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eta beta
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20/09/2003 3567
Inserito il 23/10/2014 alle: 22:53:06
La mitica Horizon,troppo forte...1,9diesel"il primo motore diesel moderno,in alluminio con rinforzi,primogenito dei motori di oggi,e la prima monovolume.... Solo che era una ex Simca,poi Talbot,poi basta!....Peccato! Avanti Decimo,sei sempre il Primo! Un circolarabbraccio a tutti. Eta Beta
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Decimo Massimo
Decimo Massimo
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21/10/2010 4138
Inserito il 24/10/2014 alle: 06:38:59
[:D][:D] Questo 3d è decisamente mal frequentato... Mercoledì serata cineforum... meglio delle precedenti. Film claustrofobico ma nel complesso discreto.[:o)] Ieri serata a Palazzo dove la Regina Madre ha dato un piccolo ricevimento a cui, stranamente, sono stato invitato.[8D] Questi i motivi della latitanza della puntata che verrà recuperata nel w.e. Comprenderete che il mio stato d'animo immediatamente successivo ai due eventi così vicini tra loro mi avrebbe portato a far sì che TWO W dichiarasse guerra ai paesi di mezza Europa[8D] per cui l'assenza dalla tastiera ha contribuito a salvare la pace mondiale. A presto 'Bend'[;)]
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Decimo Massimo
Decimo Massimo
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21/10/2010 4138
Inserito il 25/10/2014 alle: 08:23:29
Dalla prossima puntata nel racconto compariranno date e luoghi degli avvenimenti narrati e vi saranno riferimenti espliciti a fatti e persone realmente esistite. Aldilà di questi riferimenti il racconto non è, ne potrebbe esserlo, la cronaca dei fatti ma frutto dell’accostamento tra ‘vero’ e ‘falso’ nel tentativo di rendere verosimile il tutto. TWO W è realmente esistito anche se era una uomo un po’ diverso dal protagonista del racconto… meno schivo e molto meno introverso di quello descritto e molto più idealista e romantico di quanto appare. Ho evidenziato solo una parte di lui, quella che, immagino, abbia preso il sopravvento sulle altre data la situazione oggettiva. Anche il suo Pà e la sua Mà sono descritti in modo un po’ forzato ma anche di loro ho preso i tratti che mi servivano. L’ultima volta che li ho visti è stato tanti anni fa, spero che abbiano trovato pace. I due ragazzi, che per simpatia ho chiamato Grinza e Garmino, erano fratelli con un anno di età di differenza tra loro. Il padre aveva una ferramenta dove hanno sempre lavorato… uno dei due è ancora lì tra martelli, serrature, chiodi e ricordi che ho condiviso con lui prima di iniziare il racconto e per dirgli che lo avrei scritto. Non mi ha riconosciuto subito quando sono entrato in negozio… ci ha messo mezzo secondo più di quello che sperassi ma poi è stato come se il tempo non fosse mai passato. Anche Rego e Zagor, nick a parte, erano tra quelli che hanno percorso quel pezzo di vita insieme a noi. Quello che ho chiamato Rego è diventato un Ingegnere che lavorava per una multinazionale del petrolio. Con lui non siamo riusciti a metterci in contatto ne tramite vecchie conoscenze ne tramite fb. Era il più taciturno del Clan e perennemente in lotta con la bilancia. Zagor era un misto tra un Filosofo e il Liga solo che all’epoca la Filosofia era per noi l’equivalente dell’Ebola e il Liga non era ancora conosciuto. Sembrava non prendere niente sul serio ma in realtà era il più saggio di tutti noi. Anche lui non c’è più ma suo figlio gli somiglia molto. Ovviamente Decimo c’era anche se all’epoca non si chiamava ancora Decimo. Girava con macchine del @@77o, scriveva @@g@te e giocava a Football Americano. A parte il Football per il resto è non ha cambiato abitudini.
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garmau
garmau
09/05/2009 4601
Inserito il 25/10/2014 alle: 10:39:35
Ricordi....
