Viaggi in Nord Europa? attenti alle zecche!

In risposta al messaggio di supergas del 08/07/2021 alle 11:38:01

Se visitate il nord europa e vi piace andare per boschi, parchi o dune sul mare, fate attenzione alle zecche. Nei Paesi Bassi ( ma anche in Germania e penso in tutto il Nord Europa), negli ultimi anni le zecche hanno iniziato

ad attaccarsi molto di piu' all'uomo e grazie anche alle temperature piu' miti ce ne sono molte di piu'. In Italia non ci siamo molto abituati a far caso alle zecche sull'uomo, ma non sono affatto da sottovalutare perché possono trasmettere la malattia di Lime, per cui non c'e' cura. Quindi, se fato un giro per i boschi o indossate pantaloni lunghi,  e controllatevi sempre.   Contate che l'anno scorso i miei bambini ne hanno prese due vicino casa e quest'anno mia moglie ne ha prese due anche lei, in campeggio, nella zona del parco naturale del Veluwe (NL).  camperista avvisato ...

...

La malattia in realtà ha in alcune fasi una terapia

https://it.wikipedia.org/wiki/M...

In realtà da noi nelle alpi occidentali è abbastanza frequente prendere le zecche. Io che vado in zone boscate fuorisentiero spesso anche per lavoro, le ho prese numerose volte, e un paio di volte il mio medico mi ha prescritto una terapia antibiotica. Poi da quel che leggo oggigiorno i protocolli sono cambiati e la terapia è sconsigliata senza preventiva comparsa dei sintomi. Inoltre taluni paesi, come la germania, oramai sono invasi. Per cui cautela e controllo sono necessari non solo nei paesi nordici, ma ovunque, anche nelle patrie montagne.

https://www.morsodizecca.it/it/...

https://www.zecken.de/de/fsme/f...

Mi pare che di sapere che questi animaletti possono portare  due malatie .vettore della Tbe (encefalite virale da zecche) e della Malattia di Lyme. Mi sono vacinato nel 2012 quando sono andato in Siberia essendo da quelle parti molto difusa la malatia che puo anche arrivare diversi anni dopo ..
 

Prese alcune volte qui a casa, nel giardino girano spesso cinghiali, caprioli e volpi e seminano le zecche.
Non è poi così facile ammalarsi, le ho sempre tolte con attenzione e mai capitato nulla.
Confermo che non viene piu usata la terapia antibiotica salvo sintomi.

Ne prese una mia moglie in Svezia e mi ha sfinito per andare al pronto soccorso, dove una bellissima dottoressa ha appurato che la avevo tolta perfettamente e ha detto non serve fare nulla. Quindi giornata persa inutilmente....ma io lo sapevo.
Poi mia moglie una volta in Italia volle fare una titolazione di anticorpi specifici che però dicono solo che sei stato punto dalla zecca in passato, quindi direi inutile.
Ma essere ansiosi è brutto .... anche per il marito martire

Le zecche hanno un ciclo curioso che passa da piccoli a grandi mammiferi. Ovviamente io non volevo diminuire il warning, ma dire solo che va esteso.

In risposta al messaggio di supergas del 08/07/2021 alle 21:12:22

Non tutte le zecche sono portatrici della malattia di Lyme che se presa in tempo e' curabile con antibiotico, ogni paese ha la sua profilassi. qui in Olanda, essendo abbastanza diffusa si fa l'antibiotico se la zecca e' stata trovata dopo 24 ore, altrimenti no ma si controlla sempre per eventuali sintomi.   

Giusto, se si crea nei giorni seguenti un caratteristico rossore ad anello, meglio farsi vedere, altrimenti si puo stare tranquilli.

Le mappe di diffusione dei vari tipi di zecche si possono

vedere qui

Non è un problema solo del Nord Europa, almeno per alcune speci.

Proprio quest'anno in agosto, un mio conoscente camperista ne ha presa una in Svezia, ed è finito in ospedale...
se l'è trovata su un polpaccio e l'ha tolta subito, ma il giorno dopo è svenuto in camper, non è chiaro perché. È giovane e sano, perciò si è allarmato, è andato al pronto soccorso di Karlstad, dove lo hanno trattenuto qualche giorno per accertamenti. Tutto regolare, ma ha dovuto seguire una terapia antibiotica piuttosto decisa. Ora è in Norvegia e sta bene.
Personalmente, sono stato messo in guardia sulle zecche appena iniziato il lavoro in Finlandia, e ho sempre fatto uso di un ottimo repellente specifico, molto efficace, che usavamo a casa in Oregon. Unica controindicazione, dovevo farmelo mandare appositamente dagli States. Ora però è disponibile anche in Italia, un po' caro, ma formidabile! Lo consiglio.
Ben's Repell, importato da Laboratorio Chimico Farmaceutico A.Sella srl di Schio (Vi)

