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raffaele top
raffaele top
10/12/2007 2096
Inserito il 22/11/2009 alle: 23:22:16
Prendendo spunto da Peppotto e Raffaella... Museo e bosco di Capodimonte: Il “Museo Nazionale di Capodimonte” è situato nel Palazzo Reale di Capodimonte, che sorge tra il verde intenso dell'omonimo parco collinare dal quale si possono ammirare fantastiche vedute della città di Napoli. Il Museo annovera con oltre 1700 opere una della più belle collezioni di dipinti d'Italia ed una vasta raccolta di oggetti d'arte occidentale ed orientale in prevalenza di epoca medioevale. Presente anche una prestigiosa sezione di arte contemporanea. Quando Carlo III ereditò dalla madre Elisabetta Farnese la ricca collezione Farnese, pensò subito di erigere una costruzione ove poterla ospitare. Affascinato dalla posizione e dalla rigogliosa vegetazione della collina di Capodimonte, che già aveva destinato come riserva di caccia, decise che era il luogo ideale per costruirvi il Palazzo Reale e con esso il Parco, che era un elemento comune agli altri siti reali. Affidò allora la costruzione all'ingegnere Giovanni Antonio Medrano, i cui lavori iniziarono il 10 settembre del 1738. Le prime sale con la collezione Farnese vennero aperte al pubblico di studiosi e artisti nel 1756. Di seguito il figlio e successore di Carlo, Ferdinando IV , affidò a Ferdinando Fuga l'ampliamento della Reggia e la cura del Parco. Il palazzo, dunque, assunse in quegli anni la duplice funzione di museo e di dimora reale, accogliendo fino al periodo della Restaurazione diverse collezioni: dal 1758 al 1806 tutti i tesori della collezione Farnese insieme ai tesori del palazzo romano della famiglia furono trasferiti via via a Capodimonte. Solo nel periodo francese, dal 1806 al 1815, la Reggia divenne una residenza e le stanze del palazzo arredate per i nuovi sovrani. Tutte le opere, in quegli anni, furono trasferite al Palazzo degli Studi. Dopo l'Unità d'Italia il Palazzo Reale di Capodimonte passò ai Savoia, che lo donarono nel 1920 allo Stato Italiano. Negli anni '50 furono aggiunti alle preesistenti collezioni i dipinti della Pinacoteca Nazionale di Napoli. La struttura ospita oggi il Museo e le Gallerie Nazionali di Capodimonte, istituiti nel 1957. La Collezione Farnese e la Collezione borbonica costituiscono i nuclei principali del Museo. Inoltre sono presenti opere delle grandi scuole della pittura italiana ed europea dal Medioevo fino al Seicento. Tra le opere più rappresentative La Flagellazione di Cristo del Caravaggio, il Ritratto di Francesco Gonzaga di Andrea Mantegna, La Danae di Tiziano, la Madonna del Rosario di Luca Giordano. Oltre alla collezione Farnese è possibile ammirare opere di grande fattura provenienti dalle chiese di Napoli e del Regno delle due Sicilie (Simone Martini, Colantonio, Caravaggio) e le prestigiose collezioni D’Avalos e Borgia. Quest'ultima contiene oggetti d'arte occidentale ed orientale in prevalenza di epoca medioevale oltre a antichità egizie, etrusche, volsce, greche e romane. Il Museo offre anche una sezione di arte contemporanea dove, fra le altre opere, è possibile ammirare il noto dipinto "Vesuvius" di Andy Warhol. Il Caravaggio
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pegaso_torino
pegaso_torino
14/04/2005 792
Inserito il 23/11/2009 alle: 06:31:07
Ti ringrazio per le info , colgo l'occasioni per chiedervi a te e Raffaele se sapete gli orari della metro e se ci sono biglietti giornalieri o per piu' giorni per i trasporti pubblici. Sapresti dirmi se nell'area di sosta della fiera , sarà possibile lo scarico delle acque nere e grigie , rifornimento acqua ed eventuale allacciamento alla corrente elettrica? Comunque già il fatto di aver potuto prenotare il posto via web ed essere vicini alla metro rappresenta un bel vantaggio ed una bella occasione per visitare Napoli. Grazie, pegaso Torino
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raffaele top
raffaele top
10/12/2007 2096
Inserito il 23/11/2009 alle: 10:41:04
