Inserito il 19/04/2006 alle: 09:45:10
Per l'alimentazione di uno strumento che assorbe una considerevole quantità di corrente dobbiamo condiserare due fattori principali: il primo è la lunghezza del collegamento; il secondo la tensione di alimentazione. Successivamente entrano a far parte del calcolo anche altre variabili, tipo la temperatura di esercizio; il tempo d'uso dell'apparecchiatura ecc.
I normali impianti (220V) sono dimensionati con una corrente di 3, 4 A per mm2, per lunghezze che non eccedono, se non erro, i 30 metri. Consideriamo però che, anche se all'arrivo si verifica una caduta di tensione di 5-6 V, questa rappresenta una minima percentuale di variazione (11 V equivalgono al 5%), tale da non compromettere, in genere, il buon funzionamento dell'apparecchiatura.
Se applichiamo una variazione del 5% ai 12V, ci accorgiamo che la cifra non arriva a raggiungere 1V, quindi, a queste tensioni, possiamo permetterci variazioni di gran lunga inferiori.
Ecco allora che dobbiamo dimensionare i conduttori in modo tale da ridurre al massimo la corrente per mm2.
Se il collegamento fra l'inverter e la batteria è abbastanza corto (al max 2 metri) possiamo calcolarlo per 3 A mm2, se più lungo dobbiamo scendere a 2 ed anche a solo 1A.
In genere i collegamenti esistenti all'origina nei mezzi sono adeguati alle correnti che debbono sopportare, pertanto trascurerei questo particolare, come trascurerei, anche se entro certi limiti, il fattore temperatura. Nei gavoni del camper si raggiungono infatti temperature che al max arrivano a 40°, trascurabili per questi calcoli. Certo, se il conduttore passa attaccato al tubo dell'aria canalizzata si riscalderà di più, ma l'aumento di resistenza dovuto a tali variazioni, se il dimensionamento è fatto come ho citato prima, è trascurabile.
Sottodimensionando le sezioni (non oltre i 5A per mm2), possiamo avere un riscaldamento dei conduttori che al tatto, risulteranno sensibilmente caldi, questo non comporta necessariamente pericolo di incendio, comporta però una caduta di tensione tale da rendere spesso inutilizzabile l'apparecchiatura.