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Partecipanti: 2 adulti + 2 bambini (6 e 8 anni) Le spese riportate sono riferite al totale del
gruppo. Mezzo: Knaus 658 DKG a noleggio Km percorsi: 6600 Premessa Sognefjord: fin da piccolo
lo guardavo sull’atlante geografico, con la sua scritta che si incuneava
sinuosa per decine di chilometri all’interno della Norvegia e sognavo un giorno
di andarci. Forse per il nome evocativo, forse per il fatto di essere il più
lungo fiordo del mondo, sicuramente per essere parte di quel Grande Nord che
sempre mi ha affascinato. Quest’anno il progetto si è avverato e la meta,
assieme alle altre messe in programma nei mesi che hanno preceduto la partenza,
ha voluto riservarci il suo volto più bello, regalando due settimane pressoché
consecutive di sole non usuali in quelle zone. Di seguito il diario di
bordo, nel quale trovare spunti per programmare un viaggio in zone di bellezza
e quiete assolute, completamente immersi in una natura molto diversa dalla
nostra e dove tutto (lo spazio, certo, ma anche il tempo) sembra un po’ più
vasto. Giorno 1 – 24 giugno Ritirato e caricato il mezzo (soprattutto di abiti
invernali che, fortunatamente, rimarranno inutilizzati) si parte da Firenze
alle 18,30 con meta prefissata Trento. Obiettivo raggiunto intorno alle 23,30 e
pernottamento nell’area attrezzata subito fuori dall’autostrada, uscita Trento
centro. Percorsi 330 km. Giorno 2 – 25 giugno Partenza alle 8,00 con obiettivo il nord della
Germania, per cui via spediti attraverso il Brennero, Innsbruck, Monaco,
Norimberga, Wurzburg, Kassel. Per fortuna è domenica e non ci sono mezzi
pesanti: tuttavia i cantieri austriaci mettono subito alla prova la guidabilità
del mezzo che, comunque, si rivela più che buona. Verso le 22,00 arriviamo a
Gottinga dove pernottiamo nell’area attrezzata della zona sportiva della città.
L’area è molto bella, con sosta e servizi a pagamento (9 Euro/24 ore la sosta a
parchimetro, 50 centesimi 1kWh di corrente, 1 Euro 100 litri d’acqua). Non
avendo sufficiente moneta rinuncio a pagare la sosta, mentre un gentile
camperista tedesco mi spiega il funzionamento dell’allaccio elettrico del quale
approfitto per ricaricare le batterie del PC portatile. Mentre ci addormentiamo
ripensando agli 850 km percorsi oggi, si scatena un temporale che fa temere per
i giorni successivi. Giorno 3 – 26 giugno Al
risveglio (ore 7.30) trovo l’addetto alla manutenzione dell’area che chiede
perché non ho pagato la sosta: spiego a gesti (sa solo il tedesco) e lui mi
invita cordialmente a rivolgermi alla cassa dell’adiacente piscina, che apre
alle 8,00. Alle 9,00, fatta colazione e le operazioni di carico e scarico, la
piscina è aperta, ma apparentemente deserta, per cui rinuncio a pagare. Ci
spostiamo all’ingresso dell’autostrada per fare un po’ di spesa presso il
centro commerciale proprio mentre una famiglia di cigni (babbo, mamma e quattro
cuccioli) attraversa allegramente la strada per la curiosità dei bambini.
Riprendiamo la strada del nord nel traffico del lunedì, con molte auto tedesche
addobbate con bandierina rossogiallonera in onore della nazionale e dei
mondiali in corso. Sosta per il pranzo in autostrada (in area di sosta con
scivoli e altalene, per la gioia di parte dell’equipaggio) e, alle 17,00,
tentativo di vedere l’ottavo di finale Italia-Australia in un’area di servizio
in Danimarca. Niente televisore e così entra in pista un 4 pollici portato
apposta, nel quale vedo una brutta Italia vincere su rigore all’ultimo minuto:
festeggio saltando fuori dal camper proprio mentre comincia a piovere ed
esponendo al finestrino posteriore un piccolo tricolore del quale mi ero munito
alla partenza e che diventerà nei giorni seguenti un portafortuna. Alle
23,00 in un clima molto nordico (pioggia e vento), arriviamo ad Hanstholm nel
nord della Danimarca: domattina parte il traghetto che ci porterà in Norvegia e
che abbiamo prenotato da circa un mese. Pernottiamo assieme ad altri due camper
nei pressi dell’imbarco, dietro alcuni edifici per ripararci dalle folate.
