quindi non lavorare troppo.
Non star li a cercare alimenti sani, tanto non ci riesci, quindi mangia e bevi bene in base ai tuoi gusti.
Tanto alla fine morirai comunque, come Tutti gli altri laugh.
Ivo
dani1967
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03/09/2007 27804
Rispondi Abuso
Inserito il 17/01/2023 alle: 14:23:36
In risposta al messaggio di ezio59 del 17/01/2023 alle 12:38:05

Dissento, ma solo per questa frase: il bio garantisce, o dovrebbe garantire, un processo, non un risultato. Il Bio deve garantire il processo e anche il risultato. Una azienda richiede la certificazione Bio e per ottenerla
vengono o dovrebbero essere fatti tutti i controlli e gli accertamenti previsti dalla legge. Ottenuta la certificazione chi controlla le varie fasi della produzione ? Nessuno, viene lasciato tutto al coltivatore. L'unico controllo possibile sono le analisi del prodotto finito, quindi del risultato. E questo è quello che facevamo al NAS. Poi c'è da dire che nonostante la buona fede di chi coltiva, come fanno ad essere Bio le mele o l'uva prodotta lungo le autostrade o nei pressi di uno stabilimento inquinante ? Eppure la certificazione c'era.
...
Ma i nas controlleranno che i prodotti soddisfino i requisiti di legge che dovrebbero essere  uguali per tutti, in quanto il bio è garantito da una certificazione privata.
Tutti i prodotti sullo scaffale devono soddisfare i requisiti di legge e sono eventualmente soggetti a controlli dei nas e altri enti (arpa, asl). Pertanto, posto che le leggi siano aggiornate e fatte bene, dovrebbero essere sicuri. Se mangi l'insalata di coltura idroponica, sarà meno gustosa, ma di certo è sicura. I Nas al limite verificano che il bio non sia una truffa. Ma non si sostituiranno mai ai certificatori.
Ma è proprio qui il punto: siccome abbiamo leggi che ci tutelano dalla presenza di sostanze tossiche, che utilità ha il bio ?

https://paroleostili.it/manifesto/
Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare.
R.L. Stevenson
dani1967
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03/09/2007 27804
Rispondi Abuso
Inserito il 17/01/2023 alle: 14:26:08
In risposta al messaggio di masivo del 17/01/2023 alle 14:14:36

Ho letto cose molto interessanti da Dani e Giovanni, e li ringrazio,....e vanno a confermare la mia giusta filosofia di vita: Non perdere tempo ad accumulare ricchezze e denaro, quindi non lavorare troppo. Non star li a cercare alimenti sani, tanto non ci riesci, quindi mangia e bevi bene in base ai tuoi gusti. Tanto alla fine morirai comunque, come Tutti gli altri .
Ma non è nemmeno vero. Puoi tranquillamente trovare alimenti sani al supermecato, all'ipermercato. L'insalata da coltura idroponica è senza dubbio più sana di un wurstel, l'olio extra vergine del supermercato non sarà quello di m48 ma di sicuro ha meno olii saturi del burro. Esiste anche l'istituto del ragionevole compromesso.

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R.L. Stevenson
masivo
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24/08/2008 12174
Rispondi Abuso
Inserito il 17/01/2023 alle: 14:38:33
In risposta al messaggio di dani1967 del 17/01/2023 alle 14:26:08

Ma non è nemmeno vero. Puoi tranquillamente trovare alimenti sani al supermecato, all'ipermercato. L'insalata da coltura idroponica è senza dubbio più sana di un wurstel, l'olio extra vergine del supermercato non sarà quello di m48 ma di sicuro ha meno olii saturi del burro. Esiste anche l'istituto del ragionevole compromesso.
Il fatto che non li cerchi, non vuol dire che li evito, ormai leggo bio ovunque, quindi sarebbe impossibile evitare cibi, probabilmente sanilaugh....diciamo che non ne faccio un problema di vita.
Ivo
ezio59
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25/02/2007 8670
Rispondi Abuso
Inserito il 17/01/2023 alle: 14:58:55
In risposta al messaggio di dani1967 del 17/01/2023 alle 14:23:36

Ma i nas controlleranno che i prodotti soddisfino i requisiti di legge che dovrebbero essere  uguali per tutti, in quanto il bio è garantito da una certificazione privata. Tutti i prodotti sullo scaffale devono soddisfare
i requisiti di legge e sono eventualmente soggetti a controlli dei nas e altri enti (arpa, asl). Pertanto, posto che le leggi siano aggiornate e fatte bene, dovrebbero essere sicuri. Se mangi l'insalata di coltura idroponica, sarà meno gustosa, ma di certo è sicura. I Nas al limite verificano che il bio non sia una truffa. Ma non si sostituiranno mai ai certificatori. Ma è proprio qui il punto: siccome abbiamo leggi che ci tutelano dalla presenza di sostanze tossiche, che utilità ha il bio ?
...
Ma infatti sono un organo di controllo non di certificazione.
Ezio Servo per Amikeco by IPA “”Borders ? I have never seen one. But I have heard they exist in the minds of some people.””
Giovanni
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28/08/2003 10484
Rispondi Abuso
Inserito il 17/01/2023 alle: 16:08:24
In risposta al messaggio di dani1967 del 17/01/2023 alle 14:23:36

