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Camper: Laika Lasercar 590
del 1995, motorizzato Fiat Ducato 2500 turbodiesel. Equipaggio: Giuseppe e Anna
con la figlia Alessia ed il nipote Antonio (questa volta manca il figlio
Simone). Mete: l’isola di Tassos, la
penisola Calcidica (obiettivo mancato l’anno scorso), e Tessalonica. Periodo: dal 29 luglio al 17
agosto 2006. Km. percorsi: 2.584,
compreso lo spostamento in patria, Nola-Bari-Nola, ed i giri a vuoto che non
mancano mai. Note: Quando vengono citati giri a
vuoto le distanze intermedie sono approssimative. I costi delle autostrade non
vengono indicati in quanto esse sono per lo più gratuite e per i pochi tratti a
pagamento la spesa non supera i 4,00 euro. I nomi delle località sono
riportati anche con i caratteri e secondo la lingua greca (come sulla
segnaletica stradale), per agevolarne l’eventuale riscontro, ma a prescindere
dalla pronuncia: in greco, per esempio, Atene si scrive Athena (Αθήνα) ma si
pronuncia Atina; taverna si scrive taberna (ταβερνα)
ma si pronuncia taverna; Tebe si scrive Teba (Τήβα) ma si pronuncia Thiva. Rispetto al greco
antico si è verificato, in pratica, un processo di iotizzazione, cioè di
prevalenza dalla iota (ossia della
“i”) rispetto ad alcune altre consonanti, sicché spesso sia la “e” (η = eta o ε
= epsilon) sia la “u” (υ =
iu) si pronunciano “i”. Diario di bordo
•
Premessa Quest’anno il viaggio è
stato finalizzato ad un “tutto mare e riposo”, per cui il presente diario non
contiene notizie particolarmente interessanti ma solo utili a chi voglia fare
altrettanto lungo lo stesso percorso. Il nostro viaggio si è svolto da un posto
balneare all’altro, utilizzando per lo più il dopo-pranzo per i trasferimenti,
così che quasi in tutti i punti di sosta abbiamo potuto fare il bagno nel
pomeriggio e nella mattinata successiva. Anche quest’anno i programmi per le
vacanze sono stati fatti all’ultimo momento ed a luglio inoltrato, sicché
scartata L’esperienza dello scorso anno (già
il sesto in Grecia ma per la prima volta in camper) ci ha poi consentito di
verificare i margini della detta tolleranza: infatti i greci - polizia compresa
- pur essendo molto ospitali e disponibili non sono disattenti, per cui la
tolleranza non va confusa col disinteresse e non appena qualcosa non va nel
verso giusto immediatamente interviene la polizia che, dal canto suo, non fa
molti complimenti. Quel che non manca in Grecia, per
esempio, è l’acqua e di fontane se ne trovano disseminate dappertutto; ciò non
vuol dire che la si possa prendere a proprio piacimento: se si chiede il
permesso non viene mai negata ma se la si prende arbitrariamente nascono
giustificate discussioni. Qualcuno la vende addirittura (ma con scarsa
clientela). Quelli che non la negano sono i benzinai ma, ovviamente, fare anche
un po’ di rifornimento di carburante non guasta. 1.
Da Nola a Bari, km. 252 •
29 luglio Partiamo da Nola (luogo di
residenza, a circa Imbocchiamo Poco prima di Trani uno dei
display autostradali segnala un incidente con conseguente coda di circa 2.
Da Igoumenitsa a Parga, km.
49 •
30 luglio Arriviamo a Igoumenitsa (Ηγουμενίτσα)
alle 7.30 locali, recuperando parte del ritardo. Nella prospettiva di
attraversare Alle 9.00 siamo a Parga, che
ricordiamo non avere molta disponibilità per accogliere camper, e prima di
inoltrarci nel centro abitato - col pericolo di dover effettuare difficoltose
manovre - dirigiamo verso un parcheggio di cui vediamo l’indicazione.
