quote:Originally posted by maculani>
Argomento molto interessante già trattato in altre occasioni i cui risvolti e le cui risposte sono molteplici e anche articolate. Pochissimi marchi, in genere solo di fascia alta (tranne uno) guardano l'aspetto concessionario prima di cedere il loro marchio sapendo che anche questo avrà un ritorno di immagine, positivo o negativo, proprio in base a chi dovrà convincere le persone a comperare quel mezzo rispetto ad un altro. Nessuno guarda questo aspetto nell'acquisto del v.r. spesso guarda la vicinanza con la propria residenza, il risparmiare il più possibile, la prima armonia che si riceve entrando all'interno del v.r che si visita, quindi tutti aspetti poco profondi nella scelta finale. Rimini e il suo salone sono ormai vicini, il forum è letto purtroppo da pochi e ancori in tanti saranno "incastrati" nel fare contratti in quella sede che non è la sede della concessionaria, attratti solo dalla "grande" agevolazione economica che poi invece potrebbe rivelarsi un grave dissesto economico famigliare. I v.r. non si comprano nelle fiere ma nelle sedi del commerciante e, oggi, possibilmente in pronta consegna a meno che non si conosca molto, ma molto bene quella sede commerciale. Cordialmente Maculani. >
quote:Originally posted by ledcity> Voglio essere più preciso con i dati statistici affinché si possa valutare con più obiettività il settore dei vr. Fonte Anfia: nel 2007 sono stati immatricolati in Italia 14.948 camper. A quanto mi risulta è stato il miglior anno di sempre. Fonte Interautonews: nel 2007 sono state immatricolate in Italia 2.513.935 autovetture. Stante questi dati, è impossibile paragonare i due settori. Voglio ben sperare che il margine di vendita del dettagliante per ogni singolo camper sia notevolmente superiore a quello del suo collega che vende autovetture. Altrimenti come farebbe a mantenere la struttura? Inoltre, stante questi numeri, spiegatemi voi come potrebbe essere possibile che il venditore di un camper possa essere diverso da un'impresa condotta con addetti famigliari, nel proprio sottoscala (inteso come un capannone piuttosto anonimo con tanto di spazio antistante sfruttato alla meglio). Continuo con l'esempio: un'impresa con 10 dipendenti, ipotizzando che ogni singolo dipendente costi 35 mila euro all'anno ha bisogno di produrre flussi di cassa mensili pari a ..... 35 mila euro. Senza contare tutte le altre spese .... Non vedo veramente come possa cambiare nel futuro la struttura della catena distributiva di questo settore rispetto a quella che è ora.
Ciao a tutti,è la prima cosa che ho notato in tutti dico tutti i concessionari che ho visitato prima di acquistare il camper è l'improvvisazione e la scarsissima professionalità del personale esenza parlare dell'organizazione e dei piazzali di esposizione credo che siamo all'era della pietre a confronto el settore auto e non è che questo settore sia povero anzi i margini per i rivenditori sono molto + alti del settore auto, >
quote:Originally posted by maculani> Non ho assolutamente le tue competenze, ma condivido totalmente questo tuo pensiero. Ribadisco quanto ho già detto su questo argomento: ritengo essenziale costruire un buon rapporto con il concessionario, possibilmente di reciproca stima. Il concessionario vende merce e, soprattutto, vende il servizio. Noi compriamo prima la merce, poi il servizio, ma a volte non siamo soddisfatti. Di chi è la colpa? Di noi che pretendiamo troppo, oppure dell'inefficienza del concessionario?
Comunque tranquillizzatevi che ci sono concessionari seri con gente preparata basta sapere dove. Cordialmente Maculani. >