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IN SPAGNA TRA SACRO E PROFANO il Cammino di Santiago e la Costa Atlantica di Elisa Milighetti e Maurizio
Giornelli Equipaggio: Maury 35, Ely 25,
e i nostri cani Remedio e Camomilla 3 e 2 anni. Autocaravan: “camperino Girasole” Arca 2000 D (classe 1980 !) Periodo: 1 settembre - 20 settembre
2004 I
nostri libri compagni di viaggio sono stati : -
Guida
Verde del Touring Club “Spagna del Nord” (a volte un
po’ troppo generica per la vastità del viaggio). -
Routard “Spagna del Nord
e Centro” (buona per le
info pratiche, ma per il resto..) -
Meridiani “Spagna del
Nord” (ottimo per le foto, i
racconti e gli angoli più nascosti) -
Appunti di
viaggio presi da internet (indispensabili per le info pratiche e le soste: un
ringraziamento particolare a Maurizio Moroni e Stefania Dantini). -
“Il Cammino di
Santiago” edilesa guide vers. italiana(acquistato al di là dei Pirenei) Non
ci siamo persi grazie a : -
Carta stradale “Francia del Sud” Michelin -
Carta
stradale “Spagna Portogallo” Touring Club -
Carta
stradale “Galicia” Michelin -
Mapa
turistico del Camino de Santiago ed. Everest (acquistabile in Spagna) Adesso
si può partire, ma prima ricordatevi di fare il Mod. E111 per le vostre cure
sanitarie, il vaccino anti rabbia (almeno 1 mese prima) e il passaporto per i
vostri amici a quattro zampe ! 1 sett.
Ore 22 – Finalmente si
parte ! Imbocchiamo l’A1 dal casello
di Arezzo. Verso l’una sostiamo per la notte all’area di servizio di Sarzana. (tanti camion) 2 sett. – Viaggiamo
tutto il giorno percorrendo sempre l’autostrada italiana e poi francese, che come si sa è carissima, ma del
resto come si fa qui ad evitarla?! Stanchi del lungo viaggio e dei TIR, ci
rifugiamo nell’oasi silenziosa di Sainte Marie-de-la-Mer in Camargue. Non fermatevi alla prima
area, ma proseguite in quella lungo il mare fino a che non vi ritroverete
circondati dal mare, dagli stagni e dai mille fenicotteri rosa..anche i vostri
cani vi ringrazieranno !! 3 sett. – Chilometro dopo chilometro, alle 17 ci
troviamo ad affrontare i mitici Pirenei. Siamo
un po’ eccitati,
vista anche la non più verde età del nostro camper, ma la magnifica esperienza
avuta lo scorso anno nello scalare il Tourmalet si rivelerà irripetibile: il
Somport é una delusione per gli amanti delle arrampicate e dei panorami
mozzafiato. La
strada è infatti molto ampia (a parte alcuni tratti) e la pendenza estremamente
modesta. Oltrepassiamo
Jaca senza fermarsi e proseguiamo per la N240 fino a San Salvador de Leyre
costeggiando lo stupendo Embalse de Yesa. Qui, dopo una riunione a quattro,
decidiamo di pernottare nel parcheggio di fronte al Monastero: il posto è
tranquillo e silenzioso,soprattutto gratuito, lo spazio per chi vuole correre e
fare i propri bisogni è eccezionale, il panorama e l’atmosfera
emozionanti: ci fermiamo all’ unanimità! 4 sett. – Di prima
mattina (che per gli spagnoli sono le 10) visitiamo con € 1.80 il Monastero (orari: 10-13;16-19 aperto tutti i giorni.
