Inserito il 20/03/2015 alle: 22:36:42
Da Anita e Michele – 21 Marzo 2015 – aggiornamento n. 42 - da Shiraz in.. Iran
Grandi “esegeti” del camperismo italiano….ahahhhhh! …Vuoi vedere che stavolta l’ho… sparata proprio grossa..eh! eh!
In realta’ se seguite noi, proprio “esegeti” non lo siete..ah! ah!.. Vabbeh.. facciamo finta che siete tutti dei grandi cultori del diritto camperistico (…immagino, adesso una grande esplosione: 43mila persone che mi sotterreranno con una….risata…ah! ah!. Ok. Accetto. Va bene cosi’..era solo per iniziare col buon umore, dopol’adrenalina che vi sto per raccontare..
E’ d’obbligo una premessa, per meglio inquadrare di quali eventi do’ testimonianza, anche se suppongo lo abbiate gia’ capito. Nei miei aggiornamenti, avrete notato che, essendo gia’ prolisso (uno anonimo, mi ha gia’ scritto: ma ..Michele .. quanto scrivi! E chi vuoi che perde tempo a leggerti..(?) . Incassato pure questo, volevo dirvi che in realta’ non riesco, tuttavia a raccontarvi proprio tutto.
Un po’ perche’ credetemi, a volte sono stanco ed un altro po’ per non rischiare che al posto di quelle “e-mail”, mi possano arrivare anche delle…scarpate..ah!ah! Scherzo.
Siccome mi piace (anche) scrivere (sia pur da far.. pena..) (.. ve n’eravate accorti? eh! ).
Cerchero’ quindi di accontentare tutti e passo a scrivervele a… “pillole” , ma non riesco proprio a fare ogni volta un libro di ogni aggiornamento. Il resto poi, lo racconteremo in Italia,davanti ad un buon bicchier di vino.
Prima della partenza per LAR, al pomeriggio siamo andati a trovare “Mohammed”, il Responsabile dell’azienda in cui svariati camions con cisterne, vanno a caricare l’ acqua che, a loro volta distribuiscono nei vari paesi, essendo il sud dell’Iran, come avevo spiegato, carente di questo bene primario, per salutarlo e fare il pieno del serbatoio. (Anche qui baci e abbracci, ma capendoci solo a gesti, con una simpaticissima persona che, pur supponendo possa essere uno bravo con la chitarra, avendomi mostrato una sua foto, spiaccica solo arabo e farsi).
Alla fine, ritorniamo sul lungomare per passare la notte.
Catalizzando, come sovente accade, la curiosita’ e l’interesse delle molte coppie o famiglie che venivano a fare una passeggiata ed anche a fare i bagni, naturalmente tutte completamente vestite, sia donne che uomini a dimostrazione che il sud non e’ Teheran o Isfahan. Una famiglia, formata da un Signore anziano, le 2 donne rigorosamente velate che si erano immerse, ancora bagnate ed un giovane, il figlio (o il genero ?) con una folta barba, l’unico del gruppo che parlava un po’ d’ inglese, dopo il “salam” mi dice: ..conosci chi e’ Khomeini? Io sono un suo seguace (!?). Good for you ! (Buon per te!) Gli rispondo io, senza aggiungere altro. E mi chiede se so perche’ le donne sono vestite in nero ed inizia quindi a farmi un sermone per dirmi, pur sempre in modo pacato, che le donne, secondo lui e’ giusto che siano vestite cosi’ in quanto il profeta..bla.. bla..bla.. (..forse avendo visto Anita che prendeva il sole, avendo solo il velo in testa, pur avendo pantaloni e maglietta a maniche lunghe).
Con molta pacatezza, ma altrettanta fermezza, lo blocco, dicendogli subito: I respect your opinion, but I don’t like that women do not have the freedom to dress at will.. ecc.ecc. (Rispetto la tua opinione, ma a me non piace che le donne non hanno la liberta’ di vestirsi a proprio piacere).
Capisce subito che non siamo in linea, ma sposta il discorso sull’islam in generale.
A questo punto, capiamo che trattasi di uno leggermente “ortodosso” che si era avvicinato per imporre il suo credo e lo blocco definitivamente, dicendogli che sono li’ per ammirare il suo bel paese e non amo parlare di altro. Gli stendo la mano, sempre col sorriso, per fargli capire che desideriamo restare in relax. Comprende, ci salutiamo e si allontana con tutta la sua troupe.
Ok. Si fa buio. Restiamo sul lungomare. Verso le 19, sentiamo bussare alla porta. Apriamo. E’ la “police” che in farsi, capiamo solo che vogliono vedere i passaporti, ma nessuno di loro parla inglese. Glieli porgiamo col sorriso. Il “capo” li apre, ma vediamo che li sta leggendo capovolti, poi si accorge e gira i passaporti nel verso giusto ed inizia a sfogliare le pagine, abbastanza velocemente (senza, secondo noi, capirci molto, dal momento che ci chiede di che nazione siamo) .Gli diciamo di essere italiani e ci dice: good! Ci salutano e se ne vanno.