Raggiungere il parcheggio risulta non meno difficoltoso di quanto volevamo
evitare: strada stretta, ingresso con svolta a 90 gradi resa altresì pericolosa
da alberi bassi e sbarra bloccata a mezz’altezza. All’ingresso del parcheggio
c’è un cartello che ne indica il costo in 5 euro per l’intera giornata, ma non
c’è nessuno che li riscuota. Il parcheggio è piccolo e dopo vari tentativi
troviamo una posizione che non dia fastidio agli altri. Con molto comodo arriva
il gestore del parcheggio che ci chiede, invece, 14 euro (tariffa camper
inventata al momento). La cosa ci infastidisce e con ulteriori difficoltose
manovre usciamo dal parcheggio ed andiamo a sostare lungo la strada, a soli Alle 13.00 ci mettiamo alla
ricerca di un ristorante che abbia la televisione e ci faccia vedere 3.
Da Parga a Meteora, km. 323 Dopo la vittoria della
Ferrari iniziamo il trasferimento verso Tessalonica con l’intento di una sosta
a Kalambaka per una visita ai monasteri di Meteora (Μετέωρα). Dopo Il tratto fino a Kalambaka è
ancora quello che ricordavamo; la strada non è cattiva ma il susseguirsi di
curve e saliscendi costringe ad una velocità media non superiore ai Ad un certo punto
incontriamo un’indicazione dell’autostrada per Grevena (Гρεβενά) che, vista dov’era
(dalla cartina), decidiamo - ma erroneamente - di non imboccare e andiamo
incontro ad altre interminabili curve e saliscendi. In pratica, infatti,
l’autostrada è indicata come tratto Ioannina-Grevena ma essa non arriva né
all’una né all’altra località, in quanto l’intero tronco è stato realizzato
solo per alcuni tratti; pertanto se avessimo imboccato il tratto per Grevena,
utile come direzione e non come destinazione, avremmo risparmiato diversi
chilometri e, principalmente, avremmo guadagnato moltissimo tempo perché il
tratto di autostrada si snoda attraverso tre lunghe gallerie e lo si percorre
agevolmente a •
31 luglio Alle 8.45 ripartiamo per
Meteora dove ci tratteniamo per visitare soltanto i due più grandi monasteri
ortodossi: il monastero di Varlaam ed il Megalo Meteoro. In verità noi tre
della famiglia li avevamo già visitati 11 anni fa ma non ci è dispiaciuto
rivederli. 4.
Da Meteora a Kavala, km. 462
Alle 12.30 ripartiamo in
direzione Trikala dopo breve sosta al LIDL di Kalambaka per un po’ di spesa.
Raggiungiamo agevolmente Larissa (Λαρίσα)
dove imbocchiamo l’autostrada in direzione Katerini (Κατερίνη) e, quindi,
Tessalonica. Lasciamo l’autostrada a Platamonas (Πλαταμώνας), da
dove inizia un lungo tratto di località di mare con numerosissimi campeggi.
Alle 18.30, dopo aver percorso •
1 agosto Alle 14.30 lasciamo Paralia
Skotinis ed imbocchiamo l’autostrada per Katerini, seguendo per Tessalonica
dove giungiamo rapidamente. La città è immensa ed è servita da un’ottima
circumvallazione esterna grazie alla quale l’attraversiamo da ovest ad est
imboccando infine l’autostrada per Kavala (Καβάλα)
che in verità, secondo la segnaletica, è vietata agli autocarri ed alle auto
con a traino anche carrelli e roulotte. I camper non risultano tra i veicoli
deviati sulla statale e quindi proseguiamo. In strada non c’è praticamente
nessuno; superiamo i due grandi laghi di Koronia e Volvi passandovi a nord e
quindi ci immettiamo sulla statale (che invece si snoda a sud degli stessi
laghi) e dirigiamo verso Kavala dove arriviamo alle 19.30; Kavala è una
bellissima cittadina, importante snodo verso Ivi giunti rileviamo,
tuttavia, che il campeggio è chiuso ed è in evidente stato di abbandono; mentre
