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Camping Sport Magenta

Vai alla home page di www.CamperOnLine.itLAGO LEMANO E ALTA SAVOIA

Ancora un week-end in Savoia, ancora qualche scoperta e qualche sorpesa.

Una serie di ragioni di opportunità (oltre alla vicinanza, per noi, anche il fatto che avevamo ancora un paio di passaggi nel tunnel del Monte Bianco da utilizzare prima della scadenza dell'abbonamento biennale) ci hanno portato a scegliere la Savoia per un week-end che sembrava essere di inizio primavera.


Dunque, al venerdì sera percorriamo la comoda autostrada verso il tunnel, che rapidamente conduce alle pendici del massiccio del Monte Bianco. Sostiamo per la notte, soli, nel parcheggio delle funivie oltrepassato Courmayeur, trovando uno spazio in piano praticamente a ridosso del cartello che indica il punto del camper service.

Una notte moderatamente tranquilla termina di soprassalto verso le 8:00, quando ci troviamo seduti sul letto a domandarci se siamo in guerra. Una rapida verifica dagli scuri risolve subito il dilemma: no, il rumore impressionante che ci ha svegliati all'improvviso è provocato dall'elicottero che atterra a circa 20 metri da noi per imbarcare gli sciatori che usano il servizio di eli-ski. Sono moltissimi, ed altri continuano ad arrivare. E così in pochi minuti entra in servizio anche un secondo elicottero.

Spettacolo affascinante: volteggia leggero, e compie anche qualche manovra che a noi profani sembra spericolata (ma solo all'arrivo, quando il pilota è l'unico a bordo: le partenze avvengono in modo assai più morbido).

Ci informiamo, e scopriamo che il servizio è anche aperto a chi desidera fare una ascensione turistica senza sci alla vetta del Monte Bianco. La si aggira in volo, immaginiamo con un panorama unico e mozzafiato, e si ridiscende. In tutto, circa 20 minuti, costo 600 euro, da suddividere tra i 5 o 6 turisti che possono salire a bordo dell'uno o dell'altro elicottero.
Chissà, forse un giorno proveremo anche questa ebbrezza!

Visto che inspiegabilmente i nostri oblò ed antenne hanno per ora resistito alle terribili sollecitazioni inflitte loro dalle pale degli elicotteri, riteniamo opportuno partire senza troppi indugi. Imbocchiamo l'ormai familiare tunnel, lasciandoci alle spalle una giornata di sole meravigliso e ... usciamo nella fredda nebbia piovviginosa del lato francese.

La nostra intenzione è quella di esplorare una zona mai visitata in precedenza, e precisamente quella della costa francese del lago Lemano. procediamo quindi senza esitazioni in direzione di Ginevra, e prima di entrare in territorio elvetico prendiamo a destra, portandoci a Thonon-les-Bains. Le strade sono in ottimo stato, ed attraversano vallate in successione. Il tempo meteorologico migliora un poco, ma la giornata non è delle migliori.

Thonon è una bella cittadina, signorile, e si trova abbastanza sopraelevata rispetto alle acque del lago. Quindi è molto panoramica, ma con pochi accessi al litorale.
Troviamo un punto per scendere a riva, presso l'imbarcadero o porticciolo turistico, ma i parcheggi hanno l'accesso limitato in altezza, dunque procediamo.

Giungiamo ad Evian, che ci dà un'impressiona più solare e meno austera. Pranziamo in uno spiazzo sulla riva, guardando anatre e cigni che pigramente si lasciano cullare dalle onde.

Nel pomeriggio parcheggiamo lungo la strada principale (sosta gratuita, limitata a 4 ore, nessun problema per noi), e passeggiamo in centro, elegante e ricco di vetrine (e di lavori in corso).
La temperatura è di 3°, più da fine inverno che da inizio primavera. E il venticello la fa percepire ancor più rigida.

Così lasciamo Evian, passando davanti alla sede delle celebri acque minerali, e torniamo verso Ginevra.
Tentiamo di individuare un campeggino sul lago per la notte, ma l'unico che troviamo è chiuso.

