http://www.ilmessaggero.it/prim...
******* Alberto "A good head and a good heart are always a formidable combination". Nelson Mandelaquote:Risposta al messaggio di Pravet Albi inserito in data 26/07/2013 13:09:41 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> con quello che ho letto sul suo conto ... con quella velocità volutamente e lucidamente sostenuta ... se tra i morti ci fossero, che ne so, i miei genitori, mia moglie od i miei figli ... non avrei dubbio: mi prenderei "volentieri" 30 anni di galera e agevolerei le frasi che ha pronunciato quando l'hanno estratto dalla cabina Giorgio [}:)]
quote:Risposta al messaggio di elefantin inserito in data 26/07/2013 14:41:37 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Condivido __________________________________________________________________ Ciao Giulio
quote:Risposta al messaggio di Pravet Albi inserito in data 26/07/2013 13:09:41 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Avete già emesso la condanna senza aver nessuna prova? Schettino? Non vi salta in mente che proprio i suoi superiori che ora negano pretende ano il saluto all'isola? Pare, tra l'altro, che non era ai comandi. Probabilmente non era il suo turno. Come si può credere che un comandante stia ai comandi per la durata di una intera crociera! Pare che in quel momento fisse di turno uno dei suoi sottufficiali! Già ma per l'opinione pubblica è già sulla forca! Macchinista spagnolo. Certamente fa delle responsabilità! Ma fino a dove arrivano? Perché non era attivo il sistema europeo di controllo in linea della velocità? Con quei treni dove (come i nostri freccia rossa) viaggiare a 30 km/h o a 350 km/h è indifferente a livello di comfort e rumore. Basta un attimo di distrazione e non c'è più tempo di frenare. Soprattutto dopo 80 km di rettilineo a massima velocità! Vi ricordare nostro pendolino deragliato a Piacenza? Trenitalia tentò di addossare la responsabilità al macchinista di neo che era ubriaco. Poi dalle autopsie chieste dai familiari (Trenitalia non voleva farle) risultò né ubriaco né drogato! Alla fine i veri responsabili (nessuno punito) furono i dirigenti che per far guadagnare un paio di minuti al treno decisero di disabilitare il controllo di velocità di linea all'entrata nord di Piacenza! Spostare di un km il controllo era stato reputato troppo oneroso rispetto alla disabilitazione! Andate i calmi con le condanne sommarie! iCalosci [:D]
quote:Risposta al messaggio di Fargo73 inserito in data 26/07/2013 16:47:51 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> E poi, soprattutto, non aveva la moldava sotto il tavolo. Stefano Heleanna Stefano Lorenzo Elisa e ... Nerone
quote:Risposta al messaggio di korsara inserito in data 26/07/2013 17:12:16 E poi, soprattutto, non aveva la moldava sotto il tavolo. >> Questo è ancora al vaglio degli inquirenti. Scherzi a parte, molto a parte, visto che ci sono tante vittime, io direi che è meglio non dare troppo peso all'inizio alle notizie come vengono date dai giornali, perché per fare lo scoop dicono sempre di tutto ed il contrario di tutto.
http://www.youtube.com/watch?v=...
Va preso e sommariamente giustiziato. Schittino: "'sto andando a bordo". "e che vuole tornare a casa Schittino?" Schittino "abbiamo abbandonato la nave" "Lei ha abbandonato la nave con 120 persone a bordo?". Il macchinista: Se trovato colpevole, va preso e sommariamente giustiziato. Non abbiamo bisogno di manternerli in vita. Saluti, Equote:Risposta al messaggio di figliolprodigo inserito in data 26/07/2013 17:47:39 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Mi sembra che parli senza conoscere nulla di tecnico! Per esempio ti sei mai chiesto quanto spazio necessiti ad un treno lanciato a 100 km/h per fermarsi? Spazi quadrupli rispetto al trasporto su gomma/asfalto. Un treno di due automotrici impiega circa 400 m. Uno con 10 carrozze circa 600 m. Viaggiando a 200 km/h occorro o non meno di 1500 metri. È questo con la frenata più potente e rapida. Un merci, visti i pesi in gioco, rapportati alla potenza dei freni tutto ciò è quasi raddoppiato. Motivo per cui i merci non possono superare