Inserito il 27/01/2015 alle: 21:43:58
Anita e Michele 27 Gen2015 - aggiornamento n. da Dubai (Emirati Arabi Uniti) .
Imperturbabili ed instancabili viaggiatori di COL, …“macinatori” di chilometriche distanze..eh! eh! … quint’essenza della “verve” del camperista doc … azz!! Michele, direte voi, ti stai proprio ….superando..ahhhhh!!
Beh.. cosa volete, per ripagare tutte le offese che avete rivolto a Marco Polo e Cristoforo Colombo, mi vedo costretto ad “ accentuare” i miei aggettivi iperbolici, nei vostri confronti…ahhhhhhh!! Ragazzi, ma come mi sto divertendo..eh! eh! …
Veniamo al sodo e …fremete..
Siccome il giorno precedente non era ancora finito l’iter delle “scartoffie” da provvedere, ieri mattina ci siamo alzati alle 06,30 sul lungomare di Bandar Lengeh. Fatta una breve colazione, ci siamo portati al Porto d’imbarco, come indicatoci dalla Compagnia. Giunti cola’ ci attendeva… (chiamiamolo per convenienza Mr. X), “libero professionista tuttofare” , che, in alcuni, diciamo parecchi, paesi, a causa delle insormontabili ed incomprensibili, prassi burocratiche da superare, le autorita’ ben volentieri, tollerano che si aggiri nei paraggi, chi conosce e guida il turista smarrito, anzi stordito da siffatte procedure. Diciamo pure che t i fanno capire a chi rivolgersi. Credeteci, nessuno, puo’ cavarsela nei tempi assegnati, se non c’e’ qualcuno che gli indica quanti uffici deve visitare, ma soprattutto quanta modulistica, purtroppo tutta in lingua persiana, vi e’ da preparare.
Mr X, alla fine, avendo assolto egregiamente al suo compito, l’abbiamo ricompensato e salutato e che, con buona pace del precedente Presidente Amadinejad, che aveva detto che in Iran, non esistevano, il simpatico “aiutante tuttofare” sculettava come un cavallino e salutava tutti quei giovanissimi militari,quando ci entravamo nei vari uffici, con squillanti “ I love you “ “ Ah! ah! ah! Avrete ben capito..
Avuti, finalmente in mano, tutti i documenti per poter procedere all’imbarco del mezzo, siamo entrati nel vuotissimo pancione del traghetto e posizionato il camper, dove il personale ci indicava. Abbiamo chiuso il mezzo ed a piedi e pure di corsa, siamo scesi dal ferry boat, per ritornare nuovamente nella Sede della compagnia , presso la quale , la Polizia, stavolta, doveva timbrarci i passaporti per l’uscita. Vabbeh.. fatto anche questo e per non farci tornare a piedi al traghetto, ci indicano di salire su di un pulmino, assieme ad uno sparuto gruppo di altri passeggeri, portandoci sotto bordo dello stesso, parecchio distante, per il conseguente nostro definitivo imbarco.
Chiedo all’ufficiale di bordo presente, se potevamo restare in camper, a guisa di un di “Camping on board” e ci risponde affermativamente. Ottimo, penso, soprattutto per Anita che, qualora il mare fosse mosso, si sarebbe potuta sdraiare, perche’ lo soffre un po’. Entrati in camper, aspettavamo che iniziasse il carico degli altri mezzi, essendoci a bordo, ancora sempre e solo il nostro camper, in un vuoto enorme che sembrava spaziale, assieme ad un modesto “carrellone”, pieno di scatoloni.
Arriva pero’ l’ora della partenza, le 10 del mattino e la nave non parte, passa un’altra ora ed il nostro ferry, non si muove ancora e di altri mezzi che dovrebbero essere caricati nel grande garage vuoto della nave, neppure l’ombra.
Alle 11, 30 circa, vediamo il personale prepararsi a salpare, ritirando le cime ed osserviamo il portellone di poppa, che inizia a sollevarsi. Perbacco, dico ad Anita:vuoi vedere che questo traghetto viaggia solo per noi e per quei pochissimi passeggeri? Era in effetti proprio cosi’, amici cari, con tutto quel po’ po’ di quattrini che avevamo pagato, era come se l’avessimo noleggiato per farci portare a Dubai..ahhhhh! Da scompisciarsi dalle risate ! ahhhh!
Bene, dico, dal momento che siamo da soli, per ammazzare la noia della navigazione, mentre Anita si era sdraiata a riposare, data l’ora in cui ci eravamo alzati, inizio a perlustrare la nave .. (nave?... si fa per dire).
Inizio quindi a salire Ponti .. in realta’..appena 2 e vedo che c’e’ una scaletta, con sopra scritto: No Entry, only Crew! (Non entrare, solo equipaggio!
