In risposta al messaggio di cruiser del 04/09/2020 alle 22:35:00condivido ogni parola, anche le virgole
Si è parlato molto di vantaggi/svantaggi di andare in Islanda col traghetto o con l'aereo, noleggiare in loco, gruppi e guide, etc. Premesse: - Il viaggio in gruppo o organizzato da altri per me è qualcosa di inconcepibile(non esiste proprio). - In generale preferisco fare 2 giorni al volante e in traghetto piuttosto che 2 ore di aereo. - In questo periodo (e probabilmente per il prossimo futuro) non prenderei un aereo neanche se mi pagassero. A questo proposito ricordo le regole islandesi, che prevedono obbligo di isolamento anche per i passeggeri seduti vicino a uno che è risultato positivo al tampone. I vantaggi di portarsi il camper in traghetto per me sono tali da giustificarne il costo: - Si ha appresso un veicolo che si conosce bene, già collaudato, attrezato e con tutto l'equipaggiamento necessario - In 2 settimane si ammortizzano bene i costi del traghetto. In Islanda si può fare sosta libera quasi ovunque (è vietata in alcune zone, ben segnalate), e dove proprio non si può si va in campeggio con costi irrisori. Intanto si continua a usare il proprio letto e il proprio bagno. - Si può fare tappa alle isole Faroe, cioè si vede un'altra quasi-nazione praticamente gratis. Un luogo che difficilmente si visita in altre occasioni. - Il viaggio in traghetto sarà noioso (anch'io odio i traghetti, ma gli aerei di più), ma è comunque un'esperienza. Voglio dire, si attraversa mezzo Atlantico del nord, a un passo dalla Groenlandia.
www.iz4dji.it
In risposta al messaggio di IZ4DJI del 05/09/2020 alle 00:50:05Prendo spunto dai post di Cuiser e Tommaso per una cosa che mi va di raccontare.
condivido ogni parola, anche le virgole
In risposta al messaggio di annapasqua del 04/09/2020 alle 23:31:51"Non intendo continuare quella che ritengo essere una diatriba sterile e inutile."
Non intendo continuare quella che ritengo essere una diatriba sterile e inutile. probabilmente siamo stati molto fortunati perche' non e' mai successo, viaggiamo dal 1979,nulla di cosi' catastrofico. sarai costretto a tenerti.le tue curiosita' .perche' non perdero' tempo a rispondere ad inutili provocazioni. buona vita
In risposta al messaggio di beppeg del 05/09/2020 alle 08:50:05La penso anch'io così
Prendo spunto dai post di Cuiser e Tommaso per una cosa che mi va di raccontare. A proposito dei viaggi organizzati eravamo sulla strada (sterrata) del Landmann... , tarda sera e con quella luce particolare di quell'ora,tipica di quelle latitudini e il dubbio di essere sulla pista sbagliata. Ad un certo punto una casa. Ci fermiamo per chiedere informazioni: era un albergo e fuori c'erano due mini pulmini. Entriamo e vediamo che c'è una tavolata di una decina di persone. Sorpresa: sono italiani ! Mi avvicino e chiedo informazioni. State andando al Landmann.... ? Sguardo stranito dei presenti. Uno mi risponde: BOH !! bisogna chiedere al nostro autista che è andato a dormire. Ok chiedo alla proprietaria che oltre alle informazioni ci ha regalato una cartina della zona e fatto posteggiare per la notte lì davanti per poi proseguire l'indomani. Il viaggio organizzato non fa per me. Se decido di andare in posto mi assumo i rischi e corro i pericoli. Dopo più di 40 anni in giro per il mondo per lavoro e diletto e oltre 30 di camperismo credo di essere in grado di farlo. Ciao Beppe
In risposta al messaggio di beppeg del 05/09/2020 alle 08:50:05Ciao Beppe.
