WRC - World Rally Camper

Suggerimenti per le nostre menti.id="size4"> Buona sera amici, eccomi a voi anche questa sera per parlare del nostro sport. Giustamente. La vita continua... Domani mattina prestissimo tornerò giù dai miei e magari alla sera al rientro spero di potervi raccontare di un raggio di sole... Piano piano si torna a vivere ed è questo quello che conta. Il team di Col ha migliorato il sito e sono giunti meritati complimenti. Perchè a cominciare da noi utenti non cerchiamo di migliorarne i contenuti? Rispondo dialogando con ordine e incominciando da Marco.Lui dice: "sarei felice che mia moglie facesse degli editoriali su rally e company.. è brava ma l'argomento, come già avevo sottolineato nel post precedente, non è di suo interesse..." E qui non mi trova per niente d'accordo. Che l'argomento non sia di suo interesse lo capisco. Se ti riferisci alla parte tecnica il ragionamento quadra, ma però avrai notato che è altrettanto importante della notizia e della classifica il "dentro la notizia" ad esempio la composizione famigliare del pilota intervistato, i suoi interessi letterari, gastronomici, hobbystici, i film preferiti, le letture impegnate oppure i loro figli che vivendo in paesi e costumi diversi con le loro problematiche magari si possano confrontate con le nostre abitudini e il nostro modo di vivere. Chi sa scrivere bene, anzi benissimo come la tua Giòmoglie, non avrebbe nessuna difficoltà a "guardare dentro il personaggio" e a ricamarci intorno un piacevole alone di mistero che sicuramente otterrebbe molti consensi. Tu poi potresti "aiutarla" completando l'intervista con l'approfondimento sportivo. Pensateci e converrete con me che si tratterebbe di convogliare molti più lettori che adesso magari ritengono (a torto) che il thread sia troppo tecnico e quindi privo di interesse. Poi, ragazzi, parliamoci chiaro. Tutti leggiamo le stronsate che scrivono pseudo letterati/e che se la tirano e che sono convinti/e di essere loro la vera cultura, a volte dimenticandosi che il loro discorso senza capo ne coda è solo un ammasso di parole e di copia incolla che già dal primo istante dà quel senso di nausea e di commiserazione. Fanno pena e il codazzo di adulatori ne fa ancora di più. In altre parti si sta discutendo ad esempio di Fantozzi e il Friuli, non solo quindi di chi scrive sui forum. Quindi riunione di famiglia: Notizia del giorno - commento tecnico - commento ironico demenziale giullarico...vengo anch'io? No, tu no! - editoriale -racconto di vita. Veniamo a Rudy. Uomo di poche parole che se potesse...mi spara... [:D] Prendiamo ad esempio il post di oggi "Appuntamento in Galles" La notizia scorre piacevole ed è molto descrittiva: non un comunicato stampa. Quindi piacevole da leggere anche per chi è solo curioso di sapere cosa succede in questo mondo. Nell'ambito sportivo, certo ma credo che tutti, chi più chi meno viviamo di sport. Interessante è far capire invece (e qui Rudy può, avendo una figlia piccola) ai giovani che il "nostro" non è uno sport violento. Quindi meritevole di essere seguito anche e soprattutto dai bambini. Chi meglio di un padre può quindi "educare" questi bambini al rispetto delle regole anche nella sola visione se non pratica di questo affascinante mondo? Poi che io sia convinto che Rudy farebbe di tutto per avere la sua SuperAlessia con un volante WRC ufficiale in mano, non ci piove. So di certo che carte false giungono in federazione chiedendo depistanti informazioni su come e quando i bambini potranno guidare una vera macchina da rally o almeno salire a fianco di piloti famosi. Che poi non è affatto vero che le donne si debbano limitare al ruolo di navigatrici. Noi ne conosciamo di "manici femminili" da champion du monde... vero? Quindi il Rudy me lo vedo più da istruttore del settore rally giovanili che fine dicitore sul forum. Giòmoglie sei attenta a quanto sto dicendo? Bene. Mi parevi distratta...