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Periodo: dal 25 Giugno al 22 Luglio 2005

Mezzo: Elnagh Columbia 102 Ford 2.5 D alias El Poderoso
Equipaggio: 

Luca (39 anni, la bassa manovalanza)

Stefania (36 anni, la mente eccelsa)

Flavio (4 anni, il cuore impavido)

Meta: vedere i mulini a vento ossia l’Olanda, ma è solo una scusa...

Km percorsi: 5017 pari a 493litri di gasolio per una spesa di 531 euro (tanto per essere precisi).

Pneumatici forati: 4 (!)

Testacoda in autostrada: 1

 

Abbiamo deciso di “pubblicare” il resoconto di questo viaggio nonostante sia stato a volte poco piacevole, consapevoli che parecchie “seccature” avremmo potuto evitarle con più esperienza. Allora ecco, soprattutto a beneficio degli esordienti camperisti, 5000 km di gioie e dolori.

 

25 Giugno  km 445

Nonostante i buoni propositi continuiamo a ridurci all’ultimo momento per caricare vestiario e cambusa ed è un errore perché, specialmente con la temperatura di 35 gradi, quest’operazione fa partire già stanchi e nervosi. Questa non è la condizione ideale quando i primi due giorni sono dedicati a macinare quanti più chilometri possibili per avvicinarsi alla metà tenendo conto del fatto che è lontana e il nostro camper arriva ai 100 solo in discesa e con il vento a favore. Sarebbe anche comodo preparare in anticipo i primi due o tre pasti, ma per un motivo o per un altro non faccio mai in tempo e così, evviva i panini. Malgrado quindi i pasticci della partenza, da Roma imbocchiamo l’Aurelia e via.

 

26 Giugno  km300

Ieri a Rosignano siamo entrati in autostrada (fino Serravalle €19.50) per dormire in un autogrill. Sebbene l’itinerario di questa vacanza sia stato pensato già da Gennaio, in realtà di programmato c’è ben poco. Da una parte ci piace un po’ “d’avventura” e dall’altra c’illudiamo che, come negli altri viaggi, sia facile recuperare materiale durante la strada ed è stato un errore perché spesso gli APT, i VVV ecc li abbiamo trovati chiusi. Noi avevamo cartine generali, ma ben poche specifiche. Non possedendo un navigatore invece è bene avere già in partenza le mappe dei posti che si vogliono visitare, soprattutto se si tratta di grandi o piccole città. In questo modo si evita il panico noto come “E ora dov’è questa piazza? Giro qui? Vado là?” che ha contraddistinto molti dei nostri ingressi nei centri urbani. Com’è nel nostro stile poi, dopo i primi 700km, ci attanaglia ancora il dubbio amletico di come attraversare le Alpi: Monginevro o Moncenisio? Sicuramente non il traforo del Monte Bianco. Vogliamo goderci i panorami. Mentre discutiamo sul da farsi alle 12:45 una delle nostre paure di camperisti si materializza: abbiamo una gomma a terra. Avevamo fatto la revisione prima di partire (chiaramente all’ultimo momento!) e il meccanico ci aveva suggerito di far controllare i copertoni, ma a noi frettolosi è sembrato un consiglio “in più” anche perché, a guardarli bene, sembravano proprio in ottimo stato, quasi nuovi! Per fortuna stiamo andando piano e quindi il prode Luca accosta facilmente e con possente forza fisica (e una buona dose di rabbia) riesce a cambiare la ruota, operazione non facile giacché quella di scorta è posta sotto il camper, fa molto caldo e siamo su una discesetta. Decidiamo di non passare il confine e di trovare un gommista a Torino, tanto manca poco. Raggiunta la città due solerti camperisti locali ci sconsigliano di sostare nelle varie aree cittadine che pare siano dominio di stanziali poco raccomandabili. Visto poi che è solo primo pomeriggio e in città è tutto chiuso, ci raccomandano la strada che porta verso Susa dove, oltre a molti centri per la riparazione di pneumatici ci sono (cito testualmente) “moltissimi paesi carini” che forse però si nascondono quando passiamo noi perché quello che troviamo è invece un nastro d’asfalto rovente che taglia in due una landa desolata e deserta, piena solo di centri commerciali sbarrati (è domenica) e fabbrichette. Arriviamo a SUSA* e parcheggiamo di fronte un gommista (l’unico per km e km). Fa un caldo allucinante nonostante alzando gli occhi si veda la neve. Che giornataccia! Si va a dormire!...hops, si è rotta la zanzariera!

 

27 Giugno  km 167

Appena l’officina apre Luca va a comprare una nuova ruota di scorta. Il gommista dà una rapida occhiata alle altre gomme e dice che possono andare. Poi ci ripensa e ci suggerisce di cambiarle tutte. Questo atteggiamento non ci piace. C’è odor di fregatura e così stabiliamo d’andare avanti e di far fare lo stesso controllo ad altri. Alle 10:30 siamo pronti ad affrontare il PASSO DEL MONCENISIO***... che è una meraviglia. Aria fresca e prospettive mozzafiato. Piccole soste per le foto di rito e rito del tè in vetta di fronte al lago. La discesa è da brivido. Abbiamo appena fatto rifare i freni, ma il cattivo odore che producono c’impensierisce non poco (pare sia normale, ma tornati a casa decidiamo di cambiare l’olio dei freni con uno ad alte prestazioni. Lo testiamo in un’altra discesona e va bene). Arriviamo con calma in fondo (e siamo per la seconda volta in Francia con El Poderoso che oggi supera i suoi primi 50000km-20000 con noi. Auguri!). A LANSLEBOURG* facciamo controllare nuovamente gli pneumatici. Sembrerebbe che solo quelle anteriori siano da sostituire, ma €300 non ci sembrano un prezzo equo. Proseguiamo sulla N6 direz. Chambery e arriviamo a CHALLE LES EAUX**, che già conosciamo, tuttavia si sfiorano i 37 gradi e sappiamo che qui c’è un bel laghetto dove si può fare il bagno. Un bel tuffo ci sta tutto e così parcheggiamo nella piazza a lato dell’Ufficio del Turismo. Nuotata, giochi, cena, passeggiatina, nanna... o quasi. Lo scorso anno non era così rumoroso!

