In risposta al messaggio di beppeg del 05/09/2020 alle 19:42:20Ciao Beppe.
Cruiser sono assolutamente d'accordo con te. Anche a me come a tanti altri è capitato di avere noie meccaniche (ad es. un filtro dell'olio cambiato prima delle ferie scoppiato in Danimarca ....) camper riportato con la bisarcain Italia o anche problemi di salute (moglie ad es. ricoverata in Olanda). Chiaro che ho sempre delle assicurazioni che coprono quello che non è coperto dalle cose normali. Ovviamente dipende da dove vai. Se vai in Kazakistan o più semplicemente in paesi del sud america il nostro SSN non copre. Ti devi attrezzare magari anche per rientrare in Italia. Certo che se vieni arrestato che sia Asia, America o Europa non c'è assicurazione che tenga. Se ci sono i requisiti interverrà la nostra ambasciata (forse). In ogni caso gli interventi delle autorità li ritengo sovvenzionati ANCHE da tutte le tasse che ho pagato in 42 anni di lavoro e da tutti coloro che pagano le tasse. Se poi l'Italia decide di non coprire questi interventi posto che vengano lasciati a casa quelli che sono stipendiati per questo, mi organizzerò. Per ora l'intervento delle autorità italiane mi è servito una volta sola in un viaggio di lavoro senza nulla di avventuroso. Avventura per me è anche sapere che corro dei rischi e che la cavalleria può non arrivare a tempo. Vale per chi arrampica, chi va in montagna in maniera intensa, chi fa parapendio e tutti gli sport estremi. A chi non va di fare queste cose basta che non le faccia e si scelga la modalità a sè più consona. Io i gruppi organizzati (dove si paga e poi vorrei vedere quante tasse vengono pagate) se non assolutamente necessario non li frequento. B.
In risposta al messaggio di cruiser del 05/09/2020 alle 20:19:42Conosco troppo bene le assicurazioni per fidarmi.
Per quanto riguarda la polizza IMG, si parla solo di assistenza sanitaria in seguito a infortuni/malori, evacuazione, rimpatrio e altre cose aggiuntive tipo smarrimento documenti, etc. Le condizioni non distinguono dove cisi trovi, ma parlano di attività. Traduco un estratto: sono coperti incidenti occorsi durante sport ricreativi non estremi, incluse attività a cavallo, sci in discesa o di fondo, moto/scooter, immersioni fino a 10 m. Non c'è copertura per sport estremi tipo paracadutismo, atletica professionale, molgolfiera, bungee jumping (però potevo acquistare questa opzione pagando un supplemento). Non c'è riferimento a limitazioni su percorsi in fuoristrada, pertanto è chiaro che, in caso d'incidente stradale, l'assistenza (sanitaria) dev'essere garantita. Riguardo all'asistenza stradale per il veicolo, non ho un granché di assicurazione, cioè ho la semplice assistenza stradale della polizza italiana gruppo HDI. Immagino che abbia la stessa limitazione che hai citato tu, cioè l'esclusione dei percorsi fuoristrada. Per me non è un problema, in quanto tendo a rimanere sulla rete stradale (le strade F islandesi che attraversano l'Isola in lungo e in largo possono essere quasi da fuoristrada, ma sono comunque nella rete pubblica). Ma se anche dovesse succedere un guaio fuori dalla rete stradale, basterebbe telefonare all'assistenza stradale islandese e farsi mandare un traino attrezzato. Immagino che con qualche centinaio di euro si sarebbe trainati alla più vicina strada statale, da dove si continuerebbe con un altro carro attrezzi pagato dalla propria assicurazione (o meglio, in genere si anticipa con carta e poi l'assicurazione rimborsa). Questa eventualità non mi sembra terribile, e preferisco rischiare di dover chiamare (e pagare) un carro attrezzi piuttosto che viaggiare in gruppo e farmi auto-trainare da un altro veicolo del gruppo. L'autotraino in fuoristrada risulta molto più facile a dirsi che a farsi.