Visite di un’oretta circa solo
guidate). Bellissima la cripta. Ripresa
la N240, fedeli all’antico Cammino, evitiamo di raggiungere Pamplona, e passando da Otano e da Eneriz,
ci dirigiamo verso Puente la Reina. Certo il paese non è niente di che, ma è un’emozione veder
oltrepassare lo storico ponte dai pellegrini che “armati” di sacco a pelo, del tipico bastone e della Vieira
(conchiglia) riuniscono qui i loro cammini in uno solo e cominciano il lento
andare, verso Santiago. Imboccata
la N111 facciamo una breve sosta a Lorca che non si rivelerà particolarmente
attraente. Ci fermiamo poi a Estella cittadina piuttosto carina. Cercando
l’acqua per il camper
troviamo niente di meno che …il vino! Siamo al Monastero di Irache (10-14 e 17-19 ; 9-14 e16-19 sab e dom; lun e mar
pomeriggio chiuso). Certo non è paragonabile a Leyre, ma è comunque una tappa
significativa del Cammino. Anche oggi, come un tempo, i pellegrini possono
godersi un bicchiere di vino offerto da una generosa fontanella. Davanti al
Monastero c’è un giardinetto ombroso in cui si può far sgranchire i cani e rinfrescarsi ad una
piccola fontana: di acqua però, c’è da guidare! Pernottiamo
a Logrono nel Camping La Playa e sarà il più caro che incontriamo: 4,5 € a pers., 9 € camper, 3 € elettr. 5 sett. – Dopo colazione
visitiamo la Cattedrale che vi consigliamo di non perdere. Sulla
via per Santo Domingo de la Calzada una devota tentazione ci fa deviare: San
Millan de la Cogolla. Il primo Monastero visitabile è Yuso la cui visita, della
durata di un’ora, si può fare solo guidata (3.50 € a testa). Visitato
Yuso dirigetevi all’Ufficio del
Turismo nel piazzale sottostante dove,
gratuitamente, acquisterete il biglietto per Suso, l’altro
Monastero. Lasciate pure il vostro camper a
riposo perché fin lì sarete accompagnati da un pulmino (visita in 30 min.)
Volete gli orari ? 10.30-13 e 16-18. Ci
rimettiamo in “carretera” alla ricerca della Gallina che cantò dopo essere arrostita.. Siamo
nella Cattedrale di Santo Domingo de la Calzada (attenzione, la dom. sembra
chiusa ma apre alle 17 fino alle 19.45). E ora via verso Burgos attraversando
la calda e desertica Meseta della Castiglia y Leon. Decidiamo di passare la
notte davanti al suggestivo Monastero di Las Huelgas. La zona ci appare
tranquilla e caratteristica, con una serie di piccoli bar lungo la strada dove
è possibile, con pochi euro, cenare. 6 sett. – I cani, si
sa, la mattina sono frementi di uscire: niente di meglio che il piccolo parco
accanto alle mura di Las Huelgas. A Burgos restiamo folgorati dalla sua Cattedrale
(sempre aperta al costo di 3 €), ma non è da perdere, oltre al centro storico, nemmeno la visita alla Cartuja Miraflores:
lasciatevi il fiume sulla sinistra e proseguite fuori dalla città per 3-4 km. L’ingresso è
gratuito e il boschetto
circostante tranquillo per far correre i cani. Lasciato
Burgos prendiamo la N120 per Leon (non prendete l’autovia, vi perderete un bel panorama!) attraversando distese
immense di terra brulla e solitaria senza incontrar auto, ma solo qualche
paesino buono per una piccola sosta. A
Leon visitiamo il Pantheon di San Isidoro, gioiello del romanico (costo 3 €; chiusura alle
18) e la Cattedrale,
capolavoro in stile gotico (8.30-20). Dopo cena ci concediamo una bella
passeggiata nel centro cittadino molto vivo ed elegante, prima di pernottare
nel centrale parking sorvegliato in via Padre Isla accanto ad una piccola (e
silenziosa) stazione ferroviaria (6 € a notte). 7 sett. –
Riprendiamo il nostro Cammino per la N120 facendo una breve tappa a Hospital de
Orbigo, famosa per la leggenda del suo ponte. La prossima meta è Astorga. Tra
una mantecadas e l’altra visitiamo
la Cattedrale e il simpatico Palazzo di
Gaudì. Per
i camperisti Astorga è una tappa fondamentale..non tanto per i suoi monumenti,
quanto perché qui si trova uno dei pochi scarichi di questo viaggio ! E’ vicino alla