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robocop
robocop
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24/03/2007 8633
Inserito il 25/10/2014 alle: 11:55:42
...Grinza e Garmino...G & G... 'Io mi chiamo G, anch'io mi chiamo G...', due cuori in una ferramenta[:D][:D] andrea
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Decimo Massimo
Decimo Massimo
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21/10/2010 4138
Inserito il 25/10/2014 alle: 21:39:44
quote:Risposta al messaggio di robocop inserito in data 25/10/2014  11:55:42 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> Quando ho realizzato che quella descrizione rappresentava un punto debole avevo appena 'postato'[:D][:D]. Peraltro mi aspettavo che sarebbe stato il 'Reggiano' a fare dell'ironia da retrobottega d'osteria... avevo sottovalutato il Maledetto Livornese[:D][:D]
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Grinza
Grinza
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16/02/2006 63247
Inserito il 25/10/2014 alle: 21:56:24
quote:Risposta al messaggio di robocop inserito in data 25/10/2014  11:55:42 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> Due Guori d'una ferramenta[:D] --------------------------------------------------------------------------
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Decimo Massimo
Decimo Massimo
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21/10/2010 4138
Inserito il 26/10/2014 alle: 07:45:28
Centro Italia 19 Agosto 1982 Ore 22.00 Gli era stato ordinato di andare subito in amministrazione. Stava correndo insieme agli altri sette componenti la Squadra. Faceva caldo e gli uffici verso cui erano diretti si trovavano nella palazzina est a più di 400 metri dai loro alloggiamenti. Salirono al secondo piano dove gli furono consegnati alcuni moduli da compilare e firmare. Uno di questi sarebbe stato controfirmato da un Ufficiale. Era il modulo con cui si poteva fare testamento o modificare un eventuale testamento già esistente. Comprese che la loro destinazione non sarebbe stata una base in Belgio o in Germania. Le piccole gocce di sudore che a causa della corsa e del caldo si erano formate sulla fronte e sul collo gli parvero ghiacciarsi. Per la seconda volta da quando si era brevettato fu colto dalla paura. Questa volta però si sentiva molto peggio rispetto a quando dovette lanciarsi di notte dalla mongolfiera. Cercò di concentrarsi sul foglio prestampato che aveva davanti. Compilò gli spazi vuoti tra una frase e l’altra con le sue generalità, grado e matricola. Indicò le generalità di Pà e di Mà e gli parve assurdo che un figlio facesse testamento in favore di un padre e di una madre… era contro natura o, almeno, contro il calcolo delle probabilità. Non aveva molto da lasciare se non i suoi stipendi accreditati sul suo conto corrente. Non sapeva neppure di quanto denaro disponeva anche se ne aveva usato pochissimo non avendo spese per mantenersi e molto poche occasioni per fare spese voluttuarie. Arrivò allo spazio riservato alla firma. Firmò con sollievo come se avesse appena terminato un compito in classe di Latino. Alzò lo sguardo e l’Ufficiale gli face cenno di seguirlo in ufficio dove prima di controfirmare il documento gli pose alcune domande sul fatto che avesse ben compreso l’importanza di quello che aveva scritto. Parlava in modo pacato e distaccato. Dopo qualche minuto e dopo avere aggiunto tra i nomi dei suoi eredi quello di Decimo a cui sarebbe andata la sua collezione di 33 giri e il Marantz, uscì dall’ufficio insieme all’Ufficiale. Gli fu detto che avrebbe potuto scrivere delle lettere mettendo il nome e l’indirizzo del destinatario scritto in stampatello all’inizio del foglio e consegnarlo al sottufficiale di turno. Gli fu ricordato che la lettera non avrebbe dovuto contenere nessun riferimento che riguardasse il suo lavoro. Si sedette su una seggiola in fondo, sollevò il piccolo ripiano che pendeva dal bracciolo e vi posò sopra i fogli bianchi. Non sapeva a chi scrivere ne perché, ne cosa avrebbe