ragioniamo sul da farsi, dall’interno del campeggio compare un tipo che ci apre
il cancello e poi si dilegua. Entriamo e ci posizioniamo in una comoda piazzola
“vista mare”, ombreggiata e servita da fontana indipendente, in prossimità di alcune
roulotte i cui occupanti sono seduti a godersi l’ombra degli alberi. Uno di
questi ci dice che il campeggio - pur se funzionante - è ufficialmente chiuso
ed è aperto solo per pochi amici e familiari; in pratica ci stanno cortesemente
ospitando. Ci concedono il pieno d’acqua ed una doccia calda per tutti ma poi
dobbiamo andarcene per evitare loro problemi nel caso intervenga un’ispezione. Ringraziamo - dando loro una
bottiglia del nostro vino del Vesuvio - e torniamo verso il centro, andando a
parcheggiare a poche centinaia di metri in un piccolo parcheggio in riva al
mare che avevamo già notato, capace di ospitare 7-8 camper, aggiungendoci a
quelli che già c’erano. Ceniamo in una taverna sul lungomare - sempre ottimamente
(a base di pesce) e sempre economicamente (40 euro) - festeggiando in tal modo
i 25 anni di matrimonio. •
2-5 agosto Durante la notte piove ma al
mattino il tempo è ottimo. Facciano il bagno sul posto notando che esso è
ricchissimo di cozze che si possono prendere con notevole facilità: non sono
pochi, infatti, quelli che tornano su dal mare portandone buste piene. Alle 13.30 prendiamo il
traghetto per Tassos (Θάσος)
sbarcando a Skala Prinos dopo un’ora e mezza circa. Il trasferimento costa
47,50 euro ma è il camper che incide molto: da solo paga circa 33,00 euro.
L’isola è collegata anche da un’altra linea di traghetti più grandi, più veloci
e meno costosi, che partono dal capoluogo Limenas (Thassos) a attraccano a
Keramoti, circa Dirigiamo a sud alla ricerca
di un campeggio di cui cominciamo ad aver bisogno. A poche centinaia di metri
c’è un campeggio comunale abbastanza buono ma il mare non ci piace. Torniamo
indietro e dirigiamo a nord, verso Limenas, seguendo le indicazioni di un
articolo comparso sul Plein Air di giugno, e proseguiamo alla ricerca degli
altri campeggi ivi indicati. Raggiungiamo infine la spiaggia denominata Golden
Beach, entusiasticamente descritta nel Pein Air e che, tuttavia, non fa per i
nostri gusti; sul posto vi è un unico campeggio piatto e poco ombreggiato,
superaffollato e con un solo posto libero; la spiaggia antistante non è da
meno: poco profonda e molto affollata. Ci spostiamo di pochi metri per trovare
ampi spazi, anche ombreggiati, in riva al mare, dove possiamo fare comodamente
il bagno per poi continuare a circumnavigare l’isola. Giungiamo infine a Potos (Ποτός), paesino
accogliente, ricco di negozi, taverne e bar frequentatissimi, e più
precisamente a Pefkari, località solo balneare, distante alcune centinaia di
metri da Potos, dove c’è l’omonimo campeggio che pretende una sosta minima di 3
giorni. Il campeggio è accogliente ed ombreggiato, con ampia spiaggia quasi del
tutto riservata; accettiamo quindi la condizione e ci fermiamo fino al 6
agosto, un giorno in più, per accogliere l’invito fattoci da una coppia di
napoletani trasferiti a Padova, intanto conosciuti nello stesso campeggio, di
fargli compagnia in una uscita a pesca con il loro gommone e, quindi, per
consumare l’abbondante pesce pescato molto facilmente anche da due inesperti
come noi. In serata “prenotiamo” a
Potos il solito ristorante (taverna) munito di televisione con l’impegno di