 

28 Giugno km177

Passiamo la mattinata in riva al laghetto dove ci sono anche molti giochi per i bambini. L’afa, i contrattempi (ci si è rotta di nuovo la zanzariera sulla dinette. O moriamo di caldo o siamo pasto per gli insetti!) e una leggera stanchezza fanno vacillare lo spirito vacanzifero-avventuroso del nostro viaggio. Cambiamo l’itinerario prestabilito sperando di depistare la sfortuna. Alle 19:30 BINGOOO! Avevamo un albero di Natale di spie d’allarme accese e le abbiamo ignorate: abbiamo forato un’altra volta. A dirla tutta stavolta la gomma è scoppiata, ma per fortuna stavamo uscendo da un centro abitato e quindi la bassa velocità mi ha permesso d’accostare senza impicci. Luca cambia la gomma con tempi da pitstop di Formula 1. Urge un gommista! Ci dirigiamo a TOURNUS*** (N6) dove parcheggiamo nel piccolo porto fluviale. Fa sfoggio di un gran barcone turistico bicidotato. La sosta forzata si rivela davvero piacevole. Passeggiata dopocena per il grazioso paese, liquorino e dolcetto in riva al fiume, ritorno in casacamper e sonno ristoratore.

 

29 Giugno  km 276

Risveglio, colazione e ricerca di un’officina. Io, con le mie 100 parole di francese, intraprendo una contrattazione degna di un suk tunisino. In realtà a questo punto siamo più preoccupati d’avere un buon lavoro che di quanto questo ci costerà. Alla fine anche questo meccanico, dopo essersi consultato con tutti e tre i suoi colleghi (e poi capirete perché sottolineo questo aspetto) decide che sono da cambiare solo le anteriori. Deve ordinarle quindi torneremo nel pomeriggio. Nel frattempo facciamo spesa. Sto provando quasi un piacere metafisico a comprare “porcherie” precotte, predigerite e predestinate a fare ingrassare cosce e fegato. Siamo in Borgogna, terra d’alta gastronomia... ma quanto mi piacerebbe avere un microonde con grill per riscaldare i piatti pronti (alcuni con glutammato e olio di colza a gogò, ma ogni tanto l’anarchia alimentare rinfranca lo spirito). Nel frattempo piove, ma finalmente la temperatura è scesa a 26 gradi. Semmai riusciremo a cambiare i copertoni (a questo punto è doveroso parlare per ipotesi giacché le certezze si bucano!) abbiamo deciso di “spingere” per recuperare il tempo perduto. Quest’anno abbiamo molto tempo a disposizione e vorremmo arrivare dove non è possibile con un bambino piccolo senza avere un mese di ferie. Alle 16:00 cambiamo le ruote e ci fanno anche uno sconto non richiesto! Waoh, forse dopo 4 giorni d’imprevisti e guai ora cambia aria! Partiamo per Dijon (N6-N74- N19- N67). La strada è un susseguirsi di paesi carini, ma senza specifiche attrattive e soprattutto senza piazze dove poter parcheggiare. Non sappiamo come è già mezzanotte e ancora siamo in giro a cercare un posto dove fermarci per dormire. Niente campeggi o aree di soste e siamo o troppo isolati o troppo in mezzo alla strada. Alla fine approdiamo a JOINVILLE*, sulla D60, e non troviamo niente di meglio di un posto anche leggermente in salita di fronte le pompe funebri! Ci accorgiamo ben presto che è rumoroso, ma siamo spossati e proviamo a dormire. Dopo questo pellegrinaggio inconcludente abbiamo stabilito la regola che, se non conosciamo bene l’alternativa, è bene fissare la sosta in un posto fin quando c’è luce ed accontentarsi. Dopo tutto diventa più complicato.

 

30 Giugno  145 km

Infatti, alle 5:30(!!) scappiamo da quello che sembra un autodromo per camion impazziti... ma la fuga è troppo rapida. Mea culpa! Dimentico aperto il vasiste della mansarda che chiaramente non sopporta i 90 l’ora e si strappa. Per fortuna all’alba sulla strada non c’è molta gente in giro e nessuno si fa male. Stanchezza e mancanza di sonno giocano brutti scherzi, per questo ora abbiamo studiato un rituale di controllo prima d’ogni partenza, fosse pure per una breve sosta. Quel che è peggio è che sappiamo di non essere sfortunati. Tutto quello che ci sta succedendo poteva essere evitato. Questo viaggio comincia ad avere i connotati di un incubo ad occhi aperti. Ripariamo come possibile il danno e arriviamo a REIMS** per visitare la famosa cattedrale****. Per parcheggiare l’Ufficio del Turismo (è dietro la cattedrale) c’indica dove trovare l’area di sosta e ci fornisce il codice per aprirne il cancello (cambia ogni mese). Non è un posto eccezionale, ma c’è acqua ed un pozzetto che in questa parte della Francia non sono poi così frequenti.

 

1 Luglio  km 293

Il pomeriggio di ieri ci ha più o meno riconciliato con la nostra villeggiatura fantozziana. Ci mettiamo in marcia verso Laon (N44), ma durante il tragitto ci accorgiamo che stiamo perdendo il portabici. Le vibrazioni date dalle ruote che stavano per scoppiare devono aver fatto saltare i ganci di sostegno che non sono fissi al mezzo. Per fortuna (ancora una volta!) Luca riesce a sistemare tutto e possiamo ripartire. Anche questo è stato inserito nella lista dei controlli alla partenza. Attraversiamo St.QUENTIN***, sfioriamo Lille (N43) e alle 18:00 siamo in Belgio (e s’intuisce dalle strade meno belle e dalla segnaletica a dir poco criptica). Ancora non sappiamo se andare prima a Brugge (Bruges) o a Gent (Gand).