Plaza de Toros un po’ fuori città in
direzione La Coruna. Si
consiglia di chiedere in quanto è poco segnalato. Fedeli all’antico Cammino,
prendiamo per Santa Colomba de Somoza e qui, in una tipica locanda, ci gustiamo un’ottima bistecca
di ternera
(vitella) ad un prezzo veramente buono. La zona che andiamo ad
attraversare sembra ferma nel tempo, resa indimenticabile da chiesette di
campagna con immensi nidi sul campanile, piccoli borghi immersi
nei fiori rosa degli arbusti. Un paradiso anche per i nostri cani. L’unica
raccomandazione è di procedere a passo
moderato a causa della strada che oltre ad essere stretta è allegramente invasa
da docili vacche. Da
qui la carretera comincia a
salire nella Valle del Silenzio. A Foncebadòn e poi alla Croce di Ferro l’unico rumore è
quello degli scarponi di
un pellegrino che poi ritroveremo a riposarsi poco dopo nel caratteristico
ostello. Scendiamo
su El Acebo, facendo attenzione alla discesa stretta e ripida. Qui siamo
accolti da una fitta nebbia che avvolge un borgo di altra epoca e mentre
acquistiamo della frutta nell’unico negozio del paese ci rendiamo conto che un mezzo a
motore in queste zone è davvero un
oggetto estraneo. Giungiamo
a Ponferrada. Da vedere c’è solo il Castello dei Templari: bello l’esterno ma dentro (2,50 €) si può anche evitare.Ci dirigiamo quindi verso Las Medulas bene indicate già dall’interno della
cittadina. Le antiche miniere romane distano circa 20 km; giunti al parcheggio proseguiamo
obbligatoriamente, e con grande piacere dei nostri cani, a piedi per un
percorso ben segnato di circa 5 km. Uno spettacolo impressionante rapisce i
nostri occhi, mentre il nostro olfatto è attratto dal profumo di miele, grappa
e vino venduto in strada dai contadini. Una delle cose più belle viste fino ad
ora…è veramente ciò che cercavamo! Tornati
a Ponferrada ci dirigiamo verso Villafranca del Bierzo e poco prima, a Villa
Martin de la Abadia, pernottiamo al “Camping del Bierzo”, grande, ombroso e con molto prato (3,16 a pers.; 5,50 camper; 3 elettricità). 8 sett. – La Galizia
ci accoglie con le nebbie di O Cebreiro nell’Alto San Roque.
Oggi è il giorno della
Festa del Miracolo e il paese dalle capanne di paglia (pallozas) è invaso da centinaia di fedeli
e pellegrini arrivati qui chissà da dove per celebrare la Messa o forse
semplicemente per curiosare tra le colorate bancarelle di frutta, legumi, dolci
e…pulpo fumante. Continuiamo
la strada del Cammino (LU634) passando per il Monastero di Samos, poi con la
C535 per Sarria (che non ci appare degna di fermata) fino a Portomarin (carina
la piazzetta centrale con la chiesa). Usciti da qui preparatevi a immergervi
nella più autentica e indimenticabile Galizia. La strada tra Ventas de Naron e
Palas de Rei diventa davvero molto stretta. È un viottolo che si snoda tra le
campagne più remote dove i contadini guardano e salutano incuriositi i rari
viandanti, le minuscole chiese ti accolgono con i colori vivaci dei loro
portoni e le vacche con il loro fare sonnacchioso ti lasciano senza troppa
convinzione il permesso di passare. Passato
Melide giungiamo a Boente…una chiesa, tre case e due horreos.
Chiesto il permesso ad una simpatica vecchietta passiamo la notte parcheggiati
nell’unica piazzetta del paese. Oggi avremo potuto raggiungere Santiago ma
abbiamo deciso di goderci fino all’ultimo la natura e la bellezza di questi piccoli paesi. 9 sett. - Santiago. La
meta è raggiunta. Il silenzio dei posti incontrati fino ad ora è ormai un
ricordo. La periferia si presenta subito abbastanza caotica e, strano a dirsi,
di pellegrini nemmeno la traccia. Prendiamo per Avenida Xoanne XXIII (ben
segnalata) nella direzione del parcheggio al quale i camper però non possono
accedere; vi consigliamo di proseguire fino al parcheggio vicino alla zona dell’Auditorium.
