Inserito il 17/03/2015 alle: 22:10:31
Da Anita e Michele – 17 Marzo 2015 – aggiornamento n. 41 - Ritorno in Iran
Inossidabili “seguaci” del nostro viaggio in Oman (..pero’.. diciamo la verita’..scrivere “followers” fa piu’ trend”.. n’e’ vero? .. eh! eh! Vabbehhh..…accontatevi ..a me piace dirlo (anche ) in italiano.
Dunque, amici cari, per la gioia, suppongo di molti di voi, ma vi assicuriamo anche nostra.. ieri sera sul tardi, abbiamo ri-poggiato i piedi sul suolo iraniano.
In verita’, penso di esprimere anche il pensiero di Anita nell’affermare che, dopo aver scorazzato sul suolo Omanita per un mese circa, avendo laggiu’, macinato piu’ di 4.500 km e su quello Emiratino oltre 1.000, avendoli poi, girati tutti, da Nord a Sud e da Est a Ovest, dopo circa 2 mesi, pur avendo conosciuto tantissime persone, fra connazionali ed altri ed avendo avuto anche un trattamento ed una ospitalita’ che non ci aspettavamo, sentivamo il bisogno di rientrare in questo straordinario Paese, anche perche’ , pur se ancora lunga, da qui inizia la via del ritorno a casa.
Questi ultimi circa 7 giorni a Dubai, al di la’ della burocrazia che vi abbiamo gia’ spiegato, non abbiamo da segnalare eventi importanti, se non quelli di qualche corsettina sul morbido nastro di tartan, per tenerci in forma, spiaggia al mattino con qualche bagnetto e nient’altro. Insomma relax da turisti Alpitour.. ah! ah!
Non saprei pero’ dare una “motivazione” a quello che ci e’ accaduto l’ultima sera a Dubai.
Per la simpatia che suscitiamo? O forse per l’ammirazione? O forse per mezzi come i nostri, che a Dubai ne circolano pochissimi e vedevamo l’interesse di molti ? E si.. che di auto costosissime la citta’ ne e’ piena. Credetemi, non saprei proprio dirvelo.
Comunque , Christine, ci dice che e’ stata invitata gratis, con i suoi figlioli, al Bikers Cafe’ . Un rinomato ristorante sulla famosa Jumeira Street. Chiede anche a noi, se andiamo con loro. Per pudore, non le avevamo detto che giorni prima, mentre lei era a riparare il suo Camper, eravamo stati invitati anche noi. Ma avevamo lasciato cadere l’offerta.
Non solo, ma una di quelle mattine, avendo dormito col nostro camper, nel comodo parking adiacente, solo per utilizzare una delle poche Wi-Fi libere e senza password che il noto Cafe’ Ristorante ci metteva volentieri a disposizione, ci sentiamo bussare alla porta da due camerieri, di tutto punto vestiti con i colori del Cafe’ che assieme al titolare del Ristorante, venivano a portarci, su due vassoi, una ricca colazione, niente di meno che di quelle internazionali, formata da ogni ben di Dio. Anita ed io, ci guardiamo molto sorpresi, anzi stralunati da siffatta cordialita’ e cortesia, non sapendo come giustificarla, ma abbiamo dovuto desistere perche’ i 3 non hanno voluto sentire ragioni. Con particolare felicita’ abbiamo notato pero’ che, come tutti, ci tenevano anche molto a vedere il camper internamente. Ringraziamo con la nostra consueta cortesia e nel salutarci, il titolare aggiunge che, sarebbe stato lietissimo di ospitarci gratuitamente anche a cena. Imbarazzatissimi, ringraziamo, dicendogli che ci bastava quanto gia’ da loro offertoci con la colazione e che comunque ci avremmo pensato, ma a patto che, sia pur costoso, avremmo preferito alla fine pagare.