Prendo spunto dai post di Cuiser e Tommaso per una cosa che mi va di raccontare. A proposito dei viaggi organizzati eravamo sulla strada (sterrata) del Landmann... , tarda sera e con quella luce particolare di quell'ora,tipica di quelle latitudini e il dubbio di essere sulla pista sbagliata. Ad un certo punto una casa. Ci fermiamo per chiedere informazioni: era un albergo e fuori c'erano due mini pulmini. Entriamo e vediamo che c'è una tavolata di una decina di persone. Sorpresa: sono italiani ! Mi avvicino e chiedo informazioni. State andando al Landmann.... ? Sguardo stranito dei presenti. Uno mi risponde: BOH !! bisogna chiedere al nostro autista che è andato a dormire. Ok chiedo alla proprietaria che oltre alle informazioni ci ha regalato una cartina della zona e fatto posteggiare per la notte lì davanti per poi proseguire l'indomani. Il viaggio organizzato non fa per me. Se decido di andare in posto mi assumo i rischi e corro i pericoli. Dopo più di 40 anni in giro per il mondo per lavoro e diletto e oltre 30 di camperismo credo di essere in grado di farlo. Ciao Beppe
In risposta al messaggio di Marino2 del 04/09/2020 alle 11:57:12Credo che tu abbia colto un elemento importante quando dici che "in gruppo organizzato ci si rilassi troppo e tutto paia più complicato di quanto effettivamente è, dovuto al fatto che si scaricano le responsabilità ad altri"
Ho seguito con attenzione il reportage di Filippo Tenti nelle terre islandesi e da quello che ho visto la situazione non mi è parsa così difficile come raccontato da Salvatore, penso che viaggiando in gruppo organizzatoci si rilassi troppo e tutto paia più complicato di quanto effettivamente è, dovuto al fatto che si scaricano le responsabilità ad altri. Come piste ne ho percorse di peggiori in Patagonia ed in Africa e neanche con mezzi adeguati alle strade, siamo tornatoi integri e felici di cosa avevsamo visto e fatto, nonostante qualche imprevisto. Qualche guado l'avevo fatto in Argentina in camper, l'importante è non avere paura e non fermarsi a metà strada, dopo aver visto le puntate di overland mia moglie pare più convinta e quasi pronta a cimentarsi nella nuova avventura, ora speriamo che il vaccino anticovid arrivi presto e poi ci si organizza per la prossima estate-
In risposta al messaggio di Barbabianca del 05/09/2020 alle 17:31:15Concordo con la tua descrizione dell' Islanda.
Credo che tu abbia colto un elemento importante quando dici che in gruppo organizzato ci si rilassi troppo e tutto paia più complicato di quanto effettivamente è, dovuto al fatto che si scaricano le responsabilità adaltri E poi, perche' dovrei lasciare ad altri il piacere di progettare ed organizzare il viaggio? Hai proposto un confronto tra Islanda e Yellowstone, ci provo. Yellowstone e' piu' compatto e ben organizzato, i principali siti di interesse sono facilmente raggiungibili dal parcheggio senza lunghe escursioni, forse l'unico problema in alcuni luoghi ed in alcuni orari e' proprio il parcheggio. l'ambiente e' di tipo alpino con boschi di conifere, L'Islanda e' brulla. I fenomeni geotermici sono in parte sovrapponibili: geyser, fumarole, sorgenti calde, a Yellowstone concentrati in poco spazio e in Islanda sparsi su tutto il territorio, a volte piu' difficili da raggiungere, spesso su scala molto maggiore. Fauna: in Islanda soprattutto uccelli marini, nell'interno qualche pecora. Non esiste un equivalente della mandria di bisonti della Lamar Valley. Tempi di visita: Io ho dedicato a Yellowstone meno di una settimana, mentre in Islanda finora sono stato 3 mesi e mezzo. L'Islanda si puo' visitare in tanti modi: geyser e' facilmente raggiungibile con strada asfaltata, ma per quanto bello, forse sara' meno interessante per chi ne ha gia' visti altri. Le numerose cascate sono molto belle, alcune secondo me sono piu' imponenti del Niagara. Un giro sulla ring road e' gia' interessante, ma il bello e' nell'interno. L'interno e' un grande deserto che, a volte, puo' ricordare per colori e formazioni rocciose alcuni luoghi del sud-ovest. Mi vengono in mente Canyonlands, Valley of the Gods, Escalante, Vermillion Cliffs con in aggiunta la varieta di roccie vulcaniche. I luoghi piu noti si raggiungono con un buon fuoristrada. Per chi ha gia' esperienza di viaggio, con la consueta preparazione e prudenza non ci sono problemi. Alcune piste secondarie presentano passaggi piu' difficili. Alloggio: a Yellowstone c'e' abbondanza di scelta, eventualmente nei dintorni del parco o nel vicino Grand Teton. In Islanda la ricettivita' e' concentrata all'esterno. Nell'interno solo campeggi e rari rifugi. Alcuni scelgono di stare all'esterno (sulla ring road) e di fare puntate giornaliere. Non tutti i luoghi sono facilmente raggiungibili in giornata. Altri, come noi, scelgono di fermarsi all'interno dormendo in tenda o fuoristrada attrezzato.
