quote:Risposta al messaggio di Cordy inserito in data 22/09/2010 10:35:40 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Be' ancora oggi li portano "spaccati" in fiera..oppure si spaccano poco dopo l'acquisto[:D][:D][:D][:D][:D]
quote:Risposta al messaggio di jerrymouse inserito in data 22/09/2010 00:18:09 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> esatto è quello che indicavo io, il portapotty lo avevo nella roulotte del 1983, (acquistata da me nel 1995)
quote:Risposta al messaggio di Cordy inserito in data 21/09/2010 17:36:37 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Sinceri complimenti per il servizio fotografico, per il mezzo e per come è tenuto. Se i giornali del settore pubblicassero certi dettagli, con didascalie brevi ma efficaci come hai fatto tu, sarebbero molto più interessanti e aiuterebbero non poco chi è in procinto di acquistare un mezzo. Se i progettisti attuali rivalutassero tanti semplici ma utili accorgimenti di allora, invece che darsi alla ricerca spasmodica dell’effetto speciale, i mezzi attuali forse costerebbero meno e sarebbero più semplici e funzionali ma anche più duraturi. Un esempio per tutti, il vano toilette: cosa te ne fai di una doccia separata se tanto si trasforma sempre in ripostiglio ben poco funzionale e in ogni caso, quando fai la doccia, bagni sempre dappertutto lo stesso anche con la sola condensa? Cosa te ne fai di tutto quello spazio inutilizzato sopra il Wc? Cosa te ne fai di una finestra, in luogo del più pratico oblò a soffitto, che tanto resta sempre chiusa per ovvie ragioni di privacy? Sempre riguardo alla progettazione, le foto dimostrano chiaramente che è possibile costruire mezzi dalle dimensioni contenute (mt 5,65) in grado di accogliere un equipaggio medio. Oggi non esistono camper al di sotto dei mt 6,5 a parte qualche costosissimo modello di nicchia. Quindi alla domanda di Cubetto “Com’erano i camper di una volta” io rispondo: Fatti meglio di quelli di oggi. [^]
www.regoleo.altervista.org
quote:Risposta al messaggio di Sonia72 inserito in data 21/09/2010 15:50:01 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Che combinazione! anche io camperista dal 76 e anche io con un FARA! Il mio era un FALCO 480 SU FORD TRANSIT...
quote:Risposta al messaggio di Regoleo inserito in data 22/09/2010 13:56:30 (Visualizza messaggio in nuova finestra) 1. Sinceri complimenti per il servizio fotografico, per il mezzo e per come è tenuto. 2. Se i giornali del settore pubblicassero certi dettagli, con didascalie brevi ma efficaci come hai fatto tu, sarebbero molto più interessanti e aiuterebbero non poco chi è in procinto di acquistare un mezzo. 3. Se i progettisti attuali rivalutassero tanti semplici ma utili accorgimenti di allora, invece che darsi alla ricerca spasmodica dell’effetto speciale, i mezzi attuali forse costerebbero meno e sarebbero più semplici e funzionali ma anche più duraturi. 4. Un esempio per tutti, il vano toilette: cosa te ne fai di una doccia separata se tanto si trasforma sempre in ripostiglio ben poco funzionale>> 1: GRAZIE! Se arriva dall'america il maledetto sportellino delle pile della fotocamera digitale (ordinato un mese fa!) intendo integrarlo con altri dettagli interessanti: il gavone, il sistema convertibile delle dinette e la semplicissima trasformazione giorno-notte-giorno. 2: beh, in tutta onestà, qualcuno lo fa. In pratica, Plein Air sta pubblicando a puntate il libro di Galassetti...[8)] 3: si. Poi però i "nuovi" camperisti (che hanno fatto il mercato, negli ultimi anni) li comprerebbero? Io ne dubito. E nel frattempo si amplia sempre di più il buco di usati "attendibili". Se volete, mi spiego meglio... 4: beh, dài, cerchiamo di essere positivi. Se piove e vai in giro con gli ombrelli, averli fra i piedi in bagno o rigorosamente confinati nel box-doccia separato... beh, il box doccia separato in questo caso è vantaggioso! Per il resto, non vedo differenze degne di nota...[:o)] DIMENTICAVO! Per chi lamentava il fatto che non si trova nulla su mezzi anziani che non siano Hymer. Si, è vero ed è un VERO peccato. Alcuni matti appassionati come me si radunano virtualmente in alcune community, con forum. Tipicamente, vintagecamper.com e levecchieglorie.it Googlate, ragazzi, googlate...[;)]
amper,Scout Arca,un gran mezzo,comperato usato e ci ha portati in giro per più di 20 anni! Abbisognava di continua manutenzione,mio marito lo conosceva proprio a fondo,contenuto ma spazioso e con una gran capacità di stivaggio! Penso proprio che con lui siano stati i nostri più begli anni di turismo itinerante. Bombolone,caldaia che faceva le bizze,stufa da provare e controllare continuamente,frigo piccolo ma...con la ventolina esterna per aiutarlo,un piccolo ventilatore davanti per rinfrescare,grandi passate di silicone per evitare infiltrazioni,motore rumoroso... ma in prima faceva qualsiasi salita[:D] Il retro era tutto coperto da stemmini,una bellezza!![:D] Quanti paesaggi ho ammirato da quella finestra in mansarda!