[:D] Rudy ha la fortuna di possedere un'immensa collezione di modellini, quelli riprodotti perfettamente, comunque prestigiosi e rari. Perchè non descriverne per esempio uno al giorno con tanto di "palmarès sportivo?" Pensaci, è un'altra idea che sicuramente interesserà i lettori. Di me non parlo. Il mio ruolo di guastafeste, imbonitore, giullare, mentore, appassionato proveniente dal passato e inguaribile romantico di belle donne e di grandi motori, vere gioie senza dolori... ormai è un "paracarro" che vi dovete per forza o per minaccia sorbire giornalmente. Peggio per voi quando mi avete chiamato. Mi avete chiamato? O mi sono offerto! Non ci sono problemi in quanto sicuramente voi avete fatto un affare e pure senza spendere una lira. Gli altri sprovveduti lettori si meraviglieranno che al mondo esista ancora uno così e i miei detrattori saranno felicissimi ai raduni di avere un argomento di discussione che li rende unanimi nella condivisione del pensiero. Marco... e qui le dolenti note. Marco ha un sogno nel cassetto del cruscotto del Pupone. Per chi ancora non lo sapesse il "Pupone" è il compendio di Marco stesso: il suo prolungamento, la sua estensione: Il suo gavone. Marco vorrebbe realizzarlo questo sogno e noi cercheremo di aiutarlo. So che desidera un regalo per Natale. Me l'ha confidato sua figlia Francy. Marco vorrebbe un gancio traino per il Pupone. Per fare cosa vi chiederete... ma semplice per quelli come noi... trainare un carrello. Non, non per fare l'ambulante. Per questo c'è tempo. Quando la galvano scapperà con la stegìa, solo allora il carrello servirà per raggiungere i mercatini della provincia e incominciare a vendere tutte le cianfrusaglie rallystiche che tiene sopra e sotto il letto, nella cantina e nel solaio e pure in tasca... No, amici sul carrello ci vuole mettere una vera Ford da rally. Una Ford Cosworth RS o una Sierra: l'importante che l'ovale blu che Marco reca stampato tra le sopracciglia brilli di luce propria. Poi nel week end, Pupone, moglie e figlia e fidanzato della figlia che, per ironia della sorte, fa il tifo per le Mitsubishi Evo X o dieci per i profani, ragggiungere un tratto dell' Appennino Tosco - Emiliano e scaricare dal carrello la "belva d'antàn" ... e le discese ardite e le risalite e i traversi persi. Mentre la Giòmoglie scrive affascinanti romanzi descrivendo suo marito: l'eroe dei due rally... [:D] Vengo anch'io? No tu no!id="size3"> Stratosilvio... cosa non farebbe per gli amici [:D]

Che la buona notte sia con voi.

Vinceremo il fango!id="size6">id="maroon">

Ah, ecco dov'era finito il Rovampera...sotto le coperte! Raffreddato? Urca si dice così adesso? Faccio finta di niente e passo oltre. A Marystar gli auguri per la schiena sono d'obbligo e con Rudy bambino ci siamo già sentiti per un problema al barattolo della marmellata... che deve risolver lo Staff tecnico di Col.[:D] E veniamo a noi.. Stasera di ritorno dal campo base vi voglio far leggere questo articolo di Paolo Colonnello de La Stampa: La corsa contro il tempo per salvare Vernazza “Il ritorno a una parvenza di normalità è un treno regionale in arrivo da Milano (con ritardo) che alle 10,40 del mattino lascia Sestri Levante verso La Spezia. «Ferma in tutte le stazioni tranne Vernazza» annuncia lo speaker con la solita voce metallica. Si può viaggiare su unico binario, perché quello di ritorno è ancora invaso dalle frane che proprio a Vernazza sommergono la galleria a monte e che gli operai delle Ferrovie da due giorni stanno tentando di liberare. Il convoglio s’incammina, viaggia lento e trasporta senza molta allegria pochi turisti e molti pendolari di Monterosso e Vernazza: li riconosci subito perché dagli zaini spuntano pale e picconi, stivali di gomma e tute. Aspettavano l’arrivo di questo weekend per lasciare il lavoro a Genova o a Milano e tornare nelle loro terre ad aiutare. Un’impresa in realtà per nulla semplice. Perché sebbene anche l’autostrada, con molte interruzioni e sensi di marcia alternati, sia stata riaperta, la «normalità» da queste parti rimane al momento soltanto un’illusione. Si può arrivare fino a Monterosso, poi, se non si vuole ammutolire mentre il treno attraversa a passo d’uomo l’unico binario sgombro di Vernazza, fermandosi per lasciar scendere soltanto gli operai autorizzati, bisogna arrangiarsi con qualche passaggio in gommone, oppure aspettando il battello navetta che fa sbarcare nel paesino piegato dal fango esclusivamente i residenti e personale specializzato. «Per il momento meno siamo, meglio lavoriamo», spiega Mauro Basso, il responsabile del coordinamento dei soccorsi di Vernazza, mentre tutto intorno si lavora di badili e di scope per ripulire completamente la piazzetta di approdo, dove le ruspe della Marina Militare e i ragazzi del posto hanno fatto miracoli. «Abbiamo dovuto rispondere picche a centinaia di volontari che si offrivano per venire ad aiutare. Qui gli spazi sono stretti anche per scavare», dice il sindaco Vincenzo Resasco, annunciando che «volontariamente» hanno già abbandonato il paese almeno 200 persone, mentre altrettante, i più giovani e in forze, sono rimasti a lavorare. Da ieri è tornata la luce e una cucina da campo fornisce pasti caldi. «Però Natale vorremmo festeggiarlo