Quando pero’ Christine ci chiede, di andare a cena con lei, nell’ultima sera che saremmo stati insieme, Anita ed io ci siamo detti che saremmo volentieri andati, ma che noi, poi, avremmo preferito alla fine pagare.
Bene, ci hanno fatto accomodare in una delle migliori posizioni del Ristorante. All’aperto, nei cui angoli vi erano due grandi Barbecue, superbamente attrezzati e con molto personale, finemente vestito.. gli Chef tutti con il tipico Cubo in testa, i quali, su di un barbecue, grigliavano carne e sull’altro pesce.
Anita ed il sottoscritto, abbiamo preferito il pesce, mentre Christine (che stranamente, assieme ai figli, non mangia prodotti marini) ha scelto una grigliata di carne.
Ovviamente, vi aggiungo che, alla fine, non siamo riusciti a pagare. Nel chiedere il “Bill” , naturalmente il cameriere a noi adibito, si e’ premunito di avvertirci con un sorriso, che non era autorizzato a farci pagare.
Ragazzi .capite...a Dubai .. 5 persone che mangiano gratis. Che volete che aggiunga. E’ proprio come ve l’ho raccontata. Mah.. ancora adesso ringraziamo , ma non capiamo. Abbiamo anche pensato che utilizzino una forma di "marketing" sulla potenziale futura clientela.
E adesso, mettiamo pure in conto che qualcuno di voi, simpaticamente ci ricamera’ su. Capiamo.. d’altronde raccontiamo proprio tutto e questo si presta bene a farci il.. fondo schiena.. ah!ah!
Ora pero’ vi parlo della partenza da Dubai.
La sera prima, siamo andati a dormire nel parcheggio esterno a Port Rashid, per poter essere pronti alle 7,00 del mattino alle lunghe pratiche per l’uscita dagli Emirati.
Ci alziamo molto presto. In verita’ ,dormiamo poco.
I molti camions che andavano e venivano, con i vari autisti pakistani, indiani, bengalesi, ecc. ecc che allegramente se la contavano su, ci han fatto spostare un paio di volte, ma alla fine.. sapete com’e’..non si dorme. Vabbeh.. fa parte del viaggio.
Alle 7 poi, aspettavamo l’Agente marittimo, che avrebbe dovuto obbligatoriamente essere presente ed accompagnarci all’interno del Porto, ma egli si presenta un’ora e mezzo dopo.
All’arrivo, l’agente, velocemente richiede il Pass nell’ufficio predisposto per poter entrare nell’area del porto e mi chiede di lasciare Anita in sosta, nell’Ufficio a lato dell’entrata e di seguire col camper la sua auto per circa 1 km e mezzo, all’interno della citta’ marittima. Lo seguo, ma arrivando al Gate, il personale della Security, pretende di timbrarmi il Carnet per farmi accedere. Mi oppongo, chiedendogli se conoscono quel documento. Mi rispondono di no. Glielo spiego ed anche l’Agente che mi accompagna, glielo spiega in indiano, essendo, suppongo, anche loro del Kerala.
Uno di questi, penso il Capo, si convince e mi mette il timbro di entrata nella “City Marittime” su di un foglio di carta qualsiasi . Finalmente entro ed arriviamo di fronte all’ufficio, dove debbono veramente timbrarmi il Carnet. Entro e li’, ho un po’ di fortuna in piu’, perche’, consegnando il Carnet, mi viene incontro un Ufficiale della Finanza degli Emirati che mi porge la mano e mi chiede se sono quel Signore che giorni prima, un suo Alto Dirigente l’aveva contattato. Gli rispondo di si e lui, sorridendomi, mi dice che si occupera’ del caso.Lo ringrazio.
Dieci minuti dopo avevo il Carnet timbrato e l’agente, mi indica di seguirlo sotto nave.
Arrivati sotto il Ferry, realizzo subito che non sarei mai potuto salire a bordo col camper. Il ponte, dalla nave alla banchina, faceva letteralmente una discesa ed una salita ed io mi sarei inchiodato come sul fiume Gambia due anni fa.
