quote:Originally posted by Fast-G> Pensiamo, e speriamo, di non dover ricorrere ai campeggi, visto che anche in passato (Australia, Scozia e Norvegia) siamo sempre riusciti (solo 1 notte in Norvegia, ma perchè avevamo un problema all'alternatore e un paio di notti in Australia, quando abbiamo voluto dormire all'interno dei parchi nazionali - comunque senza attacco alla corrente elettrica - per avere intorno wallaby e opossum) a essere indipendenti. E a risparmiare, visto che già spendiamo per il camper e non abbiamo grandi necessità per la notte: un parcheggio sterrato ci basta, tanto ci si ferma 6-10 ore solamente, per di più col buio. Il fatto però è che - mi ero dimenticato di dirlo prima - ci porteremo appresso anche delle attrezzature paramedicali che necessitano per più volte al giorno la 220 V. Cosa che possiamo produrci con l'inverter, se abbiamo una fonte (batteria motore, batteria cellula) a 12 V. Se invece c'è solo la 9 V... non sappiamo come superare il problema. La 220 V ci serve proprio, almeno per 5-10 minuti, almeno 3 volte al giorno. Possibile che le cellule siano equipaggiate con batterie da 9 V e non 12 V? Mi confermate? Era così anche per voi? E i motori, hanno la batteria a 12 V? Noi, se si potesse usare la presa dell'accendino, risolveremmo...[:D] [8D]
Per il discorso batteria a 9V il problema non si pone in quanto dovrete dormire in campeggio, >
http://www.youtube.com/watch?v=...
(beware of German tourists...)http://en.wikipedia.org/wiki/An...
http://en.wikipedia.org/wiki/Me...
http://en.wikipedia.org/wiki/Mo...
. Buon viaggio a tutti![:I] [8D] PS Qualche suggerimento su link utili (anche a chi vuol fare campeggio libero, per lo meno non sempre nei campeggi veri e propri). +++++++++++++++++++++++++++++ Campgrounds & RV Parks Information on Campgrounds and RV Parks can be found on-line at •www.campingfriend.com/elmonte
•www.elmontetravelguide.com
•www.tl.com
•www.tldirectory.com
•www.camping.tl.com
•www.koakampgrounds.com
www.koa.com
•www.woodalls.com
•www.camp-california.com
•www.RVandCampOutwest.com
•www.gorving.org
•www.rvamerica.com/index.html
•www.campsave50percent.com
or call 1-800-283-7183 • CA State Parks:www.cal-parks.ca.gov
• Nat'l Park Service:www.nps.gov
or call 301-722-1257. • For Campground reservations at Yosemite National Park go tohttp://reservations.nps.gov
• Nat'l Forest Service:www.fs.fed.us
•www.campingandcampgrounds.com
- discount campsite listings •www.campsave50percent.com
- order form for a $49 guide to half price campgrounds or E-mail – info@passport-america.com price includes shipping in US •www.tracks-trails.com
- comprehensive trip planning services, e-mail tracks@gjct.net, phone 1-800-247-0970, or fax (320) 207-8510 Site Information • It is always wise to check the on availability of sites long before you begin your vacation. • Campground sites at National Parks and other commonly visited vacation/travel spots can sometimes reach capacity 5-6 months in advance. • Not every Campground allows all sizes of Motorhomes. Most sites that can accommodate large size motorhomes make a distinction between those that are up to 25 feet and those that are larger. Please keep this in mind when making reservations. • A great many National Parks do not have electrical, water, & sewer hook-ups. • The type of site needed will depend on what side of the parking space the hook-ups are located. The corresponding areas on our units are all at the rear (Sewage and electrical) or near the middle (Fresh water and LPG). • It is always better to get a site that is too big rather than too small. Please take the maximum range of length and possible upgrades into consideration when making campground reservations. • Prices for motorhome campsites vary considerably; $35-$85 per night on average in OFF Season (though prices may be higher or lower in some areas and during different times of the year). The cost depends on different factors at different sites. • Many sites base their prices on the size of the space needed to park the unit (i.e. under 25ft, 25ft-29ft, over 30ft, etc.). • The other dominant factor is the season. The busier the season, the higher price. • Whether or not the site is equipped with hook-ups for electrical, water, sewer, etc may also effect the cost. Since your rental unit is Self Contained it would be possible to park anywhere; but it would not be legal. Motorhomes may overnight at RV Parks, Motorhome Campsites or at roadside "Rest Areas". +++++++++++++++++++++++++++++http://marketing.repubblica.it/...
LAS VEGAS Per chi si ferma a Las Vegas e vuole una suite da 80 mq a 120 €:http://www.repubblica.it/2008/0...
ALITALIA Ha cancellato un sacco di voli e tratte da Malpensa... ma il nostro Milano - New York (e San Francisco - Amsterdam) è rimasto. Speriamo resti così... [:D][:D][:D]
Questa, invece, nel parcheggio di un centro commerciale [:D]
Vedi che se parcheggi il tuo RV nessuno ti dice niente.
Ciao
Buon Viaggio
Ti invidio[:(][:(][:(]
"Coccobil fa sette più"id="red">
. Se si eccettua la prima settimana, passata a New York (ma ne parlerò più avanti) più che altro per problemi di coincidenze aeree (usufruivamo di un biglietto aereo gratuito Millemiglia e lo stop-over è stato obbligato), il viaggio vero e proprio (18 notti in camper) si è svolto da Phoenix (AZ) a San Francisco (CA) o meglio Oakland (CA): in pratica in alcuni degli stati meridionali della zona montana (detti anche del sud-ovest), per visitare i differenti aspetti del Colorado Plateau). Panorami incredibili. Sogno o realtà? Di sicuro una finestra su un mondo incantato (come quella "metafisica" presente al Barringer Meteor Crater)...
...fatto da alture che sembrano uscite dalla tavolozza di un pittore surrealista (quelle qui sopra si vedono andando verso Muley Point).
Hanno poi fatto seguito 3 giorni a San Francisco (di cui parlerò più avanti) e il ritorno in Europa.
Perché girare in camper?
Se c'è una cosa che proprio non ci piace fare, in vacanza (in Italia come pure in giro per il mondo), sono... le valige. Farle, disfarle, rifarle ogni volta che si cambia luogo. E poi il tempo perso per il check-in, check-out agli alberghi e lodge. A volte ti perdono anche i documenti, li trattengono e se non sei tu che ti fai sentire - anche a mesi di distanza - se li tengono nel cassetto in chissà quale attesa.
Col camper il problema non esiste, o almeno, mal che vada esiste solo al ritiro e alla consegna. Quindi solo in due occasioni. Ma per i restanti giorni non ci sono altre perdite di tempo. E si sfrutta meglio la giornata, si decide quando partire, quando fermarsi a mangiare, quando fermarsi a pernottare. Spesso c'è piena libertà anche per decidere il dove e così facendo non ci sono code da fare in piedi, alla reception.
Rinunciare al camper, a fronte di tutto ciò, sarebbe un peccato...
Perchè partire in camper proprio da Phoenixid="red">
e non da altre città/stati (es. California, con Los Angeles, oppure Nevada, con Las Vegas) Volevamo seguire un itinerario non esattamente circolare, per minimizzare gli spostamenti e massimizzare le visite lungo il percorso, dedicando più ore possibili ai parchi ed evitare di passare dagli stessi posti due volte. Principalmente: visite durante il giorno, fino al tramonto, per cogliere le ultime luci che arrossano le rocce del Plateau del Colorado, poi qualche ora di viaggio - senza il sole cocente - per raggiungere la nuova località da visitare il giorno seguente. E dato che buona parte dei National Monuments (che sarebbero poi i parchi nazionali, visitabili con l'abbonamento annuale) sta in Arizona (e non certo in California o in Nevada: quindi non erano giustificabili nè Los Angeles né Las Vegas, per intenderci) era giocoforza iniziare il viaggio dall'Arizona. Il tempo era poco per vedere tutto, perciò dovevamo razionalizzare gli spostamenti, minimizzandoli e cercando di sfruttare le ore del tramonto per i parchi più belli e le foto.
Tra l'altro la Greater Phoenixid="red">
, anche se è cresciuta in poco tempo nel mezzo del deserto (chi non ha sentito parlare dello sceriffo Joe Arpaio? The"America's Toughest Sheriff"id="red">
), ha cose interessanti da vedere, che sarebbe stato un peccato perdere:Sedonaid="red">
, bellissima località di montagna, che anticipa i colori e le forme dei migliori parchi del Colorado Plateau, tra Phoenix e Flagstaff; http://en.wikipedia.org/wiki/Image:Sunset_RedRocks_AZ.jpgBarringer Metor Craterid="red">
col museo (il migliore nel suo campo per completezza, allestimento e possibilità di toccare con mano alcuni pezzi esposti) e cratere (godibilissimo, anche senza noleggiare un elicottero per volarci sopra, per le sue dimensioni, grandi ma non eccessive); http://en.wikipedia.org/wiki/Canyon_Diablo_meteoriteBeep Beep!id="red">
» (Road Runner) Chi di voi non ha mai visto Vil Coyote e Beep-Beep in TV? In quei cartoni animati c'è un po' l'essenza dei panorami che vedrete de visu durante una vacanza al Colorado Plateau. Forse quello che vi manca ancora è la giusta terminologia... ma ve l'aggiungo qui sotto:
Ora potete proprio partire! Attenti solo ai prodotti [redACME[/red]
! Vil Coyote docet... LE TAPPE/COSA ABBIAMO VISITATO Al rental ci hanno consegnato il camper con tre ore di ritardo sull'orario previsto, quindi abbiamo dovuto modificare in parte il nostro programma originario, almeno i primi giorni. Poi abbiamo recuperato, siamo tornati alla pari, ma abbiamo trovato alcune località che meritavano una visita (Goosenecks, Valley of the Gods, Muley Point, ecc.) anche se non erano previste inizialmente. Anche Arches è stata superiore alle aspettative, così abbiamo fatto più itinerari a piedi di quello breve originariamente previsto; Las Vegas con le sue architetture ci ha tenuto fermi un giorno intero (invece di una sola sera), come pure la Death Valley (che merita ben più di un semplice attraversamento) e la Sierra Nevada (foreste bellissime e strada che supera i 3000 metri di quota). Alla fine abbiamo deciso che non era il caso di attraversare troppo velocemente lo Yosemite e il Kings osservandoli solo dalla strada asfaltata e, dopo il Sequoia National Park, abbiamo puntato direttamente verso Oakland, dove dovevamo consegnare l'RV. Ma abbiamo deciso che la west coast merita almeno un altro mese di visite in camper: torneremo! .. # tappa ...Partenza...................................Arrivo...............................................Visite effettuate
Goosenecks: tre meandri in un solo colpo d'occhio non li abbiamo visti da nessun'altra parte! Pochi conoscono questo posto. E il campeggio libero è favorito.
Mesa Verde: di pueblo come questo fate bene a visitarne almeno un paio (ne trovate quattro), con la guida ranger (ricordatevi di prenotare le visite la sera prima, presso l'ufficio dei Ranger, all'ingresso: vi si passa davanti per andare al camping interno): Balcony House e Cliff Palace sono infatti imperdibili. Ma c'è anche altro. Purtroppo col camper lungo non potete accedere (vietato) alla restante metà del sito (la Mesa Top Loop Road posta sul tavolato occidentale), ma solo al tavolato orientale, che comunque è il più rinomato. N.B. Non ci sono navette interne ed è vietato fare l'autostop... quindi, chi ha il camper lungo, si rassegni.
Canyon de Chelly (si pronuncia "kènion de sceì"): se appena potete dedicargli una giornata intera, visitate anche l'interno del canyon, non solo i vari overlook del ramo nord (North Rim: sono 30 miglia in auto, bastano 2 ore) e sud (South Rim: altre 32 miglia, sempre 2 ore; da vedere al tramonto la Spider Rock). Se si va di fretta basterebbe una mattinata ai due rim e il pomeriggio dedicato alla visita dell'interno del canyon (al mattino, prima di iniziare la visita ai rim, prenotate la guida per la visita del pomeriggio). Un giorno sull'altopiano e un giorno di visita all'interno (è tutto sterrato, con numerosi guadi; serve un fuoristrada, anche il vostro, se l'avete: vi basta prendere a bordo una guida indiana - forse 15 $ - che verifica non facciate danni alle colture...) sarebbero l'ideale per chi se la vuole prendere con calma, magari con barbecue finale...
Ecco la cartina del canyon con i due rim, mentre l'altra foto mostra l'ingresso al fondo del canyon (è molto semplice, in piano: in pratica si entra dal letto sabbioso del fiume che sbocca a valle):
Se proprio non avete intenzione di visitare l'interno del canyon con una guida e un mezzo fuoristrada, non dovreste almeno perdervi il trail a piedi che dal belvedere White House Overlook vi porta alla White House Ruin in poco meno di un'ora.
E' un po' un'anticipazione di quanto potrete vedere più approfonditamente a Mesa Verde.
Qui stiamo risalendo il rim settentrionale, lungo l'altopiano, mentre questa è la Spider Rock, posta alla fine del percorso del rim meridionale:
Piccolo ma esplicativo il museo: potete dedicarci una mezz'oretta, se vi interessano gli indiani, sapere come vivevano, la loro cultura.
Bryce Canyon: sapevamo che doveva essere bello, spettacolare. Abbiamo fatto un loop (Navajo Loop) che scendeva nella valle, così da vederlo dal basso: indimenticabile! Dedicategli anche tutta una giornate, o più! Ma anche se aveste poco tempo, dai vari overlook raggiungibili in auto è più che godibile, senza fatica e in breve tempo. Per qualcosa ricorda le piramidi di terra del Renon, a Soprabolzano, o i Pizzes da Cir a Passo Gardena: solo che è sterminato e con colori da fiaba. Un parco da non perdere, estremamente vario (non solo guglie!) se si fanno dei percorsi nella valle sottostante.
