Inserito il 12/09/2008 alle: 12:12:31
Caro Valerio,
credo, non vorrei sbagliare, di essere affiliato a una associazione tipo il CC, non mi ricordo quale è, sinceramente me lo impone la convenzione con l'assicurazione.
Tutti i mesi, mi arriva a casa un giornaletto, che staziona spesso nel portariviste del bagno, e che ogni tanto scorro.
In questo giornaletto, con tutto il rispetto, ho letto i due articoli più modesti che ricordi a mia memoria, e infatti ho smesso di leggere.
Il primo riguardava un'invettiva contro le "ferie giudiziarie" (la sospensione feriale dei termini), dove si propugnava l'esigenza di eliminarle o ridurle, per snellire il carico giudiziario, con particolare riferimento ai tempi per decidere sulle multe (taccio sull'argomento, che è meglio).
Il secondo, ancora in termini di sostanziale invettiva, contro i ciclisti (taccio anche qui).
Premesso, comunque, che come noto io vado in campeggio, per cui non me ne può fregare di meno di affermare diritti sulla sosta libera (che peraltro, se mi tolgo la casacca del camperista, e mi metto quella del cittadino non interessato, trovo assai pericolosi, visti taluni personaggi che fanno parte della nostra categoria), qui sta secondo me il problema.
Certo che le associazioni di consumatori (sulle cui iniziative, peraltro, concordo solo sporadicamente) hanno di meglio da fare.
Ma giustappunto, sono le associazioni di camperisti che dovrebbero occuparsi del problema.
Mi parrebbe bizzarro se delle questioni dei camper dovessero occuparsene gli Amici della pesca alla trota, o gli Amici dei musei, non trovi?
Ora, invece, certi temi non sono mai trattati.
Penso ad esempio al tema della sicurezza dei camper, questa si una vergogna senza limite, sulla quale non si spende una parola e non viene proposta alcuna seria iniziativa.
Oppure, penso alla questione dei divieti anticamper, dei quali come detto personalmente poco mi interessa, ma che costituirebbero un possibile problema di competenza di queste associazioni.
Come affrontare il problema?
Si può fare in due modi.
Il primo, è quello delle chiacchere, che ha pure una sua cittadinanza, off course. E fin qui, essendo le chiacchere gratuite, ci si spende a profusione.
Il secondo, è quello di fare i ricorsi, cosa del tutto usuale quando si pretenda non di convincere qualcuno delle proprie tesi, ma di vantare un diritto.
A questo punto, se si intende fare qualcosa, il sistema è piuttosto semplice. Quanto costa un ricorso al TAR? 5.000 euro? bene, se ne mettono in cantiere 5, e si raccolgono i soldi per farlo patrocinare dal miglior studio legale sulla piazza.
Vogliamo passare per l'impugnativa delle multe? Bene, quanto costa un ricorso contro una sanzione? 5.000 per i tre gradi? Bene, se ne mette in cantiere 5, e si sponsorizza la loro difesa.
Ti domando. E' una cosa sconvolgente? Sarebbe un precedente unico e irripetibile nella storia delle associazioni? Boh, a me pare proprio di no, visto che questo genere di iniziative le hanno portate avanti anche le associazioni floreali.
Eppure è così, perchè io ho, personalmente, notizia di un paio di ricorsi di Calosci, uno di Ivano, e uno del Morelli, tutta roba fatta dai singoli a loro spese.
Con l'esito, poi, che nella migliore delle ipotesi si finisce per grogiolarsi su una sentenza GdP di una pagina che annulla la multa perchè manca la firma, o c'è stata notifica oltre i termini. Ed anzi, con grande goduria.
Saluti