L’agente pero’ mi dice che dobbiamo fare in fretta e ritornare subito al Settore “Passenger Departure” a 2 Km. Sposto il Camper in un parcheggio in banchina, lo chiudo e con l’auto dell’agente ritorno a prendere Anita per andare a fare le altre pratiche per l’uscita passeggeri. (ma non sarebbe il caso di farle abbastanza in prossimita'?) Mah… comunque cosi’ e’. Con Anita, passiamo quindi il controllo passaporti, unici ad essere vestiti all’occidentale. Molte le famiglie con donne copertissime in nero, che fanno rientro in Iran per trascorrere il NowRooz iraniano (il Capodanno del calendario dell’Egira).
Alla fine della procedura del timbro uscita sui passaporti, ci han fatto salire su dei Bus e ci han riportati sotto nave.
A questo punto, riaccendo il camper e mi preoccupo di riuscire a portarlo a bordo.
Chiedo al personale iraniano, sempre eccezionale, se possono avvicinare di piu’ il traghetto alla banchina, in modo da eliminare la sacca di discesa e salita. Mi promettono di farlo e cosi’, tirando solo le funi di attracco, avviene. Pur tuttavia, mentre mi avvicino, Anita mi batte su di un lato, avvertendomi, come convenuto, che nonostante tutto, il retro del camper,sta per incastrarsi a terra. Blocco il mezzo, scendo e chiedo se e’ possibile avere degli spessori per alzare le ruote posteriori. Non se lo fanno dire due volte. Trovano e mettono delle assi e finalmente riesco a salire.
Foto di gruppo assieme al personale dell’Hormoz 14 (.. ormai in questo viaggio.. la foto finale con tutti quelli con i quali ci si incontra.. e’ diventata un “classico” . Insomma, qui al posto del biccer de vin, ci si accontenta di una foto, a mo’ di una simpatica “firma” alla fine di un’impresa.. ah! ah! )
Rivolto ai meravigliosi ragazzi che mi hanno aiutato, chiedo chi e’ il Comandante della Nave. Mi rispondono il Sig. Ali’. Coooooosa ..dico io .. Aliii’, ma e’ il mio amico!. Lo stesso comandante dell’andata che mi aveva fatto ispezionare tutta la nave. Perbacco, mi dico, mi aveva detto che non ci sarebbe stato piu’ su questa linea. Chiedo dov’e’? Mi rispondono che sta riposando.
Ok, dico non disturbatelo. Ma non e’ stato cosi’ .. Sono corsi tutti a svegliarlo, avvertendolo che erano arrivati i suoi amici con il “Karavan”.. cosi’ mi ha poi confidato Ali’.
Il bravo Ali’ , dopo e’ venuto a passare un po’ di tempo sul nostro camper. Ragazzo eccezionale, (28 anni!) ci siamo raccontati di tutto e di piu’. Bella esperienza. Laureato, ha studiato in Germania e si vedeva..con quale poco formalismo.. trattava …tutto.
Ma il traghetto non partiva all’orario stabilito e quando chiedevo al personale il perche’ mi rispondeva che non si poteva, perche’ l’autorizzazione dall’Autorita’ Portuale, non arrivava.
Era trascorsa piu’ di un’ora da quando ero salito col camper sul traghetto, in attesa della partenza, quando si ripresenta l’Agente marittimo che mi aveva accompagnato e mi prega di seguirlo a piedi, con il Carnet ancora in Dogana perche’ rivogliono vederlo. Gli chiedo per quale motivo, se e’ tutto a posto e mi hanno messo il timbro di Uscita. Mi risponde che non sa il motivo. Ok, prendo il Carnet, dico ad Anita di non preoccuparsi e lo seguo. Arriviamo in Dogana e consegno il Carnet ad un funzionario che me lo chiede, pregandomi di attendere in sala e sparisce in un altro ufficio, forse da un altro suo Superiore.