Sedona: in effetti non era una meta in programma. Fortunatamente abbiamo fatto una deviazione per evitare la banalità della freeway che correva a poche decine di miglia più a est. Siamo capitati a Sedona proprio mentre sul Gran Canyon del Colorado si scatenava un forte temporale con lampi potentissimi (arrivati al South Rim il mattino seguente abbiamo trovato molte pozzanghere, profonde anche una spanna, con difficoltà di visita ad alcuni overlook).
Natural Bridges
non solo per gli archi, anzi, i "ponti",
ma anche per i petroglifi.
Originariamente non era una delle tappe previste dal nostro viaggio, ma passandoci vicino ci sembrava un peccato sprecare l'occasione. Ci siamo visitati tre "ponti", giganteschi, per un totale di tre trail (uno da un'ora e due da mezz'ora ciascuno). Bellissime, quanto inattese, le incisioni rupestri. Da sole valgono la gita.
Non dimenticate di visitare il visitors center col plastico del parco e i board illustrativi.
Cosanti:
che insieme ad Arcosanti http://en.wikipedia.org/wiki/Arcosanti , voluti dall'architetto e urbanista italiano Paolo Soleri http://en.wikipedia.org/wiki/Paolo_Soleri , ormai ottuagenario, sono state un po' l'archetipo delle città della fantascienza che abbiamo sempre visto sui fumetti. Quelle sotto alle cupole di vetro, per intenderci!
La sua convinzione si fonda sulla riflessione secondo cui quanto più un sistema è complesso, tanto più è miniaturizzato. Da qui la proposta dell'implosione, cioè dell'accorpamento di tutte le varie dimensioni disgregate ed esplose nell'attuale condizione urbana. Di certo una città senza bisogno di automobili per recarsi in centro o anche solo al lavoro...
Utopico, ma da vedere anche solo per poi dissentire.
E tenete presente che il tutto iniziava negli anni '60-70, mica nel 2000.
Cosanti è il nucleo originario, a Paradise Valley, Phoenix, poco lontano da Taliesin West http://en.wikipedia.org/wiki/Taliesin_West , dove aveva costruito il proprio studio invernale l'architetto Frank Lloyd Wright, presso il quale si era recato a studiare, per un paio d'anni, il giovane Soleri lasciata Torino.
Con Arcosanti, nel bel mezzo del deserto dell'Arizona, Soleri tenta una sperimentale vita comunitaria in cui la costruzione con le proprie mani di un ambiente a misura ecologica viene autofinanziata producendo oggetti artigianali in ceramica.
A Cosanti potete invece vedere anche la fusione in bronzo delle campane artistiche di Soleri...
...mentre la cognata Paola lavora e incide le campane in ceramica. Un'esperienza da non perdere. Tra l'altro parlano ancora con un lieve accento torinese... "parla pà"!
Vi ho segnalato questi posti, così magari anche voi ci fate un pensierino nel caso non li aveste in programma.
Tra le cose che ci aspettavamo belle ma al momento ci hanno deluso:
Grand Canyon: http://en.wikipedia.org/wiki/Grand_canyon
anche se abbiamo visitato tutto il South Rim non ce lo siamo gustato come altri parchi (di più "facile" fruizione). Probabilmente avremmo dovuto fare il trail di un paio di giorni che scende fino al Colorado e vederlo anche dal basso. Ma a conti fatti si trattava di fare un trekking vero e proprio, abbandonando il camper per una notte, semmai una buona idea per il futuro (ma allora perchè non 3-5 gg e fare anche un concatenamento col North Rim...[:)]). Anche il vederlo dall'alto sarebbe bellissimo (elicottero o aereo), portafoglio permettendo: per il momento ci siamo accontentati della tridimensionalità di Google Earth!
Comunque con la luce del tramonto (radente e calda) il Grand Canyon migliora, ce ne siamo accorti a fine giornata.
La foto qui sopra mostra in primo piano, vista da Desert View, la parete del Grand Canyon South Rim, con alle spalle il cono della Cedar Mountain e alle spalle, in rosa, le alture collinari del Painted Desert (che è estesissimo e giunge fin verso il New Mexico). Ottimo punto da raggiungere per il tramonto (vi potete ammirare anche la Watchtower).
Canyonlands: http://en.wikipedia.org/wiki/Canyonlands
noi siamo entrati da nord, visitando Island in the Sky. Solo due i punti veramente interessanti. Ma anche in questo caso vale quanto detto per il Grand Canyon: per viverlo più intensamente servirebbero dei lunghi trekking per viverlo anche dal basso (e non solo dagli overlook) o per girare intorno al rim del Green River, meglio se con un fuoristrada e standosene via tre giorni (un centinaio di miglia in fuoristrada):
Noi ci eravamo andati principalmente per il mio interesse al cratere Upheaval Dome http://en.wikipedia.org/wiki/Upheaval_Dome http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/b/bc/Upheaval_Dome_ISS015-E-5983_crop.jpg
e abbiamo camminato solo un'ora tra andata e ritorno. Troppo poco, vista l'estensione del parco, per gustarselo veramente.
Un giro intorno al cratere sarebbe stato sicuramente spettacolare, ma si trattava di un trekking di 8 miglia almeno e noi non potevamo dedicare così tanto tempo.
Zion (si pronuncia "zàion"): http://en.wikipedia.org/wiki/Zion_National_Park
si tratta di un parco che, confrontato con altri degli States, riesce a dare del suo meglio solo con visite di più giorni. In pratica alcune cose che abbiamo visitato con loop brevi, mai più di un'ora, erano cose carine ma comunque "già viste" altrove. In questa visita ci è forse mancata la "singolarità". L'avessimo visitato di notte avremmo trovato almeno una Sacred Datura aperta...
Tra le visite che hanno risposto alle aspettative che ci eravamo fatte in Italia:
Arches: http://en.wikipedia.org/wiki/Arches_National_Park
veramente affascinante. Con la luce della sera, poi... Ovviamente (è così che bisognerebbe fare, oltre che visitare i overlook per gustare i parchi dal vivo) abbiamo fatto tre percorsi consigliati (il terzo era abbastanza lungo; quel giorno abbiamo camminato per circa 7 ore, mentre di solito non superavamo le 4-5 ore) ed è stato come ritornare tra gli Olgas dell'Australia. Anzi: meglio!
E i petroglifi che trovate nella zona di Wolfe Ranch:
Infatti, anche se si vedono molti archi, "... non di soli archi vive Arches"!
Comunque, volete vedere gli archi (prima che cadano tutti: al nostro ritorno è crollato il Wall Arch!!! http://www.nps.gov/arch/parknews/news080808.htm )? Eccovi quello triplo!
E questo è il Wall Arch, che dai primi di agosto 2008 non esiste più! Per fortuna è crollato di notte...
Et de hoc satis...
E per i suggerimenti su cosa fotografare e in che momento della giornata: http://it.wikipedia.org/wiki/Parco_nazionale_degli_Arches#Fotografia
Barringer Meteor Crater: http://en.wikipedia.org/wiki/Barringer_Crater http://www.ottawa.rasc.ca/articles/odale_chuck/earth_craters/barringer/index.html
una vista sul cratere davvero unica. I crateri che avevamo visto in Australia in passato erano o insignificanti (gli Avenbury Craters sembravano delle cave di ghiaia...) o troppo grandi per poterli interpretare da terra (Gosse Bluff: 20 miglia di diametro il cratere esterno, ora ridotto aina fitta serie di collinette, 3 miglia quello interno, ora montagne rocciose alte 300 metri). Il Barringer invece si apprezza bene, come forma circolare, anche dal suo bordo (l'Upheavel Dome di Canyonlands è a metà strada... Trovare la possibilità di sorvolarlo non sarebbe male).
Ma non fate l'imprudenza di chiedere al pilota di volarvi dentro con l'aereo: ci hanno tentato nel 1964 e non sono più riusciti a uscirne in volo. Dopo un'oretta di volo circolare nel cratere è finita la benzina e... Adesso potete vedere i rottami di quel Cessna. I due piloti se la sono cavata con fratture multiple.
++++
On August 8, 1964, a pair of commercial pilots in a Cessna 150 flew into the crater for a closer look but were unable to climb out due to downdrafts. They ended up circling the interior until their fuel was exhausted and crash-landed. They survived their ordeal and a small portion of the wreckage not removed from the crash site remains visible to this day.
++++
The pilot flew into the crater but with the tight turning radius required to stay away from the crater wall, he could not climb to exit the crater. It is a lesson in density altitude VS climb rate in steep turns. The altitude of the crater rim is over 5500’. The pilot and passenger survived albeit in a slightly “bent up” condition.
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++++
Adesso non ci resta che vedere i restanti crateri del Nord America. La scelta è ancora ampia...
COSA PENSIAMO DI VOLER RIVEDERE/VEDERE IN FUTURO (MAGARI UNA VACANZA DEDICATA)
Adesso nello stesso parco hanno anche trovato una enorme quantità di impronte lasciate da ben quattro specie diverse di dinosauri, risalenti al Giurassico: http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/scienza_e_tecnologia/dinosauri-utah/dinosauri-utah/dinosauri-utah.html?ref=hpspr1 , decisamente un posto d'eccezione!
Vale la pena fermarsi in loco anche una settimana e tentare la
Zion (si pronuncia "zàion"): la visita che abbiamo fatto questa volta è durata solo un giorno, troppo poco per poterlo gustare con lunghe camminate lungo le sue valli laterali. La prossima volta programmeremo almeno tre giorni di visita a questo parco.
Capitol Reef: non l'avevamo in programma. Ci è stato descritto come stupendo. La prossima volta andremo a verificare!
Lake Powell: andrebbe assolutamente girato con una house boat, anche se è una bella spesa (soprattutto se al contempo avete affittato il camper e non lo state usando). E' come visitare intere vallate, con formazioni rocciose spettacolari... solo che sono state allagate. Archi giganteschi che si possono vedere solo dall'acqua. Ritorneremo e ci dedicheremo più giorni, forse una vera vacanza a sé stante, in houseboat.
Yosemite (si pronuncia "iosèmite"): eravamo ormai di fretta, alla volta di San Francisco per restituire il camper il giorno seguente. Sapevamo che dedicarci solo qualche ora, attraversandolo col camper lungo la strada asfaltata, non ci avrebbe soddisfatto. Torneremo!
Kings Canyon: idem come lo Yosemite
Death Valley: faceva troppo caldo per visitarla con le lunghe escursioni a piedi nelle vallette laterali. Inoltre molti tracciati, sia asfaltati che non (tra gli asfaltati: Dante's View, Artists Palette) sono limitati a veicoli inferiori ai 25 piedi (7.7 metri) e noi avevamo invece un 30 piedi (9.4 metri). Tra l'altro per i percorsi non asfaltati si richiede un mezzo 4WD: la prossima volta vedremo di tornare con un Bigfoot montato su pick-up 4WD, che va dappertutto. Da vedere c'è tanto, anche se sembra solo deserto. Serve almeno un giorno pieno, anzi, due o tre a far le cose per bene. Da tener presente che i panorami sono molto diversi a secondo della zona che si attraversa: dalle dune di sabbia agli affioramenti di salgemma di Devils Golf Course, dai calanchi di Zabriskie Point alla piana sotto il livello del mare che si abbraccia con lo sguardo da Dante's View, per non parlare dei canyon laterali e dei ranch.
Ed era proprio nella Death Valley (dove aveva preso in affitto Barker Ranch http://www.youtube.com/watch?v=4qvYIOUq71Q http://www.youtube.com/watch?v=Vb_louXzaXY , nella Goler Wash Canyon, e Myers Ranch, mentre un'altra sede della "famiglia" era lo Spahn Ranch nella San Fernando Valley) che si trovava Charles Manson http://en.wikipedia.org/wiki/Charles_Manson http://www.youtube.com/watch?v=ROq58MnVOjA mentre i suoi adepti compivano, dietro suo ordine, il massacro nella villa di Sharon Tate (moglie di Roman Polanski) nel 1969. Recentemente vi sono stati nuovi scavi nella Death Valley alla ricerca di possibili resti di autostoppisti e hippy presumibilmente uccisi dalla "famiglia" che Manson aveva raggruppato intorno a sè http://en.wikipedia.org/wiki/Charles_Manson#Recent_developments http://www.youtube.com/watch?v=ObocVlDYj9g .
E poi... la prossima volta che andremo negli USA abbiamo intenzione di prendere un camper (acquisto o affitto in Canada, dove costa meno e i camper sono più di qualità) più corto (possibilmente una cellula Bigfoot montata su un pick-up), per 2 persone. Vorremmo visitare gli stati della costa pacifica, con i vari parchi che ancora ci mancano. Oltre ovviamente una digressione verso lo Yellowstone e, se possibile, anche una settimana in Baya California. Forse anche 10 gg. Dedicando ancora qualche giorno a San Francisco, dove ora ci siamo fermati solo 2 gg e 1/2. Los Angeles non ci attira particolarmente, fintanto che il Museo Getty non restituisce TUTTE le opere d'arte trafugate dall'Italia. Forse merita una visita per la Walt Disney Concert Hall di Frank Owen Gehry (l'architetto del Guggenheim Museum di Bilbao) - è appena uscito in Itaia un film su di lui di Sydney Pollack http://en.wikipedia.org/wiki/Sketches_of_Frank_Gehry - e per una pausa di divertimento presso gli Universal Studios. Ci penseremo quando saremo da quelle parti, in funzione del tempo a disposizione
NEW YORK
"Tenetevi, antiche terre, i fasti della vostra gloria!