In risposta al messaggio di ledzep del 05/09/2020 alle 22:16:28"Lo hanno fatto in migliaia e altri migliaia lo faranno"
Inimmaginabile? Lo hanno fatto in migliaia e altri migliaia lo faranno. Ci sono molti modi di viaggiare. Io se devo andare in carovana piuttosto sto a casa. Ma non sto a casa...
In risposta al messaggio di salvatore del 05/09/2020 alle 21:51:44Il problema non e' il Paese in cui si va, ma il motivo per cui si va.
Ciao Beppe. Il problema non e' il Paese in cui si va, ma il motivo per cui si va. Se vado per lavoro o per necessita', ho tutto il diritto di essere assistito dalle rappresentanze italiane in loco. In linea teorica non dovreineppure preoccuparmi di stipulare una assicurazione. Diverso e' il caso di quelli che - diciamo cosi' - vanno per svago, spesso senza la minima preparazione, solo per il gusto del diverso. Mi pare di aver letto che qualche Paese europeo assiste i propri connazionali in difficolta' all' estero, ma poi se l' intervento e' conseguente a comportamenti non corretti, addebita i costi. Io i gruppi organizzati ... se non assolutamente necessario non li frequento Non sono sempre cosi' male. Ne ho usufruito tre volte nella mia vita. Nel 2002, Sahara libico. Eravamo, se non ricordo male, cinque fuoristrada e due moto. Capogruppo una delle persone piu' esperte di nord Africa all' epoca. Ottimi compagni di viaggio. E' stato un discreto azzardo. Marciare sulla sabbia, tra dune alte a volte centinaia di metri non e' stato facile. La guida si e' rivelata decisamente all'altezza. Fortunatamente all' epoca c'erano i primi gps e comunque eravamo dotati anche di telefono satellitare, utilizzato solo per lasciare a bocca aperta i familiari in Italia (siamo accampati in mezzo a dune di sabbia altissime). E' andato tutto liscio. In assoluto il viaggio piu' bello della mia vita. Il deserto e' meraviglioso e impossbile da descrivere: bisogna andarci per capire. Neppure il piu' folle immaginerebbe di affrontarlo in solitaria. Nel 2005, Islanda. Ne ho parlato in un recente intervento. Penso di aver visto i posti piu' belli dell' isola (il giro e' stato di circa 2.000 chilometri) lasciando al capogruppo lo stress della programmazione ed avendo la tranquillita' di essere assistito in caso di problemi. Quindi cosa desiderare di piu'? Qualche anno dopo, i monti dell' Atlante (Marocco), venuti alla ribalta in tempi recenti per la tragedia delle due ragazze scandinave. Anche qui inimmaginabile affrontarli in solitaria. Insomma, esperienze positive che ripeterei volentieri. Quindi non e' detto che andare in gruppo sia sempre negativo.
In risposta al messaggio di salvatore del 05/09/2020 alle 22:26:00Faccio l' avvocato del diavolo: se ho un infortunio nel cuore della foresta Amazzonica (estremizzo, naturalmente), e' garantito l' intervento?
Conosco troppo bene le assicurazioni per fidarmi. Faccio l' avvocato del diavolo: se ho un infortunio nel cuore della foresta Amazzonica (estremizzo, naturalmente), e' garantito l' intervento? le strade F islandesi che attraversanol'Isola in lungo e in largo possono essere quasi da fuoristrada, ma sono comunque nella rete pubblica) Leggi bene lo stralcio che ho riportato. sono esclusi... la circolazione fuori della rete stradale pubblica o di aree ad esse equivalenti (percorsi fuoristrada) In maniera contorta si dice che i percorsi fuoristrada sono comunque considerato fuori dalla rete stradale pubblica e quindi non rileva se questi percorsi sono pubblici o meno. ...basterebbe telefonare all'assistenza stradale islandese e farsi mandare un traino attrezzato .. Primo problema, bisogna essere sotto copertura telefonica. Mi pare poi di aver capito che , anche quando noleggi un fuoristrada, non e' prevista l' assistenza stradale, anche pagando. Quindi i carriattrezzi vengono sulle piste? C'e' qualcuno che puo' confermare?
