dal sito del corriere della sera:
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Madrid: «La coppia ha cercato di ottenere denaro dai genitori»id="size4"> id="red"> Sequestro Maddie, l'italiano è un «estorsore» L'uomo preso in Spagna insieme alla compagna. Ma secondo la Farnesina il fermo non è legato al rapimento della bambina inglese
ALGECIRAS - Un italiano è stato arrestato ad Algeciras, nella provincia spagnola di Cadice, insieme alla compagna, in relazione alle ricerche sul sequestro della piccola Madeleine MacCann. La polizia spagnola sta verificando se ci sono legami diretti tra l’uomo e la sparizione della bambina. Un'ipotesi non confermata dalla Farnesina, secondo cui il fermo dell'uomo non è legato al rapimento di Maddie. Il ministero dell'Interno spagnolo ha fatto sapere in una nota che si tratta di una «coppia di estorsori»: apparentemente avevano tentato di ottenere una ricompensa di 4 milioni di euro lasciando credere ai genitori di avere informazioni su dove si trovasse la bambina. Madrid ha qualificato i due come «truffatori», lasciando intendere che non avrebbero avuto nulla a che fare col rapimento e che non sapevano niente di concreto, anche se «l'inchiesta non è chiusa». In serata anche la polizia giudiziaria portoghese ha escluso che i due possano essere responsabili del sequestro di Madeleine.
MANDATO DI CATTURA - «La polizia ha avviato le indagini dopo che i due hanno contattato i genitori di Madeleine per ottenere una ricompensa» si legge in una nota del ministero dell'Interno spagnolo. Danilo Chemello, 61 anni, originario di Sandrico (Vicenza), era ricercato per associazione a delinquere, e nei suoi confronti pendeva un mandato di cattura internazionale spiccato dalle autorità francesi. L’uomo aveva scontato in Francia 18 mesi di carcere per maltrattamenti sulla figlia minorenne. La compagna si chiama Aurora Pereira, è portoghese. La coppia è stata arrestata a Sotogrande, un complesso residenziale lussuoso nei pressi di Algeciras.
I FAMILIARI - I familiari della bambina non hanno voluto commentare la notizia. «Non abbiamo commenti da fare, perché non sappiamo più di quanto abbiamo appreso dai notiziari», ha detto John McCann, fratello del padre della bambina. «Cerchiamo di non farci troppe illusioni, visto che sono state disattese spesso» ha detto a Sky News Brian Kennedy, uno zio di Maddie.
RAPITA IL 3 MAGGIO - Maddie, di nazionalità britannica, fu rapita il 3 maggio in Portogallo, a pochi giorni dal suo quarto compleanno. Da allora non si è saputo più niente di lei, nonostante le ricompense milionarie offerte in Gran Bretagna e il clamore mediatico che ha avvolto il suo caso. La famiglia della piccola ha aperto un sito web per raccogliere informazioni utili al suo ritrovamento (
www.findmadeleine.com). La polizia portoghese rifiuta di parlare ufficialmente di sequestro, anche se gli investigatori stanno seguendo principalmente questa pista. I genitori di Maddie hanno chiesto aiuto la scorsa settimana al ministro dell’Interno spagnolo, Alfred Perez-Rubalcaba.
LA STORIA - L'incubo dei McCann è cominciato dunque quasi due mesi fa, quando la bambina è scomparsa dall'appartamento nell'Algarve in cui trascorrevano le vacanze. Kate e Gerry, entrambi 38enni, avevano preso in affitto l'abitazione a Praia da Luz, sulla costa portoghese, per passare un po' di tempo con la piccola Maddie, quattro anni, e con i gemelli avuti due anni fa: Amelie e Sean. La coppia era andata a cena in un ristorante poco lontano dall'appartamento e avevano lasciato i bambini da soli. È stato allora che qualcuno ha portato via Maddie. Sulle prime i notiziari furono occupati dalla scomparsa della piccola, ma presto anche dalla polemica tra la polizia britannica e quella portoghese, accusata dai media di non saper gestire il caso. Tanto che Scotland Yard decise di mandare un suo investigatore ad affiancare le forze dell'ordine locali.
IDENTIKIT - Anche la diffusione di un identikit di un sospettato - un uomo che era stato visto aggirarsi nei pressi dell'abitazione della coppia - è stato oggetto di polemiche: la polizia portoghese ha ricevuto centinaia di chiamate di gente che diceva di aver visto una persona corrispondente all'identikit, salvo poi scoprire che l'altezza era stata riportata in modo erroneo. Svanita la speranza di risolvere il caso a pochi giorni dalla scomparsa, ai McCann non è rimasto che conquistare quante più persone alla loro causa e per questo hanno intrapreso un «tour» che, oltre all'udienza con il Papa, li ha portati anche in Spagna, Olanda, Marocco e Germania. Il miliardario Sir Philip Green, patron della catena Top Shop, ha messo a loro disposizione il suo jet Gulftream.