quote:Risposta al messaggio di ik6Amo inserito in data 08/09/2013 10:47:16 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Il tuo esempio di innalzamento di un oggetto a 3 metri per riabbassarlo a 30 cm MI E' PIACIUTO MOLTISSIMO. Rende benissimo l'idea. Aggiungerò un'altra notazione. Se colleghi un alimentatore da notebook a un inverter, i due oggetti sono stati progettati da due persone DIVERSE, e non è detto che tali oggetti dialoghino PERFETTAMENTE tra loro... Altra musica è un alimentatore che va a 12 di targa e eroga 18,19,20,... progettato da UNA persona e PREVISTO per essere utilizzato attaccato a una batteria servizi (con tensioni variabili fra 11 e 15 V e uscita stabilizzata sulla tensione che imposti INDIPENDENTEMENTE da quanto entra). Mai provato a misurare anche solo con un semplice tester la tensione AC in uscita da un inverter? Modelli che viaggiano a 270 V AC, altri a 200 (più spesso molto più alti del richiesto che più bassi). Poi se parli di un inverter da 1000€ è molto probabile che ti segni tra 229V-231V, come mamma Enel... Poi, anch'io come -quasi- tutti ho un inverter nel camper. Ma lo uso pochissimo. BUON TESTER DA DASH .(\_/). (='.'=) ('')_('')
quote:Risposta al messaggio di Dash inserito in data 11/09/2013 10:35:04 Il tuo esempio di innalzamento di un oggetto a 3 metri per riabbassarlo a 30 cm MI E' PIACIUTO MOLTISSIMO. Rende benissimo l'idea. >> è molto bella sì, bisognerebbe solo capire se calzante [:D] Io credo che l'unica cosa rilevante sia piuttosto il numero di passaggi e l'efficienza degli stessi, non certo la tensione a cui si porta. Ad ogni modo mi pare si sia chiarito che chi fa la scelta di usare l'inverter piuttosto che un alimentatore dedicato lo fa con motivazioni molto diverse dall'efficienza accettando una perdita minimale per ottenere altri vantaggi già abbondantemente citati.
quote: Mai provato a misurare anche solo con un semplice tester la tensione AC in uscita da un inverter? Modelli che viaggiano a 270 V AC, altri a 200 (più spesso molto più alti del richiesto che più bassi). Poi se parli di un inverter da 1000€ è molto probabile che ti segni tra 229V-231V, come mamma Enel...>> se proponi questo test dovresti anche spiegare che servirebbe un tester in grado di misurare il valore efficace perché con un tester da 10€ questa misura non si può fare. BTW, il mio inverter ad onda pura, che non costa certo 1000 euro, apparentemente eroga 221V stabili, direi che non mi posso lamentare. Ciao. Marco
quote:Risposta al messaggio di MarcoBo inserito in data 11/09/2013 21:53:13 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>>Esatto! "Molti strumenti di misura, tra cui i multimetri più economici, sono costruiti per calcolare il valore efficace di una tensione sinusoidale raddrizzata misurandone il valore medio o il valore massimo: l'indicazione è corretta solo se il segnale ha forma d'onda perfettamente sinusoidale, mentre è errata tanto più il segnale è distorto cioè ricco di armoniche (per esempio si allontana molto anche solo se al segnale sinusoidale è sovrapposto uno continuo)." Cit. Wikipedia [url] http://it.wikipedia.org/wiki/Valore_efficace Ciao Davide
quote:Risposta al messaggio di MarcoBo inserito in data 11/09/2013 21:53:13 ... il mio inverter ad onda pura, che non costa certo 1000 euro, apparentemente eroga 221V stabili ... (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> 221V non è un po' bassino? Che mi sembrava che l'Italia si fosse uniformata agli standard europei (ormai da qualche anno) e la tensione erogata sugli impianti di casa sia 230V - anche se tutti continuiamo a parlare di 220V... BUONA 220 DA DASH .(\_/). (='.'=) ('')_('')
quote:Risposta al messaggio di Dash inserito in data 12/09/2013 13:45:10 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> In teoria sì, ma in alcuni impianti non si arriva a 230V e credo che una certa tolleranza sia ammessa e sopportata da quasi tutti gli utilizzatori.
quote:Risposta al messaggio di Dash inserito in data 12/09/2013 13:45:10 221V non è un po' bassino?>> se fosse l'enel forse, ma è l'inverter e con 221V alimento senza problemi tutto. Quello che volevo evidenziare è che comunque non siano i valori molto scostati che avevi indicato tu nel tuo post. BTW, per curiosità, nelle ultime 24h in casa mia la tensione è variata fra i 223 e i 229V. Al lavoro fra i 227 e i 237V, direi che un minimo di tolleranza serve [:)] Ciao. Marco PS: se poi rimaniamo nello specifico esempio della alimentazione notebook direi che sono più di 10 anni che non vedo un alimentatore per notebook che non abbia come range ammesso in input dai 100V ai 240V il che li dovrebbe comunque rendere funzionali anche se l'inverter dovesse uscire con tensioni bizzarre.
quote:Risposta al messaggio di MarcoBo inserito in data 12/09/2013 14:08:29 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Infatti gli alimentatori da NB sono progettati per funzionare in tutto il mondo (AC 100-240V 50-60 Hz), dagli USA (110V 60 Hz) alla Gran Bretagna (240V 50 Hz). La circuiteria interna all'alimentatore provvede acché in uscita ci sia sempre la stessa tensione in corrente continua prevista dal NB. Fra l'altro, anche quando lavorano a batteria, la tensione (come nei nostri VR) si abbassa man mano che la batteria si scarica, ma la circuiteria compensa questo calo e sull'alimentazione ad es. del microprocessore arriverà la tensione prevista in fase di progetto (discorso a parte se è passato un overclocker e l'ha rialzata). Se la tensione in ingresso è molto diversa da quella prevista da parte del progetto, così come sulle spie e i display dei nostri VR, anche nei Notebook/PC cominceranno a esserci errori di calcolo (con conseguente schermata blu e blocco), oppure anche solo artefatti generati dalla scheda video (che prima di piantarsi comincia a disegnare singoli pixel anomali -o interi blocchi di pixel-). Con apparecchiature critiche come personal computer e notebook preferisco stare dalla parte dei bottoni, piuttosto che scoprire che la rara foto dell'Aquila del Bonelli di tre giorni prima è venuta trasferita male dalla scheda di memoria all'HD del notebook... BUONE TENSIONI STABILIZZATE DA DASH .(\_/). (='.'=) ('')_('')