Saluti
Rudy [CN]
...lotta aperta tra Hanninen con la Skoda...
...Prokop con la Fiesta...
A più tardi.
Marco (FI)id="green"> quote:rovamperaid="red"> wrote: ...Prokop con la Fiesta...>>Anch'io mi ero soffermato su quella foto, Martin aveva il #21 ma non credo che prima di lui fossero transitate molte auto eppure il tipo di sterrato (morbido) ha subito decisamente il transito di queste piccole escavatrici a 4WD. Sempre relativa a Prokop un'immagine tratta dalla logistica del rally:
la vettura, muletto ed assistenza sul traghetto (come spero di fare più avanti anch'io con Pegaso)
Amici rallysti, buon pomeriggio. Dopo due giorni di castigo a pane ed acqua, per aver deliberatamente e reiteratamente occupato il loro pregevole spazio qui sul forum, finalmente i Commissari Rudy e Marco mi hanno concesso gli arresti domiciliari... dandomi la possibilità della solita telefonata a cui gli arrestati hanno diritto e una breve conferenza stampa dove cercherò di convincere tutti voi della mia innocenza.
E per farlo, non mi resta altro che mettere in onda su questa rete il mio ultimo racconto demenzial-rallystico, con la certezza assoluta che più andrete avanti nella lettura e più mi compatirete, ma anche con la consapevolezza che sorriderete quel tanto che basta per farmi meritare la giusta pensione che alla fine del racconto andrò in Posta a ritirare.
In questo racconto reale...dal titolo:
Niente sesso... siamo inglesi
ho aggiunto il sottotitolo ufficiale:
Il rally d'Inghilterra
così i due Commissari di cui sopra, saranno contenti nel constatare che non vado OT otite o come diavolo si dice... anche se i protagonisti questa volta non sono tanto le WRC, ma loro stessi...[:D]
La trasmissione sarà ripresa il prima possibile. Ci scusiamo per il disagio...id="navy"> This is the very best of Acropolis Rallye Greece 2011, enjoy!id="blue">
...in HD aggiungo (Rallye-MADid="red">
)
A stasera.
Marco (FI)id="green">
Niente sesso, siamo Inglesi... (Il Rally d'Inghilterra)id="Comic Sans MS">id="size6">id="navy">
Oggi cari appassionati di rally vi voglio far partecipi di una straordinaria esperienza vissuta a cavallo di me stesso nella primavera scorsa. Mi trovavo per caso alle Three Counties Showground in Malven, Worcestershire in occasione di un rally very England nel senso di prati verdi e cieli plumbei, bombette e bastoni e tantissima gente assiepata dietro le siepi (e dove se no). Ospite dell'organizzazione e quindi spesato di vitto, alloggio, bacco, tabacco e venere (che riducono l'uomo in cenere...diceva mia nonna...) e di fotografia con dedica della regina, me ne stavo in disparte senza arte ne parte a guardare più le ragazze ombrello e meno le auto pronte per la prima prova speciale. Abbastanza annoiato devo dire, perché nonostante il parco macchine decisamente folto, non riuscivo a trovare niente di interessante e inedito per la mia collezione privata di wrc, praticamente quasi completata.
Da sotto un cestino di picnic, quel famoso cestino di vimini che gli englands alla domenica aprono con stupore come se non sapessero cosa c'è dentro e con altrettanta ammirazione da parte degli invitati, anche loro facendo finta di trovare una lieta sorpresa invece del solito fish&chips e dell'immancabile scatola di the, della borsa dell'acqua calda bilamellata e della tazza di porcellana di Canterbury con annesso piattino e cucchiaino d'argento per sciogliere le zollette di zucchero.
La coperta, anzi l'original plaid scozzese, veniva steso regolarmente sopra la mail della vacca in transito, per isolare le reali chiappe dalla fresca campagna sempreverde e sempre intrisa d'acqua da sembrare un isola galleggiante, raccoglieva in quadrato la coppia reale che pudicamente teneva con le due affusolate dita reali in dotazione, l'anemico sandwich che non prometteva nulla di buono a partire dal colore e poi dal contenuto.
Guardavo divertito la scena ridendo sommessamente, quando il lord più competente tentava di spiegare ai propri ospiti il meccanismo della gara che stava per incominciare. Egli impeccabilmente vestito con giacca ad un bottone sbottonata grigio fumo di Londra, camicia bianca scogliera di Dover, gilet grigio chiaro Tamigi e pantalone rigato anch'esso di colore grigio fumo, stavolta di Manchester City e con ai piedi calzini di foggia scozzese ma di fattezze neozelandesi incorporati da due stupende e lucidissime calzature inglesi, per l'appunto. Cravatta rigorosamente regimental, bombetta in capo e a tracolla un binocolo anteguerra con cordino in cuoio e lenti affumicate.
Esposte in perfetto ordine di data storica di costruzione, alcune antiche auto da rally facevano trasecolare i nostalgici affascinati da tanto ardimento tecnico e nel descriverle, colorivano il proprio linguaggio muovendo educatamente la faccia e lisciandosi i baffi come per mostrare agli altri la propria competenza in materia. A questo gruppetto di veri intenditori o almeno così sembravano, si avvicinò una coppia elegantissima con in braccio una vispa bambina di circa quattro anni che agitando educatamente la manina salutava i presenti mandando teneri bacini anche agli assenti.
Il padre e marito anch'egli vestito elegantemente di scuro, ha i baffetti ma l'accento lo tradisce e i presenti lo salutano con deferenza. Altrettanto fanno con la gentile signora che lo accompagna e che porta sopra un elegante tailleur rosa antico un foulard di pura seta rigorosamente tinto a mano che denota oltre all'eleganza, una grande cura del dettaglio. Le duchesse e contesse presenti le si fanno intorno chiedendo a bassa voce l'indirizzo dello stilista e la provenienza della splendida coppia. Siamo di Cuneo... dice la bimba con la beata innocenza della sua giovanissima età. Cuneo? What's Cuneo... dice quello che sembra il più anziano del gruppo ma in verità è il primogenito quasi cresimando.
E fu lì che rimasi sbalordito... My name is Rudy... Team Rudy... si presentò allungando la mano destra e mostrando al polso un originalissimo cronometro da collezione, di grande marca e di antica fattezza. Na fetecchia!
Ma pensa te... ero a metri due dal più famoso Commissario FIA del mondo. Ne avevo sentito molto parlare e a volte in incognito ho persino dialogato inun forum con lui, ma trovarmelo di fronte a vis a vis come si dice, mi aveva provocato uno sconvolgimento ormonale, tanto avevo apprezzato quell'Uomo (mi si consenta la maiuscola) e le sue grandi capacità decisionali oltre che la grandissima competenza tecnica in materia.
Ma non ebbi il coraggio di presentarmi. Avevo paura che mi redarguisse per alcune vecchie storie che avevo pubblicato sul suo sito e che volutamente erano state condite ed esasperate con il solo scopo di coglierlo in fallo e metterlo in difficoltà. Non essendoci riuscito, mi ero inventato di sana pianta alcune esagerazioni e situazioni grottesche che avevano falsato, ma secondo me di poco, la realtà.
E lui non l'aveva presa bene, soprattutto quando incredulo si domandò com'era possibile che io avessi guidato una Stratos senza che lui ne avesse dato il permesso e anche come avevo fatto a scrivere una storia con un portatile mentre ero bloccato da una coda in tangenziale.
Lui era un uomo all'antica, della Cuneo moderna, in pratica. Provincia piemontese ai piedi delle montagne che dividono l'Italia dalla Francia. Vallate di pascoli e di contrabbandieri e ipotetici confini dove tutt'ora sono presenti fortificazioni e difese improvvisate, per arginare il nemico occitano e anche di terme per purificare il corpo e non solo. Veniva dalla 'pruincia granda' così si definivano i cuneesi e le leggende metropolitane raccontano che tale provincia ebbe il privilegio di avere per prima la luce elettrica, sì la corrente, insomma.