 

2 Luglio

BRUGGE****. Alla fine un per caso e un per scelta arriviamo nella famosa cittadina del cioccolato. Abbiamo trovato un posticino nei parcheggi liberi riservati ai camper che si trovano dopo la stazione (sulla destra impossibile sbagliare), altrimenti avremmo dovuto pagare il parcheggio di fronte (€25 al giorno), e non ci sono molte altre soluzioni vicino al centro di questo bellissimo posto. Con manovre degne d’encomio e svincolando dall’infinita serie di consigli dei soliti “del posto”, prendiamo quindi possesso di un invidiatissimo spazio stretto, ma in piano (perché noi ancora non abbiamo i cunei di livellamento!). Questa località ci piacerà moltissimo. La pioggerellina che pare qui non manchi mai, non toglie nulla al fascino di questa cittadina, al calore delle sue chiese, alla bontà dei suoi dolci e ai colori e ai sapori del suo mercato. Qualunque guida può suggerirvi un itinerario, ma noi consigliamo di perdervi in questo posto dove il tempo sembra non passare. Ecco perché ci piace il camper, ecco perché nonostante la paura, le fatiche e lo stress di questi giorni siamo felici d’aver fatto tutti i chilometri percorsi.

 

3 Luglio  km 114

Stamattina dopo una notte davvero buona per tutti e dopo una buona colazione (il pasto più importante della giornata) decidiamo di continuare per GAND***. Ci arriviamo più o meno verso le 11. La domenica queste zone sono tutte un susseguirsi di mercatini d’antiquariato, di modernariato e (SIGH!) d’animali. Abbiamo assistito ad un concerto bandistico con musiche di Clapton, Eagles ed altri. Andiamo a zonzo in bici per viottoli e stradine, ma vista la fame, verso le 14 facciamo ritorno al Poderoso: Panini, conciliabolo sul da farsi e via, verso ANVERSA*** (ANTWERPEN): Evviva, abbiamo la cartina che ci salva e riusciamo ad arrivare al porto nonostante i numerosissimi lavori in corso, i divieti minacciosi e il traffico da ora di punta. Qui, al molo Sud, è possibile parcheggiare in riva al canale gratuitamente e in sicurezza. Andiamo a passeggiare per questa cittadina affascinante, turistica fino a scoppiare, ma con angoli assolutamente poetici. A cena, in camper perché piove, siamo avvicinati dai soliti “globetrotters” un po’ scrocconi ed un po’ simpatici. Più tardi scopriamo che lungo il molo c’è un notevole “struscio”. Tutto il mondo è paese. N.d.V. (Nota del Viaggiatore): alle 22:07 è ancora giorno e la notte non accenna ad arrivare, il che non creerebbe nessun problema se non avessimo al seguito un bimbetto con pile solari che si scaricano solo al buio!

 

4 Luglio

Nottata piovosa, ma sicuramente tranquilla. Risveglio con la bruma, anzi la BRIUUUMA. La pioggia che incalza ci proibisce qualsiasi attività. Dopo un po’ decidiamo lo stesso di scendere in città imbacuccati ed impermeabilizzati. Girovaghiamo per il centro storico di questa cittadina cosmopolita, ma fa freddo e la zuppettina di pomodorini, ceci e peperoni ci vuole proprio! Che buono il pane (agli atti: si tratta del Waldkorn classic). Il pomeriggio si replica bighellonando per la città sempre più fredda. Patatine fritte buone, ma come il solito letali, spesetta nell’unico supermarket aperto (?!), piccolo, un po’ nascosto, ma fornitissimo e ci permette una cena con birra e salsicciotti. Il parcheggio nel porto risulta riparato e suggestivo poiché nei giorni feriali non c’è troppa gente e abbiamo avuto lo spazio per mettere El Poderoso in modo da stare con il finestrone della dinette verso il canale, di fronte al continuo passaggio di chiatte (Flavio ha salutatato tutti e tutti hanno contraccambiato) e gabbiani. Domani Olanda.

 

5 Luglio  km201

Ancora una nottata fredda e piovosa, ma tranquilla. Colazione e poi rotta per l’Olanda. La strada è buona, ma paesaggisticamente inutile tanto è che Flavio si riaddormenta quasi subito. Verso le 13:30 arriviamo al Camping “De Hooge Veluwe”, vicino a Schaarsbergen. (N.d.V.: sull’E19 con rammarico non ci siamo accorti del passaggio Belgio/Olanda perché non segnalato. Niente ola). Anche se possediamo El Poderoso da 18 mesi, è la prima volta che ci fermiamo in un campeggio per pernottare, ma in Olanda è la legge e va rispettata. Questo è un buon camping, enorme, pulito, ben fornito ed accettano animali (per noi sempre nota di merito). Le piscine al coperto non sono eccezionali, ma fuori piove e quindi ci accontentiamo. Le abitudini igieniche ci sono sembrate discutibili, ma un buon detergente antibatterico ci ha comunque permesso due ore di tuffi e relax. Il mitico poliglotta olandese sbandierato da Luca (che in Olanda c’era venuto “da ragazzo”) non è poi così diffuso e l’olandese c’è ostico soprattutto quando si tratta d’interpretare le indicazioni sull’uso delle attrezzature. Doccia bollente (applauso alle docce familiari), cenetta, preparazione per la nottata, spegnimento dell’infante e buonanotte (con il sottofondo di una specie di strada a scorrimento veloce. Ma non stavamo in un Parco Nazionale? Ma è più silenzioso il porto d’Anversa?)

