Inserito il 03/04/2015 alle: 00:40:42
Da Anita e Michele 3 aprile 2015 - aggiornamento n. 47 dalla …..Turchia
Grandi camperisti… casalinghi, caserecci ed extraterritoriali ..ah! ahhh , rieccoci…ma stiamo proseguendo velocemente per “cercare” di arrivare a casa entro Pasqua..ma..ma.. pensiamo pero’ che l’impresa sia leggermente ardua, forse impossibile.Vedremo.
Ce la stiamo mettendo tutta ma i km sono ancora molti e poi c’e’ un traghetto e poi altri km e come potete immaginare.. quando si viaggia.. il tempo e gli eventi da narrare..si riducono di molto.
Vabbehh.. vediamo di accontentarvi in questo ultimo o forse penultimo.. aggiornamento e poi.. comprendeteci , non ci fate restare male.. ma non avremo neppure l’opportunita’ di avere internet per postare e forse di fermarci per trovare l’internet Point.
…riprendendo dunque ..dal precedente aggiornamento…..
…dopo la visita di Soltanieh.. giungiamo a Tabriz.. e ci dirigiamo direttamente all’ElGoli Park per passare la notte. Anche qui vi e’ una marea di gente che si e’ riversata nel parco e campeggia con tendine canadesi, ma, ho visto, dormono anche in auto. Epici, davvero! Col freddo che sta ancora facendo. D’altronde la loro usanza e’ quella. Gl’iraniani hanno uno spiccato senso del vivere all’aria aperta e l’apice viene raggiunto nei tanti giorni di vacanza del NowRooz.
Con tutta quella gente, figuriamoci se troviamo posto, con un bestione come il nostro, all’interno dell’area a pagamento.. Mi posiziono su una strada e pure in pendenza, in attesa che qualcuno vada via. Fa freddino.
Facciamo un giro sul laghetto interno al parco e vediamo che, la gioia maggiore degli astanti e’ quella di fare un giro su una vecchia barca a motore, che naviga l’intero periplo del piccolo specchio d’acqua, vedendoli poi tutti infreddoliti come non mai, nello scendere a terra.
Nel frattempo, diamo sempre una sbirciatina, per vedere se alcuni posti si siano liberati, nell’area in cui dovremmo pernottare. In effetti dopo qualche ora, gli iraniani, si ricordano che l’ora della cena e’ prossima, e ci liberano dei posti. Paghiamo (15.000 Ryal) una sciocchezza (0,30 centesimi di euro e forse meno) e l’addetto, ci fa entrare.
Il grande parcheggio interno e’ in parte occupato, da tendoni espositivi di vari prodotti di genere artigianale, ma in modo particolare dalla vendita di dolci locali, naturalmente, quelli piu’ gettonati.
Cerchiamo di stare alla larga, per sopprimere le tentazioni… pero’ non si puo’non assaggiare almeno una specialita’ irano/azera. Acquisto dei torroncini morbidi, con l’imperativa determinazione che ne assaggeremo solo pochi….al giorno. Promessa mantenuta: due ore dopo, c’era solo la scatola di confezionamento !
Nel frattempo, sentiamo dei suoni in avvicinamento. E’ un gruppo folkloristico locale, vestito con costumi azeri che, in processione, porta diletto ai molti, che ingrossano il codazzo.
La cosa che ci preme sapere, e’ cosa rappresentano quei 3 suonatori e che danza sta svolgendo l’unico solitario che, con delle giravolte, fa roteare, su di un piatto con al centro una caprettina di peluche..
Infine c’e’ un uomo alto ed “allampanato” che, con una testa di pecora in testa , avanza dei passi,che non si riescono a capire se sono normali, o sottindendono significati. (ragazzi.. vedrete tutto, poi, nei video che pubblicheremo. Ma quanti anni di lavoro.. dovro’ fare al computer?..Misericordia.)
Beh.. alla fine, pur sforzandoci di chiedere in giro, non abbiamo trovato nemmeno uno che ci spiegasse in inglese il significato di tale manifestazione.
Tout court.. abbiamo pensato fosse un “inno alla pecora” o comunque agli ovini in generale.
Neppure qui, nessun turista occidentale.
Il mattino seguente, sempre di buon’ora, com’e nostra consuetudine, leviamo le tende pure noi, avviandoci verso i 280 km del confine e salutare l’Iran.
Strada non buona (la cosiddetta Freeway, come la chiamano loro, diciamo l’ autostrada..che prosegue qualche km piu’ avanti di Tabriz, ma quella che giunge fino a Bazargan, non e’ affatto eccelsa.
Si viaggia traballando e passa in tutti i paesi, col rischio di fare tutti i micidiali dossi.. invisibili, perche’ non segnalati e di color pavimentazione stradale.
Alla frontiera iraniana, soliti faccendieri che fanno qualsiasi tipo di Cambio valute, ma noi in appena 30 minuti, timbri in uscita su Carnet e passaporti e..via.. eravamo gia’ in territorio turco, dove in meno di 10 minuti marciavamo verso il Ciclope. E chi e’ ? direste voi.. ma l’imponente Monte di Noe’ …l’Ararat .. naturalmente. Questa volta pero’ la sua splendida cima, era nascosta sotto un grande nuvolone. Anzi tutto il cielo era coperto.