farci vedere l’indomani il Gran Premio di Formula 1. •
6 agosto Alle 12.00 lasciamo il
campeggio Pefkari, sostiamo a Potos per il pranzo in taverna tele-munita
rilevando, tuttavia, che il televisore visto il giorno prima non c’è più;
ricordiamo al gestore l’impegno preso e questi dopo un po’ si presenta con un
enorme televisore a schermo piatto, decoder e quant’altro e dopo aver armeggiato
a lungo per posizionarlo e poi per cercare il canale giusto, individua
finalmente quello suo quale viene trasmessa la corsa. Dopo il pranzo e la
deludente prestazione della Ferrari, torniamo in direzione Limenas, avendo
intenzione, all’indomani, di fermarci a fare il bagno ad Aliki (Αλυκή),
bellissima penisoletta marmorea unita alla terraferma da una lingua di terra
balneabile su entrambi i lati. Sostiamo lungo la strada in
uno spazio sterrato direttamente sul mare a poca distanza da un piccolissimo
centro abitato composto, sostanzialmente, da due mini market, un benzinaio che
noleggia anche motorini, qualche immancabile taverna ed un paio di alberghi. Ci
sono altri camper i cui occupanti, da quanto ci dicono, sembrano entusiasti del
posto che ormai frequentano da almeno un paio d’anni, evidentemente contenti di
fare migliaia di chilometri per andarsi poi a fermare nella sterpaglia! •
7 agosto Raggiungiamo Aliki non
all’alba ma in tempo per trovare comodamente parcheggio nelle immediate
vicinanze della stradina che porta giù al mare. Quando le mete non sono molto
“comode” per un camper, occorre recarvisi non oltre le ore 10.00, approfittando
che i greci normalmente non si recano al mare prima delle 11.00; solo in questo
modo si evita il traffico e si trova parcheggio. Il tempo, però, non è
granché e dopo un po’ si scatena un furibondo temporale che evitiamo giusto in tempo
correndo a rifugiarci in camper: all’avvicinarsi delle nuvole, infatti, avevamo
notato che il personale delle taverne si stava dando da fare per coprire con
teli di plastica i tentacoli di polpo (octopus) messi ad essiccare, il che
faceva presumere che la pioggia sarebbe arrivata di certo. Il temporale, violento, dura
poco più di un’ora e subito dopo torna a splendere il sole forte come non mai,
tale da consentirci ripetuti bagni. Restiamo sul posto fin quasi al tramonto.
Alle 18.30 ci spostiamo in direzione Prinos, passando nuovamente per Potos, e
troviamo un comodo spazio in riva al mare, in prossimità di alcune taverne, a
poca distanza dal porto dov’eravamo sbarcati, ma con l’intento, per il ritorno,
di imbarcarci a Limenas. •
8 agosto Superiamo Prinos e ci
fermiamo a pochi chilometri da Limenas, fuori del centro abitato, alla fine di
un lungo tratto costituito da un susseguirsi di abitazioni private, studios
(ossia appartamentini con o senza cucina autonoma), residence, abitazioni
private, taverne e bar. Alle 13.00 prendiamo il
traghetto da Limenas in direzione Keramoti; il costo è di molto inferiore a
quello dell’andata - 28,20 euro, da solo il camper paga più di 21,00 euro - per
il fatto che il tragitto è più breve. Il traghetto è più grande ed impiega solo
mezz’ora per portarci a terra. Lasciamo Tassos dopo avervi percorso
complessivamente Durante il viaggio
assistiamo allo stesso spettacolo dell’andata: il traghetto è letteralmente
circondato da un nutritissimo stormo di gabbiani che girano in tondo e si
precipitano sui pesci che compaiono in superficie, senza disdegnare pane e
biscotti che strappano al volo dalle mani protese dei passeggeri del traghetto. 5.
