Inserito il 30/01/2015 alle: 12:59:00
Da Anita 30gen2015 - Dubai - aggiornamento n. 30
Nella "mia casa", lontana da casa, davanti ad un bellissimo tramonto sul mare di Dubai, desidero soddisfare la curiosita' di chi vuole conoscere le impressioni femminili dell' altra meta' dell'equipaggio.
Premesso che, mentre maciniamo km ci scambiamo opinioni e commenti sui luoghi che ammiriamo, sulla gente che incontriamo e quello che Michele ha fin qui raccontato, non puo' che riassumere un po' l'impressione di entrambi.
Vorrei pero'sottolineare che comprendo, mogli e compagne degli amici camperisti che ci seguono, perche' anche "nonna Anita" sente maggiormente il distacco dagli affetti familiari. Ma la passione per i viaggi e la curiosita' di conoscere popoli e culture sempre diverse e fotografare con i propri occhi la realta' del paese che si visita, mitiga questo distacco.
A mio avviso, penso che non servano i corsi ad altre donne come simpaticamente, mi e’ stato richiesto, ma tanta passione di condividere un viaggio impegnativo e ricco di emozioni...che certamente in molte mie coetanee, potrebbe suscitare paura, dovendo affrontare l’ignoto, ma vi posso assicurare che non ho mai avuto psicologicamente timore di essere in pericolo.
Anche il freddo e la neve che ci hanno accolto in Turchia e’ stato alla fine piacevole, perche’ ci hanno regalato scenari da cartolina. (pero’..io aspettavo al caldo, sotto il piumone mentre Michele cambiava la bombola a – 14 gradi sottozero)
Per quanto concerne l’abbigliamento, soprattutto in Iran, prima di partire ero anch’io un po’ titubante, sugli abiti da indossare.
Il problema, pero’ si è rivelato, semplice. E' bastato un foulard che copriva una parte dei capelli e non ho avuto nessun problema per tutto l'Iran.
Pochi chilometri dall’entrata nel paese, la maggior sorpresa, incece, l'ho avuta nel ristorante dove abbiamo cenato. Oltre a quelle con vestito tradizionale, ho visto diverse donne vestite all’occidentale, con jeans, piumino ed una semplice sciarpa in testa. Proprio come me.
In effetti, come ci ha spiegato l’eccellente amico di Tabriz, piano, piano le donne stanno conquistando una maggiore liberta' nell' abbigliamento in particolare al nord e nelle grandi citta'.
Vivissimo piacere ci creavano poi, le ragazze, molto aperte e desiderose di parlare con stranieri, quasi piu' degli uomini ed in particolare le giovani che parlavano inglese.
Era un continuo, simpatico scambiarci opinioni, senza alcun timore nel farsi fotografare, anzi con evidenti richieste di farsi immortalare con noi. Questa incontenibile necessita’, come ha scritto Michele, di dialogare in un regime chiuso.
Un po' di disagio , l’ho trovato quando, salutando un uomo mi veniva spontaneo allungare la mano, come si usa da noi e vedersela ignorare ....ma, secondo me, bisogna rispettare gli usi ed i costumi di un popolo diverso, anche senza condividerne le regole.
Anche a Dubai, che sto valorizzando, come ambiente sicuro, soprattutto per noi donne, stiamo avendo la processione qui sulla spiaggia davanti al camper, sia da famiglie in vacanza, ma soprattutto da expat,di tutte le razze, compresi i tanti italiani che vivono qui e che sono riusciti a crearsi un futuro, come la bella famiglia di Paola e Maurizio, con i suoi deliziosi bimbi, lei stilista e lui pilota di aerei della famiglia reale . Un’amicizia spontanea, nata da un incontro casuale, in riva al mare, piacevole e friendly che molto incuriositi del nostro tour, si sono offerti di passare una serata assieme a cena.
Nella citta' del lusso per eccellenza, abbiamo scovato piccoli angoli naturali e persone vere con le quali chiaccherare con semplicita' e naturalezza.
Questa citta’ e’ soprattutto una multiculturalita' e lo straniero che vive qui, anche con famiglia, l'apprezza per se' e per i propri figli.
Termino con una toccante nota dei nostri temporanei e stupendi giovani amici francesi che fanno il giro del mondo, di cui Michele vi ha gia’ accennato.
Ieri sera, una delle loro belle bimbe, ha bussato alla porta, dolcemente e mi ha sussurato: " Anita, je te veux dire, bonne nuit, parce que je vais a coucher..." (Anita, voglio darti la buona notte, perche’ vado a nanna) e, vi confesso, come “nonna” Anita, ho pensato subito ai miei dolci nipotini che alla sera mi augurano la buona notte. Beh.. mi sono commossa.
Grazie a tutti per i complimenti e buona serata anche da parte mia.
Anita