In risposta al messaggio di wippet del 16/09/2021 alle 23:25:57

Proprio quest'anno in agosto, un mio conoscente camperista ne ha presa una in Svezia, ed è finito in ospedale... se l'è trovata su un polpaccio e l'ha tolta subito, ma il giorno dopo è svenuto in camper, non è chiaro

perché. È giovane e sano, perciò si è allarmato, è andato al pronto soccorso di Karlstad, dove lo hanno trattenuto qualche giorno per accertamenti. Tutto regolare, ma ha dovuto seguire una terapia antibiotica piuttosto decisa. Ora è in Norvegia e sta bene. Personalmente, sono stato messo in guardia sulle zecche appena iniziato il lavoro in Finlandia, e ho sempre fatto uso di un ottimo repellente specifico, molto efficace, che usavamo a casa in Oregon. Unica controindicazione, dovevo farmelo mandare appositamente dagli States. Ora però è disponibile anche in Italia, un po' caro, ma formidabile! Lo consiglio. Ben's Repell, importato da Laboratorio Chimico Farmaceutico A.Sella srl di Schio (Vi)

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E hanno fatto una stupidaggine perchè la terapia antibiotica non va fatta al momento del morso ma 40 giorni dopo se i valori della borrelia sono alti o c'è l'eritema migrante. Fatta prima falsa le analisi e non è detto sia risolutiva. Parlo per molta esperienza personale. 

In risposta al messaggio di supergas del 17/09/2021 alle 12:31:26

Ogni paese ha protocolli diversi, in molti le analisi non te le fanno proprio. Paese che vai …

Non tutti sanno che il centro di eccellenza e di riferimento europeo è a Trieste dove sono stato in cura.

In risposta al messaggio di ezio59 del 17/09/2021 alle 10:10:19

E hanno fatto una stupidaggine perchè la terapia antibiotica non va fatta al momento del morso ma 40 giorni dopo se i valori della borrelia sono alti o c'è l'eritema migrante. Fatta prima falsa le analisi e non è detto sia risolutiva. Parlo per molta esperienza personale. 

Più che per la borelliosi, penso che all'ospedale fossero preoccupati per la TBE, ovvero l'encefalite da morso di zecca, che è una infezione diversa ("B" non sta per "borelliosi"), che può manifestarsi in tempi molto rapidi e creare problemi pesanti anche a persone sane.
Avendo saputo dei sintomi allarmanti del paziente (svenimento improvviso), immagino che i medici svedesi si siano attivati per una terapia d'urgenza per scongiurare un peggioramento.
La TBE purtroppo in Scandinavia è una piaga, e in alcuni casi crea problemi neurologici con degenze a lungo termine, inclusa necessità di riabilitazione. Per questo motivo, quasi tutti quelli che conosco in Svezia (me compreso) si vaccinano periodicamente contro la TBE.

In risposta al messaggio di cruiser del 17/09/2021 alle 19:17:51

Più che per la borelliosi, penso che all'ospedale fossero preoccupati per la TBE, ovvero l'encefalite da morso di zecca, che è una infezione diversa (B non sta per borelliosi), che può manifestarsi in tempi molto rapidi

e creare problemi pesanti anche a persone sane. Avendo saputo dei sintomi allarmanti del paziente (svenimento improvviso), immagino che i medici svedesi si siano attivati per una terapia d'urgenza per scongiurare un peggioramento. La TBE purtroppo in Scandinavia è una piaga, e in alcuni casi crea problemi neurologici con degenze a lungo termine, inclusa necessità di riabilitazione. Per questo motivo, quasi tutti quelli che conosco in Svezia (me compreso) si vaccinano periodicamente contro la TBE.

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Per ora la prevenzione vaccinale è l'unica cura. Non sono state approvate terapie antivirali specifiche per il trattamento dell' encefalite da zecca in Europa.

In risposta al messaggio di ezio59 del 17/09/2021 alle 19:36:59

Per ora la prevenzione vaccinale è l'unica cura. Non sono state approvate terapie antivirali specifiche per il trattamento dell' encefalite da zecca in Europa.La cura del paziente è principalmente a supporto dei sintomi,

compresi gli interventi di terapia intensiva nei casi gravi.Pertanto, sono necessari agenti e strategie terapeutiche specifici per il trattamento di pazienti non vaccinati.

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Se non esiste terapia antivirale approvata, forse gli hanno fatto un trattamento "sperimentale" (mi auguro col suo consenso).
Quando hanno visto un paziente morso e con sintomi, che poi magari gli ha detto di non essere vaccinato contro la TBE, avranno pensato che l'occasione era ghiotta e quindi avranno preso la palla al balzo ai fini di ricerca.  Magari stanno mettendo a punto un vaccino "a posteriori", tipo la pillola del giorno dopo.