voluto scrivere. Pensò a Mà e a Pà, agli amici e ad Anjia. Non aveva molti altri nomi a cui pensare. Non aveva fratelli o sorelle, non aveva una fidanzata e non amava scrivere. Prese un paio di fogli e impugnò la Bic punta fine che aveva a disposizione e cominciò a mordicchiarne il cappuccio come se stesse rispondendo ai quiz per l’esame teorico per prendere la patente ma poi sorrise… quello non era un esame o un compito. Se voleva che le sue lettere avessero avuto un senso per i loro destinatari avrebbe dovuto affrontarle con uno stato d’animo diverso. Sorrise pensando che tanto nessuno le avrebbe mai ricevute perché lui le avrebbe distrutte al suo ritorno da qualunque posto stesse andando. Questo pensiero lo rasserenò… “Ciao Decimo, è da un po’ che non ci sentiamo. Come state tu e il resto del Clan? Volevo dirvi ancora grazie per il Walkman e per la cassetta dei Beatles. E’ stato un gran regalo che sto usando molto. Mi tiene compagnia e mi riporta con il pensiero ai nostri giorni insieme… quante ne abbiamo fatte! Io non ho molto da raccontare e quel poco non posso scriverlo ma ho pensato che ogni tanto farsi vivi con gli amici è bello. Forse a settembre avrò una licenza come l’altra volta e si potrebbe organizzare una serata insieme ma il navigatore, per favore, non facciamolo fare a Rego, ahahahahaha. Quando riceverai questa lettera dillo ai miei. Magari, se non ti scoccia, valli a trovare perché potrebbero aver bisogno di vedere la tua faccia da pirla o di sentire qualcuna delle tue @@77@te… Digli che gli voglio bene, che li abbraccio e che ho incaricato te di farlo perché non avevo voglia di scrivere due lettere… (non mi piace scrivere lo sai). Mi spiace chiedertelo ma sarebbe un gran favore. Dimenticavo… avrei piacere che prendessi il mio stereo e i miei 33 giri (tutti) e li tenessi tu. In camera mia prendono solo polvere. Magari li riprenderò una volta che mi congedo. Grazie amico, saluta tutte le teste di @@77o e non prenderti disturbo di scrivermi la loro risposta perché già la so, ahahahahahahahaha. Ti abbraccio Marco 19 Agosto 1982 22.50" Rilesse quelle poche righe poi mise il foglio da parte. Ne prese uno nuovo e ricominciò a rosicchiare il cappuccio della penna. Forse poteva scrivere a Anjia… riflettè qualche minuto su come e cosa scriverle. Non l’aveva più rivista e non si erano mai scritti. Un motivo ci sarà pur stato… Si alzò e consegnò il foglio al Sottufficiale dopo aver controllato che l’indirizzo di Decimo fosse giusto… faceva sempre casino con il CAP ma era piuttosto sicuro di esserselo ricordato. Aveva scritto anche l’ora sotto la data della lettera sperando che Decimo, se mai l’avesse ricevuta, potesse capire. Ricevette l’ordine di andare a ritirare l’equipaggiamento e di presentarsi in sala briefing alle 23.45. Alcuni suoi compagni erano già usciti mentre altri erano ancora impegnati a scrivere e a mordicchiare i cappucci delle penne. Sorrise mentre usciva… “Siamo fatti con lo stampino…”.
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Grinza
Grinza
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16/02/2006 63247
Inserito il 26/10/2014 alle: 08:19:50
quote:Risposta al messaggio di Decimo Massimo inserito in data 26/10/2014  07:45:28 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> 19 agosto, la data del mio compleanno...curioso però [:0] --------------------------------------------------------------------------
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Decimo Massimo
Decimo Massimo
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21/10/2010 4138
Inserito il 26/10/2014 alle: 10:33:26
quote:Risposta al messaggio di Grinza inserito in data 26/10/2014  08:19:50 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> Non è casuale ma è una pura coincidenza... avevi più o meno 26/27 anni nell'82 e molto probabilmente ricorderai ciò che seguirà. A presto
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garmau
garmau
09/05/2009 4601
Inserito il 26/10/2014 alle: 12:25:03
Beirut...maledetta guerra. Ancora non l'hanno risolta.