quote:Risposta al messaggio di pegaso_torino inserito in data 23/11/2009  06:31:07 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> Ciao Pegaso, ti giro le info che l'amico ROX dava su un'altro post... "...Cmq, vi dò alcune info. Il buglietto dei mezzi pubblici costa 1,10 euro ed ha la durata di 90 min e si può prendere qualsiasi mezzo su ferro o gomma. Il giornaliero costa 4 ed è un pò difficile trovare. Le metro a Na sono 3: linea 1 (detta collinare), la 2 (vecchia metro FS) e la linea 6 (piccola linea nel quartiere di fuorigrotta. Le funicolari sono 4. Se cercate del materiale informativo, piantine , ecc. gli uffici info turismo sono a: uno a piazza del plebiscito, sotto il colonnato ed uno di fronte al teatro s. carlo adiacenze ingresso galleria umberto. Vi consiglio di non perdere il Museo di S. Martino, dove troverete uno dei presepi più belli di napoli (Cuciniello), la pinacoteca, il chiostro, il quarto del priore ed una veduta della città incantevole. ciao..." Saluti raffaele piccirillo 3483346354
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lodo 1
lodo 1
12/02/2007 490
Inserito il 23/11/2009 alle: 10:52:57
1000 complimenti verremo a Natale partendo da Castellamare, grande Napoli saluti Walterid="size3">id="maroon">
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raffaele top
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10/12/2007 2096
Inserito il 24/11/2009 alle: 00:04:10
Prendendo spunto da Francesco67: Città della scienza: La sua genesi affonda le radici in un sistema articolato di strutture e servizi realizzati dalla ‘Fondazione IDIS-Città della Scienza’ e la cui storia si dipana - a partire dalla metà degli anni Novanta - sui suoli dell’ex Polo industriale di Bagnoli, nella zona occidentale di Napoli. Nel quartiere con un’antica tradizione operaia legata alla presenza degli impianti Italsider, Eternit, Cementir, FederConsorzi, si consuma una delle più rilevanti dismissioni produttive realizzate in Italia a fine secolo. E tuttavia, spenti gli altiforni delle fabbriche, proprio qui si sperimenta un modello emblematico di parziale riconversione dell’area. Gli spazi occupati in via Coroglio dall’ex FederConsorzi vedono sorgere progressivamente uno Science Centre, un Centro Congressi ed un Incubatore Tecnologico di imprese. Mi immaginavo Città della Scienza costruita come un museo diviso in piccole stanze, invece sono entrata in una grande fabbrica ristrutturata da cui si poteva vedere un bellissimo panorama e dove c’erano macchinari con i quali si potevano fare vari esperimenti. Mi è piaciuto girare sia con la guida che da sola, perché la guida spiegava ed approfondiva gli esperimenti, io invece guardavo e toccavo. Ho passato una bellissima giornata... (Giulia) ... Posso proprio dire che questo museo è molto curioso, innovativo, bello. Se potessi ci ritornerei molto volentieri...(Teresa) ... Peccato che la visita sia durata così poco. Il tempo non ci ha consentito di esplorare tutti gli esperimenti. Infatti nel giro che ci hanno fatto fare ho notato molte altre attività su cui non ho potuto soffermarmi ma che sembravano molto interessanti. A mio parere questa esperienza a Città della Scienza è da rifare perché interessa e non annoia gli studenti... (Viola) ... Mi sono piaciute le spiegazioni, gli esperimenti e il panorama, ma la struttura mi ha un po’ deluso: credevo fosse più tecnologica, invece è un’azienda bonificata. Non vedo l’ora che si faccia il lavoro con la web-cam... (Tommaso) ...Io Città della Scienza la pensavo come un posto dove ti spiegano gli esperimenti senza poterli provare, invece si poteva toccare tutto...(Riccardo) ...Esplorare Città della Scienza è stata sicuramente una bella esperienza. L’ambiente è moderno e ben strutturato, la guida era molto aperta e ha dato spiegazioni semplici e ben comprensibili... (Francesca P.) ... Ma il primato della simpatia ce l’ha BIT, la molla che risponde quando le parli!... (Francesca B.) Il Planetario .. Non ho parole per descrivere il Planetario: sembrava veramente di essere distesi su un prato a guardare le stelle…(Valentina) ...La cosa che mi è piaciuta di più in assoluto è stato il Planetario, dove ci hanno raccontato cosa succede quando muore una stella e ci hanno mostrato le costellazioni... (Francesca B.) ...Ho potuto vedere il cielo in modo diverso rispetto a come si è abituati…(Francesca P.)
