Bicicletta che passione!

In risposta al messaggio di chorus del 21/06/2023 alle 16:54:16

Incrociamo le dita e speriamo che l'iter di questa norma prosegua spedito Codice della strada, 1,5 metri dalle bici in sorpasso - Infrastrutture & Città - ANSA.it Ricordo di ave letto che il concetto di ridotta stabilità delle biciclette (velocipedi per il codice della strada) è fatto proprio da una sentenza della Cassazione.  

Si impantanerà nella melma come tutte le altre modifiche delle quali si parla da anni. Nondimeno il ministro responsabile è un pagliaccio che voleva mettere casco, targa e assicurazione obbligatori sulle bici, quindi la vedo dura...

In risposta al messaggio di dani1967 del 21/06/2023 alle 17:01:35

Già le forche marzocchi, dimenticavo. Gruppi, ruote ne dubito. Ai tempi seguivo di più il mercato mtb, e c'erano molti telaisti che facevano cose egregie da mtb con produzioni semiartigianali. Campagnolo, ho letto del nuovo

gruppo top di gamma, 5k€, una cosa magnifica, ma inavvicinabile per chi tiene famiglia da mantenere ed ha un lavoro normale. Io dubito di poter avvicinare i nuovi gruppi elettrici, ma francamente non mi ispirano. Almeno su una cosa posso essere conservatore ?

...

Francamente non ne capisco la necessità di avere un gruppo che costa quanto 5 buone bici se non fare lo sborone al bar con gli amici: Poi boh, col cavetto metallico non ho mai avuto problemi, perché andarsi a complicare la vita?

 

In risposta al messaggio di dani1967 del 21/06/2023 alle 17:01:35

Già le forche marzocchi, dimenticavo. Gruppi, ruote ne dubito. Ai tempi seguivo di più il mercato mtb, e c'erano molti telaisti che facevano cose egregie da mtb con produzioni semiartigianali. Campagnolo, ho letto del nuovo

gruppo top di gamma, 5k€, una cosa magnifica, ma inavvicinabile per chi tiene famiglia da mantenere ed ha un lavoro normale. Io dubito di poter avvicinare i nuovi gruppi elettrici, ma francamente non mi ispirano. Almeno su una cosa posso essere conservatore ?

...

Abbiamo eccellenti produttori di ruote: Campagnolo, Fulcrum (marchio Campagnolo), Ambrosio, Miche.
Un ottimo produttore artigianale, Spada Bike.
I prezzi hanno raggiunto livelli per me inconcepibili: oltre 5 mile euro per un telaio, 5 mila euro per il gruppo 3 mila euro per le ruote, più manubrio, sella e pedali.

In risposta al messaggio di navarre del 21/06/2023 alle 21:40:18

Francamente non ne capisco la necessità di avere un gruppo che costa quanto 5 buone bici se non fare lo sborone al bar con gli amici: Poi boh, col cavetto metallico non ho mai avuto problemi, perché andarsi a complicare la vita?  

Anch'io resto fedele al filo e ai freni tradizionali.

In risposta al messaggio di chorus del 22/06/2023 alle 08:57:24

Anch'io resto fedele al filo e ai freni tradizionali.

Quello che non c'è non si può rompere e secondo me quella del cambio elettrico per il ciclista come me è solo una cosa in più che può non funzionare, a cominciare da delle batterie in più da caricare.
Non metto in dubbio che certi oggetti per Filippo Ganna possano essere essenziali per rosicchiare quei 10 secondi rispetto all'avversario (che li ha identici, però ...), e magari questo può giustificare quella incredibile spesa, ma per me che ho pure la panzetta, anche qualche grammo in più non fa la differenza. Del resto credo che i prodotti anche di primo prezzo di marche come campagnolo siano dei portenti di precisione e affidabilità. Mentre altre marche hanno gamme di cambi che vanno dalla eccellenza (ho un dura ace ed un XT e sono  semplicemente magnifici) a delle robe scarse scarse. 

In risposta al messaggio di ezio59 del 22/06/2023 alle 10:56:44

Sulle mie bici, quella da corsa e le due MTB,  l'unica cosa italiana è la sella. 

Il motivo purtroppo te l'ho detto.
Noi (italiani) abbiamo una lunghissima tradizione ciclistica, ma non credemmo al fenomeno MTB.
Tecnologia, innovazione, estetica sono stati elementi che ci hanno contraddistinto per decenni.
L'area milanese (con i marchi Bianchi, Legnano, Masi, Pogliaghi, e successivamente Colnago e Derosa), il Veneto, l'Emilia Romagna, ma anche Torino e la Toscana con una serie di marchi che qui non scrivo perché sono un lungo elenco, hanno rappresentato il cuore pulsante della bicicletta per un lungo periodo.
Vedere oggi che la produzione di massa arriva tutta dal Far East mi avvilisce, e continuo a chiedermi per quale motivo abbiamo fatto questa fine.
Fino agli anni ottanta credo che il 70/80 per cento delle biciclette che correvano il Tour era di fabbricazione italiana.
 