Detto fatto e salgo. La scaletta vietata, portava alla plancia di Comando. Avanzo, timoroso che, di li’ a poco, qualcuno mi urlasse: dove va lei?..invece, arrivo sulla porta d’ingresso, iniziando ad intravvedere all’interno, gli strumenti di guida, Radar, Bussola, Timone ecc.ecc. Spinto da maggior curiosita’, mi affaccio ancor di piu’, molto delicatamente, per scrutare chi fosse al comando e vedo un giovanotto, ad occhio e croce, sui 30 anni, vestito con pantaloni neri e camicia bianca, al quale profferisco un cortese “..good morning, Sir, can I … (..buongiorno Signore, posso io… ) facendo il gesto di entrare ed egli con molta cortesia, mi viene incontro, dicendomi di accomodarmi e stringendomi la mano, iniziamo a colloquiare.
Resto in plancia quasi un’ora. Gli confido che anch’io ho avuto la passione per la navigazione, avendo la patente nautica sia a vela che a motore senza limiti dalla costa, come si usa dire in Italia ed allora, egli mi mostra tutti gli strumenti della navigazione ed alla fine, come tutti gli iraniani.. finisce a ... tarallucci e vino…si dice dalle nostre parti. Siccome dalle telecamere , dall’alto della Sala Comando, si vedeva il Camper giu’, essendo l’unico mezzo a bordo ! ahhhh! Il Comandante, 28 anni sic !! affabile e preparato, mi fa capire, con leggero pudore, che non aveva mai visto l’interno di un camper. Lo invito, quindi a scendere e mentre il 2° prende il Comando del traghetto.. il Comandante ed io scendiamo giu’ e raggiungiamo Anita, invitandolo a salire, stavolta nel nostro “yacht” viaggiante.
Entusiasta, sfodera il suo Smartphone ed inizia a fotografare gl’interni dell’Hymer, con esclamazioni quali: Wonderfull!
Contenti anche noi, che gli sia piaciuto, ci scambiamo le consuete e-mail e n. telefonici, anche perche’ mi dice che e’ di una citta’ che vorremo vistare al ritorno.
Bene, dopo un po’ egli ritorna al suo posto di comando e dopo una buona mezz’ora, vedo aggirarsi intorno al camper, con aria estasiata, un altro dell’equipaggio. Mi fa capire che e’ il Direttore macchine. Invitiamo anche lui a bordo e gli mostriamo gl’interni. Esce molto contento e mi porge 2 robuste cuffie, invitandomi a sua volta, a scendere giu’ nella Sala macchine. Mentre scendiamo un’angusta , ripida scalinata, il rumore che proviene dal fondo, si fa sempre piu’ assordante. All’interno vi sono 2 poderosi, vecchi motori Mitsubishi che, forse andando al massimo regime..a me pareva che da un momento all’altro, iniziassero a sbiellare ! Osservo il tutto in modo alquanto “guardingo” e complice il forte rumore ed il caldo opprimente, cerco di guadagnare la via d’uscita e portarmi su piani piu’ areati. Ringrazio comunque il Direttore e rientro in Camper.
La processione intorno al Camper continua. In pratica (quasi) tutto l’equipaggio e’ salito a vedere il camper e noi volentieri abbiamo aperto la porta, consapevoli che molti di loro, come ci hanno confidato, non avevano mai visto com’era realizzato, un mezzo ricreazionale del mondo occidentale.
Intanto ci avviciniamo a Dubai, ove giungiamo verso le 18,30 di sera. Attraccato il traghetto al molo, arrivano a bordo 2 Funzionari degli Emirati, che ci chiedono il Carnet de Passage e ci dicono di non muovere il camper dalla nave, ma di prendere i passaporti e seguirli. Saliamo su di un bus e veniamo portati a circa 2 km, all’Ufficio Immigrazione e Controllo Passaporti della Polizia per il Visto di Entrata. Trattamento riservato e molto cordiale per noi, avendoci fatto bypassare tutti gli altri pochi passeggeri del traghetto e con molta cortesia gli addetti, ci salutano con un bel ” Welcome to Dubai” aggiungendo, sui passaporti, il Visto “gratuito” per 30 giorni.
Poi con una Toyota dell’Autorita’ del Porto e con 2 della Security, ci riportano sul traghetto, al Camper, pregandoci di non muoverci.
Passa quasi un’ora ed uno dei funzionari ai quali avevamo consegnato il Carnet, ritorna, dicendoci che a quell’ora, gli animali (?) non sono disponibili ed il Camper, non puo’ spostarsi dal ventre della nave, se lo stesso, non viene perquisito dai cani antidroga. Ok, diciamo..siamo qui ad attenderli.