L'ingegner Rudy aveva vissuto gli anni della gavetta rallystica ai bordi dei dissestati tornanti che risalivano le vallate francesi. Nella neve fino alla cintola e con la perenne candela al naso per il gran freddo, egli apriva il traballante tavolinetto e disponeva in bella mostra a beneficio degli spettatori infreddoliti, salcicce d'Arneis, carne all'Albese, lardo e salumi. Sul fuoco sempre ravvivato da continue aggiunte di fascine e pezzi di legno, la pentola di gnocchi alla bava era presa d'assalto, senza dimenticare le chilometriche code per i suoi famosi formaggi anche di fossa, il Castelmagno, la Robiola, il Bra e la Toma, per non parlare della Raschera . A grandi e piccini dispensava, ovviamente a pagamento ma con tanto di scontrino, le paste di meliga e i famosissimi cioccolatini Gianduiotti fatti con cioccolato e nocciole tritate e gli insuperabili Cuneesi al Rhum, nome che ben presto servì per identificare anche i suoi parenti.
Al passaggio delle auto italiane, preso da un'irrefrenabile gioia patriottica, buttava tutto per aria vanificando il risultato economico del fine settimana, ma lui era contento lo stesso. Aveva capito subito che il Drago con la Fulvia HF, tra i 3970 e i 3975 giri aveva un buco di carburazione che significava manomissione del collettore d'aspirazione e puntuale e preciso come la pioggia nel biellese, trascriveva il tutto sul tuo taccuino di finta pelle nero con il fido lapis mangiucchiato di cui non si separava manco quando faceva la doccia.
Bravo ragazzo il Commissario, anche se da piccolo non voleva studiare e i suoi dovevano trascinarlo per le orecchie fino alla soglia della scuola, dalla quale salutava i compagni e poi con la compagna più bella scompariva in refettorio. Pane, amore ed allegria. Le sorelle suore si dannavano l'anima ( si può dire?) per cercarlo in ogni dove. Dove? Nessuno lo sapeva perché il gioco della mosca cieca e quello dei quattro cantoni, gli riuscivano benissimo, forse perché di nascosto preparava la domanda d'espatrio destinazione i quattro cantoni svizzeri, appunto!
Un matrimonio d' amore con una sua paesana lo legò ancor di più alla sua terra e da lei raccolse il frutto di una bellissima bambina che però purtroppo fu costretta sin da piccola a districarsi gatton gattoni per tutta la casa, seguendo un percorso speciale fatto di curve, gallerie e guadi e controlli orari per raggiungere in parco chiuso ( la cucina) il meritato piattino della quotidiana pappa. Era nata rallysta per volontà del padre. La gentile signora mamma annuiva poco convinta in quanto era suo desiderio che la piccola crescesse in santa pace lasciando poi a lei la scelta della carriera. Ma il destino per la piccola era già segnato e registrato all'ACI. Addirittura dal notaio del paese si impegnarono in una specie di compromesso storico tra marito e moglie: la bimba farà i rally e alla mamma venne promesso in cambio, un romantico viaggio a Parigi. Ma sotto la Tour Eiffel la dolce signora si ritrovò per due giorni imbronciata e delusa a fotografarsi con l'autoscatto. E il buon Rudy, direte voi era a Disneyland con la figlia? Manco per il coperchio delle punterie... era con la piccola in una pubblica piazza a vedere gli stuntmen che si esibivano con le coloratissime Car , sì quelle dei cartoni animati.
E se la rideva come un matto lui, mentre l' erede se la dormiva beatamente. Ma quando si risvegliò si ritrovò in braccio al papi sopra una collina dalla quale si vedeva tutta la zona sottostante, il circuito, i box e la sala stampa e che senza falsa modestia disse alla figlia... cara, tutto quello che vedi un giorno sarà tuo! Compreso il terreno circostante già in previsione oggetto di domanda di ampliamento per una pista da rallycross per neonati.. Tornato in centro alla ricerca della moglie perduta, appena la vide si gettò ai suoi piedi senza ginocchiere e le chiese subito scusa, giurando e spergiurando di non farlo mai più, che avrebbe cambiato vita, se necessario anche sesso e restituito la fascia di commissario alla quale era sentimentalmente legato, forse di più del pur solido legame con la moglie. Non parlò di cedere il bastone del comando al suo Vice, un certo Marco Rovampera detto il Tuscàn di cui era molto geloso perchè sapeva che avrebbe tentato in tutti i modi di fregargli la fascia da capitano. Ma di lui parleremo più avanti...
E lui cambiò vita... ma solo per amore della sua famiglia. Abbracciò la moglie fino a soffocarne le prese d'aria e tirandola per le caviglie, la portò nella più bella oreficeria di Parigi, si fece spiegare per bene in cosa consistevano i 'carati' dato che lui disquisiva solamente di cilindrate, alesaggi, corse e regimi di rotazione.
Quando la splendida commessa creola leggermente brunita e lucidata a specchio come una valvola d' aspirazione, fece provare alla signora un collier di smeraldi e diamanti splendido, che tra l'altro le donava perfettamente... il Commissario senza fare una piega sorrise alla bella consorte dandole un bacio con risucchio dietro all'orecchio destro e le disse che era molto affascinante; lei lo abbracciò e baciò intensamente come usavano fare in soffitta della loro casa, a Cuneo mentre la bimba correva in giardino dietro al gatto per l'occasione punzonato. Amore... le disse... non mi sarei mai aspettato da te un regalo così importante, fantastico, strepitoso. Grazie, grazie, grazie... mentre Rudy faceva scorrere le lacrime in modalità sequenziale e la commessa... si complimentava con lui per la scelta splendida... Bancomat o Carta? Disse porgendoli il conto... No, niente, grazie... Ecco appunto, disse Rudy... se gentilmente mi regala la borsetta di carta con il vostro marchio... sa che figurone faremo a Cuneo... in fin dei conti è un paese piccolo e la gente mormora...
Lo dimisero dall' Hopital Regional dopo una settimana di cure intensive... aveva ricevuto un tacco otto, anzi moltiplicato per due dalla consorte infuriata dopo lo sgarbo e la figuraccia in oreficeria. E la moglie si prese la bimba e senza manco salutarlo scappò all'aeroporto. Volo diretto per la Toscana... dove viveva il Vice Commissario...quel Marco, Marco Rovampera...che conoscerete nel prossimo capitolo...id="Comic Sans MS">id="size3">id="navy">
Silvio, il pilota "Regale"id="Comic Sans MS">id="size3">id="navy"> 45° Rally del Salento (2° Tappa)
Niente sesso... siamo Inglesi ( Il Rally d'Inghilterra) 2°puntataid="Comic Sans MS">id="size6">id="navy">
Bum bum bum... quattro e ventidue del mattino... aprite, aprite... Il Vice Commissario Marco... Rovampera Marco, scese le scale di casa a marcia indietro senza togliere il gas e s'infilò direttamente nel parco (chiuso) della sua bella villetta di collina toscana... Chi è a quest'ora? ... urlò con i tappi nelle orecchie e l'apparecchio nei denti... Vice commissario Marco? Yes we can... rispose sicuro, dopo aver frequentato e ripetuto ben sei volte la prima lezione del corso base d'inglese. Vicee... sono io, la moglie di Rudy, il suo capo.
