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22-27 Dicembre 2007 Mezzo : ADRIATIC CORAL 670 dk R. papà, autista, metereologo E. mamma, cuoca, guida turistica A. 13 anni – M. 11 anni - V. 9 anni – Informazioni. Provenendo da nord sull'A1 si segue fino alla
barriera Roma Nord. Pagato il pedaggio una bretella di circa 20 km porta al Grande Raccordo Anulare: seguire in
direzione Napoli fino a quando, essendo nel G.R.A.,
cominciano a essere segnalate le uscite. Prendere l’ uscita 18 Casilina e
proseguire sempre dritto in direzione Roma-centro per circa 4 km. La via Casilina
ha al centro una linea ferroviaria. Sulla sinistra (n. Civico 700) si vede un
autobus rosso a due piani (tipo inglese): per raggiungerlo si fa inversione
dopo circa 300 metri. Suonando il campanello si apre il cancello. L'area è
recintata con custode anche notturno, piazzole con
elettricità, servizi carico e scarico. Ci viene consegnata una mappa di Roma e
il modo per raggiungere il centro con i mezzi pubblici, acquistiamo subito i
biglietti per la prima andata in centro. I bambini sotto i 10 anni non pagano i
trasporti, i biglietti a tempo (75 minuti) costano 1 euro, mentre i giornalieri
4 euro ( ma non sono disponibili dal custode). Di fonte all'area, dove si trova
un distributore di benzina, c’é la fermata dell'autobus 105 che fa capolinea
alla stazione Termini. Qui con la metro ci si sposta. Non è la rete di Londra,
né per logica, né per ampiezza, né per pulizia, ma si fa per tanto. Roma pass Comprende i trasporti per 3 gg e 2
musei gratis a scelta oltre a riduzioni in altri musei. Visto che fino a 18
anni molti musei sono gratuiti facciamo questa scelta: Per A. (13 anni) facciamo biglietti
giornalieri per i trasporti a 4 euro al giorno - non abbiamo trovato il
biglietto per 3 gg a 11 euro. Per mamma e papà facciamo il
Romapass 20 euro ciascuno. Gli altri due ragazzi entrano senza
problemi. Nei musei non si fa la fila, perché il Romapass permette la lettura
magnetica all'ingresso, ma bisogna fare la fila per i biglietti gratuiti dei
ragazzi. Discutibile e rugginoso come sistema, ma è così. 23.12.2007 Il nostro primo giro parte dal Circo Massimo. È
vero che comincia a piovere piano e che dell'originale è rimasto ben poco, ma
passeggiando in lungo e in largo, con M. entusiasta,
sembra di sentire il tifo degli spettatori e
il rumore delle bighe che gareggiano. Cerchiamo
S. Maria in Cosmedin
per verificare la nostra sincerità, ma alla Bocca della Verità la fila è immensa e guardiamo la pietra con la bocca
aperta dall'esterno, poi attraversiamo verso
i templi del Foro Boario:il
tempio di Ercole e quello di Portunus permettono ai ragazzi di verificare i
tipi di capitelli delle colonne e apprezzare la conservazione di edifici che
vantano più di 20 secoli. Saliamo verso l'argine del Tevere
per scoprire, ai lati del ponte Palatino
e vicino all'isola Tiberina, un'arcata del
primo ponte di pietra sul fiume. Costeggiamo il teatro Marcello, secondo
me affascinante perché poco conosciuto, in direzione Campidoglio. Saliamo la scalinata e ci ritroviamo
davanti la meravigliosa piazza trapezoidale con la famosa copia della statua di
Marco Aurelio! Che armonia di forme, la mano di Michelangelo si vede, le luci
cominciano ad accendersi e il tramonto accresce il fascino. Scendendo dalla
cordonata scegliamo di non risalire la scalinata dell'Ara Coeli, ma di
proseguire verso l'Altare della Patria. Edificio tanto discusso e tanto
imponente, che sia bello proprio no, ma così
bianco latte e maestoso ha il suo fascino, se non altro per tutte le
volte che ha rappresentato l'unità
nazionale. Non sapevo fosse rimasta una
insulae, una dimora dei poveri dell'antica Roma, (in contrapposizione alla
'domus' dei ricchi), invece in un piccolo spazio tra la scalinata e l'altare se
ne vedono 3 piani ben conservati. Passeggiamo nel viale che costeggia i Fori
Imperiali dopo esserci soffermati su Piazza Venezia e il famoso balcone. I Fori
sono parzialmente illuminati e laggiù in fondo la scena è di grande emozione:
il Colosseo illuminato con un grande albero di Natale davanti, pieno di luci
chiare... osserviamo i mercati Traianei
a sinistra, i resti di una grande basilica
e le statue degli imperatori. A destra i Fori imperiali sono più bui
(alle informazioni ci hanno sconsigliato l'ingresso perché ci sono molte parti
in restauro), ma ne vediamo una parte e entriamo in una cappella con un bel
presepe napoletano del '700. Raggiungiamo l'arco di Costantino, vediamo il
profilo di quello di Tito e naturalmente la nostra attenzione viene catturata
dal Colosseo, immenso e unico. Sarà domattina la nostra prima meta...per la
gioia di M. che ha già deciso che sarà l'argomento del suo tema sulle vacanze
natalizie!!! Raggiunto il camper e cenato sarebbe anche pronto a cominciarlo...