in piazza, tutti insieme», sussurra commuovendosi il primo cittadino. Ma la verità è che è già cominciata una corsa contro il tempo perché i meteorologi prevedono da martedì un peggioramento delle condizioni atmosferiche e se non si troverà il modo di sgomberare le migliaia di tonnellate di fango e macerie che ancora ostruiscono le vallate subito dietro Vernazza, il borgo marinaro potrebbe venire definitivamente sepolto. È dietro la ferrovia, verso monte, che si nasconde, concreto e impressionante, il pericolo: la stradina che dal paese risaliva la collina fino alla provinciale che collega le Cinqueterre con il resto della Regione, è infatti letteralmente esplosa sotto i colpi delle rocce e del fango trasportati dal «Rio» che la mano dell’uomo aveva imbrigliato alle porte di Vernazza, convogliandolo nel vecchio tunnel delle antiche miniere che sfocia nel mare. Lì dietro sono franati interi costoni che adesso rimangono in bilico, minacciosi, alle soglie del paese. Nella zona di Fontanavecchia, in località Mura, alle spalle della stazioncina, vent’anni fa era stato costruito un parcheggio, sotterrando il torrente. Ed è proprio qui che la terra, pietre e tronchi hanno fatto un tappo risalendo per un chilometro abbondante fino alla frazione di Vernazzola. Una diga mostruosa che, quando è esplosa, si è trasformata in uno Tsunami che tutto ha travolto, arrivando a una velocità impressionante fino alla spiaggia. E ora, una buona parte di questa massa instabile di terra, impossibile da rimuovere velocemente, è rimasta dietro la curva del parcheggio, pronta a riprendere la sua marcia inarrestabile in caso di nuove piogge. Un problema che gli uomini della protezione civile hanno ben presente e che entro pochi giorni sperano di risolvere. Esiste un piano per mettere in sicurezza questa massa instabile perforandola in più punti e imbrigliandola con reti speciali. Ma la vera grande paura degli abitanti di Vernazza adesso è che l’attenzione si affievolisca, fino all’abbandono. «Non ci dimenticate», dice un vecchio mentre sale sul battello che lo porterà a La Spezia. E intanto piange. Forse già sente che non tornerà mai più.[:(][:(] Passiamo invece al nostro argomento preferito con le quattro ruote motrici. Dal sito wrc.com vi traduco il testo di questa notizia che conferma una volta di più che “ i ricchi sono sempre ricchi” mentre noi... L'aspirante al titolo WRC Lorenzo Bertelli, il figlio della stilista italiana Miuccia Prada, ha dimostrato un grande potenziale nel Rally RACC di Spagna della settimana scorsa. Questa è l'opinione di chi è stato pilota del WRC, il nostro (e mio concittadino) Piero Liatti che vinse la prima prova del “vecchio” World Rally Camper (ops...stavo per scrivere Camper) al Montecarlo del 1997. Liatti è il mentore di Bertelli e ha monitorato le prestazioni del giovane italiano che ha conseguito il 26° posto assoluto nella classifica generale. Lorenzo mostra un notevole potenziale, ma deve ancora imparare molto, dice Liatti ( e i soldi non sono sufficienti, per fare un buon pilota, dico io...) che adesso è in federazione. Ho inteso aiutarlo in tutto quello che ho potuto, andando con lui in macchina durante i test, ma ora l'unica cosa che serve è uscire e pilotare lui stesso. La corsa spagnola è una grande prova per lui e sono rimasto impressionato della sua capacità. Bertelli ha 23 anni, ha fatto qualche gara internazionale prima della Spagna.Guida una Mitsubishi Lancer Evo IX preparata da Nocentini. Se fosse stato iscritto nella categoria PRWC (produzione) si sarebbe classificato 4° di classe. Lorenzo tornerà a correre nel WRC nel Rally del Galles GB che andrà in scena dal 10 al 13 di Novembre. Correrà navigato da Lorenzo Granai. Vinceremo il fango!id="size6">id="brown"> Buona continuazione Silvio (BI)

Il turismo delle disgrazieid="size5"> Non ho parole, ancora una volta ci facciamo riconoscere. Ma che popolo siamo diventati noi italiani? Nonostante gli appelli, nonostante tutto, noi continuiamo a fare pellegrinaggi nei luoghi di morte e desolazione. Ma non per aiutare, solo per vedere che effetto che fa. Un' altro vergognoso “grande fratello” per curiosare in casa d'altri. Si scattano fotografie e ci si ferma ai bordi delle strade ostacolando tra l'altro l'opera di soccorso. Bene ha fatto la Protezione Civile a rimandare indietro chi non è autorizzato e accreditato. Adesso devono operare le forze congiunte con attrezzature e uomini capaci. Poi ci sarà la fase di relativa tranquillità dove si potrà dare una mano a chi ne ha bisogno. Anche il nostro gruppo regolarmente accreditato