Alla frontiera turca, due doganieri, gli stessi che ci han controllato (si fa per dire) ci han chiesto se gli davamo uno strappo fino a Dogubayazit. Accettiamo e partiamo.
All’entrata del paese, purtroppo, notiamo 3 ragazzini che, nascosti dietro un muro, lanciano sassi, contro il camper, al che’ anche i doganieri, scendono per rincorrerli, scusandosi poi con noi. Non ci hanno per fortuna colpito. Sosta al solito Istasyon, il ristorante dell’andata e dopo 3 mesi e piu’ mangiamo nuovamente la pide.
Il mattino dopo, avendo notato che l’attacco di ottone sul polo negativo della batteria si era spezzato, cerco il negozio apposito per sostituirlo. Un simpatico ragazzo, si presta ad accompagnarmi. Alla fine, mentre il titolare del negozio me lo sta cambiando, il ragazzo mi fa segno che deve ritornare a bottega.
Lo ringrazio ed in inglese gli dico che e’ un bravo ragazzo turco. Passano 3 secondi che si avvicina un Signore, ben vestito, che mi dice, con mezzo sorriso, ma determinato: qui siamo tutti Curdi ed i turchi sono dei *******i. Chiedo subito scusa dell’errore. Siamo dei turisti italiani in transito, aggiungo, non potevo sapere e non volevo offendere la comunita’ curda. Mi dice che ha capito ed accetta le scuse. Perbacco penso, qui la situazione dev’essere ben tesa, fra le due comunita’.
Non e’ finita, mi accorgo che la lancetta dell’acqua, al primo avvio del camper, al mattino, quindi a motore freddo, si posiziona immediatamente al centro del manometro, come se l’acqua fosse gia’ in temperatura.
Avevo gia’ fatto l’operazione di resettare le eventuali memorie che si depositano in centralina, staccando il cavo negativo e dando 2 /3 colpi con la chiave, come mi aveva spiegato l’amico Bernardini (Seberna) che ringrazio, ma il problema mi si era presentato. L’amico Giulio (Sandvik), al quale anche a lui, va il mio ringraziamento, mi ha suggerito un’altra procedura, che si puo’ fare, secondo me, sul modello di Ducato in nostro possesso.
In effetti, staccando una presa nel vano fusibili, pare che resetti totalmente la “cache” di eventuali memorie nel frattempo creatisi nella centralina e parrebbe che i ns/ vecchi modelli di Ducato ne soffrano….il mio e’ del 2005 – 146 cv.
Dopo questa operazione, partiamo per Erzurum, viaggiando piano, senza mettere sotto sforzo il motore e fermandoci di tanto in tanto per capire se non bollisse qualcosa. Tocco il manicotto ed il radiatore nuovo, ma non mi sembrano eccessivamente caldi. Comunque, per essere tranquillo, desidero avere un controllo dalla Fiat.
Prima di andare alla Fiat, ci fermiamo alla Ford, dove gli amici Vanna e Ivan, modenesi doc, conosciuti in Tunisia, qualche anno fa ed ora in viaggio per l’Iran, avendo seguito questo topic, ci avevano scritto , giorni prima, dicendoci che ci aspettavano per brindare con una bottiglia di Lambrusco. E voi capite .. dopo 3 mesi.. come ci voleva..eh! eh!
Vanna ci ha preparato un pranzetto, ragazzi!. Ci voleva proprio.
Fortuna vuole che ad ogni rientro, troviamo chi ci rifocilla, con prelibate pietanze nostrane.
Dalla Guinea, la meravigliosa Anna, da Novilara, moglie di Baimar, ci diede un benvenuto con i fiocchi, ora Vanna da Modena.. non possiamo proprio lamentarci. Siamo fortunati.
Oggi poi, ho saputo che la frizione di Ivan e’ stata riparata e penso siano ripartiti per l’Iran. Buoni km.
Il mattino dopo, salutati gli amici, andiamo alla Fiat ed informo loro del problema.
Immediatamente, Junus, simpatico turco, Capo officina, mi dice di andare a provare il camper.
Ci inerpichiamo per una strada di montagna, il motore va sotto sforzo, egli scende, guarda la temperatura e mi dice tutto Ok, il camper non presenta problemi. Puoi viaggiare tranquillo.
Abbiamo tarellato parecchio. Ora siamo a circa 300 km da Istanbul e pur sempre a circa 1600/1700 km da casa, piu’ un traghetto da prendere.
Pensiamo di non farcela per essere a casa per Pasqua. Domani pensiamo di uscire dalla Turchia ed entrare in Grecia e non avremo piu’ internet.
Grazie nuovamente per averci seguiti.
La nostra piu’ cordiale buonanotte e BUONA PASQUA in famiglia..a tutti voi.
Michele e Anita