Le colonie estive. Chi le ha frequentate?

In risposta al messaggio di Geogalle del 22/03/2018 alle 15:38:02

chorus, dobbiamo riportare tutto a circa (nel mio caso) 60 anni fa. Non è che le condizioni delle famiglie Italiane in quegli anni fossero al massimo. Ricordo che con i miei non sono mai entrato in una trattoria, il cinema

era quello della parrocchia, con il prete che tagliava le pellicole.  Un mezzo di trasporto (vecchia vespa) che, visto il portafoglio, il rifornimento non  andava oltre ad un paio di litri. Vedere il mare, toccare la sabbia, gustare qualche ghiacciolo erano delle belle soddisfazioni...(ripeto negli anni 50)

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Io le ho frequentate negli anni settanta. Non sono mai andato in vacanza con i miei genitori e anche per me era l'unico modo per fare un po' di mare. I miei genitori non avevano la cultura delle vacanze, e ti dirò che stavo/stavamo bene lo stesso, anzi, ho avuto un'infanzia prima e un'adolescenza poi molto ma molto serena.
Io ne avrei fatto volentieri a meno, ma la colonia era uno di quelli che oggi vengono chiamati fringe benefit spettanti a mia madre, quale dipendente di una grande azienda locale.
Sono il primogenito di tre fratelli e sono stato l'unico ad andare in colonia: mia madre non ha più voluto ripetere l'esperienza negativa fatta con me, specialmente il quarto e ultimo anno quando rimasi in infermeria per due intere settimane senza che i miei genitori venissero informati.
Se accadesse oggi un fatto del genere lo saprebbe il mondo intero e chissà che gogna mediatica qualcuno dovrebbe subire.
Mi hai fatto ricordare una parentesi brutta della mia vita, ma ti ringrazio lo stesso perché mi hai fatto ritornare ragazzino!
Ciao!

In risposta al messaggio di chorus del 22/03/2018 alle 16:42:27

Io le ho frequentate negli anni settanta. Non sono mai andato in vacanza con i miei genitori e anche per me era l'unico modo per fare un po' di mare. I miei genitori non avevano la cultura delle vacanze, e ti dirò che stavo/stavamo

bene lo stesso, anzi, ho avuto un'infanzia prima e un'adolescenza poi molto ma molto serena. Io ne avrei fatto volentieri a meno, ma la colonia era uno di quelli che oggi vengono chiamati fringe benefit spettanti a mia madre, quale dipendente di una grande azienda locale. Sono il primogenito di tre fratelli e sono stato l'unico ad andare in colonia: mia madre non ha più voluto ripetere l'esperienza negativa fatta con me, specialmente il quarto e ultimo anno quando rimasi in infermeria per due intere settimane senza che i miei genitori venissero informati. Se accadesse oggi un fatto del genere lo saprebbe il mondo intero e chissà che gogna mediatica qualcuno dovrebbe subire. Mi hai fatto ricordare una parentesi brutta della mia vita, ma ti ringrazio lo stesso perché mi hai fatto ritornare ragazzino! Ciao!

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Altre cose che ricordo erano: (i) la censura, ovvero si scriveva a casa ma le cartoline postali venivano lette dalle signorine, (ii) una grande severità, (iii) una sberla presa da una signora (mi ricordo ancora il nome Pierina) nell'infermeria.

Non ci sono mai stato ma la minaccia di esserci spedito è stata costante, nelle estati della seconda metà anni '60. Sì perchè ero proprio un fetente. Se mi ci avessero veramente mandato non mi avrebbe fatto male, suppongo...
Un saluto da Vittorio (MI)   

Berzonno
Il nome che cominciava a riecheggiare in casa alla fine della scuola.
Io, figlio di dipendenti del comune di Milano quello mi meritavo; la colonia a Berzonno.
Credo di non aver mai odiato tanto una località, ancora adesso non so dove sia, credo non distante da Milano perché i miei mi venivano a trovare in macchina nei fine settimana, la domenica; non ho mai avuto la curiosità di andare a vedere su Google map dove sia.
Tutto odiavo di quella colonia a partire dal refettorio con il suo odore di minestrone rancido che manco a naja ho sentito, quel mangiare, sempre lo stesso, riproposto tutti i giorni, ricordo ancora che il giorno migliore ela quando davano i bastoncini di pesce similfindus con l'insalata; mettevo tutto nel panino e sembrava on pasto normale, quando cera il pollo sapevi già che il giorno cera il polpettone o polpette, quindi la regola era: se avanzi il pollo buttalo perterra e pestalo con i piedi.
Per il resto... grandi passeggiate, chilometriche passeggiate, noiosissime passeggiate e partite a pallone all'interno del parco, l'immancabile campionato... che per me che non giocavo a pallone neanche sotto tortura...una noia. Ogni tanto facevano il falò condito dalle solite manifestazioni canore di gruppo; "La brum del capo ha un buco nella gomma..." e via dicendo.
Delle signorine non ho un bruttissimo ricordo, non le ricordo cosi intransigenti, magari non simpaticissime però... il prete, quello si che mi stava sui cabasisi, una volta prendendomi per il collo con una mano, pollice e indice a stringere, mi fece quasi svenire; non so perché non dissi niente ai miei genitori quando la domenica venivano a fare visita.
Per il resto mi ricordo delle interminabili partite a biglie e figurine... Dio quanto ho odiato la colonia estiva...