si è messo quasi in disparte. Giustamente chiediamo e prendiamo ordini dalla Protezione Civile e non ci permettiamo di trasgredirli. Operiamo con loro e al loro fianco. Solo così con il coordinamento si riesce a fare qualcosa di utile. Adesso quello che temiamo è il meteo. Se torna la pioggia (purtroppo prevista) saranno seri guai, in quanto non si riesce a far defluire le acque e il fango che in certi casi è già consolidato. Come dicevo ci vuole personale esperto e deciso. Noi siamo accampati autonomamente e quindi anche per i pasti caldi siamo attrezzati. L'esperienza camperistica si è fatta sentire e non è la prima volta. Purtroppo anche qui abbiamo notato tanti camper in gita da queste parti. E dispiace doverlo dire. Lasciatemi però dire una cosa simpatica a nostro favore. E' assodato che la maggior parte o la quasi totalità dei camperisti è un “fai da te”. Già solo il fatto di possedere un camper è sinonimo di manualità e propensione al bricolage o comunque all'abitudine di saper usare gli attrezzi. Quindi a volte nel momento magari in cui hai la pala o il picco in mano, ti trovi di fronte ad un imprevisto e la tua “conoscenza” di un impianto elettrico o idrico ti facilita la risoluzione del problema. Ed è bello e divertente (scusate il termine non appropriato al discorso) rivolgersi al collega dicendogli, come stamattina dopo un complesso distacco di cavi elettrici e di pompe sotto una trave portante di una casa: Bravo... bel lavoro. Bravo davvero. E lui sorridendo al Vigile del fuoco che aveva accanto gli ha detto... Sai mi sono comprato un camper di terza mano... infiltrato, bocciato, spompato, faceva acqua da tutte le parti, accendevo la luce in bagno e suonava il clacson così lo sapevano tutti. In mansarda si vedevano le stelle. La moglie in cucina si è bruciata una mano. Il frigorifero riscaldava le vivande e il fornetto faceva ghiaccio... Ecc. ecc. Ho dovuto imparare tutto e a mie spese e adesso lo metto in pratica. Poi siamo scoppiati tutti in una risata quando qualcuno gli ha chiesto quanto l'aveva pagato. E lui... pure caro, gli ho dato 4500 euro. Ti sta bene gli ha risposto il VdF, domani presentati in caserma che ti assumiamo. Questo per dire che noi potremmo essere o siamo migliori di come ci dipingono. Vero? Cambiamo argomento. Sono appena arrivato a casa da stamattina alle cinque. Biella dintorni di Levanto e ritorno sono circa 600 i km e non ho visto ovviamente il Gran Premio, ma so che il “cannibale” Vettel ha di nuovo vinto. Adesso è pure indiano, dopo essere stato malese, americano, canadese, italiano, tedesco ecc. ecc. Domanda: è la bibita energetica che lo sponsorizza che l'ha fatto diventare irraggiungibile nelle scalata all'olimpo oppure c'è anche del suo? La macchina è ok, d'accordo ma indubbiamente è forte e quello più importante è che non fa errori. Di Hamilton non parlo più. Sento dire che anche oggi con Massa si sono scambiati amorevoli paroline... Sicuramente si vogliono bene, sono sempre così... vicinivicini! Argomento rally: tutto tace. I due commissari si godono il weekend lungo e io sono contento per loro. Ieri sera la loro festa... e non hanno dovuto neanche mettere il casco per non farsi riconoscere. In giro suonando a ripetizione campanelli condominiali... "dolcetto o scherzetto?" E giù un goccetto. All'alba li hanno ritrovati abbracciati ad un alettone... Ora credo siano ancora... ronfanti nel lettone. Svegliarli? Giammai, sarebbero pericolosi. E pensare che “ la ciocca” o “ciucca” loro la chiamano “ il Ciocco”. Se non son rally fioriranno... Stratosilvio... Se stasera sono qui... è perchè vi voglio bene... [:D]

Vinceremo il fango!id="size6">id="maroon">

Edit: Siccome le notizie in diretta che posto non interessano a nessuno, tanto vale che mi metta a riportare quelle non mie ma lette adesso sui giornali. Parliamo ancora di Marco Simoncelli "Un minuto di casino". E' questo l'appello lanciato da Paolo Simoncelli, per ricordare il figlio Marco, morto una settimana fa sul circuito di Sepang durante il Gran Premio della Malesia. Un appello rivolto a tutti i tifosi e ai colleghi di Sic. "Domenica prossima, durante il GP di Valencia, vorrei che invece di osservare un minuto di silenzio in onore di Marco, venisse fatto un minuto di casino con tutte le moto della MotoGP, della Moto2 e della 125 accese che rombano insieme". *foto prelevata su "altro" da Il Capo, che ringrazio per la concessione.id="blue"> Sono perfettamente d'accordo con lui. La mia personale opinione è che il minuto di silenzio non lo rispetta mai nessuno e gli applausi ai funerali sono una gran brutta abitudine. Il rispetto noi l'abbiamo dimenticato da tempo, basta vedere cosa ho visto e ho letto io in questi tre giorni di tragedia. Buonanotte, per modo di dire. Ah, per la cronaca: Io domani mattina alle cinque torno giù. Qualcuno viene con me? Non vado in gita però... Il turismo delle disgrazie lo lascio agli altri.[:(] Silvio (BI)