Per rimanere in tema zecche, domenica scorsa pioveva ed ero in campagna a 35 km da Stoccolma per raccogliere lumache.
Rientrato a casa, ho sentito un formicolio sulla schiena... Praticamente avevo una zecca minuscola che si è infilata tra i vestiti. Non ho idea di come ci sia arrivata, dato che avevo pantaloni e maniche lunghe, non ho camminato tra l'erba alta. Insomma si dev'essere lanciata da un albero.
Alla luce di quanto detto sopra, avere fatto il vaccino per la TBE mi consola, ma non nascondo qualche preoccupazione per quanto può aver fatto quella maledetta nel tempo che l'ho avuta addosso! Magari mi ha morso e non me ne sono accorto...

In risposta al messaggio di cruiser del 17/09/2021 alle 20:28:47

Per rimanere in tema zecche, domenica scorsa pioveva ed ero in campagna a 35 km da Stoccolma per raccogliere lumache. Rientrato a casa, ho sentito un formicolio sulla schiena... Praticamente avevo una zecca minuscola che

si è infilata tra i vestiti. Non ho idea di come ci sia arrivata, dato che avevo pantaloni e maniche lunghe, non ho camminato tra l'erba alta. Insomma si dev'essere lanciata da un albero. Alla luce di quanto detto sopra, avere fatto il vaccino per la TBE mi consola, ma non nascondo qualche preoccupazione per quanto può aver fatto quella maledetta nel tempo che l'ho avuta addosso! Magari mi ha morso e non me ne sono accorto...

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Le zecche non è che mordano. Diventano strane pustole con n le zampe. La prima volta gli misi sopra l'aureomicina prima di capirlo. 
Vanno sui vestiti si infilano guidate dall'odore e cercano i punti più morbidi e puliti, come inguine e ascelle.

In risposta al messaggio di dani1967 del 17/09/2021 alle 22:58:43

Le zecche non è che mordano. Diventano strane pustole con n le zampe. La prima volta gli misi sopra l'aureomicina prima di capirlo.  Vanno sui vestiti si infilano guidate dall'odore e cercano i punti più morbidi e puliti, come inguine e ascelle.

Contrariamente a quanto si crede non è l'odore che attira le zecche ma l'acido lattico prodotto durante l'attività fisica. Quando vado in MTB sul Carso per i sentieri e poi raggiungo la strada asfaltata mi fermo per ripulirmi dalle numerose zecche che ho raccolto anche se non mi sono mai fermato. 

Il vaccino contro la TBE è caldamente consigliato in tutta la Svizzera; mia nipote, che abita là, porta i suoi cani giornalmente a passeggio nei boschi, e si è già vaccinata già da tempo con ben 3 dosi.
In Italia non se ne parla, per ora abbiamo altri problemi, riguardo i vaccini...

Che le zecche si lancino dall'alto sulla vittima è una triste realtà: quando abitavo -anni fa- in centro a Bologna ero in una casa storica all'ultimo piano, con il sottotetto abitato da piccioni (piaga anch'essa difficilmente eliminabile). Ebbene, le zecche dei piccioni riuscivano a intrufolarsi e zampettando sul soffitto della camera da letto si lanciavano atterrando alle volte sul cuscino di fianco alla testa o anche direttamente su di noi... Era diventata una routine tutte le sere quella di ispezionare accuratamente i soffitti delle camere, catturare le eventuali zecche e metterle in un vaso d'alcool a 95°. Una scocciatura, ma c'è di peggio... Poi abbiamo venduto la casa...

Quando andiamo a camminare in zone scarsamente antropizzate (anche qui in Appennino, non nel Nord Europa), è più facile che le zecche colpiscano. Difficilmente colpiscono gli umani, ma se ci sono pochi possibili ospiti (cani, volpi, caprioli, cinghiali, ...) sono affamate e colpiscono anche noialtri. Però sono lente, dopo essere atterrate sulla loro preda ci mettono alcune ore per decidere dove installarsi, quindi se a sera uno fa un controllo accurato in tutte le parti del corpo le becca prima che abbiano fatto danno.

Il criterio della scarsa antropizzazione non è assoluto: sulla spiaggia del Lido di Cavallino (Laguna di Venezia), zona accessibile anche ai cani, me ne sono trovata una che era saltata su un polpaccio.

Attenzione: sono molto resistenti ed è difficile schiacciarle (soprattutto quando non hanno ancora punto e sono "vuote"), coi polpastrelli delle dita non c'è verso, l'unico metodo per ammazzarle è di schiacciarle con due ciotoli. In farmacia vendono un oggettino di plastica simile a un microscopico piede di porco, da tenere nella farmacia d'emergenza che ognuno di noi dovrebbe sempre portarsi dietro quando va in ambiente, con il quale si possono efficientemente scalzare le zecche. Si può anche autocostruire con una paletta di plastica del caffè, una pinza e il calore di un fornellino, ma costa veramente pochissimo...

(su Ebay: 4 pezzi 5,99€, 2 pezzi 4€)

Ciao da Dash