Rovampera s'illuminò d'immenso alla parola capo e si spense subito alla parola Rudy... e si prostrò subito ai piedi di quella donna con bimba in braccio che gli stava davanti. Benvenuta in questa umile dimora signora Capo (trentadue stanze, otto bagni, una palestra e una disco per la figlia e mansarda di 1500 metri quadri per la gatta e ancora una dependance marca Concorde da 12 metri triasse... patente B)
Mi scusi tanto Vice, mi scusi per l'ora ma sono appena giunta a Firenze e sono stanca morta, anzi mi sento come una 'peretola' caduta dal 'ramolo'...
Arriviamo 'tut suìt' da Parigi dove ho lasciato Rudy... Ma... lasciato cosa vuol dire?... chiese il Vice con voce tremolante e niente affatto suadente, sta bene? E' successo qualcosa? E la moglie di Rudy scoppiò in un pianto dirette... (le mogli dei capi non piangono mai a dirotto)... e facendosi coraggio si appoggiò al salice piangente che piangeva in giardino.
E il salice piangente, per solidarietà contrattuale, avendo proprio in quel momento finito il turno, smise di piangere. I gerani e le begonie, come le comari, si fecero intorno domandandosi chi mai fosse quella donna appena giunta... Nel frattempo le lacrime che scorrevano a fiumi riempirono l'Arno e tracimando si riversarono al pianterreno, in camera da letto e nell'attiguo studio dova la signora Rovampera, nonostante l'ora, correggeva le bozze del suo nuovo romanzo, chattando con l'editore di un amico del marito col casco che aveva conosciuto in un 'centro tufaceo della Maremma etrusca nella 'Toscana Sconosciuta'.
Scese anch'essa le scale ma lo fece con garbo ed eleganza come si addice ad una scrittrice di grande successo e chiese con voce calma e suadente... cosa mai sarà successo?
Odo pianti e piantagioni e chi è a conoscenza di qualche impedimento per il quale quest’uomo e questa donna non dovrebbero unirsi in matrimonio, parli ora o taccia per sempre.
Rovampera Marco... detto Marco, prese per mano la moglie e l'accompagnò in un angolo bisbigliando piano con il megafono acceso... Cara... guarda che non è come pensi. La signora Team è venuta da noi a chiedere conforto perché ha abbandonato il marito che l'ha fatta grossa...
Ma grossa da riempire tutta la thetford? Nessuno rispose, era troppo imbarazzante e non c'era nei paraggi neanche un camper service per cui si lasciò cadere l'argomento tranne per poi pentirsene subito e amaramente perché il contenuto si rovesciò sulla pubblica via, disgrazia vuole mentre passava il sindaco del paese che fece subito mettere le sbarre a due metri. Rovampera chiese gentilmente... e adesso come faccio ad uscire col camper? Il sindaco gli rispose malamente dandogli dello zingaro zozzone taccagno e seccato salì sulla sua roulotte trainata da un pick up fuoristrada carico di letame.
La signora Rovampera che comunque aveva già i suoi problemi a riuscire a sopportare il marito quelle poche volte che era a casa per lavoro... in quanto lui perennemente in viaggio con tuta e casco e numero sulla schiena targata Ford, cercava di far capire a tutti i presenti che il proprio marito si manteneva in vita e in pancia, raccontando sul forum di rally e piloti prima dello svolgimento della gara, ma anticipandone già il risultato... con il risultato di prendersi insulti multidialettali e anche, a volte, qualche sonora randellata sulla noce del capocollo. Dica a suo marito Capo, che mio marito Vice, da domani non sarà più Vice perché adesso vedi-vidi-vici... capito? No,grazie!
La signora Team nella sua compostezza ed educazione tipica delle cuneesi acqua minerale naturale, leggermente frizzante e mai gassata, non ribatté alla provocazione.
In cuor suo sapeva che quei due commissari si volevano un bene dell'anima e mai si sarebbero fatti la forca... Una coltellata alla schiena magari sì, ma poi tutto tornava come prima magari con il Capo ferito ad una gamba e il Vice all' altra e ricoverati tutti e due nello stesso ospedale, stessa camera, stesso letto... tanto un arto vale l'altro e in due ci si fa compagnia e ci si consola a Vicenza...
Nel frattempo che si perdeva tempo a fantasticare sul tempo che fu... suonò il cellulare della signora Team... Alò, je sui Catherine Deneuve... e ti parlo della mia Ypsilon che piace alla gente che piace... Azz... ho sbagliato numero disse Rudy armeggiando con la testiera del cellulare. Li fanno sempre più piccoli sti aggeggi infernali... bei tempi quando ci si fermava alla prima cabina telefonica che regolarmente era senza elenco, senza cornetta e mai funzionante.
Rifece lo stesso numero di prima e rispose la moglie che avendo letto sul display chi era a chiamarla, faceva finta di non essere lei, così per fargliela pagare a quell'egoista di suo marito. Cosa vuoi Rudy... perchè mi disturbi ancora? Non ne voglio più sapere. Addio... Patapumfete... il Commissario cadde dalle ciabatte e si fratturò il dente del giudizio. E pensò che il giorno del giudizio fosse già arrivato.
Si mise in ginocchio in teleconferenza e richiamò la moglie riprendendosi con l'autoscatto perché fosse più credibile il pentimento. La moglie vide un paio di ciabatte nel display ben allineate e pronte a partire. Ok è ancora lui... Rudyyyyy ma perchè mi cerchi, tra noi è tutto finito. Lasciami in pace, anzi lasciami il libretto degli assegni che mi serve.
Il Commissario tentò il suicidio. Si mise le scarpe e cercò di cadere, ma non erano alte a sufficienza e salì sulla sedia del salotto, mentre gli altri sette alle sei presero con calma il thè delle cinque e alle quattro in punto tre di loro salirono in due sull' ascensore a posto unico e convolarono a nozze.
Adesso vedrete cosa faccio, disse abbastanza adirato... Fece il numero del Vice... Pronto, ciao Vice... ciao Capo dimmi... senti Vice, io so che li da voi c'è mia moglie... passamela per favore che qui sono al buio e non trovo l'interruttore per aprire il gas. Passamela su, presto che è tardi.
La moglie del Vice intenta a scrivere un romanzo sull'infedeltà coniugale nei secoli fedele, delle mogli dei rallysti... prese carta, penna e calamaio e si sedette vicino al telefono, così da raccogliere le indiscrezioni di prima mano sul tentativo di suicidio con la canna del gas (anche se poi verremo a sapere che la canna era quella per tirare il vino dalla damigiana)
Cosa vuoi ancora Rudy... Cara voglio tornare a casa subito da te... sono qui con il cerino pronto per accendermi... dimmi che mi vuoi ancora bene. Il Vice disse tra se e se... evvai... fatti na bella fumata così ti distendi... un po'. Vabbè ma ti metto alla prova, fammene ancora una che non siano due, perché alla terza parto in quarta... okey? E si mise a cantare felice perché raschiando in fondo al barile c'era ancora l'intatto amore per il marito. “Se immagino che tu non sei qui con me, sto male lo sai. Voglio illudermi di riaverti ancora com'eri un anno fa, con la fascia da commissà”
Suonarono alla porta e Marco si precipitò in un traverso da applausi nel salotto buono ma con le ciabatte cattive … Chi è la? Fermo o sparo! Aho... Marco i sun mì al to càp (sono io, il tuo capo) Ma cosa fai qui, non eri lì? Senti ne, se ero lì non ero qui. Fammi entrare, voglio vedere mia moglie. La trovò in cucina insieme alla moglie di Marco intenta a preparare una ribollita di ricordi accompagnata da un rosso locale molto speciale. La guardò dritta negli occhi di sbieco e grugnì... senza dire una parola... Silenzio perfetto, chi ride, uno schiaffetto, chi dice una parola, va fuori dalla scuola... Sì signora maestra... ha ragione lei e l'abbracciò sbagliando moglie.