 

In risposta al messaggio di Geogalle del 22/03/2018 alle 19:24:01

Beh dai la canzoncina La Brun del capo ha un buco nella gomma non era poi così male. La cantano anche ai giorni nostri all'asilo. E' nella storia.. Ciao Luca.

Non parliamo di asili per favore, non ho fatto le colonie ma l'asilo si e ne ho un orrendo ricordo. Dalle suore, non c'era altro nei paraggi ed era sulla strada della scuola elementare del fratello, mamma accompagnava uno e l'altro.
Suore camperiste o camperisti parenti di suore, non voletemene, ma da allora le suore non le ho mai più sopportate. Mi presi uno di quelle strapazzate e umiliazione davanti ai compagni per una volta che feci la pipi nel letto durante il sonnellino post-pranzo ... che fetenti ...
Un giorno doveva venire a fare la visita dell'asilo non so più quale illustrissimo vescovo, parroco, rettore o che altro, fattostà che essendo io bravino a disegnare e volendo loro fare bella figura affiggendo i disegni più belli dei bimbi, per ben due giorni di seguito mi fecero saltare il sonno pomeridiano per finire dei disegni ... ma si può essere così perfidi ... questa non me la dovevano fare, ancora ora la ricordo come una ingiustizia vera e propria ...

In risposta al messaggio di campersempre del 22/03/2018 alle 23:20:48

Non parliamo di asili per favore, non ho fatto le colonie ma l'asilo si e ne ho un orrendo ricordo. Dalle suore, non c'era altro nei paraggi ed era sulla strada della scuola elementare del fratello, mamma accompagnava uno

e l'altro. Suore camperiste o camperisti parenti di suore, non voletemene, ma da allora le suore non le ho mai più sopportate. Mi presi uno di quelle strapazzate e umiliazione davanti ai compagni per una volta che feci la pipi nel letto durante il sonnellino post-pranzo ... che fetenti ... Un giorno doveva venire a fare la visita dell'asilo non so più quale illustrissimo vescovo, parroco, rettore o che altro, fattostà che essendo io bravino a disegnare e volendo loro fare bella figura affiggendo i disegni più belli dei bimbi, per ben due giorni di seguito mi fecero saltare il sonno pomeridiano per finire dei disegni ... ma si può essere così perfidi ... questa non me la dovevano fare, ancora ora la ricordo come una ingiustizia vera e propria ...

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Se uno vuole un figlio Ateo Razionalista la cosa migliore è mandarlo a scuola dalle Suore.

In risposta al messaggio di dani1967 del 23/03/2018 alle 10:08:09

Se uno vuole un figlio Ateo Razionalista la cosa migliore è mandarlo a scuola dalle Suore.

Già ... proprio vero, chissà perché mi riconosco in questa motivazione 

Anche io ho frequentato per qualche anno le colonie nei primi anni 70 tramite l' ATM di Milano.
Dapprima al mare se non erro Bellaria o Igea (dovrei chiedere ai miei) . Anche io ricordo le giornate molto schematiche ed inquadrate.
In spiaggia si stava sotto le tettoie e si andava in acqua per poco tempo
Ho ancora vivissimo il ricordo un po traumatico della scelta del costume , erano contenuti in un secchio alla rinfusa , ognuno  ne prendeva uno , io ai tempi ero un po timido e lo prendevo tra gli ultimi , quasi sempre enorme , mi cascava e quindi non nuotavo perche' lo dovevo sorreggere ...
A seguire in montagna a Fondo Val di Non , mi divertivo molto di piu' per via delle varie attivita' all' aperto e al chiuso.
Avevamo con noi dei soldi (io avevo 5000 lire) e verso la fine della permanenza entravamo in una specie di negozio interno per comprare un souvenir (i classici portacenere con lente in vetro e sfondo di stambecchi).
Tantissime passeggiate sui prati.

La cosa piu' strana di tutte che oggi non sopporto piu' la montagna e amo il mare...  con il tempo si cambia.
 

anche io con mio fratello per circa 3 stagioni le abbiamo frequentate e anche per i miei genitori era l'unica possibilità per farci fare un mese di vacanza al mare , erano gli anni fine 50 inizio 60 e ci portavano nelle colonie romagnole , ricordo che il tempo in acqua quando possibile era veramente poco , in spiaggia ci andavamo al mattino in fila 2x2 e al pomeriggio dopo il pisolino pomeridiano , bei momenti della mia infanzia ma tristi per i miei genitori che vivevano nella povertà ma questo l'ho capito qualche anno dopo e più maturavo più mi convincevo che quei giorni di colonia erano giorni quasi da carcerati ma a quei tempi da adolescente non mi dispiaceva anzi ci andavo volentieri senza lacrime , in quei posti di colonie ci sono ritornato in camper svariate volte con la mia famiglia e vedere quelle colonie malconcie e inusate tutte le volte mi rattristava con qualche lacrimuccia e mi consolavo canticchiando La mitica Brun del capo ha un buco nella gomma , canzoncina che hanno imparato anche i miei figli 

