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Vai alla home page di www.CamperOnLine.itTOUR DEL PELOPONNESO

 

Periodo:                                         18 giugno – 3 luglio 2005

Partecipanti:                                  Valter, Nicoletta, Riccardo (3 anni), Irene (8 mesi)

Mezzo utilizzato:                           Mobilvetta “Icaro S12”  da 6 posti  (preso a noleggio)

Chilometri percorsi in Grecia:       1.340 Km.

 

 

 

Considerazioni generali.

Ottimo viaggio, soprattutto per chi, come noi, era alla prima esperienza di viaggio in camper. Il Peloponneso si è dimostrato una meta adatta per una gita in famiglia con bambini piccoli, grazie alla bellezza e varietà dei posti visitati, alla disponibilità e simpatia delle persone, al clima piacevole (non è mai stato troppo caldo) e alla facilità di spostamento. L’itinerario seguito ha cercato di coniugare cultura e mare, concentrandosi sulle principali mete archeologiche (Epidauro, Micene, Olimpia, Mistras) senza però eccedere, al fine di mantenere intatto l’interesse soprattutto di Riccardo per il viaggio, e destinando i rimanenti giorni al mare.

Il tempo a disposizione, quindici giorni, è stato appena sufficiente per effettuare il periplo del Peloponneso, tuttavia non abbiamo mai ecceduto con i ritmi di viaggio, che sono stati pienamente sostenuti dai bambini. L’importante a nostro avviso è concentrasi sulle località più importanti, dedicando qualche giorno a delle tappe di solo viaggio, senza tuttavia farsi mai mancare l’occasione di fare un bagno in queste acque cristalline. Siamo anche riusciti a dedicare ben 4 giorni alle bellissime spiagge di Elafonissos.

Abbiamo preferito effettuare il giro del Peloponneso in senso orario, in quanto nella parte sud-orientale sono concentrati, a ns. avviso, i siti più interessanti. La costa occidentale invece non offre grandi attrattive, le spiagge sono generalmente più ampie, con poche insenature e il mare è meno invitante.

Pur alla prima esperienza in camper abbiamo sostato in campeggio solo due notti (a Elafonissos), trovando molto più interessante pernottare “open air”, sfidando i numerosi divieti di campeggio libero, peraltro senza mai avere noie da chicchessia.

Non abbiamo trovato aree di sosta attrezzate per camper, abbiamo utilizzato fontanelle pubbliche o presso distributori di benzina per il rifornimento d’acqua, mentre per gli scarichi non abbiamo avuto altra scelta che utilizzare, in qualche caso, le discariche a celo aperto trovate lungo la strada. Le strade sono per la massima parte scorrevoli e poco trafficate, fatta eccezione per il Mani, dove tornanti, strade ripidissime e passaggi assai stretti soprattutto nei villaggi, mettono a dura prova le abilità di guida.

I prezzi sono ormai allineati a quelli italiani.

 

Posti assolutamente da visitare:

-          le spiagge di Elafonissos

-          l’affascinante rocca di Monemvasia

-          la solitudine di Porto Kagio

-          le case fortezza del Mani

-          le vestigia di Mistras

-          la baia di Voidokilia

-          il teatro di Epidauro,

-          la cittadina di Nafplio

-          lo stadio di Olimpia

-          le mura di Micene

 

 

1 - Sabato 18 giugno. Padova - Venezia (navigazione)

Partiamo da Padova per Venezia alle h. 10,00, per essere all’imbarco 3 ore prima della partenza come richiesto. Bisogna fare il check-in allo sportello della Minoan Lines, dove ti consegnano la targa con la destinazione (Patrasso) da esporre sul parabrezza del camper. Ci imbarchiamo 2 ore prima della partenza, ma anche se siamo fra i primi a salire capitiamo in una posizione che non ha vista diretta sul mare. Salpiamo regolarmente alle h. 14,00. Sul ponte è disponibile la corrente elettrica ed i bagni, con doccia calda. Passiamo il pomeriggio in piscina.

 

2 - Domenica 19 giugno. Patrasso -  Corinto (170 km.) – Epidauro (60 km.): tot. 210 km.