Il Marco pretese le scuse che arrivarono col corriere espresso e Rudy firmò la ricevuta assumendosi gli onori e gli oneri della ritrovata felicità coniugale. L'unico che ci rimise fu il corriere che non intascò la mancia e non salutando nessuno se ne andò più in fretta di com'era arrivato, rincorso dalla signora Rovampera che con taccuino in mano volle farsi spiegare la vita infedele del corriere fedele solo al suo datore di lavoro e al furgone acquistato firmando un firmamento di stelle che si illuminavano ad ogni scadenza mensile. Il corriere raccontò e la signora Rovampera pubblicò il suo primo libro accolta entusiasticamente dalla critica e dai tantissimi lettori.
Si abbracciarono felici come pochi anche se erano in quattro e non proprio pochi. Infatti in pochi sono felici, la maggior parte fanno finta di esserlo per compiacere l'istat che a pagamento racconta la grande balla dell'Italia che va... dove non si sa!
Dove non si sa lo saprete nella prossima puntata...
Silvio, il pilota “Regale”id="Comic Sans MS">id="size3">id="navy">
Silvio il pilota da rally col profilattico antiforatura di scorta...id="Comic Sans MS">id="size3">id="purple"> [:D]
Niente sesso...siamo Inglesi (Rally d'Inghilterra) 3° puntataid="Comic Sans MS">id="size6">id="navy">
Ritornai felice da dove ero venuto. Da dove ero venuto? Da dove ero? Da dove? Da! Ecco adesso ricordo... ero venuto. Scusate un attimo, perché devo dire da dove ero venuto, visto che sono ancora lì e non mi sono mai mosso? Fate mente locale e mentine per la gola. Dov'ero? In England... Bravi!
In che zona?... nel Worcestershire... Bene. E cosa facevo lì? Ero ospite di un rally molto england. Oh, adesso sì che ci siamo: ma in quanti siamo? Da solo. Strano, mi sembrava di aver udito botta e risposta. Tu hai perso l'udito... caro mio. Ecco perché quando metti i guanti c'è uno spazio libero...
Ero quindi lì in attesa dell'inizio della prima prova speciale, naturalmente segreta, come segrete erano le auto e i nomi dei piloti. Dei navigatori invece si sapeva quasi tutto in quanto nella lista di partenza erano registrati come XX (nome e cognome) Da quelle parti in tanti si chiamavano XX ed era impossibile distinguerli se non dal colore delle mutande però in origine tutte bianche. Ma si sa che stringi stringi poi di colpo si allarga a macchia di leopardo e una mutanda maculata non appartiene di sicuro ad un vincente. Al massimo ad un comprimario scadente, dilettante nullatenente, idropulente...
I piloti di grido, quasi tutti indiani della tribù dei tori rossi... invece scendevano con la tuta linda e la sottostante slippa ancor più linda. E te ne accorgevi perché a fine prova entravano nel pub e chiedevano una birra invece della toilette. Scusate, capisco che mi sta venendo una disfunzione sterno cleido occipito mastoidea cerebro spinale con momentanea perdita di lucidità. Manca la luce? No... e allora non è una perdita, casomai un episodio controverso di dubbio gusto tra la centralina e il motore. Ringrazio il dottore, resetto i dati e vado avanti sperando di avere ancora trazione, perché mi accorgo di fumare dietro. Normale, dice il capo meccanico urologo. Semmai sarebbe un problema se fumassi davanti, perché già mi girano le ventole di raffreddamento e con tanto fumo brucerei l'ariosto, vero Ludovico?
Mi feci accompagnare sulla pedana di partenza e subito mi diedero la bandiera a scacchi anche se non sapevo giocare, al massimo qualche partita a dama con la contessa madre di sua figlia, la contessina preferita non tanto per il riduttivo titolo nobiliare ma per l'età minore essendo figlia e non madre, per poi ricredersi subito nel vedere spuntare da sotto la gonna un pargoletto figlio di primo letto, secondo piano camera 3. Brandendo l'asta la vista... feci partire i primi concorrenti consezienti e malfidenti senza denti che erano i veterani del posto con le veterane rimesse a nuovo...
Un preludio di Jaguar, Aston Martin e Rover... anni sessanta con le bandiere della Union Jack dipinte sul tetto e solo due stelline a coprire le tette delle accompagnatrici navigatrici senza patente e pessime nuotatrici. Cosa c'entra? L'importante era accompagnare ma per darsi un tono e l'ufficialità del mestiere accompagnante, vennero sponsorizzate dalla Ford e chiamate 'escort' in onore dell'auto ai tempi più rappresentativa del mercato ortofrutticolo fornitore della corona inglese e dei magazzini Harrods.
Non vi sto a tediare con la solita storia dell'uomo affascinante, ma se le 'escort' lasciavano l'uomo che le manteneva per un istante e si precipitavano al mio cospetto consegnandomi il bigliettino con il numero di cellulare, il profilattico adatto da usare e il conto da pagare... non potrete negare che questo poeta col casco... embè con le donne ci sa fare. Basta pagare... direte voi ma non è così. Ci vuole dell'altro... infatti io pago e l'altro gode. Misteri della foca... e di una vida loca.
Niente sesso siamo inglesi, gridava il principe Carlo a cavallo della sua bella cavalla, e te credo, con quella lì non serve la galoppata. Il trotto ci vuole, e anche gli ostacoli da frapporre tra te e lei sperando che nel salto cada a terra senza più rialzarsi, dandoti modo di completare il percorso, prendere la coppa e sparire nella foresta di Sherwood dove il prode Robin Hood si esercitava con lo svizzero Guglielmo a cercare con arco e frecce di centrare, non la mela rubata dal banco del verduriere, ma il verduriere stesso colpevole di aver fatto la spia a favore dell'Italia dei valori, quei pochi rimasti, che qualcuno dilapidò in pochi anni nonostante lo avessero avvisato che la Pippa era pronta da maritare e ancor prima da conquistare.
Rimasi di stucco o forse d'intonaco, non me ne intendo di edilizia... ma mi portarono a vedere sotto un tendone...niente. Anzi no, sotto il tendone una cosa mai vista... non saprei come definirla se un auto, una macchina delle giostre o uno schizzo della natura, quello che non riesci più a togliere dalla cravatta. Me la presentarono... piacere Goggomobil...Goggo per gli amici. Piacere mio dissi squadrandola da capo a piedi ma siccome era rotonda il mio sguardo scivolò via senza lasciare traccia ne alone. Scusa, dissi... ma sei donna o... O! Mi rispose, O di Goggo! Quindi? O e basta!
Ma sotto sotto cos'hai? Ambe... disse nel suo italiano sdentato. Ambe? Vorresti dire che...lui e lei? Ambe... e diventò rossa come un roast beef... cotta fuori e cruda dentro.
Si avvicinò un lord con bombetta e bastone con le sterline che gli spuntavano anche dalle orecchie oltrechè dal portagoglio a cornamusa. Mi diede la mano senza togliersi il guanto... che schi.fo, dissi io e ritirai il mio... poi mi mise una mano sulla spalla e c'incamminammo verso la house. Entrammo e mi versò uno sherry mentre firmavo il contratto in 'rosso'.
Niente sesso...siamo Inglesi (Rally d'Inghilterra) 4° puntataid="Comic Sans MS">id="size6">id="navy">
Mi pulirono la suola delle scarpe e io inforcai il casco e me lo misi in testa. E dove sennò? Regolai il sedile che era fisso, cercai di allungare i piedi ma non ci stavano. Tirai inavvertitamente una pussa e mi spostai in avanti di 80 metri a motore spento e freno a mano tirato per i capelli rimasti impigliati nel padiglione delle foche ammaestrate. Buona questa dissi tra me e me... Grazie rispose la Goggo convinta che parlassi di lei bella signora, parlami di te che non ho paura, parlami di te e dei tuoi silenzi e di quanti tubi hai di scappamenti... ma era il mio cane che disapprovava in toto la scelta fatta...