Datemi coloro che sono esausti, i poveri,
le folle accalcate che bramano di respirare libere,
i miseri rifiuti delle vostre coste brulicanti;
mandatemi chi non ha casa, chi è squassato dalle tempeste…
Io innalzo la mia fiaccola accanto alla porta d’oro!” id="Comic Sans MS">
(versi della poetessa americana Emma Lazarus, riportati ai piedi della statua della Libertà: accolgono tutti coloro che all’alba del XX secolo giungono a New York dopo il lungo viaggio a cavallo delle onde dell’Atlantico)id="blue">
Lo dico qui, parlando di NY, ma vale in generale anche per il resto dell'itinerario: ognuno di noi ha i suoi interessi, il suo modo di andare in vacanza. Quindi si possono trovare persone innamorate di NY, che vorrebbero vivervi per tutta la vita e altre che invece vanno controcorrente e suggeriscono di non dedicarci che un paio di giorni. Dopo tutto in giro trovo persone che dicono che Milano non merita più di un'ora... (forse pensano basti girarla dall'alto di un bus turistico!).
A parte le esagerazioni, le idiosincrasie e i casi patologici, riuscire a dedicare 5-7 gg a NY aiuta a conoscerla in vari aspetti e a capire che merita anche una seconda e terza vacanza nel corso della nostra vita. Non sono solo i musei, i monumenti, i parchi, i quartieri, ma anche la vita della stessa metropoli (oltre ai concerti, ai musical, alle rappresentazioni teatrali, ai locali dove si ascolta la buona musica, dove si mangia bene, ecc.). Certo che riuscire ad avere un "puntello" a NY, qualcuno che ci abita da tempo e vi fa da cicerone, ve la fa vivere dall'interno è tutta un'altra cosa. Ve la fa amare. Anche chi va controcorrente potrebbe innamorarsene. Non non ci siamo innamorati, per così dire, ma ne abbiamo provato rispetto e ci è piaciuta, in quanto turisti.
Pensiamo che ci torneremo. Questa volta ci siamo fatti - obtorto collo - 8 notti (per un discorso di coincidenze aeree): ma ce la siamo spremuta fino al midollo. Ora sappiamo che torneremo. Sempre a piccole dosi, 5-10 gg, per non esagerare e vedere anche il resto. Ma ci torneremo. Avessimo dedicato 4 settimane intere ai parchi e 0 giorni a NY ci sarebbe dispiaciuto, a posteriori. Ci sarebbe mancato qualcosa. é un'esperienza irrinunciabile, da non perdere, anche se si conoscono già altre metropoli, magari con altrettanti grattacieli, musei, parchi...
Cosa abbiamo visitato a NY
Abbiamo trovato tempo molto variabile, da un giorno all'altro, quindi abbiamo adattato il nostro itinerario a secondo della meteorologia. Nei giorni di brutto tempo abbiamo fatto visite al coperto (musei), negli altri abbiamo girato la città. Ci siamo fatti l'abbonamento ai mezzi pubblici per 8 giorni, in modo da poterci muovere velocemente senza dover di volta in volta acquistare il biglietto per ogni tratta, con risparmio di tempo e anche di denaro.
E non dimentichiamoci delle Vespe...
Abbiamo notato un'invasione di scooter italiani, una vera e propria passione! http://tv.repubblica.it/copertina/new-york-espamania/22463?video&ref=hpmm
Curiosità
Adesso hanno "spacchettato" il Guggenheim e riaperto i piani chiusi per restauro, quindi oltre a vederlo nella sua intera bellezza, ci potete anche passare la notte! Museo Guggenheim, "notte al museo"! Però vi costa da 250 a 8000 $! http://tv.repubblica.it/copertina/una-notte-al-museo/25524?video
SEGUE APPENA TROVO TEMPO![:D]
SAN FRANCISCO
Anche qui ci siamo fatti l'abbonamento ai mezzi pubblici: tenendo conto che sui famosi cable car (ormai ne esistono solo 4 linee) fanno pagare 5$ a corsa (a utilizzarli sono esclusivamente i turisti) e su tram, filobus (chiamati trolley) e metrò (chiamata subway ogni corsa cittadina viene 1.50 $, l'abbonamento per 3 giorni a 18 $ si ripaga molto velocemente se avete intenzione di muovervi in lungo e in largo per la città. Di cose da vedere ce ne sono un'infinità, anche senza contare i musei.
Purtroppo a Cisco non si lasciano mai abbastanza giorni per vedere tutto, sempre solo 2-3 giorni alla fine o all'inizio del viaggio vero e proprio. Quindi va a finire che è una città che si riesce a vedere bene solo dopo due o tre visite, sommando insieme le varie permanenze. Anche noi abbiamo deciso che ci torneremo per continuare l'esplorazione, la prossima volta che visiteremo l'America in camper e faremo gli stati della west coast.
Cosa abbiamo visitato a Cisco
Taxi?
Ci è capitato di aver bisogno di muoverci velocemente con i bagagli e abbiamo incontrato, a un semaforo, Claudio (anzi Claudius: la madre insegna storia ed è innamorata di quella romana), che ci ha caricato. E' un giovane che viene dal Brasile, fa il fotografo ("Taxista?", "No, fotografo alla guida di un taxi", ci aveva risposto!) a San Francisco, ha seguito dei corsi di fotografia a Milano, presso la McCann-Erickson. E' simpatico, parla bene l'inglese, è onesto. Ci ha lasciato il suo biglietto da visita, capitasse ancora...: Claudius Ramons, cab driver, ph 415 290 4376, kqtofora@yahoo.com.br Lavora per la Yellow Cab Cooperative. Se avete bisogno di un taxi anche voi, a San Francisco, siete avvertiti!
SEGUE APPENA TROVO ALTRO TEMPO![:D]
IL CLIMA INCONTRATO
Faceva caldo?
Come prima indicazione potete leggere qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Clima_degli_Stati_Uniti_d%27America .
Noi abbiamo iniziato la nostra vacanza negli States con una settimana (l'ultima di maggio) a New York, in albergo. A NY il tempo è stato variabile, dai bei giorni caldi (anche molto caldi), col sole, a quelli molto freschi (da coprirsi col pile e qualcosa in più per i freddolosi): NY è molto ventilata, non per niente è sul mare. Abbiamo anche trovato giorni di pioggia: utile l'ombrello (ma lo potete acquistare anche là, presso le bancarelle improvvisate lungo i marciapiedi, insieme alle borse taroccate delle maggiori griffe italiane e francesi). Quello che risulta micidiale, soprattutto nei giorni caldi, è l'aria condizionata nei vagoni della metropolitana, nei bar, nei ristoranti, nei musei, in albergo...
Giunti in Arizona e ritirato l'RV abbiamo trovato un clima caldo e secco, pochissima pioggia (forse un'ora, dalle parti di Sedona: sul Grand Canyon si stava scatenando un violento temporale). Temperature elevate nelle basse pianure, per es. a Phoenix, dove l'aria condizionata - se il mezzo restava parcheggiato a lungo - era utile per raffreddare velocemente gli ambienti, la sera. Poi, appena ci si spostava in montagna, per salire sull'Altopiano del Colorado (Colorado Plateau), si trovava tempo più fresco. Nelle prime due settimane di viaggio, tenendo presente che comunque viaggiavamo con accesa l'aria condizionata nella cabina e non avevamo nessuno nella cella (abbiamo fatto il viaggio in 2 persone), non abbiamo sentito il bisogno di accendere l'aria condizionata della cellula se non per brevi momenti: tra aria condizionata della cellula, forno elettrico/microonde, asciugacapelli abbiamo acceso il generatore di corrente per solo un paio d'ore complessive. Poi, nell'ultima settimana (Las Vegas, Death Valley, e arrivo in pianura vicino a San Francisco) abbiamo tenuto acceso il compressore per altre 5 ore complessive, proprio per il caldo e la necessità di rinfrescare la cellula almeno in modo intermittente quando ci si fermava a mangiare (senza contare il fatto che a Las Vegas e nella piana di San Francisco abbiamo passato la notte in un RV park, collegati alla colonnina della corrente, con il condizionatore sempre acceso). Non possiamo nascondere il fatto che nelle zone più desertiche, d'estate, faccia caldo!
A Canyonlands trovate questa batteria di termometri che vi chiariscono come è bene coprirsi - e con che colore - quando siete in giro nelle zone desertiche. E la differenza può essere anche di 5-8 gradi C!
Potete consultare qui le temperature di:
Las Vegas http://it.wikipedia.org/wiki/Las_Vegas#Clima
Death Valley http://en.wikipedia.org/wiki/Death_Valley#Geography
Phoenix http://en.wikipedia.org/wiki/Phoenix%2C_Arizona#Climate
San Francisco http://en.wikipedia.org/wiki/San_francisco#Climate
Usate Wikipedia per le altre località:
Wiki in inglese: http://en.wikipedia.org/wiki/Main_Page
Wiki in italiano: http://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_principale
Wiki in siciliano!: http://scn.wikipedia.org/wiki/P%C3%A0ggina_principali
Portarsi una bottiglia d'acqua per strada è cosa normale a tutti i turisti (lo fanno anche i Rangers nei parchi, i giapponesi girano con dei marsupi con due bottigliette ai fianchi, come un tempo i cowboy con la doppia fondina!): chi si mette il classico cappellino da baseball con la lunga visiera (a militare lo chiamavamo "stupida"), chi gira con un ombrellino bianco o addirittura con la superficie esterna argentata, per riflettere i raggi luminosi e guantini bianchi (di solito appannaggio delle asiatiche), chi adotta berretti simili a quelli della legione straniera.
Io mi copro con la kefia, come gli arabi, e guanti lunghi bianchi. C'è posto per tutti, nessuno verrà mai a criticarvi per come siete vestiti. Gli States sono un melting-pot multietnico, dove ormai ci si è abituati a tutto o quasi.
QUALCHE LINK UTILE SU...
www.worldnomads.com
(suggerito da Loonely Planet), in quanto abbiamo trovato comodo la possibilità di usare anche dalle cabine telefoniche USA il loro numero verde 1 888 532 6627. Mentre per altre compagnie (a fronte di un premio maggiore) avremmo dovuto pagare noi la telefonata in Europa e solo in un secondo tempo farcela rimborsare presentando dei giustificativi. Il costo è risultato di 61.25€ a testa con copertura di un mese per tutto il mondo a esclusione dell'Italia, senza franchigie di sorta e i seguenti massimali (tra l'altro è possibili, collegandosi al loro sito, prolungare la polizza anche durante il viaggio, aggiungendo giorni o settimane: molto pratico per i giramondo che non hanno ancora idea di quando ritorneranno in patria): "Benefits: Medical Expenses & Emergency Evacuation: Euro €250,000; Theft or loss of baggage: Euro €800; Pain-stilling dental treatment: Euro €165" Avevamo verificato altri preventivi di polizze con:http://www.e-mondial.it/listino...
http://www.europassistance.it/p...
http://www.insuredjourney.com/a...
ma li abbiamo scartati per i costi eccessivi.
Dettagli tecnici
A chi va negli USA e li girerà in camper (che loro chiamano RV - recreational vehicle), può tornare utile sapere come si chiamano le varie parti del mezzo:
Nel mio caso si trattava di un mezzo di 30 piedi, quindi sui 9,4 metri (all'epoca mi ero accorto che, al mattino, se scendevo dal letto matrimoniale posto in coda dovevo poi percorrere 8 passi per arrivare fino allo schienale del sedile di guida...)
... da 6 tonnellate, ruote posteriori gemellate, cambio automatico, cruise control, con 55 galloni di serbatoio benzina (un pieno veniva quindi a costare anche 220-240 $).
La benzina veniva a costare (a seconda delle località e del numero di ottani) tra i 3.70$ e i 4.80$.
A dir la verità a noi sarebbe bastato (e avremmo preferito) un mezzo piccolino, tipo questo (ma non l'abbiamo trovato a noleggio per la tratta che ci necessitava):
Il mezzo che avevamo noi si può anche definire, in inglese, "Class C motorhome", in quanto mansardato.
Il mio era il modello Large C-30: non ne conoscevo la cilindrata esatta, ma leggendo ora che il motore è un V10 ho a lungo pensato... che fosse un 10 litri!!! Al ritorno qui su COL mi hanno spiegato che era un 6.000 di cilindrata, o poco più (e questo spiega i consumi da pullman! [:D] ).
Qui sotto ecco una tabella con le altre caratteristiche dell'RV noleggiato:
Altre informazioni in inglese sugli RV, le loro classificazioni e la terminologia si può trovare su Wikipedia: http://en.wikipedia.org/wiki/Rv
Corrente: quale fonte?
Avrete la possibilità di sbizzarrirvi, ma dovete portare con voi qualche "pezzo" in modo da non rimanere a bocca asciutta! Suggerisco di portarsi dall'Italia un inverter da 300 W (forse basterebbe anche solo un 200 W) così da poter ottenere i 230 V AC partendo dalla 12 V della batteria di accensione del motore (attraverso la presa dell'accendino) e, se la trovate, anche una spina adattatore per la presa statunitense (ha due poli piatti per fase e neutro e, disassato, un polo cilindrico per la terra). Inoltre non sbagliate se vi portate una ciabatta da inserire nella presa dell'inverter, così da poter alimentare comodamente più apparecchi (che ne so, due o tre telefonini, un paio di carica-accumulatori per macchina fotografica, il laptop per scaricare le foto digitali e rivederle la sera, ecc.). Eventualmente anche una prolunga se avete apparecchi che devono essere usati distanti dalla presa, tipo l'idrogetto a 230 V da usarsi in bagno, per lavare i denti. Date le dimensioni dell'RV potrebbe servirvi una prolunga lunga anche 10 metri, nel caso voleste farla passare dietro ai divanetti e lasciarla sempre in posizione, pronta ad essere collegata all'inverter alla bisogna. Io l'avevo e l'ho trovata utile: più tempo si risparmia quando si è in viaggio, più tempo si può dedicare alle visite.
Batteria 12 V cc accensione motore: come già per i camper in Italia, anche negli USA troverete la possibilità di collegare l'inverter alla presa dell'accendisigari nella cabina. Dato che la stessa presa potrebbe servirvi in contemporanea per far funzionare l'adattatore che riproduce la musica del lettore MP3 in onde radio (da ascoltare in FM sulla radio di bordo) e anche l'inverter, potreste trovare comodo portarvi dall'Italia una spina con doppia presa per l'accendisigari (io ho cercato questo adattatore in alcuni convenience store nei distributori negli States, ma non ne avevano... e io non avevo tempo di cercarmi un autoaccessori; quindi la prossima volta me la porto dall'Italia).