In risposta al messaggio di salvatore del 05/09/2020 alle 19:42:36
Perfetto, cruiser Un mio conoscente ha avuto un infarto in Austria. I soccorsi sono arrivati immediatamente ed e' stato trasferito in elicottero nel piu' vicino ospedale. Per le cure e successiva degenza, non ha pagato nulla. Per l'elicottero (volo di pochi minuti) ha ricevuto a casa una fattura di 5.000 euro.
In risposta al messaggio di cruiser del 05/09/2020 alle 23:36:13Mi pare proprio esagerato anche se magari si trattava di un elicottero ambulanza, per 45 minuti di volo in elicottero solo io e moglie in Australia spesi circa 600 euro..
Per l'elicottero (volo di pochi minuti) ha ricevuto a casa una fattura di 5.000 euro. Bella salata la fattura! C'è anche un'altra cosa a cui spesso non si pensa... ovvero il rientro della propria salma . Il trasporto diuna bara dall'estero costa un sacco di soldi, che rischiano di dover essere pagati da familiari/parenti. Il costo è spesso coperto dalle assicurazioni di assistenza sanitaria, ma bisogna verificare bene le clausole e i massimali specifici.
In risposta al messaggio di sergiozh del 05/09/2020 alle 20:01:26La domanda è troppo generica. Secondo me dipende anche dalla precedente esperienza.
Chi va in islanda con un mezzo 4x4 per poter accedere all'interno col proprio mezzo su una permanenza in islanda di un mese quanti giorni fa secondo voi all'interno dell'islanda su strade solo per 4x4 ? piu' o meno di due settimane secondo voi ?
In risposta al messaggio di cruiser del 05/09/2020 alle 23:27:16Per la copertura telefonica volendo si puo noleggiare un telefono satellitare da tenere anche solo come emergenza, oppure ora ci sono i comunicatori satellitari Garmin iReach , anche integrati nel GPS, con i quali si possono inviare SMS tramite satellite e si è anche collegati a un servizio di soccorso. Il costo è modesto.
Faccio l' avvocato del diavolo: se ho un infortunio nel cuore della foresta Amazzonica (estremizzo, naturalmente), e' garantito l' intervento? E' a questo che servono le assicurazioni serie di cui stiamo parlando. Una polizzaseria garantisce anche l'evacuazione da una nave in mezzo al mare tramite elicottero. Ne avevo fatto una tanti anni fa per un viaggio con una nave cargo della Grimaldi (rotta Israele-Italia), che era stata verificata dall'ufficio Grimaldi prima di darmi l'ok per il biglietto. E se non sbaglio era Europe Assistance. Il massimale alto della IMG (nel mio caso 500 mila dollari, e potevo estenderla a 1 milione con una piccola aggiunta) penso sia dato proprio dal fatto che gli interventi con elicotteri/aerei medicalizzati costano cari. E' qui che si vede la differenza tra le coperture serie e quelle inutili offerte dalle altre polizze con massimali assolutamente inadeguati. Ad esempio, io tra le tante coperture ho quella per gli infortuni del conducente che è associata alla polizza del camper. Può essere utile per il rimborso di qualche spesa medica. Non servirebbe invece nel caso di evacuazione da una zona remota. sono esclusi... la circolazione fuori della rete stradale pubblica o di aree ad esse equivalenti (percorsi fuoristrada) Come ho già scritto, le strade F in Islanda fanno parte della rete stradale. Hanno un numero come tutte le altre strade, segnaletica regolamentare. Sono nelle carte stradali, sono su G. Maps. Sono soggette a manutenzione, per quanto possibile. Alcune di queste strade vengono chiuse nella stagione fredda e ovviamente in quel periodo non possono essere considerate strade. Chiariamo però una cosa pee evitare equivoci: guidare fuori strada (off road) in Islanda è illegale. Si può andare su strade o piste non segnate sulle carte, a patto di non passare sulla vegetazione. Primo problema, bisogna essere sotto copertura telefonica. Non mi è mai mancata la copertura GSM, neanche lungo i tratti di strade F in mezzo al nulla. Quello che mancava talvolta era la copertura dati. Però magari potrebbero esserci problemi in zone molto remote (chi ci è stato recentemente potrebbe dirlo). A quel punto è consigliabile un CB con una bella antenna (da verificare la normativa locale) oppure un satellitare. Quindi i carriattrezzi vengono sulle piste? Perché non dovrebbero? Mi aspetto che applichino un sovrapprezzo. Ho visto tante piccole comunità lungo strade/piste senza numero, fattorie, industrie. Se un veicolo ha un problema non risolvibile in loco, in qualche modo lo dovranno portare in officina. Mica lo abbandoneranno.