Ero arrivato nel Worchestershire con un canotto di plastica comprato alla Lidl per 19,99 euro remi compresi, si ma non pensiate che io abbia attraversato la Manica con quello (ma con quella...siiiiii)
Non solo è stato così, è stato pomì. Partito da casa mia che dista dal fiume Cervo 128 metri, con muta da sub, pinne fucile ed occhiali, mi gettai nel Sesia e poi nel Po' fino al delta adriatico di Gnocca di Porto Tolle
( fantastica località turistica dove tutte le donne girano in topless, che è una delle più belle invenzioni del genere umano dopo le 'mutandine dentali'... non capite?... tanga!. Ancora non capite? Fili interdentali che lasciano intravvedere non solo le 'carie' ma le caverne dove noi orsi amiamo andare in beato letargo... e qui risalire il mare fino a Trieste per poi tra Tagliamento e Isonzo sconfinare nella Drava e lasciarsi andare sul bel Danubio blu risalendo la corrente del Reno, cascatando tra centinaia di camperisti con suocera al seguito, attratti non tanto dal fragoroso salto delle acque, ma dal sommesso grido di aiuto che le povere suocere emettevano durante la 'caduta' definitiva del loro potere. Poi la Mosella, e la Senna fino alle porte della Manica da affrontare come sempre in camicia e con circospezione. E il canotto? Bene, grazie e lei? Insomma, si rema un pochino ma la corrente c'è. Nucleare? No, Remare e pedalare!
Arrivato dall'altra parte in un tripudio di bandiere e fanfare con tutta la gente sul molo e tanti a mollo iniziarono i festeggiamenti e il sindaco di Dover mi consegnò la bianca scogliera onoraria e le chiavi di casa sua tranne quella della camera da letto dove aveva rinchiuso la moglie.
Sgonfiai il canotto che erano quasi le otto... e non poteva essere altrimenti perché per gli intellettuali, le ore erano venti...
Da lì al Worchestershire era un gioco da ragazzi, infatti mi accompagnarono dei pensionati con i loro camper con le porte girate al contrario, che quando li incroci vedi al lato guida pupi non più alti di ventitrecentimetri che ti fanno chiedere il perché, ancora così piccoli abbiano già la patente... e mi presentai in sala stampa per l'accredito. Con tanto di pass ( cioè di variopinto pappagallo in gabbia che ripeteva all'infinito... pass...pass) venni pure alle mani con un tizio di origine italiana che sentendomi dire (in verità dal pappagallo) pass, pass mi urlò mettendomi un dito sotto il naso... è pass, mo mai scassàt stu càss... facendo quindi subito conoscenza degli usi e costumi degli abitanti del posto, tranne questo che non era tanto a posto e manco a casa sua. Di certo non la mia.
La Goggomobil che dovevo guidare in quel rally era rosso fuoco con la bocca a forma di cuore come una suadente donzella d'altri tempi con il rossetto un po' pesante sulle sottili labbra e non come si usa purtroppo ora con il sottile rossetto sulle pesanti labbra a forma non di cuore ma di camera d'aria di ruota di camion da cantiere, si ma quelli delle cave di marmo.
La 'nouvelle bète a gagnèr' come subito la definì la mia coscienza in costante travaglio tra la realtà dei fatti e la memoria storica che dentro di me faceva a pugni con l'ingresso di nuovi messaggi subliminali... Basta ragazzo, calmati: Non è successo niente...su, su da bravo, riprenditi...siamo qui noi e non ti lasceremo mai cadere nel baratro della depressione in quanto capiamo perfettamente, e la storia insegna, che l'unica 'bète a gagnèr' era la Stratos con la quali ti sei materialmente fuso, anima e corpo, anche loro posseduti da quell'otto cilindri rampante.
Ero un tutt'uno con la Goggo, come in un interminabile amplesso fatto di prolungamento di sesso senza limiti ne confini, ne tempi ne spazi, come una seconda pelle cucita addosso talmente aderente da togliere il respiro. Il districarsi di corpi e movimenti nei cambi di marcia e ritmo, intervallati da colpetti di freno indispensabili per evitare il riconoscimento dell'eventuale prole che inevitabilmente prima o poi avrebbe bussato sul cofano e l'impugnare il lungo bastone del freno a mano cercando di ritardare il più possibile l'inserimento in quelle sinuose curve così provocanti. Una macchina d'altri tempi come una donna d'altri tempi... di quelle che ti facevano girar la testa, non le balle, di quelle che usavano ancora la lingerìe di bianco raso con le spalline strette e le mutandine a vita alta che facevano risaltare il lato B nella pienezza delle forme e non come adesso che ti fanno intravvedere la rotonda nuda metà con la scritta e tu incominci a fantasticare sulla bellezza della parte nascosta, per poi trovarti deluso davanti ad un progressivo appiattimento che non lascia intravvedere nulla di buono se non il conto in banca dello stilista.
Oppure l'uso smisurato (senza misure, appunto) dei reggiseni sportivi che non permettono balli e valzer ad ogni passo con lo schiacciamento aderente di due frutti esotici nati per correre liberi e giocondi. O magliette mai più 'fina tanto stretta al punto che m'immaginavo tutto' e che ora sembrano spinnaker di barche a vela gonfi di tempesta dove le elettrizzanti forme architettoniche vengono annullate del tutto.
La Goggomobil TS 250 coupè da rally che mi apprestavo a guidare era tutto questo: sesso e castità! E la commedia da me scritta con la celebre frase “ niente sesso, siamo inglesi” passò definitivamente alla storia con il mio consenso.
Il bicilindrico di ben 248 cc a due tempi, disponeva dell'incontrollabile potenza di 20 Hp. Pochi piloti al mondo riuscirono a domare questi cavalli. Non lo dico per vantarmi ma io fui uno dei pochi, dei molto pochi, di quei due o tre di cui uno rinunciò subito, l'altro perì ed eccomi: fui l'unico! Un cambio non sincronizzato a quattro marce con preselezione elettromagnetica e frizione manuale. A proposito amiche ed amici che mi leggete... ricordatevi sempre di farvi fare la frizione dal vostro parrucchiere/pettinatrice di fiducia. Per poche lire eviterete le cadute e potrete inserire meglio le marce con soddisfazione reciproca. Naturalmente durerà più a lungo, non solo il motore, ma il piacere di guidare il proprio partner al raggiungimento del nirvana.
I freni idraulici a tamburo sulle quattro ruote consentivano agli enormi pneumatici super ribassati nella misura 4,80 x 10 su cerchi in lamiera con camera d'aria rinforzata, di raggiungere la strabiliante, ma cosa dico strabigliante... bigliante...bill. Ciao Bill, come va? E Buffalo? Salutamelo se non lo vedi... di ottantaquattro, diconsi ottantaquattro chilometri/ora. Pazzesco per questo pazzo terzo millennio...id="Comic Sans MS">id="size3">id="navy">
Servirà? o non servirà? e chi lo sa... nel frattempo godetevi la quinta puntata. Ah, dimenticavo... c'è la navigatrice! Abbiatene cura... A frappè...id="Comic Sans MS">id="purple">id="size3">
Niente sesso... siamo Inglesi (Rally d'Inghilterra) 5° puntataid="Comic Sans MS">id="size6">id="navy">
La prima prova speciale denominata “Camilla's Horse” di km. 37 asfalto con buche - sterrato con terra - ghiaia - pozzanghere - guadi - dossi e serpenti... si sviluppa in un complesso periferico di bosco e foresta. Meteo Manchester dice che a City piove mentre a United nevica. Ma si corre lo stesso. Mi allaccio la cintura dei pantaloni e la posiziono sul terzo buco. Casco in testa e interfono acceso ma per sicurezza collego le mie orecchie a sventola, non si sa mai con tutta quest'elettronica. La mia navigatrice è nientepippadimenochè...