E dobbiamo insistere per farlo desistere e aspettare domani, quando finalmente
l'avrà visitato. Rientro tranquillo, cena e letture
varie. 24.12.2007 Ci alziamo presto perché oggi tanti musei chiudono
alle 14 e vogliamo approfittare delle ore della mattinata. Così arriviamo
direttamente al Colosseo e lo visitiamo. M. ne è incantato! I grandi archi, i
diversi capitelli, le scalinate, l'arena... Si muove con interesse, lo vive con
intensità.. Nonostante la pioggia notturna, la temperatura si aggira sui 15
gradi e il cielo è quasi sereno, quindi il panorama dall'alto è di grande
effetto. Una volta usciti andiamo con la metro B poi A fino a Spagna per
raggiungere il nuovo museo dell'Ara Pacis. Passeggiamo in Piazza di Spagna, la
chiesa di Trinità dei Monti è in restauro e anche l'obelisco, così un cartello
pubblicitario della Mercedes sopra i ponteggi del restauro fa proprio una
brutta impressione. Qui è momento si shopping natalizio.. Via Condotti, via del
Corso, borse con pacchetti e tante Smart, agili e facili da parcheggiare. Attraversiamo
queste gradevoli vie con le loro luccicanti vetrine e puntiamo al Mausoleo di
Augusto, non visitabile, con tanti scavi intorno e non tenuto così bene.. Di
fianco ecco il nuovo museo dell'Ara Pacis: me lo aspettavo un po' meno cubico,
geometrico si, ma con qualche lato obliquo. Meraviglioso il modo in cui cattura
la luce dalle vetrate valorizzando
l'interno, ma in una zona con tanti palazzi evidendemente e squadratamente di
epoca fascista forse si poteva inclinare un po' il tetto o le pareti. Piacevole
e originale il muro d'acqua/fontana all'ingresso del museo. Visto che l'orario ce lo permette rientriamo verso
piazza di Spagna dove un McDonald ci tranquillizza lo stomaco, girovaghiamo
tra qualche isolato in mezzo a vetrine di Bulgari,
Fendi, Gucci,
Louis Vitton e Dior: in alcuni negozi si
forma la fila fuori con tanto di 'maggiordomo' come dice M., davanti alla
porta, per non fare entrare più di una o due persone per volta. Pensavo fossero
più appariscenti gli addobbi e le decorazioni, anche se la cintura di Fendi che
avvolgeva tutto il palazzo deve essere scenografica, illuminata di sera così
come quel palazzo impacchettato come un regalo con un grande fiocco rosso. Andiamo verso la Basilica di S.