Dopo aver fatto scalo a Corfù e a Igoumenitsa, alle 19,15, in perfetto orario, sbarchiamo a Patrasso. Bisogna spostare le lancette dell’orologio in avanti di 1 ora. Al fine di recuperare quanto più tempo possibile decidiamo di dirigerci subito verso Corinto. Usciti dal porto, imbocchiamo dopo pochi km. l’autostrada per Atene e Corinto. Biglietto unico all’entrata per il pedaggio di 4,30 €. L’autostrada è quasi sempre ad un’unica corsia e pertanto i mezzi più lenti sono costretti a viaggiare sulla corsia di emergenza. Alle 23,00, dopo una sosta ad un distributore per carico acqua e cena frugale, arriviamo a Corinto. Effettuiamo una breve visita al canale, che si trova fuori Corinto in direzione Loutraki: suggestivo il colpo d’occhio notturno, con una nave che passa proprio in quel momento. Vista l’ora decidiamo di osare ancora di più e, con i bambini a nanna, puntiamo direttamente su Epidauro, recuperando un giorno dal programma di viaggio, ed al fine di essere già in loco per il giorno successivo e consentire la visita del sito nelle prime ore della mattina, evitando il caldo delle ore centrali . Arriviamo a Epidauro dopo 1 ora di viaggio e 60 km. di strada con curve e tornanti. Pernottiamo sul parcheggio del sito archeologico, in completa solitudine, sotto alcuni alberi. Non troviamo le fontanelle e la toilette, come risultava da altre relazioni.

 

3 - Lunedi 20 giugno. Epidauro – Nafplio (35 km.)

Al mattino visitiamo il sito di Epidauro; il biglietto è di 6 €, ma oggi è giornata di visite scolastiche e l’accesso è gratuito. Dedichiamo circa 50 minuti al suggestivo teatro, che merita veramente una sosta e ripartiamo verso le 11,00. Dopo 45 minuti di viaggio siamo a Nafplio, la vecchia capitale della Grecia. Puntiamo subito sulla spiaggia di Karathona, suggerita da altre relazioni, a pochi km. dal centro, ma rimaniamo abbastanza delusi; il prima impatto con il mare non è dei più felici: la spiaggia è ampia, ma l’acqua, pur pulita, non incanta certo per la trasparenza e il colore, inoltre vi sono diversi rifiuti. Al pomeriggio, complice anche l’alzarsi di un vento fastidioso che ci impedisce di stare in spiaggia, ci spostiamo a Nafplio, dove al porto facciamo rifornimento di acqua alla fontanella pubblica. Alla sera giriamo per la città vecchia, che è veramente incantevole, con i suoi stretti vicoli, le bouganville onnipresenti, i localini e l’animata vita. Ceniamo senza lode né infamia in una delle trattorie del centro vecchio, la Omorpho Tavernaki, per 25 € per due persone + 1 bambino. Dopo cena assistiamo ad uno spettacolo in piazza di canti e balli greci: iniziamo subito ad entrare nell’atmosfera greca.

Pernottiamo nel parcheggio nei pressi del porto, in compagnia di altri camper.

 

4 - Martedi 21 giugno. Nafplio – Micene (32 km.) – Tripoli (60 km.) – Mistras (60 km.) : tot. 152 km.

Al mattino visitiamo la rocca di Nafplio e facciamo il bagno nella sottostante spiaggetta di ciottoli di Arvanitia, che, in confronto a quella di Karathona, sembra una spiaggia dei Carabi! Dopo pranzo decidiamo una ennesima modifica al programma, anticipando la visita di Micene e dirigendosi poi a Mistras, anticipando di un altro giorno il programma. Riteniamo infatti di non soffermarci troppo nei luoghi meno interessanti, al fine di dedicare qualche giorno di mare in più nella costa del sud. Partiamo quindi subito per Micene, tralasciando Tirino che riteniamo non meriti una visita, se non per gli appassionati di archeologia (le mura sono comunque in parte visibili dalla strada che porta a Micene). Dopo 45 min. siamo a Micene ed iniziamo subito la visita. Il biglietto d’ingresso, che da diritto a visitare anche la tomba di Agamennone, è di 8 € a persona. La visita di questa gloriosa cittadella murata è particolarmente suggestiva, grazie anche alla splendida posizione dominante la vallata. Riccardo si comporta da vero viaggiatore, senza piagnucolare e protestare, ma anzi immaginando (grazie ai nostri suggerimenti) battaglie, con guerrieri, draghi, principi e principesse. Dedichiamo 1, 30 h. alla visita, e alle 19,00 partiamo per Mistras. Imbocchiamo l’autostrada per Tripoli, dove arriviamo dopo un’ora di strada scorrevole. Dopo Tripoli la strada diventa statale e più tortuosa. In un’ora arriviamo a Sparta e dopo ulteriori 6 km., alle 21,00, arriviamo a Mistras. Qui sostiamo sul parcheggio del ristorante Xenia, dove ceniamo ottimamente con moussaka e pomodori ripieni per 20 €.