Ma i nas controlleranno che i prodotti soddisfino i requisiti di legge che dovrebbero essere  uguali per tutti, in quanto il bio è garantito da una certificazione privata. Tutti i prodotti sullo scaffale devono soddisfare
i requisiti di legge e sono eventualmente soggetti a controlli dei nas e altri enti (arpa, asl). Pertanto, posto che le leggi siano aggiornate e fatte bene, dovrebbero essere sicuri. Se mangi l'insalata di coltura idroponica, sarà meno gustosa, ma di certo è sicura. I Nas al limite verificano che il bio non sia una truffa. Ma non si sostituiranno mai ai certificatori. Ma è proprio qui il punto: siccome abbiamo leggi che ci tutelano dalla presenza di sostanze tossiche, che utilità ha il bio ?
...

Se la memoria m'aiutasse ricorderei anche il nome della trasmissione televisiva che fece un'indagine sulla sicurezza alimentare della frutta venduta nei supermercati e nei negozi di frutta e verdura. Ne venne fuori che la frutta dei supermercati è risultata sempre in regola con le normative mentre tutto il contrario per i negozi di frutta e verdura. Questo perché il supermercato ha un nome da proteggere e non può rovinarsi, magari in ambito europeo, per una mela con veleni  oltre il limite di legge. Ne nascerebbe uno scandalo difficilmente sanabile, essendo tra l'altro queste catene sempre nell'occhio del ciclone dei benpensanti. Di questa cosa ne ebbi direttamente testimonianza quando, in un'area attrezzata, conobbi un camperista dipendente di una notissima catena francese di supermercati, presente in quasi tutta Europa. Lui ed il suo collaboratore avevano l'ordine di gettare tutto il pesce invenduto alle ore 12 e rimetterne di nuovo. Un giorno, visto che il pesce la banco era ancora vendibile ed era un peccato buttalo, non lo hanno sostituito e si sono trovati entrambi immediatamente licenziati ed ebbero torto anche nella successiva causa di lavoro. 

Mi immagino cosa mangino quei camperisti che corrono al carretto della frutta per strada...

Giovanni

Modificato da Giovanni il 17/01/2023 alle 16:10:20
Giuliopgn
Giuliopgn
16/02/2022 828
Rispondi Abuso
Inserito il 17/01/2023 alle: 17:26:36

Sarà stata una puntata di Report del lunedì su Rai3, la guardo sempre, poi mi viene il mal di pancia...
Penso anch'io che la grande distribuzione sia più controllata, però mi è capitato l'anno scorso all'Esselunga di trovare una busta di affettati un po' anneriti, non ricordo per certo, ma forse erano anche scaduti, c'era li l'addetto che stava sistemando gli scaffali e gliel'ho fatta vedere, l'ha presa e l'ha messa sul bancale, poi ne ho trovate altre tre e gliel'ho passate.
Si sa bene che bisogna sempre prendere le confezioni dietro che hanno scadenza più lontana e il "vetrinista" ha il compito di controllare che le prime siano quelle a più vicina scadenza, però c'è un limite ed Esselunga non è un discount.
Giuliopgn

Modificato da Giuliopgn il 17/01/2023 alle 17:30:53
anasta
anasta
21/11/2006 2088
Rispondi Abuso
Inserito il 17/01/2023 alle: 19:14:54
In risposta al messaggio di Giovanni del 17/01/2023 alle 12:34:53

Biologico significa, in sintesi, oltre che coltivato senza concimi, coltivato anche senza antiparassitari. Ora, c'è da sapere che qualsiasi frutto si difende dai parassiti producendo, di suo, veleni per questo fine. Ne
produce tanto di veleno ed alla fine, se perde muore, se vince arriva a maturazione. Quindi un frutto non protetto artificialmente dai parassiti, se arriva a maturazione, vi arriva molto avvelenato. Nella produzione normale, con l'uso di antiparassitari, il frutto produce poco veleno per proteggersi e dato che sull'uso degli  antiparassitari ci sono leggi ben precise (norme che il frutto non conosce e non osserva) per cui arriva al mercato con residui entro certi limiti, se ne deduce che è più pericoloso, per la salute, un frutto biologico che un frutto prodotto convenzionalmente. Giovanni
...
Biologico significa senza concimi?
Ma che stai dicendo, ne hai idea??
Comunque contenti voi, contenti tutti, ma per favore rileggete prima di pubblicare
Andrea
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anasta
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21/11/2006 2088
Rispondi Abuso
Inserito il 17/01/2023 alle: 19:21:14
In risposta al messaggio di ezio59 del 17/01/2023 alle 12:38:05

