quote:Risposta al messaggio di titty59 inserito in data 12/01/2012 14:05:43 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Salvo Sa 2 sei un vero egoista!Spero lascerai un congruo lascito per il suo sostentamento!?A parte il fuori topic semiserio (il mio),quando dicevo che del male di vivere si puo' scrivere di tutto!id="size1"> Mi verrebbe da fare una citazione letteraria, ma sarebbe fuori luogo, per quanto la ritenga appropriata. Non credo sia egoismo, ma un'autodifesa da un dolore già provato e mai cancellato e forse anche questo ha a che fare col "male di vivere". Perchè creare le stesse condizioni che ci hanno fatto stare male, quel dolore fu elaborato, ma non dimenticato ed io non voglio, per il momento, rifare quel cammino, altrimenti dovrei asciugarmi gli occhi ancor prima di iniziarlo... e affan... qui la citazione ce la metto, perchè è di un autore che l'anima della gente l'ha scandagliata fino in fondo, anche troppo. "Guariamo dalla sofferenza solo provandola appieno. I dispiaceri sono servitori oscuri, detestati, contro cui si lotta, sotto il cui dominio si cade ogni giorno di più, servitori atroci, insostituibili, e che, per vie sotterranee, ci conducono alla verità e alla morte". M. Proust
quote:Risposta al messaggio di titty59 inserito in data 12/01/2012 17:39:47 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> L'ho capito, ma volevo confessare il perchè... anche questo, se vogliamo, fa parte del "male del vivere" quotidiano, e cerchiamo di difenderci, quando possiamo. Quante persone si sono ammalate per la perdita di un loro animale, per non parlare di un figlio o un genitore oppure di qualsiasi altra persona cara... certamente non sarà stata quella la causa principale, probabilmente già portavano qualcosa dentro, la perdita di quell'affetto sarebbe solo la causa scatenante. In tutto ciò e per cercare di ridurre i danni all'anima, basta essere consapevoli, quello che abbiamo non è eterno e i momenti di serenità, felicità, gaiezza... sono transitori, perchè dietro la porta c'è altro e non è allegro, esserne consapevoli è già meglio, si vive un pò male, ma non sarà, credo, un male del vivere. [;)][8D]
quote:Risposta al messaggio di Salvo Sa 2 inserito in data 12/01/2012 18:25:33 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> In tutto ciò e per cercare di ridurre i danni all'anima, basta essere consapevoli, quello che abbiamo non è eterno e i momenti di serenità, felicità, gaiezza... sono transitori, perchè dietro la porta c'è altro e non è allegro, esserne consapevoli è già meglio, si vive un pò male, ma non sarà, credo, un male del vivere. Concordo in parte. Essere consapevoli che in tutto esiste una fine aiuta di sicuro a non trovarsi impreparati quando succede, specie se non te l'aspettavi fa ancora più male. Ma vivere col pensiero che ci sarà una fine è triste, non lasciarsi andare perchè prima o poi finirà non ti fa godere pienamente del momento di felicità, che sia con un animale o in altri contesti. Io ho sempre avuto grandissime fregature [8D] proprio perchè mi sono sempre buttata al 100% nelle situazioni e quando c'era da star male non ho avuto sconti. Però W l'incoscienza se così vogliamo definirla che ti fa vivere momenti unici. Qualcuno mi ha detto che esistono due opzioni: essere felici o essere sereni. La felicità è fatta di attimi ed è difficile da mantenere, la serenità è meno coinvolgente ma più facilmente gestibile. Nella vita bisogna saper scegliere. Amo la serenità che mi appartiene, che trovo dentro me, ma non mi tiro e non mi tirerò mai indietro di fronte alla felicità per quanto possa essere limitata nel tempo. Non so se sono andata OT, vale per gli animali come anche per tutto il resto. Ho avuto un cane da ragazza, avevamo un bel dialogo ( e non ridete, lui imitava il mio saluto quando mi incontrava alzando la testa e aprendo la bocca!! così proprio come facevo io con lui), ricordo ancora i suoi occhi che mi guardavano nel momento dell'addio...mi fa male il pensiero ma ho vissuto tanti bei momenti felici con lui e lui con noi...
Il bello e il cattivo tempo, non dura tutto il tempo quote:Risposta al messaggio di poesiadAmore inserito in data 13/01/2012 09:21:29 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Imperscrutabilità dell'anima umana, cosa è comprensibile e giustificabile e cosa non lo è? Quanto il tuo male ti rende libero nel pensiero e quanto ti offusca facendoti fare cose che altrimenti non avresti nemmeno osato immaginare? Dovremmo mettere in azione tutta la nostra pietà per gli altri e per noi stessi, perdonare ed ancora più importante perdonarsi; chi non sa perdonarsi sviluppa atteggiamenti estremamente distruttivi che finiscono per coinvolgere altri. Ciao Alessandro
quote:Risposta al messaggio di poesiadAmore inserito in data 13/01/2012 09:21:29 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> A volte può capitare di fare del male involontariamente, una parola, un gesto, una frase... possono colpire sensibilità, stati d'animo, ferite non rimarginate, di cui se ne sconosce l'esistenza. [;)] Altra cosa è ferire volontariamente qualcuno, ben sapendo quello che si fa. [:(] Credo che nei rapporti interpersonali si debba sempre essere se stessi, mai adattarsi per compiacere qualcuno... un partner, gli amici, ecc. Essere se stessi, sempre, con pregi e difetti, ed essere accettati per quello che realmente si è, è la più grande gratificazione che si possa avere, ed è lo scudo che ci protegge se qualcosa dovesse andare storto, perchè non si hanno rimpianti, dopo, quando ci si sente delusi da qualcuno, perchè quello che si è dato o ricevuto, non è frutto di compromessi, accomodamenti o peggio, se si è repressa la propria personalità. Questo, secondo me, aiuta a vivere meglio e toglie molti ostacoli al vivere, male, il quotidiano.
quote:Risposta al messaggio di Salvo Sa 2 inserito in data 13/01/2012 12:35:04 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Si, sono d'accordo con te. Grazie di avermelo ricordato [:X][:)]
quote:Risposta al messaggio di Alex52 inserito in data 13/01/2012 12:26:03 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> secondo me hai ragione, fino ad un certo punto. condivido il fatto che si possa far male ad altri, nel pieno di una nostra patologia. non condivido il discorso del perdonare: credo che in certi casi sia anche necessario difendersi. posso comprendere, compatire, nel senso di condividere la sofferenza, ma trovo sia giusto mettere dei limiti.
quote:Risposta al messaggio di annapasqua inserito in data 13/01/2012 17:26:00 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Si certo non volevo esasperare il oncetto. Ciao Alex