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Turchia e passaporto

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sergiozh
sergiozh
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Inserito il 07/10/2018 alle: 02:52:56
Anche in questa come nella mia: turchia piu' pericolosa di grecia.

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juanin
juanin
27/02/2010 1188
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Inserito il 07/10/2018 alle: 09:45:38
In risposta al messaggio di sergiozh del 07/10/2018 alle 02:52:56

Anche in questa come nella mia: turchia piu' pericolosa di grecia.
La Turchia, che ho visitato nel 2014, è uno dei paesi più sicuri, ospitali e friendly che abbia mai visitato. Ritornerò l'anno prossimo per visitare la parte centro orientale. Per entrare basta la carta di identità ed il certificato di proprietà del camper. É un paese fantastico pieno di storia e con paesaggi stupendi. Credo che chi visiti la Turchia gli rimanga il mal di ..Turchia. Per quanto riguarda la sicurezza, di solito il ministero degli esteri esagera nella classificazione della pericolosità. Se fate un giro sul web, molte agenzie di viaggio camperistiche hanno in programma la Turchia per cui se avete qualche piccolo timore ci si può unire a loro. Io vi suggerisco di farla in solitaria o al max in due equipaggi in quanto si riescono a vedere molte più cose che con i giri organizzati . Io ci sono rimasto un mese e l'anno prossimo mi organizzerò per un periodo forse anche più lungo in quanto c'è moltissimo da vedere.
Chissà che non ci incontriamo là...

P.S. Non perdetevi l'esperienza del bagno turco da fare sopratutto nei paesi e nelle cittadine  e non a Istanbul che sono per turisti. Vicino la moschea blu chiedono circa €.100 mentre il costo normale è di circa € 15-20.
 
Juanin
"Una nazione che si tassa nella speranza di diventare prospera è come un uomo in piedi in un secchio che cerca di sollevarsi tirando il manico"
Winston Churchill

Modificato da juanin il 07/10/2018 alle 09:48:51
18
cruiser
cruiser
22/05/2007 2330
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Inserito il 07/10/2018 alle: 16:09:58
In risposta al messaggio di sergiozh del 07/10/2018 alle 02:52:56

Anche in questa come nella mia: turchia piu' pericolosa di grecia.
Delle due mappe che hai postato, la prima mi sembra più ragionata. Si nota che alcune nazioni hanno diversi colori al loro interno. Ad esempio, la Turchia ha due regioni più scure (una credo sia il Kurdistan).
Interessante e condivisibile la classificazione delle zone caucasiche, tipo Daghestan, Abkazia, Ossezia del Sud (?).
In Ucraina si vede che la zona orientale è più pericolosa del resto del paese.
Cioè, mi sembra che abbia almeno una coerenza.

La seconda mappa ma non la trovo coerente: l'Ucraina è tutta ad alto rischio, allo stesso livello di Iraq, Afghanistan e Somalia, cosa che mi sembra una boiata anche perché ci sono stato in vacanza ad agosto.
Inoltre sembra si siano dimenticati che il sud dell'Ucraina (Crimea, etc.) è da qualche anno territorio russo (e la Russia è di un altro colore).
Anche l'enclave di Kaliningrad a quanto pare non farebbe più parte della Russia.
Il motivo può essere che per alcune nazioni ci sia una classificazione in base alle aree geografiche: ad esempio, Danimarca continentale e Groenlandia (terrotorio danese) hanno diversa pericolosità.

Ma la cosa più curiosa è che la Polonia risulta più sicura della Svizzera...!?
Io lo trovo sorprendente. Tu che abiti in Svizzera, cosa ne pensi?
sergiozh
sergiozh
-
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Inserito il 07/10/2018 alle: 23:35:38
In risposta al messaggio di juanin del 07/10/2018 alle 09:45:38

