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Le potenzialità buone della violenza

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poesiadAmore
poesiadAmore
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14/09/2010 8274
Inserito il 24/11/2011 alle: 16:33:52
Che ne pensate ? «La violenza, nella sua valenza positiva, è una forma di affermazione dell’energia molto forte nell’infanzia e nella gioventù e si esprime con la provocazione, la rottura, il conflitto, la schermaglia. Tutto questo però senza mai annichilire l’altro. Ma può assumere anche una forma negativa, quella della brutalità, della repressione sistematica inscritta, ad esempio, nei dispositivi di potere del nostro sistema, che conduce poi a reazioni di violenza altrettanto brutale. Questo secondo tipo di violenza diventa alla fine una forma di negazione dell’altro, completamente incapace di riconoscere l’alterità, di vedere nell’altro qualcuno dotato di una propria soggettività». - Può essere “integrata” la violenza? «A mio avviso sì, cercando però di capirla bene e in profondità. Prendiamo ad esempio la manifestazione contro la finanza internazionale del 15 ottobre scorso a Roma. Lì c’erano diverse violenze sul campo: la violenza del sistema finanziario, che crea povertà in tutto il mondo, la violenza dei black bloc, quella della polizia… Questa conflittualità di forze ha una sua legittimazione e andrebbe dibattuta, come ad esempio avveniva negli anni ’70, non semplicemente demonizzata come è successo al contrario in quell'occasione. Non si può insomma vedere il bene tutto da una parte e il male tutto dall’altra».

http://www.famigliacristiana.it...

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Alex52
Alex52
27/04/2006 2054
Inserito il 24/11/2011 alle: 18:16:49
quote:Risposta al messaggio di poesiadAmore inserito in data 24/11/2011  16:33:52 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> Mamma mia, hai scritto da far scrivere un libro. Ti risponderò più attentamente domani, anche perchè quello che dici appunto non è semplice e non capisco bene se vuoi parlare di violenza o di aggressività, sono due cose distinte. Sicuramente l'aggressività se ben canalizzata può essere costruttiva, ma forse non volevi dire questo. Devo andare a lavoro ciao. Alessandro P.S La foto sul tuo profilo è la tua?
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poesiadAmore
poesiadAmore
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14/09/2010 8274
Inserito il 24/11/2011 alle: 19:09:31
Sono molto sensibile al problema della violenza, sia fisica che psicologica, ma questo articolo mi ha colpito. Innanzitutto perchè mi ha fatto riflettere su una cosa di cui non mi ero resa conto e non credo di essere l'unica. L'aggressività, la violenza, spesso vengono bandite dai nostri vocabolari nel senso che assumono sempre connotati negativi da essere riportati solamente come episodi brutali. Ma se la violenza potesse essere ripresa come fattore "normale" che fa parte della vita, così come la morte forse si riuscirebbe a far sì che l'atteggiamento violento non sia sempre e solo bandito ma considerato e modificato incanalandolo in qualcosa di costruttivo. Forse sarebbe più corretto parlare di aggressività che di violenza perchè il termine violenza in sè contiene un sopruso compiuto. Sto riflettendo mentre scrivo quindi può darsi che quello che sto cercando di dire non sia completamente chiaro o corretto ma è solo un invito alla riflessione e allo sviluppo di un argomento che mi interessa particolarmente anche in vista della giornata di domani, 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Ps. Si, sono i miei occhi[;)] Riporto ancora: - I ragazzi sono più o meno violenti di qualche decennio fa? «Non credo che i giovani siano più violenti oggi di ieri. La violenza è un fattore strutturante e imprescindibile della vita umana, ancor prima dell’esperienza culturale. È una nozione problematica, che ha assunto nella storia varie forme. Pensiamo all’idea positiva che ne ha ad esempio l’Iliade, una delle grandi narrazioni della cultura greca, dove la violenza bellica fa da sottofondo a tutto il poema. Nella nostra società la forma della violenza non ha invece più uno “spazio psichico” capace di recepire i suoi volti e le sue forme. La nostra società si dice pacifista, anche se poi alimenta guerre ovunque. L’evento bellico è considerato come qualcosa che deve scomparire, sparire dalla nostra vista. Io ritengo invece che la violenza abbia bisogno di una sua elaborazione e oggi, purtroppo, dobbiamo constatare che ci troviamo nella situazione in cui non abbiamo più un codice simbolico con cui interpretarla. Nelle culture del passato l’educazione aveva nel suo orizzonte e per sua natura la dimensione della violenza. Pensiamo, solo a titolo di esempio, al ruolo delle arti marziali nelle civiltà orientali e alla consapevolezza delle loro implicazioni valoriali, etiche, narrative e letterarie che fanno ancor oggi da costellazione alla violenza che esprimono. La nostra società ha invece scisso il tema, riservando ad alcuni l’esercizio della guerra e sottraendo agli altri la possibilità di dialogare con questa dimensione della violenza».