 

5 - Mercoledi 22 giugno. Mystras – Monemvasia (95 km.)

Al mattino presto visitiamo la parte alta di queste splendide rovine, appartenute un tempo ad una grandiosa città, arrivando con il camper fino all’ingresso superiore. La città ha infatti due ingressi, uno inferiore ed uno superiore; volendo si può visitare l’interno entrando da un unico ingresso, ma avendo due bambini preferiamo dividere la visita a tappe. Il costo del biglietto è di 5 euro e vale naturalmente per entrambi gli ingressi. Bellissime la cinta muraria, l’acropoli, le abitazioni e soprattutto le chiese, alcune ottimamente conservate (almeno all’esterno).Anche in questo caso Riccardo è un vero stoico e si farà tutte le 2,30 ore di visita con le sue gambe e senza lamenti, mentre Irene a tratti sonnecchia sul suo marsupio. Ci portiamo quindi con il camper all’ingresso inferiore e visitiamo la città bassa. Conclusa la visita facciamo rifornimento di acqua alla fontanella del paese (sulla piazzetta lunga lo strada) e pranziamo a pochi km. di distanza, on the road, sotto gli ulivi.

Arriviamo a Monemvasia nel tardo pomeriggio, dopo un paio d’ore di una bella strada di montagna, molto piacevole e rilassante, che alterna paesaggi verdeggianti con altri di picchi brulli. Già il primo impatto con Monemvasia è piacevole con questo isolotto suggestivo che sorge a pochi metri dalla spiaggia e dalla cittadina turistica di Gefyra, dove si trovano tutti servizi. Ma è nella sua parte orientata al mare che questo scoglio nasconde il suo gioiello più prezioso e cioè il borgo medioevale di Monemvasia, con la sua cinta muraria, le stradine strette e le poche case (ed i molti negozi di souvenir!), incastonati sulla rupe. L’acqua invitante e trasparente ci invita a fare un breve bagno al tramonto. La cittadella si raggiunge dopo aver attraversato il ponte che la congiunge alla terraferma, dove si può parcheggiare il camper. Non è consigliabile proseguire oltre con il camper, sia perché vige il divieto di transito, sia per la difficoltà a parcheggiare davanti all’ingresso della cittadella. Tuttavia il percorso può essere fatto tranquillamente a piedi in 15 minuti di passeggiata tranquilla e panoramica; la prevista navetta oggi non si è fatta vedere.

Ceniamo all’interno della cittadella al famoso ristorante Matoula a base di triglie, che sono al specialità del luogo, per 47 euro per 2 persone, ma la posizione sulla terrazza con una vista incantevole sul mare ripaga ampiamente.

Decidiamo, con una certa titubanza, di pernottare direttamente sul piazzale di fronte all’isolotto, anche se vige il divieto di pernottamento per i camper ed un cartello minaccia una sanzione di 147 euro a testa per i trasgressori. C’è anche una fontanella per il rifornimento d’acqua.

 

6 - Giovedi 23 giugno. Monemvassia – isola di Elafinisos (50 km)