In risposta al messaggio di salvatore del 05/09/2020 alle 14:41:53Condivido in toto, l'avventura ha sempre margini imprevedibili, per chi va li in solitaria, obbligo farsi almeno una buona assicurazione,in nome del viaggiare "a modo mio" non si può far pesare sulla società la nostra smania di...
Ciao Beppe. Anche se puo' sembrare strano, sono anche io un navigatore solitario. Pero' ci sono posti e situazioni in cui cio' non e' possibile o estremamente pericoloso. Credo che nessuno affronterebbe il Murzuk (Saharalibico) o le montagne dell' Atlante (Marocco) da solo. Il mio viaggio in Islanda organizzato. Mi sono appoggiato ad una agenzia specializzata per fuoristrada. I principali servizi offerti erano prenotazione del traghetto, una guida-capogruppo (italiana) pratica di Islanda piu' alcune persone di supporto, eventuale assistenza meccanica e sanitaria. Per il resto (mangiare, dormire) bisognava provvedere autonomamente. Ci siamo trovati in una decina di fuoristrada, di cui 2 dedicati all' assistenza. Il capogruppo spiegava giorno per giorno le destinazioni e proponeva anche eventuali variazioni. Ovviamente ci ha portato nei posti piu' belli e non necessariamente piu' famosi. Un bel gruppo di partecipanti, con i quali si scherzava e si rideva, anche in caso di piccoli/grandi contrattempi, che pure ci sono stati. Un paio di volte la presenza del gruppo e dell' assistenza e' stata provvidenziale per tirare fuori da guai qualche partecipante trovatosi in difficolta'. Fortunatamente nessun malanno fisico. Esperienza estremamente positiva, dal mio punto di vista. Questo secondo me questo e' un modo corretto di affrontare l' Islanda. Se decido di andare in posto mi assumo i rischi e corro i pericoli. Dovrebbe essere sempre cosi' e non, come qualche volta e' successo, chiedere l' intervento delle autorita' italiane (ovviamente a spese di noi contribuenti) in caso di grosse difficolta'.
In risposta al messaggio di Barbabianca del 05/09/2020 alle 17:31:15Il mio desiderio di visitare l'Islanda è data proprio dal paesaggio più selvaggio e meno sfruttato turisticamente rispetto ad altre zone come lo Yellowstone e come la Nuova Zelanda dove siamo stati che hanno fenomeni geotermici di grande intensità ma certo non paragonabili a quelli islandesi come paesaggi d'insieme e vastità del territorio interessato. Per quanto riguarda le cascate penso che siano imponenti e belle ma dopo aver visto le Iguazu,sia le Niagara Falls, che le Victoria Falls non reggono il paragone,ma comunque ogni luogo ha le proprie caratteristiche ambientali che lo rendono unico.