Modificato da poesiadAmore il 24/11/2011 alle 19:10:49
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Alex52
Alex52
27/04/2006 2054
Inserito il 26/11/2011 alle: 13:38:48
Rimamma mia. Sei di un superficiale che fa paura [:)][:)][:)][:D][:D]. Intanto mi stampo quello che hai scritto, mi faccio quattro conti ed intavoliamo una discussione. Interessa moltissimo anche a me questo discorso sulla violenza e vorrei trovare un sistema che però fosse funzionale per intrattenerlo con te. Credo Non sia funzionale la mail sia sul forum che privata, perchè le mail sono un discorso tipo monologo che è troppo lungo. Infatti tu hai scritto molte cose, tutte di un certo, anzi di molto spessore che non si possono liquidare (passami il termine) in quattro e quattro otto. Come ad esempio la violenza dei giovani. Altre cose non le ho proprio capite ma mi intrigano un saccco tipo eventi bellici, arti marziali ecc.. Mi sembrava che questo forum avesse una chat. Purtroppo devo ripartire per il lavoro, una volta accompagno mia figlia, una volta devo andare io e così faccio avanti ed indietro col mezzo. Con la chat c' è poi ( ma ci credo poco) la possibilità di avere opinioni di altre persone . Ciao Alessandro
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poesiadAmore
poesiadAmore
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14/09/2010 8274
Inserito il 26/11/2011 alle: 17:05:41
Credo che quando c'è la volontà di dialogare e riflettere ogni mezzo è valido. Credo che, affinchè ci sia la massima partecipazione, il forum stesso sia il modo migliore di iniziare. Però comprendo che non sia facile intervenire in un argomento che già non è ben chiaro ma è un po' il mio stile quello di dare un input e vedere che succede o riflettere insieme a voi magari scrivendo cose incomprensibili, ma se c'è la volontà e l'interesse per l'argomento la discussione nasce e continua spontaneamente anche in maniera semplice o astrusa, così come la mente ci lascia agire[;)] A volte devo rileggermi per sapere quello che ho scritto[:I] Una volta ho conosciuto un angelo, entrava in silenzio nella stanza dell'ospedale e in silenzio se ne andava ma quegli attimi erano carichi di amore, con la consapevolezza che nulla più si poteva fare. Sono passati 11 anni ma quell'angelo non lo scorderò mai. Il tuo lavoro è importante, amalo.
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Alex52
Alex52
27/04/2006 2054
Inserito il 27/11/2011 alle: 12:59:12
quote:Risposta al messaggio di poesiadAmore inserito in data 26/11/2011  17:05:41 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> Per quanto riguarda il mio lavor lo faccio proprio per amore, per quanto riguarda lo scambio di idee ok va bene il forum anche a me, per quanto riguarda l'imput ci aggiorniamo, ma quello che hai scritto deve essere diviso in più parti, perchè non ritrovo il bandolo della matassa. Ciao a presto Alex
Braun48
Braun48
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Inserito il 27/11/2011 alle: 14:40:58
quote:Risposta al messaggio di poesiadAmore inserito in data 26/11/2011  17:05:41 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> Però comprendo che non sia facile intervenire in un argomento che già non è ben chiaro...id="navy"> Dunque, se ho capito bene la riflessione sarebbe sul tipo...? Ah, ecco, più o meno così: per andare dove devo andare, da che parte devo andare? Bruno p.s. La foto sul profilo molto carina; per le inevitabili e, ripeto, inevitabili quindi soggette a tutti, 'zampe di gallina', esistono creme che possono ridurre il problema.