Percorsi oggi 790 km, che i bambini hanno sopportato anche grazie a un paio di
DVD (il PC portatile ha svolto la sua prima funzione, la seconda sarà quella di
scaricarci le foto dalla fotocamera digitale). Giorno 4 –27 giugno Sveglia
prestissimo per spostarci nell’area di imbarco del traghetto Fjordline, rotta
Hanstholm-Egersund. Intuiamo dal numero di veicoli che avremmo trovato posto
anche senza prenotazione, tuttavia capiremo nei giorni successivi,
confrontandoci con altri camperisti, di aver pagato decisamente meno (119 Euro,
contro circa 160) prenotando in anticipo: inoltre il traghetto viaggia su
questa rotta solo due volte alla settimana e non conviene rischiare di non
trovare posto. Con un’ora e mezzo di ritardo sull’orario previsto il traghetto
salpa alle 9,00. Mare mosso e tempo inclemente, ma la stazza della nave
garantisce una traversata tranquilla. I bambini passano il tempo tra i giochi e
l’animazione di bordo, facendo anche amicizia con coetanei olandesi (ognuno
parla la sua lingua, ma si capiscono lo stesso). Verso le 15,00 si comincia a
riconoscere la costa norvegese che pare baciata dal sole: convinti che si
tratti di un inganno di luce, non ci facciamo illusioni. Sbagliamo, perché alle
16,00 entriamo nel porto di Egersund sotto un cielo variabile. Sbarchiamo e ci
spostiamo ad Algard dove provvediamo alle operazioni di CS e rifornimento
gasolio, poi alla vicina Lauvvik dove prendiamo il primo traghetto interno:
attraversamento del Lysefjord fino ad Oanes (167 NOK, 10 minuti). Subito dopo
lo sbarco c’è un area di sosta già occupata da alcuni camper ai quali ci
aggreghiamo. Il posto è molto bello, direttamente sul fiordo: cena, giratina
sul pontile e alle 23,00, mentre è ancora giorno, ci prepariamo per andare a
letto. La giornata si chiude con lo spettacolo del sole che buca le nuvole
proprio al tramonto, colorando di rosso le montagne circostanti. Oggi solo 85
km. Giorno 5 –28 giugno Sveglia prima delle 8,00 e constatazione, con gioia,
che il cielo è sereno. Colazione e spostamento al vicino rifugio del
Prekestolen (parcheggio 80 NOK). Il tempo ci sta favorendo, ora sta a noi
provare ad arrivare in cima: ce la facciamo, mettendoci poco più di due ore e
ne vale veramente la pena, perché il posto è eccezionale, anche se, ovviamente,
molto frequentato. Ma sembra di galleggiare in uno spazio infinito e la
presenza degli altri non dà alcun fastidio. Il sentiero è alla portata di
tutti, anche se la salita è comunque impegnativa e giunti sul “pulpito” si deve
fare un po’ di attenzione ai vertiginosi strapiombi. Dopo una lunga sosta distesi
al sole, riscendiamo tra i vasti panorami del fiordo e della costa, incontrando
una coppia di camperisti di Bolzano che erano sul nostro stesso traghetto.
Scambio di impressioni e di itinerari che ci fa ritenere che ci ritroveremo più
a nord. Finalmente al parcheggio ripartiamo verso l’Hardangerfjord sulla Rv13,
sosta per la spesa (slalom fra i prezzi norvegesi, sbalorditivi per alcuni
articoli), CS ad Ardal, traghetto Hjelmeland-Nesvik (167 NOK, 10 minuti) e poi
conoscenza approfondita dei difetti delle strade norvegesi, con tratti a due
corsie che improvvisamente si restringono ad una senza possibilità di
scambiarsi con gli altri mezzi. Ci fermiamo per la cena lungo un fiume
bellissimo a monte di Sand, dove variamo alcune barchette di carta e poi ripartiamo
nel lungo tramonto. Dopo 220 km tra cascate e tratti di montagna, arriviamo ad
Odda verso le 23,30: ci fermiamo nella piazza del paese dove stazionano già
altri tre camper. Giorno 6 – 29 giugno Alle 9,00 lasciamo Odda e cominciamo a costeggiare
l’Hardangerfjord: CS a Kinsarvik (20 NOK per svuotare il WC chimico, chiedere
il gettone alla cassa del distributore), passaggio per Eidfjord e salita verso
Voringfossen. Per vedere bene la cascata è necessario raggiungere il Fossli
Hotel (parcheggio 30 NOK), sul bordo di un bell’altipiano che inviterebbe a
proseguire verso est. Non ci facciamo tentare e riscendiamo ad Eidfjord nei
pressi della quale ci fermiamo per il pranzo lungo la strada. Traghetto
Brimnes-Nesheim (217 NOK, 15 minuti) e poi via verso ovest lungo il fiordo. La
giornata è sempre più luminosa e il mare, le montagne e i ghiacciai offrono il
meglio di sé. Ci fermiamo a lungo in una delle numerose e sempre belle aree di
sosta, godendoci il sole affacciati sul mare. Proseguiamo, consapevoli che dietro
ogni curva si apre uno scorcio nuovo che meriterebbe una sosta e raggiungiamo
Oystese in bellissima posizione e con una invitante spiaggia: così, dopo la
spesa, i bambini sperimentano le fredde acque del fiordo tuffandosi nello
scenario dominato dal ghiacciaio sullo sfondo. Il bagno è veloce, ma il sole
riscalda rapidamente: magie della corrente del Golfo e di una giornata con
clima mediterraneo. Felici dell’esperienza raggiungiamo la vicina Norheimsund
e, dopo visita alla cascata (la sua caratteristica principale è che si può
camminare dietro l’acqua), scegliamo un ampio parcheggio adiacente centro come
punto sosta. Siamo l’unico camper, ma non ci sono problemi di alcun tipo e così
dopo la cena e una placida passeggiata tra le case del centro, ci ritiriamo per
la notte. Oggi 180 km. Giorno 7 – 30 giugno Alle 9,00 lasciamo Norheimsund diretti a Bergen (75
km), dove giungiamo alle 10,30 sistemandoci nell’area camper (Bobilcenter):
costo 170 NOK a notte più 25 NOK per l’allaccio elettrico. L’area è comoda, sul
mare, vicina al centro e con tutti i servizi: usufruiamo della lavatrice (30
NOK) per rendere riutilizzabili gli indumenti più leggeri, essendo finora non
indossabile buona parte del guardaroba portato pensando a un clima più rigido.