i 120 km/h. Aggiungi che quel treno era autorizzato a viaggiare su quella linea a 200 km/h. Linea, come riferito dalla stampa, assolutamente dritta per 80 km. 200 km/h in ferrovia non è alta velocità. Si parla di AV oltre i 250 km/h (sulle nostre linee AV i treni freccia rossa viaggiano a 350 km/h costanti). La linea adriatica da Pescara a Bologna è tutta a 200 km/h tranne 4 punti (tra cui ingresso/uscita Ancona dove fermano tutti i treni e Pesaro dove molti non fermano). Su questa linea i merci viaggiano di norma a 120 i passeggeri (interregionali) a 160 per limiti imposti dal materiale rotabile e le varie frecce (rosse e bianche) e gli IC tutti a 200 km/h con rallentamenti solo nei punti previsti. Proprio alcuni macchinisti che conosco temono questi punti. L'ingresso sud di Pesaro è a 105 km/h dopo circa 50 km di percorso a 200 km/h. Per un treno che da Ancona non fa fermate sarebbero sufficienti solo 30 secondi di ritardo nel rallentare per fare una strage! Per fortuna che è presente il sistema di controllo a 9 codici che provvede a regolare la velocità proprio per evitare il possibile errore umano. I treni sono obbligati a viaggiare prossimi al massimo della velocità per rispettare l'orario. Un minuto di ritardo viene recuperato viaggiando al massimo della velocità consentita dall'acvoppiata treno/linea. A Piacenza sulla linea traduzione dopo il famoso incidente del pendino le FS hanno ripristinato il controllo automatico di velocità spostando lo di un km a ridosso del curvone per diminuire i tempi di percorrenza di un minuto. In Spagna su quella curva altre volte si erano verificati problemi a causa della eccessiva velocità cui arrivavano i treni dopo 80 km di viaggio a 200 km/h. Era una tragedia annunciata! Perché la dirigenza non ha attrezzato la linea con i sistemi di sicurezza? Vedrai che ora dopo 80 morti saranno tutti attivati in poche settimane!! Che caso! iCalosci [:D]
quote:Risposta al messaggio di Prof. Antonio Calosci inserito in data 26/07/2013 15:50:25 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Esistono delle professioni dove si è responsabili anche se non si commette di persona il fatto. Se Schettino non era al comando aveva comunque l'obbigo di vigilare sui suoi sottufficiali per non parlare dell'obbligo di coordinare l'evacuazione della nave. Anche nella mia professione per ca.z.z.te che commettono medici ed infermieri ne risponde il Primario anche se non presente.. P.S. D'altronde gli stipendi di questi personaggi sono alti proprio per la responsabilità che hanno, altrimenti potrebbero benissimo essere retribuiti in maniera differente.. Pietro ^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Che Dio ti raddoppi ciò che tu mi auguri..
quote:Risposta al messaggio di moida (Pietro118) inserito in data 27/07/2013 09:22:12 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Peccato che spesso le ca77ate sono imposte dagli armatori navali o dai dirigenti ferroviari. I saluti delle navi da crociera, è cosa nota, sono voluti dagli armatori. In ferrovia è la dirigenza che stabilisce la disabilitazione di un sistema di sicurezza per recuperare qua e la alcune ma manciate di minuti! Anche sul l'abbandono della nave da parte di Schettino ho dei sospetti, come se avesse avuto da mettere al sicuro qualche cosa di vitale importanza. Un comandante ha la responsabilità generale della nave ma non quella particolare quando non è in servizio attivo. Ho molti amici medici dirigenti ospedalieri. Chiederò loro se un primario è sempre responsabile se un assistente sbaglia una operazione e il primario non è presente. iCalosci [:D]
quote:Risposta al messaggio di Prof. Antonio Calosci inserito in data 27/07/2013 10:24:51 Ho molti amici medici dirigenti ospedalieri. Chiederò loro se un primario è sempre responsabile se un assistente sbaglia una operazione e il primario non è presente. >> E' e deve essere così. Altrimenti poi ci troviamo i ministri che possono permettersi di dire che non sapevano che è stato negato un asilo politico. Chi è a capo della catena di comando deve pagare per gli errori dei suoi sottoposti. Se no cosa comandano a fare?