Pippa Middleton che voi ben conoscete per essere la sorella (da maritare) di quella che ha maritato il fratello più bello. La nobile Pippa... chi l'avrebbe mai detto, vero Marco? Chi l'avrebbe mai pensato vero Rudy? Chi l'avrebbe mai supposto vero Mus? La Pippa non è affatto una pippa e ha imparato il mestiere di navigatrice a Cuneo dalla moglie di Rudy... l'effervescente naturale moglie del Commissario Capo.
Perché direte voi... ditelo, ditelo, so che non state più nella pelle edditeeeeloooooo... perché per caso la signora Team faceva la navigatrice? No, però con un marito che la sera gioca sotto le coperte ancora con i modellini... invece di... invece di... uffa invece di e basta, va bene? Per forza di cose la moglie ha imparato.
Ecco in un'istantanea fornita dalla premiata ditta LeleMora&Corona, a pagamento, vediamo il Commissario in intimità con la moglie...
E pure la loro bambina ormai è entrata nel parco chiuso e di lì senza il permesso di papiRudy non si scappa se non dopo aver timbrato la tabellina del nove, cioè dei nove comandamenti. Non dieci perché, d'accordo che Rudy è un fenomeno ma da lì a dire che è anche il Padreterno, ce ne vuole.
Pensate che la sera quando dà il bacio della buonanotte alla moglie... gli dice... brum brum cara... e la povera signora girandosi dall'altra parte del cuscino, allarga le braccia al cielo chiedendosi chi glie l'ha fatto fare a sposare un fanatico rallysta e per di più precisino, ma precisino come uno svizzero quando deve prendere il treno a Porto Palo di Capo Passero...
La Pippa ha imparato bene il mestiere, si mette regolarmente il civettuolo casco (vedi foto sopra) e scandisce le note anche al contrario con una velocità incredibile... do re mi fa sol la si... si la sol fa mi re do... e chiedo tra una curva DX2 che stringe e una SX6 praticamente un dritto, se per caso me la darebbe in anticipo... (la nota) in quanto la velocità di punta e tacco è decisamente superiore alla lunghezza della suola e non riesco a prendere la tomaia per le stringhe.
A metà prova foriamo e dobbiamo per forza fermarci. Troppo lunga per pensare di arrivare anche sui cerchi... Scendiamo e mi accorgo subito che appollaiato sul trespolo delle riprese tv c'è il Vice Commissario Marco intento a prendere in castagna i concorrenti riccioluti... (castagne e ricci... questa è da Nobel e la offro volentieri alla famosa scrittrice signora Rovampera, in lista per l'ambito premio letterario)... dico alla Pippa di 'stay tuned' e lei accavalla le gambe mentre incomincio col cric. Cric e croc e si rompe il cric. E adesso? La faccio sedere a terra con la faccia rivolta alla portiera. Gambe incrociate... gli infilo... il girabacchino a manovella... e piano piano le gambe sollevano la vettura quel tanto che basta per sostituire la gomma. Poi la faccio distendere di schiena e le chiedo (sempre sotto l'occhio da pesce bollito del Vice) se può alzare un po' il muso perchè le sopensioni vanno a tampone... e più tamponi di così...
Dopo vari esilaranti gridolini di piacere, la Pippa esausta ma felice e soddisfatta di aver raggiunto il punto G (che è quel foro dove si infila il cric normalmente sotto la portiera) cambiamo la gomma mentre lei imperterrita grida: ancora, ancora, ancora, perché sai che voglio ancor cambiare la gomma insieme a te...
Noto che il Vicecom Marco sta prendendo nota della regolarità del cambio gomma e con la testa mi fa cenno che va tutto bene e che il cric, anzi la criccapippa ha funzionato a dovere. Poi si avvicina mettendomi un braccio intorno al collo e mi ricorda le prossime elezioni alla FIA... dicendomi che lui... ambisce.
Lì per lì che fa lilì... non raccolgo, ma poi mi mette in tasca il “santino” dicendomi per l'ennesima volta che lui ambisce... Tiro fuori il 'santino' che lo ritrae a cena in un ristorante abbracciato alla moglie, ridono a crepapalle mentre più in là la figlia... fa salti di gioia! Misteri del cosmo... ma poi lui si avvicina dandomi una pacca sulle spalle che mi fa crollare il telaio portapan in legno africano di olone e ridendo ripete come un ossesso... che ambisce... Il chianti, pur ottimo a volte può far male... e lui ne è la prova evidente e vivente.
Riprendiamo la gara, dopo l'assistenza nel riordino e dove abbiamo "leggermente" modificato l'aerodinamica e l'assetto, sotto l'attenta e scupolosa presenza del Commissario capo Rudy "leggermente" distratto da un accavallarsi di gambe di Pippa non previste dal regolamento... andando sempre più forte ma talmente forte che più piano di così ci si ferma e chi si ferma è perduto, scurdammece o passato simo in ingland paisà...
A fine prova si timbraaaa... grida la Pippa sollevando la sottoveste ignifuga... ma non per motivi di sicurezza, ma perché lì... la terra brucia. Entriamo nel parco chiuso e solo noi avendo la chiave lo possiamo fare, perché se fosse stato aperto non sarebbe servita la chiave ma l'avremmo trovato pieno, mentre essendo chiuso è vuoto e solo noi lo riempiremo... Ah, sti poeti... che classe...
Nel frattempo arrivano anche gli altri. Qualcuno si è perso per strada, qualcuno si è ritirato, qualcun'altro non è manco partito e qualcuno è arrivato ancor prima di partire. Siamo rimasti in 24 dopo la prima speciale su 119 partenti. Il commissario Rudy gira tra le auto con un elenco in mano e ci dice che possiamo essere soddisfatti... siamo sedicesimi assoluti e primi della classe. Un voto basso in religione non ha intaccato la nostra pagella che vista da fuori pare assai bella... Ne abbiamo solo otto dietro ma ben quindici davanti: Contiamo di rifarci nella seconda... ma è meglio se ve la conto, anzi se ve la canto:
Pippa dagli occhi blu, senza tua sorella tu regina non sei più. Piove il silenzio tra noi, leggi le note ma te ne vai - Eppure quasi fino a ieri mi chiamavi amore, tu, ma nei tuoi pensieri oggi non ci sono più. Speciale seconda B, il nostro rally è cominciato qui.Pippa dagli occhi blu, senza il casco la stessa non sei più... La prima speciale è finita, ma forse la gara comincia così, rally con troppo vento e a farci uscir di strada sei stata tu... Pippa dagli occhi blu...
Adesso i tempi son cambiati. Vai in officina e dici all'elettrauto... buongiorno, potrebbe sostituirmi i fanali con quelli allo xeno, bluastri? Grazie. Quant'è? Tremila... Ai miei tempi andavo in officina e dicevo alla moglie dell'elettrauto... buongiorno, potrebbe sostituirmi i fanali... con una pippa? Grazie. Quant'è? 30 in officina e 50 in ufficio. E nel letto? Non si può, c'è già un altro. Ma scusi, com'è possibile se lei è qui. Lui scopa in teleconferenza... Ah, capisco. Grazie, scusi, tornerò...
In questa istantanea fornita dal controllo immigrazione, vediamo l'Oste Marco il Tuscàn...
