quote:Risposta al messaggio di beffy1 inserito in data 07/09/2009 15:25:05 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> [:D][:D][:D][:D]
Vista dalla camera da letto del camper durante la navigazione
Alcuni altri dati statistici: chilometri totali di viaggio circa 2.700 di cui circa 2.000 fatti sull’isola per circa 75 ore di viaggio (media dunque sui 35 km/h circa e se togliamo la tratta autostradale italiana la media in km/h che siamo riusciti a fare sull’isola è sotto i 30 km/h …. questo per dare un’idea delle strade e delle difficoltà negli spostamenti all’interno dell’isola).
Apriamo dunque subito il capitolo strade (in nave o sull’isola consigliamo di acquistare le mappe dell’Anavasi (sono di colore arancione chiaro con la maggior parte delle scritte in copertina in greco), si tratta di 3 cartine scala 1:100.000 molto dettagliate numerate con il 92, 93 e 94 che coprono tutta l’isola dando indicazioni anche sulle spiagge, sono di facile reperibilità anche se normalmente non è facile trovarle tutte e tre insieme ma si acquistano in base alla zona dove ci si trova (in una zona è difficile trovare quella delle altre zone par capirsi). In questo nostro racconto tutti le traduzioni delle località cretesi sono state prese da quelle cartine. In loco per chi vuole di più della stessa serie si trovano anche delle dettagliatissime cartine scala 1:25.000.
Consigliamo comunque l’acquisto di una cartina scala 1:150.000 che è utile per rendersi conto delle vie principali cosa invece che si perde di vista in quelle troppo dettagliate
Per chi viaggia con auto a noleggio consigliamo VIVAMENTE di richiedere e pretendere la Suzuki Jimny (che è 4x4 e ce ne sono moltissime sull’isola), lasciate stare le auto che non siano 4x4 a meno che non vogliate fare una vacanza solo al nord e solo sulle direttrici principali, per esplorare l’isola un 4x4 è indispensabile, se decidete di andare con la vostra auto fate attenzione a non far danni ….. con il camper e per noi che ci consideriamo “esploratori” c’è stato da sudar freddo diverse volte!! Se però non andate, come abbiamo fatto noi, in cerca di posti sperduti e vi tenete sulle strade segnate in “rosso”, le classiche statali, non troverete particolari problemi prestando attenzione.
Tanto per dare meglio l’idea è esplicativo il fatto che gli abitanti dell’isola al 90% posseggono e girano con un pick up. Sicuramente in questi anni, e il processo è in continua evoluzione, c’è un continuo lavoro di ampliamento e sistemazione delle strade esistenti, con costruzione anche di nuove, comunque la situazione pur essendo accettabile non è sicuramente delle migliori. Non a caso sulle cartine alle volte strade segnate sterrate sono asfaltate e magari viceversa, l’attendibilità dunque anche delle cartine è spesso approssimativa e puramente indicativa …. la regola è si prova, si va e si vede cosa si trova, questo in particolare per la zona a est, sud e ovest dell’isola, al nord non ci sono particolari problemi!!
Il vero problema sono i paesini che qualsiasi strada si trova ad attraversare visto che solo in rari casi esistono “passanti” o “varianti” che ci girino intorno, improvvisamente una strada che sembrava ed è sufficientemente larga si riduce a non più di 2,50 m. (alle volte a meno, della serie un camper non ci passa) con impossibilità di passare contemporaneamente anche per due Fiat Panda …. non vi dico poi con un camper (camperisti dunque fate molta attenzione) con spigoli vivi delle case che rendono alcuni passaggi veramente al centimetro se non impossibili). Se poi si incrocia un altro camper sono veramente dolori con manovre di grande difficoltà e ve lo dice uno che guida il camper come se andasse in bicicletta, a noi non è mai capitato per fortuna ma eravamo appunto in settembre in agosto non sappiamo come possa essere la situazione (a proposito, sull’isola pochissimi camper, girandola tutta in 16 giorni ne avremo contati si è no una quindicina, ce ne aspettavamo molti di più a dire in vero!!). Preparatevi dunque a salite continue, discese, arrampicate, curve e considerate che per fare 100 km 3 ore non ve le toglie nessuno (esclusa la superstrada del nord).
Dunque camperisti grande attenzione, per chi noleggia 4x4 massima prudenza, spesso ci sono limiti anche di 30 km/h che vanno rispettati, curve non segnalate, capre e massi in mezzo alla strada, buche e avallamenti non segnalati, brutte uscite dalle supestrade e sterrati sono una costante etc. etc.. Consigliamo vivamente di effettuare gli spostamenti in orari diurni, di notte la guida è molto più impegnativa e meno rilassante (in particolare in camper ovviamente) …. d’altronde siamo in vacanza ed è inutile stancarsi più del dovuto!! Ultime considerazioni: la segnaletica che indica le località si incontra prima nella loro lingua e successivamente “tradotta”, pochissimi altri cartelli e purtroppo per i camperisti nessuno che indichi la larghezza massima della carreggiata.
Sia in Grecia che su Creta nelle vie principali bisogna tenere tassativamente la destra, “invadendo” quella che sembra (e poi magari in effetti è) la corsia di emergenza per favorire il sorpasso dei mezzi più veloci. Però attenzione che in quella corsia magari qualcuno fermo a comprare la frutta a bordo strada lo potete anche trovare (a noi è capitato)!!
