quote:Risposta al messaggio di wobos inserito in data 19/03/2010 08:09:24 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> guarda, mi limito a vedere quello che sta succedendo: -Chi era già dentro al mondo del lavoro, rientra a stipendi di 800 euro -I ragazzi che riescono ad avere un Lavoro sono precari e non superano di certo la cifra appena scritta -Datori di lavoro che delocalizzano la produzione in altri paesi, però il prezzo del prodotto finale NON cala, strana sta cosa. -Costo della vita non certo a buon mercato, va bene, cerco di calare il mio tenore di vita facendo a meno del superfluo, ma poi se ho anche un mutuo della casa? è superflua pure quella? Scusa ma, tutto questo dove può portare un paese?...e aggiungo PURTROPPO... Buongiorno. Tu hai evocato un concetto, "lotta di classe", che nella storia del mondo, e del paese, ha una collocazione ben precisa. A me richiama, molto, le note di "Sciur padrun de li beli braghi bianchi foera li palanchi ...", o di "se otto ore vi sembran poche ...", dove questo concetto aveva un indubbio significato. Il tuo accenno alla delocalizzazione della manodopera mi induce di nuovo a ritenere che la tua ottica non comprenda le esigenze "datoriali", o meglio, non ne colga minimamente i problemi. A scanso di equivoci non ti sto dando del "superficiale", ma il fatto è che mentre i problemi di un lavoratore si toccano con mano, si immaginano, è possibile immedesimarvisi, quelli dei datori rimangono spesso nelle nebbie. Allora è bene chiarire un concetto fondamentale, che a mia opinione deve costituire la "Bibbia" di ogni considerazione che vorremo svolgere. Prima di tutto, io lascerei perdere l'idea che qualcuno si sia arricchito ultimamente: non perchè manchino esempi più o meno illustri, ma perchè, assicuro, si tratta di una percentuale modesta, e perciò non influente. Io descriverei lo stato dell'arte in queste poche parole: - il mondo ha subito cambiamenti radicali; - le esigenze personali - questo il punto - sono cambiate con un aumento delle stesse sia qualitativo che quantitativo: cioè, qualsiasi famiglia, anche la più modesta, ha oggi esigenze oggettive giammai paragonabili a quelle delle alte aristocrazie di un tempo (faccio un esempio: anche la famiglia dell'albanese monoreddito che fa il muratore in nero ha esigenza di uno sport per i figli, telefoni cellulari, vacanze, dentista e via di seguito che - forse chi ha qualche capello bianco potrà confermarlo - 50 anni fa non esistevano o erano appannaggio di pochi). Questa famiglia dell'esempio gode, e a fatica, del minimo indispensabile per non risultare una bizzarra unità fuori dal mondo, deve investire in spese nuove, e subirà in molti più campi il confronto con il resto dell'umanità; - se tenessimo il tenore di vita dei nostri nonni (ma la cosa ci porterebbe all'attenzione dei servizi sociali) metteremo da parte qualche buona fetta di stipendio ogni mese: puliamoci il sedere con la carta di giornale, mandiamo i nostri figli anzichè a nuoto a giocare a muretto per strada, compriamoci un vestito ogni due anni, teniamoci la camicia una settimana, sostituiamo le nostre vacanze con una scampagnata il lunedi di pasqua, e non avremo problemi economici; - per riassumere, il cofronto tra mondo antico e mondo moderno è così riassumibile: il mondo antico è un parco pubblico, dove con 1 euro passo una giornata prendendo una spremuta; il mondo moderno è come un luna park, dove con 10 euro mi diverto un quarto d'ora e poi rosico sui godimenti degli altri; - il mondo moderno si connota, oltre che per i beni materiali, per tutta una serie di "diritti" e "beni" (diritti lavorativi, esigenze ambientali, assistenza sociale, etc.) tutti molto meritevoli ma - finalmente si è capito - molto costosi; - questo proliferare di beni a basso costo (quindi, di riduzione dei guadagni di chi produce) e diritti (quindi, spese vive) comporta una diffusione di oneri che non vanno a vantaggio di nessuno. Faccio un esempio banale: se stabiliamo che l'agricoltura dovrà essere, per obbligo di legge, solo biologica, tutti avremo salute ed aria pura, ma il produttore guadagnerà meno, e il consumatore spenderà di più, quindi ci avranno rimesso tutti. In questo quadro si collocano le nostre gradevoli discussioni. Tu mi dici che "Tizio" ha perso il lavoro, e è destinato nella migliore delle ipotesi al precariato. Parlando di "lotta di classe" si evoca il concetto per cui ci sia una classe datoriale cattiva in quanto dedita esclusivamente al profitto. Si fa riferimento alla delocalizzazione (qui non condivido, e una sguardo alla bilancia delle esportazioni sarebbe d'obbligo), come se fosse uno strumento di tortura e di egoismo. Io non vedo per nulla questa lotta di classe, e lo esprimo con questo concetto: tu (impersonale), che guadagni 1.500 euro al mese, vuoi avere un camper, che è un bene di lusso, non appartenendo tu a un ceto abbiente; vuoi comprare un nuovo paio di jeans ai tuoi figli; vuoi mangiare carne e verdure anzichè pane; vuoi giocare alla playstation. Il mercato ti deve dare tutto questo a basso prezzo. E allora