Credo che tu abbia colto un elemento importante quando dici che in gruppo organizzato ci si rilassi troppo e tutto paia più complicato di quanto effettivamente è, dovuto al fatto che si scaricano le responsabilità adaltri E poi, perche' dovrei lasciare ad altri il piacere di progettare ed organizzare il viaggio? Hai proposto un confronto tra Islanda e Yellowstone, ci provo. Yellowstone e' piu' compatto e ben organizzato, i principali siti di interesse sono facilmente raggiungibili dal parcheggio senza lunghe escursioni, forse l'unico problema in alcuni luoghi ed in alcuni orari e' proprio il parcheggio. l'ambiente e' di tipo alpino con boschi di conifere, L'Islanda e' brulla. I fenomeni geotermici sono in parte sovrapponibili: geyser, fumarole, sorgenti calde, a Yellowstone concentrati in poco spazio e in Islanda sparsi su tutto il territorio, a volte piu' difficili da raggiungere, spesso su scala molto maggiore. Fauna: in Islanda soprattutto uccelli marini, nell'interno qualche pecora. Non esiste un equivalente della mandria di bisonti della Lamar Valley. Tempi di visita: Io ho dedicato a Yellowstone meno di una settimana, mentre in Islanda finora sono stato 3 mesi e mezzo. L'Islanda si puo' visitare in tanti modi: geyser e' facilmente raggiungibile con strada asfaltata, ma per quanto bello, forse sara' meno interessante per chi ne ha gia' visti altri. Le numerose cascate sono molto belle, alcune secondo me sono piu' imponenti del Niagara. Un giro sulla ring road e' gia' interessante, ma il bello e' nell'interno. L'interno e' un grande deserto che, a volte, puo' ricordare per colori e formazioni rocciose alcuni luoghi del sud-ovest. Mi vengono in mente Canyonlands, Valley of the Gods, Escalante, Vermillion Cliffs con in aggiunta la varieta di roccie vulcaniche. I luoghi piu noti si raggiungono con un buon fuoristrada. Per chi ha gia' esperienza di viaggio, con la consueta preparazione e prudenza non ci sono problemi. Alcune piste secondarie presentano passaggi piu' difficili. Alloggio: a Yellowstone c'e' abbondanza di scelta, eventualmente nei dintorni del parco o nel vicino Grand Teton. In Islanda la ricettivita' e' concentrata all'esterno. Nell'interno solo campeggi e rari rifugi. Alcuni scelgono di stare all'esterno (sulla ring road) e di fare puntate giornaliere. Non tutti i luoghi sono facilmente raggiungibili in giornata. Altri, come noi, scelgono di fermarsi all'interno dormendo in tenda o fuoristrada attrezzato.
In risposta al messaggio di eccomi del 05/09/2020 alle 18:00:54Cosa c'entra il fatto di andare o meno in solitaria, con l'assicurazione? Anche la destinazione, che sia o meno avventurosa, c'entra poco. Una buona assicurazione di assistenza sanitaria con eventuale evacuazione e rimpatrio è sempre fondamentale per poter contare su un supporto affidabile in caso di sinistro.
Condivido in toto, l'avventura ha sempre margini imprevedibili, per chi va li in solitaria, obbligo farsi almeno una buona assicurazione,in nome del viaggiare a modo mio non si può far pesare sulla società la nostra smania di...