L’ora di arrivo si rivela azzeccata sia perché in serata qualcuno non troverà
posto, che per il fatto che a quell’ora la reception è aperta (in altri orari
il flemmatico gestore non è reperibile). Sistemato il camper, ci dotiamo di
qualche panino per il pranzo e partiamo alla scoperta della città salendo con
l’immancabile funicolare al punto panoramico del Monte Floyen (175 NOK a/r).
Vista bellissima, come anche i boschi circostanti: raggiungiamo un vicino
laghetto popolato da anatre e famiglie di norvegesi distesi al sole di un giorno
d’estate. Ci uniamo alla massa, adeguandoci: genitori distesi sull’erba e
bambini in acqua! Questa volta non abbiamo nemmeno l’asciugamano, ma il sole
provvede rapidamente. Dopo un paio d’ore di relax, scendiamo nuovamente in
città, dove paghiamo il nostro tributo alla globalizzazione con una merenda da
McDonald’s e poi visitiamo il mercato del pesce. Ai banchi ragazzi di tutte le
nazionalità, giunti fin qui in prevalenza come studenti Erasmus e rimasti per
l’estate come pescivendoli. Troviamo ovviamente anche nostri connazionali che
ci spiegano tutto sulle tecniche di cattura, preparazione e conservazione del
pesce, facendoci assaggiare gamberi, salmone e balena. Acquistiamo gamberi e
salmone per la cena (190 NOK) che si rivela a detta di tutti molto superiore
alla merenda e in serata, mentre i tedeschi festeggiano la vittoria
sull’Argentina, ci ritroviamo in una decina di italiani (c’è anche la coppia di
Bolzano) nella sala TV del Bobilcenter per la partita dell’Italia. Al termine
complimenti per tutti da parte di tedeschi e francesi: un transalpino, che
profeticamente ipotizza una finale Italia-Francia, mi racconta di essere da un
mese in Norvegia e di aver visto il sole solo negli ultimi tre giorni. Comincio
a pensare che la fortuna sia proprio dalla nostra! Giorno 8 – 1 luglio Il risveglio lo recapitano alcune gocce di pioggia
che cominciano a cadere verso le 7,00: penso che sia finita la pacchia (il
meteo prevede variabilità nei prossimi giorni, con possibilità di pioggia), ma
dopo dieci minuti smette e spunta il sole. Fatta colazione ritorniamo in
centro, visitando il Bryggen e passeggiando per le rilassate strade e piazze.
Torniamo al mercato del pesce dove compriamo ancora del salmone (130 NOK) e
poi, con calma, rientriamo al Bobilcenter per ripartire entro l’ora limite (le
14,00). Ci fermiamo in periferia per la spesa ad un centro commerciale per poi
ripartire in direzione nord. Transito a Voss, animatissima di patiti di sport
estremi (oggi è sabato e ci sono alcune manifestazioni sportive), transito da
Stalheim (che forse non vale la deviazione) e arrivo in serata a Gudvangen dopo
160 km, finalmente sul Sognefjord. L’imbarco è deserto e, nella interminabile
luce serale, il luogo sembra un po’ magico con le numerose cascate intorno e lo
specchio di mare davanti. Si capisce che di giorno qui deve essere un gran caos
di pullman, ma adesso siamo soli insieme ad un altro camper di tedeschi e la
sensazione di essere lontani da tutto è molto forte. Consultiamo gli orari di
autobus e traghetti per organizzare al meglio la giornata di domani, giungendo
alla conclusione che dovremo spostarci domattina a Flam. Per la notte però si
resta qui, consapevoli che nessuna ragione al mondo sarebbe sufficiente a farci
spostare. Giorno 9 – 2 luglio Sveglia di buon ora e spostamento a Flam attraverso
due lunghe gallerie. Arriviamo sull’altro ramo del fiordo prima che arrivino i
primi pullman che scaricano i turisti diretti a Myrdal o, come noi, destinati
all’imbarco del traghetto pedonale per Gudvangen. Saliamo sul traghetto delle
9,00 (paghiamo direttamente a bordo 410 NOK, l’addetto ci applica cordialmente
un bello sconto facendo passare gratis i bambini che da tariffario pagherebbero
metà prezzo) e partiamo per la minicrociera di due ore. Tempo splendido e panorami
mozzafiato, goduti cercando di catturare con la macchina fotografica una magia