Alla mattina decidiamo di fare colazione alla spiaggia di Pori, a 3 km. da Monemvassia in direzione nord. La spiaggia è abbastanza selvaggia, molto ampia e di sabbia, ma non ci entusiasma e pertanto decidiamo di partire subito per Elafonisos. Prendiamo la strada che punta a sud, verso Nomia, molto tortuosa ed a tratti così stretta, soprattutto nei paesini, che il camper riesce a passare a stento. Il paesaggio però risulta molto suggestivo e pressoché disabitato. Arriviamo a Vinglafia, base di partenza del traghetto per Elafonisos, dopo 1,15 ore: il colore del mare è decisamente splendido, di un azzurro intenso. Non c’è nessuna biglietteria né persone dedicate sul molo dell’imbarco, tuttavia le poche auto in fila ci fanno capire che siamo nel posto giusto e che il traghetto è in servizio. Il traghetto transita ogni mezz’ora, ai minuti 15 e 45 di ogni ora, fino alle 22,00. L’imbarco del camper non crea problemi, si può salire indifferentemente in avanti o in retro, tanto allo sbarco succederà il contrario! Il costo del biglietto di sola andata è abbastanza salato: 22 euro per un mezzo di 7 metri + 2 adulti (i bambini non pagano), per un tragitto di soli 15 minuti. Dopo lo sbarco, seguiamo le indicazioni per la spiaggia di Simos, che raggiungiamo dopo pochi km.: veramente superba, dune di sabbia abbastanza fine e bianca, acqua color turchese e poi blu cobalto. L’unico campeggio dell’isola è direttamente sul mare, in una posizione invidiabile, i servizi sono discreti, ma le piazzole di sosta dei camper appaiono troppo ravvicinate e l’ombra è poca.

 

7 - Venerdi 24 giugno. Elafonisos

Giornata di mare al camping di Simos. Riccardo ha anche trovato un amichetto greco, Dimitris, con il quale, miracolo della comunicabilità infantile, si intende benissimo. Ceniamo in camper, anche se il ristorante del campeggio sembra discreto.

 

8 – Sabato 25 giugno. Elafonisos

Giornata di vento intenso che impedisce di stare in spiaggia. Decidiamo di lasciare il campeggio e spostarci nella spiaggia di Panaria, sperando che, essendo dall’altro capo dell’isola, risulti  più riparata. Il costo del camping per 2 notti è stato di 32 euro. Facciamo un po’ di spesa nel simpatico villaggio di Elafonisos, ottima la frutta acquistata da un venditore ambulante, mentre per il rifornimento d’acqua ci serviamo della fontanella del porto. Arrivati alla spiaggia di Panaria, la speranza è delusa ed anche qui tira un vento fortissimo e pertanto dopo pranzo facciamo ritorno alla spiaggia di Simos. Questa volta sostiamo nella spiaggia pubblica, che risulta altrettanto incantevole, separata da quella del campeggio da uno stretto istmo di sabbia. Qui il vento è meno impetuoso e ci fermiamo qualche ora (costo del noleggio dell’ombrellone e di 1 sdraio: 5 euro).

A sera ritorniamo al villaggio di Elafonisos, dove ceniamo al ristorante da Costantinos per 30 € per 2 persone, con antipasto di uova di pesce e formaggio fritto, calamari e polipo.

Pernottiamo liberamente nella spiaggia di Panaria, in assoluta tranquillità (nessun problema di controlli, anche se vi sono cartelli di divieto di campeggio).

 

9 – Domenica 26 giugno. Elafonisos

Vista la bellezza del posto, decidiamo di cambiare il nostro già nutrito programma di viaggio e di sostare un altro giorno in questa bellissima isola. Vi sono altri 2 camper nella spiaggia di Panaria, una coppia molto simpatica di Firenze ed una di Venezia. Vi è la possibilità di lavarsi in spiaggia, in quanto vi sono 2 docce pubbliche subito a fianco del ristorante. Alla sera cena con barbecue in spiaggia: altro che campeggio!

 

10 – Lunedì 27 giugno. Elafonisos – Porto Kagio (180 km.)