Ciao Aura
Il Mira Gino
Ho cercato di bruciare un legno avanzato dopo gli ultimi lavori ma manco con la benzina ha preso fuocoquote:Risposta al messaggio di moroschi inserito in data 23/09/2010 10:00:05 (> Orpo![:I] E dire che sono anche iscritto! Ehm, mi correggo chiedendo scusa a tutti. [url]Visualizza messaggio in nuova finestra
)>
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Meglio, così, Elena?[B)]
Il nostro primo camper aveva una storia strana, feci a suo tempo lunghe ricerche per venirne a capo ma senza mai riuscire a ricostruirla del tutto. Questo è tutto quello che so:
Era stato realizzato nel 1994 da una ditta artigianale toscana su ordinazione, per un professionista che aveva un figlio disabile. La meccanica Mercedes era stata importata usata dalla Germania. Era lungo 5,75 metri e largo 2,10. Aveva un motore diesel aspirato di 2376 cc per 48 cavalli. La massa complessiva era di 2800 chilogrammi con una tara di 2290. La velocità era il suo principale handicap e naturalmente peggiorava di parecchio in salita. Dall’interno della cabina si poteva aprire un cofano per ispezionare la parte posteriore del motore come sui camion di una volta.
Oltre alla comoda mansarda aveva una dinette trasformabile a matrimoniale addossata alla cabina di guida e due cuccette a castello in coda. Sotto quella bassa c’era il gavone con accesso dall’esterno. La cucina aveva due fuochi, un normale frigo trivalente e una rara cappa aspirante. La toilette era particolarmente ampia, per via delle particolari esigenze del primo proprietario già accennate. Aveva un elegantissimo ed efficientissimo wc nautico in vetrochina, propriamente detto in quanto sicuramente destinato alle imbarcazioni da diporto. Il boiler era a parete, alimentato a gas con fiammella pilota di innesco, come quelli per uso domestico. La stufa a pannello non aveva l’aria forzata, però funzionava perfettamente.
Anche l’impianto elettrico era un po’ speciale. Quello proprio del veicolo era piuttosto malconcio per via dell’usura, quando lo acquistammo aveva il comando del clacson a pulsante posizionato sotto il cruscotto! Le frecce, il tergicristallo e la ventola funzionavano malamente. Il riscaldamento puzzava letteralmente di pesce. Per mettere un po’ d’ordine mi tocco costruirmi un estrattore speciale per il volante, che non voleva saperne di venire via dal mille righe. In compenso ebbi la soddisfazione di scoprire che il riscaldamento della cabina funzionava grazie ad un vero e proprio radiatore ad acqua calda, che una volta pulito smise di puzzare di merluzzo. L’impianto della cellula invece era doppio, ogni plafoniera aveva una lampadina da 220 e una da 12. A fianco al sedile di guida c’era un grosso selettore che permetteva di selezionare una delle due batterie (motore e servizi) o isolarle completamente dall’impianto.
Era particolarmente robusto, sia per la meccanica che per la cellula. I paraurti per esempio erano in robusta lamiera, anziché in plasticaccia termoformata come quelli odierni. I serbatoi di accumulo e di recupero erano in acciaio inossidabile. Gli arredi in compensato multistrato di generoso spessore.
I suoi probabili trascorsi di veicolo commerciale tuttavia erano evidenti. Il motore, anche se praticamente inarrestabile era evidentemente spompato. Durante i due anni che rimase in nostro possesso ci tocco sostituire la pompa del radiatore. Una notte sull’autostrada si stacco la leva del cambio e mi rimase in mano.
Però quando lo versammo per acquistare un camper nuovo recuperammo la stessa cifra spesa per quel primo indimenticabile acquisto, che non fu avaro di piacevoli emozioni.
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quote:Che combinazione! anche io camperista dal 76 e anche io con un FARA! Il mio era un FALCO 480 SU FORD TRANSIT...>> Ce l'hai qualche foto? mi ricordo che anche il ns era un Falco e aveva una striscia rossa sulla fiancata, io ero piccola e la cosa che mi è rimasta più in mente è quanto era immensa la mansarda: altissima e parecchio larga. Recentemente ho visto degli zingari che ce l'avevavno, non credo fosse il mio, ma lo stesso modello sì...
quote:Risposta al messaggio di Regoleo inserito in data 23/09/2010 15:12:07 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Da come l'hai descritto il commerciale di base era il 207 D Mercedes. Cioé 2,8 quintali di massa totale (serie 200) e 70 cv (in effetti, intorno ai 66, cioè 48 kW) di potenza. La motorizzazione di base del Panzer, di molti altri modelli di camper e delle "mitiche" auto Mercedes W123. Cioè delle "muso piatto" 240D. Con cui molti taxisti hanno raggiunto la soglia del milione di km. Anzi: in USA c'è il club del milione di miglia (1.650.000 km circa!!) con tanto di pin da appuntare sul radiatore.
quote:Risposta al messaggio di Cubetto inserito in data 21/09/2010 15:23:43 (Visualizza messaggio in nuova finestra) Sono camperista da pochi anni e mi chiedo spesso come erano i camper di una volta.>>
Forse non gira più, ma è sempre bello rivederlo. [^]
Bye
quote:Risposta al messaggio di maurito54 inserito in data 23/09/2010 19:41:50 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Bellissima foto