Inserito il 12/05/2011 alle: 23:10:03
Anche io da ragazzo ho fatto spesso l'autostop, e mi ricordo ancora quanto fosse dura arrivare a Riccione o Cattolica in estate a cercare di cuccare le stranger[:)] oggi con il camper quando giro in Italia o in Europa sono un pò restio a dare passaggi, troppe volte le cronache ci notiziano di rapine e altro compiute da autostoppisti che non lo sono, ma lo fanno per delinquere, in Marocco invece do spesso dei passaggi, quest'anno per esempio, stavo viaggiando da Bujdour verso Laayoune, in pieno deserto a circa 90 km da Laayoune vedo un anziano che con un braccio alzato mi faceva vedere una bottiglia vuota, già vedere uno in mezzo al deserto sotto il sole che picchia con tuttintorno sabbia e solo sabbia e senza acqua è già una cosa fuori del normale, almeno per noi, mi fermo gli dò una bottiglia d'acqua e gli chiedo dove deve andare, mi guarda con due occhi che dicevano tutto, e mi dice Laayoune, lo faccio salire e lo porto a destinazione, non finisce più di ringraziarmi, fruga nello zaino che portava e mi dà un pezzo di pane, che credo sia stata la cosa più preziosa che aveva, un'altra volta, mentre passo da Guelmin una ragazza ci fà il classico segno con il pollice, ci fermiamo e ci dice che deve andare a Smara, una citta del sud al confine con l'Algeria, la ragazza tremava dal freddo, sicuramente aveva dormito poco e in modo fortuito, aveva una maglietta con sopra una camicia, era mattino e non molto caldo, mia moglie le scaldò del latte e gli offrì dei biscotti, poi le diede una giacca di lana, sono cose smesse che portiamo per regalare, arrivati a Ma Fatma 230 km da Guelmin, posto dove vado a pesca, le diamo una bottiglia d'acqua e dei biscotti augurandole buona fortuna. Questi sono due dei tanti episodi che in dieci anni di Marocco ci sono capitati. Ho aperto questo post, perchè fra i tanti camperisti che viaggiano per il marocco sono pochi quelli come me che ogni tanto danno un passaggio, per non parlare poi dei francesi che hanno ancora la mentalità dei colonialisti, aggiungo che non c'è cosa più bella, far salire una persona che magari chissà quando sarebbe arrivata, e che ti sorride e ti ringranzia e durante il viaggio ti racconta la sua vita, a me queste cose arrichiscono interiormente e mi fanno star bene, perchè so di avergli dato una piccola cosa , ma per loro sono di grande importanza. Marco