Inserito il 31/03/2015 alle: 01:05:39
Da Anita e Michele 30mar15 aggiornamento n. 46 da …nonvelodiciamo….ah! ah!
Pinotto, Sandvik, Robocop, Cruiser, Pascia2, brighela, Alexf, Giorgio e Peppa, Odysseus, simo il 4, Justonfree, Jana, Gordo57, galelo, paraca44, Juanin, Federthago, mberta, Paul747, massimoconhymer, ful5, Baimar, Katia74, Maupensa, Bafomax, Ciarliromeo, 5457, fcitta, marocco.. ( e ci scusino tutti gli altri)
CI AVETE VERAMENTE COMMOSSI!
Abbiamo voluto scrivere tutti i vostri nickname, almeno quelli che hanno scritto nelle ultime 2/3 pagine dal nostro, chiamiamolo “commiato” , per dimostrarvi che abbiamo letto tutti, ma proprio tutti i vostri Post e non solo una sola volta e le calorose parole di ringraziamento che ci avete voluto rivolgere e ci siamo commossi, si, non siamo arrivati ai “lucciconi”, ma poco ci mancava e non volevamo credere che potessimo arrivare ad appassionare tanti conosciuti e virtuali amici per un semplice viaggio, sia pur lungo e faticoso e nell’immaginario collettivo, avventuroso e poi con un finale commiato far quasi “soffrire” qualcuno, per la mancanza del periodico: “qui Anita e Michele che vi parlano, pardon che vi scrivono.. da..”
Ebbene si, ci avete convinti, siamo stati coilpiti da un senso di colpa e cercheremo di ristabilire per quanto possibile e sia pur per i pochi giorni che ormai ci dividono dal rientro, quello spirito dei giorni passati, facendovi nuovamente alzare nell’ancor freddo mattino, in pigiama, con o senza papalina, mentre degustate il caffe’ o fate colazione.. ed accendere il computer o il tablet o lo smartpone per leggere quelle sciagurate sciatterie dei due fuori di testa.
Il nostro desiderio e’ quello di poter rientrare entro Pasqua e poterci dedicare ai nostri affetti, figli e nipotini, anche perche’ dopo piu’ di 3 mesi di assenza, ci reclamano.
Allora iniziate a gioire o soffrire con noi, partendo ancora dall’Iran.
Dopo aver visitato Kerman, abbiamo tirato, a tappe, avendo gia’ visitato Yazd, Kashan, ( non e’ interessante) Qom,( al di la’ della grande Moschea c’e’ ben poco) ed abbiamo volutamente by-passato Teheran. Causa il NowRooz (anche se ci hanno detto che forse e’ il periodo migliore per visitarla..ma, credeteci, pensiamo sia una citta’ troppo caotica e poi non e’, a nostro avviso interessante.. a parte Palazzo Golestan e 2 Musei.. ma soprattutto un vero dramma per trovare parcheggi adeguati al nostro mezzo, peggio che a Isfahan. Abbiamo quindi pensato che potrebbe essere l’occasione per un’altra volta.
Abbiamo preferito andare a Soltaniyeh, ma le indicazioni locali sui cartelli , scrivono Soltanieh, che significa “Citta’ dei Sultani” (e siccome in Oman mi vestirono da Vice Sultano..ah! ah! non potevo mancare a questa visita..scherzo naturalmente. ..) a vedere il “ Dome” cioe’ la grande Cupola del re Mongolo (molto bella se le venisse fatta l’adeguata manutenzione)
Brevemente vi accenno a questa cittadina, ma come e’ nostra consuetudine, preferiamo che gli approfondimenti, chi lo desiderasse, potra’ farli meglio di noi, su autorevoli guide.
Soltanieh, dice la storia, fu rasa al suolo da Tamerlano, ma che risparmio’ quell’opera d’arte,chiamata “Mausoleo di Oljeiutu” fatta costruire dal un Sultano Mongolo, Oljeiutu appunto, che pare cambiasse religione, come i divi cambiano le mogli. Sembra pero’ che avesse anche lui molte “concubine”. Beato lui.
E’ comunque un’opera, catalogata dall’Unesco “ Patrimonio dell’Umanita” e merita di essere vista.
Ora pero’, scritte le cose serie anzidette, vi raccontiamo, quello che, a nostro avviso, a voi tutti affascina di piu’( ci farebbe piacere attendere smentite o conferme) e cioe’ come vi scioriniamo le nostre avventure.