id="left"> Forse noi camperisti (io mi considero ancora tale, in attesa di... tornare) emaniamo un odore speciale o una specie di richiamo che ci fa riconoscere in mezzo ad altri conduttori a due o quattro ruote. In tre giorni che sono da queste parti ne ho conosciuti due di cui uno tecnicamente fantastico e uno altrettanto bravo e veramente speciale. Gente silenziosa che non si monta la testa e si mette prontamente a disposizione. Senza proclami e senza presunzione nell'umiltà di uomini e donne che purtroppo hanno passato la loro vita segnata da enormi disgrazie. Leggetemi e la vostra curiosità sarà premiata. Anche se devo alla sera rientrare per forza a casa e la mattina faccio fatica al alzarmi alle quattro e trenta, e i 600 km giornalieri pesano, se potessi rimanere lì con loro anche la notte ad ascoltarli ne avrei di cose belle da raccontare. Solo cose belle da gente così. Mi piace ascoltare un racconto di vita. E' come nascere due volte. Eccomi quindi di nuovo a voi anche se mi rendo conto che l’argomento trattato oltre a non essere di pertinenza rallystica è segnato da un profondo velo di tristezza. Ma semmai qualcuno volesse leggere tra le righe di cosa scrivo noterà il mio profondo rammarico per non poter fare di più per questa gente che sta vivendo, è il caso di dirlo, le pene dell’inferno e poi ancora. E qui mi scuso con chi legge, ma riporto pari pari un “discorso” di un volontario non più giovane, capelli d'argento, con il fango alle ginocchia mentre spalava con tanta rabbia sputandosi tra le mani in continuazione, prima di stringere con forza il manico della pala. Quello “sputo” era la sua forza, la sua rabbia repressa, la sua protesta contro tutti. Mi dice: “incomincio ad essere un po’ stufo di sentire le solite raccomandazioni da parte di chi potrebbe e dovrebbe usare tutti i grandi e potenti mezzi a disposizione per aiutare concretamente non solo a parole. Adesso più che le preghiere servirebbero le manette e le ruspe.” Dopo un po’ da una giovanissima ragazza infangata fino ai capelli ci viene portato, con un dolcissimo sorriso, un boccione di caffè caldo e ne approfitto per chiedere spiegazioni all'amico. Franco, cosa intendevi dire prima con manette e preghiere? Dico che ne ho basta di sentire…”aiutate, dovete, pregate, contribuite, fate, donate, perdonate” Qui bisogna che ognuno faccia la sua parte. E continua… io sono friulano e ho vissuto il terremoto, ho perso moglie e genitori. Io, mio figlio e quella che sarebbe diventata mia nuora ci siamo salvati anche se feriti perché scalatori e combinazione eravamo ad allenarci “inchiodati” in parete. Là i preti e il sindaco mettevano gli scarponi e si spaccavano la schiena a scavare con le nude mani nelle macerie. Nella mia piccola frazione sperduta tra i boschi dal Vaticano e da Roma non è arrivato niente e abbiamo dovuto rimettere in piedi con la nostra fatica e soldi le case e anche le chiese. Poi si gira e mi dice: guarda là, cosa vedi di strano? Onestamente non lo so, dico io. Vedo vicino alla piccola chiesa un muraglione sventrato e sopra una specie di parcheggio. Tutto lì. E lui: sai cosa passa sotto il parcheggio? Un fiumiciattolo largo due metri. Hanno posato i piloni proprio in mezzo al rigagnolo e l’ hanno interrato. Con le piogge forti e i tronchi trascinati a valle in pochi minuti si è formata una diga che è esplosa provocando tutto quello che vedi intorno a noi. La colata di cemento del muro di sostegno ha fatto il resto. E’ vero dico, anche da ignorante in materia ho capito che qualcosa non era chiaro. Le manette, dice, ci vogliono le manette, non la propaganda politica e i discorsi sul faremo, vedremo e ne parleremo, non il perdono. Prima delle elezioni e dopo… chi si ricorda? Politici e curati… stessa razza, ripeteva in continuazione. Era molto arrabbiato e come non capirlo. Pensate che fa il volontario da quando c’è stato il terremoto nel Friuli. Ha consumato ferie e permessi per aiutare chi ne aveva bisogno. Ora in pensione è regolarmente accreditato e va dappertutto dove può essere utile ed è anche una persona estremamente capace e competente. All'Aquila è stato quaranta giorni. In un paese del Veneto durante l'alluvione dice, è come se avessi preso la residenza. E' come