La Turchia, che ho visitato nel 2014, è uno dei paesi più sicuri, ospitali e friendly che abbia mai visitato. Ritornerò l'anno prossimo per visitare la parte centro orientale. Per entrare basta la carta di identità ed
il certificato di proprietà del camper. É un paese fantastico pieno di storia e con paesaggi stupendi. Credo che chi visiti la Turchia gli rimanga il mal di ..Turchia. Per quanto riguarda la sicurezza, di solito il ministero degli esteri esagera nella classificazione della pericolosità. Se fate un giro sul web, molte agenzie di viaggio camperistiche hanno in programma la Turchia per cui se avete qualche piccolo timore ci si può unire a loro. Io vi suggerisco di farla in solitaria o al max in due equipaggi in quanto si riescono a vedere molte più cose che con i giri organizzati . Io ci sono rimasto un mese e l'anno prossimo mi organizzerò per un periodo forse anche più lungo in quanto c'è moltissimo da vedere. Chissà che non ci incontriamo là... P.S. Non perdetevi l'esperienza del bagno turco da fare sopratutto nei paesi e nelle cittadine  e non a Istanbul che sono per turisti. Vicino la moschea blu chiedono circa €.100 mentre il costo normale è di circa € 15-20.  
...
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sergiozh
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Inserito il 07/10/2018 alle: 23:40:55
In risposta al messaggio di cruiser del 07/10/2018 alle 16:09:58

Delle due mappe che hai postato, la prima mi sembra più ragionata. Si nota che alcune nazioni hanno diversi colori al loro interno. Ad esempio, la Turchia ha due regioni più scure (una credo sia il Kurdistan). Interessante
e condivisibile la classificazione delle zone caucasiche, tipo Daghestan, Abkazia, Ossezia del Sud (?). In Ucraina si vede che la zona orientale è più pericolosa del resto del paese. Cioè, mi sembra che abbia almeno una coerenza. La seconda mappa ma non la trovo coerente: l'Ucraina è tutta ad alto rischio, allo stesso livello di Iraq, Afghanistan e Somalia, cosa che mi sembra una boiata anche perché ci sono stato in vacanza ad agosto. Inoltre sembra si siano dimenticati che il sud dell'Ucraina (Crimea, etc.) è da qualche anno territorio russo (e la Russia è di un altro colore). Anche l'enclave di Kaliningrad a quanto pare non farebbe più parte della Russia. Il motivo può essere che per alcune nazioni ci sia una classificazione in base alle aree geografiche: ad esempio, Danimarca continentale e Groenlandia (terrotorio danese) hanno diversa pericolosità. Ma la cosa più curiosa è che la Polonia risulta più sicura della Svizzera...!? Io lo trovo sorprendente. Tu che abiti in Svizzera, cosa ne pensi?
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Non so quanto pericolosa e' la polonia, non ci sono mai stato.

la prima mappa l'ho presa da un giornale online svizzero che ogni anno la pubblica, qui su territorio europeo. La seconda mappa l'ho trovata ieri con google.

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juanin
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27/02/2010 1188
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Inserito il 08/10/2018 alle: 19:02:45
In risposta al messaggio di sergiozh del 07/10/2018 alle 23:40:55

Non so quanto pericolosa e' la polonia, non ci sono mai stato. la prima mappa l'ho presa da un giornale online svizzero che ogni anno la pubblica, qui su territorio europeo. La seconda mappa l'ho trovata ieri con google.
Il certificato di proprietà el camper è quel foglio  verde che viene dato assieme al libretto di circolazione. Questo documento ora è scaricabile da Internet inserendo la targa sul sito dell'ACI
Juanin
"Una nazione che si tassa nella speranza di diventare prospera è come un uomo in piedi in un secchio che cerca di sollevarsi tirando il manico"
Winston Churchill
sergiozh
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Inserito il 08/10/2018 alle: 22:36:10
In risposta al messaggio di juanin del 08/10/2018 alle 19:02:45

Il certificato di proprietà el camper è quel foglio  verde che viene dato assieme al libretto di circolazione. Questo documento ora è scaricabile da Internet inserendo la targa sul sito dell'ACI
Credo che in svizzera dove abito non esiste.
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alexf
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11/11/2004 9903
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Inserito il 08/10/2018 alle: 23:24:07

Io sono stato in Turchia nel 2014 entrando dalla Bulgaria ed uscendo dalla Grecia, ma hanno chiesto solo il libretto di circolazione oltre ai documenti personali.