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poesiadAmore
poesiadAmore
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14/09/2010 8274
Inserito il 27/11/2011 alle: 16:28:55
Credo che nella prima parte dell'intervista che ho riportato sia riassunto il pensiero su cui vorrebbe svolgersi la discussione, sempre che ci sia qualcuno che ha qualcosa da aggiungere altrimenti è possibile riflettere e basta[:)]
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poesiadAmore
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14/09/2010 8274
Inserito il 28/11/2011 alle: 14:59:10
Scenetta:" Mamma, la mia amica mi ha detto di mettermi il fondotinta perchè sono un po' pallida e poi di usare ombretto blu o azzurro per far risaltare gli occhi". Ascolto mia figlia e le dico la mia idea. "La bellezza non sta nel trucco o nel voler apparire ciò che non si è ma nel voler valorizzare ciò che si ha" rispondo. Dopo mezz'ora sta per uscire senza trucco, le dico"beh, non ti metti niente addosso? Fard ombretto un leggero rossetto?". "No, non mi va"- risponde- "dopo magari il trucco cola preferisco di no." "Metti un po' di quel rossetto tenue..."cerco di dirle ma lei "Oh mammaaaaaaa..tutte le mie amiche litigano con i genitori per potersi truccare e io devo litigare con te per non truccarmi!!" ed esce di casa. Onestamente mi ha fatto grande piacere la sua risposta ma solo perchè mi ha fatto capire ancora una volta che solo ciò che viene negato assume importanza spesso oltre ogni logica, quando si accetta un comportamento passa in secondo piano. Cosa c'entra questo? In sè nulla...ma il concetto è valido per tutto. Se noi consideriamo l'aggressività come un fattore che è in noi e che si può manifestare con certi atteggiamenti che non reprimono o annichiliscono le altre persone( uso i termini che son stati riportati nell'intervista) ma che magari aiutano solo ad esprimere un nostro bisogno o sensazione forse viene meno anche il passo successivo della violenza che mette in difficoltà a volte gravi chi ci vive accanto. - Da qui il bullismo? «Credo che il bullismo sia una risposta organica all'attuale organizzazione scolastica, costruita su un sistema disciplinare forte, che però non riesce a farsi capire, a comunicare il suo senso. I bulli secondo me sono ragazzi che più di altri sentono proprio il carattere repressivo della scuola. Sono i più esuberanti, quelli con una personalità più forte che devono esprimere questa aggressività verso i più inermi. Occorrerebbe,a mio avviso, rivedere la qualità dell’esperienza scolastica». - In che modo? «Proponendo ad esempio delle esperienze a cui i bambini e i ragazzi possano appassionarsi, che possa coinvolgerli agganciando i loro desideri. La dimensione intellettuale continua nella nostra scuola a dominare i criteri di insegnamento ma credo che sia ormai superata dai fatti: oggi non si apprende più in modo deduttivo e sequenziale ma in modo magmatico, disorganizzato, attraverso centri di interesse che si collegano fra loro in maniera associativa. Tutto questo richiede un enorme sforzo di revisione per abbandonare l’artificialità della scuola: io credo a un tessuto sociale che aiuti a elaborare, a istanze mobili con insegnanti che diventino piuttosto dei facilitatori per i ragazzi, dove viene loro lasciato il giusto spazio a una serie di esperienze corporee, immaginative, creative, espressive... Dove le immagini, le narrazioni, il teatro e l’esercizio - anche dell’aggressività - possano avere, insomma, il loro giusto spazio di elaborazione».
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Alex52
Alex52
27/04/2006 2054
Inserito il 30/11/2011 alle: 13:17:12
Carissima poesia, se aspetto di avere il tempo o di strutturare bene l'argomento non ti rispondo più allora eccomi. Rispetto al tup primo post un pò nebuloso dove il vocabolo violenza doverebbe essere sostituito con aggressività allora si sono daccordo che questa può essere canalizzata, indirizzata verso cose costruttive tipo lo studio, lo sport, l'arte ecc. ecc .La violenza è proprio un altra cosa e non credo abbia valenze positive. Il tuo ultimo post dove riporti delle ossertvazioni sul bullismo bnon mi sembra congruo cioè,non mi sembra che questa scuola moderna dove gli insegnanti vengono anche malmenato se non mandati direttamente a quel paese opprima questi agiolini di bulli, è forse vero il contrario come dicono a Napoli che "mazzate e panelli fanno i figli belli". Questi ragazzi hanno bisogno non certyo di percosse ma di un polso molto fermo, mi sembra che oggigiorno si tenda a psicanalizzare troppo i ragazzi e a scusarli troppo.Il bullismo trovo che sia una mancanza di rispetto; il rispetto deve essere insegnato prima di tutto a casa fino dalla più tenera età, per far5 questo serve l'esempio dei genitori, poi da tutto il mondo che circonda la persona, non ultimo quello mediatico. Quando andavo qalle elementari e poi alle medie gli insegnanti erano veri e propri terroristi, cosa