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Decimo Massimo
Decimo Massimo
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21/10/2010 4138
Inserito il 27/10/2014 alle: 07:42:37
Kingsfield Airport Cipro - Zona Britannica 22 Agosto 1982 Ore 02.45 Scesero dal portellone cargo del C-130 con addosso tutto l’equipaggiamento ad esclusione delle armi che erano contenute in due casse. In altre due era stipato il munizionamento. L’uomo con il muletto salì la rampa di carico del C-130 non appena l’ultimo di loro ebbe toccato l’asfalto dell’aeroporto e iniziò a scaricarle. A meno di 200 metri un CH-47 era in attesa di caricare gli uomini e la loro attrezzatura. A circa una trentina di metri dalla coda del Chinook due AH-6 Little Bird dipinti di nero che avrebbero vegliato sul volo del ‘pachiderma’ da trasporto e sul suo contenuto. Dovevano raggiungere la zona identificata per l’atterraggio posta alla periferia di Beirut, in un’area ritenuta sicura. Non si erano ancora agganciati ai sedili che udirono il ronzio dei due poderosi rotori che iniziavano a muoversi. Si sentiva al sicuro nelle viscere di quel bestione goffo e sgraziato e non avrebbe fatto a cambio per sedersi su uno degli ‘insetti d’attacco’ che facevano parte della scorta nemmeno per una licenza di un mese. Durante il Briefing alla base gli erano state fornite le informazioni relative alla missione, gli obiettivi primari, quelli secondari, le regole d’ingaggio generali ed erano stati illustrati i compiti di entrambe le squadre. ‘ONE’ e ‘TWO’ avrebbero operato disgiuntamente tra loro. ‘ONE’ sarebbe stata impiegata in eventuali azioni di liberazione ostaggi e avrebbe cooperato con personale francese. ‘TWO’ sarebbe stata impiegata in missioni con profilo prevalentemente di copertura ed evacuazione della popolazione civile. “La situazione nella zona delle operazioni è apparentemente stabile solo dal punto di vista diplomatico. Nella realtà ci stiamo per infilare in un deposito di C4 che confina con un deposito di carburante che a sua volta confina con una fabbrica di fiammiferi. Nessuno è contento della nostra presenza a Beirut, nemmeno quelli che l’hanno richiesta e a cui dovremmo garantire l’evacuazione e questo dovrebbe chiarirvi la situazione. In sintesi, ad esclusione del personale francese e americano, tutti gli altri sono da considerare potenzialmente ostili siano essi militari o civili.” Mentre parlava il Comandante aveva cercato, a turno, di incontrare lo sguardo dei suoi uomini come a sincerarsi che fossero pronti a tutto ma a poco più di vent’anni non si è pronti a quasi niente. Il nome in codice che gli era stato assegnato era ‘TWO W’ dove ‘TWO’ identificava la squadra di appartenenza e ‘W’ il ruolo assegnato. Pur non essendo uno sniper era quello con la percentuale più alta di colpi sul bersaglio con arma lunga, sia diurni che notturni e alla distanza maggiore rispetto agli altri colleghi. Il suo ruolo operativo era sostanzialmente quello di offrire copertura agli altri membri della squadra durante le missioni. Scendeva per primo dall’elicottero o si lanciava per primo dall’aereo in modo da essere in posizione prima dei suoi compagni. Ne copriva l’avanzata e il ripiegamento e si ritirava per ultimo coperto a sua volta dalla squadra. Solitamente in quel ruolo si restava ai margini dell’azione ma la gratificazione era data dalla stima e dal rispetto che si guadagnava agli occhi dei compagni. Oltre all’MP5 portava il PSG1. Lo sapeva smontare, lo sapeva rimontare, sapeva cambiare i suoi componenti interni ma, soprattutto, lo sapeva usare. Il doppio armamento con calibro differente lo costringeva a portare con sé un due tipi di munizionamento e le parti di ricambio e poiché preferiva avere disponibile lo stesso volume di fuoco dei suo colleghi significava rinunciare alle barrette di cioccolato ma era una rinuncia che faceva volentieri. Il bestione atterrò in modo inaspettatamente dolce e appena fuori fu colpito dal colore del cielo di un azzurro intenso e uniforme. A sua memoria non ricordava di aver mai visto un cielo così. La temperatura era già alta ma il vento che soffiava dal mare dava una sensazione di freschezza e portava con sé profumi gradevoli. Un camion trasferì le squadre al quartier generale, un vasto perimetro che era condiviso con personale americano e francese. Non appena scesi dal mezzo il loro Ufficiale impartì alcuni ordini relativi all’attrezzatura che si portavano al seguito. In meno di otto minuti erano equipaggiati con le armi, le munizioni, i viveri e le scorte d’acqua trattata con il disinfettante. Fu comunicato che da quel momento e sino a nuovo ordine era in vigore lo stato di allerta alpha.