Per il resto distributori per il rifornimento ce ne sono tantissimi (li troverete acqua per il camper), logicamente evitate di trovarvi in riserva ma ce ne sono più di quelli che si immagina(anche al sud). Per il discorso taverne (traduzione trattoria) se devo essere sincero ce ne sono anche troppe (perfino giù a Balos) e dunque per mangiare no problem, non perdetevi il Gyros (carne).
Pieno anche di “room rent” in ogni luogo e posto dove siamo andati, perfino a Laki (posticino sperduto) per non parlare per fare un altro esempio di Aghia Roumeli (posti dove non ci si arriva in auto) dove le stanze in affitto abbondano.
Il problema vero per i camperisti è scaricare le acque bianche e quelle nere, ci si deve arrangiare nel migliore dei modi anche se qualche campeggio e i bagni nei porti aiutano. L’isola non è stata studiata per i camper questo è certo, il camper però ci ha permesso un giro veramente intenso.
Noi abbiamo girato tutta l’isola (visitato almeno una cinquantina di spiagge, quasi in tutte si può praticare il naturismo) partendo da Iraklio e tornando appunto a Iraklio costeggiando la costa il più possibile andando in senso orario (abbiamo infatti pernottato partendo da Iraklio a Vai (prima notte) passando per Kato Zakros e Koutsouras a Ierapetra (seconda notte), Lendas (terza notte), Matala (quarta notte), Aghios Pavlos (SPLENDIDE SPIAGGE quinta notte) passando per Aghia Galini a Plakias (sesta notte), Fragokastelo (settima notte), Soughia (ottava e nona notte), Paleochora (decima notte), Elafonisos (undicesima notte), Falasarna (dodicesima notte), Ghramvousa/Balos (tredicesima notte), Kisamos (quattordicesima notte), Bali (quindicesima e ultima notte) per poi riportarci in serata ad Iraklio da dove siamo (a malincuore) rientrati.
La spiaggia con le palme è quella dove si vede la costruzione, a sinistra e destra si vedono le due spiagge naturiste
Spiagge di Itanos
- Kato Zakros, ci siamo passati e fermati solo un attimo, il posto è tranquillo e non molto frequentato ma non ci ha impressionato e così ci siamo subito diretti verso
- Xerokambos, in quella zona ci sono diverse spiagge, a nord più organizzate mentre a sud di fronte per capirsi agli isolotti di Kavali si possono trovare angolini più riparati, noi infatti ci siamo presi 1 ora di sole in completa pace prima che alcuni nuvoloni all’orizzonte non ci facessero muovere. Da Xerokambos ci siamo diretti verso Chametoulo, Ziros e Armeni questa strada era segnata sterrata in realtà l’abbiamo trovata asfaltata e decisamente larga anche se molto in pendenza visto che si inerpica sulla montagna con paesaggi e panorami veramente molto molto belli, la fatica di guidare il camper in mezzo a diversi tornanti era ripagata da una natura incontaminata. Presa la strada principale ci dirigiamo verso Ierapetra, dormiamo in un enorme parcheggio/sterrato in riva al mare prima della città non prima di aver fatto un giro all’interno della città in particolare per informarci sui traghetti che partono per le isole che si trovano a sud di essa.
Alcune delle spiagge a Xerokambos
Vista di una parte dell'isola dal battello
- Lendas (posto dimenticato se non da Dio sicuramente dalla civiltà moderna), dove arriviamo dopo il tramonto. La strada per raggiungerla in camper non è delle migliori (il paesino di Miamou è stretto stretto!!), asfaltata ma con pendenze forti e tornanti stretti ma tutto sommato fattibile (sempre con la fortuna di non aver incrociato altri mezzi “pesanti” in alcuni punti). Dormiamo sul bivio a 100 metri dal paese (il quale fondamentalmente è senza strade percorribili con mezzi ma solo a piedi) dove parte la strada sterrata per il porto (il quale si raggiunge dopo circa 5 chilometri di sterrato praticabile e largo anche con il camper, il porto costruito con i fondi dell’Unione Europea è piccolo ma ben fatto, utilizzabile da tutti, gratuito, non ci sono però servizi, ne acqua, ne corrente ma un comodissimo scivolo) da dove la mattina seguente buttiamo giù il gommone per esplorare la zona.
Porticciolo a est di Lendas (si vede anche il nostro camper e il gommoncino gonfiato pronto al varo)
Veniamo al dunque: a ovest di Lendas c’è la famosa spiaggia a Dhiskos fortemente se non completamente naturista piena di tende e accampamenti più o meno stabili sembra di ritornare ai figli dei fiori, agli hippies alla cultura rasta ma sinceramente troppo popolata e trasandata per i nostri gusti ma è ritornando verso est (verso il porto e oltre) che si trovano i paradisi, una bella tra un paesino che si trova sullo sterrato che da Lendas porta al porto e il porto (naturista al 90% …. il solito tessile c’è sempre!!) ma le migliori si trovano ancora più a est, sconosciute, senza nome, incontaminate, alcune raggiungibili solo a piedi (dopo qualche chilometro in auto) altre solo via mare, abbiamo passato in gommone 5 spiagge deserte … un vero paradiso baciato costantemente dal sole essendo esposte ad sud. La prima dopo il porto è raggiungibile a piedi li ci siamo fermati, sarà stata lunga 700 metri noi con 4 capre selvatiche da una parte e 4 persone dall’altra .. a malapena ci si vedeva, uno spettacolo!! Si trova a Cape Trachoulas. Ma tutta la costa da Lendas verso est la si può percorrere con un 4x4 (lasciate ferme le auto e tassativamente i camper), li potrete trovare dei paradisi per chi ama la natura selvaggia ed incontaminata, segnata sulle carte è Tripiti Beach ma ce ne sono altre nemmeno segnate lunghe anche 100/200 metri deserte.