Pietro e rimaniamo incantati dell'immensità degli spazi. Perfetta l'armonia del
colonnato, le simmetrie della facciata, il fascino della cupola. Una fila
notevole sia per la chiesa che per la cupola ci fa desistere dal tentare
l'ingresso, preferiamo dedicarci ad attività collaterali come l'invio delle
cartoline con francobolli vaticani (gli Euro non sono in vendita!!) e shopping
di souvenirs vari. Nel negozio 'storia e magia',( un negozio interno in via
Ottaviano), M. trova come investire i soldini ricevuti dai nonni per Natale: un
grande drago rosso con una stella cangiante luminosa che dovremo tenere al
sicuro a casa da zampate di Alex. Un negozio davvero particolare e
affascinante, proprio un po' magico.. Rientro in camper a metà pomeriggio
perché ormai le gambe non tengono più, docce e relax, partitone e cenone con i
cappelletti della nonna!! Tutti a nanna. Natale 2007 Il giorno di Natale la tappa
d'obbligo è S.Pietro. La famosa benedizione urbis et orbi in tante lingue
ascoltata dal vivo è un'occasione importante. Arriviamo in piazza dopo aver
utilizzato il 105 e (direttamente da Termini) il 64 che ci lascia a sinistra
del colonnato, in largo Cavalleggeri. Ci aspettavamo molte più persone,
dall'esterno la S.Messa non si sente, sono circa le 11.15 e la benedizione è
prevista per le 12. Verso le 11.30 arriva la banda dell'esercito per il saluto
alle guardie svizzere. Che divise!! Particolari e coloratissime quelle
vaticane, ma splendenti quelle italiane, la Marina, i Carabineri, la Guardia di
Finanza.. Con le loro musiche e i loro rituali aspettiamo mezzogiorno. La
piazza si riempie, soprattutto dietro di noi, davanti al presepe e dopo vari
movimenti di tende, dal balcone esce il Papa che, grazie agli altoparlanti e ai
maxi-schermi, sembra essere a due passi da noi. Parla con il suo inconfondibile
accento tedesco di pace, violenze sui più deboli e naturalmente di Gesù poi
comincia a benedire e augurare Buon Natale in 56 idiomi. M. pronto li conta,
emoziona sentire che per ogni lingua c'è un gruppo che esulta e applaude. Al di
là delle lingue più turistiche e
conosciute stupisce il sentire la presenza di comunità di tanti paesi dell'est
europeo, dell'Africa, dell'Asia meridionale... Paesi di cui conosciamo solo la
posizione sul planisfero. Ce ne andiamo contenti seguendo i
militari in parata lungo via della Conciliazione e, consapevoli che oggi è
Natale e di aperto non c'è niente, dedichiamo il pomeriggio a passeggiare per
il centro alla ricerca di angoli
visibili 'dall'esterno'. Così dopo una sosta-pranzo a base di pizza e dolci
andiamo in Piazza Navona dove, nonostante la magnifica Fontana sia in restauro,
troviamo un meraviglioso mercatino di Natale. Non come lo intendiamo noi a base
di decorazioni per l'albero, ma la Befana e gli accessori per il presepe la
fanno da padroni. Una pacchia per me e M. che facciamo qualche acquisto
(anfore, carretti, tavolo con sedie) divertendoci un mondo. Da noi non esistono
in vendita, si fa fatica a trovare statuine e casette, ma dopo l'esperienza di
M. con Gabri nel presepio della sua chiesa , il prossimo anno ci metteremo
d'impegno per quello di casa. ( in fondo a piazza Navona, verso Nord-
chiesa di S. Apollinare ci sono i wc pubblici gratuiti e puliti e il casupolino
delle informazioni turistiche) Oggi curiosiamo sulle sedi dei
poteri del nostro Stato, quei palazzi che solitamente vediamo nei telegiornali.
Tutti e tre i figlioli hanno chiara l'idea della divisione dei poteri quindi
non è difficile seguire il percorso tra i palazzi. Ecco Palazzo Madama, sede del Senato, e la piccola
V. dice 'Ma non si chiamava uguale quello di Torino, dove stavano i senatori
del Re?' questi sono i momenti che mi danno grande soddisfazione, perché
raccontando loro episodi, momenti e ritagli di storia, pian piano si mettono
insieme e non rimangono sterili in un angolo della mente. C'è tanta gente in
giro questo pomeriggio di Natale, in questi vicoli, in queste piazze, in questa
città che trasuda storia da ogni parte. Troviamo palazzo Chigi con la grande
Colonna, e Montecitorio con le sue ali sfuggenti che alleggeriscono la
struttura dell'edificio. Si cominciano ad accendere le luci e il cielo si oscura,
il fascino di questi palazzi è palpabile, e sembra incompatibile con certe
scene di inciviltà che si vedono accadere dentro. Come si fa a rappresentare il
paese, gli elettori che ti hanno dato fiducia se non con serietà e senso di
responsabilità? Proseguiamo verso la Fontana di
Trevi, ormai è tardo pomeriggio, gli scalini sono pieni di gente che guarda
questo palazzo, (fontana mi sembra limitativo), e l'atmosfera è piacevole,
tante foto, tanti venditori di pupazzetti e souvenirs, tanti coni gelato. Da quando siamo arrivati a Roma A.
