Pubblicato:
24/08/2012 da
Free Son
Periodo:
03/08/2012 - 20/08/2012
(17 giorni)
Non specificato
Famiglia di 4 persone, Roberto 49, Laura 49, Alberto 16, Lorenzo 12, assieme ad altri amici camperisti.
PREMESSA
La Polonia non è la Normandia che offre molti servizi, la Scozia e Irlanda che offrono suggestione. Tantomeno è l’Italia con i suoi eccessi d’arte. Ma è un’ottima vacanza alternativa con le sue peculiarità tra cui spiccano i parchi e i laghi. Al momento è anche vantaggiosa economicamente, con possibilità di pranzare nei locali o acquistare nei market a prezzi molto convenienti.
Sinceramente ci sono città che col senno di poi avrei anche saltato per gustarne meglio altre.
Dei posti in cui son stato, consiglio metter nell’itinerario Auschwitz, Miniere del Sale, Cracovia, Madonna Nera di Czestochowa, Varsavia, Masuria (includete la Tana del Lupo), Santuario di Swieta Lipka, Canale di Elblag, Castello dell’ordine dei Cavalieri Teutonici di Marlbork, Danzica (proibito saltarla), Sopot di sera, le dune di Leba, la casa di Copernico a Torun, il monastero di Lubiaz, Breslavia. E visto che è lì vicino la chiesa di Swidnica. Per quanto riguarda Cracovia, sarà che mi aspettavo molto, alla fine non ho trovato quella città con quel passo in più che mi aspettavo. La Madonna nera di Cestocova porta in dote una suggestione emozionante cui anche il più ateo non rimane indifferente. Per il resto ci sono città in via di adattamento turistico, che sicuramente fra 3-4 anni saranno curate meglio nei dettagli e potranno così sfruttare tutte le loro potenzialità.
Ho percorso 5000 km partendo dalla provincia di Vicenza, salendo per Tarvisio e ritornando per il Brennero. Come spese, quella maggiore è stata il noleggio camper, il che la dice lunga sul carovita polacco. Per fare un esempio, il diesel costa 5,5 zloty pari a 1,25 euro (4 zloty = 1 euro). Strade tutto sommato buone, molto meglio di quelle descritte nei diari datati 2009 con nuove autostrade. Gente educata, città pulite, pochi servizi camper.
A FERRAGOSTO SONO CHIUSI TUTTI I MUSEI.
IL GIRO
Bratislava. Città molto interessante da inserire nelle tappe per l’arrivo in Polonia.
Olmouc. Pernotto tranquillo in parcheggio tra le piscine e il campo da calcio. Città carina, inserita all’ultimo nell’itinerario saltando così le casette di legno di Chocolov e la “Cortina d’Ampezzo” polacca, vale a dire Zakopane.
Auschwitz 1 e Auschwitz 2 Birkenau. Come sempre esco col mal di pancia da questi posti, ma sono tappe che ogni persona deve fare almeno una volta nella propria vita. Parcheggiare ad Auschwitz (quello della scritta “avorare rende liberi”) visitare il complesso, poi prendere bus navetta gratuito per andare a Birkenau (quello della porta sulle rotaie).
Wadowice. Città natale di Giovanni Paolo II. L’ho fatta giusto per curiosità, in due secondi al volo, e sinceramente non serve spenderci molto tempo.
Wielicka, le Miniere del sale. Belle. Tutto ben organizzato e ben spiegato. Ho dormito bene nel parcheggio sottostante che arrivando si trova sulla dx, proprio una cinquantina di metri prima della salitina che porta all’ingresso delle miniere.
Cracovia. E’ bella, ma non è quella cosa stratosferica di cui tutti parlano. Acquistare i biglietti al Warwel è tutto un programma: una coda infinita per acquistare l’acquistabile di biglietti, dove ti danno degli orari di entrata per ogni tipo di stanze. Alla fine me ne son fregato degli orari e son entrato tranquillamente all’ora che volevo nelle varie stanze. Di sicuro la Dama con l’Ermellino e la Tesoreria meritano la visita. Per il resto tenetevi le energie per il castello di Varsavia che è molto molto bello. Il Ghetto ebraico non è ai livelli di Praga, la piazza, il Rynek per capirci, è stupenda. Al Collegium Maius trovo un’indisponente e tronfia donna alla “kassa” che rende antipatica la visita nei luoghi di Copernico, in compenso trovo reperti di mitici personaggi rock nell’Hard Rock cafè. Utilizzare campeggio Clepardia, tranquillo e comodo per andare in centro con il bus (i biglietti si possono fare in bus).
Czestochowa (santuario Jarna Gora). Atei o no, la Madonna Nera con la grande fede dei polacchi trasmette ineffabile spiritualità al turista. Emozione da vivere. Parcheggio enorme di fronte all’ingresso.