In risposta al messaggio di chorus del 22/06/2023 alle 11:45:40

Il motivo purtroppo te l'ho detto. Noi (italiani) abbiamo una lunghissima tradizione ciclistica, ma non credemmo al fenomeno MTB. Tecnologia, innovazione, estetica sono stati elementi che ci hanno contraddistinto per decenni.

L'area milanese (con i marchi Bianchi, Legnano, Masi, Pogliaghi, e successivamente Colnago e Derosa), il Veneto, l'Emilia Romagna, ma anche Torino e la Toscana con una serie di marchi che qui non scrivo perché sono un lungo elenco, hanno rappresentato il cuore pulsante della bicicletta per un lungo periodo. Vedere oggi che la produzione di massa arriva tutta dal Far East mi avvilisce, e continuo a chiedermi per quale motivo abbiamo fatto questa fine. Fino agli anni ottanta credo che il 70/80 per cento delle biciclette che correvano il Tour era di fabbricazione italiana.  

...

Comunque se uno vuole, sui telai da mtb si trovano delle chicche non da poco

https://rdritalia.it/

questo è un esempio

In risposta al messaggio di dani1967 del 22/06/2023 alle 12:38:15

Comunque se uno vuole, sui telai da mtb si trovano delle chicche non da poco questo è un esempio

Secondo la mia esperienza, le cosiddette biciclette di alta gamma, siano esse bici da corsa siano esse MTB, sono sempre state costruite a mano, frutto dell'abilità di eccellenti artigiani, alcuni dei quali hanno formato nel tempo una vera e propria scuola. Da appassionato di vintage ho coniato il termine di telaisti meneghini, tra i quali annovero alcuni dei marchi prima citati.

Negli ultimi anni abbiamo assistito a un processo di ingegnerizzazione nella costruzione di telai, evidentemente introdotto sia da esigenze di costi sia da esigenze di far fronte a una straordinaria domanda di biciclette.

Un telaio frutto di un processo ingegnerizzato e un telaio fatto a mano sono due cose diverse che si notano a colpo d'occhio, e non solo per un appassionato.
Il livello di rifinitura, la cura del particolare, e per me anche l'estetica sono evidenti.

I telai di cui mi hai postato il link mi sembrano appartenere alla categoria che piace a me.
Ti ringrazio per avermi fatto conoscere un'azienda di cui ignoravo l'esistenza.
Ciao!

In risposta al messaggio di ezio59 del 22/06/2023 alle 12:55:10

Olympia è veneta, ma per quanto ne so si fa produrre i telai all'estero e usa componentistica per lo più Shymano. 

Bianchi ma delle mtb di rispetto, da sempre azienda leader italiana, non ho idea di dove producano. Così come olympia. Tra gli appassionati di mtb di certo le scapin sono tra le più note, una produzione semiartigianale

https://www.scapin.com/index.html

Cercando in rete (un marchio di cui ho dimenticato il nome), ho trovato altri stiti di grandi produzioni artigianali.

https://www.mbmbike.it/mbm-my-b...

https://www.fm-bike.com/telaibi...

Tuttavia almeno nel mondo mtb, dove non è detto che il millimetro faccia così la differenza rispetto alla bdc, anche solo per il fatto che di rado si tiene la stessa posizione a lungo, alcune produzioni industriali non sono in discussione. Per capirsi, quando metti sotto il sedere una specialized o una scott hai sempre buone sensazioni. Gli studi che hanno fatto ad esempio per permetterti di condurre una full senza bloccare l'ammortizzatore e senza perdere potenza di pedalata si sentono eccome. Certo, la bellezza di quegli oggetti è indiscutibile.

 

Purtroppo riporto una notizia tragica, qui a Milano è la quarta da inizio anno e la dinamica è sempre la stessa.
Pare che il Comune voglia adottare un'ordinanza che impone i sensori anti angolo cieco ai camion.
Penso sia un dispositivo come quello presente sulla mia auto, ovvero un triangolino che si accende in modo molto evidente sullo specchietto retrovisore esterno quando si avvicina lateralmente un altro veicolo. Lo trovo molto utile.
Speriamo che ciò contribuisca a evitare queste disgrazie.

Ciclista uccisa, Comune di Milano: “Entro metà luglio delibera su obbligo sensori anti-angolo cieco” (msn.com)

A proposito di sicurezza, cosa ne pensate di questo ?

https://www.amazon.it/Magene-Po...

In pratica ha un radar, se si avvicina da dietro un mezzo intanto lampeggia più forte, poi ti da un avviso sonoro e se hai certi ciclocomputer questo lampeggia.
Io di solito tengo le cuffiette con la musica, cosa esecrabile, ma con cuffie a conduzione ossea che non cancellano e bloccano i rumori esterni. Lo avrei già preso se non fosse che io come ciclocomputer ho il magene c406, non compatibile, e dovrei prendere il c406pro. Non costa tanto come i garmin, ma comunque per ore funziona bene ...