L’emozione e la gioia alla vista
della Cattedrale è indescrivibile. Oggi abbiamo raggiunto una meta a lungo
sperata e che solo qualche settimana fa sembrava irrealizzabile. Usciti
da Santiago ci sentiamo persi: il lungo fiume di pellegrini che ci ha
accompagnato fino a qui non c’è più e con
loro nemmeno la puntuale segnaletica, compagna indispensabile del nostro
Cammino. Da qui comincia un altro viaggio e un’altra Spagna. Usciamo
da Santiago in cerca del mare seguendo le indicazioni per Pontevedra (C550),
fino a Padron, per poi deviare per Rianxo, raggiungendo da qui Corrubedo
(Barbanza), un delizioso paesino di pescatori. Pernottiamo gratuitamente nel
porticciolo accanto ad altri camper e, dopo un ottimo pesce consumato da O
Posito, ottimo anche il prezzo, ci addormentiamo con il rumore dell’Oceano. 10 sett. – Ci risvegliamo
con la curiosità di avventurarci nelle Dune di Corrubedo…ma siamo nel deserto o ancora in Galizia? Lo scenario è
bellissimo, sia per noi che attraversiamo le dune raggiungendo il mare, sia per
i cani che hanno a disposizione km e km per potersi divertire. Da non perdere. Proseguiamo
in direzione Noia , ma a Barona ci fermiamo a vedere il Castro celta (ben
segnalato lungo la strada C550). Attraversata la pineta veniamo rapiti da un’atmosfera incantevole: il frastuono delle onde e la nebbia
galiziana rendono l’antico
accampamento, a strapiombo sul mare, ancora inquietante. Continuando per la
panoramica strada, incontriamo diversi paesi tra cui Noia, Muros, O Pindo ma
non ci sembrano degni di sosta. Ancora qualche km ed eccoci alla fine della
Terra! Siamo
a Capo Finisterre dove un tempo si credeva finisse il mondo. L’ultima croce
davanti all’Oceano ci
ricorda che qui i pellegrini raccoglievano l’ambita conchiglia. Qui, dove finisce l’Europa, si respira il
fascino di trovarsi di fronte all’ignoto. Saliamo
per la costa fino a Muxia. Ci imbattiamo nella festa della Madonna della Barca.
Il santuario è proprio sul mare ed è affascinante, così come lo sono gli scogli
rotondeggianti, che al tramonto assumono colori fantastici. Anche noi fedeli
alle leggende passiamo sotto uno di questi nella speranza di non incorrere in fastidiosi
reumatismi… Dormiamo
a Merexo al camping Lago Mar, immerso nel bosco, che dista 5 km dalla strada
principale (segnalato). Oltre ad essere carino è pure economico (13 € compresa la
corrente; aperto fino al
15/9). 11 sett. - Di buona
mattina ci divertiamo a cercar merletti dalle donne dei pescatori di Camarinas.
Poi ci dirigiamo a Camelle, famosa per la storia ormai leggenda dell’alemanno, il
tedesco che si insediò
qui molti anni fa. Un’artista fuori dal tempo. Il luttuoso silenzio che
avvolge la sua casa e le sue
opere in simbiosi con il mare sono la testimonianza più forte della tragedia
che ha colpito questi luoghi con l’affondamento della petroliera Prestige. E mentre un paesano ci racconta orgoglioso
la storia dell’alemanno, morto
pochi giorni dopo il disastro, ci rendiamo conto di quale ingiusta sorte abbia
subìto questa terra. Camelle, con i suoi scogli imbrattati di petrolio, ci
rivela il mistero che si cela negli occhi tristi dei pescatori galiziani e ce
li fa amare per la loro forza e per l’attaccamento
alla loro terra. Ci
fermiamo a pranzare a Cabo S.Adrian, in una spiaggetta poco prima del
santuario. Non è però questo che ci attrae, ma l’azzurro del suo mare. Ultima
tappa della giornata è La Coruna. Incontriamo una città elegante, raffinata,
animata da giovani e da negozi alla moda, ma anche capace di offrire scorci e
piazzette lontani dalla frenesia del sabato pomeriggio. È decisamente un’ altra Galizia,
anch’essa affascinante e
contrastata, ma sicuramente da non perdere. Trascorriamo la notte assieme ad
altri camper nel parcheggio gratuito accanto alla Torre Hercules, dopo aver
assaporato il celebre pulpo. 12
sett. - Imboccata la
E70 in direzione Lugo, prendiamo la N634 per Villalba (uscita 523), da qui
svoltiamo per Meira(LU120) e dopo un tratto di N640 giungiamo a Taramundi.La
strada per arrivarci è molto ampia tranne gli ultimi 7 km e i distributori di
benzina pur essendo domenica sono aperti. Taramundi è un paesino in mezzo alle
montagne asturiane confinanti con la Galizia, famoso per i coltelli ed i mulini
(da vedere il piccolo museo) e non è difficile trovarsi ad attraversare la
strada insieme a pecore e tranquille vacche. Ripresa
la N640, proseguiamo in direzione Ribadeo alla ricerca della “spiaggia delle
cattedrali”, maestose rocce
