"Sì viaggiare, evitando le buche più dure.."
quote:Risposta al messaggio di laroby 64 inserito in data 15/04/2013 13:54:24 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Massimo
Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare.
R.L. Stevenson
quote:Risposta al messaggio di elefantin inserito in data 15/04/2013 14:21:42 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Dici bene, ci saranno tanti idioti che non sapranno scindere il giusto dall'ingiusto, almeno dal mio punto di vista. Così magari compereranno il libro in nome della libertà, della possibilità di dar modo a tutti di spiagare il suo punto di vista, la sua difficoltà, il suo percorso. Magari arriveremo a dire che sarà un libro educativo in quanto insegna a non ripetere gli sbagli. Vedi, per giudicare dovremmo però leggerlo e allora è il cane che si morde la coda. Chi si macchia di simili colpe dovrebbe avere un "garante", il libro è di pubblica utilità? ok, lo si venda e che i proventi vadano ad associazioni che si occupano di vittime di violenza.
quote:Risposta al messaggio di poesiadAmore inserito in data 15/04/2013 14:32:08 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>>
quote:Magari arriveremo a dire che sarà un libro educativo in quanto insegna a non ripetere gli sbagli.>> Questa guarda che è una domanda non banale. Si debbono leggere solo le cose buone o è anche il caso di mettersi de visu con l'orrore per conoscerlo e combatterlo meglio ? Per capirsi, Mein Kampf è un libro da leggere o meno ? E' solo morbosità cercare di capire perché pedofili, violentatori, assassini diventano tali ? Guarda, non ho vere risposte a queste domande, ma la questione non è banale affatto. Poi è ovvio che molto verosimilmente questo libro attinge molto più alla morbosità della gente.
Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare.
R.L. Stevenson quote:Risposta al messaggio di poesiadAmore inserito in data 15/04/2013 14:32:08 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Massimo
quote:Risposta al messaggio di dani1967 inserito in data 15/04/2013 14:54:10 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Giusto. Ma spero che i guadagni vadano totalmente ad associazioni bisognose, magari proprio quelle che si trovano in difficoltà anche per gente che ha fatto i suoi stessi sbagli. Permettimi però una cosa: ma abbiamo veramente bisogno che ci venga detto "non uccidere i tuoi genitori?" Ovvio sto banalizzando ma non credo di sbagliare di molto.
quote:Risposta al messaggio di foffo inserito in data 15/04/2013 14:59:14 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Poesia dice una cosa giusta: se quel libro servisse coi suoi proventi ad aiutare le famiglie vittime di violenza lo leggerei di sicuro. Ma non per morbosa curiosità: non mi interessa sapere cosa lo ha spinto a fare quello che ha fatto, non doveva farlo e basta.[}:)]
"Sì viaggiare, evitando le buche più dure.."
quote:Risposta al messaggio di laroby 64 inserito in data 15/04/2013 15:29:07 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Massimo
quote:Risposta al messaggio di foffo inserito in data 15/04/2013 15:30:30 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Nemmeno io, ma se lo facesse mi farebbe riflettere, magari sta dimostrando di essere una persona migliore...
"Sì viaggiare, evitando le buche più dure.."
quote:Risposta al messaggio di laroby 64 inserito in data 15/04/2013 15:31:55 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Massimo
quote:Risposta al messaggio di poesiadAmore inserito in data 15/04/2013 15:27:56 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>>
quote:ma abbiamo veramente bisogno che ci venga detto "non uccidere i tuoi genitori?>> Ovviamente no. Però si fa sempre una grande confusione tra "il cercare di capire le cause" e il "giustificare". Capire l'erigine dell'orrore, dei meandri oscuri dell'animo umano, secondo me è una lecita ricerca e curiosità che può servire anche da antidoto per il ripetersi degli eventi. Estendendo, forse cercando di capire molti femmininicidi o stragi familiari potrebbero essere evitate. Reprimere e capire non sono azioni contrastanti tra di loro. Ripeto, la confusione tra il capire e il giustificare, che spesso si basa su concetti che viaggiano sul filo di lana, è sempre dietro l'angolo. Sempre col rischio di alimentare la morbosità del pubblico. Certo bisogna poi vedere se sono argomenti da "grande pubblico" o se debbano restare annidati nella ristretta cerchia della ricerca scientifica e criminologica. Mi viene comunque da pensare che forse anche in questo caso il reo è l'ultimo ad avere una parola in merito.
Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare.
R.L. Stevenson quote:Risposta al messaggio di foffo inserito in data 15/04/2013 15:33:50 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Noi abbiamo un'arma potentissima ed è quella di poter DECIDERE. Possiamo decidere che, se le cose non vanno come riteniamo giusto debbano andare, non contribuiamo. Possiamo decidere che se tutto continua ad andare male non faremo nulla per aiutare questo processo. Al contrario se vediamo e riteniamo che qualche azione drammatica possa avere un seguito positivo allora possiamo decidere che il progetto ci interessa e contribuiamo. Ma dobbiamo ricordarci di questo nostro DIRITTO di DECISIONE. Non lasciamoci vincere dalla curiosità o dai finti valori. Questo è il mio punto di vista.
Gianni quote:Risposta al messaggio di poesiadAmore inserito in data 15/04/2013 15:45:42 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> E' tutto qui il filo sottile che ho definito io tra il capire il giustificare. Capire la catena di eventi e condizioni che ha portato una persona a fare una tale scellerata scelta non vuol dire affatto giustificare o creare un'attenuante. E' lapalissiano che ci sono milioni di ragazzini viziati figli di famiglie mezze benestanti che però non squartano i genitori per comperarsi il BMW. Tuttavia la questione resta. Forse è un argomento che deve restare nella stretta cerchia dei criminologi, per molti è solo morbosità, ma vedere il delitto anche dalla parte del delinquente è indispensabile sopratutto se i futuri delitti si vogliono prevenire non solo con l'arma della minaccia. Se difatti è vero che chi compie certe malaugurate azioni deve pagarne il fio, è altrettanto vero che la minaccia di anche una dura punizione non è un deterrente, prova ne è che anche in paesi come gli USA dove la pena di morte non viene negata in certi casi, gli omicidi non hanno certo un freno. E se in un caso come quello di Maso poco si poteva fare prima (anche se probabilmente segni c'erano già stati), ad esempio nei casi di femmininicidio spesso chiari segnali inascoltati ci sono sempre. E poi nella morbosità si nasconde un dubbio viscerale. Come mai un ragazzo che era un giovane qualsiasi, che fino al giorno prima poteva essere come me, è venuto in mente di fare una cosa così orribile e gratuita ? Potrebbe capitare anche a me di dare di testa e fare una cosa simile ? Questa è una domanda morbosa INCONFESSABILE che tutti ci poniamo segretamente a cui le trasmissioni sciacallaggio cercano inutilmente di dare risposta, e troviamo molto consolatorio pensare che quelli sono dei bruti "diversi da noi" che vanno puniti. Detto questo io il libro di Maso non lo compererò nemmeno sotto tortura.id="red">, perché condivido il fatto che sia una vergogna.
Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare.
R.L. Stevenson quote:Risposta al messaggio di dani1967 inserito in data 15/04/2013 15:42:09 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Certo bisogna poi vedere se sono argomenti da "grande pubblico" o se debbano restare annidati nella ristretta cerchia della ricerca scientifica e criminologica. Questo è un quesito che trovo giusto porsi. Dare in pasto un libro alla massa, scritto per vendere e basta non serve a nulla. Uno studio "sul caso" forse avrebbe più senso, anche se magari ci sarebbe l'interpretazione dello specialista e non la testimonianza diretta. L'ideale sarebbe fare un qualcosa con una valenza positiva e non solo per vendere.
quote:Risposta al messaggio di elefantin inserito in data 15/04/2013 14:21:42 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Sono d'accordo con te, per come la penso io Maso doveva marcire in carcere, pensare poi che è arrivato a scrivere il libro, la dice lunga sul personaggio, condanno di più l'editore che prevede di guadagnare soldi con la vendita del libro, che sicuramente troverà chi lo comprerà. Che pena, ieri ho visto un servizio in tv sull'argomento, e il barista intervistato, ha detto che è entrato nel bar ha preso un caffè ed era normalissimo. Secondo me Maso avrebbe potuto fare solo una cosa per compensare quello che ha fatto, partire per l'Africa ed andare volontario in qualche organizzazione che aiuta i poveri che non hanno nulla, e chissà che forse vedendo tanta sofferenza non gli si smuova qualche cosa nella coscienza. Marco Il mondo è come un libro, chi non viaggia ne legge solo una pagina.