ad ogni gorgoglio d'acqua chiede se si tratta della famosa fontana. Eccolo
accontentato! Non si può confonderla con niente! Proseguiamo, ormai stanchi
verso il Colle per antonomasia, la sede del Presidente della Repubblica e qui i
corazzieri fanno soggezione, soprattutto a M., non ci si può avvicinare, ma
anche in lontananza l'idea si accende:'' E se mi vestissi da corazziere per
carnevale?' Bisogna parlarne alla nonna! Noi ci mettiamo l'idea ma l'ago, il
filo e la precisione sartoriale… Riprendiamo il 40 verso Termini dopo
aver lasciato passare 3 o 4 autobus perché murati di gente, ma anche il 40 è
pieno e il 105 viaggia in condizioni da terzo mondo. Oggi la metro si fermavano
alle 13. Ma il tragitto successivo del 105 è fuori dalla rete metro, un viaggio indescrivibile, per sicurezza prima
di tutto, per condizioni igieniche e umane. Impossibile da utilizzare per
anziani, famiglie con bambini più piccoli dei nostri, viaggio inimmaginabile... Rientro, cena, doccia e visione di
un film di Indiana Jones per i ragazzi. Noi donne in mansarda in lettura..
Finalmente ho finito Harry Potter n. 7!! Aspettiamo l'uscita in italiano
prevista per la settimana prox così Veronica ha qualcosa di nuovo da leggere,
visto che da agosto ad oggi si è buttata sui 6 volumi rileggendoli più di una
volta!! Che grande lettrice! 26.12.2007 Questa mattina Morfeo ci abbraccia fino dopo le
9.00! Veramente i ragazzi sostengono di essere svegli da un bel po' di tempo, e
che solo mamma e papà siano dormiglioni, ma il fatto che ci sia stato silenzio
ci fa sospettare... Loro e le attività tranquille solitamente vanno poco
d'accordo! Questo ci fa allungare i
tempi di arrivo alla meta. Oggi vorremmo visitare la Basilica di S. Pietro,
salire sulla cupola e scendere dalle tombe dei Papi per poi andare a Castel S.
Angelo. La fila per l'ingresso alla Chiesa sembra lunga, ma è veloce: serve per
un check-in della sicurezza ( perché fatto dalla Polizia Italiana?). Maestosa. Immensa. Unica. Non saprei che aggettivi
usare per descrivere lo splendore, lo sfarzo, la meraviglia architettonica.
Sembra irreale, ma rende pienamente l'idea del potere e della forza della Chiesa,
della capillarità della struttura
organizzativa che ci sta dietro e sembra portare lontano dal messaggio
primitivo di Gesù. Pavimenti di marmo colorati e perfettamenti
geometrici, colonne imponenti ma leggere, soffitto decorato e ricchissimo, ma
delicato allo stesso tempo. Una meraviglia, una chiesa unica, emozionante,
anche al di là dell'aspetto religioso. L'ingresso alla cupola è laterale (5 euro con
la salita a piedi e 7 con ascensore in parte).
In tutto sono 551 scalini, che rimangono ‘solo’ 320 se si usa l'ascensore.
Ovvio che i primi sono larghi, comodi e meno faticosi, ma fattibile anche la seconda parte soprattutto perché la
vista ripaga dello sforzo. In alcuni punti le scale addossate alla cupola sono
strette per chi soffre di claustrofobia, ma sono a senso
unico e se non altro il cammino è comune. Da lassù si esce a si ammira Roma a
perdita d'occhio: dalla piazza, geometricamente perfetta a via della Conciliazione, castel S.Angelo , via via fino al Colosseo. I giardini vaticani sembrano finti
tanto sono perfetti e vuoti! Scendiamo velocemente dalla cupola per rientrare
nella parte dedicata alle spoglie di tanti Pontefici.
