
che per uno come te questo può essere un brutto colpo ma, se proprio non te la senti di portare avanti altro…con me…possiamo sempre restare amici…vuoi?”
La voce di Amendola continuava a parlare alle sue spalle e lui non riusciva a capire cosa stesse dicendo, percepiva un borbottio cavernoso e sentiva la pressione energica di una mano che gli si era appoggiata su una spalla ma…continuava a essere sotto shock.
Il suo ego maschile era stato atterrato duramente, lui non era mai stato tratto in inganno, lui aveva un fiuto imbattibile nel riconoscere le donne, ma questa volta…era la sua prima volta…non gli era mai successo ed era questo che gli bruciava di più.
Certo che l’agente Fiamma era proprio riuscita bene, se non fosse stato per la voce…
“Mi scusi signora Fiamma…”
“Dai, diamoci del tu, puoi chiamarmi Rossella…” Aggiunse Amendola.
“…senti Rossella…devi perdonare la mia reazione…ma voglio essere sincero, quando ti ho vista, all’ospedale, ho pensato che, nonostante le indagini, sarebbe stato carino corteggiarti un po’, sei una bella “donna” e io non ne so fare a meno…dico…di corteggiare…mi hai fatto un certo effetto…”
“ …vedi Nik, voglio raccontarti una cosa, non mi confido spesso ma sento che con te posso farlo, sono passati diversi anni da allora. Quando ancora non sapevo bene cosa sarei diventata, una carissima amica mi ha aiutato a trasformarmi così come mi vedi oggi, mi ha vestito e truccato, mi ha messo una parrucca del mio colore, allora avevo i capelli molto corti, e mi ha fatto guardare allo specchio. Posso solo dirti che quello che ho visto allo specchio ha per un attimo risvegliato quella piccolissima parte maschile che ancora si nascondeva in me, il mio nuovo aspetto ha acceso desideri inconfessabili e… laggiù qualcosa si è mosso…poi…poi ci ho dato un taglio netto…in tutti i sensi…e non ci ho più pensato. Prova a fare altrettanto, non dico a darci “un taglio” …sarebbe un vero spreco…dico a non pensarci più. Devi vedermi per quella che sono, e…quando parlo pensa alla De Filippi e il gioco è fatto…vedrai, sarà una bella amicizia…lo sento a pelle…”
Al povero Nik sembrava di aver mangiato un fico d’india con la buccia, non voleva offendere quel…quella…insomma, non sapeva assolutamente che pesci pigliare e non era assolutamente sicuro su quale comportamento adottare; la sogliola e il nasello continuavano a dibattersi sulla sua faccia e le sue ascelle avevano gia cominciato a puzzare di pesce.
Poi, ad un tratto gli tornò in mente il motivo per cui era li, c’era Adria che lo aspettava sul camper con una gran paura, lui era in un commissariato per rivelare nuove notizie, anche l’ agente aveva iniziato a dirgli qualcosa prima che succedesse tutto quel trambusto… Quella ragazza…perché alla fine aveva deciso che di una ragazza si trattava, gli aveva dato un buon consiglio, non ci avrebbe più pensato e…forse…le indagini sarebbero andate avanti. Ma nell’aria persisteva ancora un intrigante profumo di Ambra Solare e…le narici di Nik ne erano ancora piacevolmente deliziate.
….continua…