quote:Risposta al messaggio di annapasqua inserito in data 27/07/2013 11:51:58 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> 38 anni fa fui per 12 mesi circa (tra il conseguimento della maturità e la vincita del concorso presso il Teatro del'Opera di Roma) macchinista delle FS. Ebbi la fortuna di essere inserito nella squadra "elettromotrici" di Roma. Portavo gli allora treni di lusso ETR 252 (Arlecchino), ETR 300 (settebello), ETR 250 (il primo "Pendolino"), ALE 601 e relative rimorchiate LE 481, LE 530, LE 700, etc.. Questi treni capaci di viaggiare ben oltre i 200 Km/h erano abilitati per legge nazionale delle FS a viaggiare a 180 km/h (da non superare mai anche se la linea consentiva i 250 Km/h. Portavo i "RAPIDI" di lusso nelle tratte che collegavano ROMA con Napoli, con Foggia (talvolta fino a Bari), con Ancona, Con Firenze/Bologna (talvolta fino a Milano), con Pisa (talvolta fino a Genova/Torino. All'epoca non tutte le linee erano attrezzate con i sistemi di controllo (solo le più importanti e veloci) e il sistema era assi spartano essendo a soli 3 codici invece che con gli attuali 9 codici. Ebbene non era impossibile commettere errori non voluti. Per esempio rischiai di prender sotto un suicida. Andavo a 135 - lo ricordo come fosse oggi - la linea consentiva il 130 con autorizzazione SCRITTA con quel tipo di treno a viaggiare fino a 140 Km/h. Entrando in una breve galleria in curva intravidi qualche cosa dall'altro lato e tirai la "rapida" (il freno alla massima potenza). L'aiuto macchinista mi chiese perché faci quella frenata ricordandomi che sarei finito SOTTO PROCESSO INTERNO. Tutto propendeva a ché non frenassi. Il treno si fermò del tutto, CON LE RUOTE ROVINATE (furono sostituite in tutto il convoglio previo accantonamento del treno stesso per alcuni mesi) circa un Km più avanti. Per fortuna mancavano un paio di metri dalla persona che tentava di suicidarsi (ci riuscì a danno di un altro collega qualche giorno dopo). Non finii sotto processo FS per l'evidenza dei fatti, ma nell'economia aziendale (allora STATALE e non privata ho fatto un grave danno al treno. Se il suicida non ci fosse stato avrei rischiato il licenziamento. Se invece lo avessi preso sotto avrei dovuto affrontare un processo penale. All'epoca dove poche linee erano dotate di primitivi, quanto funzionali, sistemi di sicurezza. Ma in cabina eravamo in DUE. Sui treni normali un macchinista e un aiuto macchinista. Sugli Elettrotreni rapido (chiamati di lusso e in genere di sola I classe) eravamo sempre DUE macchinisti di cui uno in finzione di aiuto. Mi capitò, come capitava un po' a tutti, di rallentare prima del tempo (dove era richiesta una velocità inferiore) accumulando ritardo o di rallentare in ritardo (entro certi limiti lo facevamo per recuperare qualche minuto di ritardo). Spesso l'AIUTO MACCHINISTA (proprio vero 4 occhi son meglio di due) ti segnalava l'errore e si rimediava per tempo. Oppure viaggiare in pianura padana con nebbia così fitta che non vedi neppure la punta del treno che stai guidando. Eppure se devi andare - attraversando stazioni come Modena, Reggio Emilia, ecc... - a 180 Km/h (la velocità massima allora consentita) viaggia, nebbia o non nebbia, a 180 Km/h. In questi casi il ripetitore di segnale in cabina è fondamentale se esiste e funzionante. Altrimenti ti affidi al conteggio dei km percorsi presente sul contachilometri. Oggi il secondo in cabina non serve più perché CI SONO i sistemi di sicurezza, ma SE MANCANO l'errore umano è sempre dietro l'angolo. Posso garantirti, per esperienza personale, che se porti un treno a 200 oppure a 350 km/h per un tratto lungo 100 oppure 200 Km non puoi stare per 30-40-100 minuti a leggere i paletti chilometrici per sapere dove rallentare. Basta, a quelle velocità, un attimo di distrazione - magari guardando proprio il tachimetro o altra strumentazione di bordo, oppure per nebbia intensa - e si SALTA un segnale a terra che impone di rallentare. In Italia sulle linee veloci erano, ora non saprei, sempre tre a distanza se ben rammento di 150 m. ciascuno. In Germania e in Francia ne usano uno solo. Se non lo vedi sei fregato. Però da loro, come da noi - salvo disabilitazione imposte - i sistemi a 9 codici provvedono prima ad avvisare per tempo il macchinista per poi provvedere automaticamente se il macchinista non ha dato corso agli avvisi del sistema. Su una linea, come pare sia quella spagnola, che consente i 200 km/h è assurdo che non ci siano sistemi codificati di sicurezza. A 200 km/h per rallentare a 80 Km/h occorrono - a seconda della rapidità della frenata (se lenta è maggior confort per i passeggeri) - tra i 4 km per frenata blanda e i 1800 m. per una frenata estremamente brusca. A quelle velocità bastano solo 30 secondi di ritardo nel frenare per arrivare SPARATI su una curva. Attenderei, prima di condannare SOMMARIAMENTE il macchinista, l'esito del processo e di tutte le indagini TECNICHE che il caso comporta! iCalosci [:D]