Da Keramoti a Pirgadikia,
sulla penisola Calcidica, km. 216 Sbarchiamo a Keramoti e
prendiamo la statale per Kavala, sostando per il pranzo all’ombra di grandi
alberi in prossimità di una delle innumerevoli coltivazioni di meloni. Ad un
certo punto imbocchiamo l’autostrada, per dirigerci verso la penisola Calcidica
(Χαλκιδική), ma ci ritroviamo dentro Kavala. Le
autostrade greche hanno una caratteristica tutta loro: molte stazioni hanno
solo l’uscita o solo l’entrata e non entrambe nella stessa località, per cui se
si esce da una parte bisogna poi rientrare da tutt’altra località e non
semplicemente dal lato opposto. Questo è uno di quei casi: seguendo le
indicazioni, infatti, l’autostrada per Peraltro l’autostrada, una volta
imboccata, termina subito dopo per diventare la normale statale che corre lungo
la costa. Discese a mare ce ne sono diverse ed i posti - già notati all’andata
- sono veramente belli ma il programma di viaggio non ci consente soste. Correndo lungo costa deviamo
per Stavros (Σταυρός)
e quindi verso sud, fino a Ierissos, dove ci rendiamo conto di aver sbagliato
strada: avremmo, infatti, dovuto deviare per Stratoniki, passando per Stagira,
Neochori, Paleochori, Megala Panagia e quindi Pirgadikia (Στρατονίκη,
Στάγιρα - non Στάγειρα -,
Νεοχώρι,
Παλεοχώρι,
Μεγάλα
Πανάγια,
Πυργαδίκια). La penisola Calcidica è
composta da tre lingue di terra: da ovest ad est, Cassandra, Sithonia e Agios
Oros (Monte Athos). La prima è troppo turistica e offre (ci dicono) poche
possibilità di campeggio libero; la terza è per la maggior parte una repubblica
teocratica indipendente, ricca di monasteri difficilmente accessibili e
rigorosamente vietati alle donne. La seconda, Sithonia, quella intermedia, è la
nostra meta. A Ierissos facciamo una
capatina al porto dove capitiamo proprio nel momento in cui da grosse
imbarcazioni sbarcano gli escursionisti provenienti dal Monte Athos. Riusciamo
a guadagnare un po’ di spazio fuori mano, sul molo, e attendiamo il deflusso
dei turisti. Deviamo quindi per Gomati (ma non ci sono indicazioni in tal
senso) percorrendo una strada stretta ma molto panoramica, fino ad immetterci
sulla strada per Pirgadikia infilandoci nelle strette stradine del paese e
finendo sul molo, tra taverne e tavolini, senza la possibilità di fare
un’inversione di marcia. Torniamo difficoltosamente a retromarcia all’ultimo
incrocio e qui imbocchiamo l’unica strada che - in quanto stretta e tortuosa -
non dava affatto l’impressione di condurre fuori dal paese. Dopo pochi chilometri
intravediamo un ampio spazio adibito a parcheggio, direttamente sul mare, verde
ed ombreggiato, con taverna e bar, munito di docce, WC chimici e spogliatoi. La
presenza di una tenda a igloo sotto gli alberi di ulivo ci lascia dedurre che
il parcheggio sia libero e non riservato agli ospiti della taverna o del bar.
Vi entriamo e ci sistemiamo comodamente tra gli ulivi senza nessun problema. 6.
Da Pirgadikia a Toroni, km.
105 •
9 agosto Come al solito nel primo
pomeriggio lasciamo il posto utilizzato per il bagno della mattina. Ci
dirigiamo a Vourvourou (Βουρβουρού)
alla ricerca di una pineta fresca ed ospitale segnalataci da altri camperisti.
Il posto è caratteristico: lunghe lingue di terra, strette e basse sul mare, alberate
e percorribili, danno l’impressione di trovarsi nei mari tropicali. La ricerca
della pineta risulta vana e finiamo in una specie di campeggio che (ci dicono)
essere dismesso ma nel senso di privo di licenza in quanto di fatto risulta
essere più che frequentato (avremmo poi appreso che alla pineta c’eravamo
arrivati molto vicino: infatti ci si arrivava proprio seguendo una stradina
laterale al detto campeggio). Proseguiamo per Sarti (Σάρτη), affollata località molto turistica
e ben servita. Sostiamo sul lungomare, in prossimità di un puzzolente
depuratore, in un ampio parcheggio che separa la parte vecchia del paese, ricca
di locali e negozietti, dalla parte composta prevalentemente da case da
villeggiatura e alberghi. Ci sono altri camper ed il
puntuale “no camping” non ci preoccupa, anche perché in effetti non avremmo
campeggiato ma solo parcheggiato. Ci fermiamo per la cena in
una delle taverne del posto, come al solito abbondante e squisita (stavolta
tutto carne) nonché economica (38 euro), pernottando nel detto parcheggio.