Mi preoccupo un po’, pensando che possano appormi altri timbri e crearmi dei problemi al rientro in Italia.
Mentre mi sto chiedendo cosa sta succedendo e perche’ sono stato richiamato, con il camper gia’ a bordo, ecco che vedo ritornare quel funzionario che mi riconsegna con un sorriso il Carnet e mi dice: tutto Ok e che posso ripartire. Tiro un sospiro di sollievo.
L’Agente marittimo anche lui in attesa, mi saluta e ritorno da solo sulla nave, restandomi pero’ il dubbio del perche’ del richiamo. Boh.. penso che fanno i soliti pasticci ..valli a capire.
La nave nel frattempo, ha accumulato ancora quasi 2 ore e 30 minuti di ritardo e salpa verso le ore 13.
Giungiamo purtroppo verso le 20 in Iran. Orario in cui gli uffici doganali sono chiusi. Lasciamo il camper sulla nave,scendiamo dal traghetto,salendo su di un piccolo bus , assieme agli altri e ci portano anche qui, ad un km di distanza , nell’Area “Arrivo Passeggeri”.
In questo luogo,la Polizia iraniana, ci timbra il passaporto per in entrata ed essendo solo il nostro mezzo a dover fare dogana il mattino dopo, ci dicono di tornare a piedi al camper sulla nave, ma entrando stavolta dalla Porta Centrale del Porto. Obietto che presentandoci di notte e da soli, potrebbero anche non farci entrare. Ci assicurano che non avverra’. Infatti arrivati, cola’, la Security ci blocca. Spieghiamo che bla. bla. .. abbiamo abbandonato il nostro camper sulla nave, perche’ la dogana e chiusa, allora ci dicono che dobbiamo andare a dormire in hotel e tornare domattina.. Diciamo che non e’ cosi ecc. ecc. Un bailamme.. ma sempre in modo molto calmo e gentile. Non bisogna arrabbiarsi. Loro fanno il loro mestiere e’ l’organizzazione, caso mai a funzionare cosi’ e cosi’.. Vabbeh..
Penso che, a questo punto, solo Ali’ puo’ aiutarci e mentre cerco di contattarlo, poverino, era gia’ stato messo al corrente del qui pro quo e si stava precipitando a.. salvarci.. ah! ah!
Infatti arriva poco dopo e quando la security vede con quale modo friendly ci saluta, gli fa a sua volta il saluto e ci lascia entrare. Viva Ali’.
Poi, dopo aver chiamato la security nuovamente e fattoci sistemare in un angolo tranquillo del porto per passare la notte, siamo andati assieme a fare un giro per Bandar Lengeh, poiche’ dovevo riattivare anche la lentissima Sim internet.
Stamattina, grazie al fatto che molti in Dogana, ormai ci conoscevano, in meno di un’ora, eravamo col Carnet timbrato e fuori dall'area portuale.
Il problema nostro adesso, e’ il caos che si scatenera’ fra 2 giorni, all’ inizio del Capodanno iraniano. Tutto chiuso e traffico alle stelle, ci e’ stato riferito. Per quasi 2 settimane di vacanza. Altro che i ns/ striminziti 2 o 3 giorni.
Qui, ora, di fianco a noi, in questo bel parchetto sul mare, di un paesello al sud dell’Iran, cioe’ Bandar Lengeh, stanno sparando “botti” che sembra Piedigrotta. Tutti i Capodanni , sono uguali.
..ma domani e’ un altro giorno e decideremo dove proseguire.
Ragazzi.. penso di aver terminato quest’altra Telenovela del viaggio.
Spero ora voi possiate divertirvi nel leggerla e prepararvi a venire a frotte ad effettuare questo viaggio... ah! ah!
Un caro saluto a tutti e la nostra consueta buonanotte dall’Iran
Michele e Anita