 

6 Luglio

Luca si assume tutta la responsabilità per aver suggerito l’Olanda come mèta 2005. Noi ci divertiamo a farlo sentire in colpa per i 15 gradi e per la continua, triste ed implacabile pioggia. Per colpa di questa salta anche la tanto agognata visita al Kröller-Müller Museum, al The Hoge Veluwe National Park ed all’annesso Museonder, il museo sottoterra, visita che avevamo promesso al piccolo etologo di casa. I complessi museali distano dal campeggio 10/11 km percorribili solo in bici, a piedi o in macchina e davvero la pioggia è torrenziale, quindi non ci resta che soprassedere. Per informazione esistono campeggi più vicini di questo dall’altra parte del parco, ad Otterlo e a Hoenderloo. Trascorriamo il pomeriggio in “amabili attività ludiche”. Che freddo!!! Accendiamo la stufa…

 

7 Luglio  km 189

Ci svegliamo con il proposito d’andare via, ma, novità delle novità, stanotte NON ha piovuto e poi cos’è quello? UN RAGGIO DI SOLE?!!! E allora sai che c’è: il campeggio è pagato fino alle 17 (2 adulti+camper € 29 a notte) e forse noi CE LA POSSIAMO FARE: In men che non si dica siamo alla biglietteria del parco, zaino in spalla e biciclette rombanti. Luca paga (€ 12 adulti + € 2.5 di piantina inutile, ma rassicurante!), dimentica i sunglass (che recupera poi e il fatto ci ha riempito il cuore di fiducia nel genere umano) e ci spariamo ‘sti 10 km di: tundra, taiga, deserto, savana e macchia mediterranea. Bello. Il KRÖLLER-MǗLLER**** è una gioia per gli occhi. Il parco delle sculture affascina Flavio, soprattutto l’Activity Area, una sorta di fattoria “ambulante”. Impressionisti, espressionisti, realisti, concettuali, un Debussy gigantesco e tanto, tanto Van Gogh. Purtroppo non possiamo vedere tutto. Abbiamo i tempi ristretti e qui sono piuttosto fiscali con gli orari. Ci spostiamo di un altro km e visitiamo il MUSEONDER***. A questo punto Flavio è estasiato. Tutto ciò che vive o ha vissuto sotto terra in un museo…sottoterra. Bimbo però ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Scriverò a quei signori e gli dirò di lasciare gli animaletti a casa loro”. La serie infinita d’animali impagliati, imbalsamati e/o mummificati ha colpito il piccolo animalista... e la sua mamma!! Peccato perché è uno di quei musei interattivi dove è bello scoprire cose nuove. La scienza miete le sue vittime. Alle 15:20 siamo in marcia per il ritorno. Copriamo con calma gli 11km in 50 minuti, armiamo il camper e ci dirigiamo verso GIETHOORN***. Che bei panorami, anche senza le famose distese di tulipani (non è stagione). Andiamo a dormire a HINDELOOPEN** dove pernottiamo nell’omonimo campeggio ben indicato prima d’entrare nel paese (€ 23.50 + € 0.50 doccia). Sarebbe stata una giornata rasente la perfezione, senza pioggia (solo poca al rientro, ma oramai ci vuol ben altro per farci impensierire), nessun contrattempo, ma mentre Luca è alla reception del camping cosa vedono i miei occhi? El Poderoso ha una ruota a terra (E SONO TRE!!!). Abbiamo fatto fuori ogni possibile calcolo delle probabilità. Luca vince il premio “miglior cambio gomme camper” e in dieci minuti scarsi ci fa tornare il sorriso…quasi. Cena (ci voleva!), passeggiatina, doccia e quasi a mezzanotte siamo a letto, ma non prima d’aver sventato un attacco in massa di vari tipi d’insetti che pare non pungono, ma con noi non si sa mai!

 

8 Luglio  km 195

La pioggia come al solito ci sveglia e visto il mal tempo poltriamo. Colazione e giro panoramico in camper del paese che sotto il sole deve essere proprio pittoresco. Escludendo per principio l’esorcista chiediamo indicazioni per un gommista e ce indicano uno a Workum. Questo scopre che la valvola è difettosa e la sostituisce. Fantastico, un nuovo record battuto: 3 avarie diverse su 3 ruote diverse e sostituite. In ogni caso €15 e via, la Frisia ci spalanca le sue porte. Proseguiamo sotto la pioggia e attraversiamo la diga d’AFSLUITDIJK, 32km di briiiuuuuma, che pian piano si trasforma in un vero e proprio temporale che c’impedisce di apprezzare l’eroico sforzo umanolandese di unire la terra e separare il mare. I polder...sarà che siamo mediterranei, superficiali e qualunquisti e il sole per noi è vita, ma ci sfugge il perché di tutta questa fatica per vivere con questo clima!!! Abbiamo saltato varie tappe per via del maltempo (con la pioggia ci rode) ma ora è tempo di vedere il NOORDHOLLAND. Arriviamo ad EDAM***, famosa per il formaggio e il suo mercato, ma io sono allergica a quest’alimento quindi non mi dispiace che oggi non ci sia. Edam è molto carina, sotto anche un pallido sole tutta l’Olanda è bella. Sulla N247 proseguiamo per MARKEN***. Una signora frisona all’ingresso di questo paese-museo (€5camper + €0.45 a persona) in modo sibillino, da iniziati massonici, ci suggerisce che il pernotto nel parcheggio non è permesso, ma tollerato se non si dà nell’occhio e si lascia presto la mattina insomma se si è buoni e bravi (come dovrebbe essere sempre!). Vedremo. È evidente che questo bel borgo è mantenuto allo stato originario più a beneficio degli innumerevoli turisti che per un sincero spirito tradizionale, ma comunque offre scorci davvero incantevoli. Ma si…dormiamo qui.