dovevamo diventare vere e proprie bande criminali? La mia generazione è sfociata nel fallimento del 68 ma non delle gang di quartiere. Come ho già scritto tu posti tanta carne e cuocerla non è facile. Non ti conosco e non mi permetterei mai (ugualmente) di giudicarti,però mi sento di dire come genitore e persona più anziana di te "attenta ai pensieri o alle deduzioni stereotipate" questo in relazione alla morale che hai tratto sulla scenetta con tua figlia. Spesso le cose vere oggi domani non lo sono più,perchè cambiano sia il contesto che il modo di rapportarsi ma più che altro cambiano e si spostano dederminate esigenze e valori ostentati dalla società. Ovvia guarda qunto ho scritto. Che volevo dì? Boh! Tu interpreta ciao ALessandro[xx(][:D][:D][:D]
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annapasqua
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19/11/2009 3797
Inserito il 30/11/2011 alle: 16:01:56
Da qui il bullismo? non sono molto d'accordo con quanto riportato, se è riferito alla situazione della scuola italiana, dove non vedo un "sistema disciplinare forte" i bulli che ho conosciuto nella scuola avevano un retroterra di violenza subita e vissuta a casa. in particolare ne ricordo due: un ragazzino albanese con una famiglia dove il maschio aveva sempre ragione, doveva essere sempre giustificato qualsiasi nefandezza compisse (violenza su minore) e comunque andava salvaguardato perchè era quello che portava a casa i soldi. l'altro era un ragazzino italiano cresciuto con un padre convinto che "uno piccolo(di statura intendeva lui, tra me aggiungevo soprattutto di testa) se non picchia nessuno lo rispetta" con questo retroterra difficile non esportare violenza all'esterno e la scuola è il primo "fuori" con cui ci si confronta.
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poesiadAmore
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14/09/2010 8274
Inserito il 30/11/2011 alle: 17:12:37
oggi non si apprende più in modo deduttivo e sequenziale ma in modo magmatico, disorganizzato, attraverso centri di interesse che si collegano fra loro in maniera associativa. Tutto questo richiede un enorme sforzo di revisione per abbandonare l’artificialità della scuola: io credo a un tessuto sociale che aiuti a elaborare, a istanze mobili con insegnanti che diventino piuttosto dei facilitatori per i ragazzi, dove viene loro lasciato il giusto spazio a una serie di esperienze corporee, immaginative, creative, espressive... Dove le immagini, le narrazioni, il teatro e l’esercizio - anche dell’aggressività - possano avere, insomma, il loro giusto spazio di elaborazione». Non è facile e nessuno di noi, credo, sarà mai in grado di definire con certezza quali sono gli elementi necessari per risolvere il problema della violenza e del bullismo. Però credo che quanto riportato sia esatto. Lungi da me responsabilizzare solo la scuola se i ragazzi oggi sono quel che sono, ho sempre sostenuto che la tv e i vari videogiochi più social network possano essere devastanti per un ragazzino che sta imparando a vivere e rapportarsi. La cosa che mi spaventa e che ho letto in questi giorni è che i nostri giovani preferiscono restare al pc con gli amici online piuttosto che uscire con la fidanzata. E' pazzesco, è deviante. Alcuni atteggiamenti diventano veramente devianti se mal incanalati. Noi adulti vediamo quanto splendido possa essere incontrarsi qui su col ma possiamo anche vedere realtà online veramente impressionanti dove il confronto lascia lo spazio alla minaccia e all'offesa. Allora che si fa? inutile insegnare, noi genitori noi docenti, ad essere rispettosi e ad essere brave persone se dopo per primi gli adulti, genitori e docenti, danno il cattivo esempio, perdiamo in credibilità. Il modello da imitare resterà comunque quello della tv, videogioco, amico sveglio, simpatico, che si contrappone allo sfigato di turno sul quale si possono sfogare rabbia e violenza. Proviamo allora a stupire noi questi giovani, smettiamola di vietare quello che in ognii dove si vede, proviamo ad accettare, affrontare il discorso violenza, aggressività,, bullismo che poi è solo tanta fragilità nascosta. Proviamo a smetterla di fare i" perfettini" come dice mia figlia e facciamoci vedere quello che siamo...fragili se capita ma con valori che sono il rispetto di chi è diverso( in questo caso loro) di chi è in difficoltà(i cosìdetti sfigati) di chi non ha scelta perchè a casa vige la legge del più forte, di chi si sente deriso e attacca per difendersi. Io ho inteso in questo senso le parole che ho riportato dell'intervista di Famiglia Cristiana, perchè leggere che la violenza possa avere buone potenzialità mi pareva una delle più grosse ******ate che si potessero scrivere, un controsenso. Ma ho riflettuto e mi sono detta: se qualcuno lo sostiene cerca di comprendere quello che sta cercando di farti capire, lascia stare la tua idea e ascolta la sua. Può contenere una verità.