in verità inafferrabile. Arriviamo a Gudvangen alle 11,00 e la troviamo ben
diversa dalla sera prima, assediata di pullman e di gente. La sosta è breve,
perché dopo 20 minuti parte l’autobus di linea che ci riporta a Flam (86 NOK,
anche qui con uno sconto, forse perché siamo gli unici passeggeri). A Flam
riusciamo a salire sul trenino per Myrdal, trasformando la giornata in una
sorta di festival dei mezzi di trasporto. La cosa più bella della Flamsbana
(650 NOK a/r) è la sosta alla cascata quasi in cima, con una miniesibizione di
fate che danzano seguendo una musica d’atmosfera diffusa da altoparlanti. Per
il resto bei panorami, ma la montagna vera è altrove. Comunque da Myrdal
scendiamo a piedi alla fermata sottostante, passeggiando lungo il torrente e
prendiamo il treno successivo dopo circa un’ora e mezzo e rientriamo, un po’
stanchi, a Flam. Ci rilassiamo un po’ su una panchina in mezzo a un prato e
ripartiamo verso le 17,30, percorrendo il tunnel stradale più lungo del mondo e
sbucando su un altro ramo del fiordo. Traghettamento a Fodnes (128 NOK, anche
qui sconto, con il camper valutato meno di sei metri: oggi è proprio domenica!)
e arrivo a Sogndal per cena. Dopo attenta valutazione ci sistemiamo in un
parcheggio di fronte al Comune, presto raggiunti da un altro camper. Nella
quiete della serata facciamo la consueta passeggiata prima di andare a letto.
Percorsi oggi 100 km. Giorno 10 – 3 luglio Sveglia verso le 8,00 come di consueto, colazione, un
po’ di spesa nel locale supermercato, CS davanti al distributore all’ingresso
del paese e acquisto di un pallone del quale avevamo finora sentito la mancanza
negli immensi spazi verdi incontrati, ma alla cui assenza cominciavo ad attribuire
poteri magici rispetto alle condizioni meteo. E infatti dopo poco comincia a
rannuvolarsi, mentre ci dirigiamo verso Fjaerland. Raggiungiamo questo remoto
angolo del Sognefjord dopo aver pagato un sostanzioso pedaggio di 160 NOK e ci
dirigiamo verso una delle lingue glaciali che lambiscono questa località. Il
ghiacciaio incombe una trentina di metri sopra una laguna, lasciando immaginare
che, in altri anni, la raggiungesse con esiti più spettacolari di quelli
presenti. Comunque vale la pena arrivare a Fjaerland per il museo dei ghiacciai
(ingresso 175 NOK), piccolo ma molto interessante, con un filmato, la
ricostruzione dell’ambiente sotto il ghiaccio e alcuni divertenti esperimenti
relativi alla fisica e al comportamento del ghiaccio. Ripartiamo verso l’ora di
pranzo. A Fjaerland il programma originario si biforcava con scelta principale
quella di proseguire verso nord fino al Geirangerfjord e alternativa quella di
ripassare da Sogndal per puntare ad est, attraverso il Parco dello Jotunheim.
Da ieri abbiamo deciso che opteremo per la seconda ipotesi (la montagna ci
attira di più rispetto a proseguire con i fiordi), per cui ripaghiamo 160 NOK
di pedaggio e, dopo le gallerie, ci fermiamo a pranzo in un’area di sosta.
Pranzo interrotto dalla pioggia, che comincia a cadere con forza. La pioggia
cessa a Sogndal e così ci feriamo a Solvorn per cercare di vedere la
prospiciente Urnes: si scorge di là dal braccio di mare, ma soprattutto si
apprezza la serena tranquillità di questo angolo di mondo. Ripartiamo e
raggiunta Gaupne deviamo verso il Nigardsbreen. Il fiume glaciale scorre
impetuoso accanto alla strada coperto da un’inquietante nebbiolina e, in fondo
alla valle, imbocchiamo la stradina a pedaggio (25 NOK) che conduce al
parcheggio di fronte al ghiacciaio. A metà strada troviamo un camper in panne
seguito da un pullman, ma ben presto la situazione si sblocca nonostante gli
spazi angusti e arriviamo al parcheggio. Siamo praticamente soli e piove forte,
ma decidiamo comunque di rimanere qui anche per la notte. Per affrontarla,
mentre l’ultima macchina se ne è andata da un pezzo, spostiamo il camper in una
posizione un po’ più riparata rispetto ad un possibile rinforzo dei venti.