In risposta al messaggio di dani1967 del 23/06/2023 alle 11:30:25

A proposito di sicurezza, cosa ne pensate di questo ? In pratica ha un radar, se si avvicina da dietro un mezzo intanto lampeggia più forte, poi ti da un avviso sonoro e se hai certi ciclocomputer questo lampeggia. Io di

solito tengo le cuffiette con la musica, cosa esecrabile, ma con cuffie a conduzione ossea che non cancellano e bloccano i rumori esterni. Lo avrei già preso se non fosse che io come ciclocomputer ho il magene c406, non compatibile, e dovrei prendere il c406pro. Non costa tanto come i garmin, ma comunque per ore funziona bene ...

...

Da qualche anno uso il radar di cui alla foto allegata.
Non riuscirei più a farne a meno:

1. Rileva un'auto a circa 150 metri (anzi più di un'auto/camion/moto)
2. In condizioni normali ci sono soltanto due led accesi
3. Quando rileva un'auto
   1. Emette un bip
   2. Si accende tutta la fila di led
   3. Sul ciclocomputer viene simulato l'avvicinamento del veicolo mediante un pallino che scorre dal basso verso l'alto. Se il veicolo è seguito da altri veicoli, compaiono più pallini
4. Il ciclista che mi sta dietro, sa che sta arrivando un'auto perché vede accesa la fila di led

 

Uso le luci da qualche anno.
Anteriore e posteriore, entrambe a intermittenza, praticamente quella anteriore è un flash della macchina fotografica.
A volte in abbinamento al radar che ho descritto nel messaggio precedente: il radar fissato sul reggisella, la luce intermittente posteriore fissata sul casco; quella anteriore è fissata al manubrio.
Chi le vende le pubblicizza come accessori visibili a due km di distanza.
Mi sembra di essere più rispettato dagli automobilisti.
Da un pò di tempo ho dotato le mie bici di un campanello (costa pochi euri), ed è molto utile sulle piste ciclabili frequentate dai pedoni, specialmente quando camminano affiancati.

Ecco la foto di una delle mie bici allestite con luce anteriore (qui guarda verso il basso, ma solo perché avevo attraversato un tratto disconnesso) luce posteriore e campanello.
Come vedete sono accessori poco invasivi. Unico neo, il set di luci costa ben oltre 100 euro, d'altra parte hanno un'autonomia di almeno 4 ore.
PS per favore non criticate i pedali, montati soltanto per quell'occasione.

In risposta al messaggio di chorus del 23/06/2023 alle 12:35:49

Uso le luci da qualche anno. Anteriore e posteriore, entrambe a intermittenza, praticamente quella anteriore è un flash della macchina fotografica. A volte in abbinamento al radar che ho descritto nel messaggio precedente:

il radar fissato sul reggisella, la luce intermittente posteriore fissata sul casco; quella anteriore è fissata al manubrio. Chi le vende le pubblicizza come accessori visibili a due km di distanza. Mi sembra di essere più rispettato dagli automobilisti. Da un pò di tempo ho dotato le mie bici di un campanello (costa pochi euri), ed è molto utile sulle piste ciclabili frequentate dai pedoni, specialmente quando camminano affiancati.

...

Ammetto che ho scoperto in questi giorni del radar, oramai le luci a  led sono uno standard.
A settembre farò un upgrade del sistema luci/ciclocomputer. Io faccio il 70% (stimati ad occhio) dei miei percorsi in strade secondarie teoricamente poco pericolose, ma intanto c'è un teoricamente, poi c'è il restante 30% !!
Purtroppo vedo gente che nel nome dei 10 grammi non si porta nemmeno un tool per sistemare se qualcosa si smonta.

Io in genere vado per boschi, anche se lucetta posteriore e campanello sulle mie bici sono sempre presenti. Quando invece uso la bici in città, una bici da trekking (adesso la definirebbero gravel?), vado a orecchio, cercando di evitare le strade dove vanno più veloci.
Come campanello sulla bici di mio figlio ho messo questo, con il quale si diverte a spaventare i passanti sulle ciclabili:

https://www.hibike.it/airzound-...

In effetti è più forte del clacson di una macchina.
 

Questo è dovuto a due cani, sono passato su strada asfaltata davanti ad un casa, cancello aperto, i cani sono usciti abbaiano, uno tanto stordito che cercando di mordere la mia gamba si è infilato tra ruota anteriore e telaio facendomi cadere,  meno male che ero in salita e andavo piano... 
È uscita una tizia, che manco scusa mi ha chiesto... ha solo detto stupita: ti hanno fatto cadere?? Le ho risposto che le va bene che ha trovato uno onesto,  altrimenti mi facevo pagare...
Aldo 

Non riesco a caricare la foto del mio povero ginocchio...
Aldo