Inserito il 15/12/2008 alle: 18:45:51
Mi dispiace Mauring, ma stai traendo conclusioni generiche senza conoscere il bimbo o i suoi genitori, e questo non è gentile, anzi è al limite del "maleducato", e soprattutto stai esulando dal contesto.
Saresti sorpreso di vedere quanto sia "disciplinato" il nostro piccolo Attila, e ancor più la sorella maggiore, ma resta il fatto che sia per carattere insofferente a vincoli prolungati come quelli relativi ad un viaggio, anche di molte ore, durante il quale deve restare legato ad un seggiolino.
"Correggere" questo comportamento non è una questione di educazione, genericamente parlando, perché la vivacità non è un problema, ma lo è l'indisciplina, coerentemente con l'età, la mancanza di rispetto o di regole, ma non è questo il caso, come avrai ben compreso.
Non so perché tu abbia deviato dall'oggetto della discussione, ma esso resta tale.
Precisati gli ambiti della questione, non che fosse necessario, parlare di educazione è fuori luogo, a meno che non si intenda coercizione.
Un bimbo di 18 mesi comincia appena appena ad avere consapevolezza della propria identità ed individualità e bla bla bla, stavo per cominciare un pistolotto di pedopsichiatria ma non è il luogo.
Come credo tu sappia bene un individuo che non ha ancora piena consapevolezza di sé non è in grado di essere "addestrato".
In effetti è attorno ai tre anni che le informazioni si fissano in maniera definitiva nella memoria e che tutti i percorsi associativi di base sono adeguatamente sviluppati. Per dirne una: l'istruzione dei Re di Francia cominciava proprio a quell'età.
Qui mi fermo perché sennò il trattato lo scrivo davvero (e potrei).
Resta il fatto che le risposte corrette al problema posto in questa discussione sono quelle che suggeriscono quali strategie adottare per limitarne l'esuberanza durante il viaggio, senza ovviamente castrare il bimbo; perciò passeggiare, stancarlo, distrarlo, viaggiare di notte e così via, come molti si sono gentilmente e simpaticamente affrettati a offrire.
Noi volevamo conoscere il comportamento di genitori che, come noi, hanno bimbi insofferenti ai lunghi periodi di immobilità forzata, e siamo molto felici di aver ricevuto tante risposte così simpatiche.
Affermazioni come le tue però, generiche e decontestualizzate, oltre a non essere utili, esulano assolutamente dagli ambiti della questione.
Anzi, chi ti garantisce che a 18 mesi i tuoi buonissimi pargoli non lo fossero per loro propria natura, invece che per "educazione"?
Converrai che è indimostrabile e che è molto più probabile che tu sia stato uno di quei fortunati genitori ad aver avuto bimbi piccoli particolarmente tranquilli, come lo siamo stati noi con la prima.[^]
Sono certa che ci troveremo maggiormente d'accordo su altri argomenti.
Buona serata. [:)]