Senza rendercene conto, proseguendo sulla strada del ritorno, oltre Douvaine, ci troviamo a superare un posto di controllo doganale francese, dove peraltro non ci fermano. Prima di arrivare all'analogo Svizzero, che vediamo abbastanza intasato qualche centinaio di metri più avanti, invertiamo la marcia e, spalle a Ginevra, riaffrontiamo l'Alta Savoia.

Questo "estremo nord" savoiardo è stato certo interessante, ma non ci ha entusiasmati più di tanto.

Per cercare di rimediare, pieghiamo quindi a sinistra, e con un tracciato a mezza costa, tra verdi pascoli e boschi in parte innevati, arriviamo a Taninges. Le prime illuminazioni serali ci allettano. Parcheggiamo senza problemi nella piazzetta a fianco del monumento ai caduti, sul fiume, e facciamo una bella passeggiata.
La dimensione dell'abitato è molto ridotta, quindi, anche se tipico, esauriamo in fretta la curiosità.

Taninges è un crocevia, che consente di imboccare il falsopiano che porta a Samoens, oppure di salire verso Les Gets e poi Morzine (oltre che scendere a Cluses, ma questa sarà la strada del rientro). Delle tre cittadine, Les Gets "ci manca", e optiamo per cogliere l'occasione.

In meno di un quarto d'ora di salita la raggungiamo, scoprendola innevata e molto ben illuminata. Sembra un panorama Natalizio. L'area di sosta riservata ai camper, con camper service, è all'ingresso dell'abitato, alla base di una pista di discesa.

Tentiamo, però, di avvicinarci maggiormente al centro, che con le sue luci ci attrae.
Esistono numerosi parcheggi, ma in tutti campeggia il cartello di divieto di sosta ai camping-car.
Non desistiamo, e troviamo infine un ampio parcheggio pianeggiante, con l'ingresso dalla strada principale limitato in altezza, ma accessibile senza limitazioni dall'altro lato, provenendo da centro paese.
Ci sistemiamo qui, notando diverse navette e sky-bus parcheggiati con noi.  

Eliski sul Monte Bianco

Volteggi ed acrobazie, ma senza passeggari

Sulla riva sud del Lac Leman

Vista sul Lago Lemano e su Losanna

Taninges by night

Les Gets

Notte tranquilla, e risveglio mattutino alle 8 in punto (sta diventando un'abitudine ...) con il fermo bussare di una pattuglia della Gendarmerie. Con cortesia, in inglese, ci chiedono quanto intendiamo fermarci, precisando che per soste di più giorni è disponibile l'area di sosta riservata. Saputo che non ci fermeremo, ci indicano uno spazio dove poter sostare per la giornata, gratuito, lungo la strada. Bene così, mercì.

Ottemperato all'indicazione ricevuta, ci concediamo una bella passeggiata nel vivace centro, ampio e ricco di negozi. Approfittiamo anche dei primi saldi di fine stagione per assicurarci una ottima giacca invernale, di eccellente qualità, a soli 29 euro.

Il paese è davvero grazioso e, forse anche per la splendida giornata, ci piace molto. Dispone di una pista per il pattinaggio su ghiaccio, e in pratica costeggia l'arrivo delle piste di sci. Efficiente e perfettamente in stile anche l'ufficio delle informazioni turistiche.

Sempre con un bel sole caldo e splendente, avviamo l'operazione rientro, scoprendo che a Sallanche va in scena una edizione tardiva del Canevale.

Senza il minimo traffico entriamo nel tunnel, e all'uscita in Italia - ancora una sorpresa - ci accoglie il nevischio. Ah, il massiccio del Monte Bianco quanta differenza può riservare sui due lati!

Il nevischio diventa pioggia mentre scendiamo la Valle d'Aosta, e già partono i progetti per il viaggio di Pasqua ...

Les Gets

Atmosfera Pasquale all'Ufficio del Turismo di Les Gets

Segnaliamo

I siti degli uffici turistici di:

- Thonon-les-Bains

- Evian

- Les Gets

I punti principali toccati in questo viaggio

Viaggio effettuato a Marzo 2007 da Cinzia Nesi

Potete trovare ulteriori informazioni sulle località toccate da questo itinerario nella sezione METE, e i più recenti aggiornamenti alla situazione delle aree di sosta nella sezione AREE DI SOSTA.


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