Giornata di viaggio, dedicata alla scoperta del Mani, la penisola centrale del Peloponneso. Partiamo da Panaria alle 10,00. Breve sosta a Plitra per vedere dalla costa alcune vestigia semisommerse della vecchia città di Asopos, che tuttavia non risultano particolarmente interessanti e possono essere saltate. La strada è abbastanza scorrevole. Sosta per il pranzo a Githio, piacevole cittadina distesa lungo la stretta fascia costiera, con il resto del paese abbarbicato sulle pendici del monte. Non vi è possibilità fisica di sosta e tanto meno di pernottamento, se si esclude il porto. Dopo pranzo ci inoltriamo nella penisola del Mani, e progressivamente il paesaggio diventa più aspro e arido, con montagne scoscese, mentre la strada diventa sempre più erta e con parecchi tornanti. La velocità di crociera non supera i 30/40 km. all’ora. Affascinanti i colpi d’occhio sui numerosissimi nuclei di case-fortezza tipiche del Mani, gran parte delle quali sono sottoposte a restauro. Facciamo parecchie soste per godere degli scorci più suggestivi, con le pareti a strapiombo sul mare e le case-fortezze abbarbicate su pinnacoli irraggiungibili. Vale la pena fare una breve visita a Flomohori (le torri più alte del Mani) e a Agio Kiprianos (raggiungibile con una deviazione su strada sterrata), caratteristico porticciolo completamente isolato, con poche case. Particolare attenzione di guida richiede la notevole pendenza della strada, che costringe a marciare in salita con la prima innestata per diversi chilometri: certi passaggi, con curve a gomito da fare con più manovre su rocce strapiombanti, fanno salire l’adrenalina per chi, come il sottoscritto, non è particolarmente avvezzo alla guida del camper. Facciamo una breve sosta per il bagno nella baietta di Kokkala, in un’acqua cristallina. Altra sosta consigliata è a Lagia, vecchio capoluogo del Mani sud orientale. Il paesaggio è sempre più selvaggio ed a tratti inquietante nella sua asprezza. All’imbrunire arriviamo finalmente a Porto Kagio, incantevole “fine del mondo” (è la propaggine continentale più meridionale dell’Europa), con le sue 2 case e ben 4 taberne! E’ una sosta da non perdere. Le possibilità di campeggio sono assai limitate, considerando il poco spazio a disposizione, non più di 5/6 camper possono sostare nel porticciolo. Cena alla Taverna Akrotiri per 42 € con gelato per 3 persone, molto buona.

 

11 – Martedì 28 giugno. Porto Kagio – Aeropolis - Stoupa - Kardamili (92 km.)

Partenza per la parte occidentale del Mani. Le montagne si fanno subito meno scoscese e la vegetazione è meno arida. Le curve e i tornanti si susseguono, ma la strada è decisamente più scorrevole. Si incontrano diverse incantevoli baie che invitano ad un bagno. Decidiamo di non fermarci a visitare le grotte di Spil. Dirou considerando il prezzo esoso richiesto (12 €/pax) in rapporto al limitato tempo di vista (una ventina di minuti). Ci fermiamo invece ad Aeropolis, che merita una visita per le piacevoli strade lastricate, le case caratteristiche e le chiesette che la rendono molto suggestiva. Arriviamo a Stoupa cercando la famosa spiaggia, ma quella del paese non è facilmente raggiungibile con il camper, per problemi di parcheggio, per cui ci spostiamo su quella a fianco, che dista circa 1 km. dal centro del paese: molto bella per la sabbia fine e quindi adatta per i bambini. Dopo una sosta di un paio d’ore, ci spostiamo a Kardamili, 10 km. più a nord, dove intendiamo pernottare in quanto la cittadina appare più interessante di Stoupa. Tuttavia vi è difficoltà di parcheggio in paese, che risulta disteso lungo la strada principale, e pertanto sostiamo in uno slargo della strada alle porte della cittadina. Non si trovano fontanelle per l’acqua. Cena molto buona da Lela’s Taverna con terrazza sul mare, a base di carne (strano a dirsi ma questo posto sul mare non serve pesce!) per soli 28 € per 3 persone.

 

12 – Mercoledi 29 giugno. Kardamili – Pilos – Voidokilia (120 km.)

Partenza al mattino per la laguna di Gialova. La strada è molto scorrevole e consente di mantenere una media di percorrenza a tratti elevata. Il paesaggio brullo del Mani lascia il posto ad una vegetazione più lussureggiante e a pianure coltivate. Passiamo per Kalamata, seconda città del Peloponneso, che non offre alcuna attrattiva, passiamo per Messini, e tagliamo il primo “dito” del Peloponneso all’altezza di Petalidi, dirigendoci verso Pilos, dove arriviamo verso le h. 12,30, e pranziamo, sostando al porto. La cittadina meriterebbe una visita, ma decidiamo di spostarci subito verso la laguna di Gialova, per sfruttare il pomeriggio. Per raggiungere la spiaggia di Voidokilia bisogna fare attenzione a non sbagliare strada: venendo da Pilos si seguono le indicazioni per Gialova, bisogna passare l’indicazione (la prima che si incontra) per il sito di Voidokilia e la Golden Beach, quindi fare ancora qualche km. e girare a sinistra alla successiva indicazione, prendendo, subito dopo, la strada a sinistra. La strada prosegue per circa 3 km. e successivamente diventa sterrata per circa 1 km., bisogna fare attenzione perché è molto stretta, ed è suggeribile percorrerla in orari in cui non si prevede troppo traffico (difficoltà a passare se si incontrano altri mezzi in senso opposto). Dopo aver girato a destra al ponticello che si incontra, si arriva ad uno spiazzo dove è chiaramente indicato il divieto di campeggio, con previsione addirittura di reclusione da 3 a 5 mesi per i trasgressori! Decidiamo comunque di rischiare. Bellissima la laguna a forma di C, con l’apertura verso il mare molto stretta. Vi è anche la possibilità di visitare la grotta di Nestore, con alcune stalattiti ormai rovinate.