La notte la passiamo nella locanda di Marco il Tuscàn. Hosteria with chambres, così dice lui dopo la prima lezione di francese: da ripetere. Salve... Salve... Senta, ha una matrimoniale con letti separati? No... mi spiace, ho due singole. No guardi, forse mi sono spiegato male... noi vorremmo una matrimoniale a due letti... L'oste cambia colore: senti pilota da strapazzo con zoccola incorporata nella visiera. Ho due singole e basta! Prendere o lasciare. Prendiamone una dico alla Pippa e lei... vabeeeeeeene! Prendiamo la singola e poi trasciniamo il letto dell'altra singola portandolo nella singola, così diventa una singola matrimoniale a due letti. Non capisco come il Tuscàn non abbia capito. Eppure da quelle parti le scuole sono ai piani alti... e tutti hanno la scuola dell'obbligo in casa, appesa alla parete. E poi ha pure sposato una famosa scrittrice... Boh, misteri toscani delle chianine finocchione...
La notte movimentata passa senza un sussulto. Siamo troppo stanchi e la Pippa si addormenta con la abatjour accesa e con me in mano... Anch'io crollo e i due maroni stufi d'aspettare se ne vanno in discoteca sbattendo la porta.
Al canto del gallo... viene ucciso il gallo con uno scarpone da montagna lasciato apposta sul davanzale. Nessun problema. L'ufficio turistico inglese tutte le mattine sostituisce il gallo e i turisti sono contenti... un po' meno i galli...
Breakfast con pancetta e uova... Salve sono Benedetta Parodi... le uòv, le uòv grida il cameramen a reti unificate... Gudmonin ser, dice l'oste Marco il Tuscàn. Veryinglisch... milk and coffi? Eh! facile dirlo... chessò sti milkandcoffi? Un complesso degli anni ottanta? Ah, vuol dire caffelatte?... come no... NO! Wine, red wine uit eggs and bacon... dice la Pippa con un sorriso stravagante. Ofcors, risponde il Tuscàn.
Uèi Pippa cos'hai chiesto? E lei... ma voi italiani con le uova e la pancetta preferite un vino rosso vero? Incredibbile dirrebbe uno de noantri... ammappete che classe sta Pippa! Famo... scusate, mi sono lasciato prendere dai silogismi... facciamo colazione e alle eitokloc in punto siamo al parco chiuso... ancora chiuso perché il commissario Rudy era rimasto addormentato.
Eccolo che arriva tutto trafalgar square (trafelato, squadrato e pettinato con la riga in mezzo abbondantemente innaffiata dalla brillantina Linetti) Giorno... Buongiorno commissario, riposato bene?... NO! Uaibicose? ( why because= perché-perché?) perché... c'era un gallo che galleggiava tutta la notte. Ah, si? Ma nel davanzale della sua finestra non c'era lo scarpone? NO! Strano, lo mettono in tutte le camere.
Si vede che il Vice Commissario Marco le sta tendendo un tranello... sa, si dice che ambisce... Ambisce cosa... eh se lo sapesse, sappia che comunque ambisce alla promozione. Ma scusate se avete detto poc'anzi che non capisce. Sì ma ambisce... Vabbè dai, faccia finta di niente... Non posso! Senta Capo, allora faccia come il suo Vice... ogni tanto si lasci andare, si volti dall'altra parte, lasci perdere... MAI! Oh, sto Commissario è tutto d'un pezzo, ci conviene stare all'occhio... Occhio di bue o sodo? Non più di due alla settimana... l'importante è che siano freschi.
Commissario, lei per caso sa distinguere un uovo fresco da uno caldo? Ops, scusi, da uno vecchio? Certamente: quello fresco sta sul fondo, quello vecchio galleggia... Ma il Vice Commissario Marco sostiene il contrario... Per forza è il Vice, e per contratto deve sempre sostenere il contrario. Ecco perché non capisce ma ambisce... Ah, non abbiamo capito! Vabbé mettiamo in moto e avviciniamoci al controllo. Ma sappiamo già che la seconda speciale sarà durissima... e ne riparleremo domani...
Silvio, il poeta scrittore e pilota con la Pippa... e voi no!id="Comic Sans MS">id="size3">id="navy">
In questa istantanea inviata via satellite,vediamo i due Commissari Marco e Rudy in una danza propiziatoria... in attesa che mi mettano nel pentolone. Peccato, 103 chili di ottimo maialino d'india... [:D]
Niente sesso... siamo Inglesi (Rally d'Inghilterra) 6° puntataid="Comic Sans MS">id="size6">id="navy">
La seconda 'speciale' denominata “Charles Gay”, si snoda attraverso una palude dove nidifica in cattività l'uccello padulo (ecco perché è cattivo e fa pure male quando vola all'altezza... reale) dalle parti di Bedford famosissima località che ha visto nascere, crescere e moltiplicarsi gli altrettanto famosi camion Ford in tutte le sue versioni: dal pulmino, allo scuola bus, al camper.
Tutti noi abbiamo avuto un Lettoford... Chi in versione furgonato (la maggior parte) chi in versione autocarro trasporto mercì... salute... grazie! (la maggior parte) chi in versione furgone attrezzato ( la maggior parte) chi in versione da cantiere ( la maggior parte) ma la produzione degli ultimi anni è stata praticamente orientata verso la versione camperistica. Non per niente i numeri parlano chiaro: la maggior parte ha scelto di coricarsi in un camper Lettoford. Poi singolo o gemellato dipendeva dall'umore del momento. Se in compagnia, potevano nascere neonate versioni, se singolo al massimo si diventava ciechi, ma sono stufo di sentire sempre questa storia. Ecchecaspita... ognuno di noi ha le diottrie che si merita...
Parco chiuso ore 08.00 zulu. Siamo i primi a partire io e la Pippa. Subito una 'grana' alla prima curva, senza sapere se reggiano o parmigiano... Dal tubo di scarico escono effluvi poco convincenti, un liquido giallastro inonda il piazzale e il Commissario Rudy ferma il countdown. Ma cosa succede qui, ma cosa succede li, ma cosa succede, ma cosa esce da lì, ma cosa esce di qui... Senta Capo, se lei vuole uscire con la Pippa stasera per me va bene. Adesso però si tolga di trequarti che dobbiamo partire.
La Goggo al risveglio si era lavata i piedi, i denti, la faccia, ma non aveva fatto in tempo per la pipì. Ecco spiegato il tutto... niente di male... una cosa naturale...una cosa assolutamente normale per un auto da rally WRC di ben 250 cc. Cosa doveva fare poveretta, tenersela fino a fine prova? Correre con tutta quella zavorra... Su, Commissario, per una volta faccia il bravo.
VA BENE! Ricominciamo...
E lasciami partire, lasciami guidare... io con la Pippa devo andare... Io non posso restare, seduto allacciato, non sono capace di stare ad aspettare, questo commissario e poi non provare un risentimento e corrergli dietro gridando statento... Allora partiamo? So dove passi le notti, è un tuo diritto, lo so e sto zitto, ma penso di tutto, e ti svegli distrutto, però poi ci provo, ti seguo, ti curo, non mollo lo giuro, perché son nel giusto, Allora partiamo? O ricominciamooooooo!
Dietro la quercia abbattuta il Vice Commissario Marco se la rideva di gusto. Già... lui ambisce!
