quote:Originally posted by wangler> sono passato di vicino alla diga del vajont per andare a cortina ma nn mi sono fermato nn pensavo che meritasse una vista...buono a sapersi
Sono tornato ieri sera dalla diga del Vajont,non ho parole per descrivere quello che provato. Sabato ho dormito a Erto nel primo parcheggio a sinistra lungo la provinciale, più silenzioso di tante AA, con un panorama stupendo, fino a quando gli occhi non vedevano il monte Toc con quella ferita ancora aperta che anche quando la valle era ormai al buio si distingueva benissimo. Che mi hanno molto colpito sono state due foto nelle tante che ho visto una di un soldato che piange con la testa tra le mani e l'altra il ritorno degli emigranti, ti fanno pensare e non solo. Merita veramente una visita(con il rispetto che il luogo impone) Mario >
http://www.parcodolomitifriulan...
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Parte di quest'opera era visibile presso la pro-loco di Longarone sotto forma di pannelli. Ora è stata ridotta, ma la potete visionare on-line qua:
[url]http://www.k-flash.it/test/pannelli/
La seconda è una ricostruzione degli avvenimenti da parte di chi ha vissuto la vicenda più da vicino rispetto a Martinelli e Paolini
quote:Originally posted by Kinobi Da dove vedi gli sciacalli con le bancarelle, avanza 80 metri, sulla... >> Ciao Kinobi, perché sciacalli? Non sono normali bancarelle come si vedono dappertutto? Scusa se te lo chiedo, ma questa espressione così sprezzante mi lascia perplesso. Un saluto, Luigi (FI)
quote:Originally posted by stirner> Hai ragione. Sbagliano anche i giornalisti. Ricordo gli articoli di Enzo Tortora sull'attentato di Piazza Fontana. Accuse vergognose nei confronti di chi - anarchico e omosessuale, con la "grave colpa" di essere ballerino - poi è risultato innocente ai fatti.[;)] Ma un giorno è toccato a lui - ormai affermato presentatore televisivo - salire sulla gogna, innocente. Forse ha capito che un tempo aveva sbagliato. Ma non ha mai chiesto scusa. Sbagliano anche i giornalisti, dicevo. RIP. [8D]
Sulla lapide riportata in una foto poco sopra si cita un passo ben scritto di Dino Buzzati, bellunese e giornalista del Corriere della Sera. Se però si va oltre di qualche riga, nell'articolo di Buzzati, si resta agghiacciati. Nonostante gli allarmi lanciati in precedenza, le denunce e le cause già vinte da chi era preoccupato per le sorti della valle (c'era già stata una frana che aveva spezzato il lago in due) il giornalista-scrittore continua a credere ciecamente alla versione aziendale del disastro naturale, come se i morti a migliaia non gli imponessero almeno un supplemento d'indagine. Da giornalista, dopo aver letto tanti anni fa l'intero articolo di Buzzati, ho deciso che non avrei mai più letto un rigo di questo scrittore. Ecco come prosegue la citazione della lapide: "Un sasso è caduto in un bicchiere colmo d'acqua e l'acqua è traboccata sulla tovaglia. Tutto qui. Solo che il bicchiere era alto centinaia di metri e il sasso era grande come una montagna e di sotto, sulla tovaglia, stavano migliaia di creature umane che non potevano difendersi. Non è che si sia rotto il bicchiere quindi non si può, come nel caso del Gleno, dare della bestia a chi l'ha costruito. Il bicchiere era fatto a regola d'arte, testimonianza della tenacia, del talento, e del coraggio umano. La diga del Vajont era ed è un capolavoro perfino dal lato estetico. Mi ricordo che mentre la facevano l’ingegnere Gildosperti della S.A.D.E. mi portò alla vicina centrale di Soverzene dove c'era un grande modello in ottone dello sbarramento in costruzione ed era una scultura stupenda, Arp e Brancusi ne sarebbero stati orgogliosi. Intatto, di fronte ai morti del Bellunese, sta ancora il prestigio della scienza, dell'ingegneria, della tecnica, del lavoro". Intatto? Purtroppo con il prestigio della scienza, dell'ingegneria, della tecnica, del lavoro è stato sommerso anche quello del giornalismo, come ben racconta Marco Paolini nella sua formidabile orazione civile. Marco Esposito >