Inserito l’allarme e fatto il conto dei chilometri di oggi (175) è l’ora di andare
a letto: la finestrina della mansarda incornicia il ghiacciaio e il lago
sottostante, più grigi che azzurri. Buonanotte. Giorno 11 – 4 luglio Ci svegliamo mentre arrivano i primi turisti: cielo
variabile, con ampi sprazzi di sereno e ghiacciaio stamani molto più azzurro
che grigio. Decidiamo di arrivare al punto di osservazione vicino al ghiacciaio
e, scartata l’ipotesi di utilizzare il sentiero che vi arriva (a parte la
necessità di guadare un paio di torrenti impetuosi, ad occhio non ci vuole meno
di un’ora), optiamo per la barca a motore che va la spola dal parcheggio a un
punto di attracco molto vicino alla lingua glaciale (80 NOK a/r). Saliamo sulla
prima “spedizione” che in cinque minuti ci lascia ad un approdo dal quale, in
altri dieci minuti, si arriva al punto di osservazione (salire sul ghiacciaio è
consentito solo con visite guidate). Anche qui, dato anche che è presto e i
turisti devono arrivare, ritorna forte la sensazione di lontananza da tutto e
di una natura che si vuol mostrare pacifica e grandiosa. Ritorno al parcheggio
ormai ben popolato e partenza verso Gaupne: obiettivi di oggi lo Jotunheim e un
campeggio in serata per poter vedere la semifinale Italia-Germania. Lungo la
strada, però, si nasconde sotto un cielo ormai completamente azzurro un altro
angolo idilliaco: a Skjolden, la punta più remota del Sognefjord, la strada
passa tra un campo di calcio e un ancor più invitante spiaggia. La sosta è
d’obbligo, con scorrazzamento sul campo e simulazione di rigori e azioni
mondiali (il pallone non portava male!) e successivi bagno dei bambini e
partita di beach volley. Distesi nell’erba (cercando l’ombra!) e pensando che
il mare aperto dista da qui 200 km, non ce ne andremmo più, ma l’occasione di
attraversare lo Jotunheim con questo sole credo sia rara, così, dopo un bel
po’, ripartiamo. La strada (Rv55) sale ripida e stretta, giungendo rapidamente
oltre il limite della vegetazione arborea: si arriva così su un altopiano,
dominato da montagne straordinarie, coperte di ghiacciai che brillano al sole e
che rafforzano la sensazione che qui spazio e tempo siano dilatati. Ogni
chilometro richiederebbe dieci soste e i picchi che si scorgono verso est
lasciano immaginare la vastità di opzioni escursionistiche. Ci prendiamo tutto
il tempo che possiamo, scattando decine di foto (ma anche qui l’obiettivo non
riesce a catturare tutta l’essenza di questi luoghi), mentre i bambini,
raccolta un po’ di neve e aggiunti zucchero e limone, gustano una granita
“doc”. Alla fine ci decidiamo a scendere a valle: alle 19,30, dopo aver
costeggiato torrenti e fiumi magnifici, giungiamo a Lom (percorsi in totale 130
km) e ammiriamo la sua chiesa di legno in una luce da cartolina. Spesa al
locale supermercato e approdo al Campeggio Nordal (205 NOK), splendidamente attrezzato:
doccia per tutti con acqua a volontà! A 21,00, unico italiano in mezzo ad una
trentina di tedeschi, assisto a Italia-Germania. Sofferenza silenziosa per
119’, ma al gol di Grosso, nel silenzio per lo scoramento tedesco, scatto
urlante braccia alzate al centro della sala. Molti mi guardano torvi, un paio
si complimentano a denti stretti, io raggiungo esultante il resto della
famiglia ormai a letto (il più grande ha resistito fino a metà del secondo
tempo): è proprio vero, seguire la nazionale all’estero dà sensazioni molto
diverse. Che soddisfazione! Giorno 12 – 5 luglio Oggi ultimo giorno in terra norvegese. Sotto un sole
ormai usuale ci avviamo per un lungo trasferimento verso la Svezia. Questa
parte di Norvegia (da Lom a Otta e poi verso sud fino a Lillehammer e Hamar)
non ha la maestosità dei fiordi e delle montagne, ma resta comunque molto
bella. Noi la attraversiamo veloci, per poi puntare decisi ad est, passando da
Elverum. Dopo questa località si entra in un mondo di assoluta solitudine, attraverso
foreste che sembrano infinite, laghi azzurri e strade deserte per chilometri. Dieci
case segnano il confine con la Svezia, poi, sentendosi navigatori in un oceano
di alberi, si attraversa una zona sciistica che con l’estate appare desolata.