Dissento, ma solo per questa frase: il bio garantisce, o dovrebbe garantire, un processo, non un risultato. Il Bio deve garantire il processo e anche il risultato. Una azienda richiede la certificazione Bio e per ottenerla
vengono o dovrebbero essere fatti tutti i controlli e gli accertamenti previsti dalla legge. Ottenuta la certificazione chi controlla le varie fasi della produzione ? Nessuno, viene lasciato tutto al coltivatore. L'unico controllo possibile sono le analisi del prodotto finito, quindi del risultato. E questo è quello che facevamo al NAS. Poi c'è da dire che nonostante la buona fede di chi coltiva, come fanno ad essere Bio le mele o l'uva prodotta lungo le autostrade o nei pressi di uno stabilimento inquinante ? Eppure la certificazione c'era.
...
per non garantisce il risultato mi riferisco solamente alle qualità organolettiche. Può essere biologico ma avere un bel retrogusto di aceto.
I controlli li fanno annualmente gli enti certificatori con visite sul campo e a volte anche analisi delle piante.
Se poi ci sono certificazioni false immagino che i nas - che sono carabinieri - abbiano il dovere di intervenire, anche perchè ci sono in gioco finanziamenti europei, dunque si va sulla truffa
Giusto per chiarezza, gli enti certificatori sono autorizzati dal MIPAF, che comunque anche lui fa controlli sul bio
Andrea
p.s. Non vi è mai capitato di leggere/vedere la pubblicità di coop che dice "il tot% di residui di pesticidi in meno"? E' ovviamente, per chi non lo sapesse, una dichiarazione che i pesticidi ci sono. Poi direi che è abbastanza sicuro che prima o poi si muore, bisogna solo vedere quando e con quali malattie.

Modificato da anasta il 17/01/2023 alle 19:30:22
Giovanni
Giovanni
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28/08/2003 10484
Rispondi Abuso
Inserito il 17/01/2023 alle: 20:12:45
In risposta al messaggio di anasta del 17/01/2023 alle 19:14:54

Biologico significa senza concimi? Ma che stai dicendo, ne hai idea?? Comunque contenti voi, contenti tutti, ma per favore rileggete prima di pubblicare Andrea
Come si svolge l'agricoltura biologica?

In agricoltura  biologica si usano soltanto prodotti organici, ma soprattutto  si punta a ricreare un ambiente equilibrato e fertile, che tramite la biodiversità e la presenza di organismi e microrganismi utili possa essere ideale per lo sviluppo delle piante.

Ne hai idea? 

Giovanni 
dani1967
dani1967
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03/09/2007 27804
Rispondi Abuso
Inserito il 17/01/2023 alle: 23:54:49
In risposta al messaggio di anasta del 17/01/2023 alle 19:21:14

per non garantisce il risultato mi riferisco solamente alle qualità organolettiche. Può essere biologico ma avere un bel retrogusto di aceto. I controlli li fanno annualmente gli enti certificatori con visite sul campo
e a volte anche analisi delle piante. Se poi ci sono certificazioni false immagino che i nas - che sono carabinieri - abbiano il dovere di intervenire, anche perchè ci sono in gioco finanziamenti europei, dunque si va sulla truffa Giusto per chiarezza, gli enti certificatori sono autorizzati dal MIPAF, che comunque anche lui fa controlli sul bio Andrea p.s. Non vi è mai capitato di leggere/vedere la pubblicità di coop che dice il tot% di residui di pesticidi in meno? E' ovviamente, per chi non lo sapesse, una dichiarazione che i pesticidi ci sono. Poi direi che è abbastanza sicuro che prima o poi si muore, bisogna solo vedere quando e con quali malattie.
...
Si ma li ti dice dei residui nel prodotto, io bio garantisce che non siano usati. Nulla sul contenuto. Si presume che non usandoli non ci siano, ma nessuna garanzia. La garanzia del prodotto finale nei contenuti è identica. Mi dirai ma come può andare un contaminante li ? Poteva esserci prima, o potrebbe essere una sostanza tossica presente naturalmente, due esempi. Io di posti ad esempio con arsenico nel terreno naturalmente fuori dai limiti del 152 ne conosco.
Poi ricordo una cosa,. quale è l'aspettativa di vita nei paesi in cui si fa ampio uso di prodotti di agricoltura intensiva e quale in quelli con una agricoltura rurale?

https://paroleostili.it/manifesto/
Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare.
R.L. Stevenson
masivo
masivo
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24/08/2008 12174
Rispondi Abuso
Inserito il 18/01/2023 alle: 08:35:24
Io non credo al biologico, in quanto mangiare più sano, secondo me, le differenze sono irrilevanti.
Quindi non credo che possa influire sulle aspettative vita, in modo significativo.
Sono altri i fattori ad incidere, innanzitutto la nostra genetica, l' ambiente dove viviamo, non aver fumato, mangiare meno carne possibile, ecc....per questo me ne frego.
Ivo
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