www.iz4dji.it
In risposta al messaggio di IZ4DJI del 06/09/2020 alle 01:41:58Si puo' anche far cremare la salma all'estero e poi farsi spedire le ceneri per posta o per corriere come si fa se si fanno cremare gli animali domestici.
Per la copertura telefonica volendo si puo noleggiare un telefono satellitare da tenere anche solo come emergenza, oppure ora ci sono i comunicatori satellitari Garmin iReach , anche integrati nel GPS, con i quali si possonoinviare SMS tramite satellite e si è anche collegati a un servizio di soccorso. Il costo è modesto. Per la salma, forse conviene vedere se si puo sistemare localmente. Un conoscente aveva lasciato la moglie, presa la moto e andato a Nordkapp, scontrato con un Alce ci ha lasciato le penne. Hanno contattato la moglie la quale ha detto che se lo sistemassero la da qualche parte che spendeva meno .
https://www.arte.tv/it/videos/0...
In risposta al messaggio di eccomi del 06/09/2020 alle 01:17:38Addirittura un gruppo con tutti i mezzi identici! Che idea brillante.
Gira che ti rigira,da quando il mondo è mondo,la logica ( come molti hanno fatto e fanno) vuole che un viaggio/attraversamenti di/su deserti o simili,siano fatti da 3-max4 mezzi identici fra loro per economizzare e razionalizzare sui pezzi di ricambio da portarsi appresso...
In risposta al messaggio di salvatore del 06/09/2020 alle 10:24:04So anche di qualcuno che un po' di anni fa e' saltato sulle mine - se non ricordo male - al confine tra la Libia e Chad
Innanzitutto ringrazio tutti per le notizie / esperienze riportate: questo mi sembra il giusto spirito del forum Per cruiser Io sapevo che la legge è uguale per tutti, quindi direi che tutti i cittadini italiani hanno ildiritto di essere assistiti dalle autorità diplomatiche italiane all'estero, in caso di necessità. Hai ragione. Esiste pero' anche un principio di responsabilita'. Se l'intervento e' conseguenza di comportamenti avventati sarebbe giusto pagarne le conseguenze, sia in termini economici che in termini penali, qualora durante il soccorso qualcuno si faccia male. E' gia' successo che qualche soccorritore ci abbia rimesso la vita. Mi pare che questo principio gia' esiste in alcuni Paesi europei. Una polizza seria garantisce anche l'evacuazione da una nave in mezzo al mare Buono a sapersi. Francamente non sapevo che esistono assicurazioni che forniscono questo tipo di copertura. Quindi i carriattrezzi vengono sulle piste? Giusto quello che dici. Mi piacerebbe avere una testimonianza diretta (procedura e costi) perche' mi pare di aver letto che, noleggiando un fuoristrada, non e' possibile stipulare una assicurazione stradale. Per ledzep Vediamo di capirci. Se parliamo di viaggi transafricani, su piste note, so anche io che ce ne sono stati. So anche di qualcuno che un po' di anni fa e' saltato sulle mine - se non ricordo male - al confine tra la Libia e Chad . Attraversamento del Sahara o parte di esso, da soli (un continente, 9 milioni di chilometri quadri, piu' o meno come tutta come tutta l' Europa) forse e' questione diversa. Ricordo anche di persone che hanno fatto il Sahara a piedi, da soli. Ma dire Sahara, senza specificare il percorso, non vuole dire nulla.