Sandomierz- Zamosh-Kazimierz Dolny. Francamente queste città turistiche così blasonate nelle guide, sono solo una forzatura politica, giacchè si vedono grandi investimenti dello stato per valorizzare la zona centro-est della Polonia senza considerare la vita locale. Ho visto le tre cittadine, carine senza dubbio, ma non ho visto gente. Forse fra 5 anni saranno località affollate, ma per ora deludenti per le enormi aspettative create dalla guida. Diciamo che se uno ha tempo ci passi pure senza pretese, ma poi non si lamenti del poco tempo rimanente quando si troverà a Danzica o nella Terra dei Mille Laghi e più ad est.
Varsavia. Bella, bella. Il doppio più bella delle recensioni. Sarà che non mi aspettavo un granchè, sarà che era pulita, ordinata, ampia, spaziosa, aristocratica, organizzata, facile da raggiungere e parcheggiare (ho messo il camper nell’ampio parcheggio del teatro, in pieno centro), ma mi è piaciuta molto. Altra sorpresa è stato il castello, con ottime rifiniture interne e ricco di elementi della storia reale polacca. Per il Palac w Wilanowie, i cui giardini meritano la visita, conviene prendere per bene le coordina te da casa, perchè farlo al volo, in città col gps si rischia di finire in un borghetto incasinato di Varsavia. Il Wilanowie è nella periferia della città, a circa 6-7 km. Per la fretta, la maledetta fretta nel camminare, in centro ho malauguratamente saltalto la Chiesa di Santa Croce dove c’è il cuore di Chopin, musicista nato nel 1810 nel vicino paese Zelazowa Wola.
Pultusk. Ottimo punto come tappa intermedia per andare nella Masuria, la terra dei mille laghi. Pernottare nello spiazzo dei pescatori lungo l’affluente della Vistola, il Narew, a 500 metri dal centro del paese dalla caratteristica piazza lunga e il castello-hotel a ferro di cavallo (inserire come via “Stare Miasto, la piazzola è proprio di fronte alla casetta dei pescatori). Ah, nella cittadina, sono capitato proprio il giorno di mercato, molto povero e caratteristico.
Mikolajki. Cittadina sul lago resa ancor più piacevole dal viavai di gente. Col camper NON pernottare nel campeggio segnato da tutti, lo scomodo Wagabunda, ma in una nuova area attrezzata con una doccia, un bagno, carico e scarico acque e WC, a prezzo convenientissimo. L’area, segnata come Parcheggio 24 h, si trova poco lontano dalla chiesa, in via Szkolna. Poco lontano da questa cittadina, c’è la riserva naturale dei cigni selvatici, raggiungibile in camper.
Tana del Lupo (bunker di Hitler), località Gierloz. Le indicazioni per questo sito bellico si trovano a tre km dalla meta, perciò se non siimposta il nome della località Gierloz son dolori. Per gli amanti della storia, è un sito che merita la visita, ben organizzato nel suo interno, e ovviamente foto di rito al bunker 3 (quello dell’attentato al Fuhrer) e al 13 (la tana di Hitler vera e propria).
Swieta Lipka. Il santuario che non t’aspetti. Bello bello.
Olzstyn. Tappa intermedia giusto prima di arrivare al Canale di Elblag
Canale di Elblag, Bucznyec. Chiuse molto originali da non perdere, non sono le solite chiuse che uno s’immagina, perciò vanno viste con 3 possibilità a disposizione per godere di questi impianti di risalita. Giro in barca di 4 ore, giro di 2 ore (io ho fatto questo), oppure parcheggiare il camper al primo impianto di risalita, a Bucznyec, munirsi di macchina fotografica e attendere le barche che risalgono il canale prendendo una sorta di skilift gigante, le chiuse del Canale di Elblag per l’appunto (parcheggio con panche e bel verde attorno al 53 58 50 00 N - 19 37 10 93 E). Per il giro in barca, questa si prende sulla strada 526 appena sotto al parcheggio che ho indicato, dove invece di girare a destra per la strada del parcheggio, si prosegue dritti attraversando il ponticello e parcheggiando il camper nell’apposito imbarco a sinistra.
Castello di Marlbork. Bello, da vedere con guida in italiano, diversametne si perdono alcuni aneddoti molto significativi che lasciano un bel ricordo del castello e delle persone polacche. Andarci di lunedì costa meno, si perdono 3-4 sale, ma le più significative sono cmq aperte. E’ obbligatorio entrare con guida (non intendo cartacea), molti però entrano accodandosi al altri gruppi accompagnati da guida.