Batteria 12 V cc servizi cellula: ne sono dotati anche i camper USA dati a noleggio. Di solito hanno anche un pannello solare posto sul tetto che consente la ricarica (oltre ovviamente a ricaricarsi mentre si viaggia e mentre si è collegati alla colonnina dei campeggi o RV park). Nel caso del nostro RV, però, non abbiamo trovato nella cellula nessuna presa per la 12 V. Quindi era giocoforza collegare l'inverter sempre alla presa dell'accendisigari (quindi alla batteria motore).
Batteria 9 V cc sensori/allarme gas (propano, monossido di carbonio, gas narcotici: è la classica batteria piccola da 9 V che un tempo usavo nelle radioline. Ne riceverete una in dotazione nello starter kit che vi daranno al noleggio, unitamente alla prima dose di cialdoni blu Aqua-Kem per il water. Non vi servirà a meno che troviate scarica quella già inserita nell'allarme del sensore (di solito sta nella camera da letto matrimoniale in coda, su una parete a mezzo metro da terra).
Generatore a benzina da 120 V ca, 60 Hz: avevamo in dotazione un generatore da 4 kw, idoneo per far funzionare in contemporanea sia il forno elettrico (+ microonde) e il condizionatore della cellula. Il consumo di benzina può arrivare a 1 gallone per ora. Il costo per il noleggio (c'è un misuratore di ore di accensione effettiva) è di 3 $ all'ora, oppure - ma va scelto nel contratto prima di iniziare l'avventura in camper - di 6 $ al giorno per un uso illimitato. Ogni 6 o 8 ore si suggerisce di controllare il livello dell'olio del generatore e di provvedere al rabbocco. Ci sono da fare anche delle sostituzioni dell'olio ogni tot ore (leggetevi bene le istruzioni che trovate in un libretto a bordo del camper). Troverete prese un po' in tutto ilo camper. Noi ne avevamo due sotto alla dinette (insieme alla presa per il telefono!), due nella zona cucina, due nell'armadietto sopra all'acquaio (una era occupata dalla spina del forno), due in un armadietto in camera dove c'era anche la presa antenna per la TV (da notare che l'apparecchio TV non era in dotazione e comunque l'RV non aveva una sua antenna TV (bensì una presa esterna in un gavoncino sulla fiancata di sinistra, alla quale collegarsi partendo dalla colonnina del campeggio).
Linea 120 V ca, 60 Hz, quando siete collegati alla colonnina dell'RV park o campeggio: quelle volte che andrete in un campeggio dotato di colonnina di attacco alla corrente di linea, dovrete staccare, all'interno di un gavoncino posto lungo la fiancata di sinistra, la spina della prolunga che di norma è collegata a una presa (quella alimentata dal generatore). Si tratta della spina che va inserita nella colonnina. Di solito nel gavone trovate anche un adattatore nel caso la presa della colonnina sia di tipo piccolo. Non sempre la colonnina regge l'assorbimento richiesto da forno elettrico/microonde e condizionatore (o asciugacapelli). Di solito regge 22-25 A, che a 120 V danno un massimo di 2.6-3 kw di potenza. Regolatevi di conseguenza, spegnendo magari l'aria condizionata per il tempo bastante a usare l'altra utenza. Anche quando fa veramente caldo vedrete che riuscirete a tener spenta l'aria condizionata per 20 minuti senza soffrirne eccessivamente.
Cambio automatico: comodo ed economico?
Comodo sì.
Economico no!
Col cambio automatico un bel po' di potenza se ne va nel meccanismo del cambio. Vedrete che calore vi troverete sotto ai piedi nella cabina (voi e il passeggero), soprattutto quando d'estate fa già caldo di suo... quasi una stufetta elettrica.
Personalmente ho ripianto un po' il cambio manuale, soprattutto quando, col cruise control impostato, mi trovavo in autostrada col motore che girava a 3000 o addirittura 4500 giri. Alla fine ho deciso di usare il cruise control con parsimonia (solo nelle zone veramente pianeggianti) e lavorare di piede sull'acceleratore, cercando di rimanere sempre, in tutte le velocità, intorno ai 2000 giri.
Comunque il cambio automatico è veramente comodo (e le comodità, si sa, si pagano). Tra l'altro, se vi fermate in salita, il mezzo non retrocede e le partenze sono facilitate (mi dicono che vale anche per San Francisco e le sue mitiche pendenze).
Sta di fatto che tutti i camper americani che ho incontrato io hanno il cambio automatico. Quindi dovrete fare di necessità virtù.[;)]
Quando fuori fa caldo, in RV ci si può sempre "salvare" in ogni condizione tenendo accesi il climatizzatore in cabina e il condizionatore nella cellula (tenendo acceso, per quest'ultimo, il generatore di corrente)?
In generale - e in teoria - sì. Nella pratica ci sono delle eccezioni. Poche, ma ci sono.
Per far funzionare il generatore di corrente (che pesca benzina dal serbatio del motore) occorre avere almeno 1/4 di serbatoio (col veicolo in piano), altrimenti non si accende o, se parte, si spegne dopo poco (se poi il veicolo è in salita potrebbe occorrere anche un po' di più di benzina nel serbatoio... o eventualmente parcheggiare il veicolo in discesa!).
Attenzione che, nel caso facesse veramente caldo, il generatore potrebbe andare in blocco per il surriscaldamento (magari cercate di non esporre al sole diretto la fiancata sinistra del veicolo, dove c'è il generatore). A me è capitato nella Death Valley, ma c'erano almeno 46.5° C, o forse anche qualcosa in più.
Stessa precauzione vale per il condizionamento legato al motore: se è estate, se fa veramente caldo, e state venendo via dalla Death Valley (dovete farvi almeno 20 miglia di strada in salita, visto che partite dal livello del mare, o anche meno, e dovete superare un paio di catene montuose), spegnete il condizionamento della cabina, per evitare di surriscaldare il motore (tenete sotto controllo l'indicatore della temperatura dell'acqua del raffreddamento). E se vi accorgete che la temperatura dell'acqua sale troppo, accendete al massimo il riscaldamento della cabina, aprendo tutte le bocchette e mettendo la ventola sulla velocità più alta (ovviamente, non attivate il ricircolo dell'aria: pescatela dall'esterno), ... e tenete aperto i finestrini, per non andare arrosto oltre misura. Si tratta di resistere un'oretta, poi ne siete fuori. In caso di necessità trovate, lungo la strada della Death Valley, dei serbatoi con l'acqua per il rabbocco dei radiatori (non è potabile, mi raccomando!).
E poi, quando siete in un RV park, collegati alla colonnina della corrente... non è detto che regga il condizionatore unitamente ad altre utenze (asciugacapelli, forno elettrico, forno a microonde...). Verificate di volta in volta, per non dover uscire, magari di notte, a cercare l'interrutore magnetotermico da riaccendere (non sempre i pannelli elettrici dei campeggi sono facili da comprendere, sono a norme, sono facilmente raggiungibili col buio...): nel dubbio, spegnete il condizionatore per quei pochi minuti nei quali vi serve accendere un'altra utenza impegnativa.
Si possono percorrere gli sterrati con l'RV da 9 metri?
Chi li noleggia lo vieta da contratto. Sicuramente non si è coperti dall'assicurazione, se ci si trova su sterrato. E se si resta con una gomma a terra è giocoforza chiamare l'assistenza, in quanto non vengono forniti né attrezzi né gomma di scorta. Sarebbe imbarazzante far intervenire l'assistenza e farsi trarre fuori d'impaccio proprio su uno sterrato. E sarebbe oltremodo costoso.
Però il bello di alcuni parchi è proprio l'itinerario su strada sterrata. Di solito piste larghe, molto spesso in piano, o comunque assai facili, almeno secondo i nostri standard (senz'altro migliori della Salerno-Reggio Calabria). Un peccato non percorrerle.
Sterrato da non perdere: quello che dal Visitor Center vi porta per qualche ora all'interno della Monument Valley. Dopo una prima discesa un po' ripida e a tornanti (ho saputo che un italiano in macchina, con moglie e figli, al primo slargo ha fatto inversione di marcia, è tornato indietro e ha acquistato per tutta la famiglia il tour sui pick-up con panchine della cooperativa di guide indiane: in 17 miglia si saranno impolverati tutti e avranno mangiato polvere per tre ore!), la strada diventa quasi in piano. Nel complesso è facile.
Avevo visto che al Visitor Center le indicazioni in inglese sconsigliavano il giro a camper più lunghi di 27 piedi.
Ma la traduzione francese parlava però di 9 metri. Io non ho avuto problemi (e neanche li ho creati agli altri: c'erano i giapponesi, dai pick-up degli indiani che mandavano urli di gioia e facevano OK col pollice, scattavano foto all'indirizzo del nostro camper...); tra l'altro, allora, credevo di avere un mezzo da 9 metri mentre ho scoperto dopo che invece era 9.4 m.
Nel complesso basta andare alla giusta velocità (col camper è intorno alle 10-15 miglia orarie), non effettuare sorpassi col camper, cedere il passo quando necessita (soprattutto ai pick-up delle guide indiane, che stanno lavorando e hanno dei tempi da rispettare per i loro tour), non avere fretta e... tenere chiuse le bocchette dell'aerazione!
Qui a destra è il percorso, con anello finale, consentito ai veicoli dei turisti:
Un altro sterrato mitico da non perdere, se avete del tempo da dedicare agli spazi grandi: The Valley of the Gods, poco più a nord della Monument Valley. E' un percorso che richiede almeno due ore e mezzo, con butte, needle e balanced rock a non finire, soprattutto nella parte orientale del tracciato. E' poco frequentato (e se non vi piace essere intruppati, come spesso accade alla Monument Valley, fa al caso vostro), quindi tranquillo e ottimo anche per passare una notte in the middle of nowhere, con tanta natura intorno. Magari ripensando a Tex, Lucky Luke, Vil Coyote, Lone Ranger e via dicendo. Con le magiche note di Morricone di sottofondo.
Poi ci sarebbero gli switchback (tornanti) su uno sterrato con pendenze del 10% per giungere alla pista, pure sterrata e con le classiche "ondine" del tole ondulée, che conduce a Muley Point http://en.wikipedia.org/wiki/Muley_point . Tutto fattibilissimo e godibilissimo (ma ricordatevi di andare piano, anche solo a 5 miglia all'ora, se il caso) anche con l'RV da 30 piedi... Soprattutto per la vista che si gode dall'overlook (che in americano sarebbe poi ciò che gli inglesi chiamano lookout: il "belvedere"): non solo la Monument Valley, in lontananza, vista da Nord, ma anche il canyon sottostante (creato dal Saint Juan, affluente del Colorado), che non ha nulla da invidiare a quelli con nomi più famosi, più a valle.
In tutta la vacanza credo di aver viaggiato su strade sterrate per almeno 10-12 ore in totale. Se può rassicurare: mai avuto problemi, probabilmente grazie alla trazione posteriore dell'RV e alle ruote gemellate.
IL CAMPER DEI NOSTRI SOGNI PER GIRARE IN DUE GLI USA
Durante il nostro viaggio abbiamo visto veicoli di ogni genere: moto tricicli, auto, pick-up, van, camperini, camper giganteschi (come il nostro da 9.4 metri), camper che sembravano pullman granturismo... E abbiamo deciso che cosa vogliamo per la prossima volta, negli USA: un Bigfoot (cellula applicata a pick-up), piccolo, con tanto di condizionatore, forno a microonde, generatore di corrente, quattro ruote motrici + marce ridotte... ottimo per un equipaggio di 2 persone. In affitto viene solo 80 € al giorno tutto compreso (bisogna prenotarlo in Canada e poi scendere negli USA).
Tipo:
POI VI RACCONTO...
SEGUE QUANDO TROVO ALTRO TEMPO![:D] SORRY!!!
Suggeriamo di fare subito una grande spesa e stipare frigo e congelatore. Meno fermate fate per rifornirvi di cibo, più tempo vi rimane per viaggiare e visitare. Se non erro noi ci siamo fermati solo due o tre volte per fare cambusa (tra l'altro congelavamo la scorta di pane per non averne mai di raffermo). Anche per l'acqua da bere: suggerisco di prendere le tanichette da 2 galloni (8 litri circa) con il comodo rubinettino. Volendo, una tanica sta anche in frigo, se bevete tanto (ma occupa tutto un ripiano!). Un prezzo buono è di 1$ al gallone (se prendete i bottiglioni da un gallone - magari nei convenience shop dei distributori - il prezzo è ben più alto. Noi abbiamo preso inizialmente 6 taniche da 2 galloni, ma a pensarci bene avremmo potuto iniziare a prenderne 12, tanto di gavoni esterni vuoti ne avrete in eccesso, soprattutto se avete noleggiato un mezzo superiore ai 25 piedi.
E non credo che il peso di qualche gallone d'acqua in più - in una comoda confezione (la seconda volta che ne abbiamo acquistata, la confezione era scomoda e senza rubinetto, per cui abbiamo dovuto travasarla nei contenitori vuoti più comodi) - vi farà rimpiangere quel po' di benzina consumata in più.
Carburante
Il nostro RV andava a benzina (gasoline o anche più brevemente gas in americano) e "beveva" tanto. Facevamo la benzina col minor numero di ottani che trovavamo sul mercato(ne trovate sempre tre tipi in offerta, es. 87-89-91 ottani, rispettivamente a 4.239$, 4.339$ e 4.439$ al gallone, ossia, 3.7 litri (per inciso, alla stessa pompa il gasolio (Diesel per gli americani, veniva 4.659$ al gallone).
Noi ci siamo trovati bene usando le stazioni di servizio Maverik. Shell e Total avevano prezzi astronomici, al confronto.
E poi, ricordate: nelle riserve indiane la benzina è gravata da accise addizionali, che vanno agli indiani. Quindi il carburante costa sensibilmente di più. Fate il pieno prima di entrare nei territori indiani!