se fossi nato lì. Solo lui e il suo camper. Appena in pensione ha preso apposta la patente da ruspista per poter essere d’aiuto. Ah, ho dimenticato la cosa più importante: è camperista da una vita. Intorno alle due ci fermiamo per un panino e mi porta a vedere il suo camper parcheggiato abbastanza vicino al nostro “campo”. Rimango senza parole. Incredibile. Un Ruggeri su Fiat 242 del 1982. Color azzurrino pastello. Tenuto alla grande. Perfetto. Un motore 2,5 aspirato e con 2 letti a castello in coda. Dice: è fantastico per due adulti anche anziani. I letti a castello sono grandi e all’occorrenza si può sempre trasformare la dinette. Ha il bagno con doccia, cucina completa e la sua stufa. 2 batterie di servizio con un inverter per collegare e ricaricare il cellulare, una piccola televisione per non restare isolato. E tutto in cinque metri. Una vera chicca che bagna il naso ai più blasonati camper moderni. Poi mi dice una cosa che mi ha fatto tanta tenerezza. Alla sera prima di coricarmi scrivo in un grosso quaderno tutto quello che è successo durante la giornata. Non con il pc. Non mi piace. Poi leggo a voce alta quanto ho scritto… lo leggo a mia moglie… sai… mi dice… lei purtroppo da lassù può solo ascoltare… Con un groppo in gola lo abbraccio forte. So di certo che diventeremo amici. Nel tardo pomeriggio ho sentito dire dai VdF che le previsioni da Giovedì in poi sono “terrificanti” per Piemonte e Liguria. E per un’intera settimana. Mi chiedo… Dio, ma perché ti sei dimenticato di noi? Poi ognuno e giustamente pensi, parli e faccia come crede. Diamoci da fare, serve liberare il più in fretta possibile le vie d’acqua, i canali, i fossi, le strade. Se succede di nuovo sarà la fine. Che disastro ragazzi.[:(] Sebastien Loeb tornerà alla 24 ore di Le Mans quando finirà la carriera nel Campionato del Mondo Rallyesid="size3"> La notizia da wrc.com. Il pilota della Citroen che gareggerà nel Rally del Galles GB per ottenere il suo ottavo titolo miondiale, ha creato la Sebastien Loeb Racing in collaborazione con il suo amico Dominique Heintz l’uomo che lo ha aiutato finanziandolo, all’inizio della carriera rallystica. Loeb ha un contratto con Citroen fino alla fine del 2013 e sicuramente passerà alle corse di durata quando avrà concluso la sua straordinaria carriera nei rallyes WRC. Il francese ha già paretecipato alla 24 Ore di Le Mans nel 2005 e nel 2006 e in qualche gara della Gran Turismo in Francia e Spagna Ho avuto esperienze in circuito e in differenti discipline e mi sono piaciute anche per tutto l’ambiente che c’è intorno, ha riferito Loeb che ha conseguito la 67° vittoria del WRC nel Rally di Spagna. Le corse di durata sono una disciplina interessante e la 24 ore è una corsa leggendaria. Speriamo che possa essere in pista come squadra corse un giorno. Per raggiungere questo obiettivo dobbiamo costruire un progetto coerente e andara avanti passo dopo passo. Il Sebastien Loeb Racing correrà nella Le Mans Series e nel Porsche Cup in Francia a partire dalla prossima stagione. Questo non è un accordo per una sola occasione. Vogliamo creare una squadra forte, ben preparata e professionale al massimo. E’ una vera occasione e non possiamo prenderla sotto gamba. E’ anche l’idea di scoprire nuovi aspetti che rappresentano il mio futuro e che mi permetteranno di continuare a correre seguitando a vivere la mia grande passione. Il mio commento: Loeb evidentemente è stanco di rally.Logorano molto di più della pista in quanto dopo tante corse c’è l’assuefazione e questo pò diventare pericoloso. Nel rally nonostante le note e l’assolta fiducia nel navigatore è sempre comunque improvvisazione, paura del dietro la curva, dell’attimo di deconcentrazione. Un animale che attraversa la strada, una pietra non segnalata, un tombino fognario come in Spagna. E perchè no, una nota saltata o sbagliata. Di tutto e di più per forse incominciare “ad aver paura”. La pista è matematica, è riferimento certo, è memorizzazione del tracciato. Anche qui l’imprevisto è dietro l’angolo ma dal mio punto di vista se vogliamo è più facile ed abbordabile. Poi c’è sempre l’alibi che ti salva dalla brutta figura. Bisogna ricominciare a guidare come dal giorno della patente. Traiettorie e assetti completamente diversi sono difficili da digerire. Esempi di rallysti in pista ne abbiamo diversi, come altrettanti ma senza successo pistaioli negli sterrati e nell’imprevisto meteorologico. Insomma una bella sfida ma con la fortuna comunque di non partire da zero. Sapete ragazzi cosa mi ha sempre bloccato nella mia pur breve carriera? I