Ancora, lungo la distesa attraversata dalla mitica Vasaloppet (la gara di sci
di fondo) si arriva infine a Mora che, forse perché al termine di decine di
chilometri di assoluta solitudine, ci appare ridente e allegra, adagiata sul
lago Siljan nella luce radente della sera. Sono le 22,00, abbiamo percorso oggi
590 km. Sul lago alla periferia della città un ampio parcheggio sterrato con
una decina di camper. Ci fermiamo qui per la notte, ma prima di andare a letto
i bambini chiedono di provare scivoli e altalene sulla spiaggia. Permesso
ovviamente accordato. Giorno 13 – 6 luglio Sveglia di buon ora, colazione, prelievo di corone
svedesi al bancomat e trasferimento alla vicina Gesunda dove sorge Tomteland,
il parco di Babbo Natale. Per i bambini è una sorpresa inaspettata che mostrano
di gradire molto. Il parco (495 SEK) non ha nulla a che vedere con un nostro
parco divertimenti, nel senso che non ci sono giostre e attrazioni
“meccaniche”. Tutto ruota intorno alle figure di Babbo Natale (Tomten in
svedese) e dei troll e la giornata è interamente organizzata, con una prima
visita iniziale di tutto il parco con commento anche in inglese e successive
attività in successione (tutto solo in svedese): la scuola di linguaggio troll,
la visita a Babbo Natale e alla sua casa, spettacoli, arrivo di personaggi
“natalizi” di vario tipo, un “safari” nel bosco per scorgere i troll nel loro
ambiente naturale. Ovviamente tutto è facoltativo e si può vagare anche a
piacimento nel parco, attraversando il laghetto in pedalò, visitando la casa
dei troll, salendo sulla slitta di Babbo Natale e così via. Noi ci lasciamo
coinvolgere dalle attività programmate e, seppur senza capire quasi nulla, ci
divertiamo lo stesso tutto il giorno, imparando il saluto troll, scambiando due
parole con Babbo Natale e ricevendo gli attestati di partecipazione alla scuola
troll e alle lezioni di Babbo Natale sulla magia del mondo. Insomma entrati
all’apertura ne usciamo solo quando Babbo Natale accompagna tutti ai cancelli
di uscita e lo salutiamo dal camper. Ripartiti ci dirigiamo verso Stoccolma:
spesa lungo la strada e arrivo a Uppsala. L’area di sosta di cui avevamo
notizia è però deserta e non ci piace, così proseguiamo puntando all’area
intorno alla capitale. Dopo aver visto finalmente un’alce (la prima e l’unica,
mentre abbondano caprioli e daini), arriviamo ormai quasi a buio (non siamo più
così a nord) in un’area di servizio sull’autostrada dove pernottiamo. Percorsi
oggi 350 km. Giorno 14 – 7 luglio Al mattino trasferimento a Stoccolma e arrivo
all’area di sosta per camper di Langholm. Fatte le operazioni di CS osserviamo
che l’area è in pessima posizione, sotto i piloni di un ponte e ai margini di
un cantiere polveroso, così ce ne andiamo, spostandoci in prossimità del
Comune, molto vicino al centro. Lungo il viale alberato sul lago si può
parcheggiare a parchimetro (60 SEK per 24 ore) e, anche se un cartello invita a
pernottare altrove, il punto sembra ideale anche per la sosta notturna.
Sistemato il pagamento della sosta ci avviamo alla scoperta della città, sotto
un sole cocente. Lunga visita del centro e soprattutto di Gamla Stan con
rinfrescante gelato, poi traghetto per Djurgarden (80 SEK) e Museo Vasa (160
SEK, pagano solo i maggiorenni). Al termine siamo tutti stanchi, soprattutto
per il caldo, ma entusiasti della città che è splendida. Rientriamo in zona
camper prendendo la metropolitana che per i bambini è una novità (40 SEK,
pagano solo i maggiorenni). Dopo cena ci spostiamo col camper all’isola di
Skeppsholmen per una passeggiata lungo il suo perimetro: in giro poca gente e
una città magnifica nell’area finalmente fresca della sera. Ritorniamo al
parcheggio nei pressi dello Stadshuset e ritroviamo esattamente lo stesso posto
lasciato libero poco prima e così, affiancati alle barche abitate ormeggiate lì
accanto, passiamo la notte. Giorno 15 – 8 luglio La mattinata è dedicata ancora a Stoccolma. Dopo aver
pagato il parcheggio per ulteriori 24 ore, ci incamminiamo nel quartiere
commerciale della City, intenzionati ad acquistare qualche bel giocattolo
svedese. Troviamo un grande negozio all’interno di un centro commerciale e,
dopo lunga scelta, concludiamo gli acquisti. Anche oggi è caldo e, dato anche
che si è fatto già mezzogiorno, rientriamo al camper per il pranzo. Poi ci
spostiamo con il camper a Skeppsholmen, intenzionati a visitare il museo
dell’architettura. Forse perché è sabato, non si paga il biglietto, così
visitiamo anche il museo di arte moderna, entrambi ospitati in un bell’edificio
di nuova costruzione. All’uscita scopriamo che si sta rannuvolando e così,