Leba, le dune di sabbia. Belle, da rotolarsi coi figli. Poi il mar Baltico è sempre il Baltico, con i suoi misteri dell’antica via dell’Ambra dove i miei avi paleoveneti o veneti antichi ne erano parte attiva. Per un veneto metter piede sulla battigia di Leba e cercare una pietra d’ambra è come compiere un gesto di un suo conterraneo di 3200 anni fa. Oggi l’ambra che si trova nelle spiagge è il 2%, il 98% la si trova scavando nei canali delle zone di Danzica. Leba è anche una vivente località balneare, che ha un castello lungo la spiaggia.
Swolovo. Piccolo paesino segnato sulla guida per le caratteristiche case a graticcio. Sinceramente, da saltare, vista la difficoltà viaria per arrivarci e ripuntarte su Danzica. Mi conveniva rilassarmi sulle spiagge di Leba 4 ore in più.
Sopot. Da fare verso sera, per godere della vita di piazza, ricca d’artisti e delle costruzioni dalle particolari forme geometriche, come il rezidence KRZYWY DOMEK, un centro commerciale dalle forme “ubriache”. Dulcis in fundo, c’è anche il pontile più lungo che io abbia mai visto.
Danzica. Campeggio “Stogi” oppure in uno nuovo proprio di fronte. Da lì si possono prendere 3 tram che portano al centro, alla fermata “Brama Wyzynna. Da lì, mappa alla mano e seguire il percorso indicato nelle mappe turistiche. Non tralasciare niente di questa meravigliosa città, nenche i sassolini, perché è favolosa. A misura d’uomo, piccola e curata, con forme architettoniche del manierismo olandese contrastate dal freddo cemento del monumento ai Caduti dei Cantieri Navali che ricordano le vittime e i giorni di Solidarnosc. Non abbiate timore ad entrare nei negozi di ambra e chieder info su questo materiale pregiato (5 euro al grammo), perché le fregature vengono dalle bancarelle. Danzica mi è rimasta nel cuore e per dirla alla “Breil”, della Polonia toglietemi tutto ma non toglietemi Danzica.
Torun. Città del Copernico dove la visita alla casa natale è di rito. Bel centro, belle rovine del castello. Il parcheggio è ben segnato, molto vicino al centro storico.
Lubiaz. Antico Monastero munito di parcheggio dove ho pernottato tranquillamente. Fra tutte le località viste, ancor oggi mi chiedo come possa esserci una struttura così imponente lasciata in mezzo stato d’abbandono. Al suo interno ci sono due saloni restaurati molto belli che valgono la visita. In più il signore che ci accompagna è premuroso, paterno e sorridente come le persone d’un tempo, tutto felicienell’esser utile al prossimo. Stessa cosa nel vecchio bar accanto, dove ci fermiamo per una bibita e il titolare chiama sua nipote al telefono per farci parlare con lei (al telefono)in modo tale da capire cosa volevamo sapere. Non pago ci chiama indietro per regalarci delle fettuccine portachiavi. Auguro a tutti di ritrovare questi due signori un po’ attempati, segnati dalle rughe, simbolo di ospitalità.
Breslavia (Wroclaw). Da non perdere la piazza centrale, il “Panorama Raclawicka”, l’aula Leopoldina e la chiesa dell’università.
Swidnica. Pernotto nella zona industriale, abbastanza tranquillo. Visita alla Chiesa della Pace che contiene fino a 7mila persone. Molto particolare, tutta lignea, questa chiesa luterana va inserita come tappa obbligatoria per chi passa per Breslavia non fosse altro per le numerose decorazioni che occupano ogni spazio interno.
Jawor. Altra chiesa capiente, molto particolare anch’essa. Visto che si trova sulla via del ritorno, l’ho fatta al volo.
Dresda. Non so se è ogni anno così, ma ci son capitato il primo sabato dopo ferragosto, nel bel mezzo di una festa enorme. Per questa città, capitale della Svizzera Sassone, continuerò a spender elogi su elogi, l’ho vista anni fa molto più tranquilla, l’ho rivista festosa ed è sempre un centro dinamico dove si respira aria giovane e idee nuove. Sfortuna vuole che il teatro sia chiuso, così anche stavolta salto “il pasto visivo”.
Bastei. Andare a Dresda vuol dire far due cose minimo minimo: recarsi nell’antica latteria Pfunds Molkerei e nel vicino negozio di marmellate, fare 40 minuti di camper fino a Bastei per ammirare le anse dell’Elba dal punto più suggestivo di tutta la Sassonia. E poi il ponte di Bastei è uno spettacolo! Pernotto nel parcheggio a valle, dove si può anche rpendere il bus (P+ Ride), ma al mattino preso, entro le 8, sposto il camper nel parcheggio a 300 metri dal punto dove inizia il sentiero del Bastei Brukke (ponte di Bastei).
Innsbruck, Museo Swarovski. Pernotto nell’enorme parcheggio retrostante . Museo molto interessante sebbene costi 11 euro a persona (gratis fino al 15° anno d’età).