soldi. Se non portavo a casa la macchina erano dolori e dollari... quelli fortunati invece possono tranquillamente imparare (sempre che ci riescano) senza patemi d’animo. Quanta gente scarsa vediamo correre ad alto livello solo perchè hanno il papi benefattore di se stessi. Io sono sicuro che nonostante la mia età avessi la possibilità di stare un paio di mesi con una Stratos mia senza pensare ai ricambi e alle eventuali riparazioni, fusioni e incidenti vari e con l’amico Claudio e il suo team a disposizione 24 su 24, sono sicuro dicevo che dopo un paio di mesi di prove speciali sicuramente sarei alla pari se non davanti... ai conducenti di taxi! [:D][:D][:D]id="navy"> Adesso vado a cena e se vi leggo, rispondo, e se no pazienza e buonanotte lo stesso. Mi fa ridere Rudy quando scrive... dolcetto o scherzetto? Ma solo dolcetto vorrai mica perdere la reputazione da piemontese. [:D][:D][:D] Un ciao anche al Rovampera Marco... le emorroidi sono ancora in fiamme o ti è passato? Ehi, ma il vin brulè di ieri sera... ha funzionato? [:D][:D][:D]

Già quando scrivo non mi risponde mai nessuno, ma miseriaccia almeno mi chiamassero col nome giusto...id="navy"> E' un'ingiustissia pelò... Desso vado bia, sono molto feso... e non tolno più! Eco! [:(] E invece no... tolno solo se coleggi e mi paghi da bevere... pito? [:D][:D][:D]

Basterà una medaglia?id="size6"> Eccoci qui di ritorno anche oggi. Quattro giorni 2500 km sono tanti, troppi anche per un rallysta. Eppure non potevo fermarmi giù a dormire. A casa avevo chi mi aspettava con apprensione e necessitava della mia presenza. Altri sei della nostra squadra ci hanno dato il cambio per altri quattro giorni e poi nel fine settimana la terza squadra prenderà il posto. Come sapete siamo in diciannove e fortunatamente riusciamo ad essere presenti nonostante gli impegni di famiglia e di lavoro. Oggi giornata apparentemente tranquilla ma la notizia del ritrovamento della decima vittima come al solito ci ha riempiti di tristezza e costernazione. La televisione e i media non danno l'esatta dimensione della tragedia che si sta consumando in quelle splendide terre: le Cinque Terre appunto. Disastri annunciati, cambio climatico epocale, dissesto idrogeologico, speculazioni e menefreghismo hanno seminato morte e disgrazie. E non è finita. Tanta preoccupazione per Giovedì e il fine settimana e anche qui da noi in Piemonte non si scherza. Di noi diciannove sapete tutto ma forse non sapete in cosa consiste il nostro “parco macchine”. Ve lo illustro anche se non interesserà nessuno qui sul forum. Altre cose sono più importanti e divertenti. Mica si vive di pane e alluvione... ma io tengo testa dura quindi persisto e insisto. Chissà mai che uno sprovveduto lettore non capiti per sbaglio da queste parti e si incuriosisca di cosa sto per scrivere... Vi dico che questi tre mezzi sono stati acquistati usati (ben usati) esclusivamente con la nostra cassa, vi ho già detto che il nostro gruppo si autofinanzia e non utilizza ne richiede nessun contributo ne di enti pubblici ne di ditte o privati. Non vogliamo essere legati a nessuno per non dover prendere ordini da nessuno: La nostra libertà è questa e tenacemente la portiamo avanti. Come fondatore ho solo la responsabilità del gruppo. Per rispettare la legge abbiamo registrato tutti gli operatori in regione e siamo accreditati come gruppo volontario autonomo in regola con le disposizioni vigenti. Disponiamo quindi di regolari e ufficiali contrassegni sia identificativi personali che per i mezzi. Insomma noi amiamo definirci “ i fantasmi del fango” e non come i fantastici “angeli del fango” dell'alluvione del 1968. Ricordate? Land Rover Defender a due posti, passo lungo, fanali supplementari, faro ausiliario brandeggiabile, protezioni sottoscocca, portapacchi perimetrale in acciaio inox, tenda maggiolina a tre posti sul tetto, doppia veranda sui due lati. Attrezzatura da officina ortopedica mobile: banco di lavoro estraibile con morsa, generatore, compressore ad aria, mola smeriglio e flessibile, macchina sottovuoto per cottura resina, phon a 1200°, lastre di termoformato per tutori, saldatrice elettrica, aspiratore, 2 trapani, uno a colonna, serie di chiavi ed attrezzi completa, macchina sottovuoto, fornetto, minuteria ed accessori. Barella a cucchiaio e cassetta completa professionale di pronto soccorso, rianimatore, bendaggi e tiranteria varia. Radiotrasmittente e gps satellitare. Illuminazione interna ed esterna con presa 220v tipo europeo. Questo mezzo è operativo esclusivamente con uno dei due medici a bordo coadiuvato da un