Nel 2007 ho attraversato la Tuchia per andare in Iran e anche all'epoca mi è stato chiesto libretto e passaporto visto che avevo quello..
Tramite il libretto del mezzo hanno registrato al computer la targa che come numero aveva il 703.
All'uscita verso l'Iran non trovavano più la registrazione dell'ingresso in Turchia del camper e dopo parecchia fatica abbiamo scoperto che nel libretto il 703 aveva la 0 barrata ed il dognaniere che l'ha registrato a computer l'ha interpretato come 783.

Questo per dire che non danno alcun documento di registrazione e nel passaporto non registrano pià nulla ma viene tutto registrato nel cervellone della dogana.
 
Alessandro
La vita è un viaggio,
chi viaggia vive due volte.
jana
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Inserito il 09/10/2018 alle: 20:30:39
Infatti e' tutto nel computer. Nel 2012 hanno registrato tutto e nel 2013 mentre stavamo arrivando al controllo il tipo ha aperto la finestra dicendo: Buon giorno signor Domenico! laughlaugh gli e' bastato inserire la targa mentre ci avicinavamo. E hanno pure i sistemi informnartici veloci! laugh
Jana - Mente Semplice tessera n.3 Komu neni zhury dano, v apatice nekoupi.
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11/11/2004 9903
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Inserito il 09/10/2018 alle: 20:58:42
In risposta al messaggio di jana del 09/10/2018 alle 20:30:39

Infatti e' tutto nel computer. Nel 2012 hanno registrato tutto e nel 2013 mentre stavamo arrivando al controllo il tipo ha aperto la finestra dicendo: Buon giorno signor Domenico!  gli e' bastato inserire la targa mentre ci avicinavamo. E hanno pure i sistemi informnartici veloci! 

Ciao Jana,

proprio così! Alla frontiera con la Grecia ed appena affaciati allo sportello mi hanno salutato con nome e cognome...altro che paese emergente!surprise

Tutto bene? Salutami Domenico.
 
Alessandro
La vita è un viaggio,
chi viaggia vive due volte.
sergiozh
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Inserito il 10/10/2018 alle: 23:39:16
Gli servira' schedare le cose e le persone per poter avere il controllo politico sugli oppositori.
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cruiser
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22/05/2007 2330
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Inserito il 12/10/2018 alle: 23:20:49
In risposta al messaggio di sergiozh del 10/10/2018 alle 23:39:16

Gli servira' schedare le cose e le persone per poter avere il controllo politico sugli oppositori.
Anche a me hanno chiamato per nome nel 2012, a seguito di un viaggio nel 2011 in cui mi avevano schedato i dati del veicolo, ma adesso buttarla in politica mi sembra esagerato.
Si tratta di normalissime procedure doganali, in cui il veicolo è di fatto un bene che dev'essere dichiarato all'ingresso del paese. L'importazione temporanea è concessa per un numero limitato di giorni, trascorsi i quali l'importazione risulta definitiva ed è dunque soggetta alle imposte (che possono anche ammontare a diverse migliaia di euro).

Chi ha fatto un minimo di viaggi in auto/moto/camper fuori dallo spazio economico europeo sa benissimo che nella maggior parte dei paesi l'importazione temporanea del veicolo è soggetta a queste restrizioni.
Qualche esempio: in Tunisia o Marocco il veicolo viene annotato nel passaporto del guidatore, il quale non può lasciare il paese senza riesportare lo stesso veicolo. L'alternativa è parcheggiare il veicolo in un deposito ufficiale, oppure pagare una cauzione per le tasse di importazione.
La situazione è più complicata in paesi come Egitto, Iran, Pakistan, India (e tanti altri, purtroppo) dove i veicoli stranieri sono accettati solo se coperti dal terribile Carnet de Passages en Douane. Essendo questo documento collegato ad una copiosa fideiussione effettuata in patria, va da se che il guidatore è decisamente propenso a riesportare il veicolo nei tempi stabiliti (pena la perdita parziale o totale della fideiussione).

la Turchia in quest'ambito è parecchio avanti già da anni, in quanto il riconoscimento automatico del veicolo in ingresso/uscita snellisce la burocrazia e le code.
sergiozh
sergiozh
-
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Inserito il 13/10/2018 alle: 01:59:15
In risposta al messaggio di cruiser del 12/10/2018 alle 23:20:49