Spiaggia deserta a est del porto (se non ricordo male la quarta spiaggia verso oriente)
Spiaggia dietro il porto (sempre ad est), la prima che si incontra
Il tempo peggiora (a dir la verità a parte il diluvio universale del primo giorno, strade con anche 30 cm. di acqua, frane e sassi in mezzo alla carreggiata continuamente, i primi tre giorni sono stati di assestamento per il tempo .. mai comunque splendido splendido ad eccezione di ¾ giorni al massimo!!) e qualche nuvola oscura il cielo, decidiamo di lasciare quel paradiso promettendo di ritornarci e ricaricato il gommone sul camper partiamo alla volta di
- Aghios Konstantinos, prima del paese verso est (non la spiaggia del paese!!) splendida e lunga spiaggia deserta ottima per praticare il naturismo con fondali mozzafiato (consigliata), per arrivarci invece che fare la strada a ritroso fatta all’andata proviamo la strada sterrata che si dirige da Lendas più o meno sulla costa proprio verso ovest e Aghios Konstantinos, 7 chilometri con alcuni tratti di strada esposta a canaloni e dirupi (ma che portata hanno queste strade?? Conscio di guidare un mezzo carico da circa 3,5 t ho preferito non pensarci troppo e soprattutto non dir niente alla mia fedele compagna di viaggio che mi sembrava già di suo in apnea). Bella ma in camper pensateci due volte a farla anche se il primo tratto asfaltato può trarre in inganno. Ad Aghios Konstantinos perdiamo la strada sterrata e sbagliando più o meno involontariamente lasciamo dunque la costa (in teoria la strada doveva proseguire verso ovest, ma ne avevamo già avuto abbastanza di sterrati e burroni) e ci spingiamo verso nord per raggiungere
La vista dal promontorio ad Aghios Pavlos, la seconda spiaggia si chiama Diplono Petres
Strada tutto sommato discreta per raggiungere il paesino fino a quando una strettoia si spalanca, si fa per dire, davanti noi, non me la sento di infilarci il camper e scendiamo e la facciamo a piedi, falso allarme, dopo 100 metri la stradina finisce riaprendosi in un ampio parcheggio direttamente su una delle spiagge del paese (ce n’è un’altra bellissima anche a est del paese), parcheggiamo e pernottiamo ma prima di farlo andiamo a gustarci il tramonto che si può ammirare dal promontorio a ovest del paese dove per salire c’è una comoda anche se erta scalinata visibilissima dal parcheggio, beh, raggiunta la cima lo spettacolo che mi si presenta davanti mi ha lasciato senza fiato (e dire che il Maltemi soffiava direi con una certa forza quella sera), lunghissime spiagge baciate dal sole che tramontava, distese di sabbia che dalla montagna si inabissavano nel mare, un eden. Solo Balos e in parte Elafonisi mi hanno impressionato tanto a livello di paesaggio!! Il promontorio si può raggiungere anche in auto prendendo lo sterrato che si trova sulla destra, andando, prima del paese. Felici e contenti torniamo in camper e pernottiamo e il giorno seguente zaino in spalla partiamo ad esplorare quel regalo della natura. Un susseguirsi di spiagge lunghe e semideserte, solo la prima, la più vicina al paese è attrezzata con sdraio e ombrelloni ed è contesa con i tessili ma dal promontorio che divide la prima spiaggia alla seconda la natura continua ad esprimere tutta la sua forza e fantasia nel contrasto tra i colori della montagna della sabbia e del mare, almeno 3 chilometri di predominio naturista (poche persone però e dunque possibilità di stare uno dall’altro almeno a 200 metri), lunghe camminate nudi e acqua tra il verde e il blu, prima di fermarci abbiamo camminato più di 2 ore raggiungendo un’altra bellissima caletta che si trova più avanti (tessile) ma che si può raggiungere, come poi abbiamo fatto, anche con il camper. Io solo mi sono anche arrampicato (è proprio il caso di dirlo) con relativa sudatona (erano le 12 circa) sul successivo promontorio appena per intravedere la spiaggia di Triopetra. Torniamo indietro, ci fermiamo al centro della seconda spiaggia e ci godiamo il sole, il mare e la musica delle onde. Verso sera ripartiamo, volutamente non ci dirigiamo verso la strada principale ma visitiamo la costa passando per Xilokambos, Aghia Paraskevi fino a Kerames ripercorrendo di fatto in camper la faticosa camminata fatta in mattinata e decidiamo di fare la successiva base a
La fortezza
All’indomani mattina il paesaggio che ci circonda è diverso da quello in precedenza visto finora, dietro le montagne sono più distanti, il terreno entra in mare con maggiore dolcezza, la zona è formata da un lungo spiaggione diviso a tratti da alcune rocce basse. Non si può dire che sia un luogo ideale per star nudi ma alcuni posti riparati si possono sicuramente trovare. L’ambiente però non ci attira più di tanto e fin dalla tarda mattinata decidiamo di partire alla volta di Chora Sfakion, durante il cammino tornando un attimo indietro e poi proseguendo visitiamo
- Laki Beach, posto piccolo ma carino con taverna e
- Koutelos, altra spiaggetta simpatica con splendido mare, facilissima da raggiungere con ogni mezzo, arrivati a Chora Sfakion visitiamo il paese a piedi (con mezzi a motore non si può entrare) e prendiamo informazione sui traghetti in particolare quello per Ghavdhos ma ci accorgiamo che in settembre non tutti i giorni ci sono le partenze e che per visitare l’isola bisogna starci almeno una notte (in gironata si arriva e si riparte dopo appena 2 ore!! Almeno così ci hanno detto, decidiamo dunque di non procedere …. alla prossima!!). Non perdiamo tempo, riprendiamo il camper e lasciamo il paese per raggiungere
