quote:Risposta al messaggio di elfetto inserito in data 16/04/2010 09:24:30 (> senza dubbio un minimo di cambiamento climatico ci sarà. In particolare le polveri viaggeranno e riusciranno più facilmente a catalizzare la pioggia. Aumenterà anche l'effetto serra. Però essendo molto sottili non è detto che l'effetto sia sopratutto al nord europa, dipende dove le perturbazioni sposteranno le nubi; cone le perturbe giuste potrebbe essere peggio al sud che al nord. Tuttavia io credo che ci si stia fasciando un po' la testa prima di averla rotta sul serio. Il vero problema in questo momento è che essendo il vulcano sotto il ghiacciaio si è innescata una violentissima attività esplosiva (che non vi sarebbe stata se non ci fosse stato il ghiacciaio), però non so quanto sia davvero il materiale solido eruttato e quanto solo vapore acqueo. Nel dubbio è meglio fermare il traffico aereo, però sia chiaro che è una cautela. Da quello che ho capito (non ho visto ieri i tiggi) ci sono stati ieri dueVisualizza messaggio in nuova finestra
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jökulhlaup
che hanno senza dubbio devastato la 1. Per chi vuole fare l'anello in camper tra due mesi potrebbe essere un vero problema. Se non ci fossero famiglia e lavoro correrei subito su (non so come senza aerei) a vedere quell'immenso spettacolo, costi quel che costi.quote:Risposta al messaggio di elfetto inserito in data 16/04/2010 09:24:30 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Dal Corriere di oggi... Di certo il passato non promette nulla di buono. Nel 1783 il vulcano Laki nel Sud islandese scatenò la sua violenza eruttiva riversando nell’atmosfera 120 milioni di tonnellate di biossido di zolfo provocando 21 mila morti in Inghilterra e molte migliaia sul continente fino all’inverno 1784. Persino il Nordamerica ne risentì. Sull’intera Europa i gas scatenarono persistenti anomalie meteorologiche accentuando il caldo estivo e il freddo invernale, provocando acute gelate e disastrose inondazioni con conseguenti distruzioni dei raccolti. Gli effetti si fecero sentire pure negli anni successivi contribuendo ad espandere la povertà. Ma al sud non promette nulla di buono... se poi pensiamo ad eventuali terremoti... non ci resta che piangere. ...Da alcuni mesi anche l’Etna da segni di agitazione. «Ci aspettiamo un’eruzione nel giro di alcuni mesi—precisa Enzo Boschi, presidente dell’Ingv —In particolare nella zona della valle del Bove dove non presenta pericoli. Lo stiamo monitorando da tempo e l’edificio vulcanico si sta gonfiando. Ma per l’Etna è una condizione normale: è più il tempo di attività che non quello della quiete ». Saluti Vanni
quote:Risposta al messaggio di IlVeterano inserito in data 16/04/2010 10:58:54 (> Io ho visto il laki Lo vedi da questaVisualizza messaggio in nuova finestra
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http://www.esnips.com/web/Islan...
fino alla 191http://www.esnips.com/web/Islan...
(non fatemele inserire tutte, ci metterei una settimana, se volete ne metto qualcuna però) E' una cosa immensa, spaventosa, infinita, una catena di 40 km di vulcani che eruttarono una quantità di crosta infinita, assurda, enorme. Uno degli spettacoli più incredibili che io abbia mai visto . Episodi come quelli odierni si ripetono in islanda invece ogni 2-3 anni, le alluvioni ogni 5-6 anni. Negli ultimi episodi non hanno più fatto vittime. E poi oggi abbiamo la fortuna che se di qui diminuisce la produzione agricola, possiamo comperare il grano altrove.quote:Risposta al messaggio di alex70 inserito in data 16/04/2010 12:00:22 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> se conosco abbastanza gli islandesi appena finisce l'eruzione quel tratto lo ripristinano in 3 giorni. Per loro l'interruzione è drammatica. Chi abita a vik e in tutta la zona sud est si trova isolato a centinaia di km dalla capitale che è forse l'unica città degna di questo nome per le necessità pratiche. Per arrivarci, oltre che passare da nord, un vero viaggio, si può solo passare dal landlamalaugar con dei guadi niente male e comunque ore di fuoristrada. Per le vacanze direi che l'incomodo costa credo un paio di giorni in più. Ovvero arrivati al porto che è a est si va a sud fino all'interruzione; fatti senza rivisitare i luoghi, i km per ritornare il porto non sono una enormità. Più lungo è tornare dalla capitale al porto. Però, ripeto, in assoluto se uno le fa tornando senza più visitare i luoghi non sono distanza assurde, rispetto a chi fa viaggi in norvegia/svezia/finlandia
quote:Risposta al messaggio di dani1967 inserito in data 16/04/2010 12:14:00 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Ma infatti Dani, il problema non sarebbe fare avanti e indietro per l'isola per aggirare un'eventuale interruzione, ma le nuvole di cenere o il vapore acqueo che genera nubi densissime.