In risposta al messaggio di wippet del 06/09/2020 alle 10:37:14Ciao Wippet, sono daccordo con te. Oggigiorno è difficile poter fare viaggi avventurosi via terra. Già negli anni '70, quando hai fatto il tuo viaggio in India, l'avventura non c'era quasi più. Nel 2010, quando in India ci sono andato io (con un indistruttibile Transit del '92), di avventura non c'era proprio niente. Non avevo il GPS, però avevo il cellulare, carte stradali aggiornate, assicurazione, carte di credito, aggiornamenti continui via Internet presso i cyber-bar che erano quasi dappertutto. Molti chiamano questi viaggi avventurosi, io invece ribadisco che si tratta solo di itinerari fuori dal comune (nel senso che i turisti che li fanno sono pochi rispetto ad altri classici itinerari). Se si parla invece di rischi, quelli ci sono ovunque e dipendono ovviamente dal paese, e per la mia esperienza il rischio maggiore è quello degli incidenti stradali.
Sono millenni che il genere umano cerca l'avventura. Probabilmente per misurarsi, affermare la sua prevalenza sul mondo, sull'ambiente, sui suoi antagonisti viventi e no, sulle condizioni che gli stanno attorno. Esplorare,scoprire, sfidare, arrivare... Ciò è sempre meno possibile, abbiamo conquistato tutto su questo pianeta, asfaltato gran parte, cementificato parecchio. C'è gente dappertutto, i luoghi estremi rimasti si contano sulle dita. C'è chi ancora viaggio per chilomerti in cerca di avventura... Personalmente, l'ho fatto anche io, ammetto. Episodio rimasto unico, da allora viaggio per conoscere, l'avventura non mi interessa, la sfida tantomeno. Sorrido nel leggere.... Partimmo per l'India, la mia compagna ed io, su un bully VW T2, comprato usato e camperizzato in proprio in modo assai spartano. Era il 1978, quindi niente gps, no cellulare o smartphone, zero pannello solare, né Webasto, internet assente, insomma niente di niente. E nessun elicotttero a disposizione. I guadi c'erano, ma il problema non era cercarli, bensì evitarli con lunghe deviazioni. Come si cercava di evitare il fango, le pietraie, la sabbia e tanto altro. L'accessorio più utile, se non indispensabile, si rivelò essere la testa ferma sulle spalle, molta saggezza e velocità nel decidere. Ci beccammo anche un colpo di stato in Afghanistan, con tanto di cannonate e carrarmati; lì ci volle anche fortuna, salvi per miracolo. Il bully si comportò magnificamente durante i 18 mesi di avventura, unico guasto, una foratura nel centro di Colombo, Sri Lanka. Rimpatriammo felicemente in aereo, il camper fu spedito a casa su un cargo. In questo viaggio, un po' di avventura ci fu, credo. Ma non fu il fatto più importante, non ne rimane traccia nella mia memoria, dove invece permangono altri valori ancora intatti. Sorrido, quando mi imbatto in un fantastico expedition truck superattrezzato, e mi chiedo, ma dove andranno mai, per giustificarne l'esistenza? Sogno per loro percorsi lunari, crateri impervi, salite senza fine, fangaie profondissime, muri di neve.... E rimango un po' deluso nel ritrovare il mezzo ormeggiato nella piazzola del campeggio comunale dove sono andato solo per fare acqua, e dal quale scapperò velocemente. L'avventura oggi, semmai, e quella di sfuggire agli eventi socio-politici incombenti, e ultimamente, al contagio virale. Per fango, acqua alle portiere e e altri divertimenti, ci si può anche arrangare nel giardino di casa. Scusate l'OT.
