Task force emergenze

Archiviata, con un successo, la vicenda di Walter che ha appassionato mezza COL, credo che sia necessario dare seguito ad una proposta del buon Yuma ovvero quella di creare una task force per fronteggiare eventuali situazioni di emergenza nelle quali si dovessero trovare "colleghi camperisti". Non è voglia di protagonismo ma desiderio di creare una struttura capace di mettersi al servizio di eventuali sfortunati. Se ritenete questa mia proposta meritevole di accoglimento, ipotizziamo assieme le necessità da affrontare nonchè aiutatemi a stendere un organigramma con ruoli e funzioni, i nomi li metteremo alla fine (anche se tre/quattro saranno decisamente invitati a partecipare per meriti sul campo ! [;)]).

Comincio io allora. A mio avviso le aree di intervento sono: 1) Logistica; 2) Informazioni e relazioni pubbliche; 3) Studio dei collegamenti. In definitiva, succede qualcosa a qualcuno in Papuasia. Serve chi: 1) organizza il necessario se si deve partire, provvede al contatto di officine e/o strutture sanitarie; 2) resta informato costantemente sugli eventi e contatta ambasciate e consolati; 3) verifica ogni possibilità di collegamento con la zona interessata. Cominciamo a lavorare su quest'embrione di ipotesi di lavoro.

Bene..vedo che l'argomento prende quota. Scrivo il mio contributo. 1) L'idea "conta su di me" è buona ma risolve poco. Nella vicenda Walter non avrebbe risolto nulla perchè il problema, basta che sia all'estero...e il "conta su di me" non serve a nulla. Questo strumento (comunque validissimo è da affiancare allo strumento task force con il quale va solamente integrato e non va in sostituzione della stessa. 2) Il discorso delle professionalità cade per la stessa ragione...va bene per il "conta su di me" ma poco vale se c'è da smazzarsi a contattare il console onorario della Mongolia. E' importante ma affianca e non risolve. Ovvio che se un meccanico con competenze mi dice (mentre sono in Mongolia) che per spurgare il bustofer al quadrello del manicotto inferiore debbo fare questo è quello...mi sarà di GRANDE aiuto...ma è solo una parte del problema che va affrontato (probabilmente) in maniera più complessiva; 3) Credo che l'idea della task force prende le mosse da altro ovvero succede qualcosa all'Estero a qualche malcapitato, questo contatterà la task force che si smazzerà per i fini a) logistici e meccanici, b) pubblicorelazionali e burocratici e c) per organizzare il reimpatrio dei malcapitati. Vero è che esiste Europeassistance ma l'idea di avere un Walter (Ummagamma) o un Sandvik che mi stanno pensando mentre sono in difficoltà nel Sudan...pricologicamente mi aiuterebbe MOLTISSIMO al di là di una qualsiasi voce di un call center. [;)]