www.cittadellascienza.it
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McKioto
McKioto
27/02/2008 3270
Inserito il 24/11/2009 alle: 09:07:09
Vorrei consigliare, a chi visiterà Napoli per più giorni, la "Campania artecard" che consente un notevole risparmio sugli ingressi ai siti e nei trasporti. Ci sono più possibilità, a secondo degli itinerari prescelti, sia in città che nella regione. Per maggiori info questo è il sito

http://www.campaniartecard.it/I...

Buon divertimento, Raffaella.
eddied
eddied
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Inserito il 25/11/2009 alle: 10:32:35
[:)]Ciao RaffaelleTop, complimenti per la tua promozione di Napoli e la fiera. Saresti stato molto utile al recente WTM di Londra! Ci saro' anche io alla fiera per 2/3 giorni, con il mio camper, anche se solo 50 Km da casa. Qualsiasi scusa e' buona! Devo anche riprendere la conoscenza con il Museo Archeologico e la Collezione Farnese. saluti eddied
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raffaele top
raffaele top
10/12/2007 2096
Inserito il 25/11/2009 alle: 11:57:30
quote:Risposta al messaggio di eddied inserito in data 25/11/2009  10:32:35 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> Grazie[:D][:D][:D][:D] Ti aspetto in fiera...[;)][;)][;)] Saluti. raffaele piccirillo 3483346354
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raffaele top
raffaele top
10/12/2007 2096
Inserito il 26/11/2009 alle: 00:45:46
L'orto botanico: L'orto botanico di Napoli, conosciuto anche come Real Orto Botanico, è una struttura dell'Università Federico II di Napoli, che fa parte della Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali dell'ateneo federiciano. Attualmente ha una estensione di 12 ettari e ospita circa 9000 specie vegetali e quasi 25000 esemplari. Si trova in via Foria, vicino al Real Albergo dei Poveri. Fondato il 28 dicembre 1807 con decreto di Giuseppe Bonaparte, l'orto botanico fu costruito su alcuni terreni precedentemente appartenuti ai Religiosi di Santa Maria della Pace e all'Ospedale della Cava. In realtà il progetto fu inizialmente avallato dal re Ferdinando IV, ma la Rivoluzione Napoletana del 1799 ne rese impossibile la realizzazione. Il progetto venne portato avanti da due architetti. Il primo, Giuliano de Fazio, è autore della facciata monumentale e del viale a essa perpendicolare, della stufa temperata, e del viale che porta al Castello. La parte inferiore è invece opera di Gaspare Maria Paoletti. Devastazioni dovute ai bombardamenti, sottrazione di ferro per uso militare, l'arrivo di parte della popolazione in fuga e la decisione di mettere a coltura porzioni dell'Orto per coltivare beni di prima necessità, la conversione di alcune aree della struttura a scopi militari: queste furono le conseguenze della Seconda guerra mondiale sulla vita dell'Orto botanico di Napoli. Giuseppe Catalano, successore di Longo, fu il primo direttore nominato nel secondo dopoguerra. L'incarico, affidatogli nel 1948, si incentrava in particolar modo sulla ristrutturazione dell'Orto, accompagnata ad un arricchimento per quel che riguarda gli strumenti a disposizione dei botanici e dalla trasformazione della "valletta", voluta da Gasparrini, in quello che oggi è il filicetum. Sulla stessa falsariga si mosse Valerio Giacomini, entrato in carica nel 1959. Nel 1963 inizia un periodo considerato molto importante per la storia dell'Orto. Diviene infatti direttore Aldo Merola. Sotto la sua direzione, l'Orto acquisì, nel 1967, l'autonomia economica ed amministrativa, il che rese possibile ottenere finanziamenti straordinari per migliorare la struttura: vennero realizzate varie serre (per un totale di 5000 m2), un impianto di riscaldamento e una rete di distribuzione idrica. Grande importanza ebbe l'opera "politica" di Merola, che cercò di ottenere aiuti a livello legislativo (come la creazione di un ruolo professionale specifico ad alta specializzazione: il giardiniere degli orti botanici). Le coltivazioni furono molto arricchite, soprattutto grazie all'opera di Luigi Califano. Furono nuovamente riattivati i rapporti con i principali Orti europei e grande importanza fu data al ruolo didattico della struttura. Uno dei segni più visibili, comunque, dell'opera meroliana è la ridisposizione delle aree secondo due criteri: quello sistematico e quello ecologico. Il terremoto del 23 novembre 1980 colpì fortemente l'orto botanico, durante il periodo di direzione ad interim di Giuseppe Caputo. Ancora una volta la struttura divenne rifugio per la popolazione. Nel 1981 divenne direttore Paolo De Luca, al quale toccò iniziare l'opera di ricostruzione. L'ingresso...