Si, lo ammettiamo, a noi, piace scrivere di piu’ dei piccoli o grandi eventi, arricchendoli di particolari e o aggettivi, che forse permettono di “entrarci” nell’evento e quindi a volte di immedesimarsi, quasi parteciparvisi.
Ci piace anche usare autoironia, scherzare su noi stessi, fare in modo da non prenderci sul serio.
La relativa drammaticita’ di alcuni eventi, descriverli e viverli in modo naturale, tanto accadono sempre in un viaggio
Insomma ci sforziamo di rendere piacevole, cio’ che in molti avrebbe potuto creare reazioni diverse.
Anche fatterelli direbbero a Napoli, ma sempre situazioni realmente accadute.
Ed allora vi narriamo questo.
I simpatici ragazzi che “dirigevano il traffico” con tanto di palette, intorno al Mausoleo di Soltanieh, dato soprattutto l’affollamento del NowRooz, mi hanno fatto spostare il camper, diverse volte, in vari posti sulla strada (non esiste un vero parcheggio), ma non mi sembravano molto coordinati fra di loro, forse volontari, non saprei.
Fatto sta che io obbedivo ad uno, ma poi arrivava un altro e mi faceva cambiar posto e cosi’ per una buona ora.
Con un po’ di malizia, debbo pero’ pensare che ognuno di loro, lo facesse per darci la miglior posizione visuale sul Mausoleo. Insomma un quasi “eccellente” benvenuto. Tanto che al terzo o quarto spostamento , ci hanno piazzato proprio frontalmente al Mausoleo, a mano a mano che i posti venivano liberati da altre auto, dicendomi sempre “No Musqel, No Musqel , messer “(No problem, Signore) . Io obbedivo. Pero’ questo “No Musqel, non e’ piaciuto ad un ristoratore che si e’ visto piazzare un cosi’ grosso “tabernacolo” come il nostro camper , proprio davanti al suo negozio. Al che’, il pover’uomo, lo vedo mollare tutti i pollastri che stava grigliando e, con il tubo da chef in testa, che si mette pure lui a dirigere il traffico , ovviamente per farmi nuovamente spostare. In pratica per una buona ora siamo andati avanti ed indietro a fare manovre. Era quasi diventata una scena comica..in realta’, ci siamo divertiti.
Ovviamente alla fine, quando han deciso che li’ potevamo passare la notte, si sono affrettati tutti a correre, in qualita’ di premio, per vedere la “novita” del nostro mezzo.
Nell’area del Mausoleo vi era un piccolo “book fotografico”, mi pare di aver capito, nel quale 2 donne, in scintillanti costumi azeri, di cui una con una brocca sulla spalla, penso simulassero le “portatrici d’acqua, essendo quest’area dell’ Iran, molto agricola.
Lungo il Mausoleo, poi, altre tende nelle quali, in alcune, esponevano artigianato locale ed in altre, pentoloni enormi che bollivano chili di montone.
E’ inutile aggiungere che a queste feste, la partecipazione e’ prettamente locale. Turisti occidentali, non ne abbiamo visti.
Il mattino dopo (notte molto fredda, abbiamo dovuto accendere la stufa, Soltanieh e’ a quasi 1700 mt di altezza e per fortuna, nulla e’ ghiacciato), siamo ripartiti per Tabriz.
Per strada,siccome stiamo risalendo ed il freddo si fa ancora sentire, pur essendo a fine marzo, per strada, ci siamo fermati per fare rifornimento di gas. Lungo le strade dei paesi che si attraversano, diversi negozi in esposizione sul davanti, mostrano appositi supporti di ferro,con bombole del gas capovolte che ricaricano o altre bombole o bombole di auto per autotrazione (anche qui vi sono auto che vanno a gas).
Pratica pericolosa e vietata da noi, ma qui, vedo, governano la cosa con molta naturalezza. Mi fermo davanti ad uno di questi e chiedo innanzitutto se parla un po’ d’inglese, per dirgli se puo’ caricarmi un tot di kg di gas. Il titolare, minuto, bassino di statura, abbastanza calvo, tutto indaffarato a travasare bombole, mi guarda un po’ sorpreso per l’idioma con il quale mi ero rivolto a lui, mi sorride ed inizia a parlarmi in azero, nemmeno in farsi (la zona nord dell’iran e’ abitata da azeri e di origine turca). Non capisco nulla. Mi veniva di parlargli “ ques cos de milanes” , (molto arioso..ah! ah!) come mi suggerisce l’amico Giorgio, ma ho preferito prenderlo per mano e portarlo al camper. Aprirgli il gavone e mostrargli la bombola del gas, facendogli gesti per fargli capire che avevo bisogno di gas e con le mani mostrargli 6 dita per i kg che desideravo venissero travasati.