Scambiamo quattro chiacchiere con l’equipaggio del camper a fianco al nostro -
simpatica famiglia di Lodi composta da padre, madre, figlio e cane - che
avremmo poi incontrato di nuovo e con i quali avremmo proseguito la vacanza
fino all’imbarco per il ritorno in patria. •
10 agosto Ripartiamo da Sarti alle
9.30 dopo aver fatto rifornimento d’acqua ad una fontana in un campo di basket
in costruzione, proprio di fronte al parcheggio, e proseguiamo veloci verso
sud. Discese a mare non se ne notano molte (forse con un po’ più di attenzione
avremmo potuto trovarne), ma la prospettiva di fermarsi a Toroni (Τώρονη),
posto segnalatoci dai lodigiani della sera prima, ci spinge a proseguire senza
perdere tempo. Giungiamo quindi a Porto Kufo (Πόρτο Κουφός),
porto naturale a ferro di cavallo, a Nel pomeriggio proseguiamo
verso sud incontrando deviazioni per Toroni. Alla terza decidiamo di entrare
nel paesino e ci ritroviamo direttamente sull’ampio spazio posto all’estremità
del paese, dove numerosi camper sostano indisturbati nonostante tale spazio sia
presidiato dal solito cartello “no camping”; paradossalmente sul posto c’è un
chiosco (che pretende di imitare un bar) che vende acqua per i camper (un pieno
6 euro). Sul posto ci sono anche due tende e sono proprio queste che avrebbero
determinato l’intervento, deciso e poco garbato, della polizia appresso
descritto. Proseguiamo verso il paese e
lo attraversiamo tutto fino all’altra estremità, dove sono i ruderi di una
torre bizantina; lì c’è un ampio spazio dove sono sistemati diversi camper. Ma
la zona è meno ventilata e ci sono scarichi d’acqua di cui non conosciamo la
provenienza per cui preferiamo tornare all’estremità opposta. Qui incontriamo anche la
famiglia di Lodi conosciuta a Sarti, la sera prima, con la quale avremmo poi
proseguito il viaggio. In serata il tempo si guasta
e piove abbondantemente. •
11 agosto Restiamo a Toroni ed in
serata organizziamo un’abbondante grigliata con i nuovi compagni di viaggio facendo
programmi per il giorno dopo. •
12 agosto Per la prima volta assistiamo
ad un deciso intervento della polizia che intimano agli occupanti delle tende
di sgomberare entro un’ora. Agli equipaggi dei pochi camper - 6 sen’erano
andati via nella prima mattinata - non dicono niente; c’è anche da dire,
tuttavia, che nessuno di noi ha messo fuori verande e tavolini per cui
risultiamo normalmente in parcheggio come le molte auto presenti nello stesso
spazio. Non dicono niente neanche al gestore del chiosco che alloggia in una
tenda militare a casetta 6x4! 7.
Da Toroni a Tessalonica, km.
134 Alle 15.00 partiamo da
Toroni con i lodigiani diretti verso Porto Carras ben sapendo di non potervi
accedere: Porto Carras, segnalato fin da quando si imboccano le strade per Percorriamo le strette
stradine che sovrastano le bellissime insenature ma più del paesaggio non
possiamo goderci. Discese a mare non ce ne sono ed anche i pochi campeggi sono
al completo. Riprendiamo la strada principale, superiamo Nea Marmaras ed
arriviamo ad un promontorio che sovrasta un’enorme spiaggia. Il posto, però,
non ci attrae tanto, anche perché (considerata la data) molto affollato. Torniamo sulle stradine che
attraversano i boschi che proteggono Porto Carras alla ricerca di uno posto,
sia pur piccolo, dove sostare e fare il bagno. Troviamo infine una bella pineta
in riva al mare dove si sono già sistemati numerosi camper, qualche roulotte e
alcune tende. Mentre ragioniamo su come sistemarci per restare sul posto almeno
fino all’indomani, veniamo distratti da un’auto insabbiatasi poco più in là, il
cui conducente crede di risolvere la cosa continuando ad accelerare. Decidiamo
di dare gli una mano; l’auto verrà liberata con l’aiuto di una jeep -
inizialmente insabbiatasi a sua volta nel tentativo di tirare fuori l’auto - dopo
considerevoli sforzi e dopo aver rovinato cunei, spezzato funi e spalato