zagor61
zagor61
-
Inserito il 27/10/2014 alle: 20:50:07
Sai.. quando hai aperto il post pensavo che two w. Stesse per two women. Immaginavo divertenti c@gate con la combriccola di “altro camper”. Comunque è anche colpa tua perché penso sia la prima volta che ti togli un po’ di corazza. Non smettere di farci partecipi di questa storia, credo che sia un desiderio di tutta la “Bend”
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Grinza
Grinza
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16/02/2006 63247
Inserito il 27/10/2014 alle: 21:06:00
Tanto Decimo s'è beccato il Marantz casomai con la testina Shure a me ha dato Garmau[:(] --------------------------------------------------------------------------

Modificato da Grinza il 27/10/2014 alle 21:07:59
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garmau
garmau
09/05/2009 4601
Inserito il 27/10/2014 alle: 21:48:30
quote:Risposta al messaggio di Grinza inserito in data 27/10/2014  21:06:00 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> ...ringrazia....
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Decimo Massimo
Decimo Massimo
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21/10/2010 4138
Inserito il 27/10/2014 alle: 21:59:54
quote:Risposta al messaggio di zagor61 inserito in data 27/10/2014  20:50:07 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> Che dire Maledetto Reggiano? Andiamo avanti anche perchè ormai non si può fare diversamente... e comunque 'TWO WOMEN' è da Antologia[:D]
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Decimo Massimo
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21/10/2010 4138
Inserito il 28/10/2014 alle: 06:58:15
Beirut Ovest 22 Agosto ’82. Due ore dopo il tramonto Cinquecento metri alla loro destra si intravedeva la polvere sollevata dal mezzo americano che procedeva a velocità sostenuta sulla strada battuta che passava appena fuori i sobborghi. Era il mezzo d’appoggio che avrebbe dovuto intervenire in caso di qualsiasi evenienza. Procedere a quella velocità in condizioni di oscurità quasi totale era molto rischioso per le condizioni disastrose delle strade secondarie ma agli autisti era stato detto che era molto più pericoloso procedere in modo prudente. La sua squadra era a bordo di due fuoristrada di fabbricazione inglese. Il primo veicolo era un fuoristrada puro, piuttosto lento e rumoroso che non conosceva limiti di mobilità, e ospitava tre membri della ‘TWO’ incluso il guidatore. Sull’altro veicolo, più potente e veloce, gli altri cinque membri. Era la prima missione e serviva a prendere contatto con la situazione. Tra loro c’erano solo due uomini che avevano compiuto missioni prima di allora ma anche per loro Beirut era una novità. Lui era sul fuoristrada puro che viaggiava con il parabrezza ripiegato sul cofano. Aveva un fazzoletto nero che gli copriva il volto per difenderlo dalla polvere e dagli insetti e portava un paio di occhiali simili a quelli da ski per poter tenere gli occhi aperti. Stavano percorrendo una strada asfaltata che costeggiava quel quartiere periferico della città. In quella zona le case erano basse e quasi tutte a due piani. Il pericolo maggiore in quelle circostanze poteva venire dai tetti a dai vicoli che si immettevano sulla strada. Il suo compito era quello di scrutare i tetti e cogliere eventuali movimenti per comunicarli all’autista che avrebbe dovuto compiere una manovra diversiva. Il suo compagno aveva la responsabilità di tenere sotto tiro la strada davanti a loro. L’altro mezzo con il resto della squadra procedeva a meno di trenta metri dietro di loro e gli occupanti coprivano tutte le direzioni. L’autista era protetto da un parabrezza anti proiettile … sarebbe stato quello il mezzo per un eventuale disimpegno veloce della ‘TWO’. Gli parve di scorgere un movimento sul tetto di una palazzina a una decina di metri da loro. Non riuscì a vedere altro mentre con lo sguardo seguiva la casa che veniva sfilata a destra del veicolo. Spianò l’MP5 e avvisò via radio il mezzo che li seguiva… “Movimento sui tetti a ore tre… ci siete quasi”. Il mezzo che seguiva accelerò visibilmente e lui riuscì a vedere le sagome dei tozzi silenziatori che spuntavano dai finestrini. Partirono due raffiche brevi all’indirizzo del cornicione che si sbriciolò in nuvolette di polvere e frammenti nei punti dove veniva colpito dai proiettili calibro 9 degli MP5. La dote