Inserito il 09/02/2013 alle: 19:24:53
P.S.: Stranamente, ieri, dopo circa mezz'ora, non sono riuscito ad accedere al login di COL ed ho dovuto rinunciare a scrivere. Lo faccio oggi.
I camperisti di Arance di Natale, sono arrivati il giorno dopo, nella tarda mattinata.
Vorrei solo ricordare che nel post del 7 Feb 2013 avevo quasi fatto "una cronaca in diretta" di cosa stava capitando a questi nostri amici a Safim, grazie a quello che mi riferivano i frati e la suora, come potete leggere voi stessi, esternando anche le nostre personali preoccupazioni. Mi "spiacerebbe" se qualcuno avesse frainteso. Forse il viaggio "innervosisce", ma puo' capitare. Il mio profondo rispetto per l'opera che svolge "Arance di Natale" quale Onlus in Italia e nel mondo in aiuto di chi sta peggio di noi.
Bene,fatta questa doverosa precisazione, passo a raccontarvi quello che ci e' successo.
Qui in Africa ci sarebbe da scrivere un “libro” al giorno.. E’ proprio il caso di dire: e’ il viaggio, bellezza!! In effetti, riflettendoci su, se mancassero queste “sfiziose” appendici, che viaggio sarebbe ?
Or dunque, mettetevi comodi e “divertitevi”..ah! ah!
Ieri mattina, come avevo preannunciato nel post dell'altro ieri sera, Anita ed io ci siamo alzati per andare al Porto, distante circa 12 km da Cumura, prendere le “bateau” e recarci sull’isola di Bubaque, ritenuta una delle piu’ “accoglienti e ricettive (pensate che bello.. dicono che non ci siano le auto!!) dell’Arcipelago delle Bijagos. Dopo molte peripezie, telefonate e varie ricerche, grazie alla collaborazione di Giusy, la disponibilissima, segretaria dell’Arcivescovo di Bissau e di Padre Gianfranco, (ci doliamo molto per il disturbo arrecato) eravamo riusciti a trovare una sistemazione per 2 notti su Bubaque e soddisfare un mio ormai “ultraquarantennale” desiderio di visitare questo Arcipelago (avevo circa 20 anni, quando lessi un articolo sull’ormai defunto “Reader’s Digest “ di un articolo su questo Arcipelago e , se non erro , trattava di una storia avvenuta sull’isola di Bolama..purtroppo dopo circa 44 anni, non ho piu’ quel Reader’s e vado un po’ a memoria).
Arriviamo al porto verso le 9,30/10.. grazie al “ passaggio” di un guineano, Giulio, il cui fratello studia giurisprudenza a Verona. Superato il traffico pazzesco sulla via principale “Avenida da Unidade da Guine’ e Cabo Verde” , superato anche il perenne “Mercato Bandim” sulla medesima via, , costeggiato il nuovo Estadio de futebol costruito dai cinesi, intersecato l’avenida Amilcare Cabral, l’eroe nazionale, autore della resistenza contro i portoghesi, siamo finalmente arrivati in porto..e che porto ragazzi.. tutte strade in terra battuta, o buche grandi come fossi.. polvere che non vi dico,un infinito brulicare di gente, auto puzzolenti.. ed una sola.. nave, dicevano indiana, che caricava anacardi (la Guinea e’ uno dei primi esportatori di anacardi).A seguito del blocco degli investimenti dell’Unione Europea, dei vari fondi internazionali, per la situazione pol.. interna ecc. ecc. tutti i progetti, dicono qui, sono fermi e l’economia e’ al collasso.
Ci siamo messi ad attendere Bob, il francese, che effettua corse da Bissau e Bubaque, con la sua barca da 8 metri, 2 motori da 300 cv, che in appena un’ora e 15 minuti, raggiunge l’isola, mentre quella grande,la Mexice, pubblica, ne impiega quasi 7 di ore..per appena 40 miglia nautiche.. roba da farti venire il latte alle..ginocchia eh! eh! (Posso anche dirvi che nel vederla partire, (quasi in orario) a bordo, somigliava piu’ ad un mercato generale che ad un traghetto..ah! ah! Vabbeh.. c’est l’Afrique !!)
Dunque passano le ore, sotto un caldo infernale, ma di Bob neppure l’ombra. Il comandante, uno che era li’ e si faceva chiamare cosi’, ma non so dirvi cosa comandasse, ..penso, nulla, alla domanda dove fosse finito Bob, rispondeva che era per strada. Mah.. Dopo circa 4 ore, arriva Bob e si dice desolato, ma non puo’ prendere il mare, perche’ ha un problema con la Gare Maritime,(l’autorita’ del Porto). Aggiunge anche che ha un avvocato che l’assiste ecc. ecc. ed alla mia domanda quando potrebbe portarci sull’isola, risponde forse stasera alla 17 oppure alle 18, ma non ne era sicuro.. A questo punto, penso che il mio desiderio di raggiungere le Bijagos, stesse “franando” (a quell'ora inizia la bassa marea e le barche restano a secco come nel mar del Nord e non si poteva certo partire) e guardando Anita, che colava ormai sotto il sole, prendo la triste decisione di rinunciare.
(In realta’ questo Giulio, mi ha poi spiegato che a questo Bob, gli e’ caduto in mare un suo dipendente ed e’ morto e la famiglia chiede ovviamente l’indennizzo.. ecco perche’ c’era anche l’avvocato..).
Siamo quindi, mogi, mogi, ritornati a Cumura.
Niente paura.. ci ritorneremo un altro anno!!
Domenica, andremo ad assistere all’infernale “Carnavao de Bissau”.
E’ in effetti iniziato oggi. In Bissau.. erano gia’ di scena i ragazzi con le loro variopinte maschere.
Chissa’ che putiferio..
Il nostro consueto saluto a chi ama seguirci.
Michele e Anita