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Alex52
Alex52
27/04/2006 2054
Inserito il 01/12/2011 alle: 13:34:52
quote:Risposta al messaggio di poesiadAmore inserito in data 30/11/2011  17:12:37 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> Continuo ad essere daccordo con te,mi sembra proprio di pensarla come te e poi.... e poi no. Che il bullismo sia tanta fragilità nascosta non nè sono tanto sicuro, forse in rari casi. In molti casi dietro queste persone non c'è niente, questo è il dramma,non c'è nè bene nè male, difficile stupirli emozionarli o qualsiasi altra cosa. Hai visto i divertimenti estremi che praticano? Farsi del male facendosi colpire da palle lanciate ad alta velocità, ingoiare pesci rossi vivi e rivomitarli subito, buttarsi con le bici da dei crinali, legare i genitali del compagno che dorme ad un peso e poi lanciare il peso.A volte vedo questinuovi giochi su MTV non credendoci faccio ricerche... che cosa terribile, è tutto vero. Pur non essendo masochisti il piacere ed il ridere nel procurarsi fratture o emorragie rimane l'ultimo contatto con la realtà. In Giappone esiste una nuova sindrome che colpisce giovanissimi. Questi ragazzi non escono più dalla loro stanza (solo per andare in bagno) e rimangono collegati al PC in modo non stop. La pazzia che da sempre ha colpito per prima gli USA e poi è arrivata da noi sta dilagando in tutto il mondo. Gli Usa da tanti anni hanno il problema dei ragazzini che vanno armati a scuola. Nelle scuole elementari Inglesi hanno messo medici e psicologi di supporto per le bambine che vogliono prendere la pillola o devono abbortire (molte cose devono essere fatte all'insaputa dei genitori altrimenti questi bambini non si confidano). Non so chi stupisce chi. Ciao Alessandro
15
poesiadAmore
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14/09/2010 8274
Inserito il 01/12/2011 alle: 14:22:50
Credi Alex che non trovare più soddisfazione nello stare bene con gli amici non sia fragilità? che il vuoto che caratterizza i nostri tempi non sia solo tanta fragilità mascherata? Secondo me si. Ma non dico che vadano compresi questo mai. Sia chiaro chi sbaglia deve pagare. Ai miei dico sempre che se scopro che si comportano male non li difenderò mai ma anzi sarò la prima a mandarli in galera! Credo che insegnare i valori sia difficile più che non accontentarli sempre, in ogni occasione.
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Alex52
Alex52
27/04/2006 2054
Inserito il 01/12/2011 alle: 18:45:26
quote:Risposta al messaggio di poesiadAmore inserito in data 01/12/2011  14:22:50 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> Parliamo di fragilità e fermiamoci un pò su questo punto se no non arriviamo a niente. Tu scrivi:"che non trovare più soddisfazione nello stare bene con gli amici non sia fragilità? che il vuoto che caratterizza i nostri tempi non sia solo tanta fragilità mascherata?"id="red"> ma riportato ai bulli o ai teppisti questo non è così. Loro stanno bene con gli amici, gli esempi che ti ho scritto nel mio post precedente non parlava solo di chi si chiude in camera, ma anche di chi ha divertimenti al limite, anzi proprio folli. Trasmettono proprio su onde diverse, cambiano i codici, i significati i valori. Il divertimento diventa dare fuoco al barbone e dopo aver acceso il barbone c'è il niente o gettare i sassi dal cavalcavia, magari prima rapiniamo un compagno di scuola. Desidero non aver ragione,perchè mi piace argomentare ma sti ragazzini sono per la maggior parte pazzi-criminali. Ci sono poi adolescenti tipo gli emo, ma quello è ancora un discorso diverso, loro anzichè insensibili sono ipersensibili. Di fatto sta che abbiamo generato dei mostroidi, per fortuna ci sono anche i bravi ragazzi e mi chiedo cosa ne sarà i loro. Ciao Alessandro P.S cerca di prendere un punto per volta[8D][8D][:I]
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