Verso le 23, 00 sentiamo bussare nuovamente alla porta. Anita gia’ dorme. Apro. E’ ancora la “Police” che m’invita a spostarmi da li e di seguirli, perche’ suppongo io, li’ vicino, da un’ora hanno iniziato a sparare petardi e botti di Capodanno.
Faccio gesti nel pregarli di aspettare 5 minuti per prepararmi. Una Toyota con 4 militari mi aspetta. Li seguo per circa 5 km e mi portano davanti alla loro Caserma, ma e’ sulla strada. Esce nel frattempo un agente dalla caserma e finalmente parla inglese. Gli dico che per il traffico del NowRuz, non riusciremo a dormire. Chiedo di spostarmi su di una piazza o in una strada meno trafficata. Acconsente e lo seguo, portandoci sempre su di un’altra strada, ma piu’ tranquilla. Passa di li’ anche il Sindaco di Bandar Kong ed i militari me lo presentano. Vorrebbe vedere il camper, ma gli dico che la moglie sta dormendo. Capisce, mi saluta e vado finalmente a dormire. Abbiamo fatto quasi la 1 di notte.
Il mattino dopo, partiamo per Lar , 300 km di pessima strada. Giunto a Bastak, 165 km dopo la partenza, mi fermo in quell’aziendina per ricaricare la bombola, come all’andata: Stavolta 4 euro. (l’altra volta ho pagato 2 euro, solo perche’ ero con un iraniano. Come sapete qui vige sempre , l’anacronistico doppio prezzo, uno per i locali ed il doppio per gli stranieri, pero’ costando poco, non ci si fa caso).
Giunti a Lar, con Anita decidiamo di proseguire per altri km, ma comunque di fermarci prima del buio.
Quindici km circa, dopo Lar, c’e’ un’area di servizio e vedendo anche camions in coda, decido di accodarmi per fare gasolio (..qui al sud, alcune aree di rifornimento, hanno solo benzina e bisogna sempre fare gasolio, quando si trova!)
Faccio il solito pieno. Pago appena 4,50 euro per 47 litri e riparto.
Compio circa 10 km e purtroppo, vedo accendersi nuovamente il segnale del cruscotto dell’EODB, lo stesso che, piu’ di 2 mesi e mezzo fa, si era acceso ad Ancona, prima dell’imbarco.
Mi sposto subito sul primo spazio libero che trovo a lato. Spengo il motore per qualche minuto e lo riaccendo, ma la spia rossa resta accesa.
Spengo ed attendo qualche minuto, ma nel frattempo inizia a piovere forte. Capisco che in quelle condizioni, non posso proseguire e decido di tornare indietro. Anita pensa che abbiano potuto darci un gasolio con dell’acqua o sporco. Le dico che non penso sia il gasolio, perche’ c’erano molti mezzi che facevano rifornimento e vediamo che nessuno e’ fermo.
Faccio i 10 km per ritornare all’area di rifornimento e per chiedere di un meccanico. Il Signore che mi ha fatto il pieno, mi garantisce che non c’e’ acqua nel gasolio e mi aggiunge anche che li’ meccanici non ce ne sono. Dico ad Anita che, a questo punto, bisogna tornare a Lar e rifarci i 15 km, per cercare qualche meccanico e sperare di farcela, anche perche’ ci sono delle salite ed il mezzo inizia ad andare a tre cilindri.
Il cielo e’ ormai quasi buio, ma si vedono nere nubi di pioggia. Mi avvio ed inizia a scatenarsi un finimondo di pioggia torrenziale.
Attacco la prima salita e vedo che il camper arrivando in cima inizia a far fatica. Accendo le doppie frecce, perche’ il traffico e’ intenso ed intendo segnalare che ho difficolta’. Viaggio a 20 all’ora e con fortuna riesco a superare l’altra salita. Ormai ce l’ho fatta, davanti a me, fino a Lar, c’e’ solo discesa.
Intanto continua sempre a diluviare, mentro entro in Lar Nuova. Per la forte pioggia, i tergivetro, arrancano anche loro ed io non riesco a vedere bene la strada. Inbocco una via e vedo a destra un negozio con dei motorini in vetrina. Mi fermo. Scendo e chiedo cortesemente , dove potrei trovare un meccanico. Il titolare non parla inglese, ma capisce “mecanic (in farsi penso si dica lo stesso). Non sa come spiegarmelo, quindi, come fan tutti gl’iraniani, bonta’ loro, chiude la bottega, lo faccio salire e mi accompagna dal meccanico.
Mi porta in una via ed egli scende, rivolgendosi ad un Signore che e’ in una officina, fra molti motorini e auto. Costui, mi si avvicina sorridendo, ma anche lui non parla inglese.