 

9 Luglio  km25

Alle 7 un po’ temendo le ire del responsabile del parcheggio e un po’ perché vogliamo sfruttare tutta la giornata, ci allontaniamo da Marken direzione AMSTERDAM***. Alle 8:30 entriamo al Camping Zeeburg. Urrà!!! Colazione e poi via in bici (basta salire due rampe di scale attrezzate anche per portare su la bicicletta e andare sempre dritto. Si arriva in centro in 15 minuti). Gironzoliamo per il Dam e le strade commerciali intorno. Visitiamo il BegijnHof e il mercato dei fiori di Konings Plein. Facciamo fatica a trovare un palo libero per legare le biciclette; infatti centinaia e centinaia di bici occupano quasi ogni spazio. Pranziamo con pesce fritto (squisito! Lo ha decretato Flavio), polpo piccante e gamberetti in salsa in un localino del Jordaan. Ci fermiamo in uno dei numerosi mercatini delle pulci. Piccoli acquisti di rito e alle 19 ritorniamo a casacamper, sfiniti, ma contenti. Per non smentire l’ondata di piccole/medie/grandi sfortune che caratterizzano questo viaggio oggi è saltata l’altra zanzariera. Mai muoversi senza un rotolo d’ottimo nastro adesivo extra-strong. Povero Poderoso.

 

10 Luglio

Ce la prendiamo con calma. Soprattutto l’infante che si sveglia quasi alle 10. Dopo una rinvigorente colazione finalmente all’aperto, andiamo in centro sempre in bici. La Central Station, il porto con gli antichi velieri annessi, Nemo e le maestrie di Renzo Piano, i grandi viali, gli infiniti canali, i mille ponticelli. Molliamo la cartina e prendiamo possesso di questa città. A Vondelpark scopriamo un’area gioco per bimbi con “laghetto”. Sole, acqua…finalmente l’estate! Ci rimaniamo 4 ore e mentre Flavio sguazza sfoggiando un sempre più fluido inglese (MAI NEIME IS FLAVIO: AIEM ITALIEN: AIM FOR), noi ci riconciliamo con questa vacanza: Alle 18 siamo allo Zeeburg (un camping senza pretese, ma la vicinanza con il centro è sicuramente un merito. €21 a notte, acqua calda e docce a pagamento). Flavio è distrutto (yeah!!). Soliti lavoretti serali, cena e buonanotte. Anzi no… arriva una famiglia siciliana e con loro chiacchieriamo fino a mezzanotte passata.

 

11 Luglio  km 177

Arrivederci Amsterdam. Flavio ha dichiarato che ci tornerà con le sue due fidanzate (ha già capito lo spirito della capitale olandese!). Partiamo dallo Zeeburg e dal suo enigmatico pozzetto verso le 10:30 diretti verso HAARLEM***, che però è molto più “città” di quanto ci aspettassimo. Un’ora di parcheggio vicino al centro costa l’esigua somma di €2.30. Ci sembra sufficiente per dare un’occhiata in giro. Comunque vale la sosta, anche se oggi c’è mercato e la piazza principale non può offrire lo spettacolo dei suoi palazzi e della cattedrale. Vorremmo andare a Delft, ma qualcosa bisogna pur lasciarsela dietro e quindi dirottiamo per Rotterdam. Vorremmo vedere il Porto Più Grande D’Europa, ma ad un certo punto veniamo ingoiati letteralmente dal Ring…e non riusciamo ad uscirne!! Dopo più di un’ora (pietà!), riusciamo a districarci dal caos di corsie che si materializzano a destra e a sinistra e ci sentiamo abbastanza deficienti e vagamente provinciali, quindi ce n’andiamo mogi mogi. Sono le tre. Troppo presto per andare in campeggio. Saltando a piè pari due giorni di programma (ma questo è piuttosto comune per noi) vorremmo, ripeto vorremmo andare direttamente al sito più importante dei mulini antichi, il motivo per cui abbiamo macinato finora più di 2000km, sfidando la sorte avversa e lottando contro una serie di malesorti che a scriverle ci vorrebbero giorni: il famoso KINDERDIJK****. Arrivarci è stato un incubo di cui non vogliamo conservare memoria (e ancora dobbiamo capire il perché visto che in tutti i diari letti sembrava facile!). Però non tutti i mali vengono per nuocere visto che, grazie ad una gentilissima signora di un VVV di un piccolo paese di cui ignoriamo il nome, non solo facciamo una bellissima passeggiata di 7/8 km in bici tra mulini e campagna che vi assicuro vale il viaggio, lo stress e tutto il resto, ma c’indica anche una delle rarissime aree in cui è possibile pernottare in camper senza problemi. Si tratta del molo di AMBLASSERDAM*, gratuito, silenzioso e comodo per la visita ai mulini.

 

12 Luglio  km210

Dopo una nottata tranquilla lasciamo questa zona e andiamo avanti verso lo Zeeland, zona peninsulare e ricca di golfi, dove vedremo e toccheremo il mare del Nord, il Noordzee. Sosta per gli approvvigionamenti e pausa pranzo a GOEREE**, e poi con caaalma, proseguiamo per OVERFLAKKEE***. Invogliati dal sole ci concediamo una bella e lunga passeggiata sulla spiaggia, ricca di ostriche e granchi (Flavio scavando ne ha trovato uno sotto la sabbia “ Mamma, sta SOFFOCANDO!!” Non gli togliamo l’illusione d’avergli salvato la vita). La quantità di camper, roulotte e motorhome ci spinge a chiedere al “mastro del porto” e ad alcuni villeggianti se era possibile la sosta notturna. Chiaramente no, anzi narra la leggenda di pene corporali per chi infrange questo divieto… Ci avevamo preso gusto, ma pazienza. Comunque comincia a tirare un vento piuttosto gelato e l’ultima parte dello Zeeland non è nei nostri programmi. Vista poi la vicinanza ad Anversa ce ne andiamo a dormire in Belgio. La nostra dose di traversie quotidiane non tarda ad apparire all’ingresso del ring d’Anversa. Entrando da questo lato della città c’imbattiamo in una sfilza di lavori in corso con annessi divieti ai mezzi grandi che mandano nel pallone il navigatore-Luca, che riesce a farmi imboccare una corsia interdetta ai mezzi superiori i 2m di larghezza. Dopo una retro marcia criminale e una serie di strade sbagliate decido che siccome sono io a guidare si fa a modo mio e per puro intuito femminile (e i suggerimenti di coloratissime signore caraibiche), becco la direzione giusta e siamo di nuovo al porto. Abbiamo dei seri problemi con i raccordi autostradali Dovremmo frequentare un corso d’attraversamento ring!