che si ergono dalle onde oceaniche. Per arrivarci si consiglia ad i mezzi più
grandi la N634 fino alle indicazioni, ma se vi è possibile prendete da Rinlo la
graziosa strada lungo costa che attraversa i pascoli (attenzione perché è
davvero molto stretta). Questo tratto di costa è un miracolo della natura,
anche se oggi essendo domenica con qualche visitatore di troppo. Adesso per la
N634 ci apprestiamo ad entrare nelle Asturie, conservando nel cuore il ricordo
dell’indimenticabile e romantica Galizia. Il
paesaggio sembra già cambiato ed è una sensazione tutta particolare trovarsi
con verdi pascoli e montagne “dolomitiche” a ridosso del mare. Giungiamo ad Ortiguera: è un tranquillo paesino di pescatori con un
piccolo porticciolo e la zona del faro, dove abbiamo pernottato, molto
panoramica. Ma le sorprese non sono finite: a Navia (2 km da Ortiguera), dove
decidiamo di cenare, alla sidreria S.Antolin (ben visibile all’ingresso del
paese) ci fanno trovare una tavola apparecchiata all’interno di una botte di sidro! La cena ottima, il prezzo
contenuto e la fantasia davvero
non manca. 13
sett. – Lasciata Ortiguera, prendiamo la N634 con sosta al
caratteristico paesino marinaro di Cudillero. Deviamo per Pravia, proseguiamo
per Grado e da qui sempre in direzione Oviedo, alla cui periferia ovest sono
già visibili le indicazioni per le chiese pre-romaniche e il Monte Naranco, le
nostre mete. Le nostre aspettative non restano deluse da S.Maria de Naranco e
San Miguel de Lillo, due esempi di arte pre-romanica asturiana. Vogliosi
di un po’ di relax
continuiamo la salita verso il Monte Naranco, dove ci accolgono immensi prati
verdi e dove i nostri due cani possono finalmente correre. Visitiamo
Oviedo piuttosto velocemente dopodiché imbocchiamo la A63 per Santander fino
all’uscita per
Villaviciosa. Il nostro obbiettivo è
infatti San Salvador de Valdediòs raggiungibile proseguendo dalla AS113, strada
caratterizzata da moltissimi horreos. Continuiamo
per la N632 fino a Ribadesella dove pernottiamo nel parcheggio gratuito della
spiaggia di S. Marina (in direzione faro) accanto ad altri camper nonostante i
segnali di divieto. Il dopo cena è dedicato all’elegante
passeggiata nel lungo oceano. 14
sett. - È la giornata
dei Picos ! Usciti da Ribadesella alla prima rotonda svoltiamo per Covadonga e
i Picos (sempre ben segnalati). Giungiamo al Centro Informazioni del Parco a
Cangas de Onis (molti turisti e difficoltà per il parcheggio) e poi ancora
avanti fino a Covadonga. Qui, viste già decine di monumenti religiosi,
decidiamo di saltare la visita al Santuario per avventurarci alle alte quote
dei laghi Ercina ed Enoi (via dei laghi CO4). Le sensazioni che si vivono nello
scalare queste montagne sono indescrivibili e la nebbia e le tonalità blu scuro
del cielo minaccioso di pioggia ci mettono in forte trepidazione, già
spaventati dalla bellezza che ci circonda. Lo spettacolo che ci aspetta ai
laghi è davvero grandioso. Percorrendo la strada occorre però molta prudenza
poiché è un po’ stretta e
a tratti ripida; la sosta anche breve è consentita solo negli appositi
parcheggi. Tutto quassù è un vero paradiso, grazie anche alle guardie del parco
che lo vigilano costantemente consapevoli di preservare un prezioso tesoro. Un
insegnamento per noi italiani ! Desiderosi
di ammirare il parco da un’altra prospettiva lo costeggiamo seguendo la N625
direzione Riano (attenzione ai
restringimenti). Si consiglia di fare rifornimento di carburante a Cangas de
Onis poiché fino a Riano (60 km circa) dei distributori nemmeno l’ombra. Dormiamo
nell’ unico camping del paese che ci offre una vista da cartolina sull’embalse circondato dai Picos. 15 sett. – Prossima
meta è Potes, raggiungibile con la 621, strada a tratti stretta ma che offre
uno scenario incantevole tra valichi oltre i 1600 m. Attenzione soprattutto
alle mucche che invadono sovente le corsie. Potes è un paese carino ma molto
turistico. Ci appare molto più ricca di fascino la piccola chiesetta mozarabica
datata 925 d.C. di S. Maria di Lebena lungo una strada avvolta da alte e
spettacolari gole (desfiladero de la Hermida). Attraversando
Comillas ci fermiamo per una breve sosta al palazzo-ristorante El Caprice di
Gaudì. Nel pomeriggio giungiamo a Santillana pur consapevoli di non poter
visitare le autentiche Cuevas de Altamira
poiché, a parte la lunga prenotazione, al momento sono chiuse al pubblico. In
serata visitiamo la graziosa cittadina animata da negozi di souvenir e
dolcemente invasa dal profumo di torte al queso.
