quote:Originally posted by vicki> L' errato cablaggio di un inverter (lunghezza e sezione dei conduttori per il 12V) determina vari rischi, a seconda dell' errore che si è commesso[8D]... Se i conduttori sono troppo sottili (poco rame) allora il pericolo è il surriscaldamento, con conseguente rammollimento dell' isolante (che comunque normalmente non si infiamma) ed esposizione del rame nudo, con possibili corti circuiti. A quel punto dovrebbe intervenire il fusibile, se è stato ben calcolato e ben posizionato lungo il circuito. Se no, sono dolori... Se invece i cavi sono troppo lunghi, allora si ha sicuramente una dissipazione di energia, ma l' inconveniente maggiore è la caduta di tensione che si provoca: cioè la tensione di batteria, che ad esempio è di 12V in partenza, quando arriva all' inverter si è ridotta a 11.5V, e siccome gli inverter hanno una protezione contro la tensione bassa, si ha che questa protezione scatta precocemente, quando la batteria possiede ancora un bel po' di carica. Da qui la raccomandazione generale di cavi corti e di grossa sezione, e sopratutto, io non mi stanco di ripetere, connessioni (morsetti, faston, saldature) fatte a regola d' arte. A titolo di esempio, per un inverter da 300W alimentato con un cavo di tre metri (quindi con 6 metri di conduttore) con sezione da 6 mm2 di rame si ottengono i seguenti valori alla massima potenza nominale: - corrente: 30A - resistenza dei conduttori: 0.0175 ohm - potenza dissipata sui conduttori: 15.75W - caduta di tensione complessiva: 0.525V Quindi con un cavo da 6 mm2 (che è già un bel cavo) si spreca circa il 5% della potenza erogata al carico, ma sopratutto si "ruba" all' inverter più di mezzo volt, con conseguente scatto precoce della protezione, quando ancora la batteria (sopratutto se al piombo acido) avrebbe ancora tanto da dare...[:D] saluti
innanzitutto vi ringrazio dei buon consigli ma vorrei capire la distanza tra inverter e batteria in cosa implica \probabile fiammata oppure dispersione watt \ dimenticavo la batteria è quella motore ...aspetto vostri consigli \ buoni km a tutti\ >
quote:Originally posted by emme63> Per risponderti riporto quello che ha scritto pochi post più su oldman: "A titolo di esempio, per un inverter da 300W alimentato con un cavo di tre metri (quindi con 6 metri di conduttore) con sezione da 6 mm2 di rame si ottengono i seguenti valori alla massima potenza nominale: - corrente: 30A - resistenza dei conduttori: 0.0175 ohm - potenza dissipata sui conduttori: 15.75W - caduta di tensione complessiva: 0.525V Quindi con un cavo da 6 mm2 (che è già un bel cavo) si spreca circa il 5% della potenza erogata al carico, ma sopratutto si "ruba" all' inverter più di mezzo volt, con conseguente scatto precoce della protezione, quando ancora la batteria (sopratutto se al piombo acido) avrebbe ancora tanto da dare...". Non ho verificato il dato di resistenza che ha calcolato, ma mi sembra verosimile, per cui ritengo errata la tua conclusione, 0,5 V sono praticamente nulla a 220 V, ma su 12 V pesano ben bene. Ciao, Aldo
Semplificando il discorso vale il vecchio discorso degli elettricisti: ogni mm2 5 ampere, quindi nel caso di un inverter da 300 watt per alimentarlo è sufficiente un filo da 6mm, considerando che a pieno carico, cosa sconsigliabile per lunghi periodi di tempo, con una tensione media di 12 volt si ha un assorbimento di circa 25 ampere, dando per scontato che più è corto il tratto a 12volt e meglio è direi che nell'ordine dei 5 o 6 mt la caduta di tensione è pressoche nulla. Ciao. >
quote:Originally posted by Emme48> quoto
Metti l'inverter più vicino possibile alla batteria e poi porta il fili del 220 e dell'interruttorino di accensione dove vuoi. 300 Watt significa sempre 35 Ampere. Ciao e buoni Km, Marco. >