Era scoppiata di nuovo!
La 1099° guerra termoricreativa mondiale veniva combattuta a fasce orarie, prevalentemente notturne, sparando raffiche micidiali con le nuovissime armi in dotazione ai vari equipaggi.
I temutissimi calamai protonici.
Essi, erano collegati alle dita dell'ufficiale navigatore attraverso fasci di neurotrasmettitori a led che si illuminavano tipo lampadina di Eta Beta ogni volta che un nuovo concetto veniva elaborato e quindi sparato nel web.
Attraverso un tastierino alfanumerico veniva composta la munizione che poteva essere di varia natura, dalla "sentimentalpopolare" alla "introspettronica", dalla "BAUBAUMICIOMICIO" alla "lesotutte", dalla "nonne-somezza" alla "MòChIeDo".
Ogni tanto, quando il navigatore era estremamente su di giri comparivano anche le più potenti, quelle della serie "makekasstaiaddì" che non lasciavano scampo.
I colpi non erano mirati, la rosa dei proiettili era vasta e poteva colpire ogni cosa, animata e inanimata, chiunque poteva rimanerne ferito (e "colpito").
Si era nuovamente arrivati a ciò, perchè un nuovo inverno si stava avvicinando allo spazio cosmico-sider-camperale e le astronavi dei vari pianeti, Adria, Laika, McLuis ecc. languivano mollemente negli hangar.
Le condizioni meteo prevedevano tempeste di meteoriti acquatici con raffiche di correnti alternete polo+ polo- su tutti i fronti, i robustissimi fusibili 1200 C-amper a prova di rottura (modello sferico/accoppiato) saltavano in continuazione e gli equipaggi davano gravi segnali di insofferenza.
Chi fu il primo ad iniziare non è dato sapere ma con un deploreveole effetto domino, subito altri equipaggi abboccarono e cominciarono, chi più chi meno, a sparare le loro riserve esplosive che denunciavano la loro potenza in base al numero di neurotrasmettitori collegati.
A bordo dell'astronave CORAL640DS proveniente da Adria, primo pianeta della galassia costruttori, il comandante Obiuan-Tottidè-Kenobi stava saggiando la "forza", potenza metafisica innata nel suo essere, grazie alla quale avrebbe cercato di essere all'altezza della battaglia che stava per svolgersi e che gli avrebbe permesso di non soccombere allo "sforzo".
Il computer di bordo TONTON-C1P8 chiamato affettuosamente "Tony", stava collaborando deliziosamente fornendo la direzione da intraprendere.
I cigolii, gli squittii, i ronzii da lui emessi comunicavano la rotta da seguire e cercavano di aiutare tutto l'equipaggio a non incappare nel solito "tornaindietroappenapuoi" tanto temuto da tutte le astronavi cosmiche soprattutto su percorsi spazio-montani stretti e ritorti.
Il topo clandestino, che era salito a bordo involontariamente durante il varo dell'astronave, era rimasto come assaggiatore e testatore ufficiale di potenza per cavi e circuiti elettrici, gli era stato affibbiato un nome, "Tore"..."Rodi Tore"...e contribuiva alla sorveglianza delle intercapedini mantenendole sgombre da "cimici" e da altri intrusi suoi simili tipo "Cip" o "Ciop".
L'unico altro componente umano della nave era la principessa Mileyla,
pulzella intergalattica nonchè futura imperatrice del regno dei "Nonniboys" dove, ancora in perfetta forma regnava indisturbata NonnaThita, millenaria capostipite che dispensava pronostici, auspici e crostate a tutti i viaggiatori che si affacciavano al suo territorio.
Lo stesso Obiuan-Tottidè-Kenobi aveva sul cruscotto dell'astronave una figuretta calamitata con l'effige della Nonna travestita da Lord Fenner con la spada laser che ammoniva: VAI PIANO.
Obiuan-Tottidè-Kenobi e Mileyla condividevano da quasi 30 anniluce una vita assieme ma, soltanto da pochi mesi avevano intrapreso l'avventura galattica a bordo di astronavi attrezzate proprie.
Fino a quel momento erano stati entrambi aviotrasportati facendo parte di altri equipaggi che condividevano con slancio gli angusti spazi comuni.
Finalmente, dopo megalitici sacrifici, il FATO COSMICO avava permesso loro di prendersi cura dell'astronave CORAL640DS soprannominata con affetto "Gigione", un mezzo un pò datato (8 anniluce) ma perfettamente funzionante e di buon cuore che, come tutti i randagi, si era subito affezionato a loro dimostrando, con tutto l'entusiasmo di cui era capace, la sua gratitudine.
Modificato da tott i de il 26/11/2010 alle 22:32:14