 

13 Luglio Leo’s day

Anversa: il ritorno. Al porto si dorme veramente bene. Oggi è stata una serena giornata buttata in vacca. Siamo stati 2 ore a vedere una partita di street basket multietnico poligenerazionale. Anche questa è viaggiare e poi oggi sappiamo che a casa è un giorno triste e quindi va bene così. Per la cronaca, i globetrotters non trottano tanto visto che sono ancora qui e non si sono mai spostati. Simpaticamente scroccano anche stasera. Domani Pas de Calais e “Haute Normandie. S’inizia il rientro.

 

14 Luglio  km298

È successo di nuovo!!! Prigionieri dell’anello d’Anversa: Eppure pensavamo d’aver capito: ring1 di qua, ring2 di là. Siamo stati risucchiati dall’influsso malefico del Lord of the Rings a ben 30km da Anversa (!!!). Un buco nero. Ne usciamo ancora una volta stremati, ma vittoriosi e comunque no, non abbiamo intenzione di comprarci un navigatore, almeno fino a quando resteremo in Europa. Siamo masochisti, ma ci piace “la carta”, ci piace aprire la cartina la sera dopocena per decidere in quali guai metterci il giorno dopo!. Andiamo verso la costa (A11 N49 N34 passando per Oostende fino DePanne) che a dire il vero non è imperdibile. Forse a fermarsi il mare è anche bello, ma come strada di transito si può evitare senza rimorsi. Quando oramai credevamo che non saremmo più usciti dal Belgio, siamo fuori e in Francia (A16 fino Calais). N.d.C Nota del Camperista: c’è uno scarico ad un distributore prima di Calais. È per i pullman…ma l’abbiamo usato indisturbati. Con lo scarico vuoto e il morale alto decidiamo di dare un significato a questa giornata e di spostarci sulla statale (D940) per andare a CAP GRIS NEZ****. Stradine e stradette con vedute incantevoli che segnalano bene dove si trovi il faro e poi….una vista da mozzare il fiato per la sua bellezza, ma d’altra parte siamo quasi in Normandia. Arriviamo ai “parcheggi” (alcuni proibiti ai camper, altri no e in ogni modo sempre utili i cunei di livellamento che noi compreremo presto!) e facciamo una piacevole camminata sulla scogliera che ci rasserena e diverte. Riusciamo anche a rimediare la cena (ai posteri la confessione: si, quella mezza chilata di piselli l’abbiamo rubata noi dal campo, ma in compenso abbiamo estirpato qualche erbaccia!!!). Il panorama è FANTASTICO, la pasta sugo e piselli freschi anche. In molti si fermano per la notte. Anche noi.

 

15 luglio  km 69

Bel risveglio con il furgone del panettiere che fa il giro per vendere croissant, pain chocolate, brioches ecc ecc. Acqua, acqua!! Nel senso che siamo a secco. Proseguiamo lungo la costa (N1) seguendo le preziose indicazioni del Portolano… che però non specificano orari. Pare che l’acqua sia contingentata da queste parti e noi arriviamo o tardi o presto secondo i casi. Verso le 13 troviamo una misera fontanella e a secchiate carichiamo quanto ci serve. Vista la crisi d’astinenza da giochi di Flavio ci fermiamo dal signor Mac Donald di cui sfruttiamo ignomignosamente le sale giochi. Nel pomeriggio alla prima indicazione “plage” utile, ci buttiamo di nuovo verso il mare. Raggiungiamo un mesto, ma comodo paesino, MERLIMONT* e sostiamo in un’area camper già monopolizzata da un circo. Parcheggiamo tra 2 lama spelacchiati ed uno sconfortato cammello, mentre una pecora nera vagamente satanica ci gironzola intorno. Corriamo in spiaggia, una specie di Rimini, ma dobbiamo spostarci tre volte per sfuggire alla marea bastarda. Non è un posto che rimarrà nella storia per la sua amenità (anche se all’ufficio per il turismo ci hanno provato a renderlo accattivante). Per giunta la vicinanza con il circo con gli animali più affranti del mondo non lo rende certo più attraente. Non capiamo la necessità di far fare a questi poveri animali una vita così meschina! Dov’è il divertimento nel vedere una tigre infelice e un leone avvilito che gira in una gabbia piccola e sporca? Ci piacciono gli acrobati, i clowns, i giocolieri, ma gli animali al circo proprio no! Stanotte si dorme qui, siamo troppo stanchi.

 

16 Luglio  km 243

In un mese la possibilità che potesse accadere c’era e così è stato. Flavio si sveglia con 38.5 di febbre. Stare qui proprio non ci piace, il circo oltre a non portare rispetto agli animali (ma in Francia è una storia che già conosciamo), è anche chiassoso e poi se il cammello continua a guardarmi così lo faccio evadere! Meglio andare. Seguendo sempre la N1, verso le 13 siamo ad AMIENS***, dopo una nazionalpopolare scatolettifera glutammata sosta per la spesa. Abbiamo parcheggiato di fronte la Cattedrale****. Bella, bellissima. Ci diamo il turno per andarla a visitare (visto che Flavio febbricitante dorme ed è meglio che rimanga in camper) e io faccio fondo a tutto il mio sapere storico artistico per interpretarne la facciata. Dentro c’è un’inspiegabile serie di quadri moderni francamente bruttini, ma non tolgono nulla alla magnificenza di questo luogo. Qui possiamo sostare tranquillamente fino le 15:30. Non è possibile per i camper pernottare dentro Amiens. Mi piacerebbe restare qui più tempo perché questa è anche la cittadina dove visse Verne, che con Colladi e Rodari faceva parte delle mie letture preferite da piccola, ma nel parcheggio (è a pagamento) non si può restare più di tanto. Pensiamo di spostarci a CHANTILLY (facciata e giardini***), ma ci passiamo solo davanti (ci torneremo!) perché la febbre di Flavio ha un brusco rialzo e qui non troviamo un posto adatto per sostare anche di notte. Dobbiamo fermarci, ma non troviamo campeggi o aree vicine. Scoviamo invece una stazione dei pompieri e decidiamo di sostare nel parcheggio vicino. Siamo a LA CHAPELLE EN SERVAL* e questa sarà una brutta nottata. Nonostante la tachipirina e i bagnoli freddi, la febbre di bimbo supera i 40gradi. Decidiamo di rinforzare la dose di tachipirina, ma se non passa si va in ospedale. Verso mezzanotte la temperatura inizia a scendere. “Dormiremo” vestiti monitorando di continuo la situazione.