Anche a me hanno chiamato per nome nel 2012, a seguito di un viaggio nel 2011 in cui mi avevano schedato i dati del veicolo, ma adesso buttarla in politica mi sembra esagerato. Si tratta di normalissime procedure doganali,
in cui il veicolo è di fatto un bene che dev'essere dichiarato all'ingresso del paese. L'importazione temporanea è concessa per un numero limitato di giorni, trascorsi i quali l'importazione risulta definitiva ed è dunque soggetta alle imposte (che possono anche ammontare a diverse migliaia di euro). Chi ha fatto un minimo di viaggi in auto/moto/camper fuori dallo spazio economico europeo sa benissimo che nella maggior parte dei paesi l'importazione temporanea del veicolo è soggetta a queste restrizioni. Qualche esempio: in Tunisia o Marocco il veicolo viene annotato nel passaporto del guidatore, il quale non può lasciare il paese senza riesportare lo stesso veicolo. L'alternativa è parcheggiare il veicolo in un deposito ufficiale, oppure pagare una cauzione per le tasse di importazione. La situazione è più complicata in paesi come Egitto, Iran, Pakistan, India (e tanti altri, purtroppo) dove i veicoli stranieri sono accettati solo se coperti dal terribile Carnet de Passages en Douane. Essendo questo documento collegato ad una copiosa fideiussione effettuata in patria, va da se che il guidatore è decisamente propenso a riesportare il veicolo nei tempi stabiliti (pena la perdita parziale o totale della fideiussione). la Turchia in quest'ambito è parecchio avanti già da anni, in quanto il riconoscimento automatico del veicolo in ingresso/uscita snellisce la burocrazia e le code.
...
Per quanti giorni circa e' concessa l'importazione provvisoria nei vari paesi extra-EU ?
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alexf
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11/11/2004 9903
Rispondi Abuso
Inserito il 13/10/2018 alle: 09:25:27
In risposta al messaggio di cruiser del 12/10/2018 alle 23:20:49

Anche a me hanno chiamato per nome nel 2012, a seguito di un viaggio nel 2011 in cui mi avevano schedato i dati del veicolo, ma adesso buttarla in politica mi sembra esagerato. Si tratta di normalissime procedure doganali,
in cui il veicolo è di fatto un bene che dev'essere dichiarato all'ingresso del paese. L'importazione temporanea è concessa per un numero limitato di giorni, trascorsi i quali l'importazione risulta definitiva ed è dunque soggetta alle imposte (che possono anche ammontare a diverse migliaia di euro). Chi ha fatto un minimo di viaggi in auto/moto/camper fuori dallo spazio economico europeo sa benissimo che nella maggior parte dei paesi l'importazione temporanea del veicolo è soggetta a queste restrizioni. Qualche esempio: in Tunisia o Marocco il veicolo viene annotato nel passaporto del guidatore, il quale non può lasciare il paese senza riesportare lo stesso veicolo. L'alternativa è parcheggiare il veicolo in un deposito ufficiale, oppure pagare una cauzione per le tasse di importazione. La situazione è più complicata in paesi come Egitto, Iran, Pakistan, India (e tanti altri, purtroppo) dove i veicoli stranieri sono accettati solo se coperti dal terribile Carnet de Passages en Douane. Essendo questo documento collegato ad una copiosa fideiussione effettuata in patria, va da se che il guidatore è decisamente propenso a riesportare il veicolo nei tempi stabiliti (pena la perdita parziale o totale della fideiussione). la Turchia in quest'ambito è parecchio avanti già da anni, in quanto il riconoscimento automatico del veicolo in ingresso/uscita snellisce la burocrazia e le code.
...

Buongiorno a tutti ed uno speciale Cruiser che leggo sempre molto volentieri,

Vorrei dire qualcosa al riguardo della prassi di registrazione del veicolo in atto in molti paesi diciamo emergenti.
Ora non so se sia ancora consuetudine ma qualche anno fa c'era la consuetudine di varcare dall'Europa queste frontiere con veicoli destinati al commercio, venderle sul posto, togliere le targhe e tornare in aereo.