Di fronte a tombe di tre-quattrocento anni fa emergono le tre che fanno parte
del nostro vissuto: Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II. Già in Basilica avevamo
visto la tomba di Papa Giovanni XXIII e una guardia davanti impediva la
fermata, come se ci fosse bisogno di mantenere un ordine: mi ha colpito che ci
fosse un'indicazione mezza nascosta del nome, riconoscibile solo dal volto di
cera. Di gente ce n'era, composta in preghiera. Se penso che è morto 45 anni fa
e che la gente ferma non era anziana,
devo ritenere che sia riuscito ad entrare nel cuore di tanti, il Papa buono, il
Papa del Concilio. Tornando alle tombe vediamo
nell'ordine quella di Paolo VI, con una stella di Natale di fianco, senza
fedeli, il sarcofago di Giovanni Paolo I, il Papa del sorriso con una rosa
bianca lasciata da chissà chi e poi il papa polacco, con la sua tomba bianca e alcuni biglietti
lanciati vicino, la guardia e lo spazio per pregare. Sicuramente era meta di
pellegrinaggio, il punto più importante
per tanti, l'effetto mediatico della sua sofferenza e della sua morte ci
ha coinvolto tutti. Gente di ogni paese per questo Papa finalmente straniero
che veniva da dove per noi era impensabile andare, fino alla caduta del muro.
Questo glielo dobbiamo, di aver scosso l'Europa. Però rimango davanti a quel
sarcofago e a quella rosa bianca: mi chiedo se chi l'ha lasciata era in
Vaticano quella notte di settembre in cui è morto. Non posso fare a meno di
pensare a quel libro di Yallop e a quello più recente di Rocha. Su quello che
potrebbe esserci stato dietro. Chissà se sapremo mai cosa è successo…… Usciamo emozionati e sono le 15.30!
Abbiamo smangiucchiato qualche merendina, ma la fame si fa sentire, andiamo nel
McDonald più vicino con l’intenzione di unire pranzo e merenda. Non ci perdiamo la ripresa di un breve video
da uno dei due centri dei due ipotetici cerchi segnati dal colonnato del
Bernini. Di qui le 4 file di colonne sembrano essere una sola, miracoli della
geometria!!. Torniamo a Castel S.Angelo, ma è
tardi per entrare, ci dispiace, deve essere bellissimo dentro, passeggiamo tra
ponti e bancarelle fino al magnifico palazzo del Tribunale. Davanti sono
parcheggiati una decina di camper, ci sembra una posizione insicura,
sull'argine del Tevere con una miriade di venditori ambulanti addossati sul
marciapiede del parcheggio. Rientriamo dal ponte Vittorio Emanuele con il 40
fino a Termini, poi con il solito 105, oggi in condizioni umane. Servizi al camper, cena, docce e
serata dedicata alla seconda parte di Indiana Jones per i maschietti, alla
lettura di Harry Potter per V., (che ormai conta i minuti all'uscita del
settimo volume) e alle annotazioni del viaggio da parte mia. 27.12.2007 La meta odierna sono i Musei Vaticani con la
celeberrima Cappella Sistina e le stanze di Raffaello. Spiego ai ragazzi come
si svolgerà la visita e anche A. è convinto di entrare a vedere una meraviglia
della nostra arte. Dopo il solito 105 ben pieno, con la linea A scendiamo a
Cipro che risulta essere la fermata più comoda all'ingresso dei musei. Certo la
distanza metro-biglietteria è inferiore rispetto alla fermata Ottaviano, ma la
fila va verso San Pietro per più di 1,5 km!! Da Ottaviano l'avremmo incrociata
molto prima! Decidiamo di rinunciare ai musei
perché, anche se sembra una fila in movimento, è molto spessa e non se ne vede
la fine, seguendo il muro del Vaticano fin sotto il colonnato del Bernini in
piazza San Pietro. Visto che
ieri per una questione di orario avevamo rinunciato all'interno di Castel S.
Angelo lo eleggiamo a nostra prima meta.
Nonostante la Romapass sia scaduta e noi due adulti si debba pagare biglietto
intero ( 7 euro) ne vale davvero la pena,
che meraviglia! Nasce come mausoleo dell'imperatore Adriano con i
suoi muri spessi e le alte arcate, con la sua salita elicoidale che rimane esempio della civiltà romana. Poi
la buia scalinata di papa Alessandro che
porta a cortili aperti, ma anche a angoli e piccole porte che scendono in prigioni e
emerge la parte medioevale e l'esigenza difensiva. Con le sale affrescate e
salendo con la vista su S. Pietro sembra di vedere i pontefici godersi il
'giretto coperto' e il 'giretto scoperto'
guardando Roma, al sicuro dal mondo esterno. I bastioni dedicati ai 4
evangelisti meritano una passeggiata, uno diverso dall'altro e così forti da
resistere agli attacchi. Proprio ne valeva la pena, la storia e le
vicessitudini di secoli in un edificio così poco conosciuto. Decidiamo di passare dal Pantheon che avevamo
apprezzato dall'esterno il giorno di Natale, ( era chiuso)
per visitare l'interno e anche questo è
indimenticabile. Davanti la storia romana ci
accoglie con questo portico e Marco Agrippa
che ci riporta allo splendore dell'impero. Dentro la
luminosità è speciale con l'occhio che lascia
entrare il sole di una giornata invernale, ma non bigia. Essendo stato
trasformato in chiesa nel medioevo, questo tempio romano è ben conservato.