quote:Risposta al messaggio di Prof. Antonio Calosci inserito in data 27/07/2013 12:38:49 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> "Andavo a 135 - lo ricordo come fosse oggi - la linea consentiva il 130id="blue">" figuriamoci se Calosci non andava 5 km. di tachigrafo più del consentito ... si vede che è sempre stato il Suo sport preferito [:D][:D] il discorso è un'altro ... naturalmente se tutto viene confermato: quell'uomo si vantava anche su Facebook di "godere" ad andare a velocità folli non consentite! poi c'è un'altro "piccolissimo" dettaglio: il convoglio ha imboccato una curvaid="blue"> a 110 km/h oltre il limiteid="size4">id="red"> e non parliamo di 110 km. in più su 1000 consentiti ma ... doveva affrontare quella curva ad 80 km. e non 190 [}:)][}:)] Giorgio
quote:Risposta al messaggio di fuori rotta inserito in data 27/07/2013 14:06:40 "Andavo a 135 - lo ricordo come fosse oggi - la linea consentiva il 130"id="blue"> figuriamoci se Calosci non andava 5 km. di tachigrafo più del consentito ... si vede che è sempre stato il Suo sport preferito >> Forse dovresti legge MEGLIO ciò che ho scritto! Te lo ripropongo col copia-incolla! Andavo a 135 - lo ricordo come fosse oggi - la linea consentiva il 130 con autorizzazione SCRITTA con quel tipo di treno a viaggiare fino a 140 Km/h. Autorizzazione scritta significa OBBLIGO per non arrivare in ritardo. Fui multato, con cifra simbolica, perché non ero a regime autorizzato di 140, ma leggermente sotto quel limite! Per la cronaca il tratti tra Falconara marittima e Casteplanio (linea Ancona-Orte/Roma) all'epoca era a binario unico e consentiva i 130 Km/h. Il materiale ETR 220 (Polifemo), ALE 601 erano autorizzati (OBBLIGATI) a viaggiare a 140 Km/h. Il ETR 250 (Pendolino) era autorizzato (OBBLIGATO) a viaggiare a 150 Km/h. Ora questo tratto è stato raddoppiato e rettificato. I treni (tutti) viaggiano a 160 Km/h.
quote: il discorso è un'altro ... naturalmente se tutto viene confermato: quell'uomo si vantava anche su Facebook di "godere" ad andare a velocità folli non consentite! >> Nel suo profilo Facebook, come riportato da TUTTI i giornali leggo: "estoy en ellimite no puedo correr mas si me multan" che tradotto in italiano significa: sto nel limite don posso correre di più altrimenti mi multano! In questo caso sei proprio "fuori rotta". Nei treni di tutto il mondo compresi i quelli delle linee che più secondare non si può c'è la SCATOLA NERA che registra TUTTO. Velocità chilometro per chilometro, frenate fatte, momento in cui si frena, ecc... Non è consentito andare OLTRE i limiti previsti altrimenti la MULTE, se non ci sono incidenti, arrivano e sono estremamente salate! Anche a me piaceva "correre". Per questo, dopo aver vinto il concorso, feci di tutto, riuscendovi, a farmi assegnare al servizio sui treni più veloci che esistevano. Amare la velocità non significava non rispettarla! Soprattutto in ferrovia!
quote: poi c'è un'altro "piccolissimo" dettaglio: il convoglio ha imboccato una curva a 110 km/h oltre il limite e non parliamo di 110 km. in più su 1000 consentiti ma ... doveva affrontare quella curva ad 80 km. e non 190 >> 190 km/h è comunque una velocità inferiore rispetto a quella consentita da quella linea prima del curvone. Resta da chiarire perché non ha rallentato in tempo prima del curvone. A quella velocità doveva rallentare da circa 3-5 km prima. Sapendo che se avesse superato i limiti sarebbe stato multato mi chiedo cosa è accaduto perché non lo ha fatto. La scatola nera registra se la frenata cominciata dove prescritto, prima, poco dopo o molto dopo. Se poco o molto dopo anche in caso nessun problema le multe scattano automaticamente! Lui è arrivato al curvone con 110 Km/h in più del dovuto. A 200 Km/h saltare ritardare il rallentamento del treno per 30 secondi significa percorrere 1,6 km. Se si ritarda di 60 secondi (un minuto) lo spazio percorso è di 3,2 Km. Troppo per salvare la situazione. Se come credo doveva rallentare 3-5 km prima del curvone per solo un minuto di ritardo nell'iniziare la frenata si è trovato a 190 Km/h a ridosso del curvone. Inutile frenare. Se non ci sono sistemi di sicurezza attivi basta poco (magari per guardare il proprio tachimetro) per saltare il cartello di rallentamento. A mio avviso la principale responsabilità ricade proprio sulla infrastruttura che non ha sistemi di sicurezza! iCalosci [:D]