mario

Certo che la mente umana a volte tira brutti scherzi.
Aiutato dai "Fantastici 4" (nome in codice dei miei neuroni) mi sono ricordato in questi giorni, complice questo post sulle colonie, che un anno, uno solo perché probabilmente era cara, sono andato in una colonia che alla fine mi era piaciuta, credo fosse in parte usata dai dipendenti della Phillips e avevano una divisa azzurra con il cappellino blu, occupavano delle camerate diverse da dove stavamo noi "esterni". Bella, tenuta bene, pulita, signorine dal comportamento umano, refettorio che non puzzava di minestrone rancido e si mangiava discretamente. Immersa nel verde. Purtroppo non poteva mancare il solito campionatino di pallone al quale io, come al solito, non partecipavo. La colonia si trovava (si trova?) a Locca di Concei, mi pare di ricordare, che non so dove sia credo in trentino, zona di Grande Guerra, un sacco di monumenti ai caduti e bombe usate come pilastri per la segnaletica.
Una cosa che mi è tornata in mente prepotentemente come un tarlo era la sveglia mattutina, con la filodiffusione che diffondeva "Soleado" ve la ricordate? Sgoogolate su you tube che la trovate e se siete vecchi come me non potete non ricordarla...beh, l'ho scaricata e adesso è la suoneria della mia sveglia.
 E affangala la brum del capo

 

In risposta al messaggio di Geogalle del 23/03/2018 alle 20:27:15

Comunque ragazzi scopellotti ne ricevevo anche a scuola negli anni dal 57 in su. E stavo zitto in casa, altrimenti li prendevo anche da mio padre. La maestra ci isolava fuori dalla porta o dietro la lavagna. Ma non mi ha lasciato nessun trauma

se avessi dovuto ''subire '' un trauma per gli scapellotti dei miei , a quest'ora sarei in terapia .Tanto per chiarire:mio padre quando era esasperato ( 5 figli) se non bastava uno sguardo ,toglieva la cinghia e non c'era scampo, pero' era piuttosto raro.Mia madre ,che ci doveva curare tutti i giorni era piu drastica,prendeva il battipanni ..Scusate OT.

Avrete capito da quanto ho scritto che io rimasi traumatizzato dalla colonia (l'ultimo anno ebbi una febbriciattola che durò un paio di settimane e mi fecero delle punture di penicillina senza avvisare i miei genitori), ma noto che in molti furono colpiti dalla disciplina e dalla severità.
Mi chiedo cosa succederebbe se ancora oggi esistessero simili prigioni per bambini: gogna mediatica e magistratura avrebbero un bel daffare; è incredibile come sono cambiati i tempi!

In risposta al messaggio di Geogalle del 24/03/2018 alle 09:42:58

Ricordo il caposquadra del settimo gruppo, praticamente i più anziani, (11 anni) che con dei piccoli complici spiavano le sgnorine (istruttrici) quando andavano alle docce. Per non parlare della camerata. Una tenda le separava

dalle nostre brande, e quando si spegnevano le luci, una fioca lampada rischiarava il suo spazio. E noi aspettavamo che la penombra ci inviasse la sua figura mentre indossava la camicia da notte.  Roba da film di Alvaro Vitali  

...

Uguale uguale ! Erano belle le "signorine"  Un po' meno la purga che ci davano appena arrivati e gli orecchioni che immancabilmente ci portavamo a casa. Ma non per le tirate d'orecchie quando spiavamo !

penso che un po di disciplina in piu sarebbe solo un beneficio per i giovani di oggi, e vorrei ricordare che anche nelle scuole non si poteva fare i propri comodi,come succede adesso.Ho avuto degli insegnanti che quando entravano in classe non sentivi volare una mosca, mi hanno insegnato (oltre le normali materie ) anche la disciplina e il rispetto, cosa che oggi manca totalmente nella maggior parte dei ns. baldi giovanotti, che mandano i genitori a ''menare'' i professori .Riguardo alle colonie ,a parte il momento del distacco dai genitori non ho avuto altri grossi problemi, ma puo' darsi che io fossi abituato a rispettare i superiori e le regole in generale.Comunque io passavo un mese al mare e questo mi bastava

Che bel post, ho ancora qualche ricordo. Sono del 56, la prima colonia che feci fu a Pietra Ligure, colonia gestita da suore, ricordo ancora quando ci facevano giocare nel salone, per tutti c'era uno scatolone coi pezzi di legno sagomati, una manciata ad ognuno e vai col divertimento. Ricordo che ci avevano fatto incidere un disco piccolino, flessibile, coi saluti a mamma e papà e la canzoncina che faceva così "Madonnina madonnina, dolce mamma di Gesù, tu ci vedi da lassù..." che con dolore poi ho smarrito.Poi sono stato a Celle Ligure, dove ho fatto un trimestre scolastico, e anche un'estate a Selvino, era l'anno dell'Inghilterra che vinse i mondiali. Erano bei tempi.

elio