tecnico ortopedico. Furgone Ford Transit a tre posti adibito a logistica. Protezione sottoscocca, pneumatici artigliati, bagagliera perimetrale in acciaio inox con scaletta posteriore, 2 contenitori ermetici e una scala retrattile in alluminio. Oblò 40x40. Fanaleria supplementare. Doppia veranda ai lati. All'interno: tenda da campo a sei posti, provvista di ingresso e disimpegno: tre camere con 6 brandine in alluminio a gambe pieghevoli, 6 materassini gonfiabili, coperte, mantelline, cappelli e stivali tutto siglato per poter che ognuno li possa riconoscere. Attrezzatura completa da cucina da campo con vettovagliamento completo in carta o plastica monouso. Contenitori per acqua potabile con apposita piantana. Due wc portapotti elettrici. Lampade a gas e due stufe a gas, una a gasolio/kerosene. Grande frigorifero portatile a 12/220v. Contenitore apposito ermetico portavivande e alimenti. Radiotrasmittente e gps satellitare. Presa esterna 220v tipo europeo e una batteria supplementare con inverter per ricarica cellulari e batterie pc. Illuminazione interna ed esterna a basso consumo. Tavoli e sedie pieghevoli tutto in alluminio. Un ventilatore a batteria, Una macchinetta elettrica caffè all'americana. Cantina: vino, acqua minerale, qualche birra. Un paio di bottiglie di grappa e genepy. Pulmino Ford Transit a 9 posti modificato da un collega camperista che ha inserito contenitori in legno scorrevoli sotto i sedili posteriori. Nei contenitori ci sono le borse e gli zaini personali di ciascuno e le maglie e i ricambi di biancheria. Anche qui doppia veranda ai due lati. Bagagliera perimetrale in acciaio inox con slitta per gommone pneumatico se utilizzato pronto per piccoli spostamenti. Altrimenti è ripiegato nella sacca. Pompa di gonfiaggio a pedale ed una elettrica tipo kit riparagomme. Sacca apposita porta motore con serbatoio ausiliario. Elica e piede di ricambio. (durante l'alluvione del Veneto è stato usato purtroppo di notte e mi sono veramente spaventato nel percorrere le vie del paese allagato a velocità ridotta ma con frequenti apparizioni di tronchi, pali e materiale galleggiante che lo facevano sobbalzare. Un'esperienza indimenticabile da non ripetere) Anche il pulmino è dotato di ricetrasmittente e localizzatore gps. Insomma non mi viene in mente altro ma siamo ben organizzati. Non trovate? Nella nostra squadra ci sono cinque camperisti effettivi e uno (io) momentaneamente in castigo! I camper sono personali e non fanno parte della squadra, quindi qual'ora venissero al seguito non potendo entrare nei territori off-limits, devono necessariamente sostare dove consentito. Nessuno di noi può pretendere di essere accolto e sistemato nei camper. Gli accompagnatori del nostro team per lo più i genitori delle ragazze non partecipano alle opere di volontariato se non autorizzati dal comando della Protezione Civile e VdF. Sono autonomi e responsabili. Anche in caso di brutto tempo noi volontari abbiamo l'obbligo di sostare nell'area logistica di nostra appartenenza e di dormire nella tenda. Le ragazze si sistemano nella maggiolina. Questo è stato fatto per rispetto e disciplina. Fortunatamente adesso siamo accampati (brutto termine, preferirei dire campeggiati) sotto una tettoia di una segheria e non ci piove in testa e quindi gli indumenti che si lavano la sera sporchi di fango si asciugano più facilmente. Insomma, dai, una nostra piccola soddisfazione che ci gratifica molto. Nel nostro piccolo tutti ci vogliamo bene e siamo veramente soddisfatti. Rigorosamente senza gerarchie, quando dobbiamo prendere una decisione lo facciamo tutti insieme a volte anche mettendola ai voti, pensate un po'. E poi presentiamo il nostro piano al comandante della squadra dei VdF o P.Civile che decidono per quella zona. E si obbedisce ciecamente. Ok, se vi siete stufati di leggere cambiate canale. Speriamo di non dover subire un'altra alluvione nei prossimi giorni. Le previsioni sono pessime da Giovedì. Questa gente non ha bisogno di altre sofferenze. Sta già pagando a caro prezzo e con la vita. Basterà una medaglia?id="size4"> Buona notte, amici. A parte un paio... forse un tris di quelli giusti, ma ho ancora degli amici qui sul forum? Non credo proprio a giudicare dalle tante letture e dalle mancate risposte. Corre voce che... qualcuno in privato abbia "consigliato" a tutti di... [:D] Forse questa è una delle mie ultime apparizioni in pubblico. Mi hanno proposto di scrivere per...[;)] e mi pagherebbero pure... [;)] E qualcuno lo sa già... vero? [;)] Silvio (BI)

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