A questo punto, tiro fuori il mio Smartphone ed avendo caricato la lingua Farsi nel traduttore offline, gli scrivo il problema nella sua lingua e glielo faccio leggere. Capisce. A gesti gli indico di ascoltare il motore il che va a 3. Piove forte ed evidentemente non riesce a sentire. Mi fa segno di entrare in Officina col mezzo per ripararci dall’acqua. La porta e’ pero’ stretta e devo chiudere gli specchi laterali.
Riesco finalmente ad entrare, senza danni, ma piove anche in officina. Mi fa spostare in un angolo, affinche’ almeno la parte anteriore del mezzo, resti coperta. Nel frattempo mi fa capire che il mezzo e’ un diesel e che lui, lavora e conosce solo quelli a benzina. Mi aggiunge pero’: No Musquin (..che per quel poco di farsi che ho nel frattempo acquisito, significa : No problem). A gesti mi fa capire pero’ che vuol guardarci dentro lo stesso. Sono titubante, ma non ho alternative. Gli apro il cofano del motore e vedo che inizia a smontare il carter che chiude la parte elettrica degli iniettori. Ho un leggero brivido di freddo.
Scrivo il mio nome e chiedo il suo, traducendoglielo nella sua lingua. Hassan, mi dice. Bene, non so perche’, ma m’ispira fiducia col suo sguardo tranquillizzante e sempre sorridente. Spero che basti. Devo comunque avere fiducia in quest’uomo e lo lascio proseguire. Anche a gesti, cerchiamo di intenderci e gli traduco, che per prima cosa dobbiamo identificare il cilindro e quindi l’iniettore che non funziona. Capisce (w la tecnologia!). Inizia a staccare i contatti dell’iniettore Uno. Ci piove ancora un po’ addosso, ma fa niente. Il camper fa fatica a prtire. Inserisce la presa sull’Uno e passa all’iniettore Due ed il camper funziona a tre. Mi fa segno che e’ quello. Realizzo subito che e’ lo stesso iniettore sul quale anche ad Ancona mi hanno cambiato il capicorda circa due mesi e mezzo fa.
Hassan nel frattempo, cerca di vedere se arriva corrente all’iniettore e fa un ponte con un improvvisato filo, che crea lui. Lo aiuto. La corrente arriva. Mi indica quindi che e’ l’iniettore che non funziona, ma mentre inserisce nuovamente la presa sull’iniettore e la spinge bene a fondo, notiamo che il Quarto cilindro, inizia nuovamente a lavorare. Sono col fiato sospeso. Hassan, toglie nuovamente la presa dall’iniettore e con una pinzetta, schiaccia leggermente il capicorda. Reinserisce la presa ed il quarto cilindro inizia a rullare perfettamente ed il bravo meccanico, mi fa segno ok !. Lo bacio in fronte. Sono euforico. Posso solo pensare quindi che, ad Ancona, il capicorda che mi era stato sostituito, non era stato stretto bene e dopo la pessima strada fra Bandar e Lar, non faceva piu’ un adeguato contato sull’iniettore. Altro non saprei pensare.
Incredibile, un meccanico di motori a benzina, ma molto pratico, cioe come quelli che una volta c’erano anche da noi, in una fatiscente officina che mi scopre la magagna. Non ho parole.
Non finisce qui, gli dico (pardon..gli scrivo) che anche se la luce sul cruscotto non si spegne, posso andare tranquillo. Lo faro’ alla prima officina italiana. Mi fa capire di aspettare. Dopo poco, arriva un altro Signore che stavolta parla inglese e mi dice che e’ un tecnico e lavora a Dubai alla Toyota. L'aveva chiamato nel frattempo, Hassan. Ha lo strumento diagnostico e mi chiede l’anno del motore. Sempre piu’ incredibile, penso io! Ha il software anche del Ducato e mi resetta la luce del cruscotto.
Non ci posso credere. Servizo completo fra gente eccezionale in un ambiente terribile. Chiedo di pagare ed Hassan mi dice “Welcome” . E no! Dimmi quanto ti devo, gli scrivo. Lui sorride. Dopo un tira e molla, mi chiede il controvalore di ..12 euro ! Capite: 12 euro! per farmi ripartire.
Povero Hassan, interamente fradicio d’acqua , ma sorridente, in un’officina che galleggiava.
Come si possono dimenticare queste esperienze?
Ora siamo a Shiraz ed il camper per altri 365 km e’ andato perfettamente e continuera’ a farlo.
Ne sono sicuro! Ho la parola di Hassan!
La nostra piu’ cordiale buonanotte da questo popolo che non smette di sorprenderci.
Michele e Anita
P.S.: un particolare grazie ai nuovi post di amici che leggiamo in queste ultime pagine, per le lusinghiere frasi nei nostri confronti. Ma vi preghiamo. non esagerate. Stiamo solo raccontando cio’ che accade in un magnifico e fantastico viaggio. Nulla di piu’. Comunque, grazie infinite per il sostegno.