quote:Risposta al messaggio di atir66 inserito in data 08/04/2013 17:05:46 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
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Sempre nel rispetto delle opinioni di ciascuno, e naturalmente subordinato ad una differenza di prezzo che non sia abissale, ti spiego, nel
mio caso personale, a cosa serve il "cob"di giorno.
Immagina di avere più di 60 anni, con l'ernia al disco cervicale, displasia alle anche e cane appresso.
Ti fanno fermare col camper nella stiva proprio sotto agli aeratori, il rumore è tale che non senti neanche la tua voce, la cagnolona terrorizzata dal chiasso si rifiuta di scendere dal camper e la devi tirare a forza per il guinzaglio, mentre brandisci la tua poltroncina personale perché sai già che le sdraio del ponte aperto ti costringono ad una posizione inadatta al tuo collo. Inoltre hai con te la sacca con ciotola, acqua, scottex per raccogliere eventuali pipì della bestiola, libri da leggere, ecc.
A questo punto sali 6 piani di scale ripide e strette fino ad arrivare al ponte superiore.
È tutto già pieno e ti defili nel "terrazzino" da cui si accede all'area cani. Ti rendi conto che la cosiddetta è una stanzetta buia addossata alla ciminiera, isolata dal calore da inquietanti teli termici sporchi e mal messi, i box per i cani sono una fila di gabbie arrugginite dove è chiuso qualche cagnetto che abbaia disperato. Iki sembra dirti "lì dentro ci stai te!" E tu sei d'accordo con lei, anzi, sei tentata di andare dal commissario di bordo a sporgere denuncia per maltrattamento animali!
A questo punto ti sistemi lì , sopporti il vento apparente che ti strappa via il berretto e lo fa volare fra i radiatori del fumaiolo, sopporti i bambini che corrono indisturbati, senza controllo da parte dei genitori, a vedere i cani chiusi nelle gabbie e fargli "buh !" così abbaiano e poi scappano via, e mentre la tua cagnolona abbaia anche lei per solidarietà, anche perché teme la gente che corre, pensi che anche tu hai avuto una figlia, ma non le hai mai permesso di fare certe cose...[:(!]
A quel punto non fai che guardare l'orologio, non vedi l'ora di arrivare, ti accorgi che invece il tempo non passa mai, ti rendi conto che la cagnolona è a disagio: se uno dei due, tu o tuo marito si allontanano per andare in bagno o al bar o guardare il mare si agita, è terrorizzata di perderci. Allora diventi insofferente ed in quel momento svuoteresti il conto corrente per una placida traversata accovacciata sulla tua mansarda , o seduta sulla tua dinette, con la cagnolona che ronfa beata ai tuoi piedi, abituata da sempre alla sua casetta viaggiante.
E per concludere in bellezza la traversata in passaggio ponte, all' arrivo ti accosti disciplinatamente al salone quando l'altoparlante avverte di avviarsi alle scale. Aspetti mezz' ora che chiamino i passeggeri del "ponte 3", quello dove hai il camper tu, quando è il tuo turno devi scendere di coltello fra la gente assiepata per le scale ma non ancora chiamata. Compermesso, col cane al guinzaglio, la brandina, la sacca e le anche che chiedono pietà, arrivi al ponte 3 e ti trovi davanti un muro di camper tutti attaccati l'uno all' altro, stretti l'uno con l'altro, pensi che al tuo non ci riuscirai mai ad arrivarci, non sei neanche sicura da che parte stia, se non fosse l'ululato degli areatori che ti guida nella giusta direzione. Ti stai sempre trascinando dietro cane sacca e brandina mentre tuo marito più grosso di te si è incastrato tra un portabici ed un cofano. Ciliegina sulla, torta, a 2 metri dal camper Iki, stressatissima, decide che quello è assolutamente il momento di fare il suo bisognino (sigh!), che affannosamente raccogli, pulisci e ti carichi sul camper con tutto il suo aroma perché non sai proprio dove metterlo.
Ecco, per me questa è la differenza che fa il camping on board.
Badate bene, questo non è un racconto di fantasia, è storia vera, 11 agosto 2012.
Ciao Anna