Vedo il buon uomo un po’ frastornato,nel vedere 2 bombole in posizione verticale e si dirige subito davanti al motore del camper e con l’orecchio ne ascolta il rumore, essendo esso ancora in moto e subito col dito, sorridendomi, mi fa segno di no, aggiungendo a parole ..gasoil..gasoil. ( In Iran non dite alla pompa che volete “diesel” o nafta”, pochi capirebbero, dite “gasoil”, capiscono tutti) . In pratica aveva capito che io volessi il gas per il mezzo.
Lo faccio accomodare e gli mostro i fuochi della cucina. Capisce e resta estasiato dell’interno e quasi non scendeva piu’. Smonto la bombola e gliela porto. Nel frattempo si ferma un Suv. Scendono 3 persone, giovani, che si rivolgono a lui per qualche motivo, ovviamente in azero. Ci salutiamo e solo uno di loro parla inglese. Il buon uomo nel frattempo, apre la mia bombola ed inizia a far uscire un flusso forte di gas all’aria aperta il gas. In pratica me la sta svuotando. Lo blocco subito e chiudo la bombola. Gli faccio nuovamente segno che deve riempirmi solo 6 kg. Non capisce. Mi metto la mano sulla fronte, a mo’ di riflettere come farglielo comprendere. Realizzo e mi rivolgo al giovane col Suv, appena arrivato, che parla inglese, nel frattempo piu’ distanti che parlottavano fra di loro e gli spiego cosa vorrei e di farsi cortesemente interprete nel volerlo tradurre nella sua lingua all’amico delle bombole. Come sempre, l’iraniano, mi dona la sua massima disponibilità ed a questo punto poggio la bombola sulla bilancia da 8 euro che porto dietro e gli faccio segno che il peso totale non deve superare max i 21 kg. Ora pero’ erano diventati quasi 7 i kg, da caricare, dopo quello sfiatatoio.
Il buon uomo alla vista della bilancia e forse non essendosi mai pesato da sempre o da molto, toglie la bombola e gli salta sopra. Pesa appena 62 kg. Peso leggero. L’amico che parla inglese pure lui vuol pesarsi, ma e ‘ un po’ cicciottello e la bilancia arriva a quasi 102 kg. Gli altri due, credo, in azero lo sfottono, lui se la ride. Poi si pesano anche loro. Insomma ho fatto un’opera .. sanitaria.. il controllo del peso.
La bombola viene riempita, ma la sorpresa arriva adesso. Il buon uomo si rifiuta di farsi pagare. Ci risiamo penso io. I 2 euro li ha voluti pagare il Signore del Suv che parlava inglese. Ringrazio, solite foto, n. telefonici ed email che ci siamo scambiati e ripartiamo per raggiungere Tabriz, l’Elgoli Park.
Per strada vedo dai retrovisori, che mi segue un’auto della Police per diversi km. Poi tutto ad un tratto, nel superarmi, mi fa segno di accostare. Accosto, scende un policeman e con un sorriso, chiede se parliamo inglese. Facciamo gli gnorri, avendo capito che ci hanno fermato, per gli stessi motivi delle altre 7 fermate precedenti, fatteci durante il Nowrooz, cioe’ quella di vedere il mezzo. Diciamo solo “.. no ..italiano.. “allora per poter giustificare la fermata, ci chiedono i documenti e la carta verde.. facciamo finta di non capire e gli diamo i passaporti..li guardano velocemente, un po’ dritti un po’ capovolti (immaginiamo anche stavolta, senza capire molto) ce li consegnano e ci dicono di proseguire.
Discoli, ci siamo detti.
Ora pero’ qui e’ la 1, 32 si notte. Sta piovendo a dirotto.. avremmo molto altro da scrivere, ma lo faremo “a la prochaine”..la prossima volta.
Un caro e commosso abbraccio a tutti. I giorni prossimi saranno tutti di viaggio.
La nostra piu’ cordiale buonanotte a tutti i sognatori .. nostri amici.
Michele e Anita