Pernottiamo nel parcheggio in compagnia di un unico altro camper, e quando scende la sera il senso di isolamento è molto forte ed anche un po’ inquietante. Con l’imbrunire siamo invasi dalle zanzare ed altri insetti che riescono ad intrufolarsi a migliaia, nonostante le zanzariere, all’interno del camper. Passiamo una buona mezzora a farne strage e finalmente possiamo dormire. L’ambiente comunque è veramente suggestivo ed intimistico.

 

13 – Mercoledì 30 giugno. Voidokilia – Olimpia (130 km.)

Rimaniamo in spiaggia tutta la mattina, fino alle 9,00 non vi è anima viva e il luogo è ancora più incantevole. Dopo pranzo partiamo per Olimpia, dove arriviamo alle 19,00, facendo una breve sosta alla spiaggia di Kalo Nero, dove si possono vedere i siti, recintati dai volontari, dei nidi dove le tartarughe “caretta caretta” hanno deposto le uova. Se si vogliono però vedere le tartarughe bisogna fare degli appostamenti notturni, sarebbe interessante ma ormai non abbiamo più tempo. La strada verso Olimpia è scorrevole e passa pressoché esclusivamente per l’interno. Il mare non offre comunque molte attrattive, lunghe spiagge di sabbia, con poche insenature. A Olimpia sostiamo al parcheggio (a circa 500 mt. dall’ingresso delle rovine), ampio e tranquillo. Ceniamo bene da Anesi per un ottimo prezzo (24 € per 3 persone). La cittadina ruota attorno al sito archeologico ed è quindi molto turistica, con diversi negozi di souvenir, è l’unica cittadina in tutto il viaggio dove abbiamo trovato le classiche comitive di turisti organizzati.

 

14 – Giovedì 1 luglio. Olimpia – Lontra Killinis (64 km.) - Patrasso (115 km.): tot. 179 km.

Visitiamo di buon’ora il sito. L’area è invasa da una miriade di turisti organizzati, ma la visita di 2 ore risulta particolarmente apprezzata. Dopo la classica corsa con Riccardo nello stadio e la foto ricordo, lasciamo Olimpia, dirigendoci verso la costa per l’ultimo bagno in Grecia. Decidiamo di fermarci a Loutra Killinis, dove arriviamo dopo 1,30 ore. Il posto è discreto, ma non raggiunge l’incanto di altre spiagge viste nel corso del viaggio. Nel tardo pomeriggio ripartiamo per Patrasso, dove arriviamo alle 21,30. Partenza, con un ritardo di 1,30 ore, alle h. 1,30 di notte.

 

15- Venerdi 2 luglio. Navigazione

L’ottima posizione sull’open deck, in prima fila davanti ai finestroni, si dimostra in questa occasione assai poco felice, a causa di un vento fortissimo che, complice anche il mare agitato, colpisce in pieno il camper, facendolo ondeggiare pericolosamente. La notte pertanto trascorre con una certa apprensione.

 

16- Sabato 3 luglio. Venezia

Arrivo regolare a Venezia alle ore 8,00 locali.

 

 

 

 

Buon viaggio!!!!

 


Viaggio effettuato nel Giugno 2005 da Valter Fracasso

Potete trovare ulteriori informazioni sulle località toccate da questo itinerario nella sezione METE, e i più recenti aggiornamenti alla situazione delle aree di sosta nella sezione AREE DI SOSTA.


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