In risposta al messaggio di salvatore del 05/09/2020 alle 14:41:53Bravo ha i fatto la cosa giusta
Ciao Beppe. Anche se puo' sembrare strano, sono anche io un navigatore solitario. Pero' ci sono posti e situazioni in cui cio' non e' possibile o estremamente pericoloso. Credo che nessuno affronterebbe il Murzuk (Saharalibico) o le montagne dell' Atlante (Marocco) da solo. Il mio viaggio in Islanda organizzato. Mi sono appoggiato ad una agenzia specializzata per fuoristrada. I principali servizi offerti erano prenotazione del traghetto, una guida-capogruppo (italiana) pratica di Islanda piu' alcune persone di supporto, eventuale assistenza meccanica e sanitaria. Per il resto (mangiare, dormire) bisognava provvedere autonomamente. Ci siamo trovati in una decina di fuoristrada, di cui 2 dedicati all' assistenza. Il capogruppo spiegava giorno per giorno le destinazioni e proponeva anche eventuali variazioni. Ovviamente ci ha portato nei posti piu' belli e non necessariamente piu' famosi. Un bel gruppo di partecipanti, con i quali si scherzava e si rideva, anche in caso di piccoli/grandi contrattempi, che pure ci sono stati. Un paio di volte la presenza del gruppo e dell' assistenza e' stata provvidenziale per tirare fuori da guai qualche partecipante trovatosi in difficolta'. Fortunatamente nessun malanno fisico. Esperienza estremamente positiva, dal mio punto di vista. Questo secondo me questo e' un modo corretto di affrontare l' Islanda. Se decido di andare in posto mi assumo i rischi e corro i pericoli. Dovrebbe essere sempre cosi' e non, come qualche volta e' successo, chiedere l' intervento delle autorita' italiane (ovviamente a spese di noi contribuenti) in caso di grosse difficolta'.
In risposta al messaggio di cruiser del 05/09/2020 alle 18:41:46Ciao Cruiser.
Cosa c'entra il fatto di andare o meno in solitaria, con l'assicurazione? Anche la destinazione, che sia o meno avventurosa, c'entra poco. Una buona assicurazione di assistenza sanitaria con eventuale evacuazione e rimpatrioè sempre fondamentale per poter contare su un supporto affidabile in caso di sinistro. Ho letto in passato sui notiziari di collette organizzate dalla cittadinanza per pagare il trasferimento in Italia di concittadini coinvolti in banali incidenti incidenti all'estero con auto o scooter a noleggio. Negli anni scorsi ho letto almeno un paio di stuazioni del genere accadute in località turistiche tipo Thailandia, Brasile o simili, dove i feriti sono stati ricoverati e assistiti in quei paesi, ma per avere cure adeguate avrebbero dovuto pagare un ospedale privato, oppure rientrare in Italia. Sfortunatamente, non avevano una copertura adeguata che pagasse il rimpatrio su volo medicalizzato. A volte bastano poche decine di euro per tutelarsi da disgrazie che possono accadere anche in civilissime metropoli, e anche quando si è in gruppo. Per quanto mi riguarda, da qualche anno mi affido alle polizze IMG Patriot International, e per l'Islanda ho fatto una copertura con massimale da 500 mila dollari a un costo di circa 70 euro. Da notare che io, come sicuramente molti di voi, avrei già altre coperture sinistri/sanitarie attive tutto l'anno e valide anche per i viaggi all'estero (es.: la polizza infortuni della banca, quella associata alla polizza dell'appartamento, etc.), ma i massimali sono troppo bassi. Sicuramente insufficienti per un rimpatrio di emergenza.
In risposta al messaggio di ledzep del 05/09/2020 alle 19:04:54La tessera sanitaria europea dà diritto all'assistenza sanitaria di base del paese ospite ed è sempre bene averla appresso. Ma non dà diritto al rimpatrio.
In Islanda, come in Svizzera e Norvegia, vale la tessera sanitaria europea anche se non fa parte della UE. Per cui si ha diritto alla stessa assistenza, al medesimo costo, di un cittadino islandese
In risposta al messaggio di cruiser del 05/09/2020 alle 18:41:46Cruiser sono assolutamente d'accordo con te.