Modificato da raffaele top il 26/11/2009 alle 00:53:06
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Joly
Joly
31/12/2007 91
Inserito il 26/11/2009 alle: 23:07:51
Mi rivolgo ai camperisti napoletani,se per cortesia sanno indicarmi il parcheggio più comodo per il centro e più servito da i mezzi pubblici fino a tarda sera tra quello del " mondo camper sud " e "IPM" (vicino al cto). Grazie.
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raffaele top
raffaele top
10/12/2007 2096
Inserito il 27/11/2009 alle: 08:29:33
quote:Risposta al messaggio di Joly inserito in data 26/11/2009  23:07:51 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> Io ti consiglio di fermarti all'area di sosta della fiera, a pochi passi c'è la metropolitana che in due minuti ti porta al centro.... Ti aspettiamo a Mondocampersud.... [:D][:D][:D][:D][:D][:D][:D] Cordiali saluti. raffaele piccirillo 3483346354
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raffaele top
raffaele top
10/12/2007 2096
Inserito il 27/11/2009 alle: 08:47:48
Il Maschio Angioino: Il Castel Nuovo, anche detto -impropriamente- Maschio Angioino, sorge nel mezzo dell'ampia Piazza Municipio, al lato dei giardini del Palazzo Reale, e a pochi passi dal porto di Napoli, sul quale si erge con la sua mole imponente. Questa posizione strategica fu scelta dal sovrano Carlo I d'Angiò (a cui si deve la prima denominazione della fortezza), che -occupata la città nel 1266- volle una residenza alternativa al preesistente Castel Capuano, e fece erigere una reggia fortificata in prossimità del mare. Il castello originario fu costruito tra il 1279 e il 1282, su progetto affidato dal sovrano angioino ad architetti francesi: in stile gotico, aveva pianta quadrilatera irregolare, quattro possenti torri di difesa, mura merlate e un fossato di protezione. I successori di Carlo promossero interventi di ampliamento e abbellimento, cui contribuirono artisti del calibro di Giotto e dei suoi allievi, autori degli affreschi -in gran parte andati distrutti- della Cappella Palatina. Proprio la Cappella Palatina, dedicata a Santa Barbara, è uno dei pochi ambienti che ha conservato l'aspetto originario. Nel 1442, la corona di Napoli passò dalla casa angioina alla dinastia aragonese. L'aspetto attuale del maniero, e la denominazione di Castel Nuovo, arrivarono in seguito ai radicali lavori di rifacimento commissionati da Alfonso d'Aragona dopo la sconfitta dei francesi: artisti catalani e fiorentini, sotto la guida dell'architetto aragonese Guglielmo Sagrera, ampliarono e fortificarono la struttura; furono abbassate le torri, se ne aggiunse una quinta, e furono inspessite tutte le mura perimetrali. Per celebrare il successo e la potenza della dinastia aragonese, il sovrano volle adornare il portale d'accesso al castello con un monumentale arco di marmo bianco, ritenuto una delle più rilevanti opere del Rinascimento italiano, dai forti richiami agli archi di trionfo di epoca romana.
Cardellino itinerante
Cardellino i...
-
Inserito il 27/11/2009 alle: 09:27:24
complimenti Raffale, la tua città è bellissima prima o poi verrò a visitarla Giuseppe
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raffaele top
raffaele top
10/12/2007 2096
Inserito il 27/11/2009 alle: 09:53:50
quote:Risposta al messaggio di Cardellino itinerante inserito in data 27/11/2009  09:27:24 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> Giuseppe ti aspettiamo.... [:D][:D][:D][:D][:D][:D][:D] Saluti raffaele piccirillo 3483346354
Cardellino itinerante
Cardellino i...