Dopo ancora mezz’ora di attesa, evidentemente, avendo costui, parlato con il Comandante del traghetto, che il Camper doveva scendere, perche’ loro dovevano preparare il carico di ritorno, ritorna
e ci invita a portare il mezzo a terra, facendoci parcheggiare in un angolo del porto e confermandoci che, l’ispezione avverra’ il mattino dopo. Ci saluta e se ne va.
Cerco di posizionare il camper lungo la banchina del porto, ma era buio e non riuscivo a capire in quale punto del porto fossimo esattamente, non vedendo, inoltre intorno a noi, neppure un’anima. Convinti di passare li’ la notte, stavo accendendo il Gps, per capire dove fossimo e fare un waypoint che, Sayed , l’addetto indiano, preposto a seguirci, ritorna nuovamente e ci dice di seguirlo.
Rimetto in moto e lo seguiamo per piu’ o meno 2 km, raggiungendo la Centrale della Dogana, dove veniamo fatti parcheggiare. Pensiamo quindi di passare la notte li’, dal momento che sti cani, non ci sono ed Anita, inizia a preparare la cena.
Pero’ dopo una buona mezz’ora, ci bussano nuovamente alla porta, chiedendoci anche la Carta di Circolazione.
Passa ancora una ventina di minuti e mentre stavamo iniziando a cenare, ribussano alla porta e ci dicono che l’ispezione avverra’ subito, ma senza cani.
Oddio.. abbiamo pensato, forse avranno capito che siamo veramente dei turisti. Ahhhhh! E ci siamo messi a ridere.
D’altronde, noi li giustifichiamo. Arriviamo dall’Iran, da soli, in traghetto, di notte e con un camper: cosa molto insolita per loro. Cosa avra’ dentro? Tutti gli altri, qui arrivano in aereo. Una qualche precauzione forse l’avremmo presa anche noi, al loro posto.
Bene, dopo un po’ un giovane ufficiale entra in camper e con fare amichevole, guarda un po’ dappertutto. Poi firma il documento di uscita e siamo ..liberi. Ceniamo e data l’ora tarda, ci posizioniamo in un angolo illuminato e passiamo la notte all’interno del porto stesso.
Il mattino seguente, dopo aver chiesto ed ottenuto da un pakistano, intento ad annaffiare il prato, di farci il pieno d’acqua (no drink) ci siamo spostati sulla bella spiaggia di Jumeria Beach. Sdraiatai al sole per molte ore. Solita corsa lungo la spiaggia. Ragazzi.. ci rilassiamo.
Qui intorno alla spiaggia, vi e’ una piccola Moschea e curiosando in giro, abbiamo visto che, adiacente ad essa, vi sono 2 bagni pubblici (quasi tutte le moschee, comunque, hanno i bagni all’esterno) e possiamo anche scaricare la cassetta. Nessuno qui ci molesta. Ci sentiamo tranquillissimi. Ma non e’ piu’ l’Iran. Vediamo sfrecciare potentissime e costose auto e ci siamo pure sforzati di guardare in giro se riuscivamo a scorgere, qualche mezzo “proletario”..beh.. non abbiamo visto, neppure una modesta utilitaria. In pratica,non veniamo piu’ osservati, come nel Paese appena lasciato. Solo alcuni “emiratini”, han prestato attenzione a questo “diverso” mezzo che circola sulle loro bellissime strade, ma nulla di piu’. Insomma, come se fossimo diventati “sceicchi”, pure noi !!…. ah!ah! ah! Adesso, sono i turisti occidentali, invece, ad avvicinarsi, curiosi di sapere che strada abbiamo fatto per arrivare fin li’.
Non abbiamo connessione internet, perche’ vogliamo restare fra gli Emiri, solo una decina, max 15 gg
Il caso negativo pero’ , vuole che qui a Dubai, ma penso anche ad Abu Dhabi , non vi sono molti internet Point o Cafe’ con WiFi free. , (hanno, come da noi, tutti l’internet in casa) e facciamo fatica a trovarne, dovendo girare con un mezzo grande. Dobbiamo recarsi nei colossali Mall (come si chiamano qui i giganteschi Centri Commerciali), ma neppure li’ , tutti i negozi e gli shop interni, danno internet gratis. Come immaginerete, qui si paga dappertutto !
P.S.: Stasera, siamo andati a vederci quello spettacolo fantastico della danza delle fontane, sincronizzate con la musica che si tiene ogni sera sotto il grattacielo piu’ altro del mondo, il famoso Burj Khalifa, che luccicava con tante lucine. Abbiamo assistito all’evento dell’acqua che danzava al suono di “Va’ Pensiero, cantata da Pavarotti… un apoteosi, centinaia di persone che alla fine ha applaudito a piu’ non posso. Chi l’ha visto, conosce la bellezza e l’ unicita’ dell’evento. Solo gli sceicchi potevano spendere tutti quei quattrini, questa e’ la terra dei Paperoni.