In diversi di questi paesi durante il periodo coloniale i coloni e certe famiglie indigene erano in possesso di auto divenute poi vetuste ed impossibili da far circolare.
In questi paesi poi era impossibile immatricolare una nuova auto se non a fronte di dazi doganalali anche superiori al 150%.
Era quindi necessario avere una nuova auto al quale applicare la targa della vecchia auto ed il gioco era fatto.

I governi locali, accortesi di questo giochino hano immesso restrizioni e controlli sui veicoli in ingresso e seri controlli in uscita.

Dico questo perchè nella mia vita professionale ho vissuto in paesi appunto emergenti e diversi miei colleghi facevano anche questi viaggi per guadagnare un sacco di moneta locale e fare poi la bella vita sul posto visto che, fuori, era una valuta di scarsissimo valore.

Ora le cose sono molto cambiate ma la burocrazia è lenta ovunque.

Nel mio primo viaggio in Grecia nel 1981 mi è stata registrata la A112 in un documento da riconsegnare all'uscita, ricordo che era registrato anche il colore.

Buon fine settimana.
 
Alessandro
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chi viaggia vive due volte.
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Nuvola2
Nuvola2
12/04/2005 5017
Rispondi Abuso
Inserito il 14/10/2018 alle: 20:53:17
In risposta al messaggio di Roca del 08/07/2018 alle 12:33:03

Salve amici vi risulta che per entrare in turchia l'intestatario del camper deve avere il passaporto ? grazie.  
Ciao Roca,sto in Turchia dai primi di settembre,sono entrato con CI senza problemi.In Frontiera chiedono anche il libretto del mezzo e la carta verde.Per la sicurezza no problema,solo tanti controlli sulle strade della polis sui mezzi circolanti.Noi mai fermati anzi quando passiamo ci salutano sorridendo.Vieni tranquillo,gran popolo
18
cruiser
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22/05/2007 2330
Rispondi Abuso
Inserito il 15/10/2018 alle: 23:21:07
@sergiozh: ogni paese ha le sue norme circa la permanenza massima dei veicoli "visitatori".  In Turchia sapevo che c'era un limite massimo annuale, nel senso che si poteva anche entrare più volte col veicolo, ma senza che la somma dei giorni superasse un certo limite.

@alexf: un caro saluto a te! E' sempre un piacere leggere le tue testimonianze. Interessante il trucco della sostituzione delle targhe...
Forse è per quel motivo che alla frontiera egiziana non si accontentavano di guardare la targa: mi avevano preso il calco (con foglio e matita) del numero di telaio, che ovviamente coincideva con quello nel Carnet, sia in ingresso che in uscita. In quel modo si accertavano che il veicolo in entrata e uscita fosse lo stesso.

@Nuvola2:  hai tutta la mia invidia (positiva) per essere in Turchia!  Buona permanenza
21
alexf
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11/11/2004 9903
Rispondi Abuso
Inserito il 15/10/2018 alle: 23:49:34
In risposta al messaggio di sergiozh del 13/10/2018 alle 01:59:15

Per quanti giorni circa e' concessa l'importazione provvisoria nei vari paesi extra-EU ?

Ciao Sergio,
mi ero dimenticato di risponderti.

Generalmente e per accordi internazionali, un'auto che circola per turismo in uno stato estero segue le stesse regole di una persona fisica e quindi non più di tre mesi continuativi e non più di 6 masi in un anno.
Dopo questi 6 mesi bisogna fare una importazione temporanea e dotarla di apposita targa.

Per ottenere un'importazione temporanea bisogna dimostrare i motivi per cui si è in questi paesi per un periodo così lungo e che può non essere giustificato da motivi turistici ma, forse per lavoro o studio e dimostrare quindi i mezzi di sostentamento.
Una prassi molto logica e valida anche per le persone fisiche che, non potendosi applicare una targa dovranno chiedere e fissare una residenza.

Ci sono poi ulteriori regole che possono variare da paese a paese ma, in genere, questa indicazione di massima potrebbe considerarsi basilare.

In questi casi conviene sempre imformarsi presso i consolati del paese da visitare e presenti nel nostro paese di residenza.
 
Alessandro
La vita è un viaggio,
chi viaggia vive due volte.
sergiozh
sergiozh
-
Rispondi Abuso
Inserito il 16/10/2018 alle: 13:38:40
Grazie per le risposte. smiley
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