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Inserito il 27/11/2009 alle: 13:30:21
Grazie Raffaele, sicuramente appena potrò sari il primo a saperlo, perchè ti chiederò delle delucidazioni in merito ciao da Giuseppe
peppotto
peppotto
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Inserito il 27/11/2009 alle: 17:13:39
Rafè citando una bellissima canzone del compianto Mimmo Modugno mi viene da dirti: " Tu si na cosa grande " e bellissimo questo tuo promuovere la nostra meravigliosa città di Napoli. Sarebbe bello che tanta gente soprattutto qui nel nord Italia conoscesse cosa era Napoli prima di garibaldi (volutamente con la minuscola). Lasciamo stare. Complimenti vivissimi e non dimenticare di citare nei tuoi reportage " il salottino di porcellana " all'interno dell'appartamento reale di Capodimonte. [:)]

Modificato da peppotto il 27/11/2009 alle 17:17:11
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Vonturm
Vonturm
01/10/2003 1482
Inserito il 27/11/2009 alle: 18:06:23
Sono sempre contento quando si parla bene di Napoli, la mia città preferita. Sarà caotica, pericolosa ma è anche una città molto intrigante, piena di fascino e di bellezze da scoprire.
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raffaele top
raffaele top
10/12/2007 2096
Inserito il 27/11/2009 alle: 18:12:28
Giusto Peppotto.... il salottino di porcellana merita una presentazione dedicata. Il salottino di Poercellana: Il salottino fu creato per la Reggia di Portici, destinato all'uso privato di Maria Amalia di Sassonia. La realizzazione del fastoso ambiente iniziò nel 1757 e si concluse nel 1759, anno della partenza della regina per la Spagna al seguito del marito Carlo di Borbone. I lavori furono eseguiti su progetto di Giovan Battista Natali, pittore e quadraturista piacentino. La complessità di questa realizzazione comportò l'impiego di tutte le maestranze attive nella fabbrica, dirette dal capo-modellatore Giuseppe Gricci: gli intagliatori Ambrogio di Giorgio e Gaetano Fumo, i pittori Giovanni Sigismondo Fischer e Luigi Restile, i modellatori Cristiano Adler e Stefano Gricci. A questi si affiancarono artefici esterni alla manifattura quali Mattia Gasparini e Gennaro di Fiore, rispettivamente autori del soffitto in stucco "ad uso di porcellana" e delle porte lignee, oggi perdute. Le pareti dell'ambiente quadrangolare sono costituite da lastre di porcellana fissate ad un'intelaiatura lignea con perni e chiodi, interrotte solo da porte e finestre e da ampie specchiere, con cornici di porcellana e festoni floreali anch'essi nel prezioso materiali poggianti sulle loro superfici e con candelieri. Tra fregi mistilinei, volute e ghirlande fiorite si snoda un repertorio decorativo di evidente ispirazione cinese: i trofei musicali, gli animali esotici, le scene delle specchiature con i loro tessuti e vasi di porcellana, i cartigli su cui compaiono scritte con veri o falsi ideogrammi cinesi. Arricchisce ulteriormente il salottino il lampadario a dodici bracci che raffigura, ai piedi di una palma su cui è arrampicata una scimmia, un giovane cinese intento a pungolare un drago; la parte inferiore termina con un combattimento tra animali e uccelli. Il salottino è stato trasferito a Capodimonte solo nel 1866, quando la Reggia di Portici divenne di demanio statale. Il solo soffitto in stucco fu trasportato nel Museo nel 1957, in occasione della riapertura di quest'ultimo.
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mike47
mike47
27/10/2008 86
Inserito il 27/11/2009 alle: 19:22:49
Mi avete convinto! Il 5 dicembre sarò a Napoli, dalle Vostre descrizioni sono certo che non sarà una delusione. Con l'occasione visiterò la fiera, sperando che sia una valida alternativa a "Mondo Natura" Saluti a tutti
sergiozh
sergiozh
-
Inserito il 27/11/2009 alle: 20:40:07
a me sembra che sti napoletani non si fanno mancare nulla [:D]
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