Quando piove, piove dentro e sul pavimento ci sono buchi per lo scolo
dell'acqua. Intorno la storia più recente ci abbraccia: la tomba di Vittorio
Emanuele II, quel re che a fatica portò la capitale del Regno da Torino a
Firenze per poi eleggere Roma e il Quirinale come sua residenza, segno di un
paese unificato. Di fronte suo figlio Umberto I e sua moglie Margherita, la regina
dai tanti fili di perle... Certo il Pantheon come dimora eterna rappresenta un
onore infinito, ma mi vien da pensare che forse Vittorio Emenuele rinunciando
alla sua Superga avrà pensato di creare una dinastia, una monarchia nazionale
forte.. Invece già suo nipote, Vittorio Emanuele III, per colpa del suo
comportamento nei confronti dell'ascesa del fascismo si è ritrovato a morire in
Egitto e ad essere là sepolto, scatenando ancore polemiche un eventuale rientro
dei resti suoi e di sua moglie ( la zingara, come diceva mia nonna, la regina
Elena di Montenegro) dopo decenni. Così Umberto II, il re di maggio morto in
esilio in Portogallo e per non soffermarsi sulle cronache mondane e giudiziarie
dei successori.. Comunque sembra di essere dentro la
storia, e quello che mi piace di più è
che i ragazzi sono interessati a queste nostre radici. Sosta da Mc Donald in piazza della
Rotonda: mangiare sugli scalini al tiepido sole invernale davanti a delle
meraviglie fa star bene, c'è tanta gente, tanti turisti, tanti romani, tanti
venditori ambulanti... La nostra vacanza romana sta finendo, ripassiamo dalla
fontana di Trevi, qualche souvenirs e con la metro e il mitico 105 eccoci
all'area di sosta per l'ultima volta. Docce, merende, servizi e via in
direzione Nord. Ci fermiamo a Chiusi, appena fuori
dall'A1 sulla sx una multisala propone una marea di film. Optiamo per l'ultimo
di Pieraccioni che ci fa trascorrere momenti spensierati. Un gelato prima del
cinema e una tazza di latte con biscotti dopo sono la nostra cena, ripartiamo
per sostare a dormire con altri camper in un autogrill poco dopo. 28.12.2007 Oggi si parte per raggiungere i
nostri amici in Toscana, i preparativi durano più del solito e siamo a casa
loro, a Poggibonsi, per le 11. Come al solito i ragazzi in una stanza, le
ragazze in un'altra a raccontarsela e noi 4 genitori….altrettanto. Questo week
end non avrebbe dovuto avere un diario di bordo perché dedicato ai nostri
rapporti di amicizia. Però non si può non raccontare che al pomeriggio a Siena,
cittá meravigliosamente medioevale, abbiamo visitato Duomo, Battistero,
Facciatone, Cripta e Museo apprezzando ancora di piú questi luoghi cosí
affascinanti. E alla sera un loro amico studioso e appassionato di astronomia,
complice un cielo stellato, ci ha aiutato a riconoscere la costellazione di Orione, Sirio, la
galassia di Andromeda, la stella polare e le Pleiadi con le strumentazioni
adatte. Non ce lo dimenticheremo più. Grazie a Stefano e Alessia per la
disponibilità e l’ospitalità, ( oltre che per la cucina strepitosa) e ad
Alessandro per il suo modo di narrare meraviglie tutti con il naso rivolto
all’insù. A presto!
Viaggio effettuato nel Dicembre 2007 da Roberto Potete trovare ulteriori informazioni sulle località toccate da questo itinerario nella sezione METE, e i più recenti aggiornamenti alla situazione delle aree di sosta nella sezione AREE DI SOSTA. |
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