In risposta al messaggio di cruiser del 06/09/2020 alle 12:24:03Concordo pienamente: una intera generazione di viaggiatori ha imparato dalla mitica Aziza!
Addirittura un gruppo con tutti i mezzi identici! Che idea brillante. E come si fa? Si va tutti insieme al concessionario con largo anticipo a scegliere tutti lo stesso mezzo (così si inizia a litigare ancora prima dellaspedizione), oppure si prendono mezzi a noleggio in loco (mettendosi al volante di un veicolo che non si conosce)? Mi immagino poi la distribuzione dei pezzi di ricambio, con l'organizzatore della spedizione (che dovrebbe essere una sorta di ex-ufficiale dell'esercito, con ferrea disciplina militare), che assegna i pezzi di ricambio ai partecipanti: tu porti un semiasse, tu invece una scatola del cambio, tu l'albero di trasmissione... Scherzi a parte, la mia logica è un po' diversa, forse perché ho studiato su altri libri. Il primo, letto quando ancora non avevo esperienza di raid intercontinentali, è un riferimento non solo per me ma direi per lo meno per la comunità overlander italiana. Un libretto un po' datato (ma tuttora la bibbia dei fuoristradisti), scritto da un certo Cirani. Nei capitoli, che consiglierei a tutti di leggere, si spiega perché il numero perfetto di veicoli di una spedizione automobilistica è... UNO. Ognuno poi ha le sue esigenze e preferenze, ma se si parla di efficienza e rischi, sono daccordo con Cirani.
In risposta al messaggio di salvatore del 06/09/2020 alle 10:24:04Mi sembra di capire che ritieni necessario viaggiare in convoglio nell'interno dell'Islanda.
Innanzitutto ringrazio tutti per le notizie / esperienze riportate: questo mi sembra il giusto spirito del forum Per cruiser Io sapevo che la legge è uguale per tutti, quindi direi che tutti i cittadini italiani hanno ildiritto di essere assistiti dalle autorità diplomatiche italiane all'estero, in caso di necessità. Hai ragione. Esiste pero' anche un principio di responsabilita'. Se l'intervento e' conseguenza di comportamenti avventati sarebbe giusto pagarne le conseguenze, sia in termini economici che in termini penali, qualora durante il soccorso qualcuno si faccia male. E' gia' successo che qualche soccorritore ci abbia rimesso la vita. Mi pare che questo principio gia' esiste in alcuni Paesi europei. Una polizza seria garantisce anche l'evacuazione da una nave in mezzo al mare Buono a sapersi. Francamente non sapevo che esistono assicurazioni che forniscono questo tipo di copertura. Quindi i carriattrezzi vengono sulle piste? Giusto quello che dici. Mi piacerebbe avere una testimonianza diretta (procedura e costi) perche' mi pare di aver letto che, noleggiando un fuoristrada, non e' possibile stipulare una assicurazione stradale. Per ledzep Vediamo di capirci. Se parliamo di viaggi transafricani, su piste note, so anche io che ce ne sono stati. So anche di qualcuno che un po' di anni fa e' saltato sulle mine - se non ricordo male - al confine tra la Libia e Chad . Attraversamento del Sahara o parte di esso, da soli (un continente, 9 milioni di chilometri quadri, piu' o meno come tutta come tutta l' Europa) forse e' questione diversa. Ricordo anche di persone che hanno fatto il Sahara a piedi, da soli. Ma dire Sahara, senza specificare il percorso, non vuole dire nulla.