 

17 Luglio  km108  (…39!)

Buon Compleanno papà Luca!!! Splendido risveglio con Flavio quasi in ottima forma (mistero sulle capacità di recupero dell’infante!), ma con me annichilita dalla nottata. Nonostante ciò voglio festeggiare e in quattro e quattro otto, tiro fuori la torta che finora avevo tenuta nascosta e ci metto su le 39 candeline del mio Luca. Si, sono le 9 del mattino, ma ho tutta l’intenzione d’iniziare bene la giornata e di renderla la più serena possibile!!!  Il bollettino febbre indica che Flavio ha un 37 scarso che passerà durante la mattinata, allora partiamo lasciandoci dietro ansia e paura. Attraversiamo Parigi indenni evitando le trappole delle tangenziali. Siamo fieri di noi. Ci fermiamo a circa 20 km a sud della capitale direzione Lione per visitare MILLY LA FORÊT***, il paese “di” Cocteau: Seguendo le indicazioni di Plein Air cerchiamo parcheggio sotto la Cattedrale**. Con gran fatica ne troviamo uno adatto al Poderoso perché i begli alberi di cui parla l’articolo sono forse molto cresciuti dallo scorso anno e i rami creano non pochi problemi ad un camper alto 3.30m. Giriamo per il paese quasi deserto e andiamo a visitare la cappella di Sainte Blaise des Simplex***, ristrutturata da Cocteau e sua tomba. Questo è un luogo che invita a vivere la propria esistenza a fondo, trovando la felicità nelle piccole cose che poi sono l’essenza della vita stessa. Sono bellissimi anche i lavatoi dall’altra parte del paese. Si è fatto tardi. Buon compleanno ancora Luca, e buonanotte.

 

18 Luglio  km 235

Lasciamo Milly dopo una notte a suon di campane. Dopo i consueti ripensamenti molliamo Barbizon e andiamo a visitare il castello di FONTAINEBLEAU**(giardini***). Parcheggiamo comodamente a lato dell’ingresso del castello (a pagamento €3.3 per 3 ore. Davanti sono gratuiti, ma sono pochi.). Qui vissero i re e gl’imperatori di Francia (adulti €5.5). La visita è istruttiva e divertente, belli soprattutto i giardini dove nelle fontane ci sono carpe(?) grandi come squali e i pavoni girano indisturbati. Comincia a tirare un vento che lascia poche speranze… infatti, si scatena un vero e proprio acquazzone. Che fare? Siamo come le lumache: con la pioggia dobbiamo spostarci. Prima però merenda e girovagando per la cittadina scopriamo che proprio dalla parte opposta del castello, dietro i giardini, vicino una specie di base militare, ci sono parcheggi gratuiti e abbastanza comodi, anche se leggermente in discesa. Di fronte ad una calda tazza di tea afternoon, decidiamo di stravolgere completamente il viaggio di ritorno. Dovevamo attraversare per l’ennesima volta il confine a “Torino” o “Genova”, ma cartina alla mano, preferiamo Aosta. Prendiamo l’autoroute du soleil poi la A 38 fino Dijon (€16.40). Ci fermiamo in un autogrill prima dell’ultima uscita. Nonostante la presenza di un paio d’altri camper, un breve, ma esplicito colloquio con dei gendarmi di pattuglia che ci hanno avvicinati, ci spinge ad accostarci il più possibile alle pompe di benzina. Ci spiegano che i parcheggi più distanti, anche se non si è soli, sono il posto preferito dai ladri che anestetizzano le vittime con i gas soporiferi (allora NON è una leggenda metropolitana?!!). Pensiamo che sia meglio non stuzzicare la sorte, anche se siamo attrezzati con catene in cabina (per tenere le portiere) e abbiamo il rilevatore di gas. Vorremmo avvisare i vicini (dobberman muniti, ma i gas funzionano anche con i cani… nota il simpatico gendarme), ma fanno finta di non sentire e quindi…coscienza a posto, ci abbiamo provato. Ci spostiamo vicino al bar e il parcheggio è già ampiamente stracolmo. C’infiliamo lo stesso. Qui è decisamente più rumoroso, ma il mio personale segnale d’allarme ha smesso di stare sul rosso (il giallo in questo viaggio è costante!).

 

19 Luglio  km 249

ore 8:00 Luca dice: “No, non facciamo colazione in autogrill. Fa tristezza. Andiamo in una di quelle belle aree pic-nic che hanno reso famose le autostrade francesi”. Io rispondo: “Si”. Dopo di che partiamo e davanti a noi…il nulla, nel senso che di belle aree da pic-nic neanche l’ombra e neppure uno spiazzo decente dove fermarsi. Per giunta ben presto usciamo dall’autostrada e la statale è tutta un lavoro in corso. Arriviamo alle porte di Dijon e verso le 10:30 facciamo un’ottima colazione (che, ribadisco, è il pasto più importante della giornata), davanti un bel laghetto. Ci arrampichiamo sulle alpi francesi verso Ginevra. Da queste parti ci sono tanti bei paesini e il panorama è molto bello. La N5 scorre tranquilla e senza traffico. Ogni tanto ci fermiamo per guardare il panorama e sgranchirci le gambe. Sostiamo per dormire prima di varcare il confine svizzero (dove sappiamo che la sosta libera è meno tollerata). Siamo ad ORPEX**, prima di Gex, e abbiamo trovato posto di fronte una chiesetta molto carina.