Occhio quando dovete fare il pieno: se vi servite di un self-service, senza avvisare all'interno che volete fare il pieno completo, molto probabilmente la pompa si fermerà sui 75$. E' una loro procedura per evitare perdite eccessive con carte di credito contraffatte. Tenete presente che, col serbatoio che si ritrovano gli RV negli States, potrebbero volerci anche 200-240$ per fare un pieno... Quindi, se andate a botte di 75$ non finite più e siete sempre alla pompa di benzina due volte al giorno!
Ricordatevi che se dovete fare il pieno di gas GPL (LPG - Liquid Petroleum Gas in americano, ma solitamente chiamato propane, ossia, propano) avete sempre bisogno di rivolgervi al gestore: ve lo fa lui, non accettano il self-service.
Dimenticavo: prima di fare gasoline o propane, spegnete il motore e qualsiasi altra fonte di combustione (frigo, se sta andando a gas in quel momento, generatore di corrente, se state facendo andare il condizionatore nella cellula, furnace ossia la stufa, anche se è molto improbabile che l'abbiate accesa, col caldo che fa d'estate!). E per il propane, in aggiunta, fate uscire tutti dal camper, sono le norme di sicurezza: se dovesse incendiarsi il gas propano ci sarebbe probabilmente uno scoppio e in un attimo il camper sarebbe avvolto dalle fiamme. Troppo difficile abbandonarlo solo allora. Ricordatevi: giù tutti!
Inoltre non tenete addosso il cellulare: mi hanno spiegato che, se mentre fate il pieno e siete vicini alla colonna, arrivasse nel frattempo una telefonata o un SMS correreste il rischio di azzerare il contatore della pompa di benzina... e loro vi applicherebbero il pieno massimo previsto dal vostro mezzo (di solito tra i 45 e i 55 galloni..., insomma, intorno ai 180-240 $!). Relata refero. Non succede mai, ma se vi ritenete i soliti fortunati...
DOVE PERNOTTARE / DOVE FARE CAMPER SERVICE
Pernottamenti
Noi, essendo del tipo di camperisti on-the-road, abbiamo usato quasi sempre the road. O le piazzuole sterrate poste a fianco della carreggiata e usate come piazzali anche dai camion, oppure i parcheggi degli ipermercati, le aree di sosta degli autoarticolati nei pressi delle pompe di benzina (o anche solo le aree di sosta dei distributori). Non abbiamo mai avuto sorprese sgradite. A buoni conti, ogni mattina, con un giro intorno all'RV verificavo di non avere gomme a terra o altri strani scherzi attaccati al veicolo. Mai avuto problemi.
Abbiamo evitato di parcheggiare, per la notte, nei centri abitati, lungo le strade fiancheggiate da case, davanti alle chiese. Sembrerà strano, ma crediamo la gente del luogo (soprattutto nel caso di piccoli villaggi di 100-200 abitanti) se la sarebbe avuta a male (come hanno imparato a proprie spese dei camperisti sprovveduti che hanno narrato su COL la loro avventura notturna a Hatch, di ritorno dallo Zion). Una notte siamo anche andati a dormire in una zona molto bella in riva al fiume che scende dallo Zion! Eravamo con un altro camper, con cellula montata su pick-up, che ci avrebbe potuto cavare d'impaccio se ci fossimo insabbiati sul greto. Avevamo anche consultato le previsioni meteo per non capitare in una zona con piene improvvise. E' andato tutto bene ed è stata un'avventura emozionante, dato che ero alla guida di un mezzo di più di 9 metri, su terreno sabbioso ed era già buio!
Camper service
Avevamo il "nautico", come d'altronde siamo abituati ad avere anche qui in Italia, col nostro camper. Ottima l'autonomia e anche la tenuta in fatto di odori (lo sfiato delle nere è sul tetto). Abbiamo girato molti parchi, quindi non è stato difficile trovare dove scaricare l'acqua e fare le ricariche. Tra l'altro, lo scarico avviene mediante un tubo flessibile lungo un paio di metri, che può allungarsi maggiormente e si ripone sotto al telaio dell'RV, mediante uno sportellino sulla fiancata: durante gli svuotamenti il tubo entra perfettamente nel foro di scarico del piazzale dell'RV, solitamente chiuso con un tappo metallico che si apre a pedale... quindi il tutto avviene senza sporcarsi le mani né puzza (consiglio comunque di acquistarsi una confezione di guantini in lattice usa e getta, non si sa mai...).
Una volta abbiamo trovato un distributore di benzina che chiedeva 4 o 6$ (non ricordo bene) per farci fare il pieno di acqua. Siamo andati avanti fino al distributore successivo, dove tra l'altro abbiamo anche fatto benzina.
Raramente siamo riusciti a scaricare le nere nei distributori di benzina (solo una volta, ma era una grossa area dove scaricavano anche i camionisti e si fermavano a dormire per la notte).
DOVE PARCHEGGIARE QUANDO SI E' IN VIAGGIO (O QUANDO SI E' IN VISITA NEI PARCHI)
Nel nostro viaggio, tra i parchi del sud-ovest, abbiamo sempre trovato parcheggio con facilità.
Nei parcheggi pubblici delle varie cittadine ci sono delle aree con gli stalli oversize, adatti sia a camper lunghi che a pick-up con roulotte o carrelli al seguito.
Mal che andasse, ad esempio quando si andava a fare acquisti di alimentari negli ipermercati, parcheggiavamo nel parcheggio dell'ipermercato occupando uno stallo e mezzo (hanno molto spazio, si trova senz'altro il posto migliore per parcheggiare senza mettere in difficoltà nessuna vettura già parcheggiata). Nessuno ha mai avuto nulla da ridire. Abbiamo visto che anche altri turisti (pure quelli americani) facevano così e abbiamo seguito l'esempio. Mai trovato le classiche barre a 2 metri d'altezza che qui da noi impediscono l'accesso ai camper.
Nei parchi, quando ci fermavamo nei vari outlook, abbiamo sempre trovato gli appositi stalli per i veicoli oversize: mentre le auto vengono parcheggiate a pettine, sul lato opposto della carreggiata vi sono stalli maggiorati per parcheggiare gli RV (e le vetture con carrelli al traino) "per il lungo". Solo qualche volta ci è capitato di osservare dei camper a noleggio parcheggiati per il lungo a occupare più stalli delle auto. Purtroppo si trattava sempre di turisti stranieri, che volevano fermarsi poco tempo, magari solo qualche foto, e si sentivano in diritto di fare come a casa loro. Purtroppo a volte ho sentito che parlavano (anzi, tra loro si "urlavano"!) in italiano. Se andate anche voi negli USA e girate in camper: mi raccomando! Almeno noi di COL... [;)]
E VISTO CHE DOVETE PRENDERE UN VOLO AEREO PER ANDARE NEGLI USA...
Un grosso in bocca al lupo per il volo, per il bagaglio e per il suo contenuto.
A noi è andata bene all'andata (il volo fino in Arizona era diviso in due tratte: Milano-New York e dopo alcuni giorni New York-Phoenix, perciò non l'abbiamo trovato lungo).
Un po' meno al ritorno (volo San Francisco-Amsterdam di notte, poi dopo quattro ore coincidenza per la tratta Amsterdam-Milano), dove abbiamo volato di notte dormendo/riposando a fatica per una serie di piccoli fattori derivanti dai vicini di fila (bambini piccoli che piangevano, bagagli altrui tra i nostri piedi per difficoltà di stivaggio negli stipetti, difficoltà di potersi alzare per sgranchire le gambe). Però eravamo già felici al pensiero che Alitalia esisteva ancora e quindi saremmo giunti in volo a casa...
Poi abbiamo avuto uno zaino rovinato sul volo di ritorno, ma sporto immediatamente reclamo al Lost & Found di Malpensa ci siamo visti recapitare un bagaglio nuovo (un trolley: non hanno zaini in catalogo!) a casa nel giro di neanche 10 giorni (con British Airways in passato avevo atteso anche più di tre anni per un indennizzo...).
Comunque cose davvero minime, che non hanno intaccato il nostro bel viaggio negli USA.
Dopo il volo di ritorno, inutile dirlo, eravamo assonnati, ma soddisfatti per il resto.
Se però vi capitasse di incappare in problemi più seri (voli cancellati, voli ritardati, overbooking, ecc.) potete sempre far riferimento a questi consigli: http://viaggi.repubblica.it/dettaglio/Larte-di-dormire-in-aeroporto/205885 , http://www.sleepinginairports.com/ e http://www.sleepinginairports.com/tips.htm.
Ad esempio, sul JFK di NY trovate questi suggerimenti: http://www.sleepinginairports.com/usa/newyorkjfk.htm .
Su LA: http://www.sleepinginairports.com/usa/losangeles.htm .
Ah: se volete vedere qualche foto dell'aeroporto che vi ospiterà, ecco dove cercarle: http://www.sleepinginairports.com/photos.htm .
E se non sapete come ingannare l'attesa, tra una coincidenza e l'altra... un po' di airport crawling? http://www.youtube.com/watch?v=G-n9PogKY7s
Ancora una volta: in bocca al lupo!
LA GENTE
Se la lingua inglese negli USA non è granché diversa dall'inglese britannico (pochi tra i turisti saprebbero portare qualche esempio di diversità linguistica a parte la pronuncia, che però è molto legata alla regione di provenienza), la popolazione (la "razza") di pelle bianca è ben diversa da quella anglosassone.
Infatti oltre il 15% è di discendenza tedesca, un 13% latinoamericana e solo il 9% inglese...
Certo, ci sono anche un 11% di discendenza irlandese - ma ben diversi dagli inglesi, chiedete loro! - e, da non ignorare per noi, un 6% di discendenza italiana.
Da notare che a Ellis Island, quando arrivavano i nostri connazionali, nelle registrazioni vigeva una sorta di "doppia nazionalità" in senso negativo:
Ormai il gruppo comunemente identificato come WASP (White - Anglo Saxon - Protestant), pur detenendo ancora le leve del potere politico ed economico non costituisce più la maggioranza della popolazione del paese.
Da poco meno di 4 mln nel 1790 ai 305 mln dello scorso mese http://en.wikipedia.org/wiki/Image:US_Population_Graph_-_1790_to_2000.svg (aumenterà a 420 per il 2050 e 571 nel 2100), fortemente urbanizzata http://en.wikipedia.org/wiki/Image:USA-2000-population-density.gif (poco più dell'80% vive nelle città), registra tra la sua popolazione un 74% di bianchi, un 12% di neri, un 5% di asiatici, un 2% di meticci e solo uno 0.7% di native (American Indian e Alaska native, per intenderci). Segno che ben poco è rimasto delle genti che tradizionalmente abitavano quelle terre prima dell'arrivo dei conquistatori, che per secoli hanno applicato un genocido sistematico.
GLI AMERICANI
Qui da noi se ne parla spesso come "eccessivi" (anche per via delle loro "americanate") http://www.repubblica.it/2006/08/gallerie/gente/record-sedili/1.html , prepotenti e arroganti (a parte il fatto che ormai le americanate son in mezzo a noi, anche in Italia... http://milano.repubblica.it/multimedia/home/2582671 [;)]).
E in effetti, considerando il modello culturale degli USA, ciò che subito salta all'occhio a noi europei è lo smodato utilizzo dell'entertainment (l'intrattenimento), la spettacolarizzazione degli eventi.
Beh, noi non abbiamo fatto la conoscenza di quel tipo di americani(per intenderci: http://www.youtube.com/watch?v=fJuNgBkloFE http://www.youtube.com/watch?v=a4qAKrqANRE&feature=related http://www.youtube.com/watch?v=bsGF4LLS1f4&feature=related http://www.youtube.com/watch?v=fmmtSj6XYfg&feature=related ). Nel nostro giro abbiamo conosciuto, parlato e a volte stretto amicizia (anche scambiato l'indirizzo) con gente comune, che va dall'idraulico all'ingegnere, dalla casalinga all'insegnante o alla commessa. Gente che ha radici, più o meno antiche, in Europa, un po' in tutti paesi, dalla Scozia all'Ucraina, dal Portogallo alla Calabria... magari passando anche per l'Australia. Sicuramente il paese - in senso lato - è impostato su un consumo eccessivo (dall'energia all'alimentazione), a volte inconsapevole altre volte consapevole ma non intenzionato a ridursi volontariamente, alla ricerca del piacere hic et nunc senza moderazione... Ma non tutti sono necessariamente su quella lunghezza d'onda.
Esistono anche persone molto più responsabili di quelle che siamo abituati a considerare come gli "americani standard" (non tutti hanno macchinoni giganteschi - e comunque ora piangono per i consumi eccessivi dei loro SUV e pick-up! e li usano meno - camper da 10 metri con dietro auto o carrellino con ATV, che sarebbero poi i quad, e moto d'acqua...).
Ed è stato bello conoscerle.
I NATIVI
"Adoravano una divinità designata come l'Uomo Sopra e affidavano la sorte delle loro battaglie a Seicha, o Pipa Piatta, il sacro totem delle tribù. Tale idolo aveva un'importanza cruciale perché la tribù viveva circondata da nemici e, senza il suo totem, sarebbe senz'altro stata sopraffatta." (James A. Michener, Centennial - Colorado)
Non ho mai sentito nessuno, nemmeno i Rangers nei parchi, parlare di Redskin Indians, o anche solo usare i termini di "indiani" o "pellerossa" (tra l'altro, piccola curiosità, ho un parente la cui bisnonna era "Pellerossa" di cognome!). Eppure nel mio libro di lettura di terza media, nei primi anni '70 era riportato: "At the time Columbus discovered New World, America was inhabited by Redskin Indians". Credo non sia più politically correct in quanto la tendenza è quella di non usare termini semanticamente negativi...