mentre il sole scompare, lasciamo la città diretti a Vimmerby, parco di Pippi
Calzelunghe. Ci arriviamo in serata, dopo 310 km in gran parte sotto una
pioggia insistente. La serata torna però presto limpida e così nel vasto
parcheggio deserto del parco occupiamo il dopocena lanciando un aeroplanino a
pile comprato a Stoccolma e giocando a pallone. A letto, con i bambini
emozionati per la giornata di domani. Giorno 16 – 9 luglio Ci
sveglia il parcheggiatore per riscuotere la tariffa di sosta notturna (80 SEK):
preparativi e poi tutti al parco (695 SEK). Anche questo è assai diverso dai
nostri parchi divertimenti, con protagonisti i personaggi e i luoghi descritti
dai libri della scrittrice Astrid Lindgren creatrice di Pippi Calzelunghe, ma
anche di molti altri personaggi poco noti in Italia (oltre a Pippi, l’unico da
me conosciuto è Emil al quale era dedicato un telefilm negli anni ’70). Per
ciascun personaggio è ricreato il relativo ambiente (Villa Villacolle, la casa
di Emil, una città in miniatura, una casa al contrario con mobili giganteschi)
e i personaggi recitano ad orari stabiliti alcuni episodi tratti dai libri
della Lindgren. Anche se è tutto in svedese, le rappresentazioni sono molto
divertenti e il parco alla fine è nel complesso molto bello e interessante:
anche senza attrazioni particolari (il massimo sono una casa con due scivoli
all’esterno e un percorso a piedi camminando su sassi e tronchi) la giornata
vola senza code e musica martellante come altrove. Arriviamo così all’ora di
chiusura e uscendo tutti molto soddisfatti, riflettiamo di come anche da noi
potrebbe realizzarsi una cosa simile basandosi sulle avventure di Pinocchio che
si presterebbe molto. Ripartiamo a metà pomeriggio, con meta un altro campeggio
che garantisca la visione della finale Italia-Francia e scegliamo di arrivare
sull’isola di Oland. Dopo 145 km ci fermiamo ad un campeggio bellissimo vicino
a Morbylanga (250 SEK il campeggio + 100 SEK la tessera per i campeggi
scandinavi, qui richiesta obbligatoriamente). Approfittiamo per fare un po’ di
bucato e, alle 20,00, mi piazzo in prima fila davanti al televisore in tempo
per gli inni nazionali. Bandiera portafortuna in mano, assisto al rigore di
Zidane con scoramento, mentre la sala si riempie di svedesi apparentemente
neutrali nella loro freddezza. Io invece mi produco in teatrali reazioni di
gioia e sconforto che divertono molto gli altri spettatori. Il resto della
famiglia mi abbandona a metà del secondo tempo e così resto solo a soffrire ai
calci di rigore. Il primo rigore è gol per noi e io esulto, il secondo è gol
per la Francia e tutti gli svedesi….esultano! Traditori, sono contro, anche se
sommessamente! Allora è guerra! Così la vittoria è ancora più di soddisfazione
e mentre sullo schermo scorrono le immagini degli azzurri che corrono verso
Grosso io resto impietrito in piedi, braccia alzate e bandiera in mano e la
sala si svuota in pochi minuti. Mi giro, vorrei gridare a qualcuno “Campioni
del Mondo!”, ma non c’è più nessuno! Mi risiedo: vabbé, godrò in silenzio le
immagini della premiazione. Niente affatto, la tv svedese chiude il
collegamento. E così, per festeggiare, esco e corro per gli ampi prati del
campeggio con la bandierina in mano sussurrando quattro volte “Campioni del
Mondo!” fino a che un coniglio spaventatissimo sbuca da sotto un tavolino
scappandomi tra le gambe. Rientro nel camper e me ne vado a letto. Campioni del
Mondo! Giorno 17 – 10 luglio Mi
sveglio da Campione del Mondo. Espongo subito la bandierina nel finestrino
posteriore del camper dove è stata per tanti giorni portandoci fortuna. La
giornata è bella e assolata, ma il mare qui non è invitante: anche se l’acqua
ha una temperatura mediterranea (26°) alghe e melma la rendono poco gradevole,
così niente bagno nel Baltico. Ripartiamo a mattinata inoltrata dopo varie
operazioni (CS, docce, ritiro bucato) e ci inoltriamo nell’interno dell’isola,
che si presenta come un pietroso deserto tabulare spazzato dal vento. Sulla
costa invece molto più verde con fattorie e mulini a vento: meriterebbe
senz’altro più tempo, che non abbiamo più e così ritorniamo verso Kalmar.
Spesa, pranzo poi sosta nella piacevole Kalrskrona per un gelato pomeridiano.
All’ora di cena siamo invece a Lund dove facciamo una passeggiata serale nel
bello e vivace centro storico. Ormai si respira aria di rientro: pernottamento
a Trelleborg nell’area portuale sotto una luna piena che domina l’orizzonte.
Percorsi oggi 360 km. Giorno 18 – 11 luglio Imbarco
alle 8,00 per Sassnitz (1165 SEK) dove arriviamo puntualissimi alle 12,00.