Pernottiamo nel parcheggio sotto l’Ufficio del
Turismo (6 € ). Non sostate nella parte alta del parcheggio altrimenti i vigili vi faranno spostare nel cuore della
notte ! 16
sett. – Lasciamo Santillana e con la A8 (in questo tratto non a
pagamento) ci dirigiamo a Santander. Senza scendere dal camper diamo un rapido
sguardo al centro e poi decidiamo di fare due passi lungo la camminata del
rinomato Sardinero. La zona è senza dubbio bella ed elegante anche se noi
preferiamo altro…e non solo noi visto che l’ingresso in spiaggia ai cani è rigorosamente vietato! Prendiamo
la A8 per Bilbao e …miracolo: al km 190 -area picnic- c’è uno scarico wc! Ci
fermiamo per il pranzo a Castro Urdiales, una delle ultime cittadine
cantabriche, piuttosto carina anche se un po’ affollata, e
dunque decidiamo di godercela dall’alto: costeggiando la spiaggia infatti si giunge ad un
giardino sopra una collinetta in cui, oltre a poter pranzare in tranquillità,
possiamo sciogliere liberamente i nostri cani. Pochi
km dopo, entriamo in terra basca, annunciata soprattutto dalla cancellazione
nei cartelli stradali del castigliano. Anche se siamo ormai un po’ stanchi,
decidiamo comunque di non
poter perdere il Guggenheim di Bilbao. Entrati in città è davvero un gioco da
ragazzi trovare il museo. La zona è tutta un cantiere in costruzione, dunque
almeno fino ad ora la sosta è possibile al parcheggio gratuito a metà del ponte
Duesto, da dove in due minuti tramite il percorso pedonale si raggiunge il
museo (ingresso 9 € intero). La parte esterna è molto ben curata e suggestiva, mentre l’interno a noi
non troppo conoscitori d’arte
contemporanea non ci coinvolge particolarmente. Usciti
da Bilbao siamo curiosi di visitare qualche paesino basco, così dopo aver
attraversato Gernika, oggi città moderna e poco attraente, ci fermiamo a
Lekeito. Ci sentiamo subito in un
autentico paese Euskadi, preannunciato da immense scritte indipendentiste
accompagnate dall’eliminazione
di qualsiasi simbolo spagnolo. A primo impatto tutto ciò non è molto
accogliente, ma bastano pochi minuti a contatto con la gente del posto per
scoprire un popolo estremamente gentile ed ospitale. Qui, vista la scarsità di
posti, abbiamo la fortuna di sostare per la notte al porticciolo. 17
sett. – Ci svegliamo consapevoli che questo sarà l’ultimo giorno
oltre i Pirenei. Ci gustiamo ancora
un po’ Lekeito e, passeggiando per i suoi vicoli, assaporiamo tutte le bellezze e le bontà di un vero paese di
pescatori. Lasciato Lekeito giungiamo a San Sebastian. A primo impatto somiglia
molto a Santander, sia per l’impossibilità di frequentare la spiaggia con i cani, sia
per l’affollato e turistico
lungomare. Questo però non ci scoraggia e, forti del nostro pesce comprato a
Lekeito, andiamo a gustarcelo sul monte
Igueldo da cui possiamo ammirare un bel panorama sulla cittadina basca.