notevoli quantità di sabbia. In questo frattempo e venuta la polizia a sirene
spiegate che ha minacciato di multare i campeggiatori attendati ed ha impaurito
abbastanza i camperisti che, uno alla volta, si sono allontanati. Ignoriamo la polizia fin
tanto che impegnati nel soccorso auto ma subito dopo decidiamo di cambiare zona
tornando, comunque, verso l’accogliente Toroni. Lungo la strada deviamo
nuovamente verso il mare raggiungendo infine, attraverso una stradina angusta e
sterrata, una spiaggia quasi “privata”, essendovi sul posto solo dei residence,
un albergo e poche case da villeggiatura. Sostiamo praticamente sulla spiaggia,
insieme ad alcune roulotte molto rovinate ma in uso; ci troviamo, in pratica,
in una piccola baia e da qui vediamo che immediatamente dopo ce n’è un’altra
nella quale si intravedono tre camper direttamente sulla spiaggia cui si
aggiungono, poco dopo, alcune tende. Quel posto, visto da dov’eravamo, sembra
molto più attraente; ci ricordiamo, quindi, della stretta deviazione incontrata
prima della strada sterrata ma dopo tutti i giri a vuoto fatti durante il
giorno per oltre •
13 agosto Nella tarda mattinata un
finto veliero pirata adibito a gite turistiche ormeggia sul posto e scarica
decine di escursionisti che vi restano per diverse ore. Questa circostanza ci
porta a concludere che quello dove siamo (in quanto meta di escursioni) dev’essere
uno dei più bei posti della zona. Decidiamo, intanto, di
fermarci a visitare Tessalonica lungo il viaggio di ritorno. A tal fine prevale
la proposta di iniziare il trasferimento dopo il bagno del pomeriggio, così da
guadagnare strada, scartando l’ipotesi di muoversi al mattino per poi
raggiungere la città in pieno giorno. Alle 19.30 iniziamo il
viaggio verso Tessalonica ripercorrendo le strade lungo le quali abbiamo
vagabondato il giorno prima. Allo svincolo per Nikiti (Νικήτη) a sinistra e per San Nicola
(Agios Nikolaos = Αγίος
Νικόλαος) a destra, notiamo una
lunga fila d’auto in direzione Nikiti, il che ci porta a valutare l’ipotesi di
ripercorrere la strada fatta all’andata, sul versante est della penisola (per San
Nicola e poi Stavros). Prediamo intanto la strada a destra e ci fermiamo per la
cena in una piazzola di sosta, rinviando a dopo la decisione. Nella piazzola si
ferma un auto con una ruota bucata; l’autista chiede una torcia per cambiarla
ma quando abbiamo finito di cenare è ancora lì. Ci rendiamo conto che non è
capace e quindi provvediamo rapidamente noi e poi gli chiediamo qual è la
strada più conveniente per raggiungere Salonicco; questi esclude del tutto
l’ipotesi di risalire per Stavros e ci indica la strada per Nikiti, dalla quale
ci eravamo già in parte allontanati per trovare la piazzola di sosta. Torniamo indietro e ci
rendiamo conto che la lunga fila d’auto - intanto del tutto smaltita - era
provocata da una serie di semafori situati immediatamente dopo l’incrocio.
Proseguiamo quindi velocemente per Tessalonica, percorrendo anche un tratto in
autostrada, dove giungiamo alle 24.00; dopo un breve vagabondare per la città,
ben percorribile, dirigiamo al porto con l’intento di fermarci lì, ma
l’obiettivo fallisce. Proseguiamo sul lungomare, ricco di bar ed altri locali
tutti molto affollati, superiamo la ben visibile Torre Bianca e la statua
equestre di Alessandro il grande e dopo circa un chilometro troviamo un comodo
parcheggio sulla destra, che separa due tratti della passeggiata pedonale
lungomare, dove pernottiamo senza problemi. •
14 agosto Breve visita alla città in
pullman e a piedi. Prima tappa al museo archeologico che, però, il lunedì apre
alle 13.00; dirottiamo per l’acropoli, panoramica ma non eccezionale. Alle
14.00 siamo di nuovo al museo archeologico e poi passiamo a quello bizantino
situato dell’altro lato della strada. Per le altre cose da vedere ( 8.