Sbarco in Germania ed inizio del lungo viaggio verso sud. Fuorviati da un paio
di indicazioni, l’allunghiamo pure di 50 km e giungiamo in tarda serata a
Norimberga, puntando all’area di sosta cittadina. La troviamo occupata da un
gruppo di nomadi e così, ormai stanchi per gli 800 km, ci fermiamo in un’area
di sosta in autostrada, in mezzo a TIR con generatori accesi. Non è certo il
massimo, ma la stanchezza è tale che dormiamo profondamente. Giorno 19 – 12 luglio Ultimo
giorno, 850 km: dopo una deviazione a Ingolstadt (che non ha un’area attrezzata
come invece segnalato su alcuni siti), facciamo CS a Manching e poi Monaco,
Garmisch, Innsbruck, Brennero, Italia, dove troviamo la pioggia! Gli ultimi
chilometri sono i più duri, con l’Appennino invaso da mezzi pesanti, tanto che
a Barberino esco dell’autostrada ormai esausto e raggiungo Firenze dalla
Bolognese. Arrivo in serata, lo splendido viaggio è finito. La mattina
successiva svuotamento, pulizia e restituzione del camper. Annotazioni generali e Consigli pratici I posti sono bellissimi e meritano senz’altro il
viaggio, anche se il giudizio è influenzato dalla buona sorte di due settimane
di tempo splendido: non so cosa avrei detto in caso di pioggia. Sconsiglio di programmare troppi chilometri, soprattutto
se il tempo a disposizione non è molto: non ha senso andare fino in Norvegia
per passare le giornate alla guida (penso soprattutto alle spedizioni a Capo
Nord in tre settimane). Le strade norvegesi dell’area visitata, soprattutto nel
sud, non consentono medie superiori ai 50 km/h, al di là dei limiti di velocità
che, al massimo, sono comunque di 80 km/h, per cui è bene comunque programmare
tappe brevi. Più scorrevole la Svezia, che merita in assoluto per Stoccolma che
è meravigliosa, ma anche per il resto del territorio visitato. Da un punto di vista camperistico: in Norvegia
frequenti e segnalati i CS sempre in prossimità di stazioni di servizio e
nessun problema per la sosta notturna, probabilmente anche a Bergen dove
peraltro l’area camper è comoda e funzionale; in Svezia non ho trovato nessun
CS, fatta eccezione per quello di Stoccolma nei pressi dell’area camper (anche
se credo che si possa rimediare per lo scarico del WC chimico con i bagni delle
aree di sosta e per il carico acqua presso le stazioni di servizio), mentre
nessun problema per la sosta notturna. Per reperire la lista delle aree di sosta mi sono
servito soprattutto dell’eccezionale lavoro realizzato dal sito Magellano (http://www.rsnail.net/magellano),
aggiunto ad altre informazioni derivanti dai siti classici dei camperisti
italiani (Turismo itinerante, Camperonline, ecc.) In ogni caso, i campeggi, frequentati solo per scopi
“calcistici”, sono molto belli e hanno prezzi non elevati, se confrontati al
costo della vita generale, soprattutto norvegese (la Svezia ha invece prezzi
più paragonabili a quelli medi europei). Infine i traghetti di collegamento. Da e per la
Norvegia le soluzioni più abbordabili sono la rotta Hanstholm-Egersund (7 ore,
volendo in altre 7 fino a Bergen) di Fjordline (che ha un sistema di prezzi
variabili, per cui prima si prenota meno si paga) e la nuova compagnia
Masterferries che opera con un traghetto veloce che in due ore va da Hirtshalsh
(DK) a Kristiansand a prezzi contenuti (159 Euro). Quest’ultima, però, ha un limite
di altezza a 2,95 m che di fatto esclude tutti i mansardati. Io ho tenuto tutti
i contatti con le compagnie e ho fatto i biglietti via e-mail, risparmiando
eventuali commissioni di agenzia. Da e per la Svezia la rotta più breve è
quella percorsa (Trelleborg-Sassnitz, Scandlines, 3 ore e mezzo, 125 Euro) o,
in alternativa da Trelleborg a Rostock o a Travemunde (Scandlines e TTLine,
minimo cinque ore, da 145 Euro): per prezzi e prenotazioni funzionano
ottimamente i rispettivi siti Internet. Naturalmente si può scegliere anche un itinerario più
terrestre, passando per Copenaghen e Goteborg, ma aggiungendo moti più
chilometri e tenendo conto che il ponte di Oresund più il traghetto a
Puttgarden hanno un costo complessivo paragonabile a quello dei traghetti
suddetti. Spese totali: 3988 Euro,
divise in: Gasolio: 1000 Euro, 820
litri circa (consumo medio 8 km/litro) (prezzi medi del gasolio
1,14 in Austria (autostrada) – 1,17 in Germania (autostrada) – 1,34 in Norvegia
– 1,27 in Svezia) Pedaggi vari (autostrade e
strade): 116 Euro Traghetti internazionali:
245 Euro Traghetti interni Norvegia:
147 Euro Escursioni, parchi e musei:
265 Euro Alimentari: 217 Euro Parcheggi e aree per camper:
62 Euro Campeggi: 64 Euro Altre spese: 112 Euro Noleggio camper: 1760 Euro
(95 Euro/giorno, km illimitato + 50 Euro di quota fissa) Tassi di cambio in vigore
nel luglio 2006: 1 Euro = 7,93 NOK = 9,24 SEK Viaggio effettuato a Giugno 2006 da Riccardo Fanti Potete trovare ulteriori informazioni sulle località toccate da questo itinerario nella sezione METE, e i più recenti aggiornamenti alla situazione delle aree di sosta nella sezione AREE DI SOSTA. |
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