migliore della pistola mitragliatrice che avevano in dotazione era che era praticamente non udibile oltre i 10/12 metri. Dal tetto nessun movimento. Proseguirono per altri due chilometri alla stessa andatura sostenuta sino a quando giunsero al vecchio deposito degli autobus, il loro obiettivo di quella perlustrazione. Era una vasta spianata di cemento costellata di crateri dove avrebbe potuto scomparire un’utilitaria. Nel mezzo di quello che una volta fungeva da parcheggio spuntavano i resti di quelli che dovevano essere stati gli uffici amministrativi. Le carcasse di una decina di autobus bruciati completava lo scenario di quel sito rendendolo a lui familiare… somigliava a posti dove aveva svolto missioni di addestramento che simulavano situazioni come quella che ora stava vivendo in modo autentico e diretto. Per quanto assurdo, quella somiglianza lo fece sentire più vicino a casa. Il mezzo americano si fermò sul lato nord est del perimetro mentre loro continuarono, distanziati di trenta metri, ad avvicinarsi al fabbricato diroccato. Giunti a circa cento metri si arrestarono e scesero dai veicoli rimanendo al riparo delle loro sagome. Il Comando, avvisato via radio, stava trasmettendo gli ordini al Sottufficiale. Le scariche e i bip che attraversavano la trasmissione radio rendevano difficile le comunicazioni. “Dobbiamo dare un’occhiata a quel fabbricato…” TWO W si sdraiò a terra a fianco del suo mezzo che aveva acceso i potenti riflettori che illuminavano la costruzione. Spazzò attraverso l’ottica della sua arma tutta la zona illuminata in modo da avere una visione d’insieme e poi focalizzò la sua attenzione sulle poche finestre che avevano resistito e sui muri ancora in piedi. Quando fu sicuro di non registrare nessun movimento dietro quelli che potevano essere potenziali nascondigli diede ‘luce verde’ e i suoi compagni iniziarono ad avanzare verso le rovine in ordine sparso. Lui continuò a scannerizzare l’area attraverso la potente ottica tenendo contemporaneamente d’occhio la posizione dei suoi in modo che, se avesse dovuto fare fuoco, non si trovassero sulla linea di tiro. La tensione era alta, sudava e sotto l’elmetto si formavano gocce di sudore che scivolavano sulla fronte fermandosi contro la barriera costituita dagli occhiali avvolgenti in modo da avere gli occhi sigillati rispetto agli agenti esterni. La squadra aveva coperto circa la metà della distanza che la separava dal fabbricato quando, alle loro spalle, in lontananza, udirono il rombo sordo di un mezzo pesante in avvicinamento veloce. Sembrava provenire dalla stessa strada che avevano percorso loro. Lui non poteva staccare gli occhi dal bersaglio ma due suoi compagni si fermarono e si girarono verso la direzione da cui proveniva il mezzo mettendosi in posizione. Gli altri ripresero ad avanzare. Chiunque fosse ad andare in giro di notte su un camion alla periferia di Beirut non era un civile o, se lo era, non apparteneva a quella parte di popolazione indifesa. Rimase concentrato sul suo lavoro. Chiunque fossero i nuovi arrivati ci avrebbero pensato i colleghi americani il cui mezzo si era messo in movimento e stava andando ad intercettarli. Da quella che una volta era stata una finestra gli parve di scorgere un movimento. Aveva la linea di tiro libera e fece istintivamente fuoco. Il proiettile non sollevò schegge visibili segno che non si era schiantato contro il muro. I suoi compagni si gettarono a terra. Nessuno rispose al fuoco e lui non doppiò il colpo. Rimase con lo sguardo e l’arma puntati sulla finestra. Nessun movimento, nessun rumore. Chiunque fosse non aveva diritto di trovarsi nella ‘zona cuscinetto’ per cui i motivi della sua presenza erano da ritenersi ostili e ciò lo aveva reso un bersaglio eleggibile.

Modificato da Decimo Massimo il 28/10/2014 alle 06:59:23
16
garmau
garmau
09/05/2009 4601
Inserito il 29/10/2014 alle: 19:13:03
Il gioco si fa duro, l'aria diventa pesante...
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Grinza
Grinza
rating

16/02/2006 63247
Inserito il 29/10/2014 alle: 20:16:55
Ora mi sa che TWO non basta, ce ne vogliono almeno THREE[:D] --------------------------------------------------------------------------
zagor61
zagor61
-
Inserito il 29/10/2014 alle: 20:47:26
il vraiter si deve essere abbioccato al cineforum[:D] chissà cosa proiettano questa sera
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