La spiaggia vista dal tornante della strada
Se non trovate posto non demordete e salite ancora, dopo altri 200 metri ci sono altre opportunità per parcheggiare fuori dalla carreggiata. La spiaggia è in ciotoli, l’acqua incredibilmente cristallina (forse la migliore vista a Creta), la parte verso dove approdano i barconi a ovest è tessile quella verso il sentiero rigorosamente e splendidamente naturista, diversa gente ma grande rispetto per il silenzio, l’ho definito un paradiso affollato!! Ci fermiamo alcune ore per gustarci il luogo e il mare, facendo ripetuti bagni in un’acqua che sembra non esistere da quanto trasparente, dietro una montagna a picco che rende il tutto una perla incastonata. A metà spiaggia un pozzetto da dove si può (teoricamente) prendere acqua dolce potabile. Il sole comincia a scendere anche se è ancora presto ma decidiamo di ripartire, ci inoltriamo verso ovest in quella che sembra essere una strada che non può finire nel nulla visto quanto grande è …. logicamente come segnato sulle cartine invece finisce, la strada però salendo ci porta in alto da dove si possono ammirare notevoli paesaggi, ne è valsa la pena ma dobbiamo tornare indietro, siamo al corrente di essere ai confini del Parco Nazionale di Samaria e decidiamo di portarci a nord verso Chania (non c’è tra l’altro altro modo via terra per raggiungere l’altra parte posta a sud ovest dell’isola), dopo circa un paio di ore immersi in splendidi paesaggi interni raggiungiamo Chania (la vista di una città con relativo traffico e puzza dei gas di scarico mi fa subito venire un senso di nausea), qui prendiamo informazioni per percorrere le famose Gole di Samaria, ci dicono due agenzie poste di fronte alla stazione centrale dei pullman che l’unico modo per andarci è partire alle 6 di mattina da Chania dalla stazione con un bus organizzato o di linea. Chiedo se è possibile partire anche da Soughia o Paleochora ma mi viene detto di no. Mi sembra impossibile visto che una volta finito il cammino il traghetto ti riporta proprio in quelle due località. Dopo breve riflessione e convinto che ci sia un altro modo decido di lasciare la città e il caos, 1 ora e ne avevo già abbastanza, pensarci poi di dormirci la notte … no no, voglio il sud dell’isola, ripartiamo e ci dirigiamo a
- Soughia, arriviamo che è quasi il tramonto, il paesino è incantevole, un attimino più civilizzato di Lendas ma veramente caratteristico, pochi ma carini negozietti e diverse ma caratteristiche taverne.
Le spiagge di Soughia (si intravede anche quella sulla destra oltre lo scoglio)
Questo è stato l’unico posto dove abbiamo pernottato due notti di seguito. La prima sbagliando ci siamo posizionati tra il paesino e il porticciolo scoprendo solo il giorno seguente che a est del paesino c’è uno spiazzo sterrato dove alcuni camper e svariati accampamenti sono presenti. La zona naturista (al 90%) si trova qui e qui naturalmente abbiamo passato la seconda notte. Prendiamo informazioni e scopriamo che alle 7 di ogni giorno un taxi (tra l’altro un lussuoso e full optional Audi Q7) fa regolarmente spola, per soli 15 euro a testa (45 minuti di viaggio circa) tra Soughia e Xiloskalo (altopiano di Omalos), da dove parte il sentiero che attraversa in circa, così dicono, 18 chilometri (a me poi risultati essere circa 14 leggendo i cartelli sul sentiero, mah!!) le Gole di Samaria. Il primo giorno lo passiamo in spiaggia a prendere il sole e riposarci in vista della camminata del giorno dopo. Voglio solo far presente che alla fine della spiaggia in direzione est costeggiando gli scogli che finiscono in mare ma con una profondità non superiore ai 50/60 centimetri d’acqua si accede ad un'altra spiaggetta (naturista) molto carina anche se affollata. Il via vai di gente vi indicherà la strada. Il mio pensiero è stato, “è piena in settembre, cosa sarà in agosto? Mah!!”. La sera a letto presto e all’indomani ore 7 puntuali davanti alla fermata del taxi, partiamo e raggiungiamo l’altopiano di Omalos e l’inizio del sentiero che consente di attraversare le
- Gole di Samaria, 5 euro il costo di accesso al sentiero, si percorrono circa 14/18 km a piedi su un sentiero bello passando da circa 1.400 metri al mare giungendo a Aghia Roumeli, faticaccia (nei 3 giorni successivi guai a chi mi sfiorava i polpacci) che però viene abbondantemente ripagata dal paesaggio sicuramente insolito e unico nel suo genere, alla fine siamo stati contenti di averlo fatto (e sinceramente a distanza di tempo dico che lo rifarei, mentre lo facevo verso la fine dello stesso invece avevo detto “nella vita farlo una volta basta e avanza!!”). Fatelo però solo se vi sentite, ho visto gente in evidente sovrappeso che aveva il fiatone e sudava dopo soli 2 chilometri tra l’altro in discesa!! Durante il percorso troverete bagni e anche acqua (della serie potevo evitare i 6 chili che avevo nello zaino) non escludo però che durante l’estate magari con la siccità l’acqua non ci sia, informatevi dove acquistate i biglietti dove tra l’altro è presente l’immancabile taverna con ogni sorta di cioccolata, bibite etc. etc..