Cosa c'entra il fatto di andare o meno in solitaria, con l'assicurazione? Anche la destinazione, che sia o meno avventurosa, c'entra poco. Una buona assicurazione di assistenza sanitaria con eventuale evacuazione e rimpatrioè sempre fondamentale per poter contare su un supporto affidabile in caso di sinistro. Ho letto in passato sui notiziari di collette organizzate dalla cittadinanza per pagare il trasferimento in Italia di concittadini coinvolti in banali incidenti incidenti all'estero con auto o scooter a noleggio. Negli anni scorsi ho letto almeno un paio di stuazioni del genere accadute in località turistiche tipo Thailandia, Brasile o simili, dove i feriti sono stati ricoverati e assistiti in quei paesi, ma per avere cure adeguate avrebbero dovuto pagare un ospedale privato, oppure rientrare in Italia. Sfortunatamente, non avevano una copertura adeguata che pagasse il rimpatrio su volo medicalizzato. A volte bastano poche decine di euro per tutelarsi da disgrazie che possono accadere anche in civilissime metropoli, e anche quando si è in gruppo. Per quanto mi riguarda, da qualche anno mi affido alle polizze IMG Patriot International, e per l'Islanda ho fatto una copertura con massimale da 500 mila dollari a un costo di circa 70 euro. Da notare che io, come sicuramente molti di voi, avrei già altre coperture sinistri/sanitarie attive tutto l'anno e valide anche per i viaggi all'estero (es.: la polizza infortuni della banca, quella associata alla polizza dell'appartamento, etc.), ma i massimali sono troppo bassi. Sicuramente insufficienti per un rimpatrio di emergenza.
In risposta al messaggio di cruiser del 05/09/2020 alle 19:33:55Perfetto, cruiser
La tessera sanitaria europea dà diritto all'assistenza sanitaria di base del paese ospite ed è sempre bene averla appresso. Ma non dà diritto al rimpatrio. Va verificato poi che cosa è incluso nell'assistenza di basenel paese specifico. Il problema non è il ricovero salva-vita, che certamente non ti sarà negato in nessun paese, ma sono le varie operazioni di contorno per rimetterti in sesto, la riabilitazione, etc. Va visto che cosa offre la sanità locale per un decorso che potrebbe durare settimane o mesi prima che tu possa essere di nuovo in condizione di viaggiare, e quanto sarebbe invece a carico del paziente. Do per scontato che, in una situazione simile, la maggior parte di noi preferirebbe rientrare in Italia per contare sulla vicinanza di familiari/parenti, oltre che al supporto del proprio medico. Da tenere in conto anche un possibile soccorso in situazioni particolari, magari durante un'escursione in una zona rurale dove si rendesse necessario l'intervento dell'elicottero. Quanso si esce dai percorsi convenzionali, questi servizi sono spesso a carico del turista (questo ho sentito che accade anche per gli alpinisti in Italia), e sono salati. In Islanda non so come funzioni, ma ripeto che per poche decine di euro e una copertura adeguata si può risolvere il problema a monte.
In risposta al messaggio di salvatore del 05/09/2020 alle 19:31:06Per quanto riguarda la polizza IMG, si parla solo di assistenza sanitaria in seguito a infortuni/malori, evacuazione, rimpatrio e altre cose aggiuntive tipo smarrimento documenti, etc.
Ciao Cruiser. Condivido in pieno la prima parte del tuo intervento. Ma restiamo in Islanda. ...mi affido alle polizze IMG Patriot International, e per l'Islanda ho fatto una copertura con massimale da 500 mila dollari a uncosto di circa 70 euro Immagino che stiamo parlando di polizza sanitaria. Puoi verificare nelle condizioni di polizza se e' previsto il soccorso anche quando ci si trova sulle piste, cioe' in fuoristrada?. Guarda nella sezione esclusioni. Per l' assistenza stradale, ho dato una occhiata alle varie polizze nostrane e tutte prevedono la copertura anche in Islanda. Quindi tutto bene? Certo, se sei a Rejkiavik. Ma se sei sulle piste.... Copio e incollo dal primo contratto di assicurazione stradale che ho reperito in Rete Sono esclusi dalla prestazione ...le spese per il traino qualora il Veicolo abbia subito il Guasto, l’Incidente, la foratura, l’esaurimento del carburante durante la circolazione fuori della rete stradale pubblica o di aree ad esse equivalenti (percorsi fuoristrada) Se mi confermi che anche dal punto di vista sanitario e' escluso l'intervento in caso di problemi trovandosi in fuoristrada, sara' dimostrato quello che sto cercando di dire in questa discussione.