Noi non siamo andati a curiosare da vicino nei villaggi e nei teepee per turisti che affiancano le strade delle riserve indiane. Contatti con i nativi li abbiamo avuti quando abbiamo fatto acquisti alle bancarelle, come ad esempio ai Four Corners, al Canyon de Chelly e con la guida che ci ha accompagnato all'Antelope Canyon. Alcune persone erano ciarliere, altre molto riservate. Ma tutte estremamente cortesi.
Di sguaiate abbiamo trovato solo un paio di persone dietro al bancone del baretto del Four Corners (dove abbiamo acquistato il pane fritto) che tra l'altro, per aver scattato una foto al "menu" mi chiedevano un fee di un paio di $... Fate vobis!
Una volta ci è capitato di fermarci a una pompa di benzina in una riserva Navajo per chiedere dove avremmo potuto scaricare le nere. Mentre andavo dal camper alla cassa ho incontrato dul marciapiede tre o quattro ragazzi del posto, sui 16-17 anni. Ho chiesto a uno di loro, in inglese, dove avrei potuto fare camper service. Lui ha fatto una faccia strana, come se non mi capisse e mi ha detto, indicando un altro ragazzo vicino a lui: "Ask him! He speaks English". Ho ripetuto la domanda all'altro ragazzo, che ha scosso la testa un po' di volte, ridendo, come se non volesse rispondermi e mi ha indicato il ragazzo di prima. In pratica ho perso un po' di tempo, ripetendo la richiesta e tentando di farmi capire in inglese, ma loro ridevano e scuotevano la testa. Mi sono rivolto al terzo ragazzo, ma mi ha voltato le spalle. Allora sono entrato nel negozio della pompa di benzina e mi sono rivolto alla cassiera, un'indiana di mezza età, che mi ha detto - in inglese, e senza alcun problema con quella lingua - di continuare ancora in quella direzione, per un paio di km e avrei trovato un campeggio. Quando sono uscito ho visto che i ragazzi mi guardavano e parlavano tra di loro ridacchiando, probabilmente al mio indirizzo. Ho provato le stesse sensazioni che mi capitavano negli anni '80 quando in Alto Adige (ora non è più così) mi accadeva di chiedere informazioni in italiano a qualcuno del posto di lingua tedesca: quasi sempre faceva finta di non capire. Per questo, all'epoca, di solito mi rivolgevo in inglese agli altoatesini e loro mi rispondevano in inglese non capendo che ero in effetti italiano come loro. Idem anche nei bar quando ordinavo.
Forse, parlando con i tre ragazzi Navajo, avrei dovuto rivolgermi in spagnolo...
Un'altra volta, a Page (alla fine di Lake Powell), abbiamo parcheggiato vicino a un'agenzia turistica per prenotare, l'indomani mattina, il tour all'Antelope Canyon. Eravamo parcheggiati in un ampio parcheggio, di fianco al centro commerciale. Era già buio quando abbiamo fatto un giretto, prima di andare a dormire, e siamo ritornati al camper attraverso il parcheggio, camminando di lato alle macchine parcheggiate. Dietro di noi è sopraggiunta piano una vettura che quando ci è stata a fianco ha suonato di colpo il clacson, facendoci spaventare (temevamo stesse investendoci) e poi si è allontanata, con gli occupanti che si sganasciavano dalle risate. Era un pick-up con a bordo cinque o sei persone, credo tutti uomini. E' andata avanti poche decine di metri, dopo che qualcuno di loro ci aveva tra l'altro urlato una parolaccia (mia moglie l'ha sentita, io ero ancora frastornato dal clacson) e ha parcheggiato proprio alle spalle del nostro camper. Noi abbiamo fatto finta di niente e siamo montati sull'RV, preparandoci per andare a dormire. Gli occupanti del pick-up sono spariti in un convenience store, tornando poco dopo alla loro vettura con una cassettina di birra (nelle riserve indiane è proibito vendere, portare, consumare alcol). L'hanno messa sul pianale del pick-up, mentre loro rimanevano a terra lungo le fiancate, in piedi, usando il pick-up come un tavolo e le sponde per appoggiarsi con le braccia e i gomiti. E così, mentre loro parlavano in modo sguaiato, hanno iniziato a stappare le bottiglie, a fare rutti e peti rumorosamente per almeno una mezz'ora, schiamazzando nella loro lingua. Quando se ne sono andati era quasi l'una di notte. Certo che - gli occupanti del pick-up erano indiani - ci è dispiaciuto fare un incontro di quel tipo con i nativi.
E dire che i comandamenti indiani sono quanto di più condivisible esista tra il genere umano:
Abbiamo comunque sperato di poter riscattare quel triste ricordo con la guida navajo che il giorno dopo ci avrebbe accompagnato all'Antelope Canyon.
E qui giunge un'altra piccola delusione. Per quanto il Canyon in questione sia stupendo, la guida (sono tutti indiani) che accompagna i visitatori non dice nulla del canyon e, anche se interrogata, fa quasi fatica a raccontare, come se non sapesse niente e facesse solo d'autista per i pick-up turistici. In pratica si tratta di una visita "muta", e la cosa ci suona strana soprattutto dopo tutte le precedenti visite guidate con l'accompagnamento dei Ranger a cui abbiamo partecipato o che abbiamo comunque visto nei parchi (Meteor Crater, Mesa Verde, Grand Canyon, ecc.). Ricordo di aver chiesto alla nostra guida navajo se per caso, durante i tour dei turisti, ci fosse qualche guida che suonasse il flauto nel Canyon per creare delle atmosfere ancora più misteriose. Lei ha negato il tutto. Poi, alla fine della visita mi sono accorto che una delle altre guide, un uomo navajo, si era attardato per suonare melodie indiane... col flauto!, al suo gruppo (e mi hanno riferito che i corvi - craven - dall'alto del canyon, rispondevano gracchiando al richiamo del flauto).
L'impressione è che occorrerà ancora qualche generazione, se mai sarà possibile, affinchè il turista venga accettato meglio e riceva un buon servizio dai nativi. Un po' come se i nativi non si fossero accorti che la loro principale risorsa è il turismo - l'agricoltura è a livello di sussistenza - e sta a loro svilupparlo nel modo più opportuno. Si direbbe che abbiano ancora delle remore legate a quanto ha fatto loro l'uomo bianco (e possiamo capirli) fin da quando è sbarcato sul Nuovo Continente http://www.youtube.com/watch?v=uqgSWb1v4rE .
Speriamo, anche per loro, che le cose migliorino.
Da bambino, quando si giocava ai "cow-boy", io stavo dalla parte degli indiani, avevo anche un costume da indiano, col diadema (mio fratello - per Carnevale - aveva quello da cow-boy, col classico cappello) ma questo, a loro nelle riserve, non ho trovato il coraggio di dirglielo...
GLI ISPANO-AMERICANI (LATINOS)
Noi, da loro, abbiamo ricevuto solo cortesie. In una stazione di servizio, visto che stavo per acquistare un atlante stradale da 15 $, un anziano (sembrava il classico messicano dei film sui cangaceiros, che era lì per acquistare degli snack, mi ha consigliato di non prenderlo e di seguirlo alla sua macchina (era lì con la moglie e si apprestavano a fare uno spuntino). Mi ha così donato il suo atlante, nuovissimo, che - a detta sua - non gli serviva! Ero senza parole!!![:)]
Se ci fermavamo a chiedere informazioni erano sempre cortesi e premurosi. E alla fine ci si salutava, io in italiano, loro in spagnolo! Quasi fossimo cugini.
E anche Valentino (di Mesa, AZ), il 72nne di cui vi parlerò più avanti, era di madrelingua spagnola. Cortesissimo.[;)]
GLI ASIATICI
Sembrerebbero immuni dall'ingrassare. Saranno le abitudini alimentari, sarà che sono parsimoniosi in fatto di calorie, ma a San Francisco non ne abbiamo visto uno grasso. Quelli naturalizzati americani li abbiamo sempre trovati cortesissimi, felici di parlare col turista per dare informazioni o indicazioni sui prodotti che vendono nei loro negozi. Quelli che abbiamo visti intruppati nelle varie visite organizzate (ed erano turisti che venivano da oltre Pacifico), si distinguevano per il "glomere" che di solito formavano intorno alla propria guida. Pochi conoscevano l'inglese, ma se li si salutava nella loro lingua (mi riesce con i giapponesi) si sprofondavano in inchini e ricambiavano il saluto, sbigottiti! Con i coreani ho discettato amabilmente dei malanni che noi italiani abbiamo sinceramente augurato all'arbitro Moreno http://www.veoh.com/videos/e65973PRwQ72mk ... e, ripensandoci, anche loro hanno concluso che come arbitro hanno poi fatto bene a sospenderlo: abbiamo fatto pace almeno fino alla prossima partita!
GLI HIPPY
Non ne abbiamo incontrati (il viaggio non era rivolto alla loro ricerca). Ma fortunatamente ne avevamo letto, visto [i]Hair[/i, portato al seguito la colonna sonora da sentire in viaggio e... adesso abbiamo anche visto questo filmato sugli hippy emozionali: http://tv.repubblica.it/copertina/i-pianti-degli-hippy-emozionali/23785?video
I GHETTI
A parte NY, dove siamo stati un'intera mattinata a sentire i gospel in una chiesa di Harlem, siamo stati colpiti dall'attraversamento col camper della zona "nera" di Oakland, mentre andavamo dal concessionario Cruise America per restituire il nostro mezzo.
E abbiamo capito che abbiamo fatto bene, la sera prima, a fermarci dieci miglia prima al campeggio di San Leandro. Il problema non era il colore della pelle, ci mancherebbe. Era invece dato da tutte le persone sfaccendate che si assiepavano sui marciapiedi, lungo le strade, sedute sui muretti. Non avevamo mai visto sfaccendati negli USA, durante tutto il nostro itinerario. Trovarne così tanti, che urlavano in modo sguaiato parlandosi da una parte all'altra delle strade, che vestivano male, mangiavano per strada e buttavano a terra quanto non serviva, altri che sembravano chiaramente drogati, con tanta sporcizia intorno... ci ha fatto ringraziare di non doverci fermare nemmeno a far benzina (avevo calcolato percorrenze e livelli degli ultimi due gorni, così non abbiamo neppure perso tempo).
Consiglio a chi deve fermarsi nei pressi di Oakland: usate questo RV park:
ITALIANI: "BRAVA GENTE"!
Durante il viaggio abbiamo conosciuto e parlato con alcuni nostri connazionali. Ci ha fatto piacere, abbiamo scambiato informazioni e suggerimenti utili, abbiamo anche in parte modificato il programma di alcune visite. Tutto grazie a loro.
Altre volte, invece, tra me e mia moglie abbiamo parlato in inglese per far finta di non essere italiani e poterli osservare indisturbati, sentire che cosa si dicevano mentre credevano di non essere capiti da chi stava loro attorno. E a volte abbiamo sorriso, altre volte ci siamo vergognati di essere "italiani". Le due cose, direi, in modo equo. Ma una volta tanto l'equità non premia.
Altre volte non è stato necessario incontrare gli italiani per capire che erano stati già lì, prima di noi (è successo più volte, ma del fatto ho scattato foto solo Canyonlands):
... e a fronte di quanto sopra avremmo francamente preferito se ne fossero rimasti nel loro paese, anzi, nella loro città, o meglio chiusi in casa loro a fare, sulle pareti, quello che invece hanno fatto altrove.
La scelta è ampia: da quelli giganteschi fino ai più minuscoli, dai supermoderni ai vintage... Ah, i vintage!
Ma saranno poi i mezzi migliori per affrontare l'avventura on-the-road? [:o)] Sicuri che non manca qualcosa... o che non c'è qualcosa di troppo? [;)]
SFATIAMO UN MITO: ROUTE 66 NON E' "COAST-TO-COAST"!
La Route 66 http://www.youtube.com/watch?v=EgHSjNuJJms http://www.youtube.com/watch?v=KjUpnodx5fw http://www.youtube.com/watch?v=9J0JzVw0uds non consente, di per sè, il coast-to-coast. Non parte dall'Atlantico (ma da Chicago) e una volta a Los Angeles non arriva nemmeno al mare, ma si ferma prima.
Leggete un po' qui: http://en.wikipedia.org/wiki/U.S._Route_66
"Contrary to common belief, Route 66 never ran to the coast; it terminated onto what was at the time US-101 ALT, at what is today the intersection of Olympic Boulevard and Lincoln Boulevard (a segment of State Route 1). It never went to the intersection of Ocean Boulevard and Santa Monica Boulevard, even though there is a plaque dedicating Route 66 as the Will Rogers Highway there". Sorry!
Buona parte della mitica Route 66 è stata ora fagocitata dalle freeway e sono poche le zone che ancora ricordano le origini. A volte il tracciato originale della Route 66 corre a 100-300 m dalla strada asfaltata attuale, ma è ormai ricoperto da erba e si fa davvero fatica a interpretarlo.
Ad esempio, uscendo dalla freeway 180 (tra Flagstaff e Winslow) e deviando per il Barringer Meteor Crater, a fare bene attenzione si trova uno spiazzo (ci abbiamo dormito) che dà proprio sul vecchio tracciato della Route 66, che ora si può percorrere solo a piedi.
Spesso lo si indovina solo facendo caso alla fila di vecchi pali della luce ormai in disuso.
A ricordarvelo, tra la Petrified Forest e il Painted Desert, appena superato il ponte della freeway, ci sta fortunatamente un "monumento vintage". Altrimenti, sapete quanti se lo perderebbero!
Se non si consulta la cartina stradale di frequente, potrebbe anche capitare di attraversare il vecchio tracciato della Route 66 e neanche accorgersene.
Ci sono ancora tratti originari - pochi - che vale la pena di percorrere (es. tra Flagstaff e Las Vegas). Ma improntare tutta una vacanza solo per andarseli a ricercare tutti è un po' da nostalgici con manie editoriali... [:D]
Sarebbe un peccato mortificare altri aspetti degni di visita, come i numerosi parchi nazionali.