Gole di Samaria
Dopo 4 ore abbondanti di cammino e la polvere fino alle ginocchia arriviamo a
- Aghia Roumeli, siamo stanchi ma la voglia di esplorare non è ancora stata domata, senza fermarci e sempre con lo zaino in spalla trascinando la mia compagna che stanca mi rimprovera (basta tenerla a circa 20 metri in modo da sentire solo un flebile brusio) camminiamo circa un’altra ora abbondante in direzione est. Aghia Roumeli è una gigantesca spiaggia (divisa ogni tanto da qualche masso, scoglio, montagnetta etc. di circa 5 chilometri, solo la piccola parte a ovest del paesino (che trasuda taverne in ogni suo centimetro quadrato dove si ristorano gli affaticati camminatori) è tessile e popolata, tutto il resto della spiaggia a est è deserta e priva di qualsiasi civilizzazione, solo alle spalle per un notevole tratto è costeggiata dal sentiero che porta a Loutro a Ghlikia Nera e Chora Sfakion e dunque possono passare persone altrimenti … deserto.
L'enorme estensione della spiaggia
Non la sento più parlare, ok ha raggiunto il limite, ci fermiamo, ci spogliamo e ci buttiamo in mare a distendere quel che resta delle gambe. Prendiamo il poco sole che filtra dal cielo che si è annuvolato e ci riposiamo, poi pensando all’altra ora di cammino che ci vuole per ritornare dove c’è da prendere il traghetto ci incamminiamo. Che dire? Secondo me vale la pena prendersi una giornata e Gole di Samaria a parte prendere il traghetto da Soughia o da Chora Sfakion e passare una giornata qui approfittando della lunga e deserta spiaggia per passare un’indimenticabile giornata all’insegna dl naturismo, l’acqua poi manco a dirlo è cristallina, le auto non arrivano, le strade non ci sono e alle spalle ci sono solo catene montuose e parchi nazionali .. non può essere che così. Mangiamo e prendiamo il traghetto che ci riporterà a Soughia, sono circa 40 minuti di traversata che costeggiano da vicino l’isola, passiamo una dietro l’altra, 5/7, il numero con precisione non lo ricordo, spiagge incontaminate e irraggiungibili se non via mare (alla prossima con il gommoncino, per chi ce l’ha non si perda quel tratto di costa!!), magnifico.
Una spiaggia deserta incontrata durante la navigazione
Una seconda delle diverse spiagge sempre durante la navigazione
Arrivati faccio finta di non sentire il letto del camper che mi chiama mi metto alla guida e andiamo a
Krios
Il tempo di una breve sosta e poi ripartiamo a visitare la zona a est di Paleochora. La strada asfaltata finisce e comincia lo sterrato, lo percorriamo per circa 2 chilometri costeggiando la lunga spiaggia di
- Ghialiskari Beach, molto bella ma anche molto in vista dallo sterrato per giungere ad
- Anidhri Beach dove lo sterrato (percorribile e largo anche per un camper) finisce. Solita taverna e spiaggia verso est (ma sarà lunga 150 metri) al 100% naturista, alle spalle della spiaggia c’è anche una signora che effettua massaggi ed era presente anche quel giorno (ricordo che eravamo verso la fine di settembre). Ci fermiamo per goderci il sole e per fare il bagno. In tutto una trentina di persone. Pranziamo tardi in camper e con calma decidiamo di dirigersi verso la prossima meta stabilita e cioè
Ghialiskari Beach
Anidhri Beach
- Elafonisos, da Paleochora facciamo l’errore di prendere le indicazioni per quella località, la strada (solo poche decine di chilometri come chiaramente segnato nei cartelli) si dirige verso ovest e comincia a salire, le indicazioni sono direi frequenti e continue, improvvisamente la strada si stringe (come al solito), pazienza mi son detto, era troppo bello e proseguiamo, fatti penso altri 2 chilometri la strada diventa sterrata, e mi trovo davanti una strettoia formata da un albero e lo spigolo di una casa dove immediatamente dico “fine della corsa!!” li proprio non si passava e pensare che mancavano circa 15 chilometri all’arrivo. Tre motociclisti italiani riconoscendo la targa si fermano e ci dicono che esiste una stradina che gira intorno al paese ma che poi la strada si fa solo in moto o con un 4x4, nemmeno in auto visto che è stretta e con buche profonde!! Ci dicono che in camper e auto normale la strada da fare, oltre a tornare a Paleochora è quella che va a Kandanos, girando pochi chilometri prima di giungerci prendendo per Dhris, Strovies, Elos, Vathi. Uno spostamento di 35 chilometri si è tramutato in uno da 70!! Pazienza.