io, imprenditore, devo offrirti un prodotto finito, un paio di jeans, a 30 euro. Ma, qui sta il punto, siccome la coperta la si tira, ma non è infinitamente elastica, io, produttore di jeans, dovendo produrre a 30 euro, non mi posso permettere di avere 10 lavoratori, ma faccio con 5; e se non basta, quei 5 li prendo a Taiwan. Perchè pur sempre mi devo assicurare un margine di utile che non solo mi deve consentire di campare, ma mi deve anche remunerare di quei rischi, investimenti, mancanza di previdenza, che tu (sempre impersonale) non hai. Tutto questo per dire che accanto a chi ha perso il lavoro, e accanto a chi lo mantiene ma subisce la perdita del valore di acquisto, c'è chi, con conseguenze più gravi, ha perso l'impresa (e con essa tutto quanto si era messo da parte), e, con conseguenze meno gravi, ha perso quei guadagni che giustificavano una vita di rischi e preoccupazioni quotidiane. Questa è la ragione per cui trovo molto pericoloso parlare di "lotta di classe", perchè se non si parte dall'idea che la barca è una, e che il ripensamento sull'economia deve essere globale, potremo, magra consolazione, continuare a prendere le armi vicendevolmente, ma i nostri figli saranno, pur sempre, destinati al precariato. saluti
quote:Risposta al messaggio di Thekingofbronx inserito in data 19/03/2010 18:40:52 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> finalmente una buona notizia - pare che dalle parti di "THEKINGOFBRONX" ci sia lavoro - (ma sono convinto che lavoro ci sia, Quante offerte ho trovato nella mia agenzia di collocamento come operai, artigiani ecc.) - un appello a Marco XD - ci puoi dire di dove sei o almeno l'indirizzo dell'agenzia di collocamento dove i posti da operai e artigiani abbondano - dalle mie parti se cerco di adattarmi a simili impieghi mi dicono che non è giusto buttare alle ortiche tutta la mia esperienza da informatico ma io sarei anche disposto a farlo sa serve a portare a casa i quattro soldi che necessitano per arrivare a fine mese roberto
quote:Risposta al messaggio di Thekingofbronx inserito in data 19/03/2010 18:40:52 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Ciao Marco,scusa se ti contraddico, ma purtroppo non è così semplice per noi 40enni. Tu hai 20 anni e sei previlegiato appunto per l'età, perchè, come scritto già in altri interventi,l'apprendistato è stato portato fino a 29 anni. Ti porto l'esempio di un grande ipermercato che aprono a Pasqua vicino a casa mia. Io ho fatto domanda di assunzione,come tantissime altre persone ultraquarantenni,non è stato preso nessuno oltre i 35anni,la maggior parte non supera i 30anni. Poi scrivi,che il lavoro c'è,io non sò dove abiti,ma dove abito io,che ogni altro giorno mi faccio un giro alla mia agenzia di collocamento,non ci sono offerte di lavoro anzi le aziende chiudono. Susanna
quote:Risposta al messaggio di giocanta inserito in data 21/03/2010 09:16:38 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Concordo pienamente con quanto scritto da gicanta-moglie e aggiungo solo che noi il camper, purtroppo,lo abbiamo venduto e quando lo abbiamo comperato avevamo entrambi un lavoro fisso. Susanna
quote:Risposta al messaggio di Mauro 630 inserito in data 22/02/2010 17:18:06 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> tra pochi giorni, insieme ad altri 300 colleghi sarò anch'io in cassa integrazione fino a febbraio 2011...è davvero triste dopo quasi 31 anni di lavoro in azienda. Speriamo in bene!!
quote:Noi invece l'abbiamo venduto,preso nuovo a Marzo 09, venduto mercoledi. Almeno per un anno ce lo siamo goduto e siamo stati fortunati,dopo 3 mesi di annunci è andato. Ci è dispiaciuto però al momento abbiamo altre priorità. >> Vedo che non sono l'unico ad aver rinunciato , questo per informare quelli che stanno leggendo in questo momento visto che AESSE69 mi aveva già risposto in un mio post , tieni duro Susanna arriverà il sole anche per noi , almeno tuo marito lavora noi siamo tutti e due disoccupati* Anche a me piacerebbe sapere dove abita il sign.Thekingofbronx qui a Milano credo che sia come in tutta Italia....MANCA LAVORO PER NOI "ANZIANI"! Naturalmente tranne dove abita Thekingofbronx
quote:Risposta al messaggio di stadio inserito in data 21/03/2010 20:24:23 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> scusa se te lo dico, ma cerchiamo di essere seri, stai proponendo cosa, di metter mano al sistema dei ccnl? a me pare che falcidiando l'idea del "posto fisso" - che fu l'esito di anni di giuste lotte - abbiamo già fatto abbastanza, mettendo in ginocchio un'intera economia dietro le false apparenze della flessibilità... io non so quali siano le medicine, ma mi permetto di dire che: 1. i disoccupati "anziani" non sono riassorbibili secondo le leggi del mercato, e allora in questi casi dovrebbe intervenire la legislazione del welfare, se no che ci sta a fare? 2. per la mia esperienza personale, il maggiore motivo di impedimento alle assunzioni sono le burocrazie connesse al lavoro, e relativi costi e tempi: credo che lì si potrebbe intervenire a beneficio di tutti, datori e lavoratori.