 

20 Luglio  km194

Passiamo la frontiera alle 10:05 e subito siamo nell’efficientissima Ginevra, un posto che varrebbe la pena visitare, ma ci torneremo in un viaggio ad hoc, quindi tiriamo dritto (N.d.V.: abbiamo notato che qui il diesel costa più della benzina. Oibò). Ripassiamo la frontiera e siamo di nuovo in Francia direzione Évian. Dopo un po’ di strada riattraversiamo la frontiera (è il giochetto di oggi!!) e “finalmente” un baffuto doganiere svizzero ci degna di un controllo. “Niente da dichiarare?” Avrei voluto rispondere con una battutina tipo “Sa, venendo da Amsterdam…”, ma Luca mi fulmina con gli occhi confidando poco nel senso dell’umorismo svizzero. Rilasciati dopo il controllo dei documenti siamo pronti per la scalata del COLLE(?!) DEL GRAN SAN BERNARDO*** che facciamo quasi tutta di prima, ma è uno splendore! Fa freddo e c’è la neve, e a 2473m ci sembra il minimo sindacale. Attraversiamo la frontiera (stavolta quella con l’Italia… e vai con l’inno nazionale) felici della scelta fatta, anche se dubito che la ripeteremo considerato che questa strada non è l’ideale per El Poderoso, che comunque si comporta bene Una sosta che permetta ai freni di raffreddarsi (nonostante il freno motore si sono surriscaldati quindi la decisione di cambiare l’olio con uno ad alte prestazioni è definitiva), ci permette di ammirare la grandiosità e la bellezza delle nostre montagne. Arriviamo nell’area di sosta attrezzata dal comune ad AOSTA***. La città è molto carina, ospitale e pulita. Dormiremo qui in compagnia di molti altri camperisti.

 

21 Luglio  km 438

Avevamo deciso di passare per Collodi tornando a casa, ma non è andata così. Alle 12:15, 10km prima di arrivare ad Ovada, sull’A26 (Aosta-Ovada €13.20), mentre guido a quasi 100km orari, la gomma posteriore destra letteralmente scoppia e non è una bella esperienza. Con tutta la forza cerco di tenere El Poderoso sulla strada finché lo squilibrio ci fa ruotare su noi stessi e, non so come, ci ritroviamo appoggiati ad una collinetta, tutti ILLESI, ma sarebbe potuta andare molto peggio visto quanti viadotti avevamo attraversato fino a poco prima, e visto che dopo 500m c’era una galleria. Che paura!!! La prima frase è stata “BASTA, lo vendiamo!”. L’avevano controllate in 7 quelle fottute ruote! Siamo arrabbiati, spaventati e confusi. La polizia stradale ci tira fuori in pochissimo tempo e, miracolo davvero, i danni al Poderoso sono “minimi” (sospensioni ad aria dissestate, cerchione distrutto e pozzetto delle nere in due e per fortuna che avevamo scaricato ad Aosta!!). Il poliziotto ha detto che questo tipo d’incidente è molto frequente. Ci consola? No, ed anche le sue battute sulle donne al volante m’imbestialiscono parecchio. Comunque riusciamo ad uscire dall’autostrada “sulle nostre gambe” dopo che Luca ha sostituito (per l’ennesima volta mio eroe) la ruota deflagrata. La ricerca disperata di un centro gomme ci porta ad Ovada, in Corso della Libertà 45, presso l’Orvego sas, e qui, dopo le prevedibili peripezie, riusciamo a trovare sia gomme sia cerchione. Sono tutti molto gentili e sono rincuorata sulle mie capacità di guida, anzi pare che mi sia comportata bene, e questo mi risolleva non poco l’animo che è a terra. Rientriamo in autostrada dopo che Flavio ha salutato tutti dichiarando che sarebbe stato più contento di tornare a Roma in bicicletta. Come dargli torto? Sostiamo per la notte nell’autogrill vicino a Rosignano (Ovada-Rosignano €19.50).

 

22 Luglio  km 328

Poche storie. Alle 6 siamo in piedi e alle 12:30 siamo a casa. Alle 12:45 mi attivo per trovare qualcuno che ci ripari El Poderoso. Perché nonostante tutto è stata una bellissima vacanza, ci ha quasi distrutti, ma alla fine ha vinto la voglia di vedere il mondo, di assaggiare nuovi sapori, di sentire parlare in altre lingue. Gli imprevisti fanno parte della vita e considerato come va il mondo, di rischi se ne corrono anche restando a casa propria. Ci piace viaggiare, ci piace dormire “sotto le stelle” e cercare nel cielo l’Orsa Maggiore.

 

Questo è stato un viaggio che ha arricchito molto la nostra esperienza personale e come camperisti. In fondo abbiamo El Poderoso solo dal Gennaio del 2004. Ah, dimenticavo, bisogna sostituire le gomme al massimo ogni 4 anni anche se appaiono nuove e bisogna fare attenzione alla data di fabbricazione del pneumatico perché dopo 5 anni l’efficienza non è più garantita. I nostri erano all’apparenza integri, nuovi, ma erano del ’96 e hanno fatto la fine che sapete. Se avete bisogno d’altre informazioni, la nostra e-mail è flaza@freemail.it . Accettiamo qualunque consiglio avrete voglia di darci, ma il navigatore satellitare non lo compriamo. Buona strada a tutti.


Viaggio effettuato a Luglio 2005 da Stefania Piu

Potete trovare ulteriori informazioni sulle località toccate da questo itinerario nella sezione METE, e i più recenti aggiornamenti alla situazione delle aree di sosta nella sezione AREE DI SOSTA.


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