Elafonisos al tramonto
Elafonisos
Elafonisos
Elafonisos
Elafonisos vista dalla parte rocciosa della penisola
Elafonisos per alcuni è un’isola, in altre guide è segnata come una penisola. Quando ci siamo stati noi era un’isola visto che per raggiungerla bisogna fare un piccolissimo guado di circa 40 metri con l’acqua appena sopra il ginocchio. Abbiamo assistito poco dopo il nostro arrivo ad un tramonto veramente speciale (d’altronde siamo ad ovest dell’isola), l’indomani mattina abbiamo fatto un giretto. Per gli amanti degli ombrelloni etc. etc. la spiaggia intorno alla costa offre di tutto e di più (c’era enorme confusione dopo le 11 anche se la metà di settembre era passata, ad agosto penso non abbia nulla da invidiare a Riccione come densità!!). dopo esserci goduti la spiaggia prima di quell’ora facciamo due passi sull’isololetta. La parte a est di essa fa parte della zona caotica, quella a sud camminando un pochino è tutta una calettina con acqua cristallina, dopo circa 15 minuti ecco i primi naturisti e così per circa 300 metri fino ad arrivare alla parte rocciosa dell’isolotto che prende tutta la parte ad ovest di esso, saliamo anche lì per visitare una caratteristica e abbandonata chiesetta e rientriamo dalla parte che si affaccia a nord. Anche qui con meno frequenza si trovano isolate qua e la delle insenature in sabbia. Ci fermiamo e prendiamo il sole in massima libertà per diverse ore. Dunque non è vero che Elafonisos è tessile, lo è in certe zone (e forse in certi periodi). Tanto per fare un paragone, nello stesso periodo ovviamente abbiamo visto molti più naturisti a Elafonisos che sull’isola di Chrisi!! Alla disperazione se camminate da Elafonisos verso nord, verso Cape Ledos, si vedono anche chiaramente dall’isolotto, troverete una serie di calette che dovrebbero essere anche in estate usufruibili per star nudi. Per chi ha il gommoncino qui è possibile vararlo. Ripartiamo nel pomeriggio con l’idea, poi realizzata di raggiungere Falassarna non prima però di aver esplorato il più possibile la costa. Ecco infatti che all’altezza di Stomio prendiamo la strada (segnata sterrata erroneamente sulle cartine) che si dirige sulla costa. Forse la segnalazione di sterrato stava ad indicare la dimensione della carreggiata, infatti alcuni passaggi sono maledettamente stretti (anche qui la fortuna di non incrociare nemmeno un moscerino, si in un punto non ci sarebbe passato nemmeno lui!! è stata provvidenziale). Quel tratto, come altri sull’isola, è un intricato e non segnalato intreccio di strade e stradine, la cartina serve a poco e ci affidiamo più che altro all’intuito ed al buon senso, in questa zona scopriamo circa
- 4 spiagge senza nome sulle cartine, comprese tra Cape Mouros e Cape Ponta, una si dovrebbe chiamare Agios Mironas, si raggiungono lasciando la strada asfaltata per entrare in sterrati lunghi non più di 1 chilometro a occhio e croce, sono spiagge deserte e dunque perfette per i naturisti.
Una delle spiagge della zona
Passando per Kambos ci portiamo a
Il golfo dove si trova Sfinari visto dall'alto
Per raggiungere l’altra parte del golfo dove si trova una spiaggia ottima per i naturisti bisogna risalire verso Ano Sfinari e prendere di nuovo la strada principale che porta a Platanos/Falasarna/Kisamos, dopo circa 2 chilometri dal paese uno sterrato sulla sinistra ben visibile scende quasi perpendicolare alla strada e vi porterà in questo piccolo paradiso. L’alternativa è lasciare l’auto al porticciolo e proseguire a piedi ma non sappiamo se ci sia o meno un sentiero. Proseguiamo e raggiungiamo
- Falasarna, giriamo un pochino e percorriamo tutta la litoranea.
Cena a "lume di candela" a Falasarna
Falasarna è un gigantesco spiaggione diviso ogni tanto da qualche piccolo promontorio. Le zone sono solitamente attrezzate (parcheggio, ombrelloni, sdraio, taverne etc.). L’acqua veramente trasparente non ha nulla da invidiare a nessun altra zona dell’isola, la sabbia è fine e il vento quel giorno si fa sentire. Per i naturisti consiglio la zona che si trova a nord. Ci sono una serie di rocce che creano piccoli anfratti dove poter star tranquilli (ho visto infatti diversi naturisti), il resto della spiaggia è tessile. Se andate a Creta non perdete un giretto a Falasarna. Da qui si vede imponente a nord l’istmo di Ghramvousa. Dormiamo e passiamo la mattina seguente qui in spiaggia.