Da Tessalonica a
Igoumenitsa, km. 392 Alle 21.00 circa, dopo un
breve rifornimento al Carrefour, lasciamo Salonicco, seguendo le veloci strade
ed autostrade per Alexandria e Veria (Αλεξάνδρεια,
Βέροια)e
poi, in un’unica lunghissima salita, per Kozani (Κοζάνη) e Grevena, passando a breve
distanza dalle centrali nucleari. Dopo una veloce cena consumata subito dopo
aver lasciato l’ultimo tratto di autostrada, proseguiamo superando Metzovo (Μέτσοβο)
e, quindi, fino al vicino passo di montagna, punto più alto della zona, dove ci
fermiamo in un ampio spazio a servizio degli impianti sciistici, dopo aver
percorso in tutto •
15 agosto Alle 10.30 riprendiamo la
strada verso Ioannina utilizzando, stavolta, il tratto di autostrada sfuggitoci
all’andata. Dopo circa 2 ore siamo a Ioannina dove a un incrocio troviamo una
generica indicazione per l’autostrada (a sinistra) ed un’indicazione a fondo
blu per Igoumenitsa (a destra); l’autostrada non poteva che essere quella per
Igoumenitsa ma d’istinto giriamo a destra, in quanto era indicato lì in modo
chiaro ed evidente la nostra destinazione. In tal modo evitiamo del tutto
l’autostrada, che avremmo dovuto imboccare da tutt’altra parte, ma la strada è
abbastanza veloce e dopo un’ora e mezza circa (comprensiva di sosta per
rifornimento acqua e carburante), siamo a Igoumenitza. Per la sosta ci spostiamo
poi a Plataria (Πλαταριά),
a •
16 agosto Non poteva mancare un’altra
visitina a Parga prima di rientrare in patria. Alla 10.00 siamo già sul posto e
troviamo facilmente dove parcheggiare i due camper. Torniamo alla spiaggetta
posta all’estrema sinistra della piccola baia con la speranza di trovarla meno
affollata di quella principale, prospiciente all’isoletta che rende
caratteristica la località. Troviamo poi refrigerio nei vicoletti stretti e nei
negozietti con aria condizionata, pranzando a suon di gyros pita che gli amici
di Lodi ancora non avevano assaggiato. Alle 18.30 lasciamo Parga
con l’intento di trovare un’altro posto dove fermarci per l’ultimo giorno in
Grecia ma dopo vari inutili tentativi - e, in verità, non avendo in animo di
affrontare ancora percorsi disagevoli o pericolosi – ci rifugiamo a Plataria,
dopo aver percorso circa •
17 agosto Il posto continua a non
incontrare il nostro entusiasmo ma ormai siamo già con la mente all’Italia e
per anticipare la sensazione di essere tornati in patria pranziamo a suon di
spaghetti aglio, olio e peperoncino. Alle 19.00 siamo a
Igoumenitsa dove facciamo il pieno di un po’ di tutto: olio, formaggio Feta,
tsatsiki, olive Kalamata, ouzo, gasolio ed anche gyros pita che avremmo
immediatamente consumato a bordo, mentre i lodigiani – ormai anch’essi
convertiti al gyros – ne consumavano comodamente in taverna in quanto la loro
nave sarebbe partita molto più tardi. Alle 22.00 il nostro
traghetto parte puntuale effettuando poi una breve sosta a Corfù. 9.
Da Bari a Nola, km. 254 •
18 agosto Sbarchiamo a Bari alle 9.00
e dopo poche ore siamo a casa. Le vacanze, per ora, sono finite.
Viaggio effettuato nell'Agosto 2006 da Giuseppe Iandolo Potete trovare ulteriori informazioni sulle località toccate da questo itinerario nella sezione METE, e i più recenti aggiornamenti alla situazione delle aree di sosta nella sezione AREE DI SOSTA. |
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