Il Capo Rudy non parla. Guarda fisso dall'altra parte e con in mano la bandiera inglese si appresta a dare finalmente il via. Era ora... miseriaccia. Ore 08.34 zulu con mezz'ora di ritardo inizia la prova. Spettatori assiepati sopra e sotto le siepi, dentro e fuori ai camper, con e senza ombrello un milione... Oh, esagerato... direte voi malfidenti... Perché quando si legge che in piazza in Italia a protestare e manifestare sono due milioni, ci credete? No! Ecco appunto. Ma qui non è la Questura che dirama i dati... qui è la regina madre... Non vorrete mica non credere alla regina madre vero?Dio la salvi e con essa le nipoti! Questa volta sono solo 23 i chilometri di speciale, ma tra il tredicesimo e il quattordicesimo un canale navigabile separa le due sponde. Larghezza del canale 937 metri. Profondità media 59 metri. Come attraversarlo? Le ipotesi sono tre.
La prima... traghettare con Caronte, un tizio toscano che era lì da anni, anni e anni e traghettava da e per l'inferno il lunedi, mercoledi e venerdi e da e per il purgatorio il martedi, giovedì e sabato. E la domenica? Come dicono le sacre scritture il Titolare si riposò e anche Caronte fece altrettanto.
La seconda... prendere la rincorsa e tentare di arrivare dall'altra parte salendo su una pedana all'uopo costruita ( non mi ricordo se vi ho presentato l'uopo, amico e commilitone di Rudy che andò pure a trovare a Verona ed insieme prosciugarono l'Arno...)
e la terza... far navigare la Goggo come se fosse una barchetta. Praticamente a nuoto. Non sappiamo però se è a tenuta stagna. Se lo è, non si bagna, se non è... una lagna... asciugarla poi...
Chiedo conforto alla Pippa... Pippa cosa consigli? Ma guarda Mus, Caronte ha una faccia da caronte che non mi piace. Non vorrei che a metà del guado... guadasse da un'altra parte lasciandoci in balìa delle onde. Io so solo nuotare a 'rana' con un 'delfino libero' a fianco perciòdunque non mi sento sicura. Saltare non è facile e potremmo sbagliare i conti e finire in mezzo facendoci pure male. Non ci resta che andare a nuoto con la Goggo.
Per me non preoccuparti Mus, ho il doppio palloncino naturale anteriore autogonfiabile che all' occorrenza, se sgonfio, è pure gonfiabile e tu lo sai di certo... visto che stai attaccato lì tutto il santo giorno vero? E all'età che hai non saresti neanche più d'allattare...
E nuoto sia... chiamo la mia carissima amica Federica al cellulare... Ciao Fede... ciao Mus... Senti Fede, ti devo chiedere un consiglio... tu che stile useresti per arrivare di là? Ma guarda... dipende dall'indice di galleggiamento... Cus lè l'indice di galleggiamento!... E quello che ti dice se stai a galla o vai a fondo... E... come faccio a saperlo? Devi avvicinare la Goggo alla riva... se non ha paura dell' acqua tiragli il volante in mezzo al canale. Se va a prenderlo... fidati, sa nuotare. Se lo lascia lì, fidati... vieni a casa col primo treno. Ciao Fede e grazie per aver aiutato sti due “pellegrini”
Io e la Pippa ci abbracciamo forte forte. Stiamo per superare il primo grande ostacolo di questo rally. Superarlo significherebbe vittoria sicura e primo posto nel mondiale. Ci abbracciamo così forte che da già che ci abbracciamo ci... e poi ancora ci... e poi finiamo in bellezza con una bella trombata... Se dovessimo per caso morire annegati non avremmo sprecato l'ultima occasione.
Avviciniamo la Goggo sulla riva del canale. Piano piano entriamo con l'acqua fino ai mozzi... lei pare divertirsi e non ha paura. Svito il volante e mi sporgo dal finestrino con far sospetto cercando di fare il finto tonto: la cosa non mi riesce e devo desistere. All'improvviso faccio volar via il volante che cade in mezzo al canale. La Goggo, gridando arf, arf, arf saltella in acqua e lo raggiunge. Siamo salvi: sa nuotare. Rimetto il volante al suo posto (per non essere squalificato) e arf,arf raggiungiamo la riva opposta. Ce l'abbiamo fatta... brava Goggo
Dico alla Pippa con la pipa in bocca come l'amico Sandro... ahahahaha, adesso non ci prendono più, non ci prendono più e ci apprestiamo a festeggiare la vittoria non del mondiale di calcio, ma della seconda tappa del Rally d'Inghilterra arrivando al CO strombazzando felici... Ma che succede... troviamo Sebastien e gli altri già cambiati e pronti per andare a cena.
Vediamo il Commissario Capo Rudy che appena ci inquadra ci fa il segno rotondo con le due mani... E' fuori di sé dalla rabbia... Allora? Ve la siete presa comoda neh? Pagate un ritardo di 1h 27' 32” Cheffiguradinerda... e voi volevate vincere a mani basse. Ma per favore! Mettete le mani sul banco e vergognatevi... qui niente sesso siamo inglesi...
Così sbigottiti prelevati dalla pettinatrice di Pippa, ci guardiamo increduli, incre e pure duli. In lontananza vediamo il Vice Commissario Marco... Buonasera Vice, senta, lei che ambisce e che è una gran brava persona, non come quello là... sempre incazvolato... ci potrebbe dire cos'è successo? Ragazzi, lo chiedo a voi. Come mai così tanto ritardo? Ma come ritardo... abbiamo addirittura guadato il canale... Ahahhhahahaha, adesso capisco dice il Vice... siete proprio deficienti voi due... Ma chi ve l'ha detto di guadare il canale... ahahahahah... potevate tranquillamente passarci sopra sul ponte come hanno fatto tutti gli altri... ahahahahahah e se ne va canticchiando... La porti un bascione a Firenze... che è la mi scittà, che in cuor ho sempre qui... la porti un bascione a Firenze, fo il commissario per rivederla un dì. La porti un bascione a Firenze e se la rivedo io glie lo renderò...
Io e la Pippa ci guardiamo dritti negli occhi... Pippa, sei na pippa, e lei... Mus a tè n'asu...(sei un asino!) Poi ognuno va per conto suo, ma ci ritroviamo alla fine del girotondo perché dobbiamo fare i conti e domani ci aspetta la tappa finale... Eravamo tranquillamente in testa ed ora siamo ultimi ed è una gran balla quella che raccontano che gli ultimi saranno primi...
Sono rabbiato, per la prima volta da quando la conosco non mi va di far l'amore con lei. Vado in camera da solo e lei resta al bar dell'albergo a parlare con il Capo ed il Vice... e parla parla parla, uno la guarda e l'altro... ambisce...
All'ora canonica che non si sa mai che ora è... sento nel corridoio dei passi felpati: sono tre passi diversi e presumo, anche se non fumo, che siano tre persone. Un passo leggero quasi saltellante mi sembra di ricordare quello della Pippa; un altro più pesante se ricordo bene simile all'Oste che come secondo lavoro fa il Vice e poi quello strascicato con gli anfibi d'ordinanza del Capo.
Non si salutano... strano... ed entrano tutti e tre in una camera sola perché ho sentito solo una chiave infilarsi nella toppa per ora... più avanti sentirò due chiavi ben distinte nella toppa e a notte fonda spalancarsi la porta senza più bisogno di chiavi... la toppa era sfondata.
Io non dormivo e quando la Pippa entrò in camera feci finta di russare... Lei si infilò nel letto freddo già bella calda, anzi con un leggero e acre odore di fumo. Continuai a russare facendo lo gnorri e lei si addormentò. Con gesto paterno gli misi la mano sulla fronte: era fresca ed ebbi la conferma che la Pippa era sì calda nella foresta... ma di sicuro non aveva usato la testa...
Mi addormentai con un sorriso e ripassai nel sogno il percorso dell'indomani: ultima tappaid="Comic Sans MS">id="size3">id="navy">
Silvio il poeta pilota con la tappa in testa... [:D]id="Comic Sans MS">id="size3">id="navy">