L'acqua di Falasarna
Nel primissimo pomeriggio partiamo alla volta di
- Balos, il cruccio fin da quando ho cominciato a programmare questa vacanza era “si può arrivare alla fine della strada sterrata che si ferma sopra la spiaggia di Balos con il camper?”. La risposta è ni.
La strada (che in foto non rende bene l'idea di come effettivamente sia)che porta a Balos e l'"arrampicatore"!!
Si, ci sono arrivato ma non la consiglio e dubito che la rifarei. In due giorni abbiamo visto salire tante auto ma di camper nemmeno l’ombra e a giudicare dal fatto che alcune auto si sono fermate per fotografarci mentre salivamo ci da l’idea che la cosa non fosse poi così usuale. Precisiamo che la strada è molto larga e dunque in qualsiasi momento ci si può girare e tornare indietro. Facendola piano è fattibile anche con auto normali e camper (l’ideale restano le 4x4 comunque), volendo si può parcheggiare e proseguire a piedi in diversi punti. Il problema sono i sassi (nel tratto finale roccia viva, d’altronde la strada è stata scavata nella montagna) e due salite (una all’andata e una al ritorno) decisamente pendenti e che a causa degli avallamenti creati dalle gomme delle auto che perdono aderenza sono davvero impegnative, la prima l’ho passata prendendo una scia diversa da quella utilizzata normalmente dalle auto, facendo prendere la maggiore velocità di slancio possibile e comunque “sgommando” almeno in 5 punti, la seconda (decisamente più corta ma peggiore) idem solo che dove non c’erano le tracce delle auto era piena di sassi. Della serie povere gomme anche se non ho mai toccato sotto (i camper sono molto alti rispetto alle auto anche se hanno il passo lungo e soffrono appunto i dossi).
Arrivati alla meta (ma quanta gente!!!!)
Come siamo arrivati siano scesi 10 minuti dal sentiero per vedere la laguna, poi pranzo in camper e siamo definitivamente scesi. Ci vogliono 20 minuti comodi per scendere e almeno 30 per salire. Come siamo arrivati era pieno di gente, ci siamo subito spostati verso nord tenendosi l’istmo sulla destra, dopo circa altri 15/20 minuti si possono trovare due o tre posti con un paio di spiaggette dove starsene in libertà, anzi consiglio di proseguire fino a che si trova una scritta colorata dai caratteri cubitali su una roccia con la scritta “boat” dove si trova una calettina meravigliosa lontana da tutto e da tutti (dunque anche a Balos si può star nudi!!). Risaliamo e ci ripromettiamo di scendere la mattina presto per evitare la confusione. Il bello è stato la sera, verso le 19 non c’era nessuno (anche quelli della taverna chiudono e se ne vanno).
Il parcheggio deserto alla sera
Abbiamo dormito sotto le stelle svegliati solo alle 2 di notte dal passaggio di circa 50 capre che hanno circondato il camper durante il loro passaggio. La mattina seguente alle 9 eravamo già giù, eravamo in 6, noi e altre due coppie che avevano dormito giù in tenda, fino alle 10 e 30 sono stato spaparanzato come mamma m’ha fatto nel centro della laguna facendo il bagno in un’acqua limpida e frizzante e passeggiando per tutta la spiaggia.
Balos alla mattina presto senza gente!!
Balos
Balos
Il mio mitico bagno a Balos
All’arrivo della gente logicamente ho dovuto infilare il costume. A quel punto sono partito per esplorare l’isolotto (che poi isolotto non è ma è tanto per capirci) dalla singolare forma cilindrica o a cono a seconda di come lo si vuol vedere. Andando tenendoselo sulla sinistra e dunque in senso anti orario dopo circa 5/8 minuti troverete una bella e piccola caletta molto riparata e se ne avete voglia dopo altri 15 (ma qui c’è da camminare sopra le rocce nel senso che non ci sono sentieri ne pseudo sentieri) arriverete ad una strana distesa di sabbia completamente deserta a pochi metri dal mare circondata da rocce (su di essa i resti di un gommone probabilmente naufragato e poi portato fin li dalla burrasca), anche qui ve ne state come vi pare. Per chi ha il gommone (la prossima volta ci andrò ma questo giro il Maltemi era minaccioso e non mollava) non perdetevi l’Isola di Ghramvousa dove si trova la famosa Fortezza Veneziana (vi portano a visitarla con il giro in barca che parte da Kisamos) e dove a ridosso del relitto ci sono due spiagge deserte e di notevole fascino ritorno verso le 13 Balos era un’altra da quella delle 9 di mattina e dunque senza pensarci ritorno su alla base. Prima di partire decidiamo di prendere il sentiero che porta alla punta dell’istmo, indicano 1 ora e 15 minuti, con un gran passo abbiamo impiegato 1 ora e 45 minuti (in questi casi di solito si abbonda nell’indicare il tempo non si scrive cosa ci vuole correndo!!) ma siamo giunti proprio dove finisce la penisola, se vi piace camminare i paesaggi sono molto belli, a metà cammino si trova un orologio solare (non a pannelli solari ma che funziona con la luce del sole, io non c’ho capito niente ma la mia compagna si, posizionata correttamente la barra di ferro presente l’ombra indicava l’ora precisa).