quote:Risposta al messaggio di stadio inserito in data 21/03/2010 20:24:23 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> A fronte di simili frasi "Io mi chiedo se ci si rende conto di quanti soldi costa in fondo all'anno un operaio al datore di lavoro e di quanti soldi il lavoro di questo operaio deve fruttare al datore di lavoro per esserci convenienza a farlo lavorare e allora si capirebbe perchè conviene prendere uno anzichè l'altro" non posso altro che dire "oltre che vecchio sono anche caro e quindi visto che costo, non ho nessun diritto (e addirittura dovrei magari anche sentirmi inutile) attenzione che l'unico diritto a cui anelo e' quello di essere almeno contattato - preso in considerazione - chiedere quali sarebbero le condizioni a cui si è disposti a scendere - poi se si rinuncia potrebbe essere almeno "colpa" mia ma lo vogliamo capire, che molti di noi sarebbero disposti a scendere a compromessi, ad altri inimmaginabili, pur di avere i quattro soldi per arrivare a fine mese (e magari sentirsi anche elementi attivi ed utili alla societa)? Addirittura in alcuni casi mi sarei adattato a spendere piu euro di trasferta di quanti ne avrei guadagnati con il lavoro, mi sarei accontentato di cifre lorde inferiori a mille euro, eppure nulla. Senza nulla togliere agli "imprenditori" e alle loro difficoltà, ho sempre piu l'impressione che alcuni scrivono senza sapere correttamente cosa c'è dalla parte "sbagliata" della barricata (la parte dei "vecchi" senza diritti) Roberto
quote:Risposta al messaggio di franco 64 inserito in data 21/03/2010 22:50:18 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Ciao Franco,si mio marito lavora ancora. Comunque, lo scorso anno anche dove lavora lui hanno ridotto il personale perchè il lavoro è diminuito,lui è stato fortunato,per il momento,però non è più come qualche anno fà che avevano lavoro assicurato per un anno e più,adesso il lavoro arriva settimanalmente e se non arriva stanno a casa in cassaintegrazione. Il sole deve arrivare anche per noi "ANZIANI",le cose devono cambiare. Non è facile ma non ci dobbiamo abbattere e "Parlare" con voi mi fà sentire un pò meglio. Buonagiornata a tutti gli "ANZIANI" disoccupati [:)][:)] Susanna
quote:Risposta al messaggio di aesse69 inserito in data 18/03/2010 17:42:18 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Susanna CIAO! Lasciamo la malinconia in un angolo[:)] pensiamo a noi stesse,alla nostra salute [:I][:)] la speranza è l'ultima a morire,[:)][;)]e prima o poi anche se solo e sempre saranno per tre mesi il lavoro ci sarà.[:)]Oggi ,ne ho approffittato ,anche se il tempo non permette,ho incominciato con le pulizie di primavera[:D] prima tappa,la cucina[^]adesso che posso farlo ed ho tempo [:D][8D][8D]Il sole arriverà,anche perchè ho già visto le primule,[:)]le violette,[:)]alberi con i boccioli[:)] ed i cespugli in fiore,giallo,della primavera[:)][:D] Che Meraviglia!![:)][:)][:D] ANTO15[:D][;)]
quote:Risposta al messaggio di robyexcigs inserito in data 21/03/2010 00:06:29 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> eccomi signori, allora partiamo: 1: trentino alto adige; 2: quando lavoravo in magazzino il mio capo mi disse che non riusciva a trovare italiani che lavorassero per lui perchè quando diceva che si lavora il 15 agosto, il 26 dicembre, mezza giornata il sabato molti dicevano di no. Appena mi viene in mente qualcosa vi dico, quando sono andato in agenzia comunque cercavano persone che lavorassero in fabbrica, persone che facessero i tetti, idraulici e adesso non ricordo. Magari sarò in un'isola felice però vedo anche nei negozi che cercano commessi. Do ragione a chi dice che ad un'età un po' più avanzata della mia è difficile. Ma diffidate dai under 25 che dicono che non c'è lavoro perchè per i giovani ce n'è anche troppo.
quote:Risposta al messaggio di Thekingofbronx inserito in data 23/03/2010 12:19:19 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Quante vacanze fatte in Trentino Alto Adige,partivamo in 5 con la Panda 750 yung bei tempi. Sarebbe il sogno di mio marito andare a vivere in Alto Adige. Noi abbiamo degli amici che abitano in prov.di Bolzano,anche li ,dicono,ci sono problemi con il lavoro,ma non come nelle altre regioni del nord,essendo una regione autonoma i soldi li gestiscono diversamente. Susanna