Inserito il 22/01/2012 alle: 15:17:55
Ti scrivo ora che nebbia e freddo hanno preso il loro tempo,mi aiuta sai ricordare la tua sabbia calda,la tua acqua trasparente che mi scorre sui fianchi mi piace,mi piace ricordare mio figlio che si alza presto per pescare,di quando scendendo in canoa con lui la mattina presto lungo le coste verso sud di Scivu mi dicesti "papà i delfini",vedemmo un branco di pesci saltare come sputato dal mare e dietro una figura nera veloce che si torceva e agredendo più volte quel branco,era un pesce spada che indisturbato cacciava le sue prede,vedo anche Cala Domestica il 26/8/11,vedo le lingue di fuoco rosso vivo che ci tagliano la strada che divorano il costone sulla nostra sinistra,sento il fresco del monte Arci,fabbrica antica di utensili primordiali,ossidiana e querce antiche testimoni del tempo,e quando il maestrale ci impedì di restare a Sa Mesa,noi scendemmo verso sud,capo San Marco li protegge,decidemmo di grigliare come spesso accade "poi",con la sera che si faceva tarda,da dietro i monti del ferro di Guspini,sale lenta la luna piena su di un mare lucido e piatto, una sala da ballo,prendo la canoa,partiamo,si sentono solo i colpi delle nostre pagaie, davanti a noi saltano i muggini,scendiamo verso tharros antico porto Fenicio,illuminato e visto dal mare questa immagine resta come anticipo del biglietto per il prossimo anno.
Luca.
Sara&Luca