Ripresa la N10 ci apprestiamo a varcare il confine e a salutare la Spagna. Inoltrandoci
in terra francese, superiamo Pau e dormiamo in un piccolo camping nella
località di Soumoulou. 18
sett. - Questa è una
giornata di solo viaggio. Alternando autostrada e strada nazionale a causa dell’elevato costo
della prima, arriviamo in serata ad Aigues Mortes, località già visitata lo scorso anno. Qui ci fermiamo
per il pernottamento in una piazzetta nei pressi dell’area di sosta
riservata ai camper, a ridosso delle mura e
molto ben segnalata. 19
sett. - Anche oggi solo
in marcia. Rientriamo in Italia verso sera e puntuali ad attenderci le solite
interminabili code. Avremmo voluto dormire a Camogli, ma scopriamo ben presto
che i camper non sono ben accetti. Ci spostiamo così a Recco. 20
sett. – Dopo 6050 km percorsi con il grande Girasole eccoci a casa! Nel
viaggio di ritorno abbiamo ripercorso luoghi che avevamo già conosciuto. Li
abbiamo trovati diversi, a volte quasi sconosciuti, forse semplicemente perché
il cielo era di un altro colore. Così anche le terre del Cammino o le coste del
Nord potranno apparirvi diverse o estranee rispetto a come ve le abbiamo
raccontate noi. Vi abbiamo solo trasmesso le nostre sensazioni, perché di
questo in fondo si tratta il viaggiare in questi luoghi. Di una grande e
meravigliosa sensazione. Informazioni
tecniche e…saporite: Diesel - E’ meno caro che
in Italia ( 0,75 €/litro). I
distributori tranne qualche zona sono frequenti e molti aperti
anche di domenica. Strade - Dobbiamo
sfatare un luogo comune che vuole le strade spagnole mal ridotte e con poca manutenzione. Le
abbiamo quasi sempre trovate in ottimo stato, molto ampie e spesso con corsie
riservate ai mezzi lenti ogni qualvolta che la strada cominciava a salire. Inoltre la
segnaletica è davvero buona. Carico/Scarico - I benzinai sono di norma molto gentili e permettono il
carico d’acqua pur non facendo diesel.
Ricordiamo comunque che lungo il Cammino ed in
genere in quasi tutti i paesi incontrati
sono presenti le fontanelle. Più problematico è invece lo
scarico. Per le acque grigie ci siamo arrangiati con molta discrezione e attenzione
usufruendo delle normali fogne. Per le acque nere sono rarissimi
gli scarichi incontrati lungo le strade : ad Astorga accanto alla Plaza de Toros e
nella A8 direzione Bilbao al km 190. Nei camping comunque è possibile
lo scarico per wc a cassetta. Pernottamenti - Abbiamo quasi sempre scelto la sosta libera. È
generalmente ben tollerata e i luoghi da noi
scelti si sono sempre rivelati sicuri. In alcuni casi poi è veramente difficile rinunciare
a sistemare il camper di fronte a panorami incantevoli. I campeggi, per quanto
semplici, sono economici e non mancano di nulla. Clima e
abbigliamento - Vista la grande
varietà dei paesaggi incontrati l’abbigliamento deve essere il più completo
possibile. Se infatti il clima caldo della Meseta richiede solo una maglietta, le
temperature alpine dei Picos esigono maglioni di lana mentre negli autunnali sbalzi
galiziani il k-way dovrà essere sempre a portata di mano. Tutti a
tavola – Dopo una lunga
giornata di pellegrinaggio…cosa c’è di
meglio di una buona tavola? E allora sotto con i
pimientos (peperoni) o con un bel
piatto di chorizo (salame piccante) e jamon (prosciutto). In Galizia è un
delitto ignorare il famoso pulpo
a la gallega e comunque il pesce in generale. E se nelle terre di
pascoli sono squisite le carni (bistecche di ternera), ottimi sono anche i formaggi. In
Cantabria non si può perdere la torta al queso. Annaffiate con il vino del
Bierzo, della Rioja o con il dolcissimo Sidro. Una cosa
però manca ai simpatici spagnoli: l’incomparabile pomarola che tutti gli anni ci prepara la nonna Rosa! Buon Viaggio !!! Viaggio effettuato a Settembre 2004 da Elisa Milighetti e Maurizio Giornelli Potete trovare ulteriori informazioni sulle località toccate da questo itinerario nella sezione METE, e i più recenti aggiornamenti alla situazione delle aree di sosta nella sezione AREE DI SOSTA. |
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