Il sentiero
Rientriamo e aspettiamo le 18 (prima il parcheggio si era talmente riempito che non sarei riuscito ad uscire con il camper, a proposito se ci andate dopo le 14 rischiate di non trovar più posto nel parcheggio e in quel caso si deve lasciare il mezzo sul bordo della strada salendo) e poi scendiamo. Solita sudatina a causa della strada (per la precisione 8 chilometri di sterrato, coperti in soli 70 minuti!!), scopriamo al ritorno che esiste un strada grande che gira sotto intorno all’ultimo paesino tra le serre (obbligatoria per i grandi camper, infatti all’andata passando per il paese ennesima sudata dove ho anche probabilmente leggermente toccato una veranda con struttura in ferro con il tendalino, nessun danno e nemmeno un graffio ma avrei giurato di averla toccata d’altronde anche lì eravamo al centimetro tanto per cambiare). Ormai è sera e decidiamo di non fare tanta strada. Ci fermiamo per la prima volta dopo quasi 20 giorni di soste libere in campeggio a Mithimna appena dopo Kisamos. Io so per certo che in cima alla Penisula di Rodhopou a est (ma ce n’è una anche splendida a ovest a circa metà penisola) c’è una bellissima spiaggetta proprio dove finiscono i diversi chilometri di sterrato, questa spiaggia si chiama
Il lago
Ripartiamo in cerca di un posto dove pernottare e individuiamo in
- Bali il luogo adatto. Bali è un carinissimo paesino che consigliamo di visitare a circa 35 chilometri da Iraklio, esiste un porticciolo, una parte vecchia del paese e una nuova dove si possono trovare diversi negozietti carini. Il lungomare invece è un susseguirsi di locali che ricordano la Thailandia veramente studiati negli ambienti con palme etc. davvero carini dove è possibile mangiare e ballare fino a notte fonda. Noi dopo aver girato il paesino (tra l’altro esiste un trenino interno che lo gira tutto) ci fermiamo sul bordo spiaggia a est di esso (dove appunto cominciano i locali). All’indomani mattina raggiungiamo una spiaggetta che si vede dal paese andando verso est, 15 minuti a piedi, incontriamo una sola persona, un naturista e decidiamo di fermarci alcune ore.
La spiaggetta ad est di Bali
Nel pomeriggio ci portiamo verso Iraklio da dove abbiamo il traghetto per il rientro ma non prima di vedere a
- Cape Peristeri (la si vede un attimo dalla superstrada) una spiaggia davvero incantevole (guardo l’orologio e mi rendo conto che non c’è più tempo, veramente peccato, da quello che si vedeva era davvero stupenda incastonata tra il capo e l’isolotto che dista solo pochi metri (alla prossima!!). Il resto del rientro è troppo triste e dunque non lo racconto, li si stava troppo bene!!
Creta ha un suo fascino, unico, dopo 20 giorni c’eravamo abituati ai suoi ritmi (non quelli del nord dell’isola si intende), a letto alle 21 e in piedi alle 6 o 7 (sempre di 9 o 10 ore di sonno si trattava) … Lendas …. Soughia …. Balos di notte …. che ricordi, che tramonti e che atmosfere. Rientrare in Italia e ripartire immediatamente è stata dura.
Creta, poi dipende dai gusti naturalmente, va scoperta. Utilizzate le informazioni che abitualmente si trovano nel web o nelle agenzie di viaggio ma poi osate, uscite dai percorsi convenzionali, aprite nuove vie e scoprite nuovi posti come abbiamo fatto noi, le indicazioni prese dai vari siti sono state preziosissime ma abbiamo scoperto tantissimi posti nuovi, tantissime spiagge da soli … l’isola di Creta vi offre questa opportunità rara in un mondo dove la civilizzazione e il turismo di massa hanno ormai raggiunto ogni dove sul pianeta. Non vediamo infatti ad esempio il perché di frequentare spiaggioni pieni di gente come quelli di Plakias quando a 10 minuti di strada ci sono paradisi incontaminati (certo che li abbiamo scoperti solo grazie al gommone ma io non avessi avuto il camper, comunque impiegato in strade che a certi camperisti gli si drizzerebbero i capelli, ma una 4x4 avrei fatto un raid continuo sull’isola alla ricerca dei posti più sperduti e incontaminati imboccando ogni sterrato che vedevo .. tanto poi porta quasi sempre ad una spiaggia!!) . Tante cose abbiamo visto ma abbiamo scoperto che molte altre non sono state da noi esplorate e che dunque meritano almeno un’altra visita … appunto …. alla prossima!!
P.S.: un ringraziamento particolare alle persone dell’isola che si sono dimostrate, contrariamente all’aspetto rude, estremamente disponibili e gentili verso i turisti .. una sorpresa piacevole.
Per i naturisti: www.barefoot.info
Per tutti: "Le più belle spiagge di Creta, guida alle spiagge nascoste dell'isola" Mystis Editions di Galla Alberta e Buonsanti Michele una coppia italiana che si è trasferita da anni sull'isola, il libro (anche in italiano) si trova sull'isola o cercatelo prima di partire, è utile!!
Mercedes Unimog U5000
Mi sto già informando in merito e nel giro di un paio d'anni penso di essere in grado di realizzare questo sogno!! [;)]