Comunque, per i nostalgici, è possibile percorrerla tutta in questo video di 5 minuti: http://www.youtube.com/watch?v=dP_pqPEs7Uk
E per i collezionisti: a settembre 2008 è possibile acquistare nelle edicole la placca "Route 66" (scritta nera su sfondo bianco) simile a quella originale a 2.99€. La stanno pubblicizzando in televisione gli ex-coniugi Patrizio Roversi e Syusy Blady, quelli di "Turisti per caso". Mi fa parte (è il primo numero) di una collezione di cartelli stradali strani, tipo "Segnali del mondo". De gustibus...
ALTERNATIVE DI ITINERARI
Se proprio ci tenete ad attraversare gli States anche nella loro zona centrale, piatta, sconfinata e monotona ("il granaio del mondo")... il "piatto" è servito:
O meglio: qui sopra trovate quattro itinerari che, saltando il piattume peggiore, passano due a nord e due a sud del vero centro degli States. E anche se si tratta di un coast-to-coast, non solo vi fanno vivere on-the-road, ma vi fanno conoscere le cose veramente da vedere in un viaggio negli States.
E con il prezzo della benzina alle stelle (anche se l'Euro è forte), vedrete che il carburante arriverà a incidere anche un 30-50% sul costo di noleggio del camper. Forse fare meno on-the-road e visitare di più... [;)]
Ma sarà sicuramente per la prossima volta. [:)]
Quindi, cominciate a programmare da subito la vostra prossima vacanza: per iniziare potete dare un occhio a questo sito http://www.americaontheroad.it/ mentre qui sotto trovate le principali strade che attraversano gli States dall'Atlantico al Pacifico, e viceversa.
L'OFFERTA GIA' ORGANIZZATA
Se però volete risparmiare e vi piace socializzare, viaggiare gomito a gomito, stare in un ambiente giovane... i quattro percorsi illustrati più sopra ve li potete prenotare presso http://www.greentortoise.com/budget.adventure.travel.html#crosscountry per cifre intorno ai 700$, o poco più, a persona. E viaggerete per 14 gg su una specie di Magic Bus, che si trasforma in camper per ben 15 persone... (potreste chiedere lo sconto comitiva se riuscite a riempirlo tutto con vostri amici!).
E se volete fare un round trip prendetevi 34 gg e con 1400 $ vi fate questo: http://www.greentortoise.com/adventures/cross.country.usa.explorer.html , con lo stesso sistema.
FARLO CON STILE
"Harley David Son of a bitch,
Qu'est c'que tu fais sur ma Harley?
Si tu veux pas que j'te bute
faudrait m'la rendre et vite fait."
(Serge Gainsbourg)id="Comic Sans MS">id="size1">id="blue">
La classe non è acqua. Abbiamo trovato un sacco di persone che facevano il coast-to-coast (o comunque andavano da est a ovest e viceversa) per migliaia di miglia con lo scopo di raggiungere determinate città, mentre noi facevamo un giro puntano dapprima a nord, poi a est, ancora a nord e infine a ovest, privilegiando i parchi meridionali.
Ognuno può vederla come vuole. Ognuno può scegliersi mete e obiettivi.
Per noi era più importante viaggiare poco (il necessario) e vedere quanto più era possibile in una zona abbastanza ristretta e in un tempo obbligato che sapevamo già essere troppo breve (avremmo voluto 4 settimane, ma una se ne era andata con lo stop-over a New York per via del volo gratuito...). E poi ci aspettavamo imprevisti o almeno variazioni dell'ultimo momento (e ci sono state), magari grazie a informazioni più dettagliate raccolte in loco o da altri turisti.
Certo non abbiamo potuto non ammirare - e invidiare, in un certo senso - chi, come questi, faceva un vero viaggio on-the-road http://www.youtube.com/watch?v=DqTp5xA1PuE :
Cominciamo proprio a credere che chi ama viaggiare - il viaggio per il viaggio, ossia il viaggio in sè - dovrebbe provare la due ruote per essere veramente on-the-road e sentirsi libero, con l'aria tra i capelli.
E gli States sono pieni di gente che li gira alla guida delle mitiche Harley Davidson.
Ma non solo quelle! Le Gold Wing (Honda) sono pure molto apprezzate, spesso con il carrellino appendice.
O a volte anche quelle con due ruote posteriori, dei veri tricicli superlusso!
Quando poi non abbinano le due cose...(questi americani!):
Non mancano gli amanti della "motocarrozzetta" (che sarebbe poi il sidecart):
E quelli che la girano alla "Dove vai Bronson?":
Ma se proprio volete fare un coast-to-coast verace, di quelli che ricordano gli anni '60 o i primi '70... allora dovete fare come Valentino, un 72enne di Mesa (AZ), che ho incontrato dalle parti di Moab mentre puntava su Denver (UT) con un mezzo da 1700 cc che si è autocostruito lui ben 17 anni fa.
Avevo appena finito di rifornirmi quando l'ho visto arrivare alla stessa pompa di benzina. Mia moglie era ancora nel retro del camper, a mettere a posto qualcosa. Io avevo già acceso il motore e mi ero spostato lungo il perimetro della stazione di servizio, ma non mi decidevo a ripartire... dovevo andare a conoscerlo e a stringerli la mano: troppo mitico il suo tricycle rosso!
Buone miglia, Valentino! Tu sì che sapresti fare un coast-to-coast serio, con stile! Adiòs amigo! [:)]
CONCLUDENDO, SUL COAST-TO-COAST...
Ormai la pensiamo così: coast-to-coast? Route 66? Viaggiare per "il viaggio"?
Sì... ma fatelo con stile: Valentino docet! [;)]
Discorso che vale anche per la salita turistica "facile" all'Half Dome allo Yosemite (mi hanno raccontato).
In entrambi i casi ci si trova su scale a pioli abbastanza verticali (a volte di legno, altre volte di ferro), sporgenti nel vuoto, senza nessun sistema di sicurezza per chi le percorre (e non viene reso obbligatorio nemmeno cordino + moschettone, come sulle noste vie ferrate): se cade il primo della fila (purtroppo è lo stesso Ranger fa accalcare le persone una dopo l'altra, invece che a far salire uno alla volta) trascina tutti nel vuoto. Per decine o centinaia di metri; c'è solo l'imbarazzo della scelta.
Ed è abbastanza ridicolo trovarsi un cartello, all'inizio di una ciclabile per mountain bike che ricorda l'importanza del caschetto di protezione ("una caduta in bici può richiedere un ricovero in ospedale per operazione al cervello, con spese dell'ordine dei 2 milioni di $...") e poi scoprire che chi va in moto si mette quasi sempre solo una bandana... (forse la legge non obbliga all'uso del casco in moto).
Mah...
In fatto di collegamenti elettrici
Capisco che una città abbia bisogno di portare l'elettricità un po' ovunque. Ma non ho presente altri posti - se non nel terzo mondo - dove c'è lo stesso caos di fili elettrici...
Capisco, ancora ancora, San Francisco, vecchiotta, che ha oltre un centinaio d'anni...
... ma Las Vegas proprio no! Non hanno mai sentito parlare di cavi interrati, come da noi?
In fatto di religione
"In God we trust", sta scritto sulla valuta americana. Ah, ho capito, si riferiva al "dio denaro"!
E per vederlo in azione andiamo a Las Vegas.
Il primo cartello che ci viene incontro, sulla freeway che entra in città è il seguente:
E infatti la pace non è ancora giunta... http://www.youtube.com/watch?v=ieZ-f5wfUZU
Adesso abbiamo proprio capito!
Religione negli USA. Quale? Di solito la scelta domenicale è ampia... Dovreste vedere a Page (AZ) la strada principale con le 12 chiesette l'una a fianco dell'altra, come tanti piccoli bungalow in legno che sembrano residence estivi per turisti...
Magari alla domenica si rubano i fedeli e offrono anche tè e cookies per attirarli, come nelle canzoni dei Jethro Tull... La cosiddetta "presa per il culto" passa anche dalla gola!
+++++
"My God"
People -- what have you done --
locked Him in His golden cage.
Made Him bend to your religion --
Him resurrected from the grave.
He is the god of nothing --
if that's all that you can see.
You are the god of everything --
He's inside you and me.
So lean upon Him gently
and don't call on Him to save you
from your social graces
and the sins you used to waive.
The bloody Church of England --
in chains of history --
requests your earthly presence at
the vicarage for teaid="red">.
And the graven image you-know-who --
with His plastic crucifix --
he's got him fixed --
confuses me as to who and where and why --
as to how he gets his kicks.
Confessing to the endless sin --
the endless whining sounds.
You'll be praying till next Thursday to
all the gods that you can count.
+++++id="size1">
Però forse ormai basta starsene a casa e seguire il predicatore su una tv privata, tra un'asta e l'altra.
Dopo tutto siamo negli USA, no? [;)]
Ah, parole sante quelle dei Jethro Tull:
+++++
"Hymn 43"
Oh father high in heaven -- smile down upon your son
who is busy with his money games -- his women and his gun.
Oh Jesus save me!
And the unsung Western hero killed an Indian or three
and made his name in Hollywood
to set the white man free.
Oh Jesus save me!
If Jesus saves -- well, He'd better save Himself
from the gory glory seekers who use His name in death.
Oh Jesus save me!id="red">
I saw him in the city and on the mountains of the moon --
His cross was rather bloody --
He could hardly roll His stone.
Oh Jesus save me!
+++++id="size1">
In fatto di lingua
L'inglese degli statunitensi nasce da un crogiuolo di accenti e tonalità che dipendono in parte dalla famiglia d'origine e in parte dalla regione. Abbiamo trovato neri che parlavano in modo sincopato, quasi seguendo un ritmo interno, un talking blues, altri che avevano la parlata del sud e altri ancora che non rivelavano il colore della pelle dal loro modo di parlare. Anni fa, in Scozia, avevamo fatto fatica allo sportello a capire l'impiegato di banca che ci doveva cambiare gli Euro. Negli USA non è mai successo. Ci si capisce e anche molto bene. A partire dalle cassiere dei supermercati, gli impiegati dei visitors center, i Ranger, per arrivare poi agli altri turisti americani che girano anche loro i parchi con auto, camper o roulotte. Ed è bello raccontarsi le proprie sensazioni, quello che magari si è visto nei giorni precedenti o si andrà a visitare di lì a poco, le proprie aspettative sulle visite. Nel nostro caso non è stato infrequente modificare l'itinerario proprio in funzione delle informazioni dell'ultimo minuto. Abbiamo trovato più semplice il contatto con la gente negli USA che in passato in UK, sia per la lingua che per la giovialità.
In fatto di medicinali
Negli USA è normale trovarli in vendita negli ipermercati, in un reparto separato, servito da farmacisti dietro al bancone. Sapevamo che in quel paese vengono vendute "vagonate" di pillole, a volte anche con troppa leggerezza. La cosa che invece ci ha stupito è stato sentirci chiedere la ricetta medica per un comunissimo dentifricio alla clorexidina, che qui in Italia si trova sugli scaffali di ogni supermercato. A parte il fatto che con la clorexidina a loro risultava in catalogo solo un paio di collutori, e per giunta con un dosaggio molto basso (0.12%), per poterla dispensare serviva una ricetta medica! O andare da un dottore per farsela prescrivere, o presso un prontosoccorso! Incredibile. Ci abbiamo rinunciato, anche perché poi loro avrebbero dovuto richiedere il farmaco presso il deposito e sarebbe giunto solo l'indomani. Qui in Italia, come farmaco di libera vendita sugli scaffali (SOP - senza obbligo di prescrizione) si trova addirittura un gel all'1% di clorexidina (il Corsodyl)...
Mah, forse gli USA non sono proprio il massimo della liberalizzazione!
In fatto di alimentazione
Mai mangiato Spam? Noi l'abbiamo provata. Ricordava Jambonette ("... che puoi fare a fette; comunque le tagli son sempre perfette. E' carne ben scelta, è carne sovrana. Parola di Gringo E' carne Montana!"), degli anni '70.
Abbiamo chiesto in giro... nessun americano sembra consapevole del danno che arreca al proprio organismo mangiando libbre di carne in eccesso ogni giorno, soprattutto bruciacchiandola alla brace. Non c'è da stupirsi se poi registrano tra la popolazione un altissimo tasso di tumori. A volte il fumo dei grilling era così fitto che ricordava il nebiùn della Val Padana degli anni '60!
Ovviamente l'abbiamo assaggiata anche noi, perché prima di criticare...[:p]
In fatto di "lavoro più antico del mondo"
Eravamo andati negli USA per visitare il paese, non per un'indagine sul lavoro, quindi non ci abbiamo fatto caso, a dir la verità.
Però un paio di cose le abbiamo notate lo stesso.
A Las Vegas (o meglio, nella contea di Clark) la prostituzione è vietata (la cittadina più vicina a Las Vegas dove è legalizzata è Pahrump, con bordelli organizzati nei ranch dai nomi ruspanti: "Chicken Ranch" http://en.wikipedia.org/wiki/Chicken_Ranch_(Nevada) , Sheri's Ranch http://en.wikipedia.org/wiki/Sheri%27s_Ranch - proprio dove si è trasferito a vivere Michael Jackson da un anno! - ma questo non vuol dire che non ci sia prostituzione a Las Vegas: quando sulla città calano le prime ombre della sera (sembra di sentir parlare Nick Carter!) sui marciapiedi spuntano migliaia di latinos (per la maggior parte di pelle un po' scura e parlata spagnola) che tengono in mano mazzette di card e piccoli depliant. Cercano di allungarli a ogni maschio maggiorenne che passa a portata di braccio. Se è accompagnato da mogli o figli cercano di passarglieli lo stesso, cercando di non farsi vedere dai suoi familiari minorenni o dalle donne... Ogni foglietto contiene foto di una avvenente e procace ragazza - a volte leggermente in sovrappeso - con numero telefonico a cui contattarla per convocarla direttamente in albergo. A volte è anche specificata la "specialità" della tipa, a volte ci sono proposte di più tipe in contemporanea... Il tutto ha dei contorni farseschi: la prostituzione a Las Vegas (fatto curioso per il Nevada http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_brothels_in_Nevada - è vietata, ma a quanto pare non la sua pubblicità!