quote:Originally posted by Oetzi> Dubbio legittimo, ma potrebbe essere e rimanere solo un dubbio... forse si può leggere il libro e farsi un'idea, e magari scoprire che il ruolo di scienziato e di storico onesto possono convivere col ruolo di figlio. Dubbi analoghi, come suggerisci con "politicamente e dichiaratamente schierata", possono sorgere anche col libro della Merlin, o col film di Martinelli o lo spettacolo di Paolini (stesse tesi proposte con linguaggi diversi)... Ma questi da parte di quasi tutti sono presi per verità assodate forse solo perché urlate più forte e in assenza di opinioni differenti. Certo è molto più semplice e rassicurante convincersi che la causa di tutto sono sempre i soliti capitalisti cattivi (o imbecilli) che se ne fregano dei rischi per il profitto... Io credo che "molto meglio" sia provare a sentire anche opinioni diverse, e poi probabilmente restare della propria idea, ma che sia la propria. Senza polemica, i miei 2 eurocent
Ciao. Sono di Pordenone. Attenzione al libro di Edoardo Semenza: nonostante Paolini nel monologo e Martinelli nel film lo citino con assoluto rispetto, questi è figlio dell'Ing. Carlo Semenza progettista della diga, quindi il Sig. Edoardo avrebbe potuto trovarsi in conflitto di interessi durante la stesura. Molto meglio il libro citato da Paolini "Sulla pelle viva. Come si costruisce una catastrofe. Il caso Vajont" di Tina Merlin, CIERRE edizioni, anche se la Merlin è politicamente e dichiaratamente schierata.>
quote:Originally posted by Kerrigan> Ho visto il film, lo spettacolo di paolini... sono politicamente schierato e quindi in linea con quelle "letture", ma poi, 2 anni fà, passavo da quelle parti, tornando da unavacanza in croazia e slovenia, e ho trascorso 2 giorni in quei posti e ho incotrato persone, visto foto, ruderi, la montagna... insomma che dire, l'emozione era forte, un'emozione x una tragesdia umana evitabile che resta ancora viva... difficile pensare che tutto ciò possa avere differenti chiavi di lettura...
quote:Originally posted by Oetzi> Dubbio legittimo, ma potrebbe essere e rimanere solo un dubbio... forse si può leggere il libro e farsi un'idea, e magari scoprire che il ruolo di scienziato e di storico onesto possono convivere col ruolo di figlio. Dubbi analoghi, come suggerisci con "politicamente e dichiaratamente schierata", possono sorgere anche col libro della Merlin, o col film di Martinelli o lo spettacolo di Paolini (stesse tesi proposte con linguaggi diversi)... Ma questi da parte di quasi tutti sono presi per verità assodate forse solo perché urlate più forte e in assenza di opinioni differenti. Certo è molto più semplice e rassicurante convincersi che la causa di tutto sono sempre i soliti capitalisti cattivi (o imbecilli) che se ne fregano dei rischi per il profitto... Io credo che "molto meglio" sia provare a sentire anche opinioni diverse, e poi probabilmente restare della propria idea, ma che sia la propria. Senza polemica, i miei 2 eurocent
Ciao. Sono di Pordenone. Attenzione al libro di Edoardo Semenza: nonostante Paolini nel monologo e Martinelli nel film lo citino con assoluto rispetto, questi è figlio dell'Ing. Carlo Semenza progettista della diga, quindi il Sig. Edoardo avrebbe potuto trovarsi in conflitto di interessi durante la stesura. Molto meglio il libro citato da Paolini "Sulla pelle viva. Come si costruisce una catastrofe. Il caso Vajont" di Tina Merlin, CIERRE edizioni, anche se la Merlin è politicamente e dichiaratamente schierata.>
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quote:Originally posted by gigione> I locali, Mauro Corona in primis, li chiamano in quel modo. Forse avranno i loro motivi. In ossari/ sacrari, comunque, personalmente, non ho mai visto ambulanti in giro. La ci sono ogni giorno dell'anno. Ciao, E
quote:Originally posted by Kinobi Da dove vedi gli sciacalli con le bancarelle, avanza 80 metri, sulla... >> Ciao Kinobi, perché sciacalli? Non sono normali bancarelle come si vedono dappertutto? Scusa se te lo chiedo, ma questa espressione così sprezzante mi lascia perplesso. Un saluto, Luigi (FI)
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