quote:Risposta al messaggio di marioselli inserito in data 22/09/2010 18:04:23 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Gentilissimo Marioselli, per onore di cronaca, da napoletana verace, devo farle notare che la dicitura precisa è "pacchero" e non paccaro. Il pacchero è un formato di pasta di grano duro, ma è anche una parola che deriva dal greco antico che nel dialetto napoletano assume il significato di schiaffo. Ma anche in italiano, ha dato origine alla parola pacca "una pacca sulla spalla". Dopo questa doverosa precisazione, condivido il suo disappunto sull'equivoco circa lo svolgimento della sagra. Le consiglio, per consolarsi, un favoloso piatto di paccheri al ragù e ricotta, ricetta tipica delle famiglie napoletane nei giorni di festa.[:)] Ciao Raffaella.
quote:Risposta al messaggio di McKioto inserito in data 22/09/2010 23:47:13 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Un lieto buongiorno ed un caloroso grazie per questa sua piccola.. degna di nota. Le sarei ulteriormente grato se potesse inviarmi la ricetta, non potrei far altro che assaporare codesta prelibatezza. Serena giornata oiraM
quote:Risposta al messaggio di marioselli inserito in data 24/09/2010 09:19:40 (> Cortese Marioselli, se dovessi postare la ricetta del mio ragù scatenerei una diatriba infinita! Ogni famiglia napoletana e campana conserva gelosamente la propria ricetta con la ferma convinzione che sia la migliore e quella "perfetta". Nocciolo fondamentale della querelle è l'uso del tipo di carne per realizzare questo succulento sugo. Per darle un'idea di quello che sto dicendo, la invito a visionare questo video tratto dalla commedia di Eduardo "Sabato, domenica e lunedì" dove il ragù è protagonista:Visualizza messaggio in nuova finestra
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http://www.youtube.com/watch?v=...
Gli elementi in comune sono: una cottura lentissima, in tegame di coccio; e lunghissima, tradizionalmente 6/7 ore. Come diceva Eduardo nella sua famosa poesia "o rrau" Tu che dice?Chest' 'è rraù? - tu che dici questo è ragù? E io m' 'o mmagno pè m' 'o mangià...- io me lo mangio per mangiarmelo M' ' a faja dicere na parola?...- ma me la fai dire una parola Chesta è carne c' ' a pummarola - questa è carne con il pomodoro Questo a dimostrare che il ragù napoletano non è solo un sugo, ma amore, dedizione e tradizione! Sicuramente, la sua gentile signora, potrà cucinare una delle infinite ricette che si trovano sul Web, ma non sarà mai il "mio ragù"![:)] Cordiali saluti Raffaella.quote:Risposta al messaggio di McKioto inserito in data 24/09/2010 10:17:57 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Grazie e molte Raffaella, non Le avevo specificato, che sono un estimatore di Edoardo e che le mie origini altoatesine, fanno si che qualche rudimento di lingua napoletana lo porto con mè. Una serena serata e nuovamente per la sua ricetta. Mario
quote:Risposta al messaggio di McKioto inserito in data 22/09/2010 23:47:13 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>>[:D]Carissima, Raffaella e Marioselli:"siete molto simpatici".Della serie umoristici e ironici al posto giusto,nello scontro simpatico che ho appena letto.[:D][;)](Si tratta di una consonante e vocale in più) Anch'io, da buona napoletana,ho riso,ma non mi sarei,mai sognata di puntualizzare la parola non corretta.[:D]Cosa dire, ci voleva una paesana pignola,ma anche conservatrice di ricette...[:D][;)]Ciao a tutti e due e continuate,a farmi sorridere,con le vostre punzecchiate."Si dice così?." Mari. id="black"> id="size3">
quote:Risposta al messaggio di mari956 inserito in data 27/09/2010 19:27:56 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Cara Mari,non si tratta di una correzione grammaticale, me ne guarderei bene! Si tratta, bensì, di una correzione tradizionale![:)] Avendo chiaro che le origini del Sig. Marioselli non sono campane, altresì non avrebbe mai potuto errare il nome di questo paradisiaco formato di pasta,conosciuto da noi campani sin dalla tenera età; ho preferito ribadire il nome corretto "pacchero" che pronunciato, lentamente, evoca un fumante piatto di pasta! Se poi si ripete, ad occhi socchiusi, "pacchero", si riuscirà a sentire anche l'odore, ma che dico, il profumo del ragù, che si diffonde per la stanza! Volevo solo regalare questa emozione a tutti i non napoletani. E, credo, che questo, il cortese Marioselli, lo abbia compreso![:)] Ciao Raffaella.
quote:Risposta al messaggio di marioselli inserito in data 22/09/2010 18:04:23 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> ma una volta non si chiamava lo schiaffo del soldato?
quote:Risposta al messaggio di claudio tr inserito in data 28/09/2010 09:49:15 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> La sig.ra Raffaella mi lusinga se mi chiama cortese sig.Mario, sembra un dialogo di altri tempi, comunque piacevole, per ritornare ai paccheri, dico bene, non fatemi domande specifiche mandatemi piuttosto qualche ricetta, altrimenti con le dizioni di napoletano mi acculturo, ma non posso acculturare le mie papille... Un caloroso saluto a tutti voi oiraM
quote:Risposta al messaggio di marioselli inserito in data 29/09/2010 16:44:07 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>>[:)]Ciao, comincio io con la ricetta specifica per questo tipo di pasta.[;)]La mia povera mamma,condiva la pasta con il sugo (il classico ragù cotto a fuoco lento)poi nella pentola della pasta,univa la ricotta e la mozzarella (o provola affumigata)[:D][;)][^]Questa ricetta è molto semplice ma anche molto gradita.[:p]Saluti.Mari.id="green">id="size3">
quote:Risposta al messaggio di McKioto inserito in data 22/09/2010 23:47:13 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> ciao Raffaella, devo chiederti come far cuocere i paccheri...ho provato con un pentolone da 12 litri con mezzo kg di paccheri, ma, pur essendo di Gragnano, e ovviamente grano duro...si rompono...tu li tieni indietro di cottura e poi li farcisci con ricotta e ragù? e li metti poi in forno caldo per terminare cottura?? grazie se mi dai informazioni, ciao, Tony
quote:Risposta al messaggio di marioselli inserito in data 29/09/2010 16:44:07 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Caro Marioselli, mi permetto ormai un tono più intimo [:)], a questo punto non posso esimermi dalla ricetta, chiaramente senza quel segreto di famiglia che non oserei svelare che a mia figlia. E quindi: 1/2 Kg di spezzatino di manzo e 1/2 Kg di spuntatine di maiale (tracchie a Napoli) sono la base di carne che va rosolata, a fuoco lento in un due bicchieri di olio extra vergine, aggiungere un bicchiere di vino rosso corposo, un pò alla volta e far sfumare; poi due cucchiai di concentrato di pomodoro da sciogliere ne fondo, quindi 2 bottiglie di passato di pomodoro, salare e coprire per una cottura di almeno 3 ore. Basilico a cottura ultimata. Nel mio ragù non ci sono le cipolle, che altri usano, rosolandole prima della carne. Il tutto cotto a fuoco bassissimo e, se possibile, in tegame di coccio. Nel frattempo che cuociono i paccheri od altro tipo di pasta; mettere 1/2 Kg di ricotta romana per 1/2 Kg di pasta, un una terrina, aggiungere 2/3 cucchiai di acqua della pasta e 2/3 mestoli di ragù sino ad ottenere una crema. Dopo aver scolato la pasta, condirla con un pò di ragù aggiungere la ricotta, parmiggiano e servire nel piatto con l'aggiunta di un mestolo di ragù e qualche foglia di basilico. Vedrà, che dopo aver mangiato questa pietanza, parlerà correntemente il napoletano![:)] Buon appetito, ciao Raffaella.
quote:Risposta al messaggio di banacoa inserito in data 29/09/2010 20:14:52 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Ciao Tony, effettivamente i paccheri sono un formato difficile, che tende a rompersi facilmente. Il segreto è nel girarli il meno possibile, comunque qualcuno sempre si romperà, è la loro caratteristica! Se vuoi, puoi anche passarli in forno, ma in questo caso, ti consiglio, abbondante ragù, parmiggiano, e tanto fiordilatte o provola, o anche mozzarella ma non di bufala, che nel forno si scioglierà rendendo il piatto saporitissimo. Per la ricetta con ragù e ricotta, puoi usare anche i fusilli o i manfredi, sono indicatissimi. Buon appetito, ciao Raffaella.
quote:Risposta al messaggio di McKioto inserito in data 29/09/2010 23:15:36 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Molto gentile. La ringrazio e le farò sapere il risultato finale. Una buona giornata Mario
quote:Risposta al messaggio di marioselli inserito in data 24/09/2010 09:19:40 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> oiraM? [:0][:0]
quote:Risposta al messaggio di marioselli inserito in data 30/09/2010 10:16:55 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Attendo buone nuove! Se posso permettermi , caro Mario, (forse sto diventando troppo intima![:)]), ti consiglierei (addirittura il tu! ma si sà, il piacere della tavola, accomuna!)di gustare la pasta con il ragù napoletano con un sottofondo musicale adeguato: Torna a Surriento, 'O paese do sole e quant'altro preferisci della canzone napoletana. Sullo schermo del pc una bella immagine del golfo con il Vesuvio in bella vista. L'atmosfera aiuta! Vorrei poi chiarire, che la ricetta postata è una ricetta base, con 100 possibili varianti dalla scelta della carne al procedimento, che ogni famiglia napoletana ha affinato nel tempo sino ad avere una ricetta esclusiva e di famiglia. Anche la tua famiglia, se si appassionerà a questo sugo, potrà coniarne una propria; attenzione però, che a furia di mangiare ragù si tende a cantare per strada, a ballare la tarantella ed a suonare il mandolino![:D] Cose che noi napoletani facciamo quotidianamente! Ciao Raffaella.
quote:Risposta al messaggio di poesiadAmore inserito in data 30/09/2010 10:25:11 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> La firma al contrario oiraM, Mario... Dipende molto dalla mia personalità, alcune volte eclettica, altre... Nemmeno io lo so... Comunque approfitto per ringraziare nuovamente Raffaella, poi il tu ormai è d'obbligo, non prescinde rispetto, la formalità talvolta non serve a nulla; tendenzialmente do del lei a tutti per una forma atavica del rispetto, gradisco maggiormente il tu comunque. Cordialità oiraM
quote:Risposta al messaggio di marioselli inserito in data 30/09/2010 16:39:32 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Avevo intuito che era il tuo nome al contrario, mi stupivo per la singolarità, complimenti cmq [:)]