Leggo adesso che la polizia ha appena fatto una retata e arrestato una cinquantina di prostitute a Las Vegas, creando una pubblicazione con tanto di generalità, foto e stilando anche una sorta di classifica in base ai profitti realizzati dalle regine del sesso: "WORKING GIRLS: Las Vegas' 50 most prolific prostitutes" http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/esteri/las-vegas/1.html
Paese che vai, usanze che trovi!
In fatto di consumi
In fatto di povertà, crisi o recessione
ESAGERAZIONI?
Negli USA ti chiedono sola la "B" anche per i mezzi lunghi 9 metri. Sembra incredibile! Al rental ho provato a farli ragionare sull'argomento, mentre aspettavo che mi mettessero a posto il camper per partire. Ma loro dicevano che quando uno ha la patente per l'auto può guidare un po' tutti gli autoveicoli. Non importa se poi ti attacchi dietro il camper una roulotte e dietro a questa un carrello con altre cose. Basta la "B".
Anche la loro patente è di plastica, tipo carta di credito.
E' tutto un po' un mondo che ruota intorno alla plastica (plastic è in gergo anche il soprannome delle carte di credito: Do you accept plastic? al ristorante sta a significare: "Posso pagare con carta di credito?"). Più plastic hai, più sei ben accetto. Anche alle slot machine a Las Vegas serve una plastic; ormai in ogni casinò le macchinette che vanno ancora a moneta sono introvabili.
Non è un caso che in mezzo al Pacifico si stia formando un'isola di rifiuti di plastica.
SEGUE QUANDO TROVO ALTRO TEMPO! [:D] SORRY!!!
http://en.wikipedia.org/wiki/Ja...
ha scritto interessanti romanzi (alcuni best seller, ma assolutamente non frivoli) a sfondo storico molto puntuale e approfondito (partendo dalla genesi geologica, come suo solito!) su vari stati americani (io conosco Centennialhttp://en.wikipedia.org/wiki/Ce...
che parla della nascita del Colorado, Texashttp://en.wikipedia.org/wiki/Te...
, Hawaiihttp://en.wikipedia.org/wiki/Ha...
, ma ha scritto anche Alaskahttp://en.wikipedia.org/wiki/Al...
). Vale la pena di leggerli. Si trovano anche in italiano. In edizione paperback, negli USA, costano intorno ai 16 $. Li trovate anche nelle librerie di Las Vegas, all'interno degli hotel. Sempre di Michener potreste leggervi per tempo Tales of the South Pacifichttp://en.wikipedia.org/wiki/So...
, dato che poi a Broadway trovate in tabellone l'omonimo musical. Un libro fantastico per chi volesse girare le terre Navajo e zone limitrofe (i "quattro stati" dell'Arizona, New Mexico, Utah e Colorado) è Indian Ruins & Rock Art (o meglio, per esteso: Roadside Guide to Indian Ruins & Rock Art of the Southwest) della Westcliffe Publishers (www.westliffpublishers.com
) dove trovate un po' tutto (dalle cartine, alle foto - quasi 250 - per ben 64 siti archeologici e parchi). Per New York, non dimenticate I segreti di New York. Storie, luoghi e personaggi di una metropoli di Corrado Augias. Vi svela i retroscena dietro lo scintillio dei grattacieli, tra gli immigrati di Staten Island, gangster, bellissime attrici, geniali poeti e inventori dimenticati. Disegnando una fisionomia appassionante della Grande Mela. Notizia dell'ultima ora: L'aquila e il pollo fritto di Vittorio Zucconihttp://www.repubblica.it/2008/1...
Vi trovate l'America che è impossibile non odiare. La nazione dove ogni cittadino consuma più risorse naturali di cinque cinesi o dieci indiani messi assieme. La presunta civiltà superiore che ha imposto al mondo intero il suo modello economico, con il titolo di Max Weber come etichetta: L'etica protestante e lo spirito del capitalismo. Salvo scoprire che l'etica protestante non vale per l'establishment di Wall Street, la razza predatrice al di sopra di tutte le regole. E' questa continua tensione fra l'amore e l'odio, il rispetto e il disprezzo, l'attrazione e la repulsione, che anima il libro. E' un grande viaggio d'avventura, l'esplorazione di tutte le pieghe più nascoste dell'America, una proiezione di paesaggi fantastici, una galleria di ritratti animata da personaggi orridi o commoventi, teneri o inquietanti. E' una magnifica lettura che sfugge agli stereotipi e alle semplificazioni. Uno sguardo ironico pronto a svelare incongruenze e imposture della cara America liberal, e a trovare umanità e valori in territorio nemico, là dove le invettive di McCain e Sarah Palin scaldano i cuori e mandano in delirio le folle. L'aquila e il pollo fritto non fa sconti all'America. Mette a nudo senza pietà tutte le vergogne di una democrazia dimezzata. MUSICHE Noi siamo partiti col pieno di musicassette di Simon & Garfunkel, James Taylor, John Denver, gli Alabama, Jackson Brown, Carole King e tanti altri, con in più le colonne musicali complete di Hair, Blues Brothers, West Side Story. Però ci hanno consegnato un RV più nuovo di quello che credevamo ci avrebbero assegnato, quindi aveva la radio col lettore CD e senza mangianastri (tra l'altro avevamo anche il convertitore a cassetta per sentire anche il lettore di MP3...). Fortunatamente avevo portato quasi 30 GB di MP3 su un disco fisso esterno, oltre al mio lettore di MP3 da 1 GB. In un ipermercato (Wal*Mart) abbiamo subito acquistato un apparecchietto della Belkin (alimentato dalla presa dell'accendisigari) che collegato al lettore di MP3 trasmette il segnale in FM: così ascoltavamo la nostra musica in radio. Costo del convertitore 32 $. Abbiamo anche cercato una spina con presa doppia da collegare alla presa dell'accendisigari, per poter far funzionare in contemporanea sia il Belkin che l'inverter (12 V CC ---> 230 V AC) che ci eravamo portati da casa per ricaricare gli accumulatori della macchina fotografica durante gli spostamenti, ma non l'abbiamo trovata. In effetti abbiamo avuto poco tempo per la ricerca e ci siamo limitati a qualche convenient store attaccato ai distributori di benzina mentre facevamo rifornimento. Sicuramente ci sarebbe stata utile. La prossima volta ce la portiamo dall'Italia. Così anche durante le ricariche si sente la nostra musica, non solo le stazioni radio USA (che però trasmettono musica varia e anche bella: normalmente ci sono un'infinità di stazioni, ma quando si entra tra le montagne dei parchi se ne ricevono bene assai poche). In MP3 avevamo della musica classica: Grofé con Gran Canyon Suite (tra i brani anche Foresta pietrificata e Deserto Dipintohttp://it.youtube.com/watch?v=j...
) (si tratta di musica classica moderna), Edward Elgar (con la sua Pump and circumstance march #1), Samuel Barber (chi non ricorda l'Adagio for strings abbondantemente usato anche nel film Platoon)http://www.youtube.com/watch?v=...
, Aaron Copland (con l'indimenticabile Hoedown estratto da Rodeohttp://www.youtube.com/watch?v=...
, reso noto a quelli della mia generazione dagli ELP, e poi ancora Fanfare for the Common Man)http://www.youtube.com/watch?v=...
, The Sheriff , qualcosa di George Gershwin (Rhapsody in Bluehttp://www.youtube.com/watch?v=...
, e un paio di musical), la intramontabile Route 66http://www.youtube.com/watch?v=...
, Frank Sinatra (I Left My Heart in San Francisco) ... ma anche qualcosa di più recente, come i Mamas and Papas (ricordate California Dreaming?http://www.youtube.com/watch?v=...
), Scott McKenzie (If You're Going to San Franciscohttp://www.youtube.com/watch?v=...
), Shadows con Apache 1964http://www.youtube.com/watch?v=...
Crosby-Still-Nash-Young, Johnny Cash (mirabile l'ultima: Hurthttp://www.youtube.com/watch?v=...
), Pete Seeger, Otis Redding, Simon & Garfunkel, Eagles (non si può lasciare a casa Hotel California!http://www.youtube.com/watch?v=...
), America (Horse with non namehttp://www.youtube.com/watch?v=...
), Bruce Springsteen (Devils & Dust vi ritornerà in mente ogni volta che vedrete un dust devil!), Eric Clapton (I Shot the Sheriffhttp://www.youtube.com/watch?v=...
), Elton John, Judy Garland, Frank Sinatra, Janis Joplin, Madonna, Sting, Fabrizio De Andrè (con Fiume Sand Creekhttp://www.youtube.com/watch?v=...
, 99Posse (Amerikahttp://www.youtube.com/watch?v=...
),... e le colonne sonore di Ennio Morricone: C'era una volta il west, C'era una volta in America; poi quella di Zabriskie Point (autori vari, tra cui i Pink Floyd, film ambientato in Caliornia, che mostra molteplici panorami della Death Valley),http://www.youtube.com/watch?v=...
http://www.youtube.com/watch?v=...
http://www.youtube.com/watch?v=...
http://www.youtube.com/watch?v=...
http://www.youtube.com/watch?v=...
http://www.youtube.com/watch?v=...
The Rocky Horror Picture Show, Paris Texas (ambientato in Texas, con i suoni indimenticabili di Ry Cooder), Home Boy, The Shining (è ambientato in Colorado), Bladerunnerhttp://www.youtube.com/watch?v=...
, Cat People, Leonhttp://www.youtube.com/watch?v=...
, Cocktail, Dirty Dancing, L'ultimo dei Moicani, Full Metal Jacket, Balla coi lupihttp://www.youtube.com/watch?v=...
, Pretty Womanhttp://www.youtube.com/watch?v=...
, Buddy Holly (il musical)http://en.wikipedia.org/wiki/Bu...
, Crazy for You (il musical)http://en.wikipedia.org/wiki/Cr...
,... e musiche sparse tratte da: Deliverance - Un tranquillo weekend di paurahttp://it.youtube.com/watch?v=U...
, Colazione da Tiffany (Moon River[;)])http://it.youtube.com/watch?v=a...
, Porgy & Bess (Summertime)http://it.youtube.com/watch?v=G...
, West Side Storyhttp://it.youtube.com/watch?v=Q...
, Animal House (Loui, Louihttp://www.youtube.com/watch?v=...
col mitico inizio: "Is this Delta House?...", Titanichttp://it.youtube.com/watch?v=P...
, Back to the Futurehttp://www.youtube.com/watch?v=...
, Happy Days[/ihttp://it.youtube.com/watch?v=y...
... oltre a una barcata di musiche country del XIX secolo, di quelle trascritte da Lomax (che però a mia moglie non piacciono)... Non poteva mancare un'irridente Vasco Rossi con Faccio il militare (ricordate il ritornello da rintronato: "Non siamo mica gli americani, che loro possono sparare agli indiani"!http://www.youtube.com/watch?v=...
). E anche se non era proprio un MP3 musicale, ci siamo portati anche George Carlin col suo monologo sulle religioni (e lui è morto di infarto mentre eravamo negli States!).http://www.youtube.com/watch?v=...
"Religion has actually convinced people that there's an invisible man, living in the sky, who watches everything you do every minute of every day. And the invisible man has a special list of 10 things he does not want you to do. And if you do any of these 10 things, he has a special place full of fire and smoke and burning and torture and anguish where he will send *you* to live and suffer and burn and choke and scream and cry forever and ever 'til the end of time...but he loves you!". id="red"> id="size1"> Da sentire! Dimenticavo: il nostro camper aveva gli altoparlanti dell'autoradio anche nella camera matrimoniale di coda. Ottimo! LINGUA A parte i quartieri di New York (es. Brooklyn) dove all'inglese e all'Italiano si preferisce ormai lo spagnolo sudamericano (e NY ha ispano-americani a ogni angolo, soprattutto dove ci sono lavori umili), è naturale trovare tanti che parlano spagnolo soprattutto in Arizona e New Mexico. Di solito sono i cosiddetti "latini", che potrebbero assomigliare fisicamente anche a noi italiani, soprattutto dove c'è stato sangue arabo-spagnolo. A Las Vegas mi sono trovato in un negozio di souvenir in zona centrale dove le commesse sapevano solo lo spagnolo. Se ponevo una domanda in inglese loro si voltavano e chiedevano al proprietario cosa volessi e mi rispondevano in spagnolo. Alla seconda domanda ho iniziato a parlare italiano con una cadenza veneta: ci si capiva benissimo. Se trovate un "latino", parlategli italiano, vi ringrazierà! Per il resto tutti se la cavano con l'inglese (e ci mancherebbe), anche chi è giunto come emigrante da poco, anche se con pronunce molto differenti tra loro (ricordo una signora nera, a Mesa, che mi ha aiutato sull'autobus che avevo preso in aeroporto per andare a ritirare l'RV in centro) a seconda dello stato di provenienza e anche del gruppo di apparenenza. Bisogna farci l'orecchio ed essere flessibili, soprattutto i primi giorni. Poi ci si abitua. Se chiedete informazioni a ragazzi indiani nelle riserve, magari dove si trova un distributore o dove c'è un campeggio, un camper service, potrebbero far finta di non capirvi quando parlate inglese (magari parlando spagnolo si vince la loro resistenza... altrimenti potreste tentare con "tatanka"... ricordate Balla coi lupi?). Un po' come succedeva in Italia fino agli anni '70 in certe zone dove si parlava comunemente tedesco. Solo che poi in Süd-Tirol hanno capito che il turismo è una risorsa e hanno iniziato a trattare bene l'italiano madrelingua. Nelle riserve indiane occorreranno ancora generazioni per vincere il rancore nei confronti del bianco. I bianchi ne hanno combinate ai nativi, quasi li hanno sterminati tutti. Chi non conosce